William Zonca (Uiltrasporti Sardegna): «Chiediamo al sindaco di affiancarci nella lotta che mira a riportare il transhipment a Cagliari».
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«Chiediamo al sindaco di Cagliari dottor Paolo Truzzu di affiancarci nella lotta che mira a riportare il transhipment a Cagliari.»
E’ quanto afferma il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca a proposito della lettera aperta inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte sullo scalo industriale di Cagliari.
«Ringraziamo il sindaco di Cagliari, dott. Paolo Truzzu, per aver sollecitato l’intervento del presidente del Consiglio riguardo alla rimozione del vincolo paesaggistico di cui al D.M. 01/03/1967 ancora in essere nell’area del porto canale e per le puntuali interlocuzioni che mirano alla istituzione delle zone economiche speciali e della zona franca doganale intercorsa – scrive William Zonca -. Salta però subito all’occhio una mancanza macroscopica nella lettera aperta a cui facciamo riferimento: non si parla della necessità che Cagliari e Regione Sardegna hanno di poter collegare la propria economia al mondo intero attraverso un porto di internazionale (quale è il porto di transhipment) che, a pieno regime ricordiamo, era collegato direttamente con ben 52 porti sparsi nel mondo. In questa ottica – aggiunge William Zonca – lo scalo Cagliaritano costituisce una risorsa fondamentale sia sul piano occupazionale sia come avamposto strategico per tutta l’economia imprenditoriale sarda. Per questo motivo, i riferimenti fatti dal Sindaco al trasferimento dei traffici commerciali e passeggeri, agli insediamenti produttivi diversificati e alla cantieristica navale fanno pensare che il transhipment sia stato quasi messo da parte nelle intenzioni della politica comunale, nonostante sia chiaro che nessuna delle “alternative” elencate sopra possa garantire le ricadute economiche ed occupazionali che il transhipment ha permesso negli ultimi 16 anni.»
«Chiediamo, pertanto, al dottor Truzzu, di affiancarci nella lotta che mira a riportare il transhipment a Cagliari in tutte le comunicazioni riguardanti il porto canale – conclude il numero uno della Ulitrasporti sarda – anche perché solo con un porto internazionale la ZES e la zona franca doganale interclusa lo scalo cagliaritano ha ragione di esistere. Solo con questi istituti giuridici si potrà infatti realizzare un centro logistico di smistamento di semi lavoratori e prodotti finiti che potranno collegarsi al mercato globale tramite il porto Cagliaritano.»
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