20 July, 2024
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Anche oggi un solo incendio ha richiesto l’intervento del mezzo aereo del Corpo forestale. Nelle campagne di Orotelli località “Punta Pulichetta”, dove è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Anela. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della Stazione di Orani. L’incendio ha bruciato una superficie di circa 2 ettari di pascoli alberati. Le operazioni di spegnimento a causa del vento si sono protratte sino alle ore 18.40.

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Venerdì 11 ottobre, prima della riunione del Consiglio comunale di Sant’Antioco, il Comitato Porto Solky terrà un sit-in sulla piazzetta antistante la sala consiliare. Per lo stesso venerdì 11 ottobre, sempre nella sala consiliare, il comitato Porto Solky aveva richiesto l’autorizzazione per effettuare un incontro pubblico per l’illustrazione «di tutte le recenti incongruenze derivanti dall’improvviso cambio di rotta della Giunta Locci che sta mettendo in pratica tutta una serie di azioni che porteranno alla realizzazione del nuovo ponte». Il comitato Porto Solky invita la cittadinanza a partecipare ad un sit-in sulla piazzetta antistante la sala consiliare, alle ore 18.00, un’ora prima dell’avvio dei lavori del Consiglio comunale previsto per le ore 19.00, «quale forte segno di protesta e di disapprovazione nei confronti dell’operato della Giunta comunale guidata da Ignazio Locci»

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Il comune di Villamassargia si propone per ospitare nel suo territorio il nuovo ospedale unico del Sulcis Iglesiente. Il sindaco del comune sulcitano, Debora Porrà, ha inviato oggi la proposta di candidatura al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, e all’intera Giunta, allegando le deliberazioni adottate oggi dal Consiglio e dalla Giunta comunale di Villamassargia, nelle quali è individuata un’area per la localizzazione del nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente.

«Si tratta di una scelta attenta e consapevole della posizione strategica di cui godrebbe il nuovo servizio – scrive Debora Porrà – e che sarà frutto di un lavoro rigorosamente rispettoso della legalità e finalizzato a consentire al territorio di avere una sanità efficiente e, dunque, di dare risposte ai cittadini in termini di qualità. La decisione è maturata in virtù della notizia data dalla Giunta regionale in merito alla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale ed in particolare in merito alla necessità di procedere alla realizzazione di un nuovo ospedale, nonché dalla combinazione delle valutazioni degli elementi di natura tecnico-sanitaria forniti a suo tempo dall’Azienda USL n. 7 negli anni 2009/2014 e, in particolare, per ciò che concerne la viabilità, la mobilità ed il trasporto pubblico. L’area si attesterà su un tratto di strada a 4 corsie (SP 2), nella fascia del territorio compresa tra le località Santu Paili – Su Murdegu – Santu Xentu, in quanto libera da vincoli che ne limitano l’utilizzo. La suddetta area è particolarmente adatta a ricevere notevoli flussi di traffico e, conseguentemente, minori problematicità, con ridotti vincoli infrastrutturali e, dunque, con un minore impatto dal punto di vista della necessità di adeguamenti viabilistici.»

«Lo spirito della candidatura del comune di Villamassargia – aggiunge Debora Porrà – è improntato sull’umanizzazione verso i pazienti ed il personale sanitario, l’assistenza centrata sui sofferenti, sull’innovazione medica e tecnologica, sull’invecchiamento della popolazione e le disabilità, sui servizi di assistenza primaria; infine, un ruolo importante dovrà essere svolto dalla medicina del territorio riorganizzata sia attraverso gli ospedali di comunità, sia attraverso un potenziamento dell’assistenza domiciliare e residenziale, settori nei quali la Sardegna è ancora carente, mentre Villamassargia conduce già, in qualità di capofila, il servizio territoriale dei Centri per la famiglia di tutto il territorio del Plus iglesiente. Inoltre, il valore aggiunto di questa proposta, è far fruttare i recenti investimenti pubblici sulle infrastrutture realizzate quali, la SP 2 a quattro corsie, il centro intermodale di Villamassargia con la prima stazione Easy Station di FRI, la rotatoria tra la SP 2 e la SP 86, in grado di snellire il traffico veicolare ed aumentare sensibilmente la sicurezza del traffico leggero e pesante del Sulcis verso il resto della Sardegna e viceversa.»

«Per il nostro paese – conclude il sindaco di Villamassargia – questa candidatura ha il pregio di mettere a disposizione la centralità geografica ed infrastrutturale del nostro paese per il servizio più importante: la sanità pubblica. Oggi Villamassargia è un paese moderno con attenzione privilegiata  degli investimenti comunali nei servizi alla persona, un esponenziale sviluppo della ricettività turistica ed invidiabili valori ambientali, testimoniati dall’esteso patrimonio boschivo (anche riconosciuto dal FAI), ambienti salubri e silenziosi, a misura d’uomo, che circondano e caratterizzano il nostro paese.»

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La commissione speciale sull’insolvenza dell’Aias, presieduta da Gianfranco Ganau (Pd), a conclusione dei suoi lavori ha approvato all’unanimità una risoluzione che sarà sottoposta al Consiglio regionale.

Nel documento, frutto del lavoro della stessa commissione che ha dedicato all’argomento quattro sedute ed un ciclo di audizioni (assessore della Sanità e direzione generale dell’assessorato, Ats, sindacati confederali ed autonomi, Aias ed Anci Sardegna) sono indicate con chiarezza le cifre che testimonierebbero l’insolvenza dell’Aias.

Grazie alla puntuale verifica della situazione crediti/debiti, condotta dal tavolo tecnico costituito presso l’assessorato della Sanità con la partecipazione della stessa Aias, dell’Ats, delle organizzazioni sindacali e di Anci Sardegna, è stato possibile stabilire che per il periodo 2015-2019 l’Aias ha un credito residuo riconosciuto di poco superiore a 1.6 milioni di euro e di circa 1 milione di euro che potrebbe essere corrisposto al termine di una eventuale transazione.

Per quanto riguarda i Comuni l’ammontare dei crediti è ancora oggetto di numerose contestazioni ma è comunque formato da 2.2 milioni circa per i trasporti, 2.9 milioni circa per la parte riabilitativa e 624.000 per la parte psico sociale.

Nelle conclusioni, formulate in cinque punti, la commissione ritiene “non ammissibile” il mancato pagamento di circa 11 mensilità arretrate nei confronti dei dipendenti e chiede, anche per questo, che l’assessorato “valuti la sostenibilità della convenzione”. Inoltre, dà mandato alla Giunta regionale per individuare “ogni possibile soluzione che garantisca il superamento dello status quo”, sia per dare continuità alle prestazioni destinate agli utenti che per garantire i livelli occupazionali.

Infine, avendo concluso i suoi lavori nel termine previsto dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 25 giugno scorso, la commissione ritiene che gli eventuali ulteriori risultati del tavolo tecnico Regione-Aias potranno essere riferiti alla commissione Sanità.

Il presidente della commissione d’inchiesta Gianfranco Ganau (PD) con l’on. Fabio Usai (PSd’Az) ed il presidente della commissione Sanità Domenico Gallus (UDC).

 

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha ricevuto stamane a Villa Devoto Domenico Parisi, presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, per la prima volta in visita ufficiale nell’Isola per esprimere al capo dell’Esecutivo sardo l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione e sottolineare la positiva attività dei centri per l’impiego. La Sardegna è stata, infatti, la prima regione d’Italia a partire con la formazione sui navigator e ad avviare le procedure per la concessione del reddito di cittadinanza. All’incontro, hanno partecipato anche l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, e Massimo Temussi, direttore dell’Aspal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. 

«Questo è un primato che abbiamo e che vogliamo consolidare anche nelle altre attività di cui si occupano i centri per l’impiego – ha sottolineato la vicepresidente della Giunta Solinas -. Il nostro impegno dimostra che una concreta e leale collaborazione col Ministero produce risultati apprezzabili che possono essere estesi verso i progetti futuri di creazione di nuove prospettive nelle politiche attive del lavoro.»

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Il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde.

E’ stato firmato, ieri, l’accordo tra Giunta regionale, Confindustria, Confapi e i sindacali Cgil, Cisl e Uil per costituire il Comitato di indirizzo di ‘Agenda Industria’. Nell’accordo si richiama l’obiettivo principale di riscrivere un piano industriale regionale, quanto più condiviso e rispondente alle peculiarità del territorio isolano, che rilanci una progettualità. Partendo dalla situazione attuale e gestendo la transizione produttiva, dovrà individuare traguardi relativi al medio e lungo periodo (2050), promuovere e sostenere concretamente nuovi investimenti industriali in Sardegna, in un quadro di piena e responsabile sostenibilità, economica ed ambientale.

Nel corso della discussione, è emersa la necessità di dotarsi, di volta in volta, di figure tecniche capaci di supportare i lavori del Comitato di indirizzo: ‘Agenda Industria’ non prevede nomine né designazioni a tempo stabile, oltre al Comitato stesso. I veri protagonisti della programmazione industriale saranno le comunità e i territori attraverso la rappresentanza datoriale, sindacale e dei sindaci.

E’ attualmente in fase di definizione il programma di lavoro che vedrà le parti impegnate nei prossimi mesi, mentre sono state individuate le priorità: energia, aree industriali, infrastruttura digitale del sistema industriale e semplificazione normativa. Il prossimo incontro, venerdì 11 ottobre, si svolgerà alla presenza del sottosegretario al Mise, Alessandra Todde.

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Dopo la riuscita sei giorni di metà settembre a Carloforte, Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, vive a Cagliari, questo fine settimana, la seconda parte della sua edizione numero tredici. In programma venerdì, sabato e domenica (11, 12 e 13 ottobre) una fitta agenda di impegni (tutti a ingresso gratuito) al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino, con masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari, compresa un’autentica chicca: la copia ritrovata di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, con le musiche di Ennio Porrino.
Tra gli ospiti, i compositori Francesco Cerasi ed Andrea Guerra, la montatrice Letizia Caudullo, l’attore Jacopo Cullin, i musicisti Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, i registi Simone Aleandri, Agostino Ferrente e Paolo Zucca.
Anche in questa tranche cagliaritana, il versante didattico del festival ha un rilievo di primissimo piano, come ormai da diverse edizioni a questa parte. Nel palinsesto delle tre giornate, la mattina è dunque interamente dedicata alle masterclass sulla musica per il cinema: un appuntamento formativo rivolto agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari, ma aperto anche al pubblico. Inaugura la serie, venerdì 11, alle 10.30, Francesco Cerasi sul tema del lavoro del musicista con le immagini, la registrazione musicale, il rapporto tra registi e musicisti, montaggio e edizione del suono.
Classe 1980, compositore e produttore musicale, autore di oltre cinquanta titoli tra cinema, tv e documentari, Cerasi parteciperà anche alla proiezione di “Cusutu ‘n coddu (Cucito addosso)” di cui firma le musiche, che inaugura alle 16.30 il ciclo di film in visione ogni pomeriggio. Girato nel 2012, il cortometraggio di Giovanni La Pàrola è ambientato alla fine dell’Ottocento in un piccolo feudo siciliano, dove un gruppo di contadini si rivolta contro il proprietario terriero.
Simone Aleandri è invece il regista del documentario in programma a seguire, “As time goes by – L’uomo che disegnava i sogni”: un viaggio nella vita di Silvano Campeggi, in arte Nano, l’ultimo grande illustratore del cinema che con i suoi manifesti – da “Via col vento” a “West Side Story”, passando per “Casablanca” e “Ben Hur” – ha fatto sognare generazioni di spettatori prima ancora di entrare in sala.
Due sedicenni, amici inseparabili, che vivono nel Rione Traiano di Napoli sono i protagonisti reali di “Selfie”, il docufilm di Agostino Ferrente che chiude le proiezioni di venerdì 11. I due adolescenti hanno accettato la proposta del regista di riprendersi attraverso un iPhone, raccontando così la loro quotidianità di ragazzi, in una realtà complicata come quella delle periferie della città partenopea. Insieme al regista, presenti in sala anche Letizia Caudullo, che ha curato il montaggio del film, e Andrea Pesce e Cristiano Defabritiis, autori delle musiche.
In serata (venerdì e poi l’indomani) il festival si sposta all’Auditorium del Conservatorio per un altro impegno didattico proposto in occasione del dodicesimo Premio Andrea Parodi, il contest dedicato alla world music organizzato dalla Fondazione intitolata al grande cantante sardo scomparso tredici anni fa, in programma da giovedì 10 a sabato 12: Cine Campus, questo il titolo, è un percorso di formazione di musica per cinema organizzato dall’associazione Backstage per il festival Creuza de Mà in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fondazione Sardegna Film Commission.
Reduci dalla proiezione del giorno prima di “Selfie”, Agostino Ferrente, Andrea Pesce, Cristiano De Fabritiis e Letizia Caudullo saranno al centro della masterclass sul lavoro del regista e del montatore con la musica e i suoni che apre la giornata di sabato 12, alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Due film “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16.00, con il lungometraggio di Davide Melis (presente in sala) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti.
A seguire, alle 18.30, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, domenica 13, alla terza e ultima masterclass di musica per cinema, come sempre alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti in cartellone nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario di Sergio Naitza “L’ultimo Pizzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – è anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, cinema e teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.
Un degno finale, dunque, per la tredicesima edizione di Creuza de Mà, organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione di Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dell’E.R.S.U. di Cagliari, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e del
CSC-Centro Sperimentale di Cinematografia.

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Due giorni di sport a Uri con le finali della Senior Football Cup, manifestazione calcistica riservata agli atleti over 45.

Venerdì 11 e sabato 12 ottobre al campo “Leonardo Marras”, in via Tempio, si svolgeranno le gare di semifinale e finale che vedranno contrapposte quattro squadre, due sarde e due della Penisola, impegnate a contendersi la conquista del titolo 2019.

La manifestazione, organizzata dall’ACSD Cultura e Sport, associazione affiliata allo CSEN Sardegna, in collaborazione con il Comune di Uri e con l’assessorato regionale al Turismo, si svolgerà in due giornate: venerdì 11 ottobre, alle 18.00 e alle 19.00 si giocheranno i due incontri di semifinale; sabato 12 ottobre, alle 17.00 è prevista la finale per il 3° e 4° posto, e a seguire alle 18.00, la finalissima per il 1° e 2° posto.

Con la scelta di Uri per lo svolgimento della Senior Football Cup, l’Acsd Cultura e Sport e CSEN Sardegna confermano l’impegno nel coinvolgere i piccoli centri dell’isola nell’organizzazione di eventi sportivi e culturali che possano creare anche una ricaduta economica e promozionale sul territorio, evitando di concentrare le manifestazioni nei grandi agglomerati urbani, e contribuendo anche ad allungare la stagione turistica.

 

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Vent’anni fa nasceva Sardegna Solidale, il Centro di Servizio per il volontariato che dal 1999 sostiene le oltre 1.700 associazioni presenti in tutta l’isola e gli oltre 45mila volontari attivi in tanti ambiti (dalla protezione civile al sociale, dall’ambiente alla cultura, dalla cooperazione internazionale ai diritti civili), a cui si uniscono ogni anno 80mila volontari occasionali. Per celebrare la ricorrenza, Sardegna Solidale rilancia il suo messaggio di impegno attraverso quaranta ceramiche artistiche che in questi mesi vengono collocate nelle piazze di altrettanti centri dell’isola.

“Non è più tempo di navigatori solitari. Cambia Rotta. Scegli di essere un volontario!” è il messaggio ispirato ad una frase di don Luigi Ciotti che campeggia nell’opera. Il pannello, realizzato da Ceramiche Nioi di Assemini, verrà collocato giovedì 10 ottobre a Mogoro e venerdì 11 a Ozieri.

Nel centro dell’Alta Marmilla l’iniziativa di giovedì avrà inizio alle 16.45 con il ritrovo dei gruppi e delle associazioni di volontariato presso la sede dell’Associazione Interprovinciale di Solidarietà “Don Ignazio Garau” in via Manno 10. Da qui partirà un corteo che alle 17.00 arriverà presso il Comune. Il pannello, che sarà benedetto dal parroco don Nicola Demelas, verrà, dunque, collocato presso la Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna (lato Comune) in via Leopardi. Seguirà alle 18.00 nell’Aula consiliare un dibattito a cui interverranno il sindaco di Mogoro Sandro Broccia, il presidente del Csv Sardegna Solidale Giampiero Farru e gli atri sindaci e autorità presenti.

L’iniziativa si concluderà con l’esibizione di gruppi musicali e balli nello spiazzo antistante la Fiera.

Ad Ozieri invece l’iniziativa si terrà alle 17.00 alle Scuole Elementari Su Cantaru in piazza grazia Deledda 1.

Alle due iniziative (che seguono quelle già tenutesi a Lanusei, Orosei, Senorbì, Terralba, Villacidro, Alghero, Gonnosfanadiga e Sassari) parteciperanno i volontari del territorio, i referenti locali dei Sa. Sol Point, autorità civili e religiose.

L’iniziativa delle ceramiche artistiche fa seguito a due iniziative che hanno segnato la storia della solidarietà in Sardegna: la Carovana del Volontariato promossa nel 2001 e che per quaranta giorni tra i mesi di giugno e luglio attraversò tutti i comuni della Sardegna, e le Piazze della Solidarietà che nel 2011 videro Sardegna Solidale “seminare” quaranta semi della solidarietà realizzati dal compianto artista Pinuccio Sciola in altrettanti comuni. Oggi con le ceramiche artistiche Il Csv Sardegna Solidale vuole rinsaldare l’alleanza con i territori e lasciare un segno tangibile dei suoi valori e della sua azione.

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Sabato 12 ottobre alle ore 19.00 e domenica 13 ottobre, alle ore 17.00, nell’ambito del festival d’autunno al Teatro Massimo di Cagliari, prodotto da Sardegna Teatro, va in scena “Jukebox Cagliari”, tappa cagliaritana dell’ambizioso progetto di raccolta dei discorsi “Encyclopedie de la parole”.

“Jukebox”, realizzato in collaborazione con l’associazione Spaziomusica e con La Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut Français Italia, realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut Français, del Ministère de la Culture e della Fondazione Nuovi Mecenati, è un solo realizzato sulla scena da Monica Demuru e intende rappresentare le singolarità delle parole provenienti da un contesto geografico e culturale preciso: «Se abito a Cagliari, quali sono le parole che mi attraversano dalla mattina alla sera?». In ogni città Jukebox compone partitura di 50 documenti tra i quali sono poi gli stessi spettatori a scegliere ogni volta quali parole saranno eseguite dall’interprete. Jukebox mette in gioco la maniera nella quale una comunità si presenta a se stessa. Cosa desideriamo ascoltare della nostra lingua? Della nostra cultura? Quali voci decideremo di ascoltare ad ogni replica? Come risuoneranno le une con le altre?

«Ascoltiamo molte registrazioni – spiega Elise Simonet, direttrice artistica di “Jukebox” -, ci interroghiamo sulla loro qualità formale (ciò che definiamo i fenomeni della parola e colleghiamo alle 19 voci presenti nel nostro sito), la loro pertinenza, le loro caratteristiche e le loro peculiarità nell’ambito della città e del paese. Arriviamo a sceglierne 50, con forme e contesti molto diversi: queste parole comporranno la partitura dello spettacolo. Successivamente, queste registrazioni vengono trascritte per essere riprodotte il più fedelmente possibile dall’attore o dall’attrice che lavorerà con i documenti come fossero partiture musicali.

In un secondo tempo, insieme a Joris Lacoste torniamo nella città ospitante e lavoriamo con attore/attrice e il/la drammaturgo/a alla messa in scena, che consiste nel trovare una modalità performativa per ciascuno dei 50 pezzi. Durante la rappresentazione, gli spettatori ricevono un opuscolo che elenca l’insieme delle partiture con titoli e informazioni. Sono loro a scegliere a turno i documenti che vogliono ascoltare: enunciano il titolo a voce alta e l’interprete li esegue. La performance dura 45 minuti e consente di scegliere una trentina di documenti tra i 50 proposti.»

Come cambia in relazione al contesto?

«Jukebox – conclude Elise Simonet – permette di ascoltare situazioni specifiche ma familiari dei suoi spettatori-abitanti, e agisce attraverso un effetto di ingrandimento sulle formulazioni, gli indirizzi, le melodie, gli accenti, i timbri e altri fenomeni legati al linguaggio. La partitura del pezzo fornisce agli spettatori uno specchio nel quale potranno riconoscersi a vari livelli.»