18 July, 2024
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E’ possibile presentare fino al 27 novembre 2019 la propria candidatura per il bando Cooperazione del Programma Europa Creativa. Le proposte progettuali devono riguardare la promozione transnazionale di artisti e/o operatori culturali, l’incremento dell’accesso alle opere culturali e creative con un focus su bambini, la promozione dei valori europei condivisi, la reciproca comprensione e il rispetto per le altre culture.
Come il nome suggerisce, si tratta di progetti basati su attività di networking e su un partenariato equilibrato e paritario. I progetti eleggibili per questa call non possono quindi finanziare attività di carattere nazionale, ma devono prevedere attività di cooperazione tra almeno tre operatori culturali, orientate alle priorità della call.
http://www.regione.sardegna.it/EuropeDirectSardegna/?p=1499

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Il Corpo forestale è ancora impegnato con i suoi mezzi aerei e le sue squadre a terra negli incendi dell’Oristanese. Ad Arborea è stato disposto l’intervento di Eli Fenosu e Lima 04 (elicottero esercito) mentre a Bosa stanno lavorando i Can25 e Can28 appartenenti alla flotta nazionale. Sul posto stanno operando circa 25 squadre tra Corpo forestale, Forestas, Volontari e Vigili del fuoco.

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Venerdì 25 ottobre si terrà, a Cagliari, l’incontro sui primi risultati di DoMoMEA, progetto sulla teleriabilitazione dei pazienti con ictus, promosso da Sardegna Ricerche e guidato dal Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’ Università di Cagliari.
Il progetto vede la collaborazione del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari e del Dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica dell’Università di Cagliari e coinvolge al momento undici imprese del settore sanitario e delle ICT.
L’appuntamento è alle 14.00, nell’Aula magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura, in via Marengo 2.
DoMoMEA si focalizza sulla riabilitazione di pazienti con deficit neuromotori conseguenti a ictus cerebrale e punta alla realizzazione di un sistema riabilitativo domiciliare telemonitorato, personalizzato in funzione delle esigenze dei singoli pazienti e volto alla riduzione della disabilità percepita.
DoMoMEA sfrutta sensori inerziali, “depth-camera” ed ausili sensorizzati per l’analisi quantitativa del movimento del soggetto durante l’esercizio riabilitativo, fornendo feedback di vario tipo (visivi, uditivi e vibrotattili). Il paziente è coinvolto nella sua riabilitazione grazie a interfacce semplici implementate su TV o tablet. Attualmente non esistono a livello internazionale soluzioni simili a quella proposta da DoMoMEA per i pazienti ischemici in dimissione. Per un territorio come quello sardo, caratterizzato da una bassa densità di popolazione, il vantaggio dei sistemi di telesalute è soprattutto logistico, rendendo i sistemi accessibili a tutti anche in realtà rurali poco servite dai tradizionali sistemi di riabilitazione.
DoMoMEA è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per DoMoMEA vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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E’ stato sottoscritto questa mattina, a Villa Devoto, dal presidente della Regione, Christian Solinas, assieme ai rappresentanti del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Sardegna (PRAP), dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna (UIEPE) e del Centro giustizia minorile per la Sardegna (CGM), un protocollo d’Intesa per l’attuazione di progetti, servizi, interventi e azioni riguardanti il reinserimento sociale di soggetti in esecuzione penale.

«Il programma è finalizzato a realizzare un sistema di servizi integrato tale da favorire l’incremento della sicurezza sociale, del benessere e dello sviluppo delle comunità territoriali sarde nel corso dell’esecuzione di misure e sanzioni penali, mediante gli strumenti dell’inclusione e della giustizia riparativa, in una prospettiva di welfare generativo e di Giustizia di Comunità», ha sottolineato il presidente Christian Solinas.

Tale sistema vedrà la partecipazione attiva delle persone sottoposte a provvedimenti penali e disponibili ad impegnarsi a favore delle comunità territoriali per il raggiungimento di tali obiettivi. Il protocollo sottoscritto avrà una validità biennale e potrà essere rinnovato.

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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande rispondereanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze.

Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

Su Presutu e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle.

Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne ed integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

Il programma della giornata. Modera professor Giuseppe Pulina, del Dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi, i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazioen di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni, prof Giuseppe Pulina. Da “su Mannale” a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessore dell’Agricoltura della Regione, Gabriella Murgia, e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

 

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La sostenibilità del Golfo degli Angeli come hub del mediterraneo, il rilancio del Porto Canale, l’attuazione della Zona Franca e la trasformazione del porto storico di Cagliari in un hub mondiale per il turismo marittimo. Sono questi alcuni degli argomenti sui quali si discuterà nel corso dell’appuntamento organizzato dall’Associazione degli Agenti Marittimi della Sardegna in programma venerdì 25 ottobre, a Cagliari, nei locali del Convento di San Giuseppe, con inizio alle ore 9,30.

Significativo il tema dell’incontro: “Golfo degli Angeli…non dei fantasmi”, quasi una provocazione ma focalizzato per fare il punto sul futuro del Golfo che si affaccia su Cagliari e Sarroch, una importante risorsa del territorio che necessità tuttavia di significative azioni di rilancio.

A Giancarlo Acciaro, presidente degli Agenti Marittimi della Sardegna, sarà affidata l’introduzione dei lavori, che proseguiranno con gli interventi di alcuni degli esponenti nazionali più rappresentativi del settore marittimo e della logistica. In programma gli interventi di Alessandra Todde, sottosegretario dello Sviluppo economico, Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, Salvatore Mattana, sindaco di Sarroch, Giuseppe Minotauro, direttore marittimo Sud Sardegna, Giorgio Todde, assessore regionale dei Trasporti, Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo, Massimo Deiana, presidente AdSP del Mare di Sardegna, Betty Schiavoni, vice presidente Fedespedi.

A testimoniare l’importanza dell’appuntamento, la presenza del Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, che concluderà i lavori.

«Desideriamo richiamare l’attenzione delle istituzioni e degli attori principali del territorio sui problemi che riguardano il golfo di Cagliari e la rada di Sarroch e che sono lo specchio della crisi economica e industriale dell’intera Sardegna. Ma vogliamo soprattutto provare a dare il nostro contributo per descrivere alcune delle opportunità uniche di rilancio che per la prima volta possono essere concretizzate», sottolinea Giancarlo Acciaro.

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Dopo l’inserimento del profilo dell’assistente di studio odontoiatrico (Aso) nel Repertorio regionale delle professioni, la Regione ha approvato diversi percorsi formativi proposti, in regime di autofinanziamento, dalle Agenzie accreditate al sistema della formazione professionale.

«Finalmente, considerata la rilevanza assunta dalle prestazioni in ambito odontoiatrico e le ricadute sulla qualità della vita e sulla salute della popolazione, si procede al pieno riconoscimento di questo profilo – ha spiegato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda -. E’ anche necessario assicurare percorsi formativi riconosciuti e uniformi sul territorio nazionale, a garanzia di capacità professionali, tecniche e relazionali consone al ruolo ricoperto.»

In Conferenza Stato-Regioni era stato stipulato l’accordo relativo alla definizione del profilo professionale e formativo dell’assistente di studio odontoiatrico, che svolge attività finalizzate all’assistenza durante la prestazione clinica, alla predisposizione dell’ambiente e dello strumentario, all’accoglienza dei clienti, alla gestione della segreteria e dei rapporti coi fornitori. Perciò, le Regioni hanno adeguato il proprio ordinamento, individuando anche gli standard formativi, le modalità per la certificazione delle competenze e l’adozione di un sistema per il riconoscimento dei crediti formativi e dei titoli pregressi.

«L’inserimento del profilo Aso nel Repertorio ha rappresentato il primo elemento fondamentale di un percorso che stiamo portando avanti, insieme al presidente Solinas, per venire incontro alle richieste del mercato del lavoro ha aggiunto l’assessore Zedda -. Ora, sarà necessario definire e regolamentare in maniera più omogenea i livelli minimi della formazione e per l’aggiornamento professionale. Infine, in stretto raccordo con l’assessorato regionale della Sanità, predisporremo le ‘linee guida operative’ per l’attuazione delle disposizioni contenute nell’Accordo Stato-Regioni.»

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Venerdì 25 ottobre, a partire dalle 17.00, la sala consiliare del comune di Sant’Antioco ospiterà un incontro organizzato dal Comitato Porto Solky. Preso atto che recentemente il Consiglio comunale di Sant’Antioco all’unanimità ha votato a favore dell’adozione della variante al Piano Regolatore Portuale, il comitato Porto Solky, che ha sempre coerentemente contestato la perimetrazione delle aree portuali individuate dalla Variante, motiverà la sua posizione.

La contestazione fatta è che la variante votata «allontana il porto dalla aree ex Sardamag, così come le carte evidenziano inequivocabilmente, rendendole quindi poco appetibili per la realizzazione delle strutture ricettive attese da decenni e cavallo di battaglia di tutte le campagne elettorali. Da qui il titolo dei manifesti e locandine affisse per il paese: “LE ASPETTATIVE NON SI TRADISCONO”.»

Ma la parte più grave del cambio di rotta dell’intero Consiglio comunale – secondo il Comitato Porto Solky – «è rappresentato dal fatto che la variante contestata, oltre a sacrificare le aree ex Sardamag, è stata studiata appositamente per non ostacolare la realizzazione del nuovo ponte. Ovvero una volta approvata la variante, se l’appalto del nuovo ponte non verrà fermato, quest’ultima non potrà evitarne la realizzazione in totale contraddizione con quanto sempre dichiarato e deliberato dall’intero Consiglio comunale».

«Durante l’incontro saranno resi pubblici alcuni documenti fino ad oggi tenuti riservati con il solo intento di riuscire a risolvere le contraddizioni all’interno del Consiglio comunale. Si farà luce quindi su tutte le incongruenze che da anni circondano e frenano lo sviluppo della portualità di Sant’Antioco e di tutto il territorio.»

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno deferito all’Autorità Giudiziaria due persone, madre e figlio, al termine di una perquisizione delegata: gli accertamenti, partiti da una denuncia di furto di un cellulare, hanno consentito di sequestrare anche 30 grammi circa di marijuana.

I carabinieri della stazione di Portoscuso hanno operato una perquisizione domiciliare nella zona di Piazza Friuli, come termine di un’attività di indagine scaturita dal furto di un cellulare; la vittima aveva sporto denuncia per lo smartphone sottrattole, fornendo dei dettagli che si sono poi resi utili per l’individuazione del reo. Le indagini condotte dei militari hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad emettere un decreto di perquisizione e sequestro: la refurtiva è stata effettivamente rinvenuta in possesso di S.E., 22enne disoccupato e con precedenti di polizia. Proprio durante le operazioni, i carabinieri di Portoscuso, si sono trovati di fronte un ulteriore scenario di interesse: in casa vi era la presenza di sostanza stupefacente, marijuana, per circa 30 grammi. Per stessa ammissione della donna, la droga era proprietà della madre del denunciato, F.A., 43enne con precedenti in banca dati; il quantitativo di marijuana, non compatibile con l’uso personale, è stato posto sotto sequestro e la donna denunciata per detenzione ai fini di spaccio. Il telefono cellulare rubato invece è stato immediatamente recuperato dai carabinieri e restituito all’avente diritto.