18 July, 2024
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Venerdì sera la sala conferenze Ceas, in via Don Burrai, a Fonni, ospiterà «Unghie&Crisi”, spettacolo di teatro di genere e video mapping. Ingresso Libero.

Lo spettacolo racconta con aspra e pungente ironia la condizione lavorativa delle donne in questi tempi di crisi economica.
La drammaturgia originale, nasce da una ricerca sul campo realizzata nell’hinterland di Cagliari, all’interno delle case delle giovani estetiste che lavorano in nero, e si occupano della ricostruzione delle unghie.
La protagonista Sonia è una giovane mamma single che si improvvisa estetista per necessità. Tra smalti e limette, si prodiga in consigli, aneddoti e proverbi popolari per aiutare le clienti a uscire dalle proprie crisi esistenziali.
Un modo diretto, tragico e ironico allo stesso tempo, per riflettere sulla condizione della donna e sulla sua “traversata” in solitario nella società contemporanea.
La drammaturgia ha vinto nel 2009 il primo premio nel concorso “Donne e lavoro, Donne a lavoro” organizzato dalla Provincia di Cagliari e dell’Associazione Culturale L’Eccezione.

Regia e drammaturgia: Ilaria Nina Zedda
In scena: Marta Proietti Orzella e Daniela Pulisci
Light design e video mapping: Marco Quondamatteo
Tecnico audio: Elvio Corona.

Ha collaborato all’organizzazione dello spettacolo il comune di Fonni, rappresentato dalla dottoressa Anna Maria Coccollone, assessore della Cultura, delle Politiche di Genere e Politiche Giovanili, e dalla dott.ssa Michela Pinna, funzionaria responsabile Area Socio-culturale.

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C’è un carcere federale a Viana, nello stato del Maranhao nel nord est del Brasile – una delle zone più povere del Paese -, dove uomini e donne scontano la pena nella stessa struttura. Qui, oltre agli omicidi e alle sommosse, sono le donne a pagare il prezzo più alto subendo ogni genere di violenze, maltrattamenti e stupri. Solitamente il loro destino non migliora una volta scontata la pena, perché si trovano costrette a prostituirsi per sopravvivere. Così, suor Cristina Rodriguez, una missionaria che lavora sul campo senza sosta, ha chiamato in Sardegna il parroco del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena, don Gabriele Casu, suo vecchio amico di missione proprio a Viana, e ha chiesto il suo aiuto con urgenza. L’obiettivo è quello di costruire un carcere femminile e portare via queste donne dalla struttura dove scontano la pena con gli uomini. E ancora: realizzare un panificio, pizzeria, pasticceria, per la formazione professionale, la panificazione e la lavorazione di prodotti da forno. Questo, oltre a ridare dignità ai detenuti sarà una occasione di riscatto e una grande opportunità di inserimento sociale, una volta fuori dall’Apac.

Don Gabriele Casu, parroco del Sacro Cuore Quartu Sant’Elana. «Sono rientrato due anni fa da Viana, dopo 12 anni da volontario lì, ma il mio cuore da missionario batte sempre forte per i Paesi come il Brasile e per le persone che hanno necessità del nostro supporto. Ciò che più mi riempie di orgoglio nell’ambito del progetto del carcere femminile e del panificio è il fatto che finalmente siamo riusciti a fare gruppo e rete. Ci stiamo muovendo insieme ad altre istituzioni, questo significa sensibilizzare al problema ed essere in tanti in queste occasioni aiuta al raggiungimento di obiettivi se non proprio della soluzione definitiva. Ringrazio per questo tutti coloro che stanno aderendo, sperando di poter fare sempre di più e di meglio.»

Il progetto. Si chiama: “Dignità, sostegno e formazione: un panificio e una pizzeria per le carceri Apac di Viana in Brasile”, e sarà possibile realizzarlo grazie alla legge regionale 19 del 1996: interventi di cooperazione e collaborazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo. Attualmente, il parternariato costituito, è composto dall’associazione Amico della Missione di Cagliari, dal comune di Quartu Sant’Elena, dall’Estado de Maranhao dove si trova appunto Viana – secreteria aministracao penitenciaria, dalla Tecnocasa Regionale e dalla Coldiretti, che si sono aggiudicati il primo posto in graduatoria, e dunque il finanziamento di circa 45mila euro. Il comune di Quartu Sant’Elena, che ha contribuito alla stesura del progetto e svolgerà compiti di monitoraggio, darà anche il contributo finanziario di 2.500 euro per le spese di trasferta in Brasile dei formatori professionali esperti nell’arte della panificazione. La Tecnocasa regionale collabora invece fornendo gli elaborati planimetrici e il progetto definitivo/esecutivo.

Il responsabile legale di ADMISS ong, Salvo di Giuseppe. «Suor Cristina è la direttrice del carcere. È una suora con le scarpe da ginnastica e le maniche costantemente rimboccate. Il suo carattere, la sua fede e la sua determinazione hanno fatto sì che fondasse questa struttura, prima solo maschile e ora anche femminile. Grazie ai nostri partners, in primis il comune di Quartu Sant’Elena e il suo sindaco Stefano Delunas che si è dimostrato sensibile e generoso, nel mese di agosto 2020 una delegazione dell’associazione ADMISS potrà recarsi in Brasile per realizzare quanto previsto nel progetto. Non dimentichiamo il grande ruolo di don Gabriele e la generosità e la disponibilità degli altri: Dream work Tecnocasa Sardegna e Ignazio Moi, panettiere che ha messo le sue competenze al servizio della causa, ovviamente gratuitamente, che si recherà anche in Brasile per formare i detenuti. Un sentito grazie a tutti i partecipanti, per noi ora inizia il momento di mettere le scarpe da ginnastica e rimboccarci le maniche per realizzare quanto promesso e per essere all’altezza delle aspettative.»

Il rapporto tra Admiss (Amico della Missione) e A.p.a.c.(Associazione di protezione e assistenza ai condannati ) di Viana nasce dalla collaborazione tra due figure cardine delle associazioni: entrambi sono stati missionari nel territorio, suor Cristina Rodriguez e don Gabriele Casu, che è attualmente parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena. Don Casu ha fornito supporto logistico economico e morale a suor Cristina durante la fase di realizzazione della prima sede Apac di Viana, e da lì anche per le successive e costanti collaborazioni, si è tenuto un ponte sempre aperto tra Sardegna e Brasile. Attualmente suor Cristina ha manifestato la grande urgenza di realizzare la struttura femminile del penitenziario, per evitare che le donne continuino a essere vittime di soprusi all’interno della struttura, e costrette a prostituirsi per vivere una volta scontata la pena.

Obiettivi. La consegna della struttura è prevista per ottobre 2020. Con il trasferimento delle detenute dal penitenziario federale a quello femminile si spera di ridurre il numero di stupri, omicidi, e sommosse di varia natura. Grazie ai corsi di formazione alla panificazione si prova inoltre a creare una professionalità spendibile anche fuori dal carcere, che serva a riabilitare la persona nella società una volta uscita dal penitenziario, e dare un futuro migliore a tante famiglie.

La produzione. Si cercherà di formare almeno 20 detenute/i che saranno poi delegate poi alla formazione di altri detenuti. Sulla produzione è stata fatta una stima: 200 kg di prodotti da forno giornalieri per il consumo e da destinare al mercato locale, per un guadagno di circa mille euro al giorno.

Il sindaco di Quartu, Stefano Delunas. «Pane, pizza e dolci sardi tipici quartesi, sono le produzioni che i formatori della Coldiretti insegneranno. Una esperienza che inorgoglisce me come sindaco e come persona, e che metterà in risalto la Quartu solidale che i cittadini hanno riconosciuto, anche in questa Amministrazione, in più occasioni. Nel prossimo futuro la rete di parternariato si estenderà ad altri benefattori per dotare i laboratori di vendita di buste e vassoi personalizzate per il pane, per le pizze e per i dolci tipici della tradizione quartese.»

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Appuntamento a Cagliari con il Karel Music Expo, il festival delle culture resistenti ideato ed organizzato nel capoluogo sardo dalla cooperativa Vox Day, quest’anno alla sua edizione numero tredici: dopo la bella anteprima dell’altro sabato 9 novembre – al Fabrik con Perry Frank e con Stuart Braithwaite, leader e chitarrista dei Mogwai, la manifestazione vive il suo clou in tre lunghe serate, da questo giovedì (21 novembre) a sabato 23, all’EXMA, il Centro Comunale d’Arte e Cultura in via San Lucifero, dove fa base per la prima volta.

Tiene banco la musica, come sempre, spaziando tra i generi e gli stili con tredici diverse proposte della scena nazionale e internazionale: in arrivo dalla Penisola The Winstons, i Julie’s Haircut, La Luna e i C’mon Tigre, dall’Austria gli Alpine Dweller, da Malta The Ranch, dal Regno Unito la scozzese Emme Woods, l’inglese Joey Collins e il gallese Matthew Frederick, mentre a rappresentare il panorama sardo saranno La Città di Notte, il duo Nunc, La Pioggia ed il Luigi Frassetto Quartet.

Tanta musica, dunque, ma non solo, perché il Karel Music Expo è una vetrina multidisciplinare che promuove tutte le forme espressive estranee ai meccanismi della grande distribuzione; ecco, dunque, in cartellone, anche le installazioni dell’artista giapponese Makoto e del romano Daniele Spanò, le performance e le opere di Rugiada Cadoni, un incontro-dibattito di astronomia culturale con Agostino Piano, uno spettacolo formativo sulle dipendenze dalle nuove tecnologie, e una selezione di cortometraggi proposta in collaborazione con lo Skepto International Film Festival e la Fondazione Sardegna Film Commission; il tutto sotto un titolo caratterizzante, “Generazioni”, suggerito dall’imminente epilogo di questo decennio, come spiega il direttore artistico Davide Catinari: «Ogni decade giunge alla sua conclusione attraverso una rappresentazione che ne traccia la memoria, così che ogni epoca possa essere ricordata in accordo con tutto quello che ha prodotto e ogni generazione per ciò che ha espresso. (…) Ma la percezione dell’alternarsi di diverse generazioni, soprattutto durante il secolo appena trascorso, ha reso memorabili diversi passaggi di consegne, come quello tra le due guerre mondiali o la rivoluzione culturale, e giovanile, che dalla fine degli anni ’60 in poi ha contribuito a creare un immaginario immenso, denso di simboli, volti, oggetti, suoni, mode e modalità che hanno segnato gli ultimi cinquant’anni della storia di questo pianeta, trasformando per sempre l’idea stessa della nostra vita».

Si comincia, dunque, questo giovedì (21 novembre), con una scaletta fitta di appuntamenti, presentati – in questa come nelle successive serate – da Paola Masala. L’apertura, alle 19.00, è nel segno delle cinema con la visione di tre cortometraggi in linea col tema proposto dal Karel Music Expo, selezionati dalla commissione artistica dello Skepto International Film Festival, la rassegna cagliaritana giunta lo scorso aprile alla sua decima edizione: “Parru pi tia” (15′), diretto dal palermitano Giuseppe Carleo, “How I Didn’t Become A Piano Player” (18′), produzione inglese per la regia di Tommaso Pitta, e “Bitchboy” (15′), dello svedese Mans Berthas.

La musica sale alla ribalta alle 21.00, con il primo dei quattro set in programma nella serata inaugurale che si avvicenderanno sui palchi allestiti in due diversi spazi dell’EXMA: quello montato nella sala conferenze del centro culturale di via San Lucifero, e quello della Sala Showcase all’interno di una tensostruttura appositamente allestita nel cortile.

In apertura, riflettori puntati sul cantautore e producer inglese (di Nottingham) Joey Collins: la sua musica è introspettiva e emotiva, con influenze di artisti come Jeff Buckley, John Frusciante, Elliot Smith, Richard Ashcroft e Eddie Vedder.

Blues e cool jazz incontrano la canzone italiana nella proposta di La Città di Notte, band cagliaritana nata dall’incontro di quattro musicisti – Diego Pani (voce), Andrea Schirru (tastiere), Edoardo Meledina (contrabbasso) e Frank Stara (batteria) – provenienti da diverse band del panorama musicale sardo (King Howl, Dancefloor, Stompers, Stone Seeds), accomunati dalla passione per la musica afroamericana e lo swing italiano degli anni Cinquanta.

Gioca in casa anche La Pioggia, altra formazione isolana, germogliata nel 2016 da un’idea di Andrea Cannucci in collaborazione con Giuseppe Aledda. Dopo un periodo di scrittura orientata al cantautorato classico, il progetto ha dato forma a una produzione più libera ed eterogenea, consegnata alle tracce dell’album “Anime in piena”. L’anno scorso la formazione è diventata stabilmente un quartetto composto da Andrea Cannucci alla chitarra e alla voce, Mauro Bin Frau alla batteria, Francesco Perra alla chitarra e Giuseppe Aledda al basso.

Finale di serata in crescendo con i Julie’s Haircut, band emiliana in attività già dal 1994 e devota a suoni spaziosi e ipnotici. La sua musica si è evoluta nel tempo dal garage-rock degli esordi fino a territori più sperimentali, concentrandosi su improvvisazione e ricerca sonora, senza perdere contatto con il groove e la melodia che l’ha sempre caratterizzata. È del mese scorso il nuovo album, “In The Silence Electric”, per la prestigiosa etichetta inglese Rocket Recordings. Sul palco del Karel Music Expo, a partire dalle 23.00 circa, Nicola Caleffi (chitarre, tastiere, basso, voci), Luca Giovanardi (chitarre, tastiere, basso, voci), Andrea Rovacchi (tastiere, percussioni), Andrea Scarfone (chitarre, basso) e Ulisse Tramalloni (batteria, percussioni).

A precedere il set dei Julie’s Haircut, la prima della serie di perfomance che verranno proposte ogni sera da Rugiada Cadoni, presente al festival anche con un’installazione di sue opere. Visual artist, performer, fotografa, designer, Rugiada Cadoni è interessata al tema dell’identità, al modo in cui immagini di ogni tipo (TV, stampa, internet) condizionano la percezione. Per questo si appropria, devia, decostruisce queste immagini che, come erede della Pop Art, rielabora facendole uscire fuori dal contesto e giustapponendo elementi diversi: arte come provocazione di ambiguità e attenzione alle forme minimali e non spettacolari con atti spontanei derivanti da una costante riflessione concettuale.

Con la prima giornata del festival, si inaugurano anche le altre due proposte di ambito artistico che si potranno apprezzare ogni sera all’EXMA. La parete accanto alla tensostruttura sarà lo sfondo di “Fino a qui”, opera dell’artista, scenografo e regista Daniele Spanò, che trasforma la facciata dell’edificio in una superficie luminosa, dinamica e funzionale al racconto, attraverso l’uso della videoproiezione e del suono, in cui l’architettura acquisisce nuove funzionalità attraverso deformazioni e distorsioni visive e sonore dal sapore surreale.

All’interno di una delle torrette dell’EXMA trova invece spazio l’installazione “Codice G.N.R.” di Makoto, artista giapponese profondamente influenzato dalle rappresentazioni corporee del rinascimento italiano, che qui si fonde con il minimalismo del Sol Levante: per il Karel Music Expo, Makoto espone una delle sue “Nukegara” (“spoglie”) ottenute con tessuti induriti col gesso, proiettando un cortometraggio da lui realizzato sul tema di “Generazioni”.

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In una fredda serata autunnale per scaldarsi il cuore è bastato partecipare all’inaugurazione della mostra dell’artista Ielmo Cara. “Sono ancora romantico” è il titolo scelto dal pittore per raccontare le sue tele. Ielmo Cara asce a Grosseto da genitori sardi, suo papà militare lo porta presto ad abitare in Sardegna dove vive con i suoi nonni a Narcao. L’artista oggi fa parte del gruppo dei “Liberi Pensatori” e insieme agli altri membri si occupa di far vivere l’arte facendola conoscere attraverso i capolavori di artisti del luogo e non solo. La personale potrà essere visitata presso la sala dei soci Euralcoop, in piazza Marmilla, a Carbonia, sino a sabato 23 novembre.

I colori caldi che troverete nelle sue tele, vi faranno tornare magicamente indietro, la morbidezza delle sue figure vi ricorderà un passato più difficile di oggi sotto il punto di vista economico, ma più semplice nelle relazioni e nella condivisione dei problemi. Se in un suo quadro vedrete il fuoco ne sentirete il calore, se vedrete un sorriso vi rassicurerà l’anima ed osservando la campagna non potrete fare a meno di perdervi, arrivando a sognare di essere lì. Questa è la magia che “Sono romantico” regalerà ai suoi visitatori e, di questi tempi, dove fretta e pressapochismo la fanno da padrone, fermarsi ad osservare come era bello prima…potrà solo fare bene e sentirsi più leggeri…

Vi aspettiamo alla mostra!

Nadia Pische

 

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«Quest’estate abbiamo assistito alla chiusura temporanea del Pronto soccorso e del reparto di Medicina, nei quali l’attività è stata sospesa per venti giorni ad agosto a causa della mancanza di medici. Oggi, la situazione si ripete e va a peggiorare, il Pronto soccorso dell’ospedale Delogu di Ghilarza è stato nuovamente chiuso ma stavolta a tempo indeterminato perché le problematiche relative all’esiguo numero di professionisti in servizio non sono mai state risolte. I pazienti continuano a vivere nell’incertezza e dall’assessore alla Sanità Nieddu, nel frattempo, non è arrivato alcun tipo di rassicurazione. Ieri, come se non bastasse, è arrivata anche la beffa, dal momento che il pronto soccorso ha riaperto soltanto per poche ore. Un medico avrebbe preso servizio alle 8 per poi sospenderlo intorno alle 12. Un episodio che ha dell’inverosimile, non chiaro e ancora incomprensibile.»

Questo l’intervento dei consiglieri regionali Alessandro Solinas del M5S, che lunedì scorso ha partecipato alla visita della Commissione Sanità all’ospedale San Martino di Oristano, ed Eugenio Lai di Leu.

«La chiusura del Pronto soccorso è la punta dell’iceberg tra le tante criticità che stanno mettendo in ginocchio la sanità dell’Oristanese – aggiungono i due consiglieri regionali di minoranza -. Anche il reparto di Emodinamica dell’ospedale San Martino di Oristano è ancora chiuso. Come denunciato anche dai primari della struttura, la situazione è al collasso. Sono stati gli stessi primari, in occasione della recente visita della Commissione Sanità, a rivolgere un accorato appello alla Regione affinché vengano risolte le numerose criticità che impediscono loro di lavorare.»

Alle voci dei primari si sono unite anche quelle dei sindaci della zona, che assieme ai consiglieri regionali Alessandro Solinas (M5S) ed Eugenio Lai (Leu) hanno chiesto l’intervento del ministro alla Salute, Roberto Speranza.

«La Sanità oristanese è in ginocchio, bisogna intervenire per risolvere le emergenze più immediate, come la riapertura del reparto di Emodinamica. È impensabile – concludono Alessandro Solinas ed Eugenio Lai – che un cittadino che presenti un problema cardiaco a Oristano debba rischiare la vita per l’inefficienza di questo governo regionale.»

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«Riconfermare le risorse strutturali per la categoria, incrementare gli investimenti per sostituire il parco veicolare più vetusto ed inquinante e accompagnare la transizione ecologica nell’Autotrasporto dando tempi adeguati alle imprese sono interventi importantissimi in questa specifica congiuntura economica e politica. Restano poi imprescindibili la pubblicazione dei valori indicativi di riferimento per le tariffe e l’efficacia della norma sui tempi di pagamento degli autotrasportatori, per restituire in tempi brevi competitività e redditività ai servizi di autotrasporto in questo Paese. L’esternalizzazione delle revisioni dei mezzi pesanti ai privati permetterà di contenere costi e rischi scaricati oggi sul sistema delle imprese.»

Così Valentina Codonesu, responsabile CNA FITA Sardegna, interviene in merito al protocollo d’intesa siglato ieri 19 novembre tra le associazioni dell’Autotrasporto riunite in UNATRAS ed il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, cui è seguita la decisione di sospendere le procedure per il fermo dei servizi in attesa che gli impegni vengano attuati concretamente nelle prossime settimane.

Il documento si articola in più punti, alcuni dei quali prendono impegni precisi e altri rinviano le questioni a Tavoli tecnici che saranno attivati dalla prossima settimana.

«La sospensione del fermo riconosce l’impegno del ministro dei Trasporti sui temi evidenziati e dimostra il senso di responsabilità che gli autotrasportatori riservano ad un Paese in costante emergenza, ma non è sufficiente un protocollo di intesa – evidenzia Franco Pinna, vicepresidente nazionale e presidente regionale CNA FITA -. Vigileremo sull’attuazione dei punti dell’accordo già dai prossimi incontri tecnici e dagli emendamenti alla bozza di Legge di Bilancio nazionale che ci garantiscano le risorse pattuite, perché abbiamo bisogno di fatti e risposte concrete e veloci, non solo di parole scritte sulla carta. Noi meritiamo lo stesso senso di responsabilità ed attenzione che riserviamo a questo Paese.»

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«La classe politica non può mistificare la realtà sostenendo banalmente che i cavi di Terna sostituiscono la dorsale di trasporto del metano.»
Lo sostiene il segretario generale della Uiltec Sardegna, Pierluigi Loi.

«E’ necessario che il ministero dello Sviluppo economico dia finalmente una risposta chiara al fatto che in Sardegna l’energia termica costi di più rispetto al resto d’Italia. E’ una risposta dovuta sia per i bacini di utenza industriale che per quelli di utenza civile», aggiunge Pierluigi Loi.

Quanto alla transizione energetica e sostituzione del carbone con altre fonti, secondo il segretario della Uiltec Sardegna, questa inevitabilmente deve passare attraverso la metanizzazione dell’isola.

«Tutti, a partire dalla politica nazionale, devono prendere responsabilmente coscienza del problema e dare risposte concrete senza farsi prendere dalla sindrome dello slogan ambientale di comodo, per prendere ancora tempo – conclude Pierluigi Loi -: la nostra regione ha bisogno di fatti concreti.»

 

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…«Diritto al lavoro costituzionalmente garantito ai cittadini per condurre un’esistenza libera e dignitosa»… E’ la richiesta della consigliera regionale M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, in una nuova interrogazione rivolta al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

Carla Cuccu interviene a sostegno dei lavoratori dipendenti delle cooperative che gestiscono i servizi di CUP, ticket, centralino e supporto amministrativo dell’ASSL di Cagliari, una parte esternalizzati ed alcuni in proroga e in scadenza al 30 novembre 2019.

«Nonostante le richieste delle Organizzazioni Sindacali ad ATS del 6 settembre e del 15 novembre 2019, a soli 11 giorni alla data del 30 novembre, i lavoratori delle cooperative non sanno ancora se continueranno ad avere un lavoro o se andranno ad integrare le già copiose sacche di disoccupazione che ormai caratterizzano la Sardegna. Il governo regionale non dà risposte; parrebbe essere affetto da un morbo soporifero di cui, ancora, non si sarebbe trovato l’antidoto. E’ doveroso – conclude Carla Cuccu -, che l’Amministrazione regionale si pronunci senza ulteriore indugio e renda effettivo il diritto al lavoro anche a questi lavoratori essenziali per rendere efficiente la sanità pubblica regionale.»

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«La maggioranza affronta la questione del Piano Casa con totale superficialità. Manca poco più di un mese alla scadenza delle proroghe ma ancora oggi non esiste una sintesi tra le idee della Giunta e quella dei partiti di maggioranza. Vorremmo poter dire che quella raccontata nelle assemblee pubbliche dall’Assessore all’Urbanistica sia “la proposta della Giunta regionale”, approvata dall’esecutivo e resa nota tutti, quantomeno agli alleati in Consiglio regionale. In questo caso sarebbe la terza proposta del centrodestra sul Piano Casa. Invece, ancora una volta, prendiamo atto che da viale Trento ancora oggi giungono solo ipotesi e idee.»

Lo scrivono, in una nota, Maria Laura Orrù e Antonio Piu, componenti IV Commissione del Consiglio regionale.

«E’ evidente che in attesa che si materializzi anche un testo della Giunta i lavori della Commissione Urbanistica saranno destinati a bloccarsi per lungo tempo. Considerati i tempi resi stretti dall’impasse che regna tra le forze di governo regionale, sarà impossibile lavorare per vedere una nuova legge approvata entro l’anno. Consigliamo alla maggioranza di calendarizzare subito la proroga del Piano Casa, approvato dal centrosinistra nella scorsa legislatura e prorogato dal centrodestra in questa legislatura. E’ una misura attesa che darebbe certezze a famiglie, imprese e professionisti – aggiungono Maria Laura Orrù e Antonio Piu -. Purtroppo, dubitiamo fortemente che questa maggioranza sia capace di fare di più, considerando i ritmi rilassati a cui ci ha abituati e che hanno portato il Consiglio regionale a legiferare, nonostante le urgenze su tutti i settori, al ritmo di una leggina al mese. Di questo l’Assessore Sanna certamente non potrà farne una colpa ai funzionari pubblici che svolgono il loro dovere sulla base delle norme vigenti. Piuttosto dia l’esempio, l’esponente della Giunta, e si faccia portavoce nell’esecutivo regionale della necessità di darsi una mossa, iniziando dal fornire indirizzi chiari alla macchina regionale.»

«La Commissione nel frattempo calendarizzi subito le audizioni sui testi depositati a partire dal CAL, ANCI, rete delle professioni e associazioni, perché siamo totalmente contrari all’idea che su temi delicati come quelli legati all’urbanistica, in particolare quando impattano sulla fascia costiera o sull’agro, siano approvate leggi in fretta e furia con la scadenza alle porte. Non vorremmo che si saltassero passaggi fondamentali e che si arrivasse in Aula con un testo privo di alcuna istruttoria, con vizi di legittimità – concludono Maria Laura Orrù e Antonio Piu -, o con errori grossolani come già avvenuto con altri disegni di legge proposti dalla Giunta per l’approvazione in Consiglio regionale.»

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Più certezze per gli operatori balneari in Sardegna. La Lega ha presentato una proposta per un parziale riordino della legge n.45/1989 relativa alle “Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale”. Con questa proposta intende supportare l’attività degli operatori balneari consentendo a chi opera sulle spiagge sarde di fornire un servizio anche durante la stagione invernale.
La norma copre un vuoto normativo che è emerso dopo l’approvazione della legge statale n. 145 del 2018 che supera quanto finora previsto nelle linee guida per la redazione del PUL datate 2010,  estendendo di fatto le concessioni demaniali marittime di 15 anni.

«Gran parte dei litorali della Sardegna possono essere goduti tutto l’anno – dichiara Andrea Piras, primo firmatario della proposta di legge – non è affatto raro vedere persone che durante l’inverno utilizzano la spiaggia per attività sportive che necessitano di spazi dedicati sia alla ristorazione che a servizi primari per la persona.»
«L’intento è quello di garantire agli operatori balneari – prosegue Michele Ennas membro della Commissione IV che avrà il compito di esaminare la proposta di legge – di rendere produttiva anche la stagione invernale consentendo di mantenere le strutture utilizzate a supporto dell’attività della stagione balneare estiva anche per attività diverse da quelle ludico sportive.»
«L’obiettivo è quello di consentire ai sardi e non di godere delle nostre spiagge senza limiti di stagione», concludono Andrea Piras e Michele Ennas.