Gianni Lampis (assessore regionale dell’Ambiente): «Nel 2018, la Sardegna ha raggiunto la percentuale del 66,78% nella raccolta differenziata».
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«Gli sforzi e i sacrifici dei cittadini e delle amministrazioni locali cominciano a produrre importanti risultati nella raccolta dei rifiuti urbani: nel 2018, la Sardegna ha raggiunto la percentuale del 66,78%, con una continua progressione nel corso degli anni, considerando che nel 2002 la percentuale era del 2,8%. Siamo al settimo posto tra le regioni in Italia, ma possiamo e dobbiamo migliorare: l’obiettivo, entro il 2022, è l’80%.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati della raccolta differenziata del 2018.
«Un risultato raggiunto anche grazie all’applicazione del meccanismo premialità/penalità – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. I Comuni sono stati premiati o penalizzati in base al conseguimento delle percentuali di raccolta differenziata, fissate annualmente dalla Giunta regionale. La prima applicazione di questo meccanismo si deve ad una delibera della Giunta Masala nel marzo 2004 e da allora questo meccanismo si è rivelato efficace·»
Nell’Isola, i territori hanno risposto diversamente, anche in funzione delle specificità territoriali, perciò le province con agglomerati urbani non particolarmente estesi hanno abbondantemente superato l’obbiettivo: Oristano (74,94%); Nuoro (74,78%); Sud Sardegna (73,18%); Sassari (65,72%); Città metropolitana di Cagliari (57,86%). Tra i 377 comuni sardi, 82 hanno superato l’80%; 175 si pongono tra il 70% e l’80%; 84 tra il 65% ed il 70%. Perciò, 341 Comuni (il 90%) hanno superato l’obbiettivo di legge del 65%, mentre 36 devono ancora raggiungere il traguardo per evitare le penalità regionali.
«La grande quantità di rifiuti umidi raccolti nella nostra Isola viene interamente recuperata mediante compostaggio in impianti sardi – ha evidenziato l’assessore regionale dell’Ambiente -. Una filiera autosufficiente che consente di creare economia circolare grazie al fertilizzante prodotto ed utilizzato nei nostri campi e nel nostro territorio. Sarà indispensabile, inoltre, realizzare investimenti nell’impiantistica per migliorare la filiera sarda di carta/cartone ed avviare quella di plastica, vetro e metalli. Vogliamo trasformare la Sardegna in ‘isola verde del Mediterraneo’ anche grazie ad una virtuosa raccolta differenziata.»
L’assessore Gianni Lampis, infine, ha sottolineato «altre azioni previste per conseguire i prossimi positivi risultati sono il completamento della transizione verso la raccolta ‘porta a porta’; la dotazione di almeno un ecocentro in ogni Comune, poi valuteremo la creazione di quelli costieri; un programma di sensibilizzazione e informazione verso i cittadini per ridurre i conferimenti impropri; il meccanismo di premialità per i Comuni che raggiungono percentuali dell’80%; il passaggio alla ‘tariffa puntuale’, che essendo commisurata all’effettiva produzione dei rifiuti, risulterà più equa per i cittadini».
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