19 July, 2024
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Stamane i carabinieri della Compagnia di Cagliari sono intervenuti per un sopralluogo di furto presso tre diversi istituti scolastici dove, nel corso della notte, si sono introdotti diversi ladri che si sono impossessati di personal computer, e materiale di vario genere, tra cui anche gioielli e denaro detenuti in cassaforte, per un valore complessivo di circa 3.000 € per ogni struttura: l’istituto De Sanctis-Deledda, l’istituto Pertini e l’istituto Azuni, quest’ultimo già oggetto di due furti nel corso dell’ultima settimana. Sono in corso le acquisizioni delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Le indagini sono volte inoltre a chiarire se dietro i furti esiste un’unica regia.

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L’on. Desirè Manca (M5S) è la prima firmataria di una mozione tesa a favorire la somministrazione delle cure per la sclerosi multipla nell’Isola.

La Sardegna è l’area geografica più colpita al mondo dalla sclerosi multipla. Nell’isola, ogni 100mila abitanti sono 337 quelli colpiti dalla patologia, a fronte di 193 su 100mila del resto d’Italia. Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini.

«Oggi la ricerca ha fatto innumerevoli passi avanti nella cura della malattia e grazie a terapie adeguate il suo avanzamento può essere progressivamente rallentato, consentendo alle persone che ne sono colpite di vivere in maniera dignitosa nonostante le limitazioni – spiega Desirè Manca -. L’efficacia delle cure dipende dal rispetto di una rigorosa cadenza temporale nella somministrazione dei farmaci. Un aspetto fondamentale che purtroppo per i malati sardi, soprattutto per quelli residenti nel Nord e nel Centro Sardegna, non è sempre semplice da rispettare, data la carenza di strutture dedicate. In Sardegna – aggiunge Desirè Manca – è possibile beneficiare di tutte le principali tipologie di cura della patologia e delle cure sperimentali soltanto nelle strutture sanitarie della città di Cagliari. In tutti i presidi ospedalieri del resto dell’isola le cure a disposizione sono molto limitate, questo nonostante le disposizioni dettate dalle più recenti leggi regionali improntate ad assicurare modelli organizzativi omogenei su tutto il territorio regionale.»

La mozione, sottoscritta dai consiglieri del M5S (Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi) e dai consiglieri di minoranza e maggioranza (Moro, Marras, Deriu, Ganau, Cocco, Salaris, Maieli, Piu, Piano, Satta, Sechi), punta a ottenere che i protocolli di cura della sclerosi multipla siano diffusi in tutta la Sardegna.

«Conosciamo le criticità della rete dei trasporti in Sardegna e l’inadeguatezza della viabilità, per questo riteniamo fondamentale che ogni area della nostra isola, molto estesa geograficamente, sia coperta dai servizi di cura di una patologia per la quale la costanza nelle cure è un elemento fondamentale. Attraverso questa mozione intendiamo quindi impegnare il presidente della Regione e l’assessorato regionale della Sanità ad adottare i provvedimenti necessari per far sì che tutti i protocolli e i percorsi terapeutici siano resi praticabili, con uniformità di trattamento, anche nel centro e nel nord Sardegna – conclude Desirè Manca -, potenziando le strutture esistenti, e dando concreta attuazione al diritto di cura di tutti i malati sardi.»

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La terza edizione del Festival dell’Altrove, dedicata al celebre antropologo guasilese Giulio Angioni, sarà presentata lunedì 21 ottobre durante una conferenza stampa a Cagliari Via Horta 2, nella sede della Fondazione di Sardegna alle ore 10.30. Saranno presenti il sindaco di Guasila Paola Casula, l’assessore della Cultura Sergio Angioni, l’assessore del Turismo Paola Carta, i consiglieri comunali Elena Sailis ed Alessandro Angioni, il direttore artistico del Festival Gianluca Medas ed il responsabile della Comunicazione e relazioni esterne della Fondazione, Graziano Milia.

Giulio Angioni.

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Il Policlinico Duilio Casula sempre più in prima linea nella lotta al tumore del colon retto. Nella grande struttura dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari è stato attivato il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta).

Si tratta di un percorso garantito da un team di specialisti e personale sanitario dedicato,studiato per il paziente, che viene preso in carico dal momento della diagnosi e accompagnato in tutte le fasi della diagnostica, del trattamento medico, chirurgico e dei controlli successivi. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale è un sistema organizzativo in cui operano chirurghi, medici e infermieri altamente specializzati che si prendono cura dei pazienti colpiti da tumore del colon-retto in tutte le fasi diagnostiche e terapeutiche. «A breve – annuncia il direttore sanitario dell’Aou di Cagliari, Nazareno Pacifico – ne seguiranno altri: la nostra intenzione è costruire percorsi che prendano in carico e seguano i pazienti in ogni fase della loro malattia».

«Il Pdta – spiega prof. Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia colon proctologica  del Policlinico – è rivolto a tutti i pazienti con sospetto o con diagnosi già accertata di tumore del colon-retto. È un servizio importante perché accompagna e guida il paziente affetto da tumore del colon-retto nel suo percorso di diagnosi e trattamento. È un sistema coordinato che consente di: garantire ai pazienti un approccio personalizzato, ridurre i tempi di attesa per il trattamento, ottimizzare diagnosi e trattamento con un approccio multidisciplinare, migliorare la qualità e l’e­fficienza del servizio offerto, migliorare l’esperienza ospedaliera dei pazienti.»

Al Pdta si accede contattando l’ambulatorio unico per le neoplasie del colon-retto. I pazienti possono telefonare al numero 070 5109 3100, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00, o scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica colonretto@aoucagliari.it .

I numeri. Con quasi 600 interventi chirurgici eseguiti e 250 resezioni colo-rettali, di cui 199 per tumore maligno, la struttura specialistica del Policlinico si colloca tra quelle con il maggiore volume di attività in Italia, confermandosi centro di riferimento nel campo delle patologie del colon-retto. Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, è salito al 60% il numero di resezioni effettuate per via laparoscopica, tecnica che consente di ridurre l’invasività dell’intervento e migliorare il decorso post-operatorio.

Basso il tasso globale delle complicanze dopo resezione colo-rettale (9,6%), senza differenza tra gli interventi eseguiti in maniera tradizionale o per via laparoscopica. Solo in 13 su 250 pazienti (5,2%) è stato necessario ricorrere ad un secondo intervento chirurgico. Le rimanenti complicanze sono state gestite in maniera conservativa e hanno unicamente determinato un allungamento dei tempi di ricovero e convalescenza.

La risoluzione favorevole di tutti i casi trattati ha consentito, infine, il raggiungimento dell’importante traguardo di mortalità post-operatoria pari a zero.

Numeri importanti: la Chirurgia Coloproctologica si conferma uno dei fiori all’occhiello della Aou di Cagliari e un riferimento prezioso per i pazienti sardi affetti da patologie del colon-retto.

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Due appuntamenti che mettono al centro la donna, le patologie mammarie e la prevenzione. Si svolgeranno il 22 e il 25 ottobre nei locali della Smac, il primo evento organizzato dalla Senologia multidisciplinare aziendale coordinata, il secondo dalla Chirurgia Plastica, entrambe dirette dal professor Corrado Rubino. Le giornate ricadono all’interno del mese dedicato alla prevenzione del tumore alla mammella.

La giornata del 22 ottobre, inserita tra gli eventi dell’Ottobre Rosa, si svolgerà dalle 9 alle 17 nei locali al piano terra della seconda stecca bianca (fronte scala E), in viale San Pietro 43. Per l’occasione sarà predisposto un piano visite gratuite su prenotazione (079 22.84.34), in accordo con i chirurghi senologi.

L’evento voluto dalla Smac, può essere considerato un appuntamento speciale perché la struttura in realtà non effettua screening mammografici. La Smac, infatti, nata il 5 giugno 2017, è un percorso assistenziale di senologia aziendale al quale possono accedere le pazienti sintomatiche che fanno la richiesta tramite il numero verde, lo sportello, o via mail (smac@aousassari). Quindi le pazienti sintomatiche provenienti dallo Screening senologico e dalla Senologia clinica territoriale munite di impegnativa.

L’obiettivo della Smac è garantire un’assistenza multidisciplinare e multiprofessionale adeguata alle donne con patologia mammaria, dalla diagnosi alle terapie mediche e chirurgiche, dalla riabilitazione al supporto psicologico. Dalla sua attivazione sono 2.577 le pazienti che hanno chiamato il numero verde per fissare un appuntamento in urgenza e follow up. Dal 1 gennaio 2019 al 15 ottobre, poi, sono 360 le pazienti prese in carico dalla struttura.

Sono riprese, intanto, dal 14 ottobre le sedute per le biopsie chirurgiche in anestesia locale, che vengono effettuate due volte alla settimana nel blocco operatorio della Clinica Ostetrica. Attraverso una serie di progetti ad hoc, inoltre, e a sedute calendarizzate è stato avviato l’abbattimento delle liste d’attesa per gli interventi chirurgici in anestesia generale.

Il 25 ottobre, invece, in occasione del Bra Day, la giornata internazionale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria, la Chirurgia Plastica dedicherà un pomeriggio al tema. Nei locali della Smac, dalle 15.00 alle 15,30, il direttore della struttura, il professor Corrado Rubino, incontrerà le pazienti per parlare di ricostruzione mammarie. Dalle 15,30 alle 18.00. i medici della struttura hanno programmato colloqui individuali e visite gratuite con le pazienti.

Sarà possibile prenotarsi per la giornata chiamando la Smac al numero 079 22.84.34, a partire da mercoledì 23 ottobre, tra le 8,30 e le 13.00.

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E’ stata depositata ieri, in Consiglio regionale, una mozione sulla ferma condanna della campagna militare turca contro le popolazioni curde, al confine nord-est della Siria. Annunciata in aula dal Gruppo Progressisti, la mozione è stata sottoscritta da tutto il centrosinistra.
«Profonda è l’indignazione per un’operazione militare devastante che ci riguarda da vicino, sia geograficamente che umanamente, e che contribuisce a destabilizzare ulteriormente un’area geopolitica esplosiva – dichiara il Gruppo Progressisti compatto -. È urgente la necessità che il Governo italiano si attivi per promuovere la ferma condanna e la cessazione immediata degli attacchi in tutte le sedi competenti, dall’Unione Europea al Consiglio d’Europa fino alla Nato».
Il Gruppo chiede che venga bloccato il trasferimento alla Turchia di qualsiasi tipo di armamento, siano subito adottate apposite sanzioni economiche e vengano interrotti i rapporti commerciali.

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Dal 1 gennaio 2019 al 18 ottobre 2019 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei(GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin) hanno rimosso oltre 50.000 ordigni esplosivi residuati bellici dai mari, laghi e fiumi italiani.

Questo importante traguardo è stato raggiunto anche grazie all’ultimo intervento d’urgenza condotto dagli operatori distaccati presso il Nucleo SDAI di Ancona che, chiamati dalla Prefettura di Bolzano, hanno effettuato l’ennesima campagna di bonifica nelle acque del lago di Varna (BZ) nel dal 30 settembre al 17 ottobre.

Durante questa attività sono state rimosse dai Palombari della Marina 549 bombe da fucile austriache della prima guerra mondiale, che vanno ad aggiungersi ai 33.313 manufatti inesplosi che sono stati tolti in totale dal fondo del lago dal 2017 e consegnati agli artificieri del 2° Reggimento GenioGuastatori di Trento della Brigata Alpina Julia dell’Esercito.

La complessa attività di bonifica condotta incessantemente dal Gruppo Operativo Subacquei del Comsubin nelle acque italiane, rientra tra i compiti d’istituto assegnati dal Paese alla Marina Militare per la salvaguardia della pubblica incolumità.

In particolare, questa missione è stata oggetto d’interesse dei reparti subacquei delle Forze Marittime degli Emirati Arabi che, in accordo al piano annuale di cooperazione con la Marina Militare, sono stati accompagnati dal G.O.S. per verificare come l’Italia conduca le operazioni subacquee per la bonifica degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi.

E’ bene ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari della Marina, al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.

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Sono ancora disponibili 20 posti per operai qualificati muratori da inserire nei cantieri di nuova attivazione nel comune di Carbonia. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per oggi, venerdì 18 ottobre 2019.

L’operazione rientra nel programma LavoRAS della Regione Sardegna ed è organizzata in collaborazione con l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL).

I lavoratori saranno assunti per 8 mesi con un contratto da 20 ore settimanali.

La notte scorsa, intorno alle ore 2.00, la Capitaneria di porto di Sant’antioco ha intercettato al largo delle coste di Cala Piombo (Teulada) un barchino in legno, con motore fuoribordo da 40cv, mod. Enduro, con a bordo 15 migranti, algerini maschi, di cui uno minore. I migranti sono stati fatti sbarcare al porto di Sant’Antioco, dove ad aspettarli vi erano i carabinieri della stazione di Teulada. I militari, nell’espletamento delle formalità di rito, accortisi che uno di loro avvertiva dolori addominali, hanno subito chiamato i sanitari del 118 che lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, per approfondimenti medici, mentre gli altri 14 sono stati accompagnati al centro di prima accoglienza di Monastir, per essere identificati. Al momento, è in corso un nuovo intervento da parte dei carabinieri della stazione di Giba per un barchino con 8 migranti segnalato al largo di Porto Pino, dove i militari sono accorsi per rintracciarli.

Ieri sera i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Dolianova hanno denunciato a piede libero per il reato di “invasione di edifici” 5 cittadini serbi , tutti nati in Italia, di età compresa tra i 19 e i 45 anni che hanno provato ad entrare nella casa cantoniera dell’ANAS sulla ss 128 all’altezza di Barrali. Sorpresi nell’atto di rompere la porta con un martello, i militari prontamente intervenuti, unitamente ai colleghi di Siurgus Donigala e Barrali, hanno evitato l’occupazione avvisando personale ANAS che prvvedeva a murare l’ingresso danneggiato dai denunciati.