I Progressisti del Consiglio regionale attaccano la maggioranza di centrodestra sulla programmazione urbanistica.
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«La gestione del territorio riguarda tutti: cittadini, pubbliche amministrazioni, organizzazioni e imprese sociali ed economiche. Eppure quando si parla di questi temi, due sembrano essere i chiodi fissi per il centrodestra, da sempre: gli interventi edificatori nella fascia costiera e la diminuzione del lotto minimo per l’edificazione in agro. Noi non siamo d’accordo.»
Lo scrive, in una nota, il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale.
«L’inedificabilità della fascia dei 300 metri dal mare e delle fasce di rispetto dei parchi e delle zone umide, dei beni culturali e degli usi civici, garantite oggi da interventi legislativi regionali e nazionali, non è un tema che può essere rinegoziato – aggiungono i Progressisti -. I limiti sono politici e anche tecnici, data la palese incompatibilità delle norme proposte dalla maggioranza con il codice Urbani: le norme derogatorie di cui parlano sono destinate, lo sanno anche i proponenti, a essere impugnate dal Governo e dalla Corte Costituzionale e a essere nient’altro che uno spot elettorale. Allo stesso modo, riteniamo che la diminuzione del lotto minimo, decisione che consentirebbe l’edificazione indiscriminata nelle campagne, sia una vera misura di contro-sviluppo.»
«Servirebbero iniziative forti per la valorizzazione dell’agro, per la tutela dello stesso come centro nevralgico di valorizzazione delle economie e delle produzioni locali – sottolineano ancora i Progressisti del Consiglio regionale -. Per il sostegno e l’avvio di nuove attività agricole, investendo su innovazione e alta qualità. Di fronte a queste sfide moderne la maggioranza risponde con soluzioni vecchie e dannose: la possibilità di trasformare suolo agricolo in aree edificabili diminuendo la superficie minima per l’edificazione al punto da disincentivare ogni attività economica di tipo agricolo.
Uno “sviluppo”, quello che hanno in testa, che priverebbe il futuro dell’isola di una risorsa inestimabile e che farebbe gravare sulle casse pubbliche oneri insostenibili relativi alla necessità di garantire, in quei luoghi, urbanizzazioni, sicurezza e servizi.»
«Altre sono le urgenze. Serve confermare il ruolo centrale del sistema delle autonomie nel governo del territorio in coerenza con il PPR, che deve essere completato anche per le zone interne. È necessario evitare e superare le incoerenze e le resistenze alla definizione della pianificazione comunale in modo da evitare contenziosi – conclude il gruppo dei Progresssiti del Consiglio regionale -. Occorre includere misure orientate alla bonifica dei territori compromessi che avviino la risoluzione di un’emergenza che interessa le persone, i luoghi e l’ambiente. Il confronto sullo sviluppo possibile della nostra terra e sugli strumenti urbanistici più adatti a garantirlo non può chiudersi all’interno del Consiglio regionale.»
Su questi temi il gruppo dei “Progressisti” attiverà momenti pubblici di dibattito, il primo dei quali sarà il 25 ottobre, a Cagliari (ore 17,30 al Teatro Intrepidi Monelli, Viale Sant’Avendrace n. 100).
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