23 November, 2024
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Nella tarda mattinata di oggi, a Guspini, tre ignoti malfattori hanno compiuto un furto all’interno di una villetta sita nel vico Battipaglia. La proprietaria, mentre rientrava a casa, ha sorpreso due donne mentre uscivano dall’abitazione, le quali appena l’hanno vista si sono date alla fuga, dapprima a piedi poi a bordo di un’utilitaria che era parcheggiata nei pressi e che era condotta da un terzo complice. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Guspini e del NORM della Compagnia che hanno avviato immediatamente le indagini.

Le due malfattrici sono entrate all’interno dell’abitazione, dopo aver forzato una porta finestra. La refurtiva consiste in alcuni monili in oro del valore di circa 1.000 euro.

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Gli studenti del Liceo Scientifico  ‘’Emilio Lussu’’ di Sant’Antioco hanno dedicato una mattinata per pulire la spiaggia di Coaquaddus. La giornata ecologica, organizzata dagli studenti, con il sostegno dei genitori, che hanno autorizzato i ragazzi a recarsi nella spiaggia nell’orario scolastico, e degli insegnanti che hanno sostenuto l’iniziativa, si è svolta in contemporanea alle manifestazioni studentesche che appoggiano, in tutta Europa, il movimento ‘’Friday for future’’ di Greta Thunberg. I liceali di Sant’Antioco, circa 200 giovani tra i 14 ed i 18 anni, si sono divisi in gruppi e, muniti di guanti e sacchi, hanno ripulito sia l’arenile che la macchia mediterranea retrostante la spiaggia. I giovani hanno recuperato ombrelloni vecchi, sdraia, plastica, bottiglie di vetro, materiale da pesca e contenitori per alimenti. A fine mattinata sono stati raccolti decine di chili di immondizia che sono state ritirate dall’azienda incaricata per la raccolta dei rifiuti.

Per Gianluca Sessa, rappresentante d’istituto «è importante che noi studenti ci rendiamo protagonisti per difendere l’ambiente non solo a parole ma soprattutto con i fatti. Giornate come queste sono educative e ci aiutano a sensibilizzare anche gli adulti».

Elisa Cabriolu, rappresentante della 1ª E indirizzo artistico, sottolinea che «le manifestazioni in piazza sono importanti ma ripulire il nostro territorio e le nostre coste è un gesto che, in modo concreto, sensibilizza le persone e noi studenti al rispetto dell’ambiente e per questo noi del liceo Lussu abbiamo deciso di pulire la spiaggia più grande dell’Isola di Sant’Antioco».

La giornata è stata un esempio di come molti giovani abbiano a cuore, concretamente, l’educazione ambiente e, come hanno sottolineato alcune ragazze mentre raccoglievano i rifiuti dall’arenile, «noi dobbiamo educare gli adulti al rispetto dell’ambiente».

Luca Gentile

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E’ stato inaugurato questo pomeriggio lo ‘Spazio Sardegna’ all’interno della mostra/mercato ‘Artigiano in Fiera’, in programma a Rho Milano Fiera da oggi fino a domenica 8 dicembre. Lo spazio riservato all’Isola è di 1.800 metri quadri, 900 dei quali ‘istituzionali’ creati con cartone ecologico: «Una scelta all’insegna della sostenibilità e della riciclabilità – ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Gianni Chessa -. Riduce l’impatto ambientale grazie all’utilizzo di materiali riciclabili al 100%».

«La nostra è una presenza importante – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa – sia nei numeri che nella qualità, con uno stile unico che contraddistingue l’offerta Sardegna in un palcoscenico internazionale come quello della Fiera di Milano, dove sono rappresentati oltre 100 paesi con 3.000 stand. Un’ottima opportunità promozionale che non potevamo perdere, lanciando un messaggio forte e riconoscibile a vantaggio della nostra economia.»
Sono 109 le aziende sarde presenti alla manifestazione in rappresentanza del settore dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare: «Abbiamo voluto supportare fortemente questa iniziativa nell’ambito di un complessivo progetto di valorizzazione e promozione<<.

Prossimi appuntamenti nel 2020: a marzo per “Handwerksmesse” di Monaco di Baviera e ad aprile per la Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze.

L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Gianni Chessa.

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«La tradizione e la cultura della Sardegna si concretizzano attraverso i manufatti delle nostre produzioni artigianali che devono essere promosse nel mondo, perché rappresentano l’immagine migliore dell’Isola.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo stamattina all’inaugurazione del padiglione sardo all’interno di “Artigiano in Fiera”, la rassegna dell’artigianato in programma alla fiera di Rho, Milano.

«L’artigianato è una risorsa, soprattutto, per il tessuto economico e produttivo della Sardegna ed è indispensabile per la conservazione del nostro “saper fare”, attraverso il quale si tramanda la manualità e l’interpretazione originale delle nostre produzioni artistiche», ha evidenziato il presidente Solinas davanti agli espositori.

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«La disprassia è un disturbo insidioso, se non diagnosticato ed affrontato può avere significative ripercussioni sociali sull’individuo. Come Regione vogliamo dare un segnale forte attraverso il sostegno alle famiglie ed intendiamo mettere in campo tutte quelle iniziative che possono informare i cittadini sul tema e sui trattamenti, puntando a migliorare la qualità della vita.»

Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, che oggi, a Cagliari, ha aperto i lavori del convegno “Disprassia: la visione come guida del sistema motorio. Identificare interpretare e capire”, organizzato dall’Associazione per piccoli passi Sardegna con il patrocinio della Regione.

«Un disturbo – precisa Mario Nieddu – che colpisce sei bambini su cento, una problematica da cui la Sardegna non è immune. La giornata di oggi è stata un’occasione per portare l’attenzione su un tema che riguarda tante famiglie del nostro territorio.»

«La grande partecipazione all’incontro odierno è un indicatore del fatto che l’interesse sul tema è alto – conclude l’assessore regionale della Sanità –. La diagnosi, specie quando associata ad altri disturbi dell’età evolutiva, non sempre è agevole e dietro i numeri che conosciamo si può nascondere un fenomeno ben più esteso.»

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La difesa dell’identità e delle diversità culturali quali elementi portanti del dialogo tra i popoli. «Perché i diritti culturali sono parte dei diritti fondamentali dell’uomo che devono essere preservati, anche per il rispetto della dignità umana». E nella ricerca di questo dialogo c’è la necessità di creare reti, network e ponti per facilitare l’incontro tra i popoli che tenga conto dei valori per generare inclusione.

Sabato si è aperto centrando, sin da subito, i temi portanti dell’appuntamento che, dal 2015 a oggi, ha messo il paese di pescatori al centro del bacino Mediterraneo, rappresentando una vera e propria occasione di apertura e dialogo tra popoli. La quinta edizione di Dialogando, che ha trovato nelle sale del museo della Tonnara la sua location ideale, ha messo attorno al tavolo esperti di cooperazione, studiosi, docenti universitari ed esponenti religiosi che hanno dato vita a un convegno che ha concentrato l’attenzione su religione, dialogo interculturale ed interreligioso quindi sul ruolo della donna. Al centro anche argomenti quali la diplomazia, il paecekeeping, il ruolo delle reti di supporto per le donne e le vittime di tratta, quindi l’università nell’educazione e nella cooperazione.

Ad aprire il convegno è stato il primo cittadino Antonio Diana che ha ricordato l’importanza di Dialogando, nato nel 2015, in un periodo complesso e caratterizzato dagli attentati terroristici in Francia.

E a rompere il ghiaccio per prima, nella sezione moderata dal direttore della Nuova Sardegna Antonio Di Rosa, è stata Anna Paolini, direttore Unesco a Doha, che nel focalizzare il ruolo dell’agenzia da lei rappresenta in Qatar, ha ricordato come nel mondo oltre 70 milioni di persone, a causa di particolari condizioni economiche e politiche, vivono lontani dai loro paesi di origine. Di questi 70 milioni circa 41 milioni sono sfollati, 36 milioni sono rifugiati e circa 3,5 milioni richiedenti asilo. «È un momento particolare – ha detto – in cui abbiamo visto crescere atti di estremismo religioso, di violenze, di odio verso le minoranze etniche e religiose. Si parla di conflitti di ordine nazionale e internazionale che aggiungono povertà. A questi si aggiungono disastri di origine naturale, movimenti interni di persone, atti di terrorismo e pandemia».

Il ruolo dell’Unesco è quello di favorire la pace e la sostenibilità. La difesa della pace deve iniziare dal diaologo tra i popoli, ha detto ancora la rappresentante dell’Unesco che ha ricordato alcuni progetti particolari sostenuti dall’Agenzia e incentrati sulla promozione culturale, interreligiosa, l’educazione, la comunicazione e la prevenzione degli estremismi.

Un dialogo che l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gianfranco Saba, ha avvicinato al concetto di casa e dell’abitare «che – ha affermato – significa prendersi cura, della persona, dell’ambiente. Ecco allora che non possiamo non abitare e la casa è la cosa tangibile del nostro essere, che ci lega al prenderci cura, come fatto distintivo dell’essere umano. La capacità di abitare interiormente prepara l’ambiente attorno a noi, ci interpella su come stiamo strutturando la nostra vita».

L’abitare quindi ci pone di fronte agli altri, implica tensioni verso un processo culturale che deve portare l’uomo a superarli. E sebbene possa sembrare strano, una delle vie per sviluppare il dialogo è l’esperienza del silenzio. «Nel silenzio matura la parola vera – ha detto ancora monsignor Saba – e la parola è una risonanza del silenzio».

A sottolineare la necessità di un dialogo laico è stato l’arcivescovo di Damasco Jihad Mtanos Battah che si è concentrato sul dialogo religioso e interculturale in Siria.

Un concetto quello dell’uguaglianza che è stato ribadito da Amal Al Masri, rappresentante del forum libanese delle donne, che ha ricordato come le donne arabe siano ancora discriminate e non possano partecipare alla vita politica, fatte alcune sparute eccezioni.

Di dialogo interreligioso, interculturale, interlinguistico ha parlato Fabrizio Lobasso, console d’ambasciata e Capo ufficio Africa Orientale e Corno d’Africa, sottolineando i progetti realizzati in Sudan.

Accanto al dialogo un ruolo importante lo gioca la cooperazione. E questo è stato il tema della seconda parte del convegno che ha visto protagonista l’Università di Sassari impegnata nell’attivazione di nuovi corsi nei Paesi in via di sviluppo.

Nell’ambito della cooperazione decentrata, interessante il progetto presentato da Giustina Casu dell’Associazione di volontariato Acos che da 12 anni si occupa del supporto alle donne e ai minori vittime di tratta. «Dal 2007 al 2012 abbiamo contattato 167 donne – ha detto – in gran parte provenienti dalla Nigeria». Per la maggior parte si tratta di donne sfruttate dal punto di vista lavorativo e sex-workers.

«Dal 2016 al 2019 il numero si è ridotto a 137. Questo – ha ripreso – può far pensare che il fenomeno sia in diminuzione o superato, ma non è così. Il rachet sta spostando le donne negli appartamenti, non facilmente raggiungibili dai volontari delle unità di strada che, con difficoltà hanno contatto con le donne per far conoscere quali siano i loro diritti di salute», ha concluso.

Infine spazio anche all’esperienza locale stintinese, rappresentata dai ragazzi di Stintino Holidays che con Fabrizio Contini ha spiegato il significato del progetto turistico e non solo, in particolare di quello fotografico dedicato a Hospitaly has no boundaries. Un progetto – è stato illustrato – volto a creare dialogo con gli stranieri e attraverso il quale scambiare esperienze e tradizioni.

Il convengo è stato organizzato dall’associazione il Tempo della Memoria in collaborazione con il comune di Stintino, il Mut, il Centro studi sulla civiltà del mare, l’Università di Sassari, il corso universitario sulla Sicurezza e cooperazione internazionale e la Fondazione Accademia.

Al convegno, durante il quale sono state proiettate le immagini realizzata da Mauro Fancello sull’Asinara ai tempi del carcere e sulla Vela latina degli anni Novanta, hanno partecipato, il prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessando, il questore di Sassari Diego Buso, Gennaro Capoluongo, consigliere ministeriale aggiunto della segreteria del Dipartimento della Pubblica sicurezza in materia di cooperazione internazionale di polizia, il docente dell’Università di Sassari Salvatore Rubino quindi Massimo Carpinelli, rettore dell’Università di Sassari, Aziz Pollozhani, rettore dell’Università Mother Theresa di Skopije in Macedonia, lo storico Attilio Mastino e già rettore dell’Università di Sassari, Piero Cappuccinelli dell’Accademia nazionale dei Lincei quindi Luciano Gutierrez, pro-rettore Università di Sassari con la delega al programma Erasmus e cooperazione internazionale. E ancora il docente dell’Università di Sassari Quirico Migheli, Angela Mameli, vice presidente della Fondazione di Sardegna, Luca Bondioli del Museo delle Civiltà, Federico Chiodi, direttore della Associazione italiana per la solidarietà tra i popoli, Francesco Squarotti del Gruppo Umana Solidarietà,Fabrizio Contini di Stintino Holidays. Infine, Stefania Zanetti dell’Università di Sassari e gli studenti del corso Sicurezza e cooperazione internazionale Salvatore Correddu, Gabriele Dore, Isabella Fois, Norma Luisa Migheli, Alessandra Rubelli.

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La dottoressa Alice Cacciarru di Villaperuccio, la dottoressa Giovanna Lenzu di Iglesias e l’architetto Roberto Salis di Portoscuso, autori di altrettante tesi di laurea discusse presso le Università di Cagliari e Torino, sono i primi candidati del Premio istituito dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara per approfondire sotto l’aspetto tecnico-scientifico le conoscenze sulle varie problematiche che attengono alla gestione e allo sviluppo del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Con la presentazione pubblica delle tesi di laurea, avvenuta nell’aula magna dell’Istituto Minerario di Iglesias, nel rispetto delle format introdotto con successo quasi 20 anni fa dall’Associazione Pozzo Sella, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara vuole raggiungere il duplice scopo di divulgare tra i cittadini le conoscenze sul Cammino Minerario di Santa Barbara e di sostenere l’impegno delle Università per contribuire allo sviluppo dei territori interessati.

Le prossime presentazioni sono previste il prossimo 7 dicembre nella miniera di Montevecchio ed il 17 dicembre 2019, nel giorno del terzo anniversario della costituzione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, consegna dei premi ai vincitori del concorso presso il Pozzo Sella della miniera di Monteponi che si concluderà con un concerto del Coro di Iglesias.

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Claudio Pecorari, delegato del comune di Porto Torres, è stato eletto ieri all’unanimità vicepresidente del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari con delega ai rapporti con Confindustria. L’elezione di Claudio Pecorari, proposta dal nuovo presidente del CIP Valerio Scanu e accolta favorevolmente da tutto il Consiglio, è avvenuta durante il primo CdA dell’Ente, tenutosi nella sede dell’incubatore consortile d’imprese a Porto Torres, territorio considerato strategico dal nuovo management e oggetto dei principali progetti di sviluppo del Consorzio Industriale. In questo modo, il CIP rafforza la coesione del suo Consiglio d’Amministrazione e degli Enti consorziati, confermando come obiettivo strategico il rilancio dell’intero territorio, costituito delle aree industriali di Porto Torres, Alghero-San Marco e Sassari-Truncu Reale, puntando tra le altre cose su una loro maggiore attrattività e proseguendo, come ricordato dal nuovo presidente Valerio Scanu, sulla strada dell’aziendalizzazione del Consorzio.

Claudio Pecorari, 64 anni, è stato presidente di ASA, la società in house del Consorzio, dal 2016 al 2019. È stato dirigente di una multinazionale del settore elettrico per trent’anni, quindi delegato in Confindustria nazionale nel settore costruttori apparecchiature elettriche (ANIE), consulente dell’associazione di filiera italiana di ANIE e del Comitato elettrotecnico italiano.

Nuovo impulso agli accordi ministeriali. Il CdA ha inoltre esaminato il dossier sugli accordi legati allo status di area di crisi complessa. Gli interventi infrastrutturali programmati dal Progetto di Riconversione e di Riqualificazione industriale, approvato tra gli altri dal Mise e dalla Regione Sardegna con la sottoscrizione di un accordo di Programma il 18 giugno scorso e dichiarati strategici, urgenti e indifferibili, dovranno ora essere finanziati: l’infrastrutturazione del porto industriale di Porto Torres, inserita nel progetto transfrontaliero Optimed (costo stimato circa 30 milioni di euro); il riammodernamento del depuratore consortile (circa 5 milioni); l’ampliamento della discarica di Barrabò (1,9 milioni), il completamento delle reti del gas nelle aree industriali (residui 1,8 milioni di euro).

«È intenzione del Consorzio ribadire, in tutte le sedi opportune, la centralità di questi accordi che possono costituire uno strumento importante per rilanciare l’economia del territorio – spiega il presidente Valerio Scanu -. Con la presa d’atto da parte del CdA vogliamo dimostrare massima attenzione e determinazione affinché le risorse programmate possano rendersi disponibili in tempi brevi per la realizzazione degli investimenti previsti nell’accordo sottoscritto.»

Ex camionale: un affare di Anas. Altro punto affrontato ieri riguarda il tratto di strada della nuova 131, ex “camionale” – circa 1,5 km – che dallo svincolo per Stintino conduce all’area industriale di Porto Torres. In base a una convenzione stipulata con Anas il Consorzio ha infatti realizzato l’arteria, investendo anche risorse proprie, che sarebbe poi però dovuta passare in capo al concessionario per la rete stradale nazionale. A tutt’oggi Anas non ha però avviato le procedure per il rispetto degli accordi: il CdA ha quindi ribadito la necessità di trasferire la strada all’Ente gestore. Tra i compiti dei Consorzi industriali non c’è infatti certamente quello garantire la manutenzione su strade statali: è una questione di estrema urgenza e sicurezza sulla quale non si può perdere ulteriore tempo.

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Il Consiglio comunale di Sennori ha approvato ieri una mozione che propone di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.

«Ritenendo indispensabile raccogliersi intorno alla senatrice Segre e garantire alla stessa una “casa” in ogni sede istituzionale del territorio italiano, prendendo totalmente le distanze da coloro che fomentano l’odio, mostrando alla stessa la vicinanza della nostra comunità, essendo stata vittima di minacce via web e di uno striscione razzista – è scritto nella mozione approvata ieri dall’assemblea comunale – consapevoli che la lotta contro il razzismo e la xenofobia è il cuore di ogni politica dei diritti umani, perché la tolleranza e il rispetto per la dignità altrui costituiscono le fondamenta di ogni società davvero democratica e pluralista; considerato che questa amministrazione ha fortemente a cuore il valore della Memoria, che può aiutare a non cancellare in modo che non si possano riscrivere pagine di storia che hanno infangato l’umanità, mantenendo vivo il progetto Promemoria Auschwitz, che dà la possibilità a dieci ragazzi dai 18 anni a i 26 di partecipare al Viaggio della memoria nei campi di Auschwitz-Birkenau; preso atto del grande valore umano e culturale ma anche delle stesse azioni che la Senatrice Segre porta avanti, per far sì che le atroci barbarie subite da Lei, dalla sua famiglia e da tutto il popolo ebraico all’inizio del secolo scorso, non vengano, non solo dimenticate ma mai più perpetrate; il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta al conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e azioni di contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza.»

Ora la Giunta comunale procederà con la formulazione di una delibera con cui il Consiglio comunale di Sennori conferirà la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre e promuoverà azioni di contrasto di tutte le forme di intolleranza e razzismo.

«Per noi è un importante segnale che tutti noi abbiamo il dovere di lanciare in difesa dei diritti umani. Diritti che non possono essere negati a nessuno, al di là della professione religiosa, dell’etnia, della nazionalità, del sesso», commenta l’assessora alla Cultura, Elena Cornalis. L’amministrazione comunale di Sennori parteciperà anche alla manifestazione nazionale organizzata dall’Anci a Milano il 10 dicembre, per la Memoria, contro l’odio me il razzismo.

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Dopo la serata di venerdì, che ha visto protagonisti i docenti e gli allievi d’organo del Conservatorio “L. Canepa” di Sassari, domani (domenica 1 dicembre) il V Festival organistico promosso dal Conservatorio “G.P. Da Palestrina”, prosegue con un concerto dal titolo “L’altro Novecento”, in programma nella Chiesa del Carmine di Cagliari.
L’appuntamento è alle 20.00, con una piacevole digressione in territori “vicini”: quelli delle musiche popolari, della musica da film che hanno cambiato il paesaggio sonoro italiano a partire dal Dopoguerra e che rivivranno nelle improvvisazioni di Salvatore Spano, cagliaritano, organista di solida formazione accademica con una brillante carriera nel jazz.
Il festival è organizzato dietro la direzione del maestro Angelo Castaldo.