Al festival Logos/Cortoindanza 2019, sabato 26 ottobre va in scena, alle 20.30, al Teatro Si ‘è Boi di Selargius, la creazione “Simposio del Silenzio” di e con Lucrezia Maimone.
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L’identità che cela l’inquietudine e la fragilità di una giovane donna protagonista di una sorta di favola “noir” dedicata al dubbio e all’incertezza dell’esistenza. Sono i temi centrali di “Simposio del Silenzio”, la creazione di e con Lucrezia Maimone, vincitrice del Premio artistico CollaborAction Kids XL#1 2018, che va in scena sabato 26 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro Si ‘e Boi di Selargius. Anteprima regionale e penultimo appuntamento della rassegna di danza contemporanea, arte circense, teatro, arte visiva Logos/Cortoindanzaorganizzato con il sostegno del Festival FIND. Prove aperte il matinée, alle ore 11.00, dedicate alle scuole medie inferiori e superiori. Una storia che si ispira liberamente alle opere grafiche di Lorenzo Mattotti, uno dei più importati illustratori e fumettisti italiani, in cui si intrecciano immagini narrative per dare vita a un racconto che scava nella memoria del fiabesco, evocando simboli della fragilità infantile. In scena Lucrezia Maimone e Damien Camunez, consulenza coreografica di Stefano Mazzotta. Un racconto oscuro, in sintonia con la dissonanza emessa dalle persone che si scontrano anziché accarezzarsi, si mangiano anziché amarsi. (L. Mattotti)
Come in ogni fiaba di crescita, la narrazione insiste e ritorna sulle dinamiche generate dl desiderio di equilibrio di fronte all’ostacolo, alla prova da superare, al luogo sicuro e all’ordine da conquistare. «Abbandonando la certezza presunta di un centro, il racconto si lancia nella precarietà del moto, nella ricerca di un temporaneo luogo sicuro, per restituirci infine l’unica certezza possibile: nulla resta mai uguale a se stesso e la condizione di domanda è l’unica via per la crescita, il cambiamento, la scoperta», spiega la coreografa e danzatrice cagliaritana formatasi con Danzalabor e successivamente a Copenhagen Dance School e nella Escuela Internacional de Circo y Teatro CAU di Granada, fino alla collaborazione attuale con la Compagnia di danza Zerogrammi, a Torino, dove oggi vive. Uno studio che Lucrezia ha portato avanti su tre capitoli diversi dell’artista bresciano che racchiudono i suoi tre universi Oltremai, Labirinti e Chimera. «Tre quadri che poi hanno preso forma in “Simposio del Silenzio”, alla cui composizione delle scene e delle coreografie mi ha affiancato il coreografo e danzatore della Compagnia Zerogrammi (Torino), Stefano Mazzotta. L’atto di creazione è un atto sociale, è un atto politico, è politica. Per me ciò che è veramente importante è la necessità di raccontare una storia, non tanto la costruzione di una coreografia o di una musica – aggiunge Lucrezia. Con questa creazione parto da Oltremai per fare un tuffo verso l’ignoto e nella parte più profonda di noi, dove risiede la nostra più pura essenza.»
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