24 November, 2024
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Unisulky-Università Popolare del Sulcis, lunedì 2 dicembre, alle ore 16.30, proporrà la conferenza “Lo sviluppo del turismo in Sardegna, tra spinte digitali e la necessità di un nuovo umanesimo: un connubio possibile”, a cura del prof. Giuseppe Melis, docente di Marketing Turistico all’Università di Cagliari.
L‘incontro, con il patrocinio del CSC della Società Umanitaria, si terrà nella Sala Cinema della Fabbrica del Cinema, presso la Palazzina Ex-Di’, alla Grande Miniera di Serbariu, piazza Sergio Usai.

Unisulky-Università Popolare del Sulcis da quest’anno ha trasformato le caratteristiche e la funzione di SulciScienza, che ora si configura come un grande laboratorio in progress di proposte per la formazione intergenerazionale, come un innovativo incubatore di idee per la cultura, per la società, per la scienza, attraverso la realizzazione di progetti di lungo termine e di eventi con l’obiettivo di mettere in movimento nel territorio un processo strategico integrato, finalizzato alla creazione di un nuovo modello di sviluppo.

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Il Sulcis Iglesiente riavrà la sua ASL. Lo ha assicurato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, alla  delegazione della Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica e gratuita, nel corso dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 17.30 alle 19.30. All’incontro, la “Rete” era rappresentata dalla portavoce regionale Claudia Zuncheddu e dalle delegazioni di tutti i territori della Sardegna. Il Sulcis Iglesiente era rappresentato da Rita Melis e Giuseppe Perseu.

Le rassicurazioni dell’assessore circa il riassetto del sistema sanitario regionale, con il riconoscimento della ASL al Sulcis Iglesiente, rappresenta la risposta più attesa e la base di tutte le rivendicazioni, contenute in un documento portato all’attenzione dell’assessore.

Il coordinamento territoriale del Sulcis Iglesiente, ha evidenziato all’assessore che, «a seguito dei pensionamenti avvenuti da settembre 2017 ad oggi, è emerso il grave problema della mancanza dell’organico (specialisti, primari, medici, infermieri, OSS) necessario per il mantenimento e l’erogazione dei servizi sanitari. Rivendica l’immediata reintegrazione delle figure professionali andate in quiescenza e/o in mobilità verso strutture sanitarie del capoluogo; l’immediata riattivazione dei reparti di emodinamica, chirurgia e traumatologia H24, 7 giorni su 7; l’immediata riattivazione dei servizi diagnostici per immagini (risonanza magnetica, radiologia)».

Il coordinamento ha evidenziato che «questi semplici interventi non comportano nessun costo aggiuntivo rispetto a quelli sostenuti nel 2017, permettono inoltre l’immediato abbattimento delle liste d’attesa, liste cresciute a dismisura negli ultimi 24 mesi, e riducono in misura esponenziale i costi della mobilità passiva di questa ASSL a favore dei presidi pubblici e privati del capoluogo».

Il coordinamento territoriale del Sulcis Iglesiente ha altresì segnalato «il totale abbandono della struttura ospedaliera del Santa Barbara di Iglesias, sede dei servizi ambulatoriali, priva della guardiania diurna e notturna, lasciata alla mercé di qualsiasi male intenzionato».

Il coordinamento, infine, ha chiesto all’assessore «il dovuto riconoscimento dell’istituzione della ASL Sulcis Iglesiente, ASL che è stata sempre presente e riconosciuta indispensabile per la peculiarità del territorio, ASL venuta meno con la riforma Pigliaru-Arru-Moirano», convinto che «solo con questo strumento si potrà avere un centro organizzativo e di spesa in sede locale, richiamando i dirigenti preposti alle proprie responsabilità di corretta gestione».

L’assessore Mario Nieddu, come sottolineato all’inizio, ha assicurato che il Sulcis Iglesiente riavrà la sua ASL e, nell’immediato, entro la fine dell’anno (perché nel 2020 le nuove norme non consentiranno più di mantenere le graduatorie aperte), verranno fatte le selezioni per il completamento degli organici, con particolare attenzione alle aree che oggi lamentano le maggiori carenze. In questo modo si dovrebbero superare le emergenze più gravi.

«Il nostro giudizio sull’esito dell’incontro è cautamente positivo – spiegano Rita Melis e Giuseppe Perseu -. Abbiamo apprezzato sia la disponibilità dell’assessore al confronto, sia le rassicurazioni sull’istituzione della ASL del Sulcis  Iglesiente. E, ancora, l’apertura di credito annunciata nei confronti della “Rete”, che sarà chiamata al tavolo al momento in cui verrà avviato il confronto per la Riforma del Servizio sanitario pubblico regionale.»

L’annuncio sul riconoscimento di una ASL al territorio, contiene in sé l’implicita conferma che il Sulcis Iglesiente riavrà anche la sua Provincia.

«Abbiamo rimarcato all’assessore il rischio che un eventuale allungamento dei tempi di approvazione della legge di riordino del sistema degli enti locali, potrebbe provocare un altrettanto lungo iter per l’approvazione della riforma del servizio sanitario – concludono Rita Melis e Giuseppe Perseu – e la sua risposta è stata che una volta che la maggioranza ufficializzerà l’impegno politico per l’istituzione delle nuove Province, compresa quella del nostro territorio, si procederà celermente all’approvazione della riforma del Servizio sanitario pubblico regionale, nel quale sarà compresa anche la ASL del Sulcis Iglesiente.»

Giampaolo Cirronis

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«Consideriamo positivo l’impegno preso dal ministro Giuseppe Provenzano, in particolare sul piano di metanizzazione, per il quale ha affermato che il governo deve parlare con una voce sola e rispettare i patti già sottoscritti.»
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca hanno commentato così l’esito dell’incontro avuto con il ministro per il Sud in Prefettura, nel corso del quale gli hanno rappresentato opportunità e difficoltà della Sardegna.
Giuseppe Provenzano – si legge in una nota della triplice sindacale – ha chiarito che spetta al suo ministero vigilare sull’attuazione del Patto per la Sardegna – che comprende anche gli accordi sulla metanizzazione – e, poiché gli accordi non si modificano senza il consenso dei contraenti, è indispensabile il dialogo fra Regione e Governo sulle sue modalità di attuazione o su eventuali modifiche. Ha detto, inoltre, di essere certo dell’attenzione al tema da parte del ministro Giuseppe Patuanelli, assumendosi il compito di rapportarsi a lui e all’intero Consiglio dei ministri affinché le eventuali migliorie al Piano siano discusse e concordate e non frutto di decisioni unilaterali.
«Bene anche gli impegni presi sulla necessità di riportare Eni a un tavolo sul riavvio della chimica verde a Porto Torres e sui complessivi investimenti in Sardegna – hanno aggiunto Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, citando anche il caso Ottana – e sui temi della continuità marittima e aerea, soprattutto in relazione a una interlocuzione con la Commissione europea affinché la disciplina della concorrenza non soverchi il diritto alla mobilità dei sardi.»
L’incontro si è concluso con la disponibilità del ministro ad incontrare nuovamente i sindacati per discutere di tutte le questioni aperte, tra cui il tema delle aree interne, delle infrastrutture materiali e sociali (scuola e sanità) e delle opere pubbliche, sulle quali ha garantito massima attenzione, in particolare sull’accelerazione dei bandi e dei relativi lavori di quelle incluse nel Patto.

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Si è svolto ieri mattina, nella Sala Alcoa della Biblioteca comunale di Portoscuso, un incontro organizzato dall’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro. Nel corso dei lavori è stato fatto sono state sviscerate tutte le tematiche legate al mercato del lavoro in Sardegna, con un focus specifico sul territorio di competenza del CPI di Carbonia. Dopo i saluti del sindaco Giorgio Alimonda, che poi ha coordinato i lavori, è stata fatta la relazione sull’andamento del mercato del lavoro nel territorio del Cpi di Carbonia, curata dall’osservatorio del mercato del lavoro dell’Aspal. Sono seguiti alcuni interventi di sindacalisti e imprenditori che hanno evidenziato le criticità presenti nel territorio e gli interventi richiesti alla Regione ed al Governo per invertire la tendenza negativa. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda. Abbiamo registrato integralmente l’intervento dell’assessore del Lavoro, che ha fatto una panoramica completa su programmi della Giunta Solinas e sulle varie problematiche sul tappeto, ad iniziare da quelle dell’energia e dei trasporti.

                                                                              

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Il valore e il significato del cibo nei nostri piatti, e in particolare in quelli dei nostri giovani, assume ogni giorno che passa più forza e significati. Per indagare al meglio queste tematiche, la programmazione di “Skillellé. Pronti per il mondo” (progetto firmato dall’associazione Malik sui temi del contemporaneo e selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile), si arricchisce venerdì 29 novembre della presenza di una delle figure più attive nel campo dell’alimentazione, quella di Stefania Ruggeri, specialista particolarmente sensibile all’alimentazione degli adolescenti, docente del corso di Scienze della nutrizione umana nella facoltà di Medicina dell’Università Tor Vergata di Roma e autrice di “Mamma che fame! Adolescenti: dall’acne al peso, i consigli pratici (e le ricette) della nutrizionista” (Editore Sonzogno, 2018).

L’appuntamento, inserito all’interno della vivace azione Skill4life, prevede due incontri, distribuiti nell’arco della medesima giornata, programmati per favorire l’incontro dell’esperta sia con gli adolescenti, sia con le persone adulte che a vario titolo sono in stretta relazione coi ragazzi. Figli e genitori, dunque, due voci distinte, talvolta incapaci di reciproco ascolto, invitate a riconoscere proprio a partire dall’incontro a tavola la necessità di generare momenti e spazi di dialogo e di conoscenza.

Volto noto di numerose trasmissioni televisive (“Tutta salute”, “Mi manda Raitre”, “La vita in diretta”, “Selfie”) e molto attiva presso il CREA, Centro di ricerca alimenti e nutrizione, Stefania Ruggeri presenterà venerdì 29 novembre (ore 11.30) il suo nuovo libro edito da Sonzogno “Mamma che fame! Adolescenti: dall’acne al peso, i consigli pratici (e le ricette) della nutrizionista” agli studenti e studentesse del Liceo Eleonora d’Arborea e del Liceo Euclide di Cagliari. Nel pomeriggio di venerdì (ore 18.30), negli spazi della Biblioteca Montevecchio, tra i principali presidi del progetto Skillellé, Ruggeri sarà invece la protagonista dell’incontro dal titolo “L’alimentazione dei nostri figli, consigli e ricette per tutti” aperto alla partecipazione di un pubblico adulto e alle famiglie. L’incontro sarà coordinato da Luigi Minerba, professore associato al dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare dell’Università degli Studi di Cagliari.

A partire dalla propria esperienza personale, di madre di due figlie adolescenti, Stefania Ruggeri esplora con l’agilità delle sue capacità comunicative e con il rigore della ricerca di cui da anni è promotrice, il mondo insidioso dell’alimentazione dei più giovani. Se è vero che la relazione col cibo è specchio spesso impietoso della relazione che ciascun individuo instaura col proprio corpo, questo tema diventa di massima delicatezza se riferito a una delle fasi della vita per sua natura più esposta all’accettazione di sé e alle dinamiche di emulazione e omologazione rispetto all’immaginario estetico imperante. I dubbi e le criticità di questi tempi moderni sono innumerevoli, ed è significativa la mancanza di informazione e di conoscenza, sia dell’adolescente che pratica le diete alimentari, sia del genitore che assiste il più delle volte impotente al loro attuarsi. Il cibo e l’atto del nutrirsi, se concepito non solo come pura necessità biologica ma soprattutto come dimensione di relazione tra sé e il proprio sistema affettivo di riferimento, può diventare lo spazio dell’incontro e dei legami.

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L’elevata crescita dei settori più innovativi (i cosiddetti S3 della strategia regionale di specializzazione intelligente) attenua ma ancora non riesce a modificare sensibilmente il quadro, piuttosto debole, dell’economia regionale della Sardegna.

Come emerge dalla fotografia scattata dal 3° Report su economia, imprese e territori, realizzato nell’ambito del progetto Sisprint, i comparti a maggior grado di innovazione sono cresciuti del 22,8% fra il 2014 e il 2018, diversi punti percentuali in più, quindi, dell’intera economia (+14,3%). Decisiva in proposito è stato il rapido incremento degli addetti dell’areaturismo-beni culturali ed ambientali, il comparto di gran lunga più importante come peso occupazionale nella S3 sarda.

Proprio quest’area beneficia della crescente specializzazione dell’economia regionale nei servizi turistici ed in quelli culturali, artistici, creativi, ricreativi e sportivi, una vocazione già  tradizionalmente molto forte sul territorio ed in continua espansione. Cresce in misura superiore alla media regionale anche l’area della biomedicina, spinta soprattutto dai servizi di assistenza sociale domiciliare. Buona è la crescita delle reti intelligenti di energia, grazie ad un potenziamento delle attività forestali, mentre l’Ict, che alimenta un importante polo innovativo della regione, aumenta la sua occupazione poco meno del dato medio regionale.

Un ulteriore indicatore della capacità innovativa della regione è rappresentato dal Regional Innovation Scoreboard. Nella classifica utilizzata dall’Unione europea, la Sardegna si trova ad occupare la 163esima posizione, a ridosso quindi delle trenta regioni meno performanti del Vecchio Continente, così come peraltro avviene a quasi tutte le regioni del Mezzogiorno.

La regione, sotto questo profilo, mostra di poter contare su alcuni punti di forza (quali, ad esempio, la propensione alle pubblicazioni scientifiche, la spesa pubblica per ricerca e sviluppo e l’incidenza delle vendite di prodotti innovativi per l’azienda o per il mercato di riferimento), ai quali, tuttavia, si affiancano elementi di debolezza sostanziale, come, ad esempio, la modesta propensione delle piccole e medie imprese innovative a stipulare accordi di collaborazione con altre imprese o la capacità di generare brevetti e marchi.

Una serie di fattori di ritardo specifici alla regione contribuiscono infine a collocare la Sardegna al 237esimo posto (su 268) secondo il Regional Competitiveness Index, che misura la capacità di un territorio di offrire un ambiente attraente e sostenibile per le imprese e i residenti. Tra i punti di forza dell’isola in questo ambito il buono stato di salute della popolazione, migliorato nell’ultimo triennio. Le altre misurazioni sono invece negative anche se si riscontra qualche lieve miglioramento in tema di infrastrutture e di istruzione di base.

Tutti questi elementi si riflettono poi sulla tenuta e benessere sociale della Sardegna, 230esima a livello europeo su 281 regioni censite. Un aspetto, quest’ultimo, sul quale incide il basso tasso di occupazione giovanile, per il quale la Sardegna finisce al 253° posto a livello europeo (su 281).

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Il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari organizza giovedì 28 novembre un seminario per la presentazione dei risultati intermedi del progetto “INNOQUINOA – Valorizzazione e messa a punto della coltivazione della Quinoa per la creazione di prodotti tradizionali da forno innovativi con e senza glutine”. Il progetto collaborativo è promosso e finanziato da Sardegna Ricerche e vede coinvolte al momento 17 imprese agricole e agroalimentari del territorio.

L’incontro si svolgerà nella sede dell’Azienda didattica sperimentale del Dipartimento, a Ottava (SS), con inizio alle 10.00.

Il progetto è nato dall’esigenza delle aziende agrarie isolane di trovare colture alternative che consentano di diversificare l’offerta rispetto a quella tradizionale garantendo una miglior remunerazione. La Quinoa (Chenopodium quinoa), uno “pseudo cereale” di alto contenuto proteico e privo di glutine, è stata identificata come la più adatta per questo compito, anche perché può essere coltivata utilizzando lo stesso parco macchine usato per i cereali tradizionali. L’obiettivo del progetto è pertanto la messa a punto delle tecniche di processo dell’intera catena produttiva della Quinoa al fine di ottenere prodotti da forno innovativi.

All’incontro di giovedì, aperto al pubblico, saranno presenti il responsabile scientifico del progetto, Costantino Fadda, gli esperti che collaborano alle attività, i referenti di Sardegna Ricerche e i rappresentanti delle diciassette imprese – agricole, di trasformazione, ristorazione e commercio – già coinvolte nel cluster, alcune della quali porteranno una testimonianza sulla loro partecipazione al progetto. Al termine dei lavori è prevista una degustazione di alcuni prodotti tradizionali rivisti con l’impiego della quinoa.

InnoQuinoa è uno dei 35 progetti cluster promossi da Sardegna Ricerche e finanziati grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per in questo caso vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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Quali sono le prospettive future dell’educazione dei bambini? Come i genitori e gli educatori devono muoversi tra la tutela dei diritti e le opportunità di sviluppo dei piccini basate sul gioco e sugli aspetti ludici? Una serie di questioni che verranno dibattute sabato 30 novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.30, in via Manzoni, sede dell’Asilo Nido Comunale “I Colori dell’Arcobaleno”.

«Si tratta di un convegno che conferma la volontà del personale dell’Asilo Nido Comunale di offrire ai partecipanti nuovi spunti di riflessione e di approfondimento in merito a un tema delicato quale l’educazione dei nostri bambini, settore in cui la struttura comunale si conferma un punto d’eccellenza formato da personale altamente qualificato e costantemente aggiornato sull’evoluzione delle normative di settore e sulle best practices invalse a livello regionale e nazionale», ha affermato l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera.

L’evento è stato organizzato dall’Asilo Nido “I Colori dell’Arcobaleno”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con il patrocinio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Sardegna, rappresentato dall’avvocato Grazia Maria De Matteis, che interverrà al dibattito insieme all’assessore ai Servizi sociali Loredana La Barbera e a un qualificato parterre di addetti ai lavori.

Nel programma dell’iniziativa spicca, alle ore 12.30, il reading “Lasciateci Giocare”, a cura dell’attore Emilio Puggioni, un omaggio alla figura del grande maestro Gianfranco Zavalloni. Si segnala, inoltre, la mostra “Lasciateci Giocare”, a cura del personale del Nido Comunale di Carbonia, ammirabile nella sala espositiva di via Manzoni.

 

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«L’assessore della Sanità Mario Nieddu, intervenuto oggi su richiesta della minoranza in Commissione Sanità, ci ha confermato quello che immaginavamo: riguardo alla vicenda AIAS, e alla situazione dei suoi assistiti e dei suoi lavoratori, nell’ultimo mese e mezzo niente si è mosso. Ancora oggi non esiste un’ipotesi di soluzione alternativa degna di essere affrontata in Commissione o in Aula del Consiglio (o quantomeno degna di essere conosciuta dai Consiglieri regionali). Allo stesso modo non esiste una possibilità concreta di superamento nel breve periodo della convenzione, data l’impossibilità per la Regione di sostituire dall’oggi al domani l’erogatore.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali di minoranza Gianfranco Ganau, Francesco Agus, Manca Desirè Alma e Daniele Cocco

Ad oggi l’unico impegno che l’assessorato ha assolto, atto necessario ma non sufficiente, è la garanzia del pagamento degli stipendi, il cui rispetto valuteremo attentamente nei prossimi giorni – aggiungono Gianfranco Ganau, Francesco Agus, Manca Desirè Alma e Daniele Cocco -. L’avvio non incoraggiante è ulteriormente aggravato dal fatto che l’AIAS si sia sottratta al proseguimento dei lavori del tavolo tecnico e abbia riiniziato a trincerarsi dietro la bufala conclamata dei 40 milioni di euro di crediti presunti, una favola a cui nessuno è disposto a credere ancora.»

«La relazione della Commissione d’inchiesta approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pare essere stata accantonata e il futuro di questa vicenda sembra essere stato consegnato nelle mani dei tribunali e degli esiti delle ispezioni ministeriali. Se così fosse sarebbe una grande sconfitta per la politica. Chiediamo quindi che il presidente della Regione e l’Assessore competente presentino in tempi brevi una soluzione coerente con quanto approvato dal Consiglio e informino puntualmente la commissione Sanità dei prossimi sviluppi – concludono Gianfranco Ganau, Francesco Agus, Manca Desirè Alma e Daniele Cocco -, speriamo su iniziativa dell’esecutivo  e non costretti da una richiesta formale della minoranza come è avvenuto nella seduta odierna.»

 

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«Abbiamo individuato un perimetro di lavoro che inizia dalla rimodulazione dei fondi del Patto per la Sardegna per accelerare la spesa con lo spostamento di risorse verso progetti pronti a essere realizzati. È emersa poi una visione di ampio respiro che, partendo dalle Zone economiche speciali, arrivi ad alcuni interventi strategici per lo sviluppo della nostra Isola.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, al termine dell’incontro con il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che si è tenuto questa mattina a Villa Devoto.

«Abbiamo avviato un’importante interlocuzione sulla continuità territoriale – ha aggiunto il presidente Christian Solinas – che non può essere affrontata solo sotto l’aspetto dei trasporti. Oltre alla necessità di dare un aiuto sociale ai sardi, che devono poter uscire ed entrare dall’Isola, c’è un tema di interesse nazionale e comunitario legato al fatto che questo lembo di terra sia connesso al resto d’Europa. Una coesione territoriale vera e una possibilità di avere pari condizioni di accesso al sistema economico si hanno soltanto nel momento in cui esistono infrastrutture immateriali, le linee aeree e quelle marittime, che collegano tutti i cittadini d’Europa all’Isola a prezzi identici a quelli della terraferma, anche perché – ha spiegato il presidente della Regione – c’è un diritto alla mobilità e un diritto all’accessibilità, che incide in maniera profonda sulla possibilità di programmare la destagionalizzazione turistica e l’interesse a investimenti nel nostro settore industriale e produttivo. Si tratta, in ultima analisi, di un problema di riequilibrio di tutti gli svantaggi permanenti che derivano dalla condizione di insularità.»

«Abbiamo discusso anche di approvvigionamento energetico – ha sottolineato il presidente Christian Solinas – che riguarda uno dei presupposti fondamentali per alimentare le politiche di sviluppo. Così come la Zona economica speciale, che deve essere sostanziata di alcune azioni importanti per attrarre grandi investimenti in grado di generare un aumento significativo del Prodotto interno lordo. La Zes è ormai giunta alla conclusione del suo percorso, manca solo il parere del ministero dell’Economia e delle Finanze.»

«Sono stati poi programmati – ha evidenziato il presidente della Regione – una serie di interventi strategici che vanno dalla bonifica e dalla rigenerazione urbana di La Maddalena fino a una ridefinizione complessiva di alcuni ‘progetti bandiera’ ai quali questa amministrazione tiene particolarmente. Come, ad esempio, un grande piano di valorizzazione dei beni archeologici, della civiltà nuragica, che consentirà il recupero degli immobili, e di tutto quello che serve anche a livello infrastrutturale per raggiungere questi presìdi, e di dare formazione e lavoro ai tanti disoccupati che si trovano nelle zone costiere e soprattutto nelle zone interne dell’Isola. Un intervento – ha concluso Christian Solinas – che creerà occupazione e opportunità di sviluppo in tutta la Sardegna dando ai nostri giovani la libertà di scegliere di restare nella propria terra.»