19 July, 2024
Home2019Ottobre (Page 54)

[bing_translator]

Centinaia di visitatori si sono riversati già da stamattina nel Parco di Monte Claro, a Cagliari, per la prima giornata di Orti arti e giardini, quarta edizione della mostra mercato dedicata a produttori alimentari, artigiani e vivaisti provenienti da tutta Italia.

La manifestazione nata dalla collaborazione tra Comune di Cagliari e Slow food Cagliari, e ora forte anche dell’appoggio della Città metropolitana del capoluogo sardo, si è aperta con il taglio del nastro da parte del sindaco Paolo Truzzu, insieme al fiduciario Slow food Cagliari, Raimondo Mandis, e al direttore generale della Città metropolitana, Stefano Masala.

Tra gli appuntamenti della mattinata particolarmente seguito è stato il forum su “I valori del cibo del verde e del paesaggio a confronto con i cambiamenti climatici”. E’ stata l’occasione per parlare di un tema attualissimo, relazionandolo con quelli, cari a Slow food.

«L’annata agricola 2017-2018 in Sardegna è stata la più devastante degli ultimi decenni – ha ricordato Raimondo Mandis, aggiungendo che la causa è da rintracciare nel repentino alternarsi di alte temperature e grande umidità nei periodi sbagliati. Se la mano dell’uomo è per gran parte responsabile dei disastri ambientali, ciascuno può fare qualcosa per rimediare: occorre affrontare il problema adeguando i nostri consumi, carni, cereali, frutta e verdura prodotti vicino a noi comportano un minor impatto sull’ambiente. Quindi un primo importante passo è consumare cibi a chilometro zero.»

Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sasi dell’assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente ha indicato le possibili strategie da adottare davanti a un cambiamento climatico in atto ormai da 100 anni: «Occorre puntare su mitigazione e adattamento – ha detto -. Adattamento significa lavorare anticipando il futuro nel progettare infrastrutture, trasporti o mobilità, un processo che andrebbe governato dalle regioni. Mitigazione vuol dire, invece, provare a ridurre le immissioni, rinunciando ad esempio alle fonti fossili per quelle rinnovabili».

All’incontro di stamattina ha partecipato anche Daniela Ducato, coordinatrice delle filiere La Casa Verde CO2.0.  L’innovatrice green ha invitato a guardare ai processi produttivi con gli occhi di api, pesci, lombrichi: «Rappresentano l’acqua, l’aria e la terra – ha affermato -. Così se nel fare sia industria sia prodotti industriali i processi sono rispettosi di queste specie allora vuol dire che stiamo procedendo nel verso giusto. In Sardegna siamo virtuosi: produciamo più di 150 biomateriali indirizzati ai diversi settori, dall’edilizia all’interior design all’agricoltura”.

Sono 110 gli stand presenti quest’anno ad Arti Orti e Giardini. Il visitatore non ha che l’imbarazzo della scelta: si va dalle 120 specie di salvia guaranitica alle figlie del vento, piante che crescono senza radici, dal basilico dal profumo di pepeorone all’erba sale, una pianta capace di insaporire i piatti senza rischi per la salute. Sono in mostra anche le collezioni di hemmerocalis, piante perenni rustiche dall’abbondante fioritura estiva e facili da coltivare, ideali per il giardino sardo, gli zafferani prodotti interamente con metodi biologici, le degustazioni di carne di pecora lavorata in pregiati tagli. Alla manifestazione sono presenti anche gli stand di diversi enti e associazioni come quello dell’Ente foreste o della Voce delle piante, associazione che applica l’ortoterapia a persone con disabilità.

Domani, domenica 13 ottobre, dalle 9.00 al tramonto si prosegue: sono in programma quattro forum sui temi della manifestazione, laboratori per bambini come Viaggio nell’orto tra visibile e invisibile, o quello per gli adulti sulla preparazione dei culurgionis, e ancora esposizioni, eventi sportivi, spazi di convivialità ed altri eventi, per promuovere i temi del cibo buono, pulito e giusto, del verde e del paesaggio. Ambiti cari a Slow Food, condivisi dall’amministrazione comunale di Cagliari, che ha inserito la mostra mercato tra gli eventi indentitari della città, ed ora partecipati anche dalla Città Metropolitana di Cagliari.

La manifestazione è realizzata anche in sinergia con il CONI.

[bing_translator]

Forti emozioni, ieri pomeriggio, all’apertura della rassegna di arte, storia e cultura marinaresca “Carloforte racconta il mare”, organizzata dalla Pro Loco di Carloforte al cineteatro Mutua, che si concluderà domenica mattini. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Tore Puggioni e dell’assessore alla cultura Aureliana Curcio, il comandante Agostino Puggioni ha letto la preghiera del marittimo, a cui si ispirano tutti i lavoratori del mare per un’auspicata buona sorte.

La scena se l’è poi presa il velista sardo Gaetano Mura, per un intervento molto atteso dal pubblico. A partire dalla mostra fotografica “plastic free” intitolata “Pesce fuor d’acqua”, realizzata insieme alla sua metà Carla De Gioannis e visitabile alla Mutua fino a domenica mattina. Dagli aspetti attinenti l’inquinamento marino da materie plastiche, si è passati alla navigazione in solitario, attività in cui Mura si cimenta da anni in oceano aperto ed a cui non intende rinunciare. «Ho molti progetti che voglio proseguire e portare a termine, e riprendere il mare per nuove stimolanti avventure a vela è uno di questi», ha spiegato al pubblico carlofortino. Tra questi, c’è senz’altro l’annunciata pubblicazione del suo primo libro, che descrive la sua vita a contatto col mare in maniera intima e coinvolgente, la cui uscita, già molto attesa da numerosi appassionati, è prevista nel prossimo anno.

Dopo la tradizionale gara di pesca a canna fissa per bambini nel canale delle saline, organizzata dall’Associazione Amatoriale Nautica di Carloforte nel pomeriggio, la rassegna questa sera, con un altro atteso incontro: quello con il commodoro della flotta Princess Cruises Giorgio Pomata. Il virtuoso comandante carlofortino, ha descritto a parole ed immagini la sua esperienza al comando delle navi da crociera più grandi del mondo, da un punto di vista privilegiato. E’ seguito un incontro – dibattito sulle aree marine protette, al quale hanno partecipato il Direttore Marittimo e Comandante del Porto di Cagliari Giuseppe Minotauro, il direttore dell’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis – Isola di Mal Di Ventre Massimo Marras e Pieraugusto Panzalis, responsabile ufficio ambiente Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo. L’appuntamento, sarà impreziosito dai documentari “Effetto riserva” di Roberto Rinaldi e “I segreti del Mediterraneo” di Cousteau, che descrivono efficacemente l’importanza delle aree marine protette nella gestione sostenibile e nella salvaguardia degli ambienti sommersi costieri. La serata, si è conclusa con un nuovo spettacolo musicale di cantanti e musicisti isolani al sapore di mare.

  

[bing_translator]

«Tra maggio 2018 e febbraio 2019, in Sardegna si sono verificati eventi atmosferici eccezionali e di tipo calamitoso, come abbondanti piogge, nubifragi e trombe d’aria, che hanno costretto numerosi Comuni ad eseguire opere ed interventi in emergenza. Perciò la Giunta regionale ha approvato un programma di spesa a favore di questi enti locali.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha la delega in materia di Protezione civile, commentando lo stanziamento di oltre 1 milione 410mila euro per i 23 Comuni (Arborea, Arzana, Asuni, Ballao, Barumini, Bonorva, Cabras, Escolca, Esporlatu, Girasole, Lanusei, Luras, Marrubiu, Monastir, Nurri, Samatzai, San Nicolò d’Arcidano, Sedini. Serri, Solarussa, Thiesi, Villagrande Strisaili e Zerfaliu) che hanno presentato la documentazione delle spese sostenute alla Protezione civile, incaricata della verifica tecnico-amministrativa dei rendiconti.

[bing_translator]

La Variante al Piano Regolatore Portuale approvata ieri dal Consiglio comunale di Sant’Antioco, non piace al Comitato Porto Solky che ha cercato di contrastarla fino all’ultimo, organizzando anche un sit-in davanti al Municipio poco prima dello svolgimento della riunione consiliare.

«La variante adottata, che già da sola allontana il porto dalla aree Sardamag – rendendole così inutilizzabili per la realizzazione delle strutture ricettive – è stata studiata appositamente per fare in modo che non sia interferente con la realizzazione del viadotto che contribuirà tra l’altro nel rendere ancora più inservibili le stesse aree Sardamag – si legge in una nota del Comitato Porto Solky -. Il Consiglio comunale però per l’ennesima volta ha affermato e deliberato di non volere il viadotto: ma allora se non lo si vuole perché adottare una Variante studiata appositamente per la sua realizzazione e che palesemente sacrifica la riqualificazione delle aree Sardamag cavallo di battaglia di tante campagne elettorali?»

«Ricordiamo – aggiunge il Comitato Porto Solky – che la realizzazione del viadotto impedirà che 57,5 milioni di euro del Piano Sulcis possano essere utilizzati per opere realmente utili al territorio: la messa in sicurezza della viabilità tra bivio Sirai e Nuxis, e la funzionale infrastrutturazione primaria del porto di Sant’Antioco tale da poter attrarre investimenti privati. Fino all’ultimo, anche con l’improvvisato sit-in a cui hanno partecipato tanti cittadini, si è cercato un confronto mai avuto in 28 mesi dall’insediamento della giunta Locci. La nostra proposta a costo zero di una semplice variazione sulla perimetrazione portuale che avrebbe permesso la valorizzazione delle aree Sardamag e che avrebbe impedito realmente la realizzazione del viadotto, non è stata presa in considerazione, anzi per l’ennesima volta siamo stati denigrati da più parti durante l’intera seduta pubblica del consiglio, questa non è partecipazione nelle scelte…»

Il Comitato Porto Solky ha organizzato un incontro pubblico per le ore 17.00 di venerdì 25 ottobre, presso l’aula consiliare del comune di Sant’Antioco.

[bing_translator]

Tre interventi di manutenzione straordinaria sugli impianti di produzione di energia idroelettrica Tirso 1” e “Tirso 2” e sull’impianto di sollevamento “Benzone” ed il potenziamento della minicentrale idroelettrica nella diga del Liscia, infrastrutture la cui gestione è in capo all’Ente Acque della Sardegna, Enas. La programmazione dei fondi a favore del Sistema idrico multisettoriale, così come proposto dall’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, ammonta a 11.500.000 euro.

In particolare, per le centrali “Tirso 1” e “Tirso 2” sono state riscontrate diverse criticità che hanno necessità urgente di essere affrontate. Per quanto riguarda la centrale di sollevamento “Benzone” è stata rilevata la necessità di un completo riammodernamento e adeguamento delle apparecchiature elettromeccaniche, idrauliche, elettriche e di sollevamento che, realizzate negli anni sessanta, risultano ormai del tutto obsolete. Importanza strategica riveste anche il finanziamento destinato al potenziamento della minicentrale idroelettrica sul Liscia, gestita da Enas: il buon funzionamento dell’opera è infatti finalizzato a contribuire al raggiungimento dell’equilibrio energetico per la gestione del sistema idrico multisettoriale regionale.

Le somme stanziate per gli interventi di manutenzione straordinaria degli impianti di produzione di energia idroelettrica Tirso 1” e “Tirso 2” e dell’impianto di sollevamento Benzone sono pari a 3.500.000 (2020) e 3.000.000 (2021). Per quanto riguarda invece la minicentrale idroelettrica sulla diga del Liscia sono stati stanziati 1.000.000 per il 2020 e 4.000.000 per il 2021.

[bing_translator]

Quattro giorni di presentazioni e dibattiti per raccontare attraverso i libri e i grandi nomi della narrativa sarda e nazionale “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento a Macomer, da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, per la diciottesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna. Una manifestazione che, ospitata al Centro Polifunzionale e alle Ex Caserme Mura, proporrà oltre cinquanta eventi con nomi di assoluto rilievo della narrativa come il Premio Campiello Mariolina Venezia che parlerà del suo personaggio Imma Tataranni, lo scrittore da dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo Massimo Valerio Manfredi, gli autori sardi rivelazione Cristina Caboni e Gesuino Némus, l’attrice Francesca Reggiani, insieme ai giornalisti Marino Bartoletti e Alessandro Cecchi Paone. Grande spazio sarà dato anche alla letteratura per ragazzi e ai più piccoli, con numerosi laboratori creativi e la presenza di autori del calibro di Daniele Aristarco, Alessandro Ferrari, Anna Dalton, Giorgia Benusiglio, Margherita Pellegrini, Dario Mura, Gianfranco Liori, Roberta Balestrucci ed Andrea Pau Melis. E poi ancora libri e autori, come lo scienziato gavoese Marco Buttu, l’atleta di sport estremi Roberto Zanda, il giornalista e scrittore Vindice Lecis, lo speaker radiofonico Rosario Pellecchia, l’autrice di thriller Barbara Baraldi, il poeta Claudio Moica, e gli scrittori Sergio Onnis e Pier Luigi Cherchi con le loro storie di Sardegna.

Il tema della mostra sarà approfondito in una conferenza dalla psichiatra Noemi Sanna, mentre un incontro con lo studioso Carmelo Piras celebrerà i settant’anni dalla scoperta della celebre “Veneretta di Macomer”, la statuetta più antica mai rinvenuta in Sardegna.

Non mancheranno poi musica e teatro, con un inedito Piero Marras che proporrà ai più giovani le sue “Storie liberate”, l’ex cantante dei Tazenda Beppe Dettori in scena con un progetto sui centenari di Sardegna, e l’attrice e autrice Marta Proietti Orzella.

Spazio poi al cinema, con la rassegna sulla Sardegna proposta dal Centro Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria con quattro pellicole d’autore sulla storia della nostra isola, e la prima assoluta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango”.

Infine le mostre: ben sette, tra cui il progetto fotografico sui centenari di Daniela Zedda, i ritratti del fotografo Simone Sechi nel suo “365 Portrait Project”, e “Lughené” di Maurizio Quarello.

La manifestazione, voluta dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, è organizzata dal comune di Macomer insieme al Centro Servizi Culturali Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepi e alla Biblioteca Comunale.

La manifestazione è stata presentata stamattina a Cagliari nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e a cui hanno reso parte il segretario particolare dell’assessore Andrea Biancareddu, Alberto Zonchello, il direttore generale dell’assessorato Renato Serra, il presidente della commissione consiliare Cultura Alfonso Marras, l’assessore della Cultura del comune di Macomer Tiziana Atzori e Claudio Moica della Pettirosso editore.

La diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà giovedì 17 ottobre con l’inaugurazione alle 10.00 presso il Centro Polifunzionale, in via dello Sport (zona industriale Bonu Trau). Alle 11.00 i primi due appuntamenti: il reading del poeta Claudio Moica, autore del libro “Prima che sia tardi” (Pettirosso editore) e, presso il Gazebo, il laboratorio creativo “Il diario delle emozioni” tenuto da Pinuccia Sanna per i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria.

Attività per i ragazzi delle medie invece alle Ex Caserme Mura dove, alle 11.00, al Padiglione Tamuli, Daniele Aristarco presenterà i suoi libri “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere” e “Fake. Non è vero ma ci credo”, tutti editi da Einaudi. A seguire sarà la volta di Alessandro Ferrari, con il suo “Le ragazze non hanno paura” (De Agostini).

Sempre dalle 11.00, ma al Padiglione Filgosa, l’attore Stefano Ledda proporrà ai più piccoli letture di Gianni Rodari tratte dai libri “Filastrocche per tutto l’anno”, “Il libro degli errori”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono”.

Nel pomeriggio, il Centro Polifunzionale ospiterà ben cinque presentazioni. Il via alle 16.00, con l’attrice comica Francesca Reggiani che, intervistata dal giornalista Vito Biolchini, presenterà il suo “Sono italiana ma voglio smettere”. Scritto con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, il libro (edito da Feltrinelli) ripropone le migliori performance dell’attrice, i monologhi raffinati e allo stesso tempo dissacranti che l’hanno resa una voce unica nel nostro panorama teatrale. Un libro che diverte e coinvolge, come tutti i lavori di una delle più popolari comiche italiane degli ultimi decenni.

Alle 17.00, Anna Dalton, in dialogo con gli speaker di Radio Libera, presenterà il suo nuovo romanzo “La ragazza con le parole in tasca”, edito da Garzanti. Dopo avere sorpreso tutti con l’esordio bestseller “L’apprendista geniale”, Anna Dalton torna con un seguito tanto atteso. In una Venezia magica si dipana una storia che celebra la forza dei desideri, l’importanza dell’amicizia, la magia dell’amore e il valore delle proprie radici. La protagonista ha un obiettivo chiaro, la capacità di raccontare la realtà con la scrittura, e un’arma infallibile per raggiungerlo: le parole.

Già vincitrice del Premio Campiello nel 2007 con il romanzo “Mille anni che sto qui”, Mariolina Venezia è la creatrice di uno dei personaggi emergenti delle serie tv: il sostituto procuratore Imma Tataranni. Il romanzo “Via del Riscatto: Imma Tataranni e le incognite del futuro”, edito da Einaudi, sarà al centro dell’incontro in programma alle 18.00, durante il quale l’autrice dialogherà con lo scrittore Ciro Auriemma. Nei suoi romanzi Venezia tratteggia magistralmente i percorsi umani e psicologici di un mondo, quello del sud e della sua Basilicata, ricco di umanità.

Sempre alle 18.00, al Centro Servizi Culturali Unla ospitato nel Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, prende il via la rassegna di proiezioni dedicate alla Sardegna e curata dei Centri Servizi Culturali Unla di Macomer e Oristano, e dall’Umanitaria di Alghero, Carbonia e Cagliari. “Autonomia Trentanni” è il titolo del primo film che sarà proposto, realizzato nel 1978 e firmato da Silvano Reina insieme a Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Guido Costa. La pellicola sarà presentata dal direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, insieme al direttore dell’Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari Antonello Zanda.

Il programma della prima giornata al Polifunzionale si concluderà alle 19 con un volto notissimo della tv: Alessandro Cecchi Paone. Intervistato dal giornalista Vito Biolchini, Cecchi Paone ripercorrerà la sua lunga vicenda professionale e umana sul filo delle emozioni e delle passioni, in un incontro dal tema “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti” in cui dimensione pubblica e privata si intrecceranno. Autore di numerosissimi volumi di divulgazione storica e scientifica, volto di numerose trasmissioni di successo, Alessandro Cecchi Paone ha scritto nel 2013, insieme a Paolo Gambi, “Le ragioni dell’altro. Dialogo tra un ateo e un cattolico su amore, soldi, libertà”.

La prima giornata della Mostra si chiuderà alle 21 al Padiglione Tamuli con lo spettacolo “Bianco e nero”, un’originale opera foto-musicale di Lorenzo Fasolo e con la regia di Andrea Lucattelli, e che racchiude immagini, parole e suoni della Sardegna, una terra antica, centenaria, così come i protagonisti del racconto. Le musiche di Beppe Dettori e le fotografie di Luigi Corda si uniscono nella celebrazione dei più longevi testimoni sardi del XX secolo, che nei loro volti e nelle loro anime segnate dal tempo custodiscono il segreto della longevità.

La giornata di venerdì 18 ottobre si aprirà nel segno di Piero Marras. L’artista nuorese, che ha scritto pagine importanti della musica sarda, sarà protagonista, alle 9.00, presso il Centro Polifunzionale di “Storie liberate”, un progetto che trae origine da un importante recupero di lettere dei detenuti nelle carceri isolane rinvenuti recentemente negli archivi delle amministrazioni penitenziarie. Con le sue canzoni Piero Marras propone così un cammino introspettivo dentro un’anima di confine.

Alla stessa ora, presso il Gazebo del Centro polifunzionale, Antonio Dettori terrà un laboratorio di animazione alla lettura per le scuole dell’infanzia e primaria. Si tratta di uno spettacolo interattivo in cui verranno citati racconti e libri per bambini che hanno come tema il mondo degli insetti, al fine di favorire l’espressione delle emozioni, promuovendo il confronto, il rispetto e il dialogo, e stimolando la creatività dei piccoli.

Sempre alle 9.00 inizieranno gli incontri anche ai Padiglioni Filigosa e Tamuli delle Ex Caserme Mura.  Nel primo Francesco Moroni proporrà il laboratorio per i bimbi delle scuole di infanzia e primarie “La bottega delle emozioni”, mentre nel secondo Alessandro Ferrari, Daniele Aristarco ed Andrea Pau Melis si confronteranno per tutta la mattinata con gli studenti delle scuole superiori presentando i libri “Le ragazze non hanno paura”, “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere”, “Fake. Non è vero ma ci credo” e “Fiume Europa”.

Dopo l’incontro con Piero Marras, il programma al Centro Polifunzionale proseguirà alle 10.30 con l’autrice Margherita Pellegrini e l’illustratore Dario Mura, presenteranno “Chi ha bannato l’orco cattivo?” (Pettirosso editore). Il libro racconta attraverso una fiaba i pericoli a cui i bambini incorrono se lasciati soli davanti a un computer collegato alla rete. Un approccio delicato verso una realtà sempre più pericolosa.

Alle 11.3, i ragazzi delle scuole medie incontreranno Roberto Zanda, autore del libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”, edito da Baldini+Castoldi. L’atleta cagliaritano racconterà ai giovani la sua vita prima e dopo la drammatica Yukon Arctic Ultra. Smarritosi tra le nevi canadesi e rimasto 14 ore senza soccorsi, Roberto Zanda ha dovuto subire l’amputazione delle gambe, la mano destra e metà della sinistra. Ma oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Roberto Zanda è già intenzionato a ritornare sui sentieri dell’avventura.

Ricco anche il programma del pomeriggio, che al Centro Polifunzionale avrà inizio alle 16.00, con la presentazione del libro di Sergio Onnis “Il colle dei santi” (Pettirosso editore). È la storia di Frate Silenzio, l’uomo più amato e venerato del Settecento sardo, e del convento cagliaritano sul colle di Buoncammino ribattezzato per questo dal popolo “il colle dei Santi”.

Settant’anni fa veniva ritrovata una statuina alta appena quattordici centimetri, definita poi la “Veneretta di Macomer”. Alle 17 una conferenza di Carmelo Piras, in collaborazione con l’associazione Solene ed il Coro Melchiorre Murenu, ne ripercorrerà la storia, lunga oltre diecimila anni. Rinvenuta nella grotta Marras, che si apre nelle rocce basaltiche sponde del rio S’Adde (praticamente dentro l’abitato di Macomer), la Veneretta è la statuina più antica della Sardegna e fa parte della mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Alle 18.00, la Mostra del Libro ospita una delle voci più interessanti della narrativa sarda: Gesuino Némus. Lo scrittore, in dialogo con Roberto Putzulu, presenterà il suo ultimo romanzo “Il catechismo della pecora”, edito da elliot. Nato a Jerzu, con il suo romanzo d’esordio “La teologia del cinghiale” ha vinto nel 2015 numerosi premi, tra cui il Campiello Opera Prima. Nel “Il catechismo della pecora” una oscura vicenda del paese di Telévras, torna attuale dopo cinquant’anni e diventa lo spunto per raccontare mezzo secolo di storia narrata attraverso i miti culturali e politici degli anni 60 e 70. Miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura, raccontata da Némus con scrittura pirotecnica e avvincente.

Al Padiglione Filigosa prosegue invece la rassegna di pellicole sarde curata dai Centri Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria. Alle 18.00 verrà proiettato il film “Isura da filmà”, un montaggio dei filmati realizzati da Fiorenzo Serra alla fine degli anni 40, realizzato dal regista Marco Antonio Pani e musicato da Paolo Fresu. Presenta il film il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, partecipa Alessandra Sento, direttrice dell’Umanitaria di Alghero.

Alle 19.00 ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove Giorgia Benusiglio presenterà il romanzo “Io non smetto: la vita è uno sballo” (Piemme). Quella raccontata nel suo libro è in realtà una storia vera. A diciassette anni, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy, l’autrice è stata miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato. Da allora Giorgia Benusiglio ha trasformato la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi dei rischi legati all’assunzione di droghe. Il libro è così un romanzo che parla ai giovani, mettendoli davanti alle loro paure e ai loro sogni.

Gennaio 1606. Un grande mercantile fa naufragio nella baia di Porto Conte ad Alghero. Intorno al relitto si scatena una guerra di potere nella Sardegna governata dagli spagnoli e che induce il re ad inviare nell’isola un canonico con pieni poteri. “Il visitatore” è il libro di Vindice Lecis (edito da Nutrimenti), in cui l’accurata ricostruzione della società della Sardegna e del Mediterraneo del XVII secolo fa da sfondo a un appassionante vicenda, in cui le figure storiche reali si mescolano a personaggi d’invenzione. Appuntamento alle 20 presso il Centro Polifunzionale, con l’autore in dialogo con Giovanni Cocco e Patrizia Marongiu.

Ricchissima di incontri, spunti e suggestioni anche la terza giornata della Mostra. Il programma di sabato 19 ottobre, si aprirà di mattina con una intensa attività rivolta ai più giovani. Quattro gli appuntamenti al via alle 9.30. Al Centro Polifunzionale Roberta Balestrucci presenterà lo spettacolo-laboratorio tratto dal libro “Annie. Il vento in tasca”, mentre al Gazebo Pinuccia Sanna terrà il laboratorio creativo “Il barattolo delle emozioni”, rivolto ai bimbi delle scuole dell’infanzia e primaria. Contemporaneamente, al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura Andrea Pau Melis presenterà “Fiume Europa”, mentre presso la Scuola Media n° 1 il disegnatore Sandro Dessì terrà un laboratorio di fumetto su Grazia Deledda.

Alle 10,00, l’appuntamento è invece al Padiglione Filigosa dove Gianfranco Liori, insieme a Renzo Cugis, terrà una lezione/concerto “Filastrocche ‘n’ roll” per avvicinare i piccoli a un approccio adulto alla musica e facendoli partecipare a una vera e propria versione unplugged di un concerto dal vivo.

Alle 11.00, ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove la scrittrice Giorgia Benusiglio, autrice del libro “Io non smetto. La vita è uno sballo”, incontrerà gli studenti delle scuole medie e superiori.

Sarà sempre dedicata ai piccoli visitatori della Mostra la prima parte del programma del pomeriggio che partirà alle 15 al Centro Polifunzionale con uno dei personaggi più amati dai bambini: Geronimo Stilton. Sarà un momento di animazione, con foto e giochi con uno dei protagonisti assoluti dell’editoria dell’infanzia.

Alle 16.00, sarà invece la volta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango. Storie di viaggio nel cuore della Sardegna”. Prodotto da BS 1879 nell’ambito di un progetto di sviluppo locale, il cartone racconta la storia di un fenicottero che decide di stabilirsi in Sardegna e sarà proiettato per la prima volta in assoluto alla Mostra del Libro.

A seguire la Mostra affronterà con la psichiatra e psicoterapeuta Noemi Sanna il tema centrale della manifestazione, “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento alle 17.00, al Centro Polifunzionale, con la conferenza dal tema “Ambivalenza nelle emozioni e nelle passioni”.

Dopo avere raccontato la sua esperienza il giorno prima ai più giovani, alle 18.00, al Centro Polifunzionale Roberto Zanda presenterà il suo libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”. L’autore dialogherà con Andrea Contini.

Sempre alle 18.00, ma al Padiglione Filigosa, nuovo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centri Servizi Culturali Unla. Ad essere proiettato sarà il film di Antonello Carboni sul pittore di origini atzaresi Antonio Corriga e dal titolo “La vita in un intreccio di colori”. Insieme al regista, alla presentazione della pellicola interverranno il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Oristano Marcello Marras e la figlia dell’artista, Sabina Corriga.

Alle 19.00, si torna al Polifunzionale e al centro ci saranno sempre le emozioni. Come quelle raccontate da Rosario Pellecchia nel suo romanzo d’esordio “Solo per vederti felice”, appena pubblicato da Mondadori. Speaker radiofonico di successo (conduce infatti ogni mattina la trasmissione “105 Friends”), Pellecchia racconta la vicenda di un suo alter ego chiamato a tornare al sud per assistere la madre affetta da demenza senile. Una storia toccante che lo scrittore racconterà in dialogo con gli speaker di Radio Libera.

La giornata di sabato della Mostra si chiuderà alle 21.00, al Padiglione Tamuli con “Ridi che ti passa!”. Scritto e interpretato da Marta Proietti Orzella, lo spettacolo propone una carrellata di sketches di autori famosi, come Anna Marchesini, Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti e Gigi Proietti. “Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni eseguiti dai NoiseOff, con Luca Pauselli alla chitarra, Michele Secchi al basso, Alessandro Atzori alla batteria e Sara Proietti alla voce.

L’ultima giornata della diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà domenica 20 ottobre alle 9 al Centro Polifunzionale con il Bibliobus che proporrà letture e laboratori per i più piccoli.

A seguire il programma proporrà al Centro Polifunzionale due presentazioni a femminile, con altrettante autrici tra le più interessanti della scena italiana. Alle 10.00, intervistata da Andrea Pau, Barbara Baraldi presenterà il suo libro “L’ultima notte di Aurora”, un thriller edito da Giunti che vede protagonista Aurora Scalviati, investigatrice in un commissariato della provincia emiliana alle prese con i delitti di un serial killer.

Dopo il suo primo romanzo, pubblicato nel 2014, il successo di Cristina Carboni non conosce più confini. Tradotta in oltre venti paesi, l’autrice sarda presenterà a Macomer il suo ultimo romanzo “La casa degli specchi” (Garzanti), una storia ambientata in una villa a Positano, dove la giovane Milena scopre una stanza segreta e in essa il misterioso passato della nonna, attrice negli anni della Dolce Vita. Appuntamento alle 11.00, per un incontro in cui Cristina Caboni dialogherà con Roberto Putzulu.

Il programma del pomeriggio al Centro Polifunzionale si aprirà alle 16 con la premiazione dell’estemporanea di pittura “Finestre di storia su Macomer”.

Il programma delle presentazioni della serata si aprirà alle 17.00, con l’incontro con Pier Luigi Cherchi (presentato da Mariolina Cossedu) sul libro “Quando Nietzsche e Marx si davano la mano” (Edes). È il diario di un amore impossibile tra un giovane neofascista e una ragazzina dell’estrema sinistra, sullo sfondo delle lotte politiche nella Sassari primi anni 70. Professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Sassari, Cherchi da tempo scandaglia l’universo sociale degli anni 60 e 70, attento soprattutto ai costumi e alle rivoluzioni musicali che hanno segnato quell’epoca.

L’altopiano antartico è il luogo più estremo al mondo: una distesa ghiacciata e sconfinata dove le temperature scendono anche sotto gli ottanta gradi. Qui ha vissuto per un anno nella base italo-francese di Concordia il ricercatore di Gavoi Marco Buttu, che ha affidato al libro “Marte bianco. Nel cuore dell’Antartide” le emozioni di quell’esperienza definita “ai confini della vita”. Un racconto affascinante che, edito da Lswr, fonde avventura, scienza e crescita interiore, restituendoci un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo. Appuntamento alle 18.00, al Centro Polifunzionale, per un incontro in cui Marco Buttu dialogherà con Salvatore Bellai.

Sempre alle 18.00, ma al Centro Servizi Culturali al Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centro Servizi Culturali Unla. “Juke box al carbone” è il titolo del film di Daniele Arca e Andrea Murgia che racconta i mutamenti sociali nel Sulcis degli anni 60. Insieme agli autori interverrà il direttore dell’Umanitaria di Carbonia Paolo Serra.

La conclusione della Mostra sarà affidata a due grandi nomi della narrativa e del giornalismo italiano. Alle 19.00, appuntamento al Centro Polifunzionale con Valerio Massimo Manfredi che, intervistato da Vito Biolchini, presenterà il suo romanzo “Quinto comandamento”, edito da Mondadori. Sono dodici milioni le copie vendute nel mondo da questo straordinario autore che alla Mostra racconterà la storia vera che ha ispirato il suo romanzo e ambientata in un’Africa dilaniata dalle guerre scatenate dalle multinazionali. Ma Manfredi è l’autore che ha raccontato l’epica del mondo antico, con romanzi di straordinario successo internazionale che, come nel caso del libro “L’ultima legione”, sono stati trasposti per il grande schermo in importanti produzioni cinematografiche.

Alle 21.00, a chiudere al Centro Polifunzionale la diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer sarà Marino Bartoletti che presenterà il suo libro “Le squadre dei sogni. Il cuore sul prato” (Gallucci editore), un racconto per ragazzi che parla di sport e dei suoi valori, di amicizia e integrazione. Ma, in dialogo con Andrea Contini, Marino Bartoletti racconterà anche la sua straordinaria carriera che lo ha portato ad essere uno dei più celebri e amati giornalisti italiani. Ha infatti condotto e spesso ideato trasmissioni televisive storiche come “Il processo del lunedì”, “La Domenica Sportiva”, “Pressing” e “Quelli che il calcio”. È stato direttore del Guerin Sportivo e commentatore di tante edizioni del Giro d’Italia, della Champions League, dei Campionati europei e mondiali di calcio e dei Giochi olimpici.

Fotografie, archeologia, pittura e arti popolari: è ricchissimo quest’anno il programma delle mostre, con ben sette esposizioni, articolate tra il Centro Polifunzionale e le ex Caserme Mura (sedi della Mostra), ma anche Casa Attene, Casa Murenu, la sede della Pro loco e il Museo etnografico “Le arti antiche”.

Dal prossimo 14 ottobre a Casa Attene, nel centro storico di Macomer, sarà visitabile l’installazione fotografica di Daniela Zedda sulla longevità dei centenari della Sardegna. È un omaggio a undici tra uomini e donne nati alla fine della prima guerra mondiale che hanno vissuto un’epoca tragica di fame e conflitti, ma sono stati anche protagonisti di un cambiamento epocale della nostra isola. La modernità in Sardegna è arrivata con loro, che ne sono stati testimoni ma anche autori.

“365 Portrait Project” è invece il titolo della mostra fotografica a cura di Simone Sechi che sarà allestita nella sala del Centro Servizi Culturali Unla del Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura. Trecentosessantacinque scatti che ritraggono volti di persone comuni, con le loro emozioni che arrivano dritte al cuore di chi guarda.

Nella Sala Grande del Centro Polifunzionale sarà invece visitabile una esposizione realizzata da Carmelo Piras sulla “Veneretta di Macomer”, la statuina risalente a oltre diecimila anni fa e di cui ricorre il settantesimo anniversario del ritrovamento.

Nella Saletta dello stesso Centro dal 17 al 19 ottobre, sarà invece allestita “Lughenè. L’arte di raccontare con le immagini” di Maurizio Quarello. Nel corso dei tre giorni sono previste visite guidate e laboratori artistici e manuali, con i grandi giochi di legno a disposizione di tutti.

Foto d’epoca di Macomer e ottanta documenti di epigrafia nuragica saranno invece esposti a Casa Murenu in piazza Murenu, curate dall’associazione Solene e dal Coro Murenu. In esposizione anche un abito tradizionale macomerese del ‘700 in miniatura e l’albero genealogico di alcune famiglie della cittadina.

“150 anni e più: l’arte del costume in Sardegna” è invece il titolo della mostra che sarà allestita al Museo Etnografico “Le arti antiche”, in Corso Umberto I 225, e che proporrà un viaggio alla scoperta degli antichi modi di vestire nel tempo con l’intento di recuperare antiche tradizioni ormai quasi completamente scomparse.

Nella sede della Pro Loco, in Corso Umberto I 198, sarà infine visitabile la mostra della pittrice Stefania Pretti. Le opere, dai colori tenui, raccontano temi di un’attualità, a volte dolorosa e drammatica, e inventano un mondo sognato, popolato di creature fantastiche. Un universo di immagini che va dalle migrazioni sul Mediterraneo alla condizione femminile, fino a visioni oniriche che vedono protagonisti gli animali che descrivono la realtà e la fantasia con sguardo leggero e ironico.

[bing_translator]

Due prime visioni per la Sardegna, due film che attraversano l’Italia da nord a sud, due sguardi d’autore originali e coraggiosi in chiusura della la seconda edizione di “How to Film the World”, la rassegna organizzata dalla Società Umanitaria nata dall’esperienza del Carbonia Film Festival.
Domani, domenica 13 ottobre, grande attesa per il nuovo lavoro di Franco Maresco con protagonista Letizia Battaglia, la fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”.
Recentemente presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, La mafia non è più quella di una volta torna a raccontare gli aspetti più complessi e controversi della Sicilia, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Uno sguardo come sempre imprevedibile, quello di Maresco, tra passione e disincanto.
Appuntamento alle 16.00, alla Fabbrica del Cinema. Ad accompagnare il film sarà Edoardo Morabito, uno dei più importanti montatori italiani e storico collaboratore di Maresco.
Morabito sarà inoltre coinvolto nell’ultima delle masterclass del festival, che vede nei momenti dedicati alla formazione l’altra colonna portante delle sue attività. L’incontro con i ragazzi e le ragazze del progetto Carbonia Cinema Giovani si terrà alle 11.00, sempre alla Fabbrica del Cinema.
Mentre il sipario su “How to Film the World” calerà alle 19.00, al Cine-Teatro Centrale, per la proiezione di Effetto Domino. Una storia, quella firmata da Alessandro Rossetto, ambientata nell’operoso nord-est italiano. Al centro del racconto il cosiddetto business della vecchiaia, ovvero il mercato delle residenze di lusso per pensionati facoltosi. Un business che, nel film, non riesce a decollare scatenando un effetto domino nel destino di chi sperava di arricchirsi.
Ad introdurre la proiezione sarà lo scrittore Romolo Bugaro, pluricandidato al Campiello, autore del romanzo da cui il film è tratto.
Si chiude così la quattro giorni di proiezioni, masterclass, musica ed incontri con ospiti dall’Italia e dal mondo. L’appuntamento con il grande cinema nel cuore del Sulcis è per il 2020, per quella che sarà la decima edizione del Carbonia Film Festival.
“How to Film the World” è un evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia insieme al CSC di Cagliari – Cineteca Sarda per la direzione artistica di Francesco Giai Via. Con il contributo della Direzione Generale Cinema del MIBACT ed il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

[bing_translator]

Un elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base di Bosa Santa Maria è intervenuto questa sera per spegnere un incendio nelle campagne di Bosa, in località Riu Lanari. Sul posto, ha coordinato le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Bosa.

Ieri pomeriggio i carabinieri della stazione di Assemini, nel corso di un servizio di pattuglia nel centro cittadino, a seguito di una raccolta di informazioni e diversi servizi di osservazione, hanno arrestato per il reato di detenzione illecita finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, un giovane cagliaritano classe 1997. Intervenuti presso la sua abitazione, i militari hanno rinvenuto oltre mezzo kg di hashish suddivisa in varie dosi, nonché un centinaio di euro in banconote, verosimile provento dell’attività illecita e svariato materiale per la suddivisione ed il confezionamento della droga. Il giovane è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

[bing_translator]

Nino Dejosso.

UNISULKY, l’Università Popolare del Sulcis, rappresentala Sardegna e l’Italia come partner del progetto biennale europeo “DENTA – Discovering European Neighbours in the Third Age” (“Scoperta dei vicini europei nella terza età”) che ha avuto inizio il 1° ottobre 2019 per concludersi il 30 settembre del 2020, e che sarà realizzato da 8 organizzazioni provenienti da 6 diversi paesi europei (Italia, Francia, Germania, Serbia, Romania e Bulgaria).

«I risultati del progetto – annunciano il presidente Nino Dejosso ed il direttore Fabrizio Palazzari – forniranno una visione più approfondita della vita delle persone nella terza età in Europa, nella diversità delle loro condizioni di vita, delle loro attività per il tempo libero e delle loro sfide quotidiane(finanziarie, sociali, sanitarie e legate alla salute).»

L’obiettivo del progetto è quello di scoprire la vita quotidiana delle persone di età compresa tra 60 e 90 anni in diversi paesi europei. Con la finalità di condurre a studi più approfonditi in questo campo e, più in generale, porterà le persone a un mutuo riconoscimento delle proprie esperienze e sentirsi esse stesse “europee”, condizione che è la base per la pace comune in Europa.

Nel primo dei sei incontri internazionali, in programma a Sofia (Bulgaria) dal 14 al 17 novembre, i partner decideranno come strutturare le interviste e chi saranno Gli intervistati (genere, area vivente, background sociale, ad esempio) per fornire una base per il confronto. I risultati di queste interviste saranno presentati ad un pubblico più ampio sotto forma di testi, foto e videoclip su un sito Web.

Ogni organizzazione partner individuerà delle persone di età compresa tra i 60 e i 90 anni pronte per essere intervistate dagli associati over 45 della loro istituzione, da studenti e alunni di altre organizzazioni educative o da eventuali partner associati che supportano l’idea del progetto.
Ogni partner formerà inoltre dei gruppi di apprendimento stabili. Gli studenti condurranno le interviste e le documenteranno in forma scritta, per presentare i testi usando nuovi media e tradurli. Questa procedura avrà un triplice effetto: le persone intervistate gli over 60+ si sentiranno apprezzate, le persone di età superiore a 45 anni che condurranno le interviste dovranno riflettere sulla loro prossima “terza età” e le persone più giovani (studenti e alunni) impareranno a conoscere un’età, che è legata all’esperienza di vita dei propri nonni.
I PIÚ giovani porteranno nuove prospettive e conoscenze, in particolare nel campo dei nuovi media, che potranni essere fonte di ispirazione per le persone di età compresa tra 45 e 60 anni. Il dialogo intergenerazionale sarà promosso con benefici per tutti.

Verrà fornita formazione su come fare interviste con persone di età compresa tra 60 e 90 anni, come documentare e presentare le interviste per iscritto, come tradurre i testi nelle altre lingue e come fare foto digitali e video clip. La sessione di formazione sarà offerta a livello nazionale e i risultati del progetto in corso saranno presentati e discussi durante le sei riunioni dei partner.

La comunicazione transnazionale sarà in inglese, i giovani e gli studenti con la conoscenza di qualsiasi altra lingua dei partner di progetto potranno assumere il ruolo del mediatore linguistico. Alla fine si disporrà di una raccolta di 120 interviste e 24 casi studio approfonditi. La metodologia del progetto, i risultati delle interviste e dell’analisi dei dati di contesto saranno pubblicato sul sito web europeo del progetto. I risultati saranno diffusi attraverso le newsletter digitali delle reti nazionali e internazionali dei soci membri e presentati a livello nazionale e in conferenze internazionali. Lo scopo è quello di ispirare altri fornitori di servizi di formazione per adulti a iniziare tali attività di gruppo a livello regionale o applicarle in ulteriori forme di cooperazione con le città gemellate e con le scuole.

Questo progetto fornirà una panoramica delle condizioni di vita degli anziani nei diversi paesi europei, invitando le persone a riflettere di più sulla propria vita e sulle persone anziane che conoscono. Contribuirà a favorire una migliore comprensione delle condizioni di vita dei vicini europei nella terza età. Ispirerà i ricercatori al fine di condurre studi più approfonditi in questo campo e, più in generale, porterà le persone a un mutuo riconoscimento delle proprie esperienze e a sentirsi esse stesse “europee”, condizione che è la base per la promozione della pace comune in Europa.