22 November, 2024
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La IV commissione ha dato il via libera alla rimodulazione del piano delle infrastrutture.

La IV commissione, presieduta da Giuseppe Talanas (Fi), a conclusione dell’audizione dell’assessore dei Lavori Pubblici, Roberto Frongia, ha espresso, a maggioranza, il parere favorevole alla rimodulazione del programma degli interventi, contenuti nel piano regionale delle infrastrutture (deliberazione n. 38 del 12.09.2019). Favorevoli i consiglieri del centrodestra (Oppi, Udc; Mura, FdI; Salaris, Rif; Caredda, Misto; Mula e Usai, Psd’Az; Ennas, Lega), astenuti i due consiglieri del gruppo Progressisti (Piu e Orrù) mentre hanno votato contro i rappresentanti del Pd, Piscedda e Deriu. La rimodulazione dei fondi, così come ha spiegato l’assessore Frongia, rende disponibile la somma di 7.640.000 euro e gli interventi definanziati hanno copertura finanziaria garantita dal piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico per l’importo finanziato sul muto per le infrastrutture, a suo tempo contratto dalla Regione, al netto dell’anticipazione già erogata al soggetto attuatore dell’opera. «È una variazione – ha dichiarato l’esponente dell’esecutivo regionale – senza alcuna conseguenza per gli interessati che vedono modificata solo la fonte del finanziamento ed invariate però le risorse a disposizione per realizzare le opere». I Comuni interessati dal definiziamento sono: Montresta (1 milione), Ulassai (2 milioni) e Bosa (5.190.000). I fondi sono stati riprogrammati, per realizzare opere immediatamente cantierabili e da ultimare entro il 2023, nei comuni di Barisardo (600.000 euro), Tonara (200.000), La Maddalena (1.785.000), Iglesias (1.575.000), Bosa (300.000), San Giovanni Suergiu (250.000), Cuglieri (200.000) Busachi (120.000), Arzachena (900.000), Fonni (850.000) Portoscuso (500.000), Valledoria (60.000) e la provincia di Nuoro (300.000). L’assessore, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri presenti, ha preannunciato una nuova rimodulazione del piano regionale delle infrastrutture per importi più significativi (circa 40 milioni di euro) derivanti dal definaziamento di opere che non possono essere concluse entro il 2023: il ponte a Sant’Antioco e la Statale 130. «In ogni caso – ha concluso Roberto Frongia – anche per queste opere le risorse saranno garantite da altra fonte di finanziamento».

Oggi tre incendi han
150 studiosi di 25 p

giampaolo.cirronis@gmail.com

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