18 July, 2024
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Nella giornata odierna due incendi hanno richiesto l’intervento del mezzo aereo del Corpo forestale.

Nelle campagne di Silius, in località “M.za Is Trunconis”, è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Villasalto. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della stazione di San Nicolo’ Gerrei coadiuvata dagli elitrasportati, 1 squadra di volontari di Goni e una squadra di Forestas di Armungia. L’incendio ha bruciato una superficie di pascolo cespugliato. Le operazioni di spegnimento, grazie al tempestivo arrivo delle squadre sul posto, si sono concluse alle ore 13.10.

Nelle campagne di Silanus, in località “P.ta Tiria”, dove è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Anela. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di Bolotana coadiuvata dagli elitrasportati, 1 squadra di Forestas di Bolotana. L’incendio ha interessato una superficie di circa 4 ettari tra bosco e pascolo cespugliato. Le operazioni di spegnimento, grazie al tempestivo arrivo delle squadre sul posto, si sono concluse alle ore 18.40.

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La decisione assunta dall’Executive Board dell’UNESCO Global Geoparks, relativa all’esclusione del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna dalla Rete Mondiale dei Geoparchi, rappresenta la perdita di un’occasione fondamentale per il rilancio economico di tutta la Sardegna, per la promozione turistica e per il recupero delle aree che ancora risentono della fine delle attività estrattive e della crisi del comparto industriale, sia da un punto di vista occupazionale che da un punto di vista relativo alla bonifica e alla messa in sicurezza del territorio.

Un “cartellino rosso” che non arriva in maniera inaspettata e rappresenta il prevedibile risultato di una gestione del Parco che non è stata in grado di raggiungere gli standard individuati dall’UNESCO ed i risultati ottenuti in questi anni da analoghe realtà europee, nate successivamente al Parco Geominerario della Sardegna ma capaci di offrire un’offerta culturale e turistica che ha ottenuto risultati importanti e “creato sistema”, valorizzando il territorio ed incontrando il favore di un numero sempre maggiore di visitatori.

Un risultato negativo ancora più doloroso in quanto, il Parco Geominerario della Sardegna, nato nel 2001 e cresciuto fino ad abbracciare 8 macro aree rappresentative di tutto il territorio dell’Isola, è stato il primo Parco europeo ad entrare nella Rete dei Geoparchi, contribuendo al movimento socio-culturale di riscoperta delle tradizioni minerarie, di tutela dei siti dismessi e di valorizzazione del capitale umano legato alle attività estrattive.

La bocciatura da parte degli ispettori dell’UNESCO, impone a tutti l’avvio di una profonda riflessione, che possa coinvolgere la dirigenza del Geoparco, i soggetti istituzionali come i Comuni, l’Amministrazione regionale e le associazioni della società civile presenti nel territorio.

Un processo di confronto che parta dalla presa d’atto delle criticità emerse in questi anni, nei quali non si è riusciti a creare una vera sinergia con la società, a partire da un insufficiente coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, del mondo accademico e dei settori produttivi.

In questo modo si è creata una distanza con la società civile e con le Istituzioni, frutto anche della mancata collaborazione nella gestione e valorizzazione dei siti ex minerari, malgrado da parte delle Amministrazioni comunali si sia più volte sollecitata la messa in atto di interventi a livello infrastrutturale, di messa in sicurezza della sentieristica, di contributi per l’apertura dei siti ex minerari nell’ottica di una loro valorizzazione turistica e per la formazione e la retribuzione del personale adibito a guida.

E’ impossibile non citare l’opera messa in atto dal comune di Iglesias in totale solitudine, per l’acquisizione ed il rilancio di siti minerari come Porto Flavia, nei quali si sono ottenuti risultati di grande rilevanza, con un costante incremento esponenziale nella presenza dei flussi turistici e con un’attenzione sempre crescente da parte dei tour operator, nell’ottica di una

promozione turistica che coniughi sviluppo e sostenibilità e che permetta di superare il turismo balneare limitato alla sola stagione estiva.

Un’opera esercitata dal solo Comune di Iglesias, a causa di forza maggiore ed in stato di necessità, nonostante esista un piano di gestione che assegna ai siti ex minerari 700.000,00 euro, importo che non è mai stato a disposizione del Comune di Iglesias, costretto quindi a provedere in maniera esclusiva ed autonoma.

Emblematico anche il caso dell’uscita del Parco Geominerario dalle Associazioni che gestiscono l’EcoMuseo di Rosas e il CICC di Carbonia, con il conseguente scioglimento delle stesse e lo stato di agitazione proclamato dalle sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del comparto museale geominerario.

Per questi motivi, in qualità di Presidente della Comunità del Parco, ho convocato per venerdì 4 ottobre, alle ore 9.00 in prima convocazione e alle ore 10.00 in seconda convocazione, presso l’Aula Magna della Palazzina Bellavista di Monteponi, i membri della Comunità nell’imminenza della predisposizione del Bilancio di Previsione 2020, al fine di avviare la discussione per raccogliere indicazioni da trasferire al Consiglio Direttivo, che entro Ottobre/ Novembre p.v. sarà chiamato all’approvazione di suddetto bilancio.

Rivolgo l’invito di partecipare all’incontro della Comunità del Parco, per aprire un confronto sulla situazione dei siti ex minerari, sulle proposte per il bilancio di previsione 2020, e sulle criticità emerse dopo la bocciatura da parte dell’UNESCO, al fine di avviare una riflessione sul futuro del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Mauro Usai

Presidente della Comunità del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

 

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Nel Sulcis Iglesiente martoriato da una gravissima crisi socio-economica, si moltiplicano le emergenze a cadenza crescente. Uno dei settori maggiormente colpiti, negli ultimi mesi, è stato quello della sanità, con specifico riferimento alle imprese d’appalto e ai lavoratori in utilizzo. 6 mesi fa è esplosa l’emergenza di 12 lavoratori della Serco srl, impresa impegnata nel settore delle manutenzioni, lavoratori che sono ancora privi sia di lavoro sia di ammortizzatori sociali; circa un mese e mezzo fa è stata la volta di 15 lavoratori della Carbotermo, impresa impegnata nel settore delle manutenzioni straordinarie; ora a rischiare di perdere il poro posto di lavoro sono 44 lavoratori in utilizzo impegnati in vari servizi, quali il trasporto sangue tra gli ospedali di Iglesias e Carbonia, l’apertura dei poliambulatori, i servizi ticket e cup, custodia e guardiania. La loro situazione è stata al centro di un incontro svoltosi questa mattina presso il Centro direzionale della ASSL di Carbonia, tra il dirigente Francesco Melis ed i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL e della CISAL, nel corso del quale è emerso che la copertura finanziaria destinata a questi lavoratori si fermerà al mese di novembre, anziché al previsto mese di dicembre.

Al termine dell’incontro, il coordinatore regionale della CISAL Sardegna, Fabio Enne, ha inviato una richiesta di incontro all’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, e per conoscenza all’assessorato della Sanità.

«A seguito dl un’assemblea tenutasi in data odierna con i lavoratori in utilizzo, operativi presso ATS del Sulcis Iglesiente – scrive Fabio Enne – riferiamo forte preoccupazione derivante dalla loro possibile precarietà, in quanto, la copertura finanziaria prevista fino dicembre 2079, potrebbe invece essere sufficiente fino al mese di novembre. Considerata lo grave situazione in cui verso tutto il sistema sanitario del territorio, aggravato dalla forte razionalizzazione nei servizi attinenti, riteniamo urgente una discussione che posso mettere in atto un percorso di prospettivo per i lavoratori sopracitati, garantendo i livelli occupativi, senza indebolire ulteriormente la qualità delle prestazioni all’interno del comparto.»

La situazione di questi lavoratori acuisce ulteriormente una situazione complessiva del territorio giunta ormai al limite del dramma sociale. Le vertenze delle maggiori aziende del polo industriale si protraggono da diversi anni, nel corso dei quali il Sulcis Iglesiente ha perso altre migliaia di posti di lavoro sia nel terziario sia nel settore dei servizi. I giovani hanno ripreso da tempo la strada dell’emigrazione, ripetendo le esperienze vissute dai loro genitori e, soprattutto, dai loro nonni, alla fine degli anni ’50 e negli anni ’60 e chi decide di restare, purtroppo, è costretto a vivere in condizioni di estrema precarietà, spesso ai limiti e oltre l’indigenza… E le forze politiche non sembrano aver ancora preso piena coscienza della gravità della situazione in cui vive il territorio, la “Provincia più povera d’Italia”.

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Le segreterie FP-CGIL, FP-CISL e UIL-FPL hanno organizzato un’assemblea dei lavoratori AIAS per il 30 settembre, in vista dello sciopero proclamato per il 7 ottobre, per contestare ancora una volta l’irregolarità nella corresponsione degli stipendi e richiedere una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro.

«Nonostante le dichiarazioni e gli impegni presi dalla politica e le iniziative del Consiglio e della Giunta, i lavoratori ed il servizio vivono ancora una situazione di disagio e preoccupazione – spiegano i tre segretari Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru -. È necessaria una svolta decisiva e concreta da parte delle Istituzioni alle quali si chiede di avere il coraggio di definire la vertenza. Organizziamo pertanto un’assemblea del personale in vista dello sciopero proclamato per il 7 ottobre, per contestare ancora una volta l’irregolarità nella corresponsione degli stipendi e richiedere una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro.»

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Questo pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato la richiesta di istituzione di una Commissione speciale inerente al riconoscimento del principio di insularità, da parte dei rispettivi Stati e dell’Unione europea, per le regioni appartenenti a Stati sovrani, aderenti all’Ue, il cui territorio sia esclusivamente insulare e situato nel Mar Mediterraneo .

La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Michele Pais. Dopo le formalità di rito, il presidente ha aperto la discussione sulla richiesta di istituzione, per la durata di un anno, di una Commissione speciale sul tema dell’insularità presentata da 13 consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. Un’iniziativa trasversale con un obiettivo dichiarato: ottenere il riconoscimento del principio di insularità da parte dei rispettivi Stati e dell’Unione Europea, per le regioni appartenenti a Stati sovrani, aderenti all’UE, il cui territorio sia esclusivamente insulare e situato nel mar Mediterraneo: Sicilia, Sardegna, Corsica, Isole Baleari, Creta, isole dell’Egeo e isole Ionie.

La richiesta è stata illustrata dal primo firmatario, il consigliere del Pd Roberto Deriu: «Questa iniziativa consiliare è il frutto di un lungo e duro lavoro incentrato sulla necessità di un riconoscimento in Costituzione del principio di insularità – ha detto Roberto Deriu – per questo chiediamo oggi un pronunciamento unanime del Consiglio, l’obiettivo è ambizioso: riunire in un fronte comune tutte le regioni insulari del Mediterraneo nella contrattazione con l’Unione europea. Solo così si potrà ottenere uno status speciale che ci permetta di superare lo svantaggio dell’insularità».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Michele Cossa ha sottolineato l’importanza del passaggio consiliare inserito in un’iniziativa più ampia che ha visto la partecipazione di tutte le forze politiche presenti in Sardegna ma anche di molti sindaci e amministratori locali. «La battaglia per l’insularità si è chiusa con il deposito di una proposta di legge di iniziativa popolare firmata da oltre 100mila cittadini. Quella proposta è oggi all’attenzione della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Chi ha dimestichezza con i meccanismi parlamentari conosce le difficoltà e la debolezza contrattuale della Sardegna. Per questo occorre utilizzare la leva degli argomenti soprattutto nel momento in cui le regioni ricche del Nord hanno aperto un altro fronte sull’autonomia differenziata».

Michele Cossa ha quindi ricordato i rischi che questa nuova rivendicazione delle regioni forti del settentrione comporta per la Sardegna e la necessità di far valere le nostre ragioni: «C’è un elemento incontrovertibile a nostro favore: la Sardegna, in quanto isola, ha difficoltà che non ha nessun’altra regione italiana, nemmeno al Sicilia che può godere di collegamenti migliori. Se noi facciamo parte della comunità nazionale, lo Stato deve darci le medesime opportunità delle altre regioni italiane. E’ finito il tempo dell’elemosina, tutti siamo consapevoli che ogni regione deve raggiungere un livello di efficienza che gli consenta di sbrigarsela da sola. Ci sono da noi gap infrastrutturali, difficoltà enormi nei collegamenti. E’ una battaglia che deve coinvolgere tutte le forze politiche perché l’obiettivo è davvero grande».

Anche Ignazio Manca (Lega) si è pronunciato a favore dell’istituzione di una Commissione speciale: «E’ un tema mai risolto. La Sardegna è in grande difficoltà economico e sociale che i giovani pagano più di altri. Siamo da sempre visti come una colonia – ha aggiunto Ignazio Manca – non ci è mai stata riconosciuta sovranità ma solo assistenzialismo. Poco importa che ogni anno 7-8.000 giovani lascino la Sardegna. La soluzione indicata è il ripopolamento della Sardegna con i migranti, nuovi schiavi di un sistema che non funziona». Ignazio Manca ha quindi ricordato il deficit infrastrutturale che penalizza la Sardegna e gli alti costi per la mobilità aerea e marittima: «In questo contesto sono danneggiati non solo i sardi ma tutta l’economia isolana a partire dal turismo. C’è bisogno di un nuovo piano di crescita. Serve un fronte unitario, la battaglia per l’insularità è un’opportunità importante. L’auspicio è che la proposta di legge nazionale venga approvata al più presto dal Parlamento».

Per il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau c’è la necessità di un passo in avanti nella battaglia per il riconoscimento del principio di insularità: «Questa condizione è riconosciuta come svantaggio dai trattati europei. La Ue riconosce anche l’esigenza di politiche mirate. E’ però quello che oggi manca alla nostra Isola – ha detto Gianfranco Ganau – la Sardegna ha pochi abitanti, non gode di una vera continuità territoriale, il costo aggiuntivo per il solo trasporto marittimo è di 660 milioni all’anno. Non ci sono autostrade e ferrovie ad alta velocità. Per non parlare del gap infrastrutturale: siamo l’unica regione priva di energia a basso costo».

Gianfranco Ganau ha quindi citato i dati sull’indice di competitività delle regioni europee che vede la Sardegna al 128° posto su 263: «L’insularità si traduce in arretratezza, per questo molti nostri ragazzi lasciano la Sardegna. Solo compensando gli svantaggi si può essere concorrenti. In attesa di sistemi solidaristici, i divari sono destinati ad aumentare come testimonia l’aumento dei tassi di disoccupazione e l’abbassamento  del livello di istruzione universitaria. La battaglia sull’insularità è decisiva, sbaglia chi la sottovaluta. Un primo risultato è stato raggiunto con l’istituzione di una commissione paritetica nel 2017 che però non ha poi avuto seguito. Il referendum consultivo ha avuto il 90% di adesioni e la proposta di legge nazionale è stata firmata da oltre 100mila persone. Oggi finalmente l’argomento entra a pieno diritto in quest’aula con la richiesta di istituzione di una Commissione Speciale.  I risultati dipenderanno dalla nostra capacità di coordinare e dirigere il lavoro con le altre regioni insulari d’Europa».

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha rivendicato il lavoro portato avanti dal Comitato per l’insularità: «L’obiettivo era ottenere un provvedimento non calato dall’alto ma raggiunto attraverso il coinvolgimento di tutte le forze sociali. La presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare è percepita come un’azione di popolo. Purtroppo in Parlamento nulla si muove. Nel frattempo altre regioni più ricche di noi chiedono spazi finanziari più ampi. Il Comitato ha evidenziato la necessità di far rispettare l’articolo 3 della Costituzione. Ecco perché l’azione non mira a maggiori interventi assistenzialistici ma si indirizza verso una prospettiva costituzionale per il raggiungimento di diritti più compiuti».

Franco Mula ha poi sottolineato le ragioni del divario tra la Sardegna e le altre regioni italiane: «Il gap deriva dal mancato riconoscimento dell’insularità che si traduce in un vero e proprio divario democratico. E’ necessario mandare un segnale chiaro al Parlamento, l’istituzione di una Commissione speciale va in questa direzione. Lo Stato deve riconoscere lo svantaggio e predisporre gli strumenti per il suo superamento. Sarebbe opportuno prevedere nel documento anche il coinvolgimento della Giunta. L’esecutivo regionale vuole portare queste istanze nel confronto con il Governo».

Roberto Deriu si è detto favorevole alla proposta del capogruppo sardista: «Accogliamo l’invito del consigliere Franco Mula. Vogliamo lavorare in stretto contatto con la Giunta, anzi proponiamo un incarico a un assessore che segua da vicino la vicenda».

Il presidente Michele Pais ha quindi sospeso la seduta per consentire la presentazione di un emendamento ad hoc.

Alla ripresa dei lavori Franco Mula ha presentato un emendamento orale nel quale si sottolinea la comunità di intenti tra Giunta e Consiglio sul fronte dell’insularità. L’emendamento è stato accolto dall’Aula.

E’ poi intervenuto il capogruppo della Lega Dario Giagoni per chiedere un’ulteriore sospensione dei lavori. Richiesta accolta dal presidente Michele Pais.

Alla ripresa dei lavori il presidente, dopo l’acquisizione del parere favorevole della Giunta, ha messo in votazione l’ordine del giorno relativo alla proposta di costituzione della commissione: il Consiglio ha approvato all’unanimità con 52 voti. Successivamente il presidente ha riconvocato il Consiglio per domani alle 11.00.

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«L’esclusione del Parco geominerario dalla rete mondiale dell’Unesco è il risultato inevitabile di una totale mancanza di programmazione e di un’imbarazzante incapacità gestionale con evidenti responsabilità di chi ci ha preceduto alla guida della Regione.»

Lo afferma l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, commentando la decisione annunciata dall’Executive board dell’Unesco sul Geoparco sardo.

«È una scelta che ci amareggia – aggiunge l’assessore Gianni Lampis – ma che, purtroppo, non ci coglie impreparati. Appena insediata la Giunta abbiamo cercato di rimediare in pochissimo tempo all’immobilismo che ha caratterizzato i cinque anni di governo del centrosinistra. Il danno però ormai era già stato fatto ed abbiamo solo potuto assistere, dopo gli avvertimenti formali, all’annuncio di una bocciatura che ridimensiona un progetto ambizioso per il rilancio del territorio. Ora bisogna ripartire, con la forza delle idee e della buona politica, perché non venga disperso l’enorme patrimonio minerario, storico ed ambientale, grande ricchezza della nostra Isola.»

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Giovedì 26 settembre si svolgerà a Sassari un seminario informativo sul progetto clusterValorizzazione del germoplasma sardo di mandorlo per la produzione di dolci tipici” (VAGEMAS), promosso da Sardegna Ricerche e condotto da Agris Sardegna con la collaborazione di Porto Conte Ricerche e il coinvolgimento di 14 aziende agricole e di trasformazione.
L’uso delle mandorle in Sardegna è legato prevalentemente alle produzioni dolciarie tradizionali, ma la mancanza di mandorle sarde ha spinto le imprese dolciarie all’utilizzo delle mandorle californiane. L’obiettivo è quello di selezionare le varietà locali più adatte alle produzioni dolciarie attraverso prove di produzione in azienda e analisi sensoriali sui consumatori, rilanciando così il settore mandorlicolo isolano. Il progetto si propone quindi di agire su due aspetti della filiera: quello della valorizzazione della mandorlicoltura sarda e quello delle tecnologie di produzione dolciaria.
Durante la mattinata sono previsti gli interventi degli esperti di Agris Sardegna che parleranno dei primi risultati del progetto. Interverranno inoltre gli esperti di Porto Conte Ricerche per affrontare i temi della trasformazione e della correlazione tra i dati sensoriali e i parametri chimico-fisici. Infine sono in programma i contributi delle imprese coinvolte nel progetto.
VAGEMAS è uno dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche attraverso il programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR‑FESR Sardegna 2014-2020. I progetti clustersono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per VAGEMAS vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.
L’appuntamento è alle 10.00, nella sede di Promocamera, in via Predda Niedda 18.

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Stamane il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità le nuove norme sul servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo livello.+, in forma gratuita o attraverso una contribuzione dell’utenza.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere della Lega Ignazio Manca ha esposto un grave episodio accaduto il 2 settembre scorso alla Sardegna Arena in occasione della partita Cagliari-Inter della quale si è parlato molto, ha ricordato, per le presunte frasi razziste contro un giocatore della squadra ospite. «E’ passato sotto silenzio invece, ha protestato Ignazio Manca, quando accaduto proprio nel settore degli ospiti, da dove sono stati rivolti alla tifoseria sarda cori razzisti ed è stato poi diffuso sul canale “you tube” un video con ulteriori contenuti offensivi nei confronti dei sardi.»

Il presidente ha fatto notare al consigliere Manca che il suo intervento non può rientrare fra quelli ammessi sull’ordine dei lavori, ma può diventare oggetto di una interrogazione o di una interpellanza. Successivamente ha sospeso la seduta convocando la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha chiesto il rinvio alla seduta di domani dell’esame della la mozione n. 67 (Giagoni e più) con la quale si chiede il referendum abrogativo delle leggi elettorali per l’elezione dei componenti della Camera e del Senato con metodo proporzionale. La proposta, in base al regolamento, deve essere messa ai voti.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha criticato duramente la richiesta di rinvio, anomala perché in capigruppo è stata respinta una richiesta di inversione dell’ordine del giorno; si tratta di una scorrettezza politica che crea un precedente grave e pericoloso e stravolge la prassi consiliare.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha osservato che la seduta del Consiglio si è rivelata del tutto improduttiva, a causa prima di un’accelerata sulla mozione seguita da una frenata della quale non si capisce il perché.

Il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha affermato che sarebbe utile per il Consiglio capire le ragioni della sospensiva. E’ vero, ha aggiunto, che regolamento dice che sulla proposta di rinvio ci si debba pronunciare a favore o contro ma occorre comunque una motivazione e spetta alla maggioranza evitare di andare avanti in maniera caotica cambiando radicalmente opinione in pochissimo tempo.

Il consigliere Eugenio Lai di Leu ha parlato di lavori condotti in uno stato confusionale, aggravato dall’andamento della conferenza dei capigruppo che si è conclusa respingendo la proposta di inversione dell’ordine del giorno, salvo il successivo ripescaggio della stessa con una richiesta di sospensiva. Lai, infine, ha chiesto al presidente Michele Pais di chiedere scusa al capogruppo del M5S Desirè Manca per le espressioni usate durante la conferenza, che ha definito «parole fuori luogo ovunque siano pronunciate, dentro e fuori il Consiglio».

Il presidente Pais ha chiarito che da parte sua non c’è stato nessun intento offensivo, perché non mi è mai riferito alla collega Manca ma ad un contesto più generale. Tengo nel massimo conto, ha proseguito, il rispetto delle persone e dei ruoli come patrimonio di tutta l’Assemblea, anche se riconosco che a volte la politica ci porta a fare discorsi concitati dai quali però non si possono estrapolare frasi particolari per strumentalizzarle. Se poi dovessi aver sbagliato come può capitare che succeda a tutti ed anche a me, ha concluso, sono pronto a chiedere scusa.

Il capogruppo del M5S Desirè Manca, premettendo di non aver concordato nulla con il collega Lai che comunque ha ringraziato, ha detto di aver ascoltato con curiosità la risposta del presidente, dal quale accetta le scuse.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha tenuto a precisare che la richiesta di rinviare l’esame della mozione risiede nell’importanza della stessa proposta.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la richiesta di rinvio che il Consiglio ha approvato con 29 voti favorevoli, 24 contrari ed 1 astenuto.

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, ha aperto la discussione generale sul secondo punto all’ordine del giorno: la Proposta di legge 46/A (Lai e più) “Norme per favorire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo livello, in forma gratuita o attraverso una contribuzione utenza”. Il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della Seconda commissione, Alfonso Marras (Riformatori sardi), il quale in apertura del suo intervento ha spiegato come questa legge sia importante perché fa chiarezza sui dubbi posti da tanti amministratori locali. “La proposta di legge in discussione è stata licenziata all’unanimità nella seduta della Seconda Commissione permanente del 18 settembre 2019. La Commissione ha preliminarmente audito l’Anci – ha affermato Marras – che ha denunciato la situazione di forte incertezza normativa, nella quale si trovano gli enti locali, per quanto concerne le modalità di determinazione della quota di partecipazione, dovuta dalle famiglie, per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni della scuola dell’obbligo e la possibilità di prevedere la totale gratuità del servizio. La Commissione ha iniziato l’esame della P.L. n. 46 nella seduta del 18 settembre 2019, nel corso della quale, dopo l’illustrazione del provvedimento da parte del proponente, ha sentito l’Assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. La Commissione ha condiviso le preoccupazioni dell’Anci e ritenuto urgente intervenire, con una norma regionale, al fine di chiarire la possibilità per gli enti locali di determinare, con delibera motivata, la quota di partecipazione delle famiglie al servizio di trasporto scolastico, prevedendo, onde ne ricorressero le condizioni, anche la gratuità. La Commissione ha proposto un emendamento all’articolo 1 con il quale estende la misura alla scuola dell’infanzia e subordina l’intervento alla necessità del rispetto dell’equilibrio di bilancio. La Commissione, all’unanimità, ha approvato gli articoli della P.L. 46 così emendati. L’articolato – ha aggiunto – non è stato inviato alla Commissione Finanze per il parere di competenza in quanto la norma non comporta oneri per il bilancio regionale. Stante l’importanza delle misure approvate in Commissione, e i tempi stretti a disposizione, auspica una rapida e condivisa approvazione da parte dell’Aula”.

Il presidente della Seconda commissione ha ringraziato i proponenti e tutta la Commissione per il lavoro fatto, auspicando un’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale.

E’ quindi intervento il capogruppo della Lega, Dario Giagoni. L’esponente della maggioranza ha chiesto di poter aggiungere alla proposta di legge la firma di tutti i consiglieri della Lega, sottolineando che il partito che rappresenta è pienamente concorde con il testo in esame. “Ringraziamo il presidente della Seconda commissione, la minoranza e tutti quelli che hanno lavorato per questa legge importantissima”, ha detto, che detterà le linee guida che faranno finalmente chiarezza dopo i pareri della Corte dei conti, “che stabiliva che ai Comuni non fosse consentita l’erogazione gratuita del servizio di trasporto scolastico”. Disposizioni, ha aggiunto Dario Giagoni, che hanno messo in agitazione le famiglie che ne usufruiscono, preoccupate di dover aggiungere costi per garantire ai propri figli la possibilità di frequentare la scuola. Un diritto, quello all’istruzione, ha ricordato, garantito dalla Costituzione. Giagoni ha affermato che in Sardegna, secondo i dati Istat dello scorso anno, la dispersione scolastica è al 21,2 per cento, ben 7 punti in più rispetto alla media nazionale. Il capogruppo della Lega ha anche ricordato come interventi come questo siano necessari anche per combattere lo spopolamento delle zone interne e dei piccoli centri.

La presidenza dell’Aula è stata assunta dal vice presidente Piero Comandini (Pd), il quale ha dato la parola al primo firmatario del provvedimento, Eugenio Lai (Leu). L’esponente della minoranza ha voluto ringraziare il presidente della Seconda commissione per la sensibilità politica, così come tutti i commissari che, con questa legge, hanno dato la priorità ai diritti delle famiglie al loro diritto allo studio dei più piccoli. Lai ha anche sottolineato l’importanza dell’intervento dell’Anci e dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu. Con questa normativa, ha continuato, si supera il parere della Corte dei Conti del Piemonte, che attribuiva il costo dei trasporti completamente a carico delle famiglie e si dà certezza giuridica alle Amministrazioni. Si tratta di un provvedimento che consentirà alle famiglie di non accollarsi le spese di trasporto scolastico e che permetterà a tutti i ragazzi di frequentare le scuole dell’obbligo con più certezze e senza costi. Lai ha affermato che si tratta di una legge importante anche per combattere per l’abbandono scolastico.

Salvatore Corrias (Pd) è intervenuto per confermare la bontà della proposta di legge in esame, che colma un vuoto sotto il profilo giuridico e normativo. Per Corrias il trasporto scolastico è un servizio importante per la comunità e per i piccoli centri ed è importante che, con questo testo, si chiariscano i compiti e in capo a chi sono gli oneri del servizio. Il consigliere ha espresso preoccupazione per i dati della dispersione scolastica e dello spopolamento e ha auspicato che il Consiglio approvi una legge sul diritto all’istruzione.

Il capogruppo dell’Udc, Gian Filippo Sechi, ha ricordato che il problema si è creato per la mancata approvazione “della norma salva scuolabus”, prevista nel decreto che il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto approvare ad agosto. Sechi ha ricordato che l’assessore Andrea Biancareddu ha provveduto a inviare una circolare esplicativa i primi giorni di settembre e che l’approvazione di questa proposta di legge darà certezze agli amministratori che ancora avevano dubbi. Sechi ha chiesto di aggiungere le firme dei consiglieri dell’Udc e ha auspicato un voto favorevole unanime da parte dell’Aula.

Fausto Piga (FdI) ha affermato che il tema in esame è molto importante e ha creato serie preoccupazione da parte di molti sindaci. L’esponente della maggioranza ha sottolineato la celerità con cui l’assessore Andrea Biancareddu ha predisposto la circolare esplicativa dell’11 settembre, che ha dato più tranquillità agli amministratoti. L’approvazione della proposta di legge, a cui Piga ha chiesto di aggiungere le firme dei consiglieri del suo partito, è comunque necessaria per fugare ogni dubbio e per dare maggiore garanzia al diritto allo studio.

Emanuele Cera (FI) ha ringraziato per il senso di responsabilità il presidente Marras, la Commissione, l’assessore Andrea Biancareddu e il presidente del Consiglio Michele Pais per il lavoro svolto che dà certezze giuridiche agli amministratori e tranquillità alle famiglie. Cera ha anche ricordato il positivo intervento dell’Anci e ha condiviso le preoccupazioni dei colleghi sui dati della dispersione scolastica.

La presidenza del Consiglio è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta (Riformatori sardi).

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, è intervenuto chiedendo di aggiungere le firme dei consiglieri del gruppo del Psd’Az, sottolineando che questa è una legge fortemente voluta da tutti i partiti e che, quindi, si può definire una legge di tutto il Consiglio regionale.

Laura Caddeo (Progressisti) ha dichiarato la piena condivisione di questa legge da parte del suo gruppo e ha chiesto di aggiungere le firme di tutti i consiglieri Progressisti. L’esponente della minoranza ha ricordato l’importanza del diritto allo studio per i bambini della scuola infanzia e dell’obbligo e ha esortato tutti i Gruppi a ricordarsene quando si parlerà di dimensionamento scolastico. Caddeo ha voluto richiamare i colleghi sulla necessità di garantire diritti uguali a tutti i piccoli alunni, sia che vivano in grandi o in piccoli centri. Oltre ai numeri, ha continuato, bisogna riflettere sulle caratteristiche evolutive in queste fasce di età delle bambine e dei bambini e sulla necessità di rispettare i loro tempi per il riposo e il gioco.

Aldo Salaris (Riformatori sardi), a nome del gruppo, si è detto soddisfatto per questa proposta di legge e ha chiesto di sottoscriverla a nome di tutti i consiglieri del gruppo. Anche Angelo Cocciu (capogruppo Forza Italia) si è detto soddisfatto per l’obiettivo raggiunto con questa proposta di legge e ha chiesto di aggiungere le firme di tutti i consiglieri del suo gruppo.

Per la Giunta è intervenuto l’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, il quale ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla scrittura della legge, dal proponente a tutti i commissari. L’assessore ha ricordato che la Costituzione, all’articolo 34, recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso (32)”. E ha sottolineato che la stessa Costituzione dispone che l’istruzione è obbligatoria e gratuita e si è meravigliato che la Corte dei Conti abbia dato un parere difforme da quanto stabilito in Costituzione. Per Andrea Biancareddu non era necessaria una legge apposita, ma si è detto comunque soddisfatto per l’obiettivo raggiunto e ha annunciato il voto favorevole.

L’Aula ha quindi votato il passaggio agli articoli (46 sì), l’articolo 1 (48 sì), 2 (50 sì e 1 astenuto) e 3 (51 sì) all’unanimità.

Il presidente Pais ha messo poi aperto la votazione finale del testo che ha avuto il via libera all’unanimità con 51 voti favorevoli.

Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, ha chiesto di discutere la Mozione n. 67 (Giagoni e più) visto che era stata approvata la Proposta di legge 46/A. Il presidente Michele Pais ha spiegato che la richiesta di sospensiva, approvata dal Consiglio regionale, prevedeva il rinvio alla seduta di domani e che non aveva la possibilità di modificare una decisione presa dall’Aula.

Michele Pais ha quindi sospeso la seduta. I lavori sono ripresi nel pomeriggio.

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Partirà a Nuoro il 25 settembre la speciale iniziativa itinerante dedicata a OVINUS, 1° Concorso internazionale dei formaggi ovini promosso da Laore Sardegna, agenzia per lo sviluppo in agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna, Camera di Commercio, industria, agricoltura e artigianato di Nuoro, Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano DOP, Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Sardo DOP, Consorzio per la tutela del formaggio Fiore Sardo DOP e OILOS, Organismo interprofessionale latte ovino sardo.

Una “tre giorni” dedicata a un gruppo selezionato di operatori nazionali e internazionali, giornalisti specializzati e rappresentanti dei Consorzi di tutela delle principali DOP, concepita come una preziosa occasione di conoscenza e networking in vista del Concorso OVINUS, previsto per marzo 2020 e riservato a diverse categorie di formaggi ottenuti esclusivamente da latte di pecora.

Il seminario di avvio, aperto al pubblico, si terrà mercoledì 25 alle 16.30 nella sala convegni della Camera di Commercio di Nuoro, in via Papandrea 8. A confrontarsi sullo “Scenario competitivo del comparto lattiero caseario ovino” saranno – con i promotori del Concorso e gli ospiti nazionali e internazionali – esperti come Angelo Frascarelli (Università degli Studi di Perugia) e Leo Bertozzi (Origin Italia), che si soffermeranno rispettivamente sulla nuova Politica Agricola Comune e sul ruolo dei Consorzi nella tutela delle Denominazioni di Origine Protetta.L’iniziativa proseguirà giovedì 26 con l’educational tour fra Birori e Gavoi, con visite agli stabilimenti produttivi di Pecorino Romano DOP e Pecorino Sardo DOP e al Museo del Fiore Sardo. La giornata, riservata agli ospiti, si concluderà con un laboratorio sensoriale di presentazione dei formaggi ovini DOP in abbinamento con vini del territorio: laboratorio proposto a Nuoro il giorno successivo, venerdì 27, a un gruppo selezionato di operatori della ristorazione.

 

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«Abbiamo illustrato le competenze e la professionalità del Corpo forestale, maturate in tanti anni di esperienza, soprattutto nella lotta agli incendi boschivi e rurali.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, incontrando, nella sede regionale del Corpo forestale, una delegazione bielorussa composta da rappresentanti del Governo, della Protezione civile, della Croce rossa e della città di Minsk, capitale della Repubblica di Bielorussia.

«Un interessamento che evidenzia come la Sardegna sia vista come esempio anche in altre realtà del mondo – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Un importante scambio di esperienze, che può prefigurare una proficua collaborazione.»

La delegazione bielorussa resterà in Sardegna fino al 28 settembre e visiterà altre strutture regionali del Corpo forestale e della Protezione civile: «Ci siamo messi a disposizione della delegazione anche per dimostrare che donne ed uomini, impegnati anche questa estate nella campagna antincendi, rappresentano un patrimonio umano e professionale da far conoscere e valorizzare», ha concluso l’assessore regionale dell’Ambiente.