18 July, 2024
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Continua l’opera di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità della stazione dì Senorbì. Nel corso della mattinata, una pattuglia ha sorpreso in flagranza di reato un giovane marocchino E.A. di 21 anni, risultato regolare sul territorio, intento a rubare acciaio e pezzi di autoveicoli all’interno di un deposito, con l’intento poi di rivenderli. Il giovane è stato così denunciato a piede libero con l’accusa di furto.

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Oltre 70mila partecipanti da più di 160 Paesi da tutto il mondo, 2.000 giornalisti attesi, 11 mila amministratori delegati e 1200 relatori delle più grandi compagnie di tecnologia del pianeta che si avvicenderanno da oltre 20 palchi. Dal 4 al 7 novembre Lisbona diventa la capitale mondiale della tecnologia e dell’innovazione. All’evento, che la rivista Forbes ha definito come la più importante conferenza planetaria in ambito tecnologico, parteciperanno anche 21 aziende dell’Isola, grazie all’impegno congiunto degli assessorati regionali dell’Industria e della Programmazione e la collaborazione di Sardegna Ricerche. La Sardegna sarà l’unica Regione in Italia a partecipare all’evento internazionale, portando a Lisbona ventuno startup innovative.

«Quando abbiamo dato a Sardegna Ricerche l’incarico di aprire la manifestazione di interesse per dare la possibilità alle imprese di partecipare al Web Summit – dice l’assessore dell’Industria, Anita Pili -, siamo rimasti positivamente sorpresi dal numero di domande ricevute. Un segnale di forte dinamismo da parte delle nostre startup, che ci ha spinto a impegnarci per aumentare i posti disponibili, inizialmente dodici. La partecipazione a eventi internazionali è fondamentale per rafforzare la rete di relazioni con i possibili investitori, per conoscere i potenziali clienti sul mercato e per confrontarsi con i grandi protagonisti a livello mondiale. Una grande opportunità non solo per le imprese, ma per tutta l’Isola.»

«È il segnale di una Sardegna che – sottolinea l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino -, grazie a strumenti innovativi, si propone sullo scenario internazionale, forte delle proprie tradizioni e della capacità di interpretarle in chiave moderna, per conquistare i mercati e creare nuove opportunità lavorative. La Giunta ha colto la vitalità del mondo imprenditoriale ed è partner dei sardi che con la forza delle idee, con il lavoro ostinato, con la tecnologia possono aiutare la Sardegna a superare il divario insulare per competere con altre regioni, nazionali ed europee.»

A Lisbona, oltre a uno spazio espositivo che sarà contraddistinto dai loghi della Regione e Sardegna Ricerche, le aziende avranno la possibilità di prendere parte ai confronti con le grandi realtà della scena high-tech mondiale, realizzare incontri B2B e partecipare a presentazioni (“pitch”) della propria attività all’interno di un’area dedicata.

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«Il Consiglio regionale si riunirà martedì 29 ottobre alle 10,30. L’ordine del giorno prevede l’esame di una mozione sul referendum abrogativo sulla legge elettorale. Difatti poche ore or sono la Suprema Corte di Cassazione ha chiesto alle regioni, quindi anche alla Regione Sardegna, di modificare il titolo che al momento è: ‘Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali, nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica. In particolare, la Corte ritiene necessario l’inserimento integrale dei testi delle disposizioni di cui si chiede l’abrogazione. La proposta dovrà così tornare nelle aule del Consiglio regionale sardo. Certamente sarà occasione per conoscere la profondità delle convinzioni di chi nella minoranza votò a favore del precedente testo sottolineando la bontà di uno strumento di democrazia diretta.»

Così la capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, a pochi giorni dalla seduta di Consiglio in cui verranno trattate nuovamente le tematiche legate al referendum.

«Dovremo ancora una volta destinare tempo e denaro dei sardi – sottolinea Desirè Manca – non al perseguimento del bene comune, non alla risoluzione o alla mitigazione dei problemi che minano la serenità del nostro popolo, ma all’inseguimento dell’ignoranza istituzionale di questo centrodestra romano a trazione leghista al quale la maggioranza dell’assemblea sarda pare essere prona.»

«Pur di obbedire alle richieste di Salvini verrà ancora una volta impegnato il Consiglio regionale per correggere un testo scritto male che come unico risultato avrebbe la creazione di un vuoto normativo – conclude Desirè Manca -, come è stato più volte sottolineato anche da esimi giuristi, in mancanza di un’altra legge immediatamente utilizzabile in caso di voto.»

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Il Parlamento europeo ha condannato fermamente le continue restrizioni ai diritti fondamentali in Egitto e ha denunciato le autorità egiziane per aver ostacolato le indagini sulla morte di Giulio Regeni.

Nella risoluzione approvata oggi per alzata di mano, i deputati hanno criticato duramente la recente repressione e le restrizioni ai diritti fondamentali in Egitto, in particolare la libertà di espressione, sia online che offline, e di associazione, e lo Stato di diritto. In riferimento all’assassinio, nel 2016, dell’assistente di ricerca italiano Giulio Regeni, il Parlamento ha ribadito l’invito alle autorità egiziane a fare luce sulla sua morte e a chiamare i responsabili a risponderne.

Denunciando la mancanza di un’indagine credibile e di un’assunzione di responsabilità sul rapimento, tortura e assassinio del ricercatore italiano, i deputati hanno ricordato che il parlamento italiano ha sospeso le relazioni diplomatiche con il parlamento egiziano e ha chiesto ai parlamenti dei Paesi UE di seguirne l’esempio in segno di solidarietà.

Per il Parlamento europeo, la situazione dei diritti umani in Egitto giustifica un riesame delle relazioni con il Paese e del sostengo finanziario al paese della Commissione, che dovrebbe limitarsi a sostenere la società civile.

I deputati hanno sollecitato a subordinare ulteriori cooperazioni con l’Egitto alla realizzazione di progressi nel riformare le istituzioni democratiche e hanno ribadito l’appello agli Stati membri a sospendere le esportazioni verso l’Egitto di tecnologie di sorveglianza e altre attrezzature di sicurezza che potrebbero facilitare gli attacchi contro i difensori dei diritti umani e gli attivisti.

Il Parlamento ha espresso grave preoccupazione per le rappresaglie contro quanti cooperano con organizzazioni internazionali per i diritti umani.

Secondo quanto appreso, le autorità egiziane avrebbero arrestato arbitrariamente, in risposta alle manifestazioni pacifiche che hanno avuto inizio il 20 settembre 2019, oltre 4300 persone (di cui quasi 3.000 si trovano ancora in stato di custodia cautelare), incluse almeno 114 donne e 111 minori (fonti: Amnesty International e Belady Foundation).

La polizia e i servizi di sicurezza avrebbero fatto un uso eccessivo della forza per disperdere i manifestanti che protestavano contro le misure di austerità, la corruzione del governo e la repressione dei diritti fondamentali nel Paese.

La risoluzione si aggiunge a quella approvata a dicembre 2018, con la quale il Parlamento aveva già chiesto all’Egitto di porre fine a tutti gli atti di violenza, incitamento all’odio, alle sparizioni forzate e alla censura contro difensori dei diritti umani, manifestanti e giornalisti impegnati a favore dei diritti delle donne, persone LGBTI e di ONG, oppositori politici e minoranze.

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L’identità che cela l’inquietudine e la fragilità di una giovane donna protagonista di una sorta di favola “noir” dedicata al dubbio e all’incertezza dell’esistenza. Sono i temi centrali di “Simposio del Silenzio”, la creazione di e con Lucrezia Maimone, vincitrice del Premio artistico CollaborAction Kids XL#1 2018, che va in scena sabato 26 ottobre, alle ore 20.30, al Teatro Si ‘e Boi di Selargius. Anteprima regionale e penultimo appuntamento della rassegna di danza contemporanea, arte circense, teatro, arte visiva Logos/Cortoindanzaorganizzato con il sostegno del Festival FIND. Prove aperte il matinée, alle ore 11.00, dedicate alle scuole medie inferiori e superiori. Una storia che si ispira liberamente alle opere grafiche di Lorenzo Mattotti, uno dei più importati illustratori e fumettisti italiani, in cui si intrecciano immagini narrative per dare vita a un racconto che scava nella memoria del fiabesco, evocando simboli della fragilità infantile. In scena Lucrezia Maimone e Damien Camunez, consulenza coreografica di Stefano Mazzotta. Un racconto oscuro, in sintonia con la dissonanza emessa dalle persone che si scontrano anziché accarezzarsi, si mangiano anziché amarsi. (L. Mattotti)

Come in ogni fiaba di crescita, la narrazione insiste e ritorna sulle dinamiche generate dl desiderio di equilibrio di fronte all’ostacolo, alla prova da superare, al luogo sicuro e all’ordine da conquistare. «Abbandonando la certezza presunta di un centro, il racconto si lancia nella precarietà del moto, nella ricerca di un temporaneo luogo sicuro, per restituirci infine l’unica certezza possibile: nulla resta mai uguale a se stesso e la condizione di domanda è l’unica via per la crescita, il cambiamento, la scoperta», spiega la coreografa e danzatrice cagliaritana formatasi con Danzalabor e successivamente a Copenhagen Dance School e nella Escuela Internacional de Circo y Teatro CAU di Granada, fino alla collaborazione attuale con la Compagnia di danza Zerogrammi, a Torino, dove oggi vive. Uno studio che Lucrezia ha portato avanti su tre capitoli diversi dell’artista bresciano che racchiudono i suoi tre universi Oltremai, Labirinti e Chimera. «Tre quadri che poi hanno preso forma in “Simposio del Silenzio”, alla cui composizione delle scene e delle coreografie mi ha affiancato il coreografo e danzatore della Compagnia Zerogrammi (Torino), Stefano Mazzotta. L’atto di creazione è un atto sociale, è un atto politico, è politica. Per me ciò che è veramente importante è la necessità di raccontare una storia, non tanto la costruzione di una coreografia o di una musica – aggiunge Lucrezia. Con questa creazione parto da Oltremai per fare un tuffo verso l’ignoto e nella parte più profonda di noi, dove risiede la nostra più pura essenza.»

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«È importante che i nostri giovani vadano all’estero per acquisire nuove conoscenze e competenze e che poi ritornino nella nostra Isola con un bagaglio di esperienze valide. Abbiamo bisogno di coloro che hanno capacità imprenditoriali e professionali per evitare che abbandonino definitivamente la Sardegna.»
Lo ha sottolineato stamattina a Cagliari l’assessore regionale del Lavoro e vicepresidente della Giunta, Alessandra Zedda, aprendo i lavori del Forum sul programma Eurodyssey promosso dall’Assemblea delle Regioni d’Europa (ARE) in collaborazione con l’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro e l’Assessorato regionale del Lavoro e Formazione professionale.

«La scelta di svolgere a Cagliari questo importante momento di confronto e scambio tra qualificati esperti e rappresentanti delle Istituzioni di tutta l’Europa è un segnale di attenzione per la nostra Isola e sottolinea il ruolo strategico della nostra Regione nei programmi di cooperazione internazionale», ha osservato l’assessore, che, portando il saluto del presidente della Regione, Christian Solinas, ha riportato l’incoraggiamento e il plauso del capo dell’Esecutivo a favore dell’iniziativa.

«Il rafforzamento della Sardegna deve avvenire attraverso tutte le nostre peculiarità, storiche, paesaggistiche e culturali, per poterci relazionare continuamente e offrire un nuovo punto di incontro tra culture anche diverse», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

Il programma Eurodyssey si basa sulla cooperazione interregionale. Attraverso questo strumento, le Regioni si impegnano a costruire partenariati per lo sviluppo economico, sociale e culturale del loro territorio, promuovendo la mobilità professionale dei giovani, l’internazionalizzazione del capitale umano e del tessuto economico delle regioni, nonché favorendo gli scambi culturali.

«Crediamo nella mobilità giovanile e continueremo a farlo. Lo dimostrano i progetti che Aspal sta portando avanti su questo tema, non solo in Europa ma in tutto il mondo», ha puntualizzato il direttore dell’Aspal Massimo Temussi.

«Come agenzia stiamo investendo non solo nella ricerca di fondi per nuovi progetti ma anche nell’unione di intenti nel fare rete, come stiamo facendo ora nell’Assemblea delle Regioni,  per confrontarci, studiare e per portare avanti progetti che potranno dare ai nostri giovani grandi opportunità per il loro futuro. Progetti come Eurodyssey – ha concluso Massimo Temussi – non rappresentano solo un’opportunità formativa per i giovani ma strumenti validi per limitare il ‘mismatch lavorativo’, cioè la mancanza corrispondenza tra competenze dei candidati e requisiti richiesti sul mercato del lavoro.»

 

 

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A cinquant’anni dalle grandi rivolte sociali del 1968 e a vent’anni dalla scomparsa del grande, indimenticabile Faber, Cristiano De Andrè torna in Sardegna con il tour “Storia di un impiegato”, ispirato al celebre concept album del padre e riarrangiato come una vera e propria opera rock. Sold out in numerosi teatri d’Italia e dopo una straordinaria esibizione all’Arena di Verona, Cristiano torna sull’Isola accompagnato sul palco da Osvaldo Di Dio, Davide Pezzin, Davide Devito e Riccardo Di Paola.

Un evento destinato a regalare emozioni”, “Un album che a distanza di cinquant’anni è ancora tremendamente attuale”, “Le poesie di Fabrizio fanno bene all’anima e Cristiano ha saputo rinnovarle e renderle attuali, confermandone la potenza e la passione”. Queste le principali recensioni e critiche apparse sulle più importanti testate nazionali. Cristiano De André ha attinto all’immenso repertorio del padre Fabrizio rileggendo il disco del 1973 sempre più attuale, un album sugli anni di piombo e sulla speranza di costruire un mondo migliore, che torna così a smuovere le coscienze. “Storia di un impiegato” racconta, infatti, il gesto di un impiegato degli anni Settanta, animato dal ricordo della rivolta collettiva del maggio francese 1968.

Dopo gli appuntamenti di grande musica al Teatro Massimo di Cagliari che andranno in scena dal 30 ottobre al 3 novembre, il Festival Internazionale Jazz in Sardegna sceglie così di salutare il suo pubblico con una grande festa in musica, una doppia data, il 3 ed il 4 novembre, fuori abbonamento: un grande omaggio al più grande cantautore italiano di tutti i tempi.

Cristiano De André e Stefano Melone (alla produzione artistica) hanno dato una nuova vita musicale alle canzoni del disco con un suono rock-elettronico, calibrato sui momenti psicologici del protagonista della storia. Lo spettacolo è diviso in due parti: la prima affronta lo storico disco, arrangiato come una vera e propria opera rock; la seconda parte invece comprende altri celebri brani di repertorio come “Fiume Sand Creek” e “Don Raffaè”, che hanno affrontato il tema della lotta per i diritti. Previste anche alcune perle di Faber, come “Il pescatore”, contenute nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e “De André canta De André – Vol. 3” (2017). La regia dello spettacolo, curata da Roberta Lena, contribuisce a una serata ricca di sorprese, visual e luci.

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In una risoluzione adottata oggi, il Parlamento europeo ha sottolineato che Albania e Macedonia del Nord soddisfano i requisiti per l’avvio dei negoziati ed ha espresso profondo disappunto per il mancato accordo, in occasione del Vertice UE del 17-18 ottobre, sull’avvio dei negoziati di adesione all’UE con Albania e Macedonia del Nord.

I deputati hanno deplorato l’iniziativa di Francia, Danimarca e Paesi Bassi di bloccare la decisione, affermando che l’Albania e la Macedonia del Nord hanno compiuto notevoli sforzi negli ultimi anni e soddisfano i requisiti dell’UE per l’avvio dei negoziati di adesione.

Nel lodare gli sforzi della Macedonia settentrionale per la positiva risoluzione di delicate questioni bilaterali rimaste in sospeso con i paesi vicini, i deputati hanno inoltre accolto con favore le recenti riforme del sistema giudiziario in Albania.

La “mancata decisione” sull’avvio dei negoziati rappresenta un errore strategico che ha un effetto negativo sulla credibilità dell’Unione e invia un segnale negativo a eventuali paesi candidati. Potrebbe inoltre consentire ad altri attori stranieri – le cui politiche potrebbero non essere in linea con i valori e gli interessi dell’UE – di stringere relazioni più strette sia con la Macedonia del Nord che con l’Albania.

Una riforma del processo di allargamento, auspicata da alcuni paesi, non dovrebbe ostacolare paesi che soddisfano già i requisiti per l’avvio di negoziati di adesione. I paesi candidati devono essere valutati in base ai propri meriti e a criteri oggettivi e non sulla scorta di considerazioni di politica interna dei singoli Stati membri.

I deputati hanno esortato i Paesi UE a dare prova di responsabilità nei confronti dell’Albania e della Macedonia del Nord e a adottare una decisione positiva unanime nella prossima riunione. Il Parlamento europeo dovrebbe rafforzare ulteriormente le proprie attività di sostegno alla democrazia per garantire che i parlamenti nazionali dei Balcani occidentali svolgano appieno il proprio ruolo in termini di promozione di riforme democratiche.

La risoluzione è stata adottata con 412 voti favorevoli, 136 contrari e 30 astensioni.

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Il Parlamento europeo condanna fermamente l’intervento militare turco nel nord-est della Siria e chiede alla Turchia di ritirare tutte le forze dal territorio siriano.

Nella risoluzione non legislativa approvata oggi, per alzata di mano, i deputati avvertono che l’intervento turco in Siria costituisce una grave violazione del diritto internazionale, che compromette la stabilità e la sicurezza dell’intera regione.

Citando fonti delle Nazioni Unite, il Parlamento ha sottolineato che l’avvio dell’invasione militare turca in zone controllate dalle Forze democratiche siriane (SDF), una violazione del diritto internazionale, ha comportato un elevato numero di vittime civili e militari lungo entrambi i lati del confine e lo sfollamento di almeno 300mila cittadini. Pertanto, i deputati sostengono la creazione di una zona di sicurezza guidata dalle Nazioni Unite nella Siria settentrionale.

Il Parlamento ha respinto con fermezza la proposta della Turchia di istituire una “zona di sicurezza” lungo il confine nel nord-est della Siria e ha espresso preoccupazione per le disposizioni dell’accordo tra Stati Uniti e Turchia del 17 ottobre su un cessate il fuoco temporaneo che legittimano l’occupazione turca della “zona di sicurezza” nel nord-est della Siria.

Nell’esprimere solidarietà al popolo curdo, i deputati hanno sottolineato l’importante contributo delle forze guidate dai curdi, in particolare da donne, nella lotta contro Daesh. Tuttavia, hanno espresso preoccupazione in merito alle notizie secondo le quali centinaia di prigionieri appartenenti all’organizzazione terroristica, tra cui numerosi combattenti stranieri, stanno fuggendo dai campi della Siria settentrionale a causa dell’offensiva turca, circostanza che aumenta il rischio di una nuova ascesa dell’ISIS.

Il Parlamento ritiene inaccettabile che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan utilizzi i profughi come arma per ricattare l’UE.

Invita, pertanto, il Consiglio UE a introdurre una serie di sanzioni e di divieti mirati di concessione del visto, d’ingresso ai funzionari turchi responsabili delle violazioni dei diritti umani durante l’attuale intervento militare. Inoltre, il Parlamento esorta il Consiglio a prendere in considerazione l’adozione di misure economiche contro la Turchia e la sospensione delle preferenze commerciali nel quadro dell’accordo sui prodotti agricoli. In ultima istanza, invita a considerare la sospensione dell’unione doganale UE-Turchi

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Alle prime luci dell’alba, i militari della stazione radiomobile della Compagnia carabinieri di Cagliari, su disposizione della Centrale operativa, sono intervenuti in via Italia 123, a Pirri, presso il bar-tabacchi “Hobby Bar”, dove il relativo titolare ha riferito che, nel corso della notte ignori, dopo aver tentato di penetrare nel locale previa forzatura della serranda, hanno manomesso il distributore automatico di alimenti e bevande, riuscendo ad asportare un quantitativo di danaro e di alimentari ancora da quantificare. Le indagini sono condotte dalla stazione dei carabinieri di Pirri.