26 December, 2024
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Nei giorni scorsi sulla stampa e sui giornali online si è letto un po’ di tutto, ma alcuni aspetti hanno bisogno di qualche ulteriore elemento conoscitivo per una compiuta analisi dei temi trattati.

Nel merito, sull’abbandono delle Associazioni, il Consiglio Direttivo del Parco non ha mai pensato di abbandonare gli Enti che gestiscono Serbariu/Carbonia e Rosas/Narcao ma da tempo chiedeva, sulla base delle osservazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di adeguarsi, in particolare al fatto che le somme trasferite devono essere motivate in maniera chiara e circostanziata, nonché rendicontate. Così pure devono essere adeguati gli Statuti, in quanto non ammissibile il carico del 50% delle eventuali perdite, visto anche il ruolo minoritario dell’Ente Parco nei C.d.A. Situazione già verificatasi con l’Associazione S.P.I.E.Me di Carloforte, ove il Parco è chiamato a sanare un disavanzo di 158.000 euro.

Sulla base dell’ordine del giorno del 4 ottobre scorso della Comunità del Parco, il Consiglio Direttivo ha liquidato le spettanze alle Associazioni ed ora si è in attesa degli adeguamenti richiesti.

Si attui il Piano di Gestione! Non faccio tutto l’excursus, mi limito solo agli ultimi atti, da me a suo tempo assunti, dopo che il piano giaceva in un cassetto da tre anni.

Questa gestione ha sottoposto all’approvazione della Comunità del Parco il Piano di gestione in data 25.10.2017 e al Comitato Tecnico Scientifico in data 10.04.2018. Con la Deliberazione Commissariale n. 8 del 12 Aprile 2018, il piano veniva esitato dal Parco, per essere poi trasferito alla Regione per la sua definitiva approvazione, sulla base dell’Atto di Indirizzo dato, con la Delibera di Giunta n. 34/10 del 2.9.2014. “Il Piano è adottato dalla Giunta regionale, sottoposto al Parere della Comunità del Parco e approvato in via definitiva dalla Giunta regionale”.

Il Piano di Gestione dei siti Prioritari non è stato mai approvato in via definitiva dalla Giunta, svilendo, di fatto, l’autorevolezza del Parco. Pur in presenza di accordi di gestione, i comuni di Iglesias e Buggerru, in assenza del via definitivo della Regione, hanno preferito alla gestione condivisa con il Parco, una gestione autonoma. Ma non solo, senza quella approvazione è rimasta in capo all’Igea la gestione dell’archivio Minerario, prevista dalla delibera di indirizzo del 2014. Così pure è rimasta sulla carta, fra Parco Geominerario e Igea S.p.a., la stipula di contratti di manutenzione e mantenimento in sicurezza dei siti minerari.

Per quanto riguarda la lettera ai Sindaci, da me inviata in seguito alla seduta della Comunità del Parco del 4 ottobre scorso u.s., questa tendeva solo a puntualizzare alcuni degli aspetti oggetto di continue polemiche.

Nessuno cerca responsabili, ma molti aspetti del Parco vanno puntualizzati, altrimenti non si capisce il suo ruolo e le decisioni del Consiglio Direttivo.

Contrariamente a quanto affermato, la riperimetrazione del Parco per liberare i cittadini, le imprese e gli stessi uffici del Parco da costosi e inutili adempimenti burocratici, ferma per oltre 15 anni, è stata, dalla gestione attuale, completata e definita la parte tecnica, effettuata attraverso specifico accordo di programma con la Regione Sardegna. É in fase di realizzazione il regolamento di attuazione, cui speriamo presto di poter ottemperare.

La Laveria “La Marmora”. Oggetto di attenzione fin dal 2008 e con un primo finanziamento di 600mila euro nel 2009, posto a disposizione dal Parco con la delibera n. 37 del 17/06/2010, sulla base di un Protocollo di intesa tra Parco, Igea S.p.a, Carbosulcis S.p.a e la Soprintendenza per i Beni architettonici.

Operazione avviata due anni dopo (2012), con un progetto parziale di risanamento, portato in parte a termine con non poche problematiche e concluso nel 2017. Nel frattempo, anche l’Amministrazione provinciale di Carbonia Iglesias inseriva l’approdo della laveria nel progetto integrato degli approdi minerari (delibera n.195 del 30/04/2012). Si arriva così a novembre del 2016, con la predisposizione di un ulteriore  accordo di programma, stipulato il 2 Dicembre 2016, con il Coordinamento regionale Piano Sulcis, il Mibact, la Soprintendenza Archeologica e Beni Culturali, il Consorzio del Parco, la Provincia del sud Sardegna, il Comune di Iglesias, l’Igea S.p.a ed l’ARST S.p.a. L’“Accordo per la messa in sicurezza e valorizzazione della laveria La Marmora – Nebida”, veniva finanziato con un piano di interventi stimato in 1.750.000,00 euro, da rendersi disponibili nel 2017, mediante utilizzo dell’avanzo di amministrazione, a valere sul bilancio del Parco Geominerario.

Questa gestione amministrativa interviene per la prima volta al tavolo dei sottoscrittori l’accordo, in data 11 settembre 2017, ove si faceva il punto sulle azioni svolte e si chiedevano al Parco le risorse da trasferire alla Soprintendenza e alla provincia del sud Sardegna. Somme rispettivamente necessarie per i rilievi topografici e documentali, atti a predisporre il documento preliminare alla progettazione e l’incarico professionale per il recupero dell’approdo al mare. Questi trasferimenti di risorse, su un bene non di proprietà, posero da subito al Parco un problema di legittimità, così pure l’utilizzo dell’avanzo.

Le somme erano allocate nei capitoli di spese in Conto Capitale, per interventi su beni non di proprietà. Impegni peraltro non utilizzabili, perché non vennero chiusi i bilanci consuntivi del 2016 e del 2017, bilanci definiti dall’attuale gestione nel 2018. A seguito delle osservazioni fatte dai revisori, fu noto che quelle somme non sarebbero potute stare in Conto Capitale, per cui, con il Bilancio 2018, le abbiamo salvate trasferendole nei capitoli di investimenti.

Ora l’iter può essere ripreso perché non si è cercato giustificazioni al passato, si è agito per risolvere i problemi secondo norma. La giusta rotta la si sta attuando, nel rispetto e riordino di situazioni non chiare e nelle more dell’insediamento del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti, che attendiamo da otto mesi. Di fatto, questo ritardo ingessa la parte più rilevante delle iniziative del Parco, in assenza dell’approvazione del rendiconto 2018.

Prof. Tarcisio Agus

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L’associazione culturale “Le Simpatiche Canaglie” ha organizzato, con il patrocinio del comune di Carbonia, la terza edizione di “Is Animeddas”, una manifestazione che consentirà a tanti bambini di assaporare l’atmosfera e i riti tipici della nota festa di Halloween, tenendo però sempre vive le nostre tradizioni sarde. “Is Animeddas” è una ricorrenza che trova voce e memoria nella nostra storia. Si narra, infatti, che nell’antichità, nelle ore notturne del periodo dal 31 ottobre al 2 novembre, le case dei Sardi si preparavano ad accogliere il rito della commemorazione dei defunti imbandendo le tavole per il banchetto notturno, pregando e accendendo lumicini. I bambini, vestiti da fantasmi, andavano in giro per le case chiedendo dei dolcetti per le anime dei loro morti. Le anziane, appena sentivano i bambini bussare la porta, donavano loro dolcetti fatti in casa o frutta di stagione.

L’appuntamento con “Is Animeddas” è fissato per giovedì 31 ottobre, dalle ore 17.30, presso l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu.

«Si tratta di una bella iniziativa che viene riproposta dopo il crescente successo ottenuto nelle due scorse edizioni. Una manifestazione in cui i nostri piccoli potranno dilettarsi con giochi, spettacoli di illusionismo ironico, magie, truccabimbi, tante sorprese, musica e divertimento», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il costo del biglietto di ingresso è di 2 euro a bambino. L’iniziativa è destinata ai bambini dai 3 ai 12 anni e ai loro accompagnatori adulti.

La serata si articolerà secondo il seguente programma:
• Ore 17.30: accoglienza e firme liberatorie per i genitori o accompagnatori;
• Ore 18.00: balli di gruppo e truccabimbi;
• Ore 18.30: giochi di gruppo;
• Ore 19.30: spettacolo di illusionismo ironico e magia;

• Ore 20.00: si continua a oltranza con balli e giochi.

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Dopo l’uscita dalla maggioranza della consigliera Eleonora Cera, i consiglieri comunali di opposizione nel Consiglio comunale di Carbonia, hanno convocato una conferenza stampa per illustrare la loro posizione «rispetto alla situazione di forte destabilizzazione e grave incertezza politica nella quale versa il comune di Carbonia e nello specifico l’Amministrazione che guida la città», per mercoledì mattina, alle 10.30, in piazza Roma.

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Il Movimento 5 Stelle continua a perdere pezzi nel Consiglio comunale di Carbonia. Questa mattina s’è dimessa dal gruppo di maggioranza Eleonora Cera, 27 anni, eletta il 5 giugno 2016 con 240 preferenze. Eleonora Cera lascia il gruppo di maggioranza ma non il Consiglio comunale, nel quale aderirà al gruppo misto. E’ il terzo consigliere del M5S eletto tre anni fa che lascia il gruppo di maggioranza, il secondo che resta in Consiglio sui banchi dell’opposizione (l’altro, il 5 gennaio scorso, è stato Maurizio Soddu). A lasciare per prima il gruppo fu Sabrina Soru che si dimise anche dal Consiglio comunale, sostituita da Marco Craig.

Eleonora Cera ha pubblicato un lungo post nel suo profilo Facebook – che pubblichiamo integralmente in coda a questo articolo -, nel quale spiega le ragioni all’origine della sua scelta.

L’abbandono del Movimento 5 Stelle da parte di Eleonora Cera è l’ennesima defezione nel gruppo che il 5 e 19 giugno 2016 stravinse le elezioni comunali, conquistando il governo della città di Carbonia.

Nei primi tre anni di consiliatura, sei assessori su sette della prima Giunta Massidda, hanno lasciato i rispettivi incarichi per dimissioni volontarie. La Giunta monocolore del M5S si insediò il 5 luglio 2016, un mese esatto dopo il primo turno delle elezioni che il 19 giugno, al ballottaggio, sancirono la storica schiacciante vittoria di Paola Massidda su Giuseppe Casti, sindaco uscente, candidato della coalizione di centrosinistra, che pure al primo turno era stato il più votato.

La “fuga” dalla prima Giunta del Movimento 5 Stelle ebbe inizio il 9 settembre 2016, 66 giorni dopo l’insediamento della Giunta, con l’assessore dei Servizi sociali Arianna Vinci, sostituita da Loredana La Barbera; proseguì con le dimissioni dell’assessore dei Lavori pubblici, Urbanistica, Rapporti con Area, Trasporti e Viabilità, Polizia locale e Arredo urbano Riccardo Cireddu, ufficializzate mercoledì 1 febbraio 2017 ed inizialmente non sostituito (con redistribuzione delle deleghe tra il vicesindaco Gian Luca Lai ed il sindaco Paola Massidda), poi sostituito da Luca Caschili; il 30 marzo 2017 è stata la volta dell’assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, le cui dimissioni in un primo momento rientrarono ma poi vennero ripresentate, questa volta in maniera irrevocabile, e venne sostituita da Sabrina Sabiu. Il 10 maggio 2017 sono arrivate le dimissioni di Carla Mario, alla prima esperienza in politica come tutti gli altri componenti della Giunta Massidda ed i 15 consiglieri comunali del gruppo di maggioranza, sostituita da Valerio Piria. Il 13 giugno 2017 Sabrina Soru – come già sottolineato – s’è dimessa da consigliere comunale, sostituita dal primo dei non eletti, Marco Craig. Una settimana dopo, il 20 giugno 2017, Massimiliano Zonza s’è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio comunale, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione sulla pagina facebook dell’associazione 5 Stelle Carbonia, di un post sessista che in tanti pensarono fosse indirizzato all’ex assessore della Cultura Emanuela Rubiu, dopo le sue dimissioni dall’incarico, post poi rimosso.

Il 23 marzo 2018 s’è dimessa l’assessore degli Affari Generali e del Personale Paola Argiolas, non sostituita (la Giunta è rimasta con sei assessori).

Il 5 gennaio di quest’anno, il consigliere Maurizio Soddu ha abbandonato il gruppo di maggioranza del M5S e si è schierato all’opposizione, facendo scendere i numeri della maggioranza monocolore del M5S da 15 consiglieri (a 9) a 14 (a 10).

Dopo un paio di mesi relativamente “tranquilli”, le turbolenze interne al Movimento 5 Stelle sono riaffiorate prima il 29 marzo scorso, in occasione della votazione sul Bilancio, approvato con il voto determinante del sindaco e l’astensione della consigliera Daniela Garau (gruppo Misto) che non ha risparmiato critiche alla maggioranza ma ha poi deciso per l’astensione, riconoscendo le difficoltà determinate dalla limitata possibilità di spesa di un bilancio assai povero. E’ stata determinante la presenza in aula del capogruppo Manolo Cossu, che non ha saltato l’importante appuntamento, nonostante fosse convalescente per problemi di salute, per ovviare all’assenza forzata di un consigliere (Mauro Careddu) bloccato da impegni personali, e di quella volontaria di un altro consigliere (Elio Loi) da tempo dissidente; poi, in occasione della votazione su una mozione presentata dal consigliere Massimo Usai, sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione e da quattro consiglieri di maggioranza, tra i quali il capogruppo Manolo Cossu, bocciata a seguito di un risultato di parità, 10 voti favorevoli (tra i quali il consigliere di maggioranza Elio Loi), 10 contrari e 2 astenuti. Nel proseguo dei lavori, è venuto meno il numero legale e la seduta è stata interrotta prima dell’esaurimento dell’ordine del giorno.

Il 20 giugno scorso la seduta del Consiglio comunale è stata interrotta ancora una volta per la mancanza del numero legale, per l’assenza di tre consiglieri di maggioranza al momento della votazione del sesto ed ultimo punto dell’ordine del giorno, la proposta di adesione all’Associazione Live@t Carbonia, e l’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca, promotore della stessa, ha preso atto della situazione ed ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni. Il  7 luglio Paola Massidda ha affidato la delega vacante al tenente colonnello della Guardia di Finanza Antonio Guerrieri.

I movimenti interni… al Movimento, sono proseguiti, con l’avvicendamento alla presidenza del gruppo consiliare, il 29 luglio 2019, tra Manolo Cossu e Giorgio Santoru.

Oggi, esattamente tre mesi dopo, l’abbandono della maggioranza da parte di Eleonora Cera, che riduce ancora il margine tra maggioranza e minoranza. Il 19 giugno 2016, con la vittoria al ballottaggio di Paola Massidda su Giuseppe Casti, il M5S conquistò la guida del comune di Carbonia con 15 consiglieri, lasciandone 9 ai gruppi di minoranza. Oggi il rapporto è di 13 a 11.

Giampaolo Cirronis

Il post integrale pubblicato da Eleonora Cera nel suo profilo Facebook

Storia di un cambiamento

Tre anni fa sono stata eletta Consigliere Comunale nella mia città.
Tre lunghissimi anni.
Mi sembra, infatti, che sia passata una vita intera da allora.
240 cittadini, in quell’occasione, si sono presi la briga di scrivere il mio nome e cognome sulla scheda elettorale: parenti, amici, compagni di scuola, colleghi, sconosciuti.
Un numero banale, per tanti, ma che per me significava e significa ancora oggi solo una cosa: impegno.
Impegno per il compito che avrei dovuto svolgere, per ciò che avrei dovuto imparare a conoscere e, soprattutto, a trasmettere.
Impegno a non tradire gli elettori che si sono fidati di me.
Impegno a non tradire me stessa.
Sembra una frase fatta, stucchevole e priva di significato, ma non lo è affatto, perché è semplice affermare, con le parole, di essere un determinato tipo di persona, di perseguire determinati valori, ma metterli in pratica ogni giorno ed essere fedeli a se stessi, a prescindere da tutto e da tutti è una vera impresa. Per chi si affaccia per la prima volta a nuove esperienze, tutto è ignoto. E così è anche la politica: dinamiche e processi che in un primo luogo possono lasciare spaesati e anche spaventati, tutti atti a domare una gigantesca macchina amministrativa con i suoi ingranaggi complessi e talvolta contorti, nei quali è molto più facile di quanto sembri, restare incastrati. Non parlo di chissà quali strani giochi e raggiri, anche se quando si parla di politica è facile accostarla a turpi e loschi movimenti. Parlo di una sorta di appiattimento alla burocrazia della pubblica amministrazione, di un incontrovertibile tendenza a farsi trascinare dai personalismi, di una totale mancanza di autonomia decisionale, di crescita e di miglioria, parlo di assenza di visione generale. E tutto ciò si rende ancora più evidente quando sono state le parole, prima dei fatti, a raccontare una storia diversa da quella che si è concretizzata. E se tutto è attribuibile all’inesperienza e alla completa estraneità al sistema politico, ci sono situazioni e atteggiamenti che nulla hanno a che fare con un meccanismo esterno, e che dopo tre anni di consiliatura non sono più accettabili.
Più volte si è reso necessario fare la quadra, provare a rivedere il metodo per cercare di ripartire più forti di prima, ma nulla è mai cambiato veramente. L’ultimo di questi momenti di revisione risale a poco prima dell’estate, quando dopo una settimana continua di incontri tra i componenti del gruppo di maggioranza, si è deciso di modificarne l’assetto all’interno al Consiglio, ma ad Ottobre nulla di quello che era stato deciso a Giugno era stato applicato. L’ennesimo punto di svolta veniva, di fatto, disatteso.
In un gruppo che funziona, ciò che lo fa diventare grande, sono prima di tutto la coesione, la complicità ed il rispetto.
Non c’è coesione in un gruppo quando una parte di esso non viene ascoltata.
Non c’è complicità quando questo viene visto solo e soltanto come appendice silenziosa di un intero apparato.
Non c’è rispetto nei confronti dei singoli componenti quando questi vengono allontanati e isolati, se disgraziatamente pensano diversamente e dissentono dalla maggioranza.
Non è una scelta che compio a cuor leggero, la mia.
Ho analizzato, ho aspettato, ho pensato.
E sono giunta alla conclusione che non ho più intenzione di fare parte del gruppo di maggioranza.
Ma allo stesso tempo non voglio scappare.
Come dicevo qualche frase più in alto, a parole siamo bravi tutti, ma i fatti fanno la differenza.
Scelgo di restare, di continuare a portare avanti quell’impegno che le persone mi hanno dato e sono pronta, per questo, ad assumermi tutte le responsabilità che questo mio gesto comporterà, consapevole del fatto che l’unico obiettivo che siamo stati chiamati a raggiungere è quello del bene della città, che si merita più di quello che sino ad ora è stato fatto, che sino ad ora ho fatto. Non è con una votazione unanime che si misura la capacità politica di un gruppo. Non è facendo commissioni su commissioni che si dimostra la concretezza di un’azione politica incisiva. Non è scappando dalla stampa che si afferma il coraggio di una scelta. Non è sminuendo gli altri che si dimostra il proprio valore. Non è scappando dal confronto che si ottiene l’attenzione e l’ascolto da parte degli altri. La politica è compromesso tra le parti, tra cittadini e amministratori, tra amministratori e amministratori, ma non deve mai diventare un compromesso con se stessi.

Eleonora

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Belli, simpatici e agili anche senza avere un albero genealogico di cui vantarsi. Sono i sessanta cani che sabato e domenica scorsi hanno sfilato e si sono esibiti in prove di agilità alla terza edizione di “Meticcio Expo 2019”, l’esposizione cinofila per animali senza pedigree che si è svolta a Uri, sotto l’organizzazione del CSEN, Comitato provinciale Sassari. Al termine della manifestazione sono stati proclamati i vincitori, suddivisi in tre categorie: il titolo di Miss Meticcio è andato a Minnie, cagnolina sassarese condotta da Rebecca Sechi; Mister Meticcio è stato eletto Blu, arrivato da Elmas condotto da Stefania Marra; il premio Argon è stato assegnato a Nanà, dolcissimo cane con tre zampe che ha conquistato il cuore della giuria.

Oltre all’elezioni dei più bei cani, Meticcio Expò 2019 ha assegnato altri tre premi con una lotteria gratuita: un buono spesa da 100 euro da spendere nella Veterifarma di Alghero; un sacco di crocchette da 12 kg Siland offerto dalla ditta Aurora BioFarma; 2 biglietti per assistere alla gara 3 di Champions League della Dinamo, al PalaSerradimigni. Alla doppia giornata, organizzata con il sostegno dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, con il patrocinio gratuito del Comune di Uri e in collaborazione con il Csen comitato Olbia-Tempio, l’associazione Dna Randagio e l’Acsd Comunicanem di Olmedo ed il canile Primavera di Santa Maria la Palma, e il medico veterinario Giovanni Secchi, ha partecipato e riscosso grande successo l’Unità cinofila della Polizia di Stato di Abbasanta. Gli agenti hanno offerto ai visitatori una dimostrazione pratica del lavoro che svolgono le unità cinofile e protagonisti della simulazione sono stati Bad, Labrador specializzato nella ricerca di esplosivo e Garin, Pastore tedesco specializzato nella ricerca di sostanze stupefacenti. Il Best in Show della domenica e le premiazioni sono stati trasmessi in diretta streaming su internet da Directa Sport Live Tv, raggiungendo il record di 4.800 visualizzazioni.

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Il Consiglio regionale ha approvato la mozione sugli adempimenti conseguenti all’ordinanza della Corte di Cassazione sulla richiesta di referendum abrogativi ed il bilancio consolidato.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito, alcuni consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.

Il consigliere di Udc-Cambiamo Giorgio Oppi, auspicando che si possa mettere ordine nel disordine, ha ricordato la recente riunione dei capigruppo per consentire al Consiglio di operare in modo più spedito ma, ha osservato, tale volontà appare vanificata dalla decisione di convocare la quinta commissione per la giornata di giovedì, per cui è opportuno lo spostamento della riunione

Laura Caddeo, dei Progressisti, firmataria di una mozione presentata il 10 ottobre scorso per discutere le linee guida dal Piano di ridimensionamento scolastico, ha raccomandata la sollecita discussione dell’argomento perché, nel frattempo, l’assessorato ha convocato Comuni e dirigenti scolastici in assenza delle linee guida.

Il presidente ha recepito la richiesta.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ripercorso un suo intervento nella precedente seduta, finalizzato al rispetto della legge che prevede per i consiglieri regionali la disponibilità delle delibere di Giunta. Questo ancora non avviene, ha lamentato, e si tratta di un diritto che va salvaguardato.

Il presidente ha preso atto delle richiesta.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha chiesto l’inversione di ordine del giorno per trattare prioritariamente gli argomenti legati al bilancio che rivestono carattere di urgenza.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto 10 minuti di sospensione proprio in considerazione delle novità intervenute nel contenuto di alcuni documenti di provvedimenti di bilancio.

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha invitato la maggioranza a riflettere sulla necessità di assicurare il numero legale in presenza di provvedimenti che richiedono una maggioranza qualificata; occorre a suo avviso una regola chiara perché l’opposizione è stanca di coprire le assenze della maggioranza.

Il consigliere di Sardegna 20/20 Stefano Tunis ha ribadito che la richiesta di sospensione è dovuta soltanto alla necessità di approfondire il contenuto di alcune norme e spiace, ha aggiunto, che l’opposizione intervenga strumentalmente per far rilevare una presunta mancanza del numero legale che invece c’è.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha protestato contro quello che ha definito un teatrino che non va bene. Bisogna dire le cose come stanno, ha aggiunto, e cioè che il motivo della sospensione è dovuto alla la delibera di modifica di referendum presentato dalla Lega che richiede la maggioranza qualificata, cosa che adesso non c’è.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, ha chiesto l’autorizzazione ad allargare la pausa dei lavori per poter incontrare il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sul prezzo del latte, paventando che forse la seduta riprenderà di pomeriggio.

Il presidente ha sospeso la seduta per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame della mozione n. 98 (Giagoni e più) “sugli adempimenti conseguenti all’ordinanza della Corte di Cassazione sulla richiesta di referendum abrogativi.

Illustrando il provvedimento, il consigliere Dario Giagoni ha affermato che occorre dare seguito alle osservazioni dell’ufficio competente della Corte di Cassazione, con riferimento sia alla formulazione del quesito che va integrato con la trascrizione dei testi di cui si richiede l’abrogazione, che alla modifica della denominazione della richiesta referendaria. Quindi, ha concluso, è necessario anche cambiare il testo della mozione approvata dal Consiglio il 25 settembre scorso.

A nome della Giunta, la vice presidente Alessandra Zedda ha annunciato la rimessione all’Aula.

Per dichiarazione di voto il consigliere della Lega Pierluigi Saiu, favorevole, ha ribadito le argomentazioni sostenute nella seduta precedente.

Il consigliere Stefano Tunis (Sardegna 20/20), favorevole, ha detto che i recenti fatti della politica richiedono ancora di più un rapporto sempre più stretto fra istituzioni e cittadini, superando alchimie incomprensibili. La proposta referendaria farà molto bene al dibattito ed alla comunità che sarà messa nelle migliori condizioni per comprendere compiutamente le scelte che la riguardano. Un segnale in questa direzione, ha concluso, è arrivato in modo molto forte dalle recenti elezioni regionali dell’Umbria.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, contrario, ha ricordato che il testo della mozione precedente, come aveva sostenuto l’opposizione, era scritto male, tanto è vero che la stessa Cassazione ha introdotto modifiche significative.

Messa ai voti, la mozione n.98 è stata approvata con 35 voti favorevoli

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del Documento n. 3 riguardante il bilancio consolidato della Regione per il 2018.

Il consigliere del Psd’Az Stefano Schirru, relatore di maggioranza, ha ricordato che il documento comprende il risultato economico patrimoniale e finanziario del sistema Regione inserito nella riforma normativa per il controllo della finanza pubblica, che va approvato entro il 30 settembre con riferimento all’anno precedente. Dal consolidato, ha proseguito, manca la relazione dei Revisori dei Conti il cui collegio non è stato ancora completato, ma l’elemento più significativo riguarda la visione incompleta dei dati relativi ad Enti ed Agenzie perché non tutti hanno trasmesso la prescritta relazione in tempi utili. Per questo, ha concluso, è auspicabile l’adozione di provvedimenti adeguati e di direttive che consentano sia un indirizzo più incisivo della capogruppo-Regione, che una maggiore efficienza in tema di governance e controlli.

Il consigliere Massimo Zedda, relatore di minoranza, ha sottolineato alcuni aspetti preoccupanti del consolidato, sia per quanto concerne la sottovalutazione degli obblighi delle partecipate nei confronti della capogruppo-Regione, fatto che determina una vistosa carenza di dati numerici, riferibili a ben 15 soggetti su 32 che non hanno trasmesso documenti, indebolendo di fatto il consolidato in termini di programmazione controllo ed intervento in caso di inefficienze. A nostro giudizio, ha aggiunto, il documento presenta anche una sottovalutazione degli effetti delle assunzioni effettuate dalle partecipate che si riflette sulla capacità assunzionale della capogruppo e non deve andare fuori controllo. Zedda ha infine proposto che, all’atto della nomina degli amministratori, siano introdotte in un quadro di indirizzi più stringenti, misure sanzionatorie con il taglio dei premi di produzione, per quanti non presentino in tempo i documenti di bilancio.

Il presidente ha dato la parola all’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, il quale ha condiviso  l’analisi fatta dal consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, e ha affermato di ritenere utile avere uno strumento che consenta di intervenire sull’amministratore o il commissario dell’ente. Per Fasolino sarebbe necessario che gli obblighi venissero estesi anche a quelle società, seppur piccole, che non rientrano nel bilancio consolidato, ma che incidono sul bilancio della Regione.

L’Aula ha poi approvato gli allegati 1, 2, 3 e, infine ha dato il via libera al documento con 29 voti favorevoli e 20 astenuti.

Il presidente Michele Pais ha aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: il Disegno di legge 22/A “Riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni, e autorizzazione di spese non rientranti tra i debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73 del decreto legislativo n. 118 del 2011”.

Ha preso la parola il relatore di maggioranza, Stefano Schirru (Psd’Az), il quale in apertura ha ringraziato il vice presidente della Commissione bilancio, Cesare Moriconi, e la struttura della Commissione per il lavoro svolto.

Il provvedimento in esame, ha spiegato Stefano Schirru, prevede due tipologie di debiti fuori bilancio: quelli derivanti dalle sentenze esecutive e quelli per l’acquisizione di beni e servizi in assenza di un preventivo impegno di spesa. Poi all’articolo 3 è presente un elenco di spese non rientranti tecnicamente nei debiti fuori bilancio: si tratta dei contributi obbligatori dovuti all’Anac in occasione della pubblicazione di gare e spese di notifica di verbali per violazione del codice della strada. L’articolo 4 prevede la copertura finanziaria e infine l’articolo 5 l’entrata in vigore. Il testo del disegno di legge, ha continuato il relatore, è correlato da una dettagliata relazione nella quale, come chiarito dall’assessore alla Programmazione, ciascun assessorato interessato, dopo aver ricostruito l’iter di formazione dei debiti in esame ha attestato la sussistenza degli stessi. I dati sono poi stati verificati dall’assessorato della Programmazione.

Stefano Schirru ha poi spiegato che l’assessore, in Commissione, ha anche illustrato i due emendamenti proposti dalla Giunta: un emendamento aggiuntivo all’articolo 2 per ulteriori debiti dovuti all’acquisizioni di beni e servizi da parte degli assessorati, e un emendamento articolo 4 che ricalcola il totale delle risorse necessarie per la copertura anche dell’emendamento all’articolo 2 (1,945 milioni per il 2019 e 5.937 euro per il 2020). La commissione Bilancio ha approvato, nella seduta del 16 ottobre 2019, il Disegno di legge in esame come modificato e integrato dagli emendamenti, ha concluso Schirru, con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e l’astensione dei gruppi di opposizione.

Come relatore di minoranza è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha ringraziato anche lui per il lavoro svolto il vice presidente Cesare Moriconi e referendari consiliari. Il consigliere di opposizione ha esaminato nel dettaglio due punti. Il primo è stato quello relativo alla “realizzazione di un sistema di monitoraggio elettronico e di sistemi di comando per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive individuate dal piano regionale ex legge 1 marzo 1975 n. 47”, per cui il Servizio vigilanza e coordinamento tecnico della Direzione generale del Corpo forestale, in data 4 giugno 2008, non aveva approvato la relazione e il certificato di collaudo presentato, ritenendo che gli atti fossero affetti da abbondanti sintomi di inidoneità per verificare se il sistema di monitoraggio elettronico fosse eseguito secondo le prescrizioni tecniche prestabilite ed in conformità al contratto e agli atti aggiuntivi successivi. Nella stessa data veniva revocato l’incarico ai collaudatori e successivamente negato il pagamento degli onorari.  Con sentenza del Tribunale di Cagliari, pubblicata il 20 novembre 2018, la Regione è stata condannata al pagamento degli onorari e delle spese. Massimo Zedda ha chiesto di capire cosa avesse originato nel 2008 l’opposizione della Regione e se quel sistema di monitoraggio contestato ha poi funzionato.

Il secondo debito fuori bilancio di cui si occupato il relatore di minoranza è stato quello relativo alla vicenda di Tuvixeddu, quando, ha spiegato Massimo Zedda, due legislature fa la Regione Sardegna scelse la via dell’arbitrato. Gli arbitri, ha ricordato il consigliere, avevano stabilito che la Regione dovesse risarcire 84 milioni di euro. Un anno fa si è scoperto, ha continuato Massimo Zedda, che la Regione deve 1 milione di euro. Il consigliere dei Progressisti ha chiesto di capire quali azioni e motivazioni siano state presentate per ottenere questo stravolgimento e quali azioni la Regione stia intraprendendo per riottenere gli 83 milioni di euro già erogati. Massimo Zedda ha, infine, dichiarato il voto di astensione.

Il presidente Pais ha dato quindi la parola alla Giunta. L’assessore regionale del Bilancio, Giuseppe Fasolino, ha ritenuti esaustivi gli interventi dei due relatori e ha affermato che, come assessore del Bilancio, ha il ruolo di riconoscere i debiti fuori bilancio in base all’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42). Giuseppe Fasolino ha poi affermato che per entrare nel merito delle vicende che hanno portato ai debiti fuori bilancio riconosciuti è opportuno fare riferimento agli assessorati competenti.

Il presidente Michele Pais ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato con 28 voti favorevoli e 20 astenuti. L’Aula ha poi approvato gli articoli 1 e 2 con 32 voti favorevoli e 21 contrari.

Sull’articolo 3, il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha presentato un emendamento aggiuntivo orale per recepire una norma nazionale e consentire agli operatori che hanno concessioni demaniali di poter mantenere le strutture montate fino al 31 dicembre 2020, in attesa dell’approvazione di una norma regionale specifica. Contro l’emendamento si è pronunciato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus. Sono poi intervenuti Giovanni Satta (Psd’Az), Massimo Zedda (Progressisti), Angelo Cocciu (FI) e Giuseppe Meloni (Pd). (eln)

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha invitato il presidente del Consiglio a dichiarare prima della discussione l’eventuale ammissibilità o meno degli emendamenti presentati: «Posto che la materia debba essere affrontata con un provvedimento organico noi non vogliamo entrare nel merito della questione, ponevamo solo una questione di opportunità».

Il consigliere Roberto Li Gioi (M5S) si è detto dispiaciuto per la decisione del gruppo dei progressisti di opporsi all’emendamento orale «fondamentale per tutelare una categoria di imprenditori che ha bisogno di certezze».

Il capogruppo dei progressisti Francesco Agus ha ribadito la sua posizione: «La nostra posizione è chiara: la norma statale può e deve essere applicata. Se non c’è competenza della Regione sul demanio vuol dire che la competenza è dello Stato. Alcune norme statali possono essere recepite automaticamente, per altre occorre farlo espressamente. In questo caso, l’assessorato all’urbanistica non vuole prendersi responsabilità. Non si può chiedere al Consiglio di esprimersi su una materia sulla quale non ha competenza. Si rischiano contenziosi che potrebbero trasformarsi in un danno per i lavoratori. La mia contrarietà è dovuta anche a questioni di metodo, credo che il tema meriti una seria istruttoria. Devono essere sentiti tutti: direttori dei servizi, direttori generali e assessori».

Il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu (Forza Italia) si è pronunciato a favore dell’emendamento chiedendo alla maggioranza di andare avanti nella discussione.

Il proponente Franco Mula (Psd’Az) ha ribadito: «Non votare un emendamento per una questione di metodo mi sembra davvero singolare. Non lo chiedo per me ma per chi ha problemi in tutta la Sardegna. Si tratta solo di recepire una legge nazionale».

Giorgio Oppi (Udc), rivolto all’on. Cocciu, ha ricordato le disposizioni del regolamento sulla presentazione di emendamenti orali in aula: «Stiamo perdendo tempo, quando un solo consigliere si oppone l’emendamento decade, non c’è oggetto di discussione».

Sulla stessa linea il capogruppo di Leu, Daniele Cocco, che però ha avanzato una proposta: «Visto che non c’è unanimità sull’emendamento perché non fare un ordine del  giorno per chiedere all’assessore di applicare la normativa nazionale? Se la norma esiste va applicata, altrimenti si danneggiano le persone che lavorano costringendole a spendere inutilmente i pochi soldi che hanno guadagnato d’estate».

Di diverso avviso Massimo Zedda (Progressisti): «Abbiamo già affrontato questo tema delle concessioni balneari discutendo la mozione presentata da Dario Giagoni (Lega). Il problema nasce perché la norma sta cedendo davanti ai tribunali e c’è difficoltà di applicarla da parte degli uffici, anche a livello nazionale. Ci sono dubbi di legittimità. Se a questo si aggiungono i nostri problemi con i piani di utilizzo dei litorali si capiscono i timori degli uffici. Serve chiarezza, finora i tentativi di risolvere in modo differente le varie  situazioni sono andati a sbattere contro un muro. Continuare ad affrontare in questo modo la questione rischia di arrecare danno a chi opera nei litorali».

Giovanni Satta (Psd’Az) ha contestato la linea dell’opposizione: «Presenteremo una proposta di legge. La gente però deve sapere che l’emendamento non è passato per questioni di lana caprina».

Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato non ammissibile l’emendamento orale per la contrarietà di una parte della minoranza e ha messo in votazione l’articolo 3 “Autorizzazione alla copertura di spese non rientranti tra i debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73 del decreto legislativo n. 118 del 2011” che è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento aggiuntivo n.1 che riconosce un debito fuori bilancio di 315 euro a favore dell’Anac (contributo obbligatorio per l’espletamento di alcune gare).

L’Aula ha poi  approvato l’emendamento n.2, sostitutivo totale dell’art.4 (Copertura finanziaria), l’articolo 5 “Entrata in vigore” e la Tabella allegata.

Il testo finale del provvedimento è stato, infine, approvato con 31 voti a favore. 23 gli astenuti.

Successivamente, il presidente Michele Pais ha messo in discussione il terzo punto all’ordine del giorno: Variazione del bilancio del Consiglio regionale. Ad illustrarla il questore Antonio Piu (Progressisti): «Si tratta di circa 10 milioni di euro di avanzi di amministrazione. Soldi non spesi dal Consiglio regionale che adesso vengono liberati. Abbiamo avanzato all’assessore al bilancio una proposta di utilizzo della somma». Posto in votazione il documento è stato approvato con con 45 voti contrari e tre astenuti.

Il presidente Michele Pais ha quindi annunciato la richiesta di rinvio in commissione “Bilancio” della Risoluzione n.1 sulla ridefinizione dei rapporti economico-finanziari tra Stato e Regione.

Sul punto ha preso la parola il consigliere Cesare Moriconi (Pd): «Prendo atto dell’orientamento del Consiglio vorrei però che si capisse il senso dell’iniziativa discussa e approvata con urgenza dalla Commissione – ha affermato Cesare Moriconi – quel documento si riferiva a una data precisa, il 15 luglio, termine in cui il Governo doveva decidere sulla misura degli accantonamenti da inserire nella legge di stabilità.

Questa risoluzione puntava a una mobilitazione generale e alla convocazione straordinaria del Consiglio. Non è una ricerca di responsabilità politica. Oggi c’è ancora il rischio che la Sardegna continui a dover contribuire pesantemente al risanamento della finanza pubblica nazionale. Se non si interviene entro la definizione della prossima legge di stabilità il rischio aumenta. Serve una battaglia unitaria di tutto il Consiglio. Tutti i parlamentari sardi devono impegnarsi nella prossima legge di stabilità. Ecco perché credo che un ulteriore rinvio sia un errore. Chiedo che in commissione si acceleri la revisione del dispositivo approvato».

Il presidente Michele Pais si è detto d’accordo con Moriconi e ha auspicato che i lavori della commissione “Bilancio” si concludano nel più breve tempo possibile. «Questo – ha detto Michele Pais – è il tema dei temi. Serve una soluzione rapida». Posta in votazione la richiesta di rinvio in commissione della Risoluzione n.1 è stata approvata per alzata di mano.

Il presidente ha quindi dichiarato conclusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 5 novembre.

 

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Sono ripartiti i Recruiting Day firmati FS, le giornate speciali organizzate per incontrare e conoscere giovani da inserire nei vari profili professionali, sia in Ferrovie dello Stato che nelle aziende del gruppo FS. Le figure ricercate sono HR Junior, che dovranno occuparsi del reclutamento, della selezione, della gestione e dello sviluppo del personale; Specialisti Innovazione Commerciale, che dovranno supportare i Responsabili nelle attività di analisi dei dati clienti ed elaborare i report periodici dei comportamenti e le proposte di miglioramento; Junior Specialisti di Manutenzione, che dovranno occuparsi della programmazione, della manutenzione del materiale, degli impianti e delle attrezzature; Addetti al Supporto Legale Territoriale, che dovranno gestire i contenziosi per le Società del Gruppo. Per poter partecipare alle nuove selezioni bisogna inviare la propria candidatura entro le ore 12.00 del 4 novembre 2019 e, dopo aver superato le prove online, i candidati passeranno al Recruiting Day attraverso incontri conoscitivi che si terranno nei giorni 11 e 12 novembre
L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_fs_ott_2019.html .

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“Sa die de is saboris antigus in is bias de su trigu”, meglio conosciuta come Saboris Antigus, arriva alla sua settima edizione e porta in squadra un altro Comune, ovvero Serri, che si unisce al gruppo storico e consolidato, arrivando così a un totale di sette Amministrazioni: Gergei, Nurri, Suelli, Selegas, Siurgus Donigala, Serri e Guasila.

Inaugura l’edizione 2019 Gergei, con partenza e apertura del programma della manifestazione il 3 novembre, segue Selegas il 10 novembre, Siurgus il 17, Serri il 24, Suelli il primo dicembre, Guasila per l’Immacolata l’8 dicembre, e chiude Nurri il 22 dicembre.

Non solo evento enogastronomico, ma anche culturale.
E da qui la scelta di aprire le antiche dimore e le chiese ai visitatori e ai turisti, di rendere visitabili i siti archeologici, mentre ad animare i centri storici ci penseranno artigiani e hobbisti con dimostrazioni pratiche del loro lavoro e l’esposizione e la vendita delle loro creazioni.

L’evento enogastronomico è il cuore della manifestazione e ha l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici e le eccellenze locali, oltre a far conoscere le piccole realtà presenti nei nostri paesi: il lavoro degli agricoltori, per esempio, che con grande impegno e maestria coltivano la terra con le tecniche tradizionali e producono prodotti genuini, che permettono di mettere sulle nostre tavole piatti dal gusto antico. Ogni Comune attraverso le degustazioni cercherà di presentare e valorizzare i propri piatti tipici e le produzioni locali. Ricordiamo che anche grazie a manifestazioni come questa le realtà del nostro territorio si stanno affermando a livello nazionale e internazionale, facendo conoscere i nostri paesi nel mondo.

Le giornate delle manifestazioni saranno allietate da musica, balli e intrattenimento per adulti e ragazzi. Per chiudere ogni serata ci sarà il concerto di vari artisti di spicco del panorama musicale isolano.

La manifestazione è stata illustrata questa mattina durante una conferenza stampa nella sala al sesto piano dell’assessorato regionale del Turismo a Cagliari, viale Trieste 105. Presenti i sette sindaci dei Comuni promotori della manifestazione.

SERRI. Il nuovo arrivato, il sindaco del comune di Serri Samuele Gaviano, ha commentato di essere molto soddisfatto di prendere parte a Saboris antugus e «di essere stato accolto dagli altri Comuni come in una grande famiglia». Il primo cittadino ha inoltre aggiunto che: «Potremmo così contribuire a valorizzare e promuovere uno straordinario angolo di Sardegna, tra Sarcidano e Trexenta, ricco di bellezze archeologiche, ambientali e gastronomiche. Apriamo le porte del nostro paese, is pratzas e is domus nel centro storico dove si possono ancora ammirare le donne che preparano il pane in casa, gli antichi mestieri e le attività agro pastorali che regolano l’economia locale. Sarà possibile visitare il Santuario nuragico di Santa Vittoria, gli scavi nel recinto delle feste aperti al pubblico, e poi ancora gli edifici storici, le chiese, l’antica arte dei muretti a secco e tanto ancora. Sarà una bella festa di comunità e di territorio, occasione per far conoscere il patrimonio identitario, antiche ricette e tradizioni, i saperi e i sapori del passato».

SELEGAS. «Storia, tradizioni, saperi e sapori di una volta ci accompagneranno durante tutta la giornata di domenica 10 novembre per le vie di Selegas. All’interno del centro storico gli antichi mestieri e i prodotti locali esposti da centinaia di stand – ha dichiarato il primo cittadino Alessio Piras – daranno vita alla manifestazione. Sarà possibile assistere e partecipare ai vari laboratori della lavorazione della pasta fresca dei dolci tipici seleghesi, lavorazione del pane, del formaggio e della ricotta. Il tutto allietato dalle musiche degli strumenti tipici sardi. Un percorso che ci riporterà nel passato facendoci riappropriare delle antiche tradizioni, con uno sguardo, il nostro, sempre al futuro perché certi dell’importanza e del potenziale di questa manifestazione come ricaduta economica e turistica per il comune di Selegas per il nostro territorio e per tutta la Sardegna. Da non perdere, appuntamento alle ore 16 a “Sa Ziminera”, il taglio della torta da record di Saboris Antigus e, alle ore 18.00, il concerto dei Tazenda.»

NURRI. «Con Saboris Antigus, ormai alla settima edizione – ha commentato il sindaco Antonello Atzenisi consolida e fortifica un rapporto tra due territori limitrofi. Una grande occasione per far conoscere i nostri paesi all’esterno, mediante la promozione di eventi turistici e culturali, artistici ed enogastronomici.»

GERGEI. «L’evento è una ottima vetrina – ha detto il sindaco del paese Rossano Zeddaper far conoscere il nostro paese dal punto di vista culturale e architettonico con la possibilità di visitare le numerose chiese, prima fra tutte la Parrocchiale di San Vito Martire, e le antiche Domus che per l’occasione aprono ai visitatori i loro portoni e ripropongono al loro interno dimostrazioni delle lavorazioni artigianali, e l’esposizione dei piatti tipici. Antichi mestieri ormai perduti e vecchi sapori che fanno rivivere i ricordi degli anziani, e accendono in più la curiosità dei ragazzi. Sarà possibile passeggiare tra le vie del centro storico, assistere all’antico rito de “sa mullidura” e fare colazione con il latte appena munto, scoprire come si realizza in modo artigianale l’acquavite.»

SIURGUS DONIGALA. «Il tema centrale scelto per il nostro Saboris Antigus di quest’anno – ha detto Antonello Perra, primo cittadino del paese – è quello di rivivere una giornata della vita quotidiana di alcuni secoli fa. Nel mese di novembre, dove era forte il ricordo dei defunti che si esprimeva nel modo di vestire, nel cucinare e nell’essere di animo gentile. Usanze come “is animeddas” per i bambini o sa “mandada” al vicino di casa che, ricambiava con le poche cose disponibili (dolcetti de tottus is santus”, fichi secchi e melagrane), ci riportano a un tempo passato. Proprio questo sarà quello che si potrà percepire il giorno di Saboris a Siurgus Donigala, mentre si passeggia dalla Casa del Conte alla Casa del pane. A questo si aggiungeranno tutte le altre manifestazioni che ci ricordano che siamo un paese incline al divertimento, ma nel segno delle tradizioni.»

SUELLI. «Nelle suggestive stradine del centro storico – ha raccontato il sindaco Massimiliano Garau – si potranno gustare i piatti della cucina suellese, gioire dei profumi dell’inverno, ammirare le antiche usanze e i costumi, udire le musiche e respirare la magia del Natale di un autentico borgo in festa. I monumenti, le opere d’arte, le chiese e l’antico santuario di San Giorgio Vescovo di Suelli, vi racconteranno con fierezza di un luogo eletto a simbolo di fede.»

GUASILA. «L’obiettivo di Saboris Antigus a Guasila è quello di far rivivere una giornata all’insegna della tradizione e della riscoperta dell’identità collettiva – ha detto Paola Casula, sindaca di Guasila -. Quest’ultima credo sia il punto focale di tutta la manifestazione in quanto permette anche alle nuove generazioni di avere la consapevolezza della propria storia, delle proprie tradizioni, riuscendo così a preservarne il valore. Partendo da questo, si può accettare la sfida che viene posta davanti loro per il futuro. Quello che cerchiamo per il futuro, sono convinta, è la nostra stessa comunità a offrircelo.»

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha emesso un’ordinanza che vieta il varo e l’alaggio di imbarcazioni a mezzo carrello in tutto il territorio comunale. Sono esclusi da tale ordinanza le operazioni eseguite a mezzo gru da parte degli operatori professionali. È altresì vietata la sosta di auto con carrelli a traino e di carrelli immatricolati come rimorchi nei pressi di tutti gli accessi a spiagge e litorali dell’intero territorio comunale.

Il provvedimento si è reso necessario per ragioni di sicurezza, considerato che nelle aree pubbliche dell’intero territorio di Sant’Antioco non esistono scivoli sia artificiali che naturali che, per morfologia e caratteristiche strutturali, possano garantire il varo e l’alaggio delle imbarcazioni, in particolare a mezzo di carrelli destinati al trasporto delle stesse, in condizioni di sicurezza. Inoltre, con l’ordinanza si intende prevenire il possibile verificarsi di incidenti e lo sprofondamento di carrelli e autoveicoli in zone rese fangose e instabili dalla pioggia.

 

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«E’ stato fatto un importante passo in avanti per la vertenza Eurallumina-Rusal.»

È il commento del consigliere regionale della Lega Michele Ennas, dopo l’incontr0 di ieri con l’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis.

«Grazie al lavoro dell’assessorato regionale della Sanità, svolto con assoluto rigore e rispetto delle normative, si è chiusa una parte importante dell’iter per far ripartire la produzione dello stabilimento di Portovesme, a cui è collegato il destino di 1.400 lavoratori – aggiunge Michele Ennas -. La pratica ora passa all’assessorato regionale dell’Ambiente. Ho partecipato all’incontro tra le RSU Eurallumina e l’assessore Gianni Lampis, che ha ribadito la priorità della vertenza per la Regione. Continuerò a seguire personalmente gli sviluppi di una vicenda su cui anche il Consiglio regionale è sensibile e per cui auspichiamo una chiusura positiva in tempi rapidi. Il rischio concreto è che il Board Rusal decida di destinare gli investimenti previsti in Sardegna verso altri siti produttivi e, contemporaneamente, di attivare le procedure per il licenziamento collettivo di tutto il personale. E questo il territorio del Sulcis-Iglesiente e la Sardegna – conclude Michele Ennas – non se lo possono permettere.»