Il governatore Christian Solinas e l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, stamane hanno presentato il progetto “Casa Sardegna”.
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«Vogliamo rafforzare il legame con i tanti sardi nel mondo che sono custodi della tradizione e della cultura millenaria della nostra Isola e ambasciatori della sua migliore immagine, perché ovunque siano andati a vivere si sono connotati per il loro profondo senso del dovere, del rispetto e della lealtà.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, illustrando questa mattina, con l’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, il progetto “Casa Sardegna” nel corso di una conferenza stampa, a Villa Devoto.
«Vogliamo mantenere fortissimo questo legame identitario – ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda – con gli emigrati e i loro familiari in Italia e all’estero attraverso le massime espressioni della cultura e dello sport nell’Isola: il nuraghe, la nostra casa più antica, il Cagliari Calcio e la Dinamo Sassari.‚»
«Primo obiettivo dell’iniziativa – ha aggiunto la vicepresidente della Giunta – la costruzione di un nuraghe, nelle diverse forme artistiche, da parte degli emigrati, che abbiamo individuato come ‘missionari di Sardegna’, nelle città in cui operano i 121 circoli dei sardi”.»
Saranno poi portate avanti, con il Cagliari e la Dinamo, iniziative per consolidare il senso di appartenenza dei nostri emigrati attraverso la storia e i successi del calcio e del basket.
Primi “testimonial” saranno i giocatori del Cagliari Lucas Castro e Giovanni Simeone, entrambi argentini, e della Dinamo, Marco Spissu.
»Domani 7 novembre a Buenos Aires – ha ricordato poi Alessandra Zedda – si apre ufficialmente il congresso di tutti i circoli degli emigrati in America. Durerà tre giorni e sarà l’occasione per presentare il progetto ‘Casa Sardegna’ e rafforzare il legame con chi in futuro sarà ambasciatore dei sardi.»
«Abbiamo nel nuraghe un elemento di identità collettiva – ha sottolineato il presidente Christian Solinas – nel quale tutti i sardi possono riconoscersi e nel quale chi è sardo può riconoscere un tratto distintivo dell’Isola. Consentire di edificare questo nostro simbolo significa anche portare nel mondo un’immagine della Sardegna legata non solo alle sue ben note potenzialità paesaggistiche, ma anche ai suoi aspetti culturali, dei quali siamo fieri eredi e portatori. Coniugando questa radice storica profonda con lo sport, elemento di assoluta importanza per lo sviluppo psicofisico dei giovani, e facendolo con dei testimonial di eccezione come Cagliari e Dinamo – ha concluso il presidente della Giunta – diamo un esempio positivo ai tanti giovani che praticano sport offrendo un’immagine vincente della Sardegna.»
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