19 July, 2024
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«Un altro tassello della Sanità pubblica del Nord Sardegna inizia a scricchiolare: dal primo febbraio 2020 il Poliambulatorio di Odontoiatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Olbia rischia di chiudere i battenti. Un pericolo imminente e da evitare  a ogni costo. È noto a tutti quanto sia pesante da sostenere la spesa per le cure dentistiche negli studi privati. Consentire la chiusura del Poliambulatorio odontoiatrico di Olbia significa quindi privare migliaia di cittadini del territorio e delle zone limitrofe di un servizio sanitario di fondamentale importanza. Il Poliambulatorio comprende due studi medici. Uno aperto soltanto una volta alla settimana la mattina, e un altro invece operativo cinque giorni alla settimana, tutti i giorni la mattina e tre volte alla settimana la sera. Il numero di utenti che ne usufruiscono è notevole: gli interventi urgenti garantiti arrivano ad essere anche sette al giorno e vanno inoltre a sommarsi a quelli della lunga lista di visite in prenotazione.»

Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione in Consiglio per scongiurare la paventata chiusura del Poliambulatorio Odontoiatrico del San Giovanni di Dio di Olbia.

«Dal primo febbraio prossimo però le prestazioni garantite sono a rischio dal momento che lo studio operativo cinque giorni su sette è assegnato a un unico medico che dal 31 gennaio prossimo andrà in pensione e nessuna rassicurazione è stata data circa la sua sostituzione. Stando così le cose quindi – sottolinea Roberto Li Gioi – è facile desumere che dal primo febbraio le prestazioni non saranno più garantite. Mi rivolgo all’assessore alla Sanità Nieddu per far sì che la Regione non abbandoni tutti quei pazienti che si rivolgono alla struttura ospedaliera. Cittadini che altrimenti, dati i costi spesso proibitivi delle cure odontoiatriche, rinuncerebbero a curarsi e a curare i propri figli: le cure dentistiche non devono diventare cure riservate ai soli ricchi.»

Roberto Li Gioi chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu se siano a conoscenza del rischio imminente e quali azioni intendano mettere in campo per  garantire continuità e piena operatività al Poliambulatorio di Odontoiatria.

«Non possiamo permettere – conclude Roberto Li Gioi – che i cittadini del territorio rinuncino a curarsi per mancanza di prestazioni sanitarie garantite dalla convenzione con la Asl.»

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Oggi, giovedì 14 novembre, alle 10.45, la sala biblioteca del Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ha ospitato la presentazione delle stagioni 2019/20, “Stagione del Teatro contemporaneo”, “Famiglie a Teatro” e “Stagione Teatro per Ragazzi”. L’edizione esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata e rinnovata struttura delle Saline. Le rassegne sono supportate da ministero per i Beni culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna. Ai lavori di presentazione alle testate giornalistiche, per l’unicità e l’importanza culturale nel panorama artistico regionale e cittadino, partecipano Paola Piroddi (assessore comunale alla cultura) e Lelio Lecis (direttore artistico e regista della compagnia Akròama).

Abbonati in ascesa: più 20 per cento. L’atteso appuntamento con il Teatro Contemporaneo ha inizio il 21 novembre e si chiude il 14 marzo. «La filosofia che ispira le nostre scelte premia sempre un innesco delle opere portate in scena con la contemporaneità. Il teatro non deve essere ingessato sulla tradizione, che spesso neppure c’è, ma innescare tematiche ed elementi legati al presente. Dobbiamo – ha rimarcato Lelio Lecis, direttore artistico della Compagnia Akròama – offrire al pubblico le stesse opportunità che da il cinema». Dello stesso avviso Rui Madeira, regista del Centro teatrale portoghese di Braga che debutta con la prima assoluta nazionale di “Spettri”: «Collaboriamo da vent’anni con Akròama e abbiamo le stesse priorità e lo stesso obiettivo. Il teatro contemporaneo va difeso con la qualità». Al Teatro delle Saline si va da Ibsen a Pessoa con sei spettacoli proposti ciascuno in tre date: giovedì, venerdì e sabato.

«Abbiamo risposte positive dai nostri spettatori: la Stagione ha già, e la campagna non è chiusa, un 14 per cento in più rispetto al 2018, con 450 abbonati rispetto ai 370 dell’anno scorso. Mentre per famiglie a teatro – ha sottolineato Lelio Lecis – siamo passati da 380 a 460 e gli spettacoli per la scuola hanno avuto un incremento da 1.200 a 1.500 spettatori

Alla conferenza ha preso parte anche Elisabetta Podda: “La rassegna mette in scena un pool di giovani e talentuosi attori maturati dalla sinergia Akròama con la Scuola d’arte drammatica” ha aggiunto la presidente dell’Akròama e regista di “Peter Pan”.

Da Ibsen a Pessoa. La stagione si apre il 21, 22 e 23 novembre con una prima assoluta “Spettri” di Henrick Ibsen, una produzione Akròama messa in scena dal regista portoghese Rui Madeira. Dal 12 al 14 dicembre il Teatro Libero di Palermo porta sul palco delle Saline “Medea Kalì” di Laurent Gaudé, regia Beno Mazzone. Il 23, 24 e 24 gennaio va in scena la produzione Teatro Zeta, “Cronache dalla Shoah – Filastrocche della nera luce” di Giuseppe Manfridi, regia di Livio Galassi. Il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio 2020 in scena “Stavamo meglio quando stavamo peggio” di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Il 13, 14 e 15 febbraio la nuova produzione Akròama è “Peter Pan”, con la regia di Elisabetta Podda. Lo spettacolo che chiude la stagione sarà un’altra prima assoluta, in scena il 12, 13 e 14 marzo, “Il Marinaio” di Fernando Pessoa, con la drammaturgia e regia di Lelio Lecis e produzione Akròama.

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Nell’ambito del Prs (Programma regionale di sviluppo) “Potenziare le politiche forestali e sviluppare il sistema delle aree protette”, realizzato con le risorse del Por Fesr 2014-20, è stato riservato un finanziamento di un milione di euro al Parco regionale di Gutturu Mannu, che si estende nel territorio di dieci comuni: Assemini, Capoterra, Domus de Maria, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Teulada, Uta e Villa San Pietro.

«Un programma che viene attuato nelle aree protette regionali (parchi, aree marine, siti Natura 2000), finalizzato alla valorizzazione degli attrattori naturali che rappresentano un leva per lo sviluppo dei territori e per la competitività del sistema turistico – ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Devono, perciò, essere potenziati e adeguati i servizi turistici e le strutture che favoriscono una fruizione sostenibile delle aree protette, oltre alla sistemazione ed al potenziamento dei centri visite, centri informazioni e/o di orientamento.»

La dotazione finanziaria complessiva è di 21 milioni 157mila euro ed ha come beneficiari nove aree protette: quattro parchi regionali (Parco di Porto Conte; Parco di Molentargius – Saline; Parco di Tepìlora; Parco di Gutturu Mannu) e cinque Aree marine protette (Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre; Tavolara – Punta Coda Cavallo; Capo Carbonara; Capo Caccia – Isola Piana; Isola dell’Asinara). Un finanziamento è previsto anche per gli interventi nelle aree dei Sic “Catena del Marghine Goceano”, “Monte Linas – Marganai” e “Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei – Su Suercone”.

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Simonetta Castia.

Lunedì 18 novembre, alle 12.00, nella Sala di rappresentanza del Palazzo Municipale, a Tempio Pausania, si terrà la conferenza stampa di presentazione della prima edizione della mostra regionale del libro “Qui c’è aria di Cultura”, organizzata dall’Amministrazione comunale tempiese assieme all’Associazione Editori Sardi con il patrocinio e il sostegno dell’assessorato regionale della Cultura.

L’iniziativa è inserita all’interno del circuito regionale “L’Isola dei libri”.

A illustrare i dettagli del programma, saranno l’assessore regionale alla Cultura, Andrea Biancareddu, il vice sindaco e assessore comunale alla Cultura, Gianni Addis, l’assessore comunale della Pubblica istruzione, Franco Marotto e la presidente dell’AES, Simonetta Castia.

 

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Il comune di Iglesias, ha dato avvio al progetto “Un albero per ogni nuovo nato e minore adottato”, un’iniziativa che accoglie le disposizioni previste dalla legge 113/1992, modificata con legge 10/14.01.2013.
Il progetto prevede che, entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente a Iglesias, venga posto a dimora un albero nel territorio comunale, e che entro quindici mesi venga registrato sul certificato di nascita il luogo esatto dove tale albero è stato piantato.
In questa maniera ogni bambino potrà conoscere dove si trova “il proprio albero”, contribuendo così alla sua cura ed alla sua crescita.
«Una maniera per coniugare la salvaguardia del verde pubblico e l’educazione ambientale – ha commentato il sindaco Mauro Usai – dando attuazione alla legge e alle linee programmatiche dell’Amministrazione.»
L’Amministrazione comunale sta predisponendo in diversi quartieri della città aree verdi attrezzate con giardini pubblici, percorsi ginnici, e giochi per bambini, nelle quali procedere con la piantumazione dei nuovi alberi.
«Nelle prossime settimane, verranno organizzate della giornate in cui si pianteranno gli alberi, e verranno invitati i genitori dei bambini neonati a cui verrà dedicato ciascun nuovo albero – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis – rendendo in questo modo Iglesias una città più verde, più vivibile ed a misura d’uomo.»

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Anche il M5S in campo contro il rischio inquinamento ambientale lungo il tratto della statale 131 meglio noto come “Canale dei veleni”. Risale, infatti, a due giorni fa la mozione presentata dal consigliere regionale del M5S Michele Ciusa per sollecitare nuovi controlli e fare definitivamente chiarezza sulle condizioni dei terreni che costeggiano la strada lungo il tratto costruito con i materiali di risulta della miniera d’oro di Furtei.

«Oggi apprendiamo dalla stampa che L’Anas ha avviato l’iter per esaminare i terreni e le acque del canale sulla 131 alla ribalta delle cronache in questi giorni – dice Michele Ciusa -. Già due giorni fa ho presentato in Consiglio regionale una mozione in cui ho chiesto alla Giunta di pretendere dall’Anas nuove e scrupolose indagini per poter dare risposte certe ai cittadini residenti nella zona. Oggi, alla luce degli sviluppi della vicenda, guardo con favore alla tempestiva risposta dell’Anas e spero che i risultati possano arrivare in tempi brevi.»

«Nel frattempo non smetterò di vigilare e di chiedere di fare altrettanto alla Giunta – aggiunge Michele Ciusa -. Chi coltiva quelle terre, chi utilizza quell’acqua ha pieno diritto di sapere quali sostanze compongano la distesa di fango giallastro ben visibile sotto il cavalcavia della 131 all’altezza del Comune di Sardara. È necessario accertare la gravità del fenomeno e capire se siano presenti, e in quali concentrazioni, inquinanti come arsenico, cianuro, mercurio, acido solforico, cadmio e altri materiali pesanti usati come reagenti per l’estrazione dell’oro. Un pericolo che riguarda un tratto della statale di circa 11 chilometri.»

Questo l’intervento del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, promotore di una mozione (presentata assieme ai colleghi M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi) sul cosiddetto Canale dei veleni sulla 131. Un atto che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta ad avviare senza ulteriore indugio ogni azione necessaria affinché l’Anas proceda ad effettuare le analisi sui terreni e sulle acque di falda.

Michele Ciusa chiede alla Regione di provvedere ad un intervento di bonifica dei terreni e delle strutture interessate per scongiurare possibili pericoli per la salute dei cittadini e danni all’ambiente.

«La reazione tra il materiale utilizzato e l’acqua sembra aver prodotto un liquido altamente corrosivo. Nonostante i risultati delle ultime analisi fatte da Anas, che sembrerebbero escludere la contaminazione da metalli delle acque sotterranee, è urgente disporre nuovi controlli e nuove analisi. Rimandare non è più possibile. Quel percolato di dubbia composizione si trova a ridosso di terreni coltivati, oliveti e vigneti – conclude Michele Ciusa -. Il rischio contaminazione è altissimo, ed è da arginare prima che sia troppo tardi.»

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Il gruppo di minoranza “Progetto comune” del Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu, ha presentato un’interrogazione con la quale chiedono un intervento immediato per il risanamento e la bonifica dei viali del cimitero.

«Le abbondanti piogge delle ultime settimane e la mancata manutenzione delle caditoie e dei pozzetti che convogliano le acque piovane, hanno causato imponenti allagamenti in diverse zone del cimitero con evidente grave disagio per i nostri concittadini – sostengono i consiglieri del gruppo di minoranza “Progetto comune”, composto da Eloise Carboni, Valentina Cuccu, Antonio Fanni e Claudio Pistori -. Ancora oggi ci comunicano che, nonostante le innumerevoli segnalazioni avanzate,  non risultano adottati provvedimenti risolutivi di alcun genere per ovviare a tale situazione di degrado. Alcuni viali, infatti, sono tuttora allagati e tale situazione è oramai persistente dalla fine di ottobre ed era presente anche per la commemorazione dei defunti del 2 novembre. Tale circostanza ha di fatto reso impossibile l’accesso delle persone ai loculi dei propri cari per l’ingente quantità d’acqua stagnante (circa 15 cm) che oltretutto sta provocando infiltrazioni all’interno  di quelli posti alla base, come si evince dalle fotografie allegate del 10.11.2019. Peraltro in alcuni punti sono del tutto assenti i pluviali di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche, che di fatto continuano a sversare direttamente sui loculi.»

«Per tali ordini di motivi – concludono i consiglieri del gruppo di minoranza “Progetto comune”chiediamo vengano disposti nell’immediato provvedimenti urgenti di risanamento, pulizia e bonifica dei pozzetti e delle caditoie, al fine di evitare i suddetti fenomeni di ristagno delle acque meteoriche e garantirne il regolare deflusso, salvaguardando in tal modo la pubblica incolumità.»

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E’ stato prolungato fino al 31 dicembre 2019 l’accordo tra la Carbosulcis e l’Enel di Portovesme per il ritiro e lo stoccaggio delle ceneri derivanti la produzione della centrale elettrica.

Ne dà notizia l’amministratore unico della Carbosulcis, Francesco Lippi.

«Nelle more dell’aggiudicazione della nuova gara, la società, a seguito di una trattativa che ha portato alla proroga conrrattuale, si è resa disponibile per il ritiro e lo stoccaggio del rifiuto derivante dal funzionamento della centrale Enel “Grazia Deledda”. Il rifiuto, classificato speciale non pericoloso, sarà depositato nelle aree di stoccaggio per poi, una volta vagliato, pompato nella discarica autorizzata in sottosuolo ad una profondità di circa 500 metri. L’operazione – aggiunge Francesco Lippi – ha una valenza sia di tipo ambientale che di sicurezza per la chiusura di alcune aree nel sottosuolo della miniera. Allo stesso tempo, in attesa di conoscere l’esito della gara triennale per il nuovo affido del servizio da parte di Enel, questa operazione contrattuale porterà ricavi tali da consentire alla Carbosulcis di avvicinarsi per la prima volta ad un pareggio di bilancio.»

 

 

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«I 35 milioni appena sbloccati con accordo quadro rappresentano i primi risultati concreti dell’azione svolta in questi mesi dalla Regione, volta a incrementare gli appalti, accelerare la spendita in Sardegna dei finanziamenti destinati alle strade e, laddove possibile, far si che gli appalti siano suddivisi per importi più piccoli in maniera tale da non precludere la partecipazione delle imprese sarde ai bandi di gara. Il recepimento tramite pubblicazione dei sette accordi quadro per interventi in tutta l’Isola, fa parte dell’intesa siglata a settembre nell’assessorato dei Lavori pubblici alla presenza dei vertici di Anas e testimonia l’attenzione della Regione, altissima, sul dossier strade, che ancora una volta non temo a definire dramma della Sardegna.»

L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, si è espresso così in merito alla pubblicazione delle gare pubbliche indette da Anas per interventi di manutenzione finalizzati al risanamento strutturale delle opere d’arte stradali, quali per esempio ponti, viadotti, attraversamenti della Sardegna. Interventi considerati strategici per mantenere il livello di sicurezza.

Dopo gli accordi raggiunti ieri su 130 e 554 grazie ai quali Anas procederà con la progettazione definitiva dei tratti interessati, si sta procedendo ora all’appalto di nuove opere in accordo quadro con l’obiettivo, richiesto dalla Regione, di garantire efficienza. L’utilizzo dell’accordo quadro quale strumento contrattuale, consente infatti di avviare i lavori con la massima tempestività senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo e maggiore efficienza.

Si tratta, nello specifico, di sette accordi quadro pubblicati ieri in Gazzetta Ufficiale, per 7 interventi stradali (manutenzioni) del valore di 5 milioni l’uno.

«Come Assessorato – aggiunge Roberto Frongia – abbiamo chiesto e ottenuto appalti di importo contenuto per consentire anche alle nostre imprese di poter accedere ai bandi di gara. Il fatto che non venga preclusa la partecipazione delle imprese sarde è un risultato straordinario.»

I 35 milioni si aggiungono ai 60 già destinati di manutenzione sulle strade i cui lavori risultano al momento in corso.

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Siurgus Donigala apre i portoni delle case del suo paese domenica 17 novembre per laboratori, animazione e spettacoli itineranti: tutto all’insegna della tradizione, degli antichi mestieri, dell’arte tramandata dai genitori ai figli del ricamo, del pane, del formaggio, della trasformazione del miele e tanto altro ancora.

«Quest’anno per il nostro Saboris Antigus – ha detto Antonello Perra, primo cittadino del paese – abbiamo scelto di far rivivere al visitatore una giornata della vita quotidiana di alcuni secoli fa. Nel mese di novembre era infatti forte il ricordo dei defunti, che si esprimeva nel modo di vestire, nel cucinare e nell’essere di animo gentile. Usanze quindi come “is animeddas” per i bambini o sa “mandada” al vicino di casa che, ricambiava con le poche cose disponibili (dolcetti de “tottus is santus”, fichi secchi e melagrane), ci riportano a un tempo passato. Proprio questo sarà quello che si potrà percepire il giorno di Saboris a Siurgus Donigala, mentre si passeggia dalla Casa del Conte alla Casa del pane. A questo si aggiungeranno tutte le altre manifestazioni che ci ricordano che siamo un paese incline al divertimento, ma nel segno delle tradizioni.»

I laboratori. Durante tutta la giornata protagonista la filiera completa della lavorazione del latte ovino (dalla mungitura alla produzione del formaggio).
A seguire: dall’alveare alla trasformazione del miele. Anche la filiera dei prodotti suinicoli sarà oggetto di dimostrazioni all’interno degli spazi degli allevamenti locali. E’ prevista una mostra di cavalli con l’allestimento di un maneggio nel quale sarà possibile prendere lezioni di equitazione, con il rilascio dell’attestato del battesimo della Sella.

Impredibile il laboratorio della lavorazione del pane, della pasta e dolci tipici locali alla Casa del pane, dove ci sarà anche una dimostrazione su come si lavorava il rame.

Saranno le donne a tenere invece ferri ed uncinetto in mano per dare vita a incantevoli ricami artistici: laboratorio di ricamo, ferri, uncinetto, sempre alla Casa del pane.

Il laboratorio del maniscalco sarà visionabile invece a Sa Omu de su Conti.

Siurgus Donigala, un paese da visitare, mostre e degustazioni con gli chef. Durante la giornata sarà possibile ammirare la mostra fotografica allestita alla Casa del Pane e partecipare al laboratorio del gusto presentato dallo chef Alessandro Falchi e da Annalisa Atzeni, con la degustazione dei prodotti alimentari che richiamano la tradizionale usanza “De sa Mandada e i drucisi de tottus is santus”, accompagnati dai vini di Stefano Soi della cantina di Nuragus.

La casa del cacciatore sarà invece dedicata alla scoperta degli oli essenziali.

Mostra di cimeli, divise e armi che hanno segnato il passato e il presente del paese sarà allestita a Sa Omu de Su Conti, dove sarà possibile immergersi anche nel gusto medievale con la mostra dei costumi locali a cura del Gruppo Folk Siurgus Donigala e la degustazione dei prodotti tipici legati alla tradizione.

Nella chiesa di San Teodoro ci sarà la celebrazione della Santa Messa domenicale e la mostra degli oggetti sacri.

Visitabile anche il nuraghe con la spiegazione storica della archeologa Maily Serra dalle 11.30 alle 12.30.

Animazione e spettacoli itineranti. Dalla mattina saranno presenti il gruppo “Sonusu de Beranu” ed il gruppo Folk Siurgus Donigala che con canti e balli allieteranno l’intera giornata. Dalle 15.00 alle 18.00 “Giogusu Antigusu” con la mostra dei giochi antichi e la dimostrazione del loro utilizzo, con la collaborazione del gruppo parrocchiale Siurgus Donigala e il gruppo Scout. Alle ore 18.00, a Sa Omu de Su Conti partirà la sfilata de “Is Scruzzonis” che si concluderà nella Piazza Combattenti.

A seguire lo spettacolo musicale con il gruppo “Istentales” e balli con i gruppi folk.