18 July, 2024
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Un goal realizzato da Luigi Pinna al 25′ della ripresa, con un preciso colpo di testa su calcio d’angolo battuto da Mattia Cordeddu, ha dato la vittoria al Carbonia nella delicata trasferta di Gavoi, nel giorno in cui il Taloro ha inaugurato il nuovo impianto di gioco con terreno in erba sintetica. Con i tre punti, la squadra di Andrea Marongiu ha allungato il passo in testa alla classifica, triplicando il margine di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, la Ferrini, che pure è riuscita a tornare a Cagliari imbattuta dalla difficile trasferta sul campo della Nuorese che, da parte sua, è scivolata a sei punti dalla vetta della classifica. Tra la Ferrini e la Nuorese, ci sono il Castiadas, impostosi per 3 a 0 sul campo del Porto Rotondo, e l’Ossese, che nell’anticipo di ieri aveva espugnato per 2 a 0 il campo dell’Atletico Uri.

La vittoria odierna del Carbonia non è stata facile ma è meritata. Alessio Figos e compagni hanno costruito numerose palle goal, sia nel primo tempo sia nella prima parte della ripresa, trovando sulla loro strada un grande portiere ed una difesa che ha salvato il risultato due volte sulla linea di porta.

Il bilancio del Carbonia, dopo undici giornate, è straordinario: 8 vittorie, 5 in casa (in 5 partite disputate), 3 in trasferta; 3 pareggi, tutti esterni e tutti per 1 a 1 (a Ghilarza, Ossi e Bosa). Il calendario è ancora favorevole, considerato che nelle prossime tre giornate, prima dello scontro con il Castiadas, in programma il 22 dicembre per l’ultima giornata del girone d’andata, il Carbonia affronterà tre squadre sulla carta di seconda fascia, nell’ordine il Porto Rotondo in casa, Kosmoto Monastir in trasferta, La Palma Monte Urpinu e Castiadas in casa. E domenica prossima sono in programma Ferrini-Atletico Uri e Ghilarza-Castiadas, impegni certamente non agevoli per le prime inseguitrici.

Mercoledì pomeriggio, intanto, il Carbonia ospiterà l’Arbus nella partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Si partirà dall’1 a 1 maturato il 13 novembre ad Arbus.

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La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, ha diffuso una nota, nella quale denuncia «un bollettino di guerra della sanità regionale». 

Carla Cuccu sei emergenze:

– Instabilità dell’AIAS, mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori con inaccettabili ripercussioni sugli assistiti;

– assenza di un presidio per i controlli nell’Ospedale San Francesco di Nuoro e disagi per i 140 trapiantati di fegato del nord Sardegna;

– carenza di specialisti per il Pronto Soccorso e per i reparti di medicina degli ospedali di Lanusei, Sorgono e Ghilarza;

– carenza di specialisti per il reparto di emodinamica dell’Ospedale San Martino di Oristano, indispensabile servizio salvavita;

– assenza di Pronto Soccorso pediatrico nell’Ospedale di Bosa e di pediatri;

– stipendi a singhiozzo per i lavoratori delle mense ospedaliere ATS di Sassari e provincia”.

«Queste, solo alcune delle numerose problematiche e criticità che la Commissione regionale sanità ha potuto constatare durante i sopralluoghi effettuati nell’isola per verificare la situazione della sanità pubblica regionale – spiega Carla Cuccu –. Eppure, nonostante la grande responsabilità e l’impegno della Commissione, il sistema sanitario regionale agonizzante, si avvia, inesorabilmente alla soccombenza.»

«A tutt’oggi le scelte di questa Giunta regionale, mettendo pezze per tamponare le emergenze, non hanno risolto o programmato la risoluzione dei problemi profondi della sanità sarda – aggiunge Carla Cuccu -. Non è dato capire, in sette mesi di governo, se il paziente verrà messo al centro della programmazione regionale e se effettivamente e concretamente si voglia ricostruire la sanità pubblica.»

«Tempo scaduto – conclude Carla Cuccu -. I sardi attendono di essere tutelati nel loro diritto alla salute costituzionalmente garantito. Le promesse devono essere mantenute, gli impegni rispettati… soprattutto quando si parla di salute!»

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La pioggia ha reso impraticabile il terreno di gioco dello stadio di “Via del Mare” di Lecce dove questa sera si sarebbe dovuto disputare il posticipo della 13ª giornata del girone d’andata del campionato di serie A, tra Lecce e Cagliari. Il direttore di gara, Maurizio Mariani di Aprilia, dopo tre sopralluoghi, ha deciso di rinviare la partita che verrà disputata, condizioni meteo permettendo, domani pomeriggio, con inizio alle ore 15.00.

Rolando Maran.

 

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Il Cortoghiana è stato fermato dalla pioggia che ha provocato il rinvio della partita in programma sul campo della Villacidrese; il Villamassargia ha espugnato il campo del Buddusò, 2 a 1, con i goal di Mauro Corona e del 18enne Francesco Locci; la Monteponi ha perso in casa con il Tortolì che ha saputo rimontare il goal iniziale di Christian Cacciuto, su un campo reso quasi impraticabile (forse anche oltre) per la pioggia abbondante caduta prima e durante lo svolgimento della partita.

Il Villamassargia ha riscattato il ko casalingo subito sette giorni fa con la capolista Idolo, centrando la quarta vittoria nelle ultime cinque giornate. La squadra di Titti Podda è risalito al sesto posto in classifica, in coabitazione con il Tonara, confermatosi in crescita con il netto 3 a 0 rifilato alla Sigma De Amicis 1979.

Per la Monteponi è stata una giornata da dimenticare. Alle 15.00, quando il direttore di gara ha fischiato l’inizio dell’incontro, il terreno di gioco del Monteponi in alcune zone era zuppo d’acqua, praticamente impraticabile. L’arbitro non ha mai messo in discussione la prosecuzione dell’incontro, nonostante lo spettacolo inusuale, con il pallone che si fermava sistematicamente, creando enormi difficoltà ai giocatori di entrambe le squadre.

La Monteponi ha sbloccato il risultato al 10′, con il solito Christian Cacciuto, al settimo centro in dieci partite. L’ex centravanti del Carbonia, apparso in eccellenti condizioni di forma, è stato prontissimo ad intervenire in scivolata su assist di Daniele Bratzu e a superare il portiere ogliastrino. La squadra di Nicola Agus ha continuato a controllare il risultato, andando anche vicino al secondo goal, ma il Tortolì non ha mai mollato e con il passare dei minuti ha guadagnato spazi già nel finale del tempo.

La ripresa ha confermato fin dalle battute iniziali la crescita del Tortolì che dopo alcuni tentativi, è riuscito a ristabilire il risultato di parità con Mirko Loi, pronto a deviare alle spalle di Claudio Pillittu il palline calcio su punizione dalla fascia sinistra, al 12′.

La reazione della Monteponi non è stata efficace ed il Tortolì ha iniziato a credere di poter anche vincere la partita e, dopo alcuni tentativi, il raddoppio ospite è arrivato al 27′, autore Nicolas Navarrete.

Con il passare dei minuti, su un terreno di gioco sempre più pesante, la Monteponi ha provato a costruire azioni da goal ma non è praticamente mai riuscita ad impensierire la porta avversaria ed al fischio finale è esplosa la gioia dei calciatori del Tortolì per l’insperata ma tutto sommato meritata vittoria che consente di lasciare la scomoda terz’ultima posizione all’Orrolese, battuta in casa per 2 a 1 dalla capolista Gonnosfanadiga.

Sugli altri campi, la capolista Idolo ha superato di misura il Selargius, 1 a 0; l’Andromeda ha battuto il Sant’Elena Quartu 3 a 1; il Seulo 2010 ha battuto 1 a o l’Arborea.

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L’Olimpia Milano ha superato una grande Dinamo Banco di Sardegna 90 a 78, ma il punteggio non rispecchia l’andamento dell’incontro che per oltre tre quarti è stato molto equilibrato ed ha visto la squadra di Gianmarco Pozzecco più volte in vantaggio, 62 a 59 al termine del terzo quarto. La svolta favorevole alla squadra di Ettore Messina, assente perché non in perfette condizioni di salute, sostituito in panchina dal suo vice Tom Bialaszewski, è maturata nell’ultimo quarto, chiuso dall’Olimpia con un margine di ben 15 punti, 31 a 16.

Il primo quarto è un continuo testa a testa, con Marco Spissu a Dyshawn Pierre a segno da 3 punti, 23 a 21 al 10′; nel secondo quarto sale in cattedra Dyshawn Pierre e c’è ancora equilibrio: 28 a 28. La Dinamo paga qualcosa per le troppe palle perse (10 in 16′) e l’Olimpia scatta avanti con Rodriguez e Nedovic, + 7 all’intervallo lungo: 42 a 35.

L’Olimpia tenta la fuga in avvio di ripresa, in 2′ il divario è di 13 punti. Partita finita? Per niente, la Dinamo reagisce e trascinata da Miro Bilan, a tratti immarcabile, e Marco Spissu, rimonta punto su punto, si riporta a -3 sul 57 a 54 e non si ferma, riuscendo a chiudere il terzo quarto avanti di 3 punti, con un parziale di 27 a 17, sul 62 a 59.

L’Olimpia non vuole perdere la quinta partita di questo incerto avvio di stagione (in campionato, perché in Eurolega viaggia a gonfie vele), si riporta avanti con Mack e Scola ma la Dinamo non molla: 75 a 73. La Dinamo spera ancora ma sono due triple di Nedovic a chiudere il conto, consentendo all’Olimpia di allungare sul +7, 83 a 76 a poco più di un minuto dalla sirena finale, ed il finale non ha più storia: 90 a 78.

La Dinamo ha chiuso con quattro uomini in doppia cifra: Pierre 21 punti; Bilan 17 (27 di valutazione, il migliore in campo), Jerrells 13, Vitali 12; nell’Olimpia cinque gli uomini in doppia cifra: Scola 15, Nedovic 14, Della Valle e Micov 12, Mack 10.

La sconfitta brucia ma la Dinamo c’è!

A|X Armani Exchange Milano – Dinamo Banco di Sardegna 90-78

Parziali: 23 a 21, 19 a 14, 17 a 27, 31 a 16
Progressivi: 23 a 21, 42 a 35, 59 a 62, 90 a 78

A|X Armani Exchange Milano: Della Valle 12, Mack 10, Micov 12, Biligha 6, Moraschini 2, Rodriguez 8, Tarczewski 7, Nedovic 14, Cinciarini, Burns n.e., Brooks 4, Scola 15. All. Tom Bialaszewski.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 6, Mclean 2, Bilan 17, Bucarelli, Devecchi n.e., Evans 7, Magro n.e., Pierre 21, Gentile, Vitali 12, Jerrells 13. All. Gianmarco Pozzecco.

Arbitri: Lanzarini, Filippini e Galasso.

Dyshawn Pierre. Fonte: www.dinamobasket.com .

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Editore e libraio: mestieri difficili. A volte anche in contrasto, ma di certo «accomunati dalla passione per i libri» come sottolineato da Simonetta Castia, presidente dell’AES, durante l’incontro che ieri mattina (sabato 23 novembre) ha aperto la seconda giornata della mostra regionale del libro “Qui c’è aria di Cultura”, a Tempio Pausania. La manifestazione è promossa e finanziata dall’assessorato regionale della Cultura ed organizzata dall’Amministrazione comunale di Tempio di concerto con l’Associazione Editori Sardi e in collaborazione con la libreria Bardamù.

Un’interessante discussione sulle criticità del settore, le nuove sfide che i cambiamenti del mercato impongono, le possibilità di incidere nel rilancio della filiera del libro che oggi deve fare i conti con la costante diminuzione degli editori e la chiusura delle librerie (quelle indipendenti che ormai si contano sulle dita di una mano perché per sopravvivere in gran parte sono costrette a franchising con i grandi marchi). Una crisi che va affrontata partendo da un’analisi approfondita, aprendo tavoli di dialogo, con interventi mirati alla promozione e alla diffusione del libro, inteso come agente culturale dal profondo valore sociale.

Da qui la necessità, secondo Simonetta Castia, di presentare delle modifiche alla legge regionale sull’editoria per una sua attualizzazione. All’incontro alla libreria Bardamù hanno partecipato anche Paolo Sorba (Paolo Sorba Edizioni), Giuseppe Podda (Edizioni Il Maestrale) e Massimo Dessena (Max88) che hanno raccontato la loro esperienza di librai diventati anche editori. Spinti dalla voglia di raccontare delle storie, il territorio, e forse colmare lacune nel mercato.

Per scoprire la ricchezza delle proposte dell’editoria sarda basta fare un giro allo spazio Faber che ospita la mostra con esposti tantissimi titoli, novità e non solo, delle case editrici che hanno aderito all’iniziativa. Ben trentuno. Lo stesso luogo dedicato a De André, il grande cantautore genovese innamorato della Gallura, è teatro degli incontri con gli autori.

Il ricchissimo programma ha visto ieri sette presentazioni, tutte introdotte da Giuseppe Pulina. Un ciclo aperto dalle parole di Umberto Oppus che, dialogando con Emiliano Deiana, ha incuriosito il pubblico raccontando la storia di Don Baltazar de Zuniga di cui ha scritto, dopo un’accurata ricerca, nel volume pubblicato da Carlo Delfino Editore “La spada e la gloria”. Una vicenda incredibile quella del nobile spagnolo vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento, vicerè di Sardegna e poi fondatore di San Antonio nel Texas.

Del valore dei versi, in vernacolo e non solo, hanno invece discusso Andrea Muzzeddu, autore di “Poesie e rime che raccontano” per Paolo Sorba Editore, e Zelindo Pucci. Un invito non solo a leggere le poesie, ma a «camminarci dentro» così da scoprire la ricchezza di riflessioni e la profondità nel capire la vita che solo il linguaggio in versi sa raggiungere. Versi forti, immediati, legati spesso alla natura, a questioni rurali, sono quelli in sardo letti da Nanni Falconi che per Nor Edizioni ha pubblicato la raccolta “Su grodde bos at a contare de me”.

Storia, poesia, ma anche filosofia, nel pensiero di Andrea Vasa che riempie le pagine di “Nulla nasca più per morire” scritto da Francesco Carbini per Taphros Editrice. Un volume che ricorda l’importanza di un grande filosofo del Novecento, originario di Aggius ma quasi sconosciuto in Sardegna. Apre a diverse riflessioni anche il racconto di Roberto Deriu “La pantera di Bultei”, romanzo edito da Condaghes che l’autore ha presentato con il sostegno di Alberta Zancudi. Definito libro della postverità è un lavoro particolare sin dalla sua genesi: iniziato con l’utilizzo di Facebook.

Più classico nella sua struttura si presenta “Radici di ginepro” di Gabriella Ghisu, che attaverso le vicende del protagonista, un  giovane cresciuto tra gli stazzi della Gallura, vuole anche raccontare un pezzo di storia dell’Italia nel periodo bellico e postbellico. A caratterizzare la presentazione del libro uscito per Carlo Delfino Editore, sono state le letture e gli interventi di Antonella Masala inframezzatti dall’esibizione del balletto di Sassari Emmeleia. Al passato fa riferimento anche “Espiazioni collettive”, il nuovo romanzo di Ilario Carta pubblicato da Arkadia che ha chiuso la serata. Un thriller basato su un fatto di sangue, dimenticato, accaduto durante il periodo fascista: l’eccidio di Jerzu del 1925, quando un’intera famiglia composta da otto membri fu sterminata in una notte.

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«Sulla carenza dei medici nel Servizio Sanitario Regionale occorre agire con urgenza, ma sapere cosa fare. La Giunta Regionale, che mima le azioni della giunta precedente sulle piante organiche, non sembra avere le idee chiare.»

Lo afferma Bruno Palmas, responsabile del Dipartimento Sanità di Articolo UNO Sardegna. Le prospettive che si aprono sull’ondata di pensionamenti tra i medici ed i professionisti della sanità sarda sono drammatiche, è prevedibile, in questo senso, un enorme caos sulle piante organiche dei presidi e delle strutture sanitarie e – sostiene Bruno Palmas -, «la carenza di medici non si affronta riducendo i servizi e accorpando per necessità le strutture».

«Questo è il risultato della colpevole mancata programmazione dei governi degli ultimi vent’anni e della sciagurata applicazione del numero chiuso alla facoltà di medicina, che ha impedito a molti nostri giovani di provare a diventare medici, consegnandoci il deserto professionale al quale siamo condannati nei prossimi 5 anni – aggiunge Bruno Palmas -. Questa è una visione gretta e miope. L’Assessore alla Sanità Nieddu farebbe meglio a chiedere lumi a chi queste cose le conosce meglio di lui, magari ascoltando i professionisti che tutti i giorni si misurano sul campo con i problemi e le difficoltà dei servizi.»

Secondo Articolo UNO Sardegna, il problema si affronta con soluzioni di breve e medio periodo:

1. mettere in campo da subito accordi regionali con i sindacati di categoria per finanziare il prolungamento del servizio dei medici e degli operatori sanitari in procinto di pensionamento;

2. il finanziamento regionale di un numero importante di posti aggiuntivi nelle scuole di specializzazione per una quota dei medici sardi (circa 400) che ad oggi non in possesso di titolo di specializzazione. Per formare 100 medici occorre una spesa annua di circa 2,5 milioni di euro con un totale di 10-12 milioni per completare il corso di specializzazione di tutti gli aspiranti;

3. portando a regime il supplemento di posti in base al fabbisogno reale annuale (per almeno 75 posti aggiuntivi all’anno);

4. creando, con strumenti amministrativi adeguati un legame forte tra l’Università e le strutture sanitarie regionali di alto livello, che consenta la forte integrazione tra didattica, ricerca e assistenza, vera chiave di volta della qualità delle strutture sanitarie.

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Solidarietà al sindaco di Baunei, Salvatore Corrias, 46 anni, vittima di pesanti minacce, è stata espressa stamane dal presidente della Regione, Christian Solinas, dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale e dal segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani.

«Le minacce al sindaco di Baunei, Salvatore Corrias, sono un atto gravissimo commesso contro chi lavora per la crescita del proprio territorio difendendo la legalità e garantendo sicurezza alla comunità – ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas -. La mia solidarietà e quella di tutta la Giunta va al sindaco Corrias, a tutti gli amministratori fatti oggetto di intimidazioni, minacce e attentati, e alle forze dell’ordine impegnate, anche in contesti difficili, a far rispettare le leggi e ad assicurare alla giustizia gli autori di gesti criminali che, oltre a mettere a rischio l’incolumità delle vittime – conclude il presidente Solinas – rappresentano un freno allo sviluppo ed alla crescita di tutta la Sardegna.»

«Il gruppo dei Progressisti esprime solidarietà, sostegno e vicinanza all’amico e collega Salvatore Corrias – si legge in una nota -. Quando un Sindaco viene fatto oggetto di minacce a uscire sconfitto è l’intero sistema democratico. Questo problema tocca in maniera importante e intollerabile la Sardegna, stabilmente ai primi posti tra le Regioni d’Italia nella triste classifica degli atti di intimidazione ai danni degli amministratori locali. Centinaia di Sindaci, assessori e consiglieri dei comuni dell’Isola negli ultimi anni sono stati vittime di atti infami e vigliacchi, nella stragrande parte dei casi strettamente connessi alla loro attività politica. Per questo motivo è importante che su questi temi faccia quadrato tutta la società e la politica della Sardegna, senza distinzioni. Noi ci saremo – conclude il gruppo dei Progressisti -. Siamo certi che le bieche intimidazioni ricevute non fermeranno la determinazione di Salvatore Corrias e della Giunta comunale che da anni amministra con profitto e rende onore a uno dei territori più belli d’Europa.»

Solidarietà al sindaco di Baunei anche dal segretario regionale del Partito democratico, Emanuele Cani.

«Esprimo solidarietà al sindaco del comune di Baunei Salvatore Corrias per le minacce di morte apparse nel muro del paese – scrive Emanuele Cani in una nota -. La violenza, continueremo a ripeterlo sempre, non può mai essere tollerata. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine che svolgono le indagini. Lanciamo un appello anche alle istituzioni nazionali, e al ministero dell’Interno affinché ci sia una maggiore attenzione verso i sindaci dei territori periferici, molto spesso alle prese con problematiche particolarmente delicate.»

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“How big is the galaxy?”, della regista russa Ksenia Elyan, ha vinto la terza edizione del Fiorenzo Serra Film Festival. Il concorso, organizzato dal Laboratorio di Antropologia visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria di Sassari, si è concluso ieri sera con la cerimonia di premiazione alla Camera di commercio del nord Sardegna. Il tema di quest’anno è stato “Aspetti materiali e simbolici del pastoralismo”. Alla vincitrice, presente in sala, è stata consegnata una targa ricordo insieme al premio di tremila euro.
Il film è la ricerca di una chiave di comprensione della libertà, della conoscenza e della civiltà nei vasti spazi artici della Siberia, a centinaia di miglia da abitazioni umane, attraverso gli occhi di Zakhar, un bambino indigeno di 7 anni.

«Grazie alla regista Ksenia Elyan per aver narrato, attraverso l’originalità del suo sguardo ed una visione poetica di questa realtà, una storia di terre lontane ma prepotentemente vicine nei sentimenti che accomunano e rendono uguali tutti gli esseri umani», si legge nelle motivazioni del premio.
Al secondo posto si è piazzato “Sheep hero”, dell’olandese Ton Van Zantvoort: la storia di un pastore olandese di pecore che, accanto a una concezione idealista e a tratti romantica del suo lavoro, svela le contraddizioni di un’attività tradizionale in un mondo globale, in uno scontro fra le esigenze di un pastore e del suo gregge e quelle di una realtà fondata sulla massimizzazione dei profitti. Chiude la terna dei vincitori In questo mondo, dell’italiana Anna Kauber, che narra con grande delicatezza il lavoro sfiancante di oltre cento donne pastore in Italia, tra i 20 e i 102 anni, simbolo di come si possa sconfiggere qualsiasi cosa, compresi i pregiudizi di occhi annebbiati da secoli di maschilismo, machismo o “meschinismo”. Al secondo e terzo classificato sono stati assegnati, rispettivamente, 2000 e 1000 euro.
Menzione speciale, infine, per “Climbing the universe”, della regista nuorese Monica Dovarch.
La sezione dedicata ad Antonio Simon Mossa, che raccoglie i film incentrati su tematiche sociali, è stata invece vinta dal regista Stalin Kalidas con A tale of bad morning in India, sulla miserrima vita degli spazzini manuali e sulla discriminazione sociale tuttora imperante in quel Paese; al vincitore è andato un premio di 1500 euro. Menzione speciale per l’italiano “Pescamare”, di Andrea Lodovichetti, «per aver saputo trasmettere l’importanza della vita e del duro ed appassionante lavoro del pescatore di professione ricostruendo le memorie, la continuazione e la ripresa attuale di un saper fare che fa parte dell’eredità culturale immateriale del nostro Paese».
Il Fiorenzo Serra Film Festival ha raccolto oltre 860 film provenienti da tutto il mondo. Di questi sono stati selezionati circa trenta lavori per le due sezioni, con un lungo lavoro di scelta e valutazione. Ad assegnare i premi è stata la giuria composta da Fabio Olmi (direttore della fotografia e figlio del regista Ermanno), Alessia Glielmi (antropologa dell’Università di Torino), Sebastiano Mannia (antropologo dell’Università di Palermo), Giannetta Murru Corriga (antropologa esperta di pastoralismo in Sardegna), Antonio Bisaccia (direttore dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari), Rosanna Castangia (titolare della casa di produzione cinematografica Bencast), Giuliano Marongiu (artista sardo ed esperto di etnografia), Simonetta Columbu (attrice e figlia del regista sardo Giovanni Columbu), Lorenzo Hendel (regista televisivo e documentarista, responsabile editoriale della trasmissione DOC3) e Pietro Simon, figlio di Antonio Simon Mossa. La serata è stata presentata da Silvia Busia.
La rassegna è stata realizzata in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sassari, l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, la Camera di Commercio di Sassari, il Dipartimento di Storia e scienze dell’uomo dell’Università di Sassari e la Filmoteca Regionale Siciliana.

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Sono ormai due appuntamenti attesi e immancabili per gli appassionati di archeoastronomia e comunicazione scientifica: “La misura del tempo” e “Divulgare la scienza” ritornano per l’ultimo weekend di novembre con tante curiosità, approfondimenti e presentazioni di studi inediti.

Venerdì 29 e sabato 30 novembre, il Circolo culturale Aristeo e la Società Astronomica Turritana hanno messo in campo due intense giornate di studi tra la Sala Angioy del Palazzo della Provincia e la Sala Convegni della Fondazione di Sardegna, coinvolgendo l’Università di Sassari, l’Università La Sapienza di Roma, l’Inaf , l’Aif e altre importanti realtà accademiche e istituzionali.

Da un lato il convegno internazionale sull’archeoastronomia in Sardegna con alcuni dei più preparati studiosi in materia. Dall’altro una tavola rotonda che mette in campo ricercatori, istituzioni culturali e media per confrontarsi sulle implicazioni etiche e metodologiche di una corretta divulgazione e un’efficace comunicazione in campo scientifico.

“La misura del tempo”, giunto all’ottava edizione, prenderà il via alle 9.30, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, con i saluti istituzionali dell’assessora alla Cultura del comune di Sassari, Rosanna Arru.

Alle 10.00, ad aprire i lavori saranno Alberto Scuderi e Ferdinando Maurici, che presenteranno “La valle dei menhir di Cerami (Enna)”, a cura del Gruppo Archeologi D’Italia e della Soprintendenza del Mare.

Di “Astronomia e agricoltura nell’antichità” si parlerà invece con Elio Antonello dell’Osservatorio Astronomico di Brera- Inaf.

L’obiettivo sarà quindi puntato sulle “Tracce di astronomia nei monumenti e manufatti di Roma”, grazie all’intervento di Nicoletta Lanciano dell’Università “La Sapienza” di Roma, che sarà impegnata il giorno precedente con la conferenza “Mappamondi paralleli”, presso la Biblioteca Universitaria di Sassari, per gli “Incontri ravvicinati con la scienza” (giovedì 28 novembre, ore 17.00).

La Sardegna ritorna invece protagonista con l’esposizione di Simonetta Castia e Michele Forteleoni, che presenteranno i dati preliminari di sugli “Orientamenti archeoastronomici nel complesso archeologico di età nuragica di Romanzesu a Bitti”, a cura del Circolo culturale Aristeo e della Società Astronomica Turritana.

Sempre a cura di Aristeo e SAT, gli “Aspetti metrici e geometrici del complesso di Gremanu a Fonni” saranno toccati da Flavio Carnevale e Marzia Monaco dell’Università “La Sapienza” di Roma. Subito dopo si darà spazio al dibattito.

La conferenza riprende nel pomeriggio, alle 15.00, per accogliere “Gli schemi armonici pitagorici della tavoletta babilonese di diorite nera” nell’analisi di Marcello Ranieri dell’Università “La Sapienza”.

L’archeologa Valentina Leonelli esporrà le sue considerazioni in merito agli “Edifici a pianta rettangolare del Bronzo medio in Sardegna”, mentre Anna Depalmas dell’Università di Sassari parlerà di “Eroi, demoni e tesori: Abini, archeologia di una scoperta”.

“Un calendario stellare in epoca nuragica” sarà un nuovo tema di argomentazione per Michele Forteleoni della Società Astronomica Turritana. Per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, Nadia Canu esporrà i risultati degli scavi e delle ricerche della “Necropoli di Murrone tra segni e rituali” condotti insieme a Michela Migaleddu, Pino Fenu e Consuelo Rodriguez.

Spunti di riflessione e prospettive di ricerca sui “Nuragici tra continuità e trasformazione” saranno al centro della relazione di Gianfranca Salis per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Cagliari e per le province di Oristano e Sud Sardegna.

Sabato 30 novembre, l’attenzione si sposta nella Sala convegni della Fondazione di Sardegna, per la terza edizione di “Divulgare la scienza”. La giornata di studi, moderata da Pier Giorgio Pinna, prenderà il via alle 9.30, con i saluti istituzionali del delegato rettorale dell’Università di Sassari al Sistema bibliotecario, archivi, museo, divulgazione scientifica, Roberto Furesi.

A dare avvio ai lavori, alle 10.00, sarà Alberto Cora dell’Inaf di Torino, introducendo “Citizen & Science: lo storico esempio dell’astronomia”. Emilio Molinari dell’Osservatorio Astronomico Cagliari – Inaf, tratterà il tema degli “Esopianeti, alla ricerca di un gemello della Terra”. La “Divulgazione scientifica e didattica delle scienze con Lucrezio” sarà argomentata da Gian Nicola Cabizza dell’AIF.

Gli “Allineamenti e orientamenti archeoastronomici in Sardegna, tra ricerca e comunicazione” saranno al centro dell’intervento di Simonetta Castia e Michele Forteleoni, a cura di Aristeo e SAT.

Quindi l’archivista Stefano Alberto Tedde esporrà “Oltre il digital divide: Storie di archivi che “fanno bene” all’uomo.

Simonetta Castia e Stefania Bagella presenteranno la relazione “Vivo come una statua. Itinerari culturali in città”, inerente iniziative realizzate dal Circolo culturale Aristeo. “Dialoghi della memoria e della scienza nei media” saranno invece trattati dalla giornalista televisiva Simona Scioni. Ultimo intervento prima dell’apertura del dibattito sarà quello di Pier Andrea Serra dell’Uniss sui “Nano-biosensori: pensare in grande, costruire in piccolo”. Per info rivolgersi al 339 7760176. Entrambi gli appuntamenti permettono il riconoscimento dei crediti formativi universitari CFU.