24 November, 2024
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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in programma lunedì 25 novembre, la Regione “accenderà” simbolicamente i palazzi di viale Trento e di via Roma, sede del Consiglio regionale. Un gesto simbolico che nasce su iniziativa della “Commissione Regionale per la Realizzazione della Parità tra Uomini e Donne” e che vuole manifestare la vicinanza ed il supporto delle Istituzioni sarde alle donne vittime di violenza e femminicidio e alle loro famiglie. I due stabili verranno illuminati di rosso lunedì 25 novembre e, a seguire, martedì 26, a partire dalle ore 17.30.

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Secondo appuntamento per Stagione Nomade, la rassegna autunnale organizzata da Cada Die Teatro, la storica compagnia cagliaritana diretta da Giancarlo Biffi. Sarà questa volta il Teatro Leopardi dell’Istituto Comprensivo 1-2 di Pirri, in via della Resistenza, a ospitare domenica 24 novembre, alle 18.00, IN CAPO AL MONDO. In viaggio con Walter Bonatti, una produzione di Teatro Invito (Lecco),  dedicata al racconto di vita del grande alpinista ed esploratore.

Lo spettacolo è scritto da Luca Radaelli e Federico Bario, vede in scena lo stesso Radaelli, con Maurizio Aliffi alla chitarra (progetto luci e tecnica di Michele Napione e Marco Mantella; video installazione di Daniele Lorenzo Fumagalli). Le immagini e le riprese video sono curate dalla regista lecchese Paola Nessi, con la quale aveva trascorso gli ultimi mesi di vita per montare e promuovere il film “W come Walter” l’attrice Rossana Podestà, a lungo compagna di Walter Bonatti (per lui abbandonò il cinema), morta nel 2013, due anni dopo la scomparsa del celebre scalatore.

«Lecco, la città dove sono nato, è una delle capitali mondiali dell’alpinismo. A Lecco tutti vanno in montagna, parlano di montagna. Io amo la montagna, ma ho scelto di occuparmi di teatro. Qual è il nesso? Carlo Mauri, un grande alpinista lecchese, diceva: ‘L’avventura, l’amore e l’arte sono le tre cose che ti fanno battere il cuore – spiega nelle sue note Luca Radaelli -. L’incontro con Walter Bonatti è avvenuto, non a caso, in una sala teatrale in una serata a lui dedicata: incontravo un eroe del nostro tempo. Che cos’è un eroe? Chi conduce una vita esemplare, e quale vita è più esemplare di quella di Walter Bonatti? Ma dietro ogni vita ci sono mille contraddizioni, così ho voluto scavare per capire. Per trovare l’uomo, come avrebbe detto lui.»

Luca Radaelli nello spettacolo racconta l’epoca degli alpinisti pionieri, «priva di grandi sponsor e di grandi mezzi tecnologici. Racconto le grandi scalate del Dru, del Cervino, del Gasherbrum IV, i successi internazionali così come le sconfitte: la tragedia del Monte Bianco e quella sfiorata del K2. Il passaggio dall’esplorazione in verticale a quella in orizzontale, nel vasto mondo. La celebrità, l’amore, la morte».

Dietro Walter Bonatti non ci sono solo le leggendarie imprese alpinistiche o le celebri esplorazioni condotte per il settimanale Epoca, dietro Walter Bonatti c’è una filosofia di vita. «C’è la volontà di arrivare alla meta senza compromessi, in un confronto leale con la Natura. C’è la curiosità, la voglia di conoscere, quella che condusse Ulisse oltre le Colonne d’Ercole. C’è l’umiltà di confrontarsi con culture diverse dalla nostra, magari da noi considerate arretrate e invece più sagge perché in armonia con gli elementi naturali. C’è un grande senso della giustizia, quello che portò Bonatti a lottare per cinquant’anni, ostinatamente, per ristabilire la verità sulla spedizione del K2. Così, ripercorrendo la vita di un uomo, noi compiamo una riflessione sulla vita di ogni uomo. Ognuno di noi, anche se non arriverà a compiere le imprese di Bonatti, si dovrà confrontare con le proprie sfide, con i propri traguardi, dovrà scegliere tra la purezza e il compromesso, tra la giustizia e l’opportunismo. Ognuno di noi dovrà ricordare che non si è fatti “per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» (Dante, Divina Commedia, canto XXVI dell’Inferno, il Canto di Ulisse).

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Mercoledì 27 novembre, a Cagliari, la 12ª edizione del PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, ospiterà Francesco Salvi.
Comico di fama nazionale, regista, attore di cinema e teatro, cantante, scrittore e traduttore, il poliedrico artista è anche pittore. Diplomato alla scuola di incisione di Urbino si è laureato in architettura al Politecnico di Milano, Francesco Salvi ha conquistato la popolarità in Tv negli anni ‘80, grazie alla sua partecipazione al “Drive in” e alla trasmissione “Megasalvishow”. Per quattro volte in gara al Festival di Sanremo, ha pubblicato otto album e nella sua carriera musicale ha conquistato 5 dischi di platino e 7 d’oro. Nel cinema, dopo il debutto in alcune commedie, si è rivelato un ottimo attore del cinema impegnato.
Appassionato di boxe, ha ottenuto 
una nomination al Nastro d’argento nel 2001 come miglior attore protagonista nel film di Franco Angeli “La rentrée”, storia di un pugile di periferia che pur di combattere è disposto a tradire gli affetti più cari e a finire ai margini della legalità. 

Sul palco con Francesco Salvi ci sarà Bepi Vigna, regista, scrittore e fumettista. Appassionato di cinema, sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore, creatore con Antonio Serra e Michele Medda negli anni ‘90 del popolare “Nathan Never”, fumetto italiano che ha conquistato un enorme successo di pubblico e critica. Nel 1993, ha fondato a Cagliari la “Scuola di fumetto”, la prima in Sardegna, nell’ambito del “Centro internazionale del Fumetto”, che dirige.

Per la quarta serata del Festival, la colonna sonora è affidata al “Get up trio” composto da Simone Sassu (piano, tastiere), Gianni Gadau (basso) e Alessandro Canu (batteria).

In programma a partire dalle 20.30, al Teatro Adriano di via Sassari 16, la proiezione del terzo gruppo di opere finaliste al concorso internazionale itinerante del PuntodiVistaFilmFestival:

“Gli arcidiavoli”,di Lorenzo Pullega (Italia)
“I have no home”, di Volodymyr Vlasenko (Ucraina)
“La partida”, di Manuel Comar (Spagna)
“Melissa Laveaux – Angeliko”, di Marion Castera (Francia)
È tutto cinema” di Gianni Aureli (Italia)

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Le voci del “Centro Studi Musicali”, della “Polifonica Santa Cecilia” e del “Cantu e Sentimentu” saranno protagoniste del gran concerto di musica corale in programma domenica 24 novembre alle ore 18.00 nella Sala Astarte della Grande Miniera di Serbariu.

L’evento è organizzato dall’Associazione “Centro Studi Musicali” con il patrocinio del comune di Carbonia. «Si tratta di un bell’appuntamento che ci consentirà di apprezzare il repertorio di realtà corali che da anni svolgono con successo la propria attività in città e nel territorio, vere e proprie fucine di talenti nel campo musicale», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Parteciperanno all’evento il coro storico di Carbonia “Santa Cecilia” diretto dalla maestra Marina Figus, la formazione corale del “Centro Studi Musicali” di Carbonia, diretta dalla maestra Angelina Figus, ed il prestigioso coro femminile di Siliqua “Cantu e Sentimentu” diretto dal maestro Andrea Sarigu.

Il concerto esprimerà la musica vocale di diversi periodi storici, facendo dialogare le sonorità arcaiche con quelle contemporanee e permettendoci di conoscere un background di musica sarda tradizionale e originale nelle diverse varianti linguistiche. Verrà diffusa la musica di donne compositrici come Fanny Mendelssohn e Hildegard von Bingen.

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Selargius. Furto alla scuola tedesca: giovane incastrato dalle impronte digitali

I carabinieri della stazione di Selargius hanno denunciato in stato di libertà M.S., 25 enne di Selargius, già noto ai militari operanti e attualmente detenuto per altri reati, per furto aggravato commesso all’interno del plesso scolastico in disuso, di proprietà dello stato tedesco, denominato DEUTSCHE SCHULE DECIMONMANNU, sito a Selargius nella locale via Oristano.

La vicenda risale al 25 febbraio scorso, quando il custode aveva denunciato che ignoti, alcuni giorni prima, mediante l’effrazione della porta secondaria, erano penetrati all’interno della struttura, mettendola a soqquadro e rubando arredi e materiale vario, prima di dileguarsi. L’accurato lavoro della Sezione Operativa del Norm della Compagnia di Quartu Sant’Elena, intervenuta nell’immediatezza per effettuare il sopralluogo tecnico, ha consentito, di rilevare diverse impronte e tracce ematiche, risultate decisive per l’identificazione del responsabile. Dopo essere state opportunamente repertate, infatti, le stesse sono state trasmesse al RIS di Cagliari che, al termine di specifici accertamenti di laboratorio di natura biologica e dattiloscopica, è riuscito a ricondurle proprio al giovane che i militari della stazione di Selargius sospettavano come uno degli autori.
In virtù di quanto accertato, il giovane è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.

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«Un’importante giornata di confronto con la partecipazione dei protagonisti dei settori dell’occupazione, dell’inclusione sociale, dell’istruzione e della formazione, che ha l’obiettivo di contribuire alla definizione della strategia regionale per le politiche del lavoro nel triennio 2020-22.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, questa mattina al Palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari, aprendo i lavori della “Conferenza regionale per le Politiche del lavoro”, organizzata dall’assessorato regionale e dall’Aspal.

«Il lavoro è un problema centrale per la Sardegna e trovare soluzioni adeguate significa anche tutelare la dignità umana, oltre che contribuire a combattere crisi demografica e spopolamento – ha aggiunto l’assessore Alessandra Zedda -. Come amministratori abbiamo il compito di rimuovere gli ostacoli che alimentano la crisi economico-sociale dell’Isola, perciò in tema di fondi comunitari puntiamo a farli diventare strumento indispensabile per creare condizioni di vita e di crescita. È, però, fondamentale superare alcuni aspetti burocratici, che per noi diventano insormontabili, come quelli legati agli aiuti di stato ed alla libera concorrenza: una battaglia che voglio affrontare con Bruxelles.»

«Metteremo il cittadino al centro delle politiche del lavoro, programmando un rilancio complessivo di tutte le misure in maniera integrata – ha sottolineato ancora l’assessore del Lavoro -. A partire da tirocini (per la prima volta interamente a carico della Regione e con maggiori controlli), voucher, bonus (da gennaio 2020 saranno operativi i contributi per il taglio del costo del lavoro riferiti a nuove assunzioni ed a trasformazioni da contratti a tempo determinato ad indeterminato) e microcredito. E’ necessario anche investire maggiormente nell’obbligo formativo, con particolare attenzione alle richieste del mercato nel campo delle nuove professioni, senza però trascurare ‘su connotu’, quelle professioni artigianali che da sempre hanno caratterizzato la comunità sarda.»

Al centro del dibattito della Conferenza, alcuni temi chiave: il sistema regionale dei servizi per il lavoro; l’incontro tra domanda e offerta delle competenze professionali; il sistema integrato per lo sviluppo delle competenze professionali; le politiche di genere; la responsabilità e l’innovazione sociale.  

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A Sant’Antioco, nonostante un trend regionale non sempre positivo anche a causa del “caro trasporti”, il Turismo cresce. È un settore in espansione, e lo certificano i numeri del SIRED (ovvero ufficiali) aggiornati al 31 ottobre 2019.  Nel complesso, facendo dunque la somma delle cifre relative al settore dell’alberghiero con quelle dell’extra-alberghiero, si è passati dalle 84.149 presenze del 2018 alle 102.689 del 2019: ben 18.490 presenze in più. Che in percentuale equivale al 22,03%.

Scorporando il totale, si scopre che anche il solo settore alberghiero risulta in crescita: nel 2018 le presenze avevano registrato la cifra di 21.015 mentre il 2019 ci consegna 21.591, ovvero il 2,74% di aumento. Quanto al solo settore dell’extra-alberghiero, siamo passati dalle 63.134 del 2018 alle 81.098 del 2019, con una crescita che si attesta al 28,45 %.

«Sant’Antioco, dunque, non solo “tiene”, cresce. Siamo molto soddisfatti – commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrenti – di questi tempi, di fronte all’esosità dei costi necessari per arrivare in Sardegna, raggiungere questi numeri è un ottimo traguardo. È evidente che siamo sulla buona strada. Dobbiamo continuare così, consapevoli che sia necessario impegnarsi ulteriormente per raggiungere risultati sempre migliori.»

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“Puro Desiderio” è l’album che ha segnato il passaggio in una nuova era della creatività di Teresa De Sio. A due anni dall’uscita del lavoro devozionale “Teresa canta Pino” dedicato all’amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk (testimoniata da dischi e docufilm tra cui Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia, dopo i fortunatissimi romanzi “Metti il diavolo a Ballare” e “L’Attentissima”), la cantautrice con questo disco, svela al pubblico un suo mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato. «Ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare…».

Un disco che scava, parla di sentimento e suona contemporaneo. Un suono elettro/acustico potentissimo e innovativo, realizzato col giovane, produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia. Un mix di suoni acustici che a tratti sembrano diventare elettronici, dove le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici, chitarre e steel, in cui il suono profondo e caldo delle registrazioni analogiche spazia in universi musicali diversi dal rock al pop d’autore diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.

Esce oggi anche il video di “Puro Desiderio”, presentato in anteprima su Sky Tg24. La regia è affidata a Michele Bernardi, tra i migliori e più blasonati animatori italiani, ha iniziato animando la Pimpa di Altan e la Linea di Cavandoli presso lo studio GLM di Modena. Ha in seguito realizzato come autore alcune sigle televisive Rai, dirette da Pupi Avati e Giancarlo Governi.
Negli ultimi quindici anni è stato filmaker, regista ed autore di numerosi videoclip animati per diversi gruppi musicali italiani tra cui Le luci della centrale Elettrica (premio Tenco), Tre allegri ragazzi morti, Colapesce (premio Tenco), Punkreas, 24 grana, Prozac+, The Zen Circus, Motta ed altri ancora.

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L’Istituto Cesare Beccaria di Carbonia.

Tre progetti per aiutare i giovani ad avvicinarsi e a conoscere il mondo delle imprese e del lavoro. Il Rotary club di Carbonia, nell’ambito dei progetti relativi alle attività sociali e di pubblico interesse, scende in campo, per l’anno scolastico 2019-2020, con un articolato progetto di collaborazione “Alternanza Scuola – Lavoro” che vedrà coinvolti direttamente tutti gli istituti scolastici superiori di Carbonia.

Il Rotary club di Carbonia persegue sistematicamente tra i suoi valori la collaborazione con i giovani e le scuole al fine di contribuire ad un sistema formativo basato sulla qualità, l’impegno, il merito e la conoscenza del mondo del lavoro. In quest’ottica, da molti anni, il nostro club premia i migliori studenti che hanno conseguito la maturità in collaborazione con le scuole di Carbonia e organizza per le stesse concorsi scientifici e culturali.

In base a questo costante impegno il Rotary Club di Carbonia, preso atto che la legislazione scolastica (da ultimo, la L. 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola”) promuove forme di collaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’imprenditoria e del lavoro, in particolare sotto il profilo dell’Alternanza Scuola – Lavoro, promuove tre importanti iniziative:

Realizzare conferenze e testimonianze sul mondo dell’economia e del lavoro per gli studenti delle scuole del territorio, intervenendo a scuola con presentazioni specifiche da parte di soci esperti e qualificati che verteranno su argomenti quali Economia, Banche e finanza, Organizzazione aziendale, Mondo del lavoro, Imprese, Sanità, Prevenzione ed alimentazione, Internet e web, Introduzione al diritto e alla Costituzione italiana in un’ottica di educazione civica e per chi è interessato allo studio delle materie e alle professioni legali;

Realizzare visite di studenti e docenti a realtà aziendali produttive e di servizi che hanno offerto gratuitamente la propria disponibilità quali il Forte Village di Pula (azienda leader mondiale nel settore turistico); BVolution (azienda leader in Sardegna iper la consulenza direzionale e strategica di impresa); Il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna di “Sardegna Ricerche”: sistema di infrastrutture e servizi per l’innovazione e il trasferimento al tessuto imprenditoriale dei risultati della ricerca scientifica. Il focus principale sarà rivolto ai progetti innovativi del CRS4: Bioscienze, Digital Health, NGS core facility, Visual Computing, HPC per Energia ed Ambiente. Le visite si svolgeranno nelle date del 25, 26 e 28 novembre.

Parteciperanno i migliori 10 studenti neodiplomati dei quattro istituti superiori di Carbonia ed una classe quinta degli istituti I.I.S. Gramsci Amaldi,  I.I.S. Cesare Beccaria e l’I.T.C.G. Giovanni Maria Angioj, scelta dai rispettivi Dirigenti scolastici in funzione dell’indirizzo di studi.

Promuovere concorsi a premi per gli studenti su tematiche culturali, dell’economia e del lavoro. In quest’ultimo caso è stato indetto un cortometraggio rivolto alle scuole medie superiori. Si tratta di un concorso per la realizzazione di un documentario della durata massima di dieci minuti sul tema dell’ambiente e della sua salvaguardia. Il concorso è rivolto a tutte le classi che vorranno partecipare con la supervisione di un docente. La classe che avrà realizzato il miglior documentario (a stabilirlo sarà una giuria composta dal presidente del club ed esperti del settore) riceverà un buono di 500 euro. La scadenza per la presentazione dei lavori è prevista per il 31 marzo 2020.

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In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, il CSC Carbonia della Società Umanitaria propone un ricco programma di iniziative. Alle ore 20.00 presso “La Fabbrica del Cinema” di Carbonia, in piazza Sergio Usai snc all’ingresso della Grande Miniera di Serbariu, verrà proposto il progetto del “Lenzuolo Sospeso – Un filo rosso per non dimenticare” dell’artista Silvia Capiluppi, che si concretizzerà come performance collettiva a cui saranno chiamati a partecipare tutti coloro che saranno presenti alla serata. Dalle ore 20.00, prima della proiezione del film “La scomparsa di mia madre” di Beniamino Barrese, i partecipanti all’iniziativa potranno ricamare, con un filo rosso, il nome di una donna vittima di violenza a cui vogliono dedicare un ricordo. Per una settimana il lenzuolo verrà esposto presso i locali della Fabbrica del Cinema. Tutti coloro che frequentano gli spazi della Società Umanitaria saranno quindi chiamati a partecipare arricchendo ulteriormente le trame dei ricami.

A seguire, alle ore 21.00, quarto e ultimo appuntamento della Rassegna “Autunno in Sala” con la proiezione del film “La scomparsa di mia madre” di Beniamino Barrese.

Il film fa parte della rassegna Ucca (Unione Circoli Cinematografici Arci) “L’Italia che non si vede” di cui costituisce l’anteprima per il territorio. La rassegna circuiterà nel territorio il prossimo anno attraverso l’impegno dei circoli Arci-Ucca di Carbonia, Iglesias e Sant’Antioco.

Ospiti della serata il regista Beniamino Barrese e la protagonista Benedetta Barzini.

Ingresso libero e gratuito.

Unico titolo italiano all’ultimo Sundance, ora nominato ai prestigiosi European Film Awards, dopo aver raccolto riconoscimenti e critiche positive in oltre 40 tra festival internazionali e nazionali, arriva nelle sale italiane “La scomparsa di mia madre” di Beniamino Barrese, tempestoso e sensibile documentario sulla figura di Benedetta Barzini, madre del regista.

Modella e icona degli anni ’60, Benedetta Barzini è stata la musa di artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì, Irving Penn e Richard Avedon. Negli anni 70 abbraccia da militante la causa femminista, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile. A 75 anni, stanca dei ruoli e degli stereotipi in cui la vita ha cercato di costringerla, desidera lasciare tutto, per raggiungere un luogo lontano, dove scomparire. Turbato da questo progetto – radicale quanto indefinito – suo figlio Beniamino comincia a filmarla, determinato a tramandarne la memoria. Il progetto si trasforma in un’intensa battaglia per il controllo della sua immagine, uno scontro personale e politico insieme tra opposte concezioni del reale e della rappresentazione di sé, ma anche un dialogo intimo, struggente, in cui madre e figlio scrivono insieme le ipotesi di una separazione, difficile da accettare e forse impossibile da raffigurare.