25 November, 2024
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Giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 novembre, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita la prima nazionale di “Spettri”, opera di Henrik Ibsen, per la regia di Rui Madeira. Lo spettacolo apre la “Stagione del Teatro Contemporaneo 2019/20”. L’edizione esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata struttura delle Saline. La “Stagione” prevede sei spettacoli.

La trama – Rui Madeira. “Perché, per la prima volta, è la realtà che si unisce alla realtà e non uno spettro ad un altro spettro.” (Lou Andreas Salomé).  Una casa di uomini assenti. Una casa di donne. Per ragioni di vita… e che vite! Quello che si vede non è mai la realtà. Il pubblico e il privato. La casa come spazio di confine per sostenere la strada. La persona e la società. L’esercizio del vivere. Nella vita non sapremo mai chi siamo e di cosa siamo capaci. Gli altri ci obbligano alla definizione. Rivelazioni di antichi ricordi e segreti esplodono nella mente dei viventi. Una sensazione di “fine dei tempi” come nella tragedia greca, in cui l’eutanasia, la condizione coniugale, la moralità, l’etica, lo status della donna e dell’uomo sono piccoli flutes, sorseggiati ansiosamente e direttamente dal fegato. Un tappeto steso da Ibsen, in un’atmosfera bianca, per lasciare il posto alle realtà più vere e profonde dell’anima. Spettri? Spiriti!

Lo spettacolo. “Spettri” di Henrik Ibsen, regia Rui Madeira. Con Tiziana Martucci, Simeone Latini, Stefano Cancellu, Ana Cruz e Giuseppe Boy. Allestimento e drammaturgia di Rui Madeira. Scenografia di Alberto Péssimo e Jorge Gonçalves. Costumi Manuela Bronze. Direzione tecnica Lele Dentoni. Audio e video Nicola Pisano. Luci Lorenzo Perra. Realizzazione scenografie Graziano Salis. Foto Sabina Murru. Lo spettacolo è la seconda parte del progetto di co-produzione “Fronteiras da Conjugalidade”, curato e portato avanti dalla compagnia Akròama e il Ctb (Centro Teatrale Braga).

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I funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) in servizio presso l’Ufficio Monopoli per la Sardegna, in coordinamento con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nell’ambito di un’operazione interforze con la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza che si è svolta durante la prima settimana di novembre, hanno controllato 50 esercizi nei quali si raccoglie il gioco pubblico, ripartiti nelle seguenti province: 31 a Oristano, 8 a Cagliari, 7 a Sassari e 4 a Nuoro.

I controlli, ai quali hanno partecipato anche i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Cagliari, hanno permesso di individuare due centri di Trasmissione Dati (CTD) di raccolta abusiva di scommesse: uno per conto di un Bookmaker estero nella provincia di Oristano e l’altro tramite un sito internet non autorizzato nella provincia di Cagliari, nel quale erano, inoltre, installati 3 apparecchi comma 6/a non collegati alla rete telematica.

Un esercizio commerciale abusivo nel quale erano installati 3 TOTEM è stato individuato nella provincia di Sassari.

La campagna di controlli interforze ha voluto essere un segnale forte di presenza, attenzione e di credibile e significativa deterrenza delle Autorità preposte ai controlli sul gioco pubblico sull’intero territorio sardo, consentendo inoltre di aggiornare la mappa dei siti ove si raccoglie il gioco, ai fini di una sempre più mirata tutela del gioco legale e responsabile.

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Mercoledì 20 novembre, dalle ore 11.00 alle ore 12.30, a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna, in concomitanza con la giornata internazionale dell’Infanzia, la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Grazia Maria De Matteis parteciperà all’evento celebrativo della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child) e alla cerimonia di premiazione del Concorso  “Unicef: il diritto a…il rovescio di…” rivolto agli studenti delle scuole sarde di ogni ordine e grado.

Al Concorso, finalizzato a sensibilizzare i ragazzi/e sulla conoscenza dei propri diritti come sanciti dalla Convenzione ed in particolare del diritto ad essere ascoltati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano, hanno partecipato numerose scuole e alunni/e di tutta la Sardegna.

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Prosegue il presidio dei lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme, davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, per sollecitare la conclusione delle procedure autorizzative per il riavvio della produzione. Questa mattina, i lavoratori hanno ricevuto due visite. La prima è stata quella di Robert Acquafresca, ex centravanti del Cagliari Calcio; la seconda, quella del professor Paolo Amat di San Filippo, docente di chimica industriale. Quest’ultimo, il 7 aprile 2017 partecipò al convegno “Industria – Paesaggio – Ambiente – Paesaggi industriali vissuti”, organizzato dalla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) Eurallumina, nella Sala conferenze del Museo della Grande Miniera di Serbariu, per «fornire un contributo di informazione qualificata a chi senza pregiudizi ideologici e strumentali di varia natura, voglia approfondire le proprie conoscenze su temi così importanti a livello scientifico, per le loro implicazioni sul territorio e per le ricadute economiche, produttive e sociali che hanno nella vita dei cittadini».

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Il progetto Ciclovie della Sardegna è stato premiato nei giorni scorsi a Torino con il premio “Urbanistica 2019”, consegnato nel corso di Urbanpromo, rassegna nazionale di progetti per il Paese organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, Inu. Si tratta di un riconoscimento di carattere nazionale che premia l’applicazione del principio dello sviluppo sostenibile sia nella pianificazione della città e del territorio, sia nella progettazione e realizzazione degli interventi.

«La Sardegna è stata la prima regione d’Italia ad essersi dotata di un Piano regionale della mobilità ciclistica coerente con la legge nazionale sulla mobilità ciclistica – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Raccolgo il testimone da chi mi ha preceduto con l’obiettivo di legittimare la mobilità ciclistica e le ciclovie come oggetto strategico delle politiche regionali a testimonianza della volontà di dare dignità particolare alla mobilità ciclistica come forma di trasporto sostenibile.»

Il risultato del progetto, si legge nelle motivazioni finali, «è un processo che risulta innovativo sia da un punto di vista metodologico che da un punto di vista sociale, quest’ultimo rintracciato nella promozione di stili di vita attivi associati alla mobilità sostenibile per l’incremento del benessere psico-fisico degli utenti, nel miglioramento del contesto economico e sociale in territorio marginali in seguito alle nuove occasioni di sviluppo locale diffuso e nell’accessibilità della rete garantita a tutte le categoria di utenti».

A fine estate, l’assessorato dei Lavori pubblici aveva ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’inserimento di una parte consistente della rete ciclabile regionale – lunga 2.200 km in totale – nel Sistema Nazionale delle Ciclovie, con l’assegnazione di 16.662.512,36 euro per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia della Sardegna, finanziamento che si è aggiunto  ai 15 milioni già stanziati, di cui 8 di fondi regionali e 7 di fondi POR.

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Negli ultimi giorni sono stati pubblicati diversi concorsi pubblici per l’assunzione di complessivi 338 profili diplomati e laureati da assumere con contratto a tempo indeterminato.

I concorsi sono così suddivisi:

Comune di Milano: 201 posti di Istruttore Servizi Amministrativi Contabili, che svolge competenze in ambito amministrativo, economico finanziario, progettuale, tecnico-contabile, raccolta elaborazione e analisi dei dati; 72 posti di Geometra, che lavora nell’ambito dell’edilizia e della topografia svolgendo diverse mansioni, identifica, definisce, misura e valuta la proprietà fondiaria ed edilizia pubblica o privata, la superficie e il sottosuolo, opera nel settore urbanistico nonché nella progettazione e nella direzione dei lavori;

Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma: 45 posti di Assistente Amministrativo, che svolge una varietà di compiti amministrativi, quali archiviazione, organizzazione, stesura di documenti, gestione e coordinamento dell’ufficio e anche mansioni riguardanti le Risorse Umane in campi come contabilità, logistica etc.; 20 posti di Collaboratore Amministrativo, che svolge mansioni amministrative ed economico-finanziarie, tecnico-progettuali e culturali, nonché di coordinamento e vigilanza. Le domande di partecipazione devono essere inviate entro …

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_concorsi_nov_2019.html .

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Il progetto di formazione e riscatto sociale “Liberi nello sport”, organizzato dal CSEN Sardegna, in collaborazione con le direzioni tre degli istituti di pena isolani, taglia il traguardo. Dopo sette mesi di lezioni teoriche e pratiche i trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari, coinvolti nel programma, stringeranno fra le mani i loro diplomi di Istruttore di body building e fitness, e le abilitazioni al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico, conseguite grazie al corso BLSD.

La consegna degli attestati si svolgerà il 4 dicembre nel penitenziario di Sassari, il 5 in quello di Cagliari e il 6 dicembre in quello di Nuoro. Mercoledì 4 dicembre, alla cerimonia che si svolgerà alle ore 10.00 nel carcere di Bancali, alla presenza della direttrice della struttura, Elisa Milanesi, del comandante della Polizia penitenziaria, dei presidenti nazionale e regionale del CSEN, Francesco Proietti e Francesco Corgiolu, sono invitati i giornalisti, ai quali sarà illustrata l’attività svolta nel corso del programma di formazione.

I corsi sono stati suddivisi in quattro moduli formativi per un totale di 56 ore più 4 di esame finale, per far acquisire ai detenuti che hanno aderito al progetto la capacità di progettare un programma di allenamento che integri le fasi di riscaldamento con le fasi di fitness cardiovascolare e/o di dimagrimento con delle attività isotoniche, fino ad arrivare alle fasi di defaticamento, che spesso includono anche lo stretching. Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento si è scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio.

All’interno del progetto il CSEN Sardegna ha fornito alle tre carceri e poi donato il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da qualsiasi detenuto, e ha regalato anche dell’abbigliamento sportivo a tutti i partecipanti al progetto.

Con il conseguimento del diploma, dieci detenuti per ogni carcere avranno la possibilità di avere un titolo riconosciuto che li proietterà nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Con il diploma Nazionale di Istruttore di Body Building e Fitness, infatti,potranno lavorare in tutti quei centri sportivi e non, dove è prevista la figura del Tecnico sportivo. Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, i 30 allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria per l’affermazione di abitudini sane nella quotidianità carceraria, uscendo dal sedentarismo, la consapevolezza della salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione.

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E’ dedicato al tema dell’imperfezione come motore dell’evoluzione il nuovo incontro organizzato da “Skillellé-I libri aiutano a leggere il mondo”, un’esplorazione affascinante e impietosa dei meccanismi attraverso cui funzionano i processi evolutivi, a partire da quelli che hanno interessato la specie umana. Protagonista dell’originale lectio, lo scrittore e filosofo della scienza Telmo Pievani, presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e titolare della prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche all’Università di Padova.

L’incontro, organizzato giovedì 21 novembre, in collaborazione col Festival Pazza Idea e Unistem (Centro di Ricerca Coordinata sulle Cellule Staminali dell’Università degli Studi di Milano) negli spazi del Ghetto, via Santa Croce 18, a Cagliari (ore 20.00) proverà a indagare non solo il percorso evolutivo dell’uomo, ma anche i meccanismi di quel numero incalcolabile di variabili che hanno determinato ciò che oggi siamo, generando l’occasione preziosa di rivolgere lo sguardo a paesaggi di assoluta complessità che da sempre attirano lo sguardo umano.

Ricercatore dalle straordinarie doti comunicative e di raffinata sensibilità nella lettura dell’attualità, gli studi di Telmo Pievani intercettano il campo della scienza evoluzionistica, portata con semplicità ed efficacia all’attenzione dei giovani studenti delle scuole primarie così come ai tavoli dei convegni internazionali, divenendo strumento di disarmante lettura del presente e di riflessione critica sulle derive razziste e discriminatorie che caratterizzano con crescente evidenza i contesti sociali in cui viviamo.

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Banca Etica e Sardex S.p.a. hanno siglato un nuovo accordo grazie al quale le migliaia di imprese aderenti ai circuiti delle monete complementari in Sardegna e in molte altre regioni possono ora accedere a condizioni vantaggiose ai prestiti e agli altri servizi finanziari – inclusi il microcredito, il crowdfunding, le polizze assicurative – proposti da Banca Etica. L’offerta include anche le persone che lavorano nelle imprese dei circuiti di monete complementari.

«Sardex è una storia di innovazione riuscita in cui la tecnologia risponde a bisogni reali delle comunità e rilancia l’economia territoriale a partire dal fattore più prezioso: la fiducia. Un mix di ingredienti che hanno da subito destato l’interesse di Banca Etica che collabora con Sardex già da qualche anno e che ora ha voluto rilanciare il proprio sostegno stringendo una partnership commerciale per mettere la finanza etica al servizio delle imprese aderenti ai circuiti di monete complementari – spiega Anna Fasano, presidente di Banca Etica in occasione della presentazione – durante Bookcity Milano – del libro di Daniel Tarozzi “Una moneta chiamata fiducia”, edito da Chiarelettere -. E non è un caso se Banca Etica proprio in queste settimane sta lavorando all’apertura della sua prima filiale in Sardegna, a Sassari.»

«Un’altra economia è possibile, anzi, esiste già – racconta nel suo libro Daniel Tarozzi che con la sua testata Italia che Cambia è un esperto cacciatore e narratore di good news made in Italy -. Si chiama “economia della fiducia”: una rete di cittadini, imprese, associazioni, messe in relazione tra loro attraverso uno strumento innovativo, che si basa su reciprocità, mutuo credito, innovazione. Ecco qui ricostruita l’incredibile avventura di cinque giovani imprenditori sardi che nel 2009 s’inventano sardex, una nuova moneta complementare, per aiutare piccole e grandi aziende in difficoltà. Un successo strabiliante: più di 4000 imprese solo in Sardegna e oltre 10mila in tutta Italia, mezzo miliardo di crediti transati, un milione e duecentomila transazioni. Una storia che nasce in Sardegna e si diffonde in altre dodici regioni italiane, e presto anche all’estero, indicando un possibile modello di integrazione all’attuale sistema economico e monetario, il cui funzionamento è tutto a favore del grande capitale e della finanza. L’esperimento della nuova moneta è invece pensato a vantaggio delle comunità locali: commerciando beni e servizi in Sardex le aziende ottengono un credito, risorsa assai scarsa di questi tempi, che possono spendere per forniture o investimenti, ma anche distribuire ai dipendenti. La storia di Sardex racconta come la moneta abbia il potere di ridisegnare l’economia in quanto metro di scambio universale, per riannodare il tessuto sociale di comunità schiacciate sotto il peso della crisi economica, e mettendo al centro la sostenibilità sociale e ambientale. Le persone sono il più grande capitale che abbiamo. E la moneta è il modo per tenerle unite e aiutarle.»

«Grazie alla rinnovata sinergia con Banca Etica, vogliamo fornire agli iscritti Sardex uno strumento privilegiato per soddisfare tutte quelle esigenze finanziarie che trovano una naturale risposta nel mondo euro, ma che spesso non seguono quell’etica del bene comune che sia Sardex che Banca Etica perseguono da sempre come valori operativi fondamentali. L’accordo – prosegue Gabriele Littera, cofounder di Sardex – dà viceversa ad imprese, famiglie e cittadini soci di Banca Etica la possibilità di approcciare al Circuito di credito commerciale del proprio territorio, ritrovando la stessa attenzione per gli aspetti non economici dell’economia, la stessa cura per il benessere collettivo, e strumenti innovativi e complementari per aumentare il proprio potere d’acquisto personale e dare slancio ad attività imprenditoriali e associative.»

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«Spero che il ministro della Sanità Roberto Speranza disponga che i suoi ispettori ascoltino tutte la parti, non solo l’assessore regionale della Sanità ed i consiglieri regionali che, ascoltando la relazione dell’on. Gianfranco Ganau, presidente della Commissione d’inchiesta dell’AIAS, si son lasciati convincere che i 107 milioni in 5 anni di fatture pagate all’AIAS erano un’enormità. Quanto fa 107 milioni diviso 5? Meno di quanto ammontano le spese per anno di gestione delle 42 strutture AIAS
in tutta la Sardegna con 3.800 assistiti e 1.200 e più lavoratori e collaboratori occupati!!! Ma la matematica non deve essere materia facile dei nostri politici né dei responsabili sindacali di Cgil/Csl/ Uil e USB che in AIAS non sono firmatari di Contratto Nazionale e sono fortemente in minoranza come iscritti tra i lavoratori AIAS.»

Lo scrive in una nota, Giacomo Meloni, segretario nazionale della CSS, la Confederazione Sindacale Sarda.

«Caso emblematico quello della Uil che ha un solo iscritto, la USB nessuno e la CGIL 7 iscritti e la CISL 50 – aggiunge Giacomo Meloni -. Però questi sindacati di minoranza in AIAS sono regolarmente convocati dall’assessore e dai politici, al contrario dei sindacati di maggioranza firmatari del contratto AIAS (UGL/FIALS/CONFINTESA/ISA/CSS/COMITATO SPONTANEO LAV. AIAS) e spingono perché la Regione/ATS revochi la convenzione all’AIAS, come avevano fatto proditoriamente dr. Fulvio Moirano e l’ex assessore Luigi Arru, che sospendendo la convenzione hanno causato anche il blocco del fido delle Banche. Ci ha pensato però il Tribunale di Sassari ad obbligare l’ATS a restituire la convenzione per il 2019/2020 e questo non è piaciuto a chi vuole il fallimento dell’AIAS, sperando nella promessa dei politici di fondare SA DOMOS che assorbirebbe tutti i 1.200 lavoratori ed i 3.800 assistiti attualmente nelle 40 strutture territoriali dell’AIAS. Promesse vane, visto che ATS con la chiusura dei punti nascita, nonostante gli accordi sindacali, NON ha ancora assunto i 34 operatori dichiarati in esubero!!!»
«Ma vogliamo dire la VERITÀ sui 12 stipendi non ancora pagati da AIAS? Tanto di rispetto per la sofferenza dei lavoratori che hanno il sacrosanto diritto di essere retribuiti e che vanno ringraziati per aver continuato ad assistere gli ammalati anche senza stipendio – sottolinea Giacomo Meloni -. Ma la VERITÀ è che i 4 stipendi di luglio/agosto/settembre e ottobre 2019 potrebbero essere pagati subito se ATS pagasse all’AIAS i soldi delle fatture bloccati dal mese di giugno e altre somme dovute ed ora sotto la sorveglianza del Tribunale Fallimentare di Cagliari. Restano i 7 stipendi da pagare maturati tra il 2016 e 2018. Si tratta di 2 stipendi e mezzo per anno tutti coperti da contributi INPS, ma sempre soldi mancanti dalle tasche dei lavoratori che hanno diritto ad essere pagati fino all’ultimo euro. Nondimeno non corrisponde a VERITÀ scrivere sulla stampa che questi lavoratori sono senza stipendio da 12 mesi!!! Sapete come se ne esce? Non facendo fallire l’AIAS che deve assicurare i posti di lavoro, pagare mensilmente gli stipendi correnti e gli stipendi arretrati con un piano di rientro serio e vigilato.»
«La Regione pensi agli altri 4.000 ammalati che attendono assistenza in Sardegna e sono in lista d’attesa e per loro costruisca tante e vere DOMOS senza distruggere ciò che esiste- conclude il segretario nazionale della Confederazione Sindacale Sarda -. E la stampa, per favore, chiami per nome i Sindacati senza fare confusioni.»