18 July, 2024
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Autunno ricco di iniziative al Centro internazionale del Fumetto di Cagliari. La storica realtà culturale dedicata alla formazione e alla promozione dei comics, la prima nata in Sardegna nel 1993 da un’idea dello sceneggiatore e regista Bepi Vigna, propone in ottobre un’ampia e diversificata offerta didattica  per tutte le età. Venerdì 27 settembre, nella nuova sede in via Falzarego 35, è in programma un open day per la presentazione dei corsi da parte dei docenti.

La giornata informativa, con l’apertura al pubblico del centro dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, è impreziosita dalla presentazione nel capoluogo sardo di un evento espositivo reduce dalla Settantaseiesima Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, a corollario del Green Drop Award 2019: «I capolavori del cinema rovinati dal cambiamento climatico», ovvero alcuni fra i più popolari film della storia del cinema, reinterpretati sotto gli effetti del “climate change” da una carrellata di noti autori del fumetto. In mostra una collezione di tavole originali curata dal Centro Internazionale del Fumetto, in collaborazione con la Sardegna Film Commission e il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Con la riedizione dei corsi, il Centro Internazionale del Fumetto si concentra nei prossimi mesi sulla sua originaria vocazione all’insegnamento del linguaggio delle “nuvole parlanti”, mentre l’appuntamento con il Festival Nues, Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo, diventa biennale: la prossima edizione, la decima, è in programma nell’autunno del 2020.

Sono tre i percorsi didattici proposti: per i più piccoli, dagli 8 ai 13 anni, dal 16 ottobre un laboratorio di lettura, scrittura e fumetto ispirato al romanzo “Coraline” di Neil Gaiman, a cura dell’illustratrice e fumettista freelance Stefania Costa, dell’esperta scrittura creativa e responsabile ideazione laboratori ragazzi Lorella Costa e della disegnatrice e colorista Laura Congiu (60 ore 30 incontri di 2 ore ciascuno, una volta alla settimana); stesse docenti, insieme all’esperto di inchiostrazione Mario Atzori, per il corso base di fumetto per ragazzi dai 14 ai 17 anni, un percorso didattico di 60 ore – dal 15 ottobre fino a giugno del prossimo anno – per fornire le prime basi professionali sul linguaggio del fumetto e realizzare così una storia completamente sceneggiata e disegnata dai corsisti; per gli aspiranti autori di fumetto a partire dai 18 anni, dal 17 ottobre, un corso di 120 ore (con esame e mostra finale) di teoria e pratica su disegno e sceneggiatura, più una serie di incontri e masterclass di approfondimento sul linguaggio del racconto per immagini.

Gli insegnanti sono professionisti che lavorano da anni in campo nazionale e internazionale: Bepi Vigna direttore del Centro, autore-sceneggiatore di Nathan Never, della Sergio Bonelli Editore; Mario Atzori, disegnatore di Nathan Never e Tex e copertinista di Legs Weaver per la Sergio Bonelli Editore; Laura Congiu, disegnatrice e colorista, con collaborazioni per editori nazionali ed europei; Stefania Costa, illustratrice e fumettista freelance; Angela Cotza, graphic designer, esperta in grafica multimediale e comunicazione visiva; Gildo Atzori: artista visivo e disegnatore di fumetti, fra cui “Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari”.

Saranno anche avviati i laboratori sulla narrazione transmediale (letteratura, cinema, teatro, games).

Nel corso dell’Open Day, alle 11.30 e alle 18.30, è prevista una presentazione generale dei corsi alla presenza dell’intero corpo insegnanti. Per i dettagli sull’articolazione dei corsi e sui costi di partecipazione visitare il sito del Centro Intermodale del Fumetto di Cagliari.

La giornata informativa è l’occasione per visitare la sede del centro culturale, dove stanno prendendo forma l’AMI – Archivio Multimediale dell’Immaginario e la Biblioteca del Fumetto, i cui testi, ancora in fase di catalogazione, saranno comunque a disposizione degli iscritti per lettura e consultazione. Nei locali di via Falzarego 35, inoltre, è ancora allestita la mostra con i lavori degli allievi dell’anno 2018/2019.

«I capolavori del cinema rovinati dai cambiamenti climatici» presenta una serie di tavole originali firmate da dodici autori di comics. “Morte a Venezia” è reinterpretato da Laura Scarpa, “Psyco” da Romeo Toffanetti, “Il Monello” da Paco Desiato, Vacanze romane da Stefano Casini e da Antonella Vicari, “King Kong” da Gabriele Salimbeni, “Lawrence d’Arabia” da Max Bertolini, “Frankenstein” da Fabio Celoni, “La notte dei morti viventi” da Marcello Toninelli, Ritorno al futuro da Maurizio Gradin, “Karate Kid” da Roberto Baldazzini, “Intrigo Internazionale“da Gildo Atzori.

«Cinema e fumetto sono territori contigui: chi ama il fumetto è spesso anche un grande appassionato di cinema e l’immaginario legato ai due mezzi espressivi si nutre delle stesse suggestioni – spiega Bepi Vigna -. Con questa mostra, alcuni artisti hanno provato a immaginare come sarebbero stati i film a noi più cari se si fossero già realizzate le drammatiche previsioni riguardo al riscaldamento globale. L’ironia delle tavole non impedisce che da ciascuna di esse trapeli un significato molto serio, che richiama i problemi che derivano dai mutamenti climatici.  Il mondo che dobbiamo salvaguardare è anche quello che i film e i fumetti hanno spesso rappresentato con grande forza poetica e a cui si legano i nostri ricordi e le nostre emozioni.»

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«L’identità sarda rappresenta un valore unico e speciale che può essere occasione di arricchimento della politica di coesione all’interno dell’Europa.»

Lo ha sottolineato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, nel suo intervento durante la riunione della Commissione plenaria dell’Assemblea delle Regioni d’Europa, che si è svolta a Podĉetrtek in Slovenia. L’assessore Alessandra Zedda, che riveste anche il prestigioso incarico di vicepresidente dell’organo esecutivo della più grande rete indipendente di regioni di tutta Europa (Aer), rappresenta le istanze e le posizioni della Sardegna nell’organismo che traccerà le linee guida delle future azioni di programma degli stati membri, occupandosi in particolare di lavoro, giovani, politiche sociali e sviluppo del territorio.

L’incontro è stato fissato per condividere le esperienze con gli altri rappresentanti degli Stati europei al fine di implementare le attività della politica regionale sarda e orientarle ad una politica europea di coesione, sviluppo economico, innovazione e ricerca e per affermare l’identità sarda come forte peculiarità all’interno dell’Europa, con particolare attenzione alle zone rurali e più spopolate.

«Dobbiamo trovare gli strumenti per garantire alla Sardegna la stessa parità di condizioni rispetto agli altri cittadini europei e alle altre Regioni in tema mobilità e trasporti, istruzione e crescita economica», ha detto l’assessore del Lavoro al termine della prima giornata di incontri dell’Assemblea generale che si concluderà il 26 ottobre.

 

 

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Un elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base di Anela, sta intervenendo su un incendio nelle campagne di Bolotana, in località Funtana Quada.

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Bolotana.

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La Commissione (Executive Board) dell’Unesco Global Geoparks ha espulso il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dalla Rete Mondiale dei Geoparchi. Il verdetto, in buona parte temuto e prevedibile, è stato ufficializzato ieri a Siviglia, a distanza di due mesi dall’ispezione compiuta dalle due commissarie, l’olandese Marie Louise Frey e la tedesca Cathrien Posthumus.

A distanza di poche ore, il presidente del Parco Geominerario Tarcisio Agus ed il direttore Ciro Pignatelli, hanno diffuso una nota di commento alla decisione dell’Unesco, che riportiamo integralmente.

«Era stato premiato con il marchio UNESCO, un progetto, un’idea che aveva bisogno di essere tutta costruita: l’idea di poter ambire ad essere il geoparco più grande d’Europa.
Ma già i due cartellini gialli hanno mostrato la complessità di un processo, per la cui realizzazione c’era la necessità di forti strutture politico-istituzionali ma anche di un efficiente apparato tecnico.
Di assunzione di responsabilità politica (la prima che è venuta meno nell’avvicendarsi di maggioranze più o meno sensibili al progetto), ma anche di una condivisione e collaborazione totale di tutte le aree che, sulla carta, formano il grande progetto UNESCO.
Ed è ciò che noi abbiamo cercato di realizzare, la parte più difficile da gestire: la conclusione del processo che ci avrebbe portato dentro o fuori dall’UNESCO (visto che non erano più possibili cartellini gialli).
Ce l’abbiamo messa tutta anche con i pochi mezzi, la scarsità di personale e molta parte che remava contro.
Ma sapevamo che sarebbe stato difficilissimo unire aree della Sardegna sotto un unico sistema, laddove c’è frammentazione, chiedere collaborazione laddove c’è crisi e resistenza, chiedere condivisione laddove c’è scarsissima conoscenza del patrimonio geominerario dei propri territori.
E noi, arrivati solo due anni fa sapevamo di avere ricevuto un compito ben arduo.
Fare il miracolo di chiudere il processo, e rendere unite, collaborative e consapevoli del proprio patrimonio, tutte le aree del Geoparco UNESCO.
Ma, non si può creare ciò che esiste solo sulla carta.
Questo ci hanno detto i commissari dell’UNESCO, i quali ci hanno chiesto di ridimensionare il progetto e riproporlo nelle sue reali dimensioni di Parco geominerario di grande ricchezza storica culturale e naturale.»
«Ce la stiamo mettendo tutta per dare al Parco una dignità di Ente autonomo, motore di una valorizzazione del patrimonio storico e ambientale di cui la Sardegna deve essere fiera rappresentante – dichiara il presidente Tarcisio Agus – il fatto che il board dell’Unesco, ci ritiene non ancora in grado di proporci come sistema integrato, non toglie niente all’impegno che abbiamo di perseguire gli obiettivi di ottimizzazione e di maggior coinvolgimento istituzionale, di enti e associazioni, della costruzione di Centri visita attraverso una reale Rete dei laboratori Ceas e del variegato sistema museale esistente fino alla promozione dei geositi e delle aree ad alta valenza mineraria e ambientale.»
«L’esperienza dell’UNESCO insegna – non solo a noi – che senza il concorso politicamente consapevole e all’unisono, di tutte le istituzioni locali e nazionali, oltre che l’interessamento costante dell’associazionismo e della cittadinanza attiva, nessuna promozione delle nostre ricchezze e del nostro patrimonio potrà avere il successo che merita in qualsivoglia consesso internazionale.»
Tarcisio Agus
Ciro Pignatelli

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Ambiente, stili di vita, cibo e longevità: gli abitanti delle isole hanno in tutto il mondo corrispondenze e somiglianze. Ma non solo: esistono anche problematiche comuni rispetto alle quali si possono cercare e trovare, attraverso un confronto ed uno scambio mirato, soluzioni condivise.

E’ questo il senso più profondo dell’Islander Summit di Ishigaki, in Giappone.

La Sardegna è stata convocata alla tavola rotonda organizzata nell’isola della Prefettura di Okinawa, insieme ai rappresentanti di Bali (Indonesia) e Kauai (Hawaii, Usa) per portare la propria testimonianza e condividere le esperienze su diversi temi: bellezze naturali, archeologia, salvaguardia dell’ambiente e stili di vita sostenibili, valorizzazione delle emergenze locali (il cibo e le tradizioni, le materie prime, il fenomeno della longevità, ecc.) e tutto ciò che riguarda la nostra isola, comprese le difficoltà oggettive che da sempre affliggono – non solo i sardi- ma appunto tutti gli isolani.

A rappresentare la Sardegna partiranno Andrea Corriga, coordinatore del progetto, Enrico Murgia, sindaco di Seulo e, infine, Riccardo Porceddu, chef dell’Osteria Kobuta.

La conferenza stampa si terrà venerdì 27 settembre, all’hotel Holiday Inn di Cagliari, in viale Umberto Ticca, alle ore 10.30.

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Anteprima, domani (mercoledì 25) a Cagliari, di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, che da giovedì 26 a domenica 29 settembre celebra nel capoluogo sardo la sua ventiduesima edizione. In programma una parata musicale per le strade cittadine della Seuin Street Band, una marching band nata di recente dal seno della Banda Musicale “Gioacchino Rossini” di Seui; partenza alle 18.00 da via Roma, di fronte alla Darsena, con arrivo finale – dopo aver attraversato il largo Carlo Felice, via Manno, via Garibaldi e via Sonnino – all’EXMA, il Centro Comunale d’Arte e Cultura in via San Lucifero, dove il festival pianterà le tende per tutto il resto della settimana. Prevista anche una “pedalata jazz” di un gruppo di cicloamatori aderenti alla FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, sempre con arrivo all’EXMA: un’iniziativa di promozione della mobilità sostenibile nella Città Metropolitana di Cagliari.
Da giovedì (26 settembre), Forma e Poesia nel Jazz entra nel vivo della sue edizione numero ventidue. In arrivo, nell’arco delle quattro serate, nomi di primo piano della scena jazzistica italiana, come è nella tradizione di questo festival: il duo del trombonista Gianluca Petrella e del vibrafonista Pasquale Mirra, The Italian Trio di Dado Moroni, Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto, la cantante Maria Pia De Vito, il sassofonista Stefano Di Battista, la contrabbassista Federica Michisanti, i pianisti Julian Oliver Mazzariello, Sade Mangiaracina e Luca Mannutza in quartetto con Max Ionata, Lorenzo Conte e Joris Dudli. E, oltre ai concerti (due per ciascuna serata), diversi momenti collaterali: incontri, conferenze, laboratori per bambini, escursioni ed altro ancora.

 

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Per un’improvvisa indisposizione di salute dello scrittore Mauro Covacich, salta la presentazione del suo libro “Di chi è questo cuore” in programma oggi (martedì 24), alle 19.00, a Villacidro, nell’ambito della settimana culturale che accompagna la trentaquattresima edizione del premio letterario “Giuseppe Dessì”, in corso fino a domenica (29 settembre) nella cittadina del Medio Campidano.  

La giornata odierna si completa dunque, come da programma, alle 21.30 nel cortile di Casa Dessì, con lo psichiatra, sociologo e saggista Paolo Crepet, al centro di un incontro, intitolato “Passione & Libertà”, che prenderà spunto dal suo libro più recente, “Passione”, pubblicato l’anno scorso da Mondadori.Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito. Informazioni e aggiornamenti sul Premio e la programmazione degli eventi culturali sono disponibili sulla pagina Facebook e nel sito della Fondazione Dessì, mentre la segreteria organizzativa risponde ai numeri 0709314387, 3474117655, 3406660530, e all’indirizzo di posta elettronica fondessi@tiscali.it .

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Per “Ricordare Vittorio Bachelet e  la  sua testimonianza di libertà e di democrazia a 40 anni dalla morte” il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della  Ricerca (MIUR) ed il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) promuovono un concorso di idee rivolto alle scuole per l’anno 2019/2020. Il concorso, in particolare, rivolto agli alunni delle scuole di ogni  ordine e grado, rientra nell’ambito delle iniziative finalizzate all’approfondimento della legalità e della cittadinanza attiva al fine di diffondere tra le giovani generazioni, l’approfondimento dei temi della legalità attraverso la figura del giurista Vittorio Bachelet.
Dopo aver approfondito in classe lo studio del ruolo e del contributo del giurista Vittorio Bachelet, gli studenti e le studentesse dovranno realizzare un elaborato che ne trasmetta il senso ed il significato.
Le forme espressive da utilizzare sono:

  • Elaborato testuale. Saggio breve, tema, poesia, racconto, testo  giornalistico per stampa o web, etc., su supporto cartaceo o digitale, che non superi le 5 cartelle. Sono accettati anche numeri monografici dei giornali di classe/scuola – digitali o cartacei – dedicati al tema del concorso.
  • Servizio fotografico. Il materiale inviato non deve oltrepassare le 10 pose, a colori o in bianco e nero, corredate ognuna da una didascalia di max 50 caratteri (spazi inclusi) con la descrizione.
  • Elaborato multimediale. Video della durata massima di 3 minuti, prodotto radiofonico, graphic novel, presentazione PPT in diapositive, sito web, blog. Per le tecniche multimediali, il materiale inviato deve essere contenuto in un unico Cd Rom o DVD e deve essere eseguibile attraverso i browser più diffusi (Internet Explorer, Mozilla Firefox, ecc.).
  • Elaborato Artistico – Espressivo. Consente un’ampia scelta di materiali e tecniche (pittura, grafica, etc.) e di forme rappresentative (cortometraggi, opere teatrali, spot, etc.) della  durata massima di 5 minuti. Per il disegno/fumetto, realizzato con qualsiasi tecnica e materiale ed utilizzando le scansioni della narrazione fumettistica, si potranno utilizzare tavole del formato massimo di cm 35×50. Sono ammesse le didascalie.
  • Elaborato Musicale. Le opere musicali dovranno pervenire su supporto digitale in formato MP3. Potranno essere proposti brani di tipo strumentale e/o canori. Tutte le opere devono essere frutto dell’originalità e dell’autonomia creativa degli studenti. I brani devono essere inediti e non sottoposti a diritto d’autore.

I lavori dovranno essere presentati entro il 17 gennaio 2020.

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Sono  10 le borse per  laureati di I o II livello per progetti di studio e ricerca su tecnologie innovative per lo sviluppo di infrastrutture e servizi digitali proposte dall’associazione Consortium GARR.
L’ente  gestisce una rete nazionale di istruzione e ricerca ed lancia la selezione per titoli e colloquio per il conferimento 10 borse di studio intitolate a Orio Carlini per giovani laureati, per attività di studio e ricerca legate all’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo di infrastrutture e servizi digitali in contesti multidisciplinari.
Le domande si possono presentare fino al 31 ottobre.
I progetti si svolgeranno presso enti ed istituzioni scientifiche, culturali e accademiche collegate alla rete GARR oppure presso la sede di Roma del Consortium GARR, sotto il controllo di un tutor interno all’istituzione ospitante.

Il periodo di soggiorno durerà 12 mesi (eventualmente prorogabili per ulteriori 12 mesi). La data di inizio prevista per le borse di studio è il 1 febbraio 2020. La copertura finanziaria prevista è di 19.000 euro lordi.

I cittadini italiani e stranieri (con certificato di competenza in lingua italiana o inglese, se di madrelingua straniera) per partecipare devono avere:

  • data di nascita uguale o successiva al 1 gennaio 1989.
  • titolo di laurea triennale, magistrale, laurea specialistica o laurea a ciclo unico, conseguito presso Università o Istituti di istruzione universitaria italiani o dell’Unione Europea, o presso Università o Istituti universitari non appartenenti all’Unione europea, purché riconosciuto o equipollente.
  • buona conoscenza della lingua inglese parlata e scritta (almeno livello B1).

I candidati dovranno mettere a fuoco ed individuare il progetto di studio e ricerca che intendono realizzare; la struttura presso la quale saranno ospitati per la realizzazione del progetto stesso, in caso di assegnazione della borsa di studio; il tutor interno alla struttura che seguirà il loro lavoro.

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C’è tempo fino al 3 ottobre per presentare le domande per le borse di studio del Radcliffe Institute for Advanced Study di Harvard. L’stituto, nato nel 1999 dall’unione del Radcliffe College e l’Università di Harvard,  concede sovvenzioni e fondi pensati per promuovere la ricerca, coinvolgendo studiosi e studenti di tutto il mondo. In particolare l’Istituto annualmente prevede e finanzia percorsi di ricerca a 50 studiosi meritevoli. Le proposte di ricerca rientrano nel campo delle scienze ingegneristiche e matematiche
I beneficiari delle borse di studio del Radcliffe Institute for Advanced Study di Harvard avranno la possibilità di trascorrere 9 mesi all’interno dell’Istituto per seguire e perseguire percorsi di ricerca in linea con le proposte presentate in fase di candidatura.
Il periodo di ricerca va da settembre 2020 a maggio 2021. I Radcliffe Fellows avranno accesso agli spazi del campus, tra cui biblioteche, alloggi, sale studi e strutture sportive.
I candidati devono essere specializzati in scienze, ingegneria e matematica, in particolare devono aver conseguito un dottorato di ricerca in settore affine a quello indicato, almeno due anni prima dell’assegnazione della borsa; aver pubblicato almeno cinque articoli su riviste specializzate.
I borsisti ricevono uno stipendio di $ 77.500 più altri $ 5.000 per le spese del progetto. Inoltre, potranno, in casi eccezionali, ricevere fondi aggiuntivi per spese di trasloco, assistenza all’infanzia ed alloggio.
Per fare domanda per le borse di studio, è necessario presentare una proposta di ricerca da allegare insieme alla documentazione specifica ed alle lettere di referenza richiesta.