L’opposizione in Consiglio regionale ha presentato un ordine del giorno di censura politica nei confronti dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.
L’opposizione in Consiglio regionale ha presentato un ordine del giorno di censura politica nei confronti dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. E’ la prima azione di questa portata intrapresa nella XVI legislatura e, in questo caso, oggetto della censura è la condotta dell’assessore regionale dell’Agricoltura sul caso delle direttive impartite ai dirigenti dell’Assessorato in cui si chiedeva l’invio informale delle bozze degli atti amministrativi di competenza di dirigenti, prima che gli stessi siano emanati. Per gli esponenti della minoranza gli indirizzi disposti dall’Assessore si traducono in un controllo preventivo su atti amministrativi, in aperto contrasto con le norme statali e regionali. “Quanto stabilito dall’Assessore è in palese violazione del principio della separazione delle funzioni di indirizzo politico da quelle di direzione amministrativa. Tale distinzione è determinata dalla necessità di assicurare trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa ed evitare di far coincidere la responsabilità politica con quella degli uffici”. “Non è stato, questo – sottolineano – un capriccio del legislatore che si è impegnato negli anni novanta a stabilire la separazione di queste funzioni. Piuttosto la necessità di contrastare un sistema che, proprio in quel periodo storico, ha mostrato in maniera chiara e netta tutti i suoi difetti. I dirigenti pubblici emanano atti che mai e poi dovrebbero essere piegati al controllo politico: approvazione di progetti, capitolati e gare d’appalto, assegnazione di risorse regionali, approvazione di graduatorie. I limiti della macchina burocratica regionale devono essere affrontati e risolti attraverso una riforma organica che metta in condizione l’amministrazione di funzionare bene e di dare risposte ai cittadini. Di questo negli atti compiuti dalla Giunta nei primi sei mesi di governo non c’è traccia. Appare invece chiara la volontà di asservire l’amministrazione pubblica a interessi di parte e di eludere le norme poste a garanzia della finanza pubblica e dell’imparzialità dei procedimenti amministrativi”. L’ordine del giorno depositato i giorni scorsi, è stato sottoscritto da 17 Consiglieri regionali e dovrà essere votato in Aula, ai sensi del regolamento del consiglio regionale, con voto nominale come avviene per le mozioni di sfiducia. “Auspichiamo – concludono – che tutto il Consiglio regionale, maggioranza e minoranza, prenda una posizione chiara sul rispetto delle regole che non possono essere piegate ai desideri di un partito politico o anche di un solo Assessore”.
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