19 July, 2024
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Prosegue sulla scia delle ultime indagini l’attività di contrasto al traffico e all’uso di sostanze stupefacenti dei carabinieri della compagnia di Dolianova, nella Trexenta. Tre ragazzi di Ortacesus, di età compresa tra i 22 e i 27 anni, tutti facenti parte di una società sportiva dilettantistica sono stati denunciati dai militari della stazione di Senorbì per aver favorito e concesso l’uso, all’interno della struttura dell’associazione, di hashish, marijuana e cocaina. In un’operazione congiunta delle stazioni di Siurgus Donigala e Suelli è stato arrestato E.P., classe ’94 di Seuni con precedenti di polizia, per detenzione illegale di arma da fuoco clandestina e coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Nell’abitazione del giovane, attirati ed insospettiti dall’inconsueto via vai, i militari hanno rinvenuto un fucile calibro 12 e 45 cartucce. La perquisizione, estesa a tutti i vani dell’abitazione, ha permesso poi di rinvenire nel sottotetto 16 piante alte circa 2,5 metri e 9 chili di marijuana divisa in sacchetti, 2 bilancini e materiale elettrico (lampade e areatori) per la coltivazione dello stupefacente. Per lui sono scattate le manette e domani verrà giudicato per direttissima.

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«Apprendo da una nota ufficiale della compagnia Air Italy che, per l’ennesima volta, il diritto alla mobilità dei sardi viene messo in discussione. La cancellazione unilateralmente annunciata, per oltre un mese, dei voli da e per Olbia in continuità territoriale, giustificata con il periodo di chiusura programmato dello scalo aeroportuale gallurese, non è accettabile. Da tempo sosteniamo che l’assegnazione delle rotte in continuità territoriale senza compensazione, per il solo scalo di Olbia, avrebbe causato il collasso dell’attuale impianto di collegamenti per la nostra isola ma la Regione Sardegna ha inteso ostinatamente procedere sulla propria strada, creando di fatto due regimi: uno con compensazione (su Alghero e Cagliari) e l’altro privo di compensazione per il solo scalo di Olbia. Ho chiesto più volte, senza successo, che anche il bando riguardante le tratte da e per Olbia venisse revocato. Il risultato è che, allo stato attuale, Olbia rischia di essere incredibilmente tagliata fuori dalle rotte in continuità territoriale.»
E’ molto critico il deputato del M5S Nardo Marino sull’ipotesi che Air Italy si disimpegni dalle rotte in continuità territoriale.
«Nella nota ufficiale di Air Italy viene certificato che, durante il periodo di chiusura per lavori di ristrutturazione dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda, attualmente prevista dal 3 febbraio 2020 al 13 marzo 2020, il vettore sospenderà tutti i collegamenti Olbia-Roma e Olbia-Milano – aggiunge il deputato pentastellato -. Anziché organizzare un adeguato servizio di trasferimento dei passeggeri ad Alghero per fronteggiare l’emergenza della chiusura dello scalo e comunque assicurare i voli previsti per le tratte in continuità, la compagnia decide dunque di lasciare a terra i passeggeri. Saranno sufficienti i voli Alitalia da e per Alghero per soddisfare le necessità di mobilità dell’intero nord Sardegna? La ristrutturazione dello scalo olbiese era nota da tempo, anche alla stessa Air Italy la quale, con la decisione comunicata a mezzo stampa, ha di fatto deciso di lasciare a terra un intero territorio. L’auspicio, a questo punto, è che la Regione convochi immediatamente le compagnie per trovare una soluzione. A tal proposito – conclude Nardo Marino -, ricordo che l’attuale regime di continuità territoriale scadrà il 16 aprile 2020 e ancora poco e nulla è dato sapere sul nuovo bando, sulle concertazioni con l’Ue e sul futuro dei collegamenti aerei da e per la Sardegna.»

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Mercoledì 13 novembre, si terrà a Cagliari, negli spazi di Sa Manifattura (viale Regina Margherita, 33), verrà presentato il bando di Sardegna Ricerche “Sardegna Verde”, che finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei settori dell’edilizia sostenibile e della cosmesi naturale collegata alla ricettività sostenibile.
Il bando “Sardegna Verde” nasce dall’esigenza di promuovere un nuovo sviluppo sostenibile in Sardegna, aiutando le piccole imprese “verdi” esistenti e promuovendo la riconversione di quelle che ancora non producono secondo gli standard della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
L’incontro prevede una sessione plenaria iniziale, durante la quale saranno illustrati il progetto complesso e il nuovo bando, in rapporto con le strategie di sviluppo regionale. Seguirà poi una fase in cui i partecipanti saranno divisi in due gruppi di lavoro per approfondire le due linee tematiche di sviluppo del bando.
Interverranno, per Sardegna Ricerche, la commissaria straordinaria Maria Assunta Serra e la referente del progetto Marina Masala, Marco Naseddu del Centro Regionale di Programmazione, e gli esperti della RTI ISRI-Poliste Mariarosaria Balzano, Michela Manni, Renato Nicastro, Serenella Paci, Cinzia Sanna, e Rainer Winter Toshikazu.
Il bando rientra nel Progetto complesso “Bioeconomia” e ha una dotazione di 700.000 euro a carico del POR-FESR Sardegna 2014-2020 – Asse I “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione”. Le linee di intervento sono due: la linea A: Progetti strategici di filiera, e la linea B: Progetti semplici proposti da singole imprese. Le domande potranno essere presentate a partire dal 25 novembre e fino al 31 gennaio 2020.
La presentazione del bando sarà replicata in un incontro in programma a Sassari il prossimo 27 novembre (Aula magna dell’Università, ore 16.00).
Il programma dell’incontro con il modulo per la registrazione si può trovare sul sito web di Sardegna Ricerche (www.sardegnaricerche.it), insieme al testo completo del bando e alla documentazione del Progetto complesso.

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«Esprimiamo grande soddisfazione per la richiesta fatta dal ministro Roberto Speranza al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Andriukatis. Il Ministro, constato che in Sardegna da 14 mesi non si registrano nuovi casi di peste suina negli allevamenti, ha richiesto una riduzione delle restrizioni commerciali a cui è sottoposto il settore suinicolo in Sardegna.»
Lo ha detto, questa sera, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Il ministro Roberto Speranza ha inoltre riconosciuto il lavoro della precedente Giunta regionale, che si è impegnata seriamente sulla prevenzione e svolto controlli rigorosi ottenendo importanti risultati – ha concluso Luca Pizzuto -. Siamo pienamente d’accordo con lui, infine, sul fatto che il campo suinicolo rappresenti un comparto strategico, di elevata qualità, in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni economiche dell’Isola.»
Sull’iniziativa del ministro della Salute Roberto Speranza, è intervenuto anche Daniele Cocco, capogruppo di Liberi e Uguali Sardigna in Consiglio regionale.
«La Sardegna avrebbe molte più speranze si successo in questa richiesta se la Giunta appoggiasse chiaramente le azioni di controllo della malattia attuate da parte della Unità di progetto, è fondamentale che la Regione prosegua con il massimo sforzo ogni azione che assicuri il definitivo depopolamento dei suini bradi illegali tuttora presenti nel nostro territorio – ha detto Daniele Cocco -. Il Commissario dell’Unione europea per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis ha riconosciuto il grande lavoro svolto negli ultimi anni dall’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina, mi auguro – ha concluso Daniele Cocco – che quanto prima le nostre carni e ai nostri prodotti di salumeria possano beneficiare della riapertura dei mercati internazionali dando nuove possibilità di sviluppo all’intero comparto agro-alimentare.»

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Sono stati consegnati questa mattina, nella sala riunioni della Cardiologia, i lavori per la realizzazione delle opere edili e di impiantistica della nuova emodinamica per la Cardiologia dell’Aou di Sassari. Dal momento della firma del verbale, la ditta Medical spa avrà 150 giorni per completare i lavori.

La consegna del verbale è stata fatta questa mattina, alla presenza del direttore generale Nicolò Orrù, del direttore sanitario Bruno Contu, del direttore amministrativo Chiara Seazzu e del responsabile dell’Ufficio tecnico aziendale Roberto Manca. In rappresentanza delle ditte erano presenti Leonardo Fiore della Medical Concept e Gianluca Ara della Medical spa.

Le opere di adeguamento edile, impiantistico e di completamento dei locali principali e accessori avranno un costo di poco superiore agli 804mila euro.

Questi lavori fanno parte del più ampio progetto di realizzazione della nuova emodinamica. La gara d’appalto è stata fatta attraverso una procedura comunitaria ed è stata aggiudicata lo scorso 15 gennaio al raggruppamento temporaneo di impresa, con capogruppo Medical Concept lab srl (quindi Medical spa, Boston Scientific spa e Siemens Healthcare srl), al prezzo di 16 milioni di euro (per un valore a base d’asta di 20.298.600 di euro).

Si tratta di una fornitura in regime di service, per un periodo di sette anni, di beni e servizi per la gestione delle procedure di cateterismo cardiaco e di emodinamica, per gli interventi coronarici e cardiaci in generale.

«La nostra azienda – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù – è hub e ha una Cardiochirurgia che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’Aou e della sanità regionale. E l’emodinamica è un servizio fondamentale per il Nord Sardegna. C’è quindi bisogno di un apparecchio per le angioplastiche che, in caso di trattamento dell’infarto acuto, è considerato macchinario salvavita.»

Un progetto importante, selezionato dalla commissione giudicatrice, presieduta da Pierfranco Terrosu (già direttore del reparto di Cardiologia), che prevede appunto una ristrutturazione completa delle due sale di emodinamica, con una sostituzione totale delle apparecchiature e con l’acquisizione di strumentazione della più alta innovazione tecnologica oggi esistente al mondo, che farà dell’unità di Terapia Intensiva di Sassari, un centro di riferimento di assoluta valore.

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Consentirà la realizzazione di interventi di specialità oculistica, quali cataratte, così da alleggerire il carico sulle sale operatorie di Oculistica, che saranno utilizzate per le attività chirurgiche più complesse. Si tratta del nuovo ambulatorio chirurgico dell’unità operativa diretta dal professor Francesco Boscia, realizzato al piano terra del secondo padiglione delle Stecche Bianche. I locali sono stati ristrutturati e adeguati con il prezioso contributo dei privati e intitolati ad Angelo Delogu.

Per l’ammodernamento dei locali al piano terra della seconda stecca bianca, l’Aou di Sassari ha utilizzato circa 65mila euro: di questi 30mila su fondi del Servizio edile e impianti dell’Aou e 35mila da donazione liberale della famiglia Delogu di Sassari. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro ha elaborato il progetto che è stato approvato, poi, a marzo 2018, dando così il via libera agli uffici per la predisposizione della gara d’appalto. Gara che si è chiusa con l’aggiudicazione alla ditta Iem di Sassari. A conclusione lavori sono state avviate le procedure di accreditamento sanitario.

L’apertura è avvenuta questa mattina alla presenza dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del presidente della sesta commissione regionale Domenico Gallus, del prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro, del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, del presidente dell’Ordine dei medici Nicola Addis, il generale della Brigata Sassari Andrea Di Stasio e dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba che ha benedetto i nuovi locali. A fare gli onori di casa per l’Aou il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu, il direttore amministrativo Chiara Seazzu ed il direttore dell’unità operativa di Oculistica professor Francesco Boscia.

Di grande rilevanza il contributo offerto dai privati per la ristrutturazione dei locali e la realizzazione dell’ambulatorio. Per la famiglia Delogu la donazione rappresenta un gesto importante. Dopo la morte, avvenuta quattro anni fa, del capofamiglia Angelo, conosciuto e stimato ottico in città, i quattro figli, Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano – presenti questa mattina all’apertura dell’ambulatorio – desideravano poter ricordare il padre in modo particolare. Hanno così espresso il desiderio di fare qualcosa che andasse a vantaggio della società e la scelta si è orientata proprio per l’unità operativa di Oculistica.

Nell’ambulatorio saranno eseguiti interventi chirurgici e procedure diagnostiche o terapeutiche invasive o semi invasive, per quelle situazioni che non richiedono ricovero ordinario o a ciclo diurno. Si tratta di interventi che possono essere svolti in anestesia locale o loco-regionale e non necessitano di un’osservazione post operatoria prolungata.

L’ambulatorio, oltre alla sala dedicata agli interventi con gli arredi dedicati, si compone di una stanza di preparazione e un’altra di osservazione post intervento. Al suo interno, oltre al direttore, saranno impegnati due medici, due infermieri e un ausiliario per la sterilizzazione dei ferri chirurgici.

Con la sua attivazione sarà possibile quindi istituire un percorso di chirurgia ambulatoriale programma. I pazienti da avviare a questo percorso saranno selezionati sulla base delle condizioni generali, della tipologia delle patologie e della complessità dell’intervento richiesto. «L’apertura di questo nuovo ambulatorio – ha detto il direttore generale Nicolò Orrù nel ringraziare tutti gli operatori – renderà disponibili le sale del blocco operatorio per le attività chirurgiche più complesse e consentirà di ridurre le liste d’attesa per i pazienti che soffrono di questa patologia e renderà più celeri le procedure per le cataratte».

«Qui – ha aggiunto il professor Francesco Boscia – saranno effettuate procedure anche per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile, trattamenti per i quali si prevede un aumento della richiesta. La nostra struttura , attualmente, è il quinto centro in Italia per l’erogazione di queste prestazioni. Ogni anno sono oltre 1600 gli interventi chirurgici della cataratta. Con il nuovo ambulatorio i volumi potranno aumentare, riducendo notevolmente i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto di quelli che arrivano da fuori città.»

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La promozione del Parco naturale regionale di Tepilora parte anche dalla capacità di coinvolgere i tour operator nazionali in un percorso di conoscenza diretta dei territori, delle peculiarità e dei punti di forza su cui investire per la valorizzazione di ambiente, tradizioni, agroalimentare e soprattutto accoglienza turistica. Con questo spirito è nato l’educational tour, organizzato per il Parco da Legambiente Sardegna, che dal 16 al 18 novembre prossimi vedrà coinvolti nella scoperta dei territori dei quattro Comuni del Parco (Posada, Torpè, Lodè e Bitti) i tour operator: Four Seasons Natura e Cultura, EquoTube e Po Delta Tourism. Il 16 e 17 novembre si terranno le attività sul campo, grazie anche al supporto dei quattro Centri di Educazione all’ambiente e alla sostenibilità (Ceas) presenti nei quattro Comuni, mentre il 18 dalle ore 9,30 alle 13 i tour operator incontreranno, nei locali delle Casa della Dame in piazza Eleonora d’Arborea a Posada, gli imprenditori locali, i rappresentanti delle istituzioni e i diversi soggetti coinvolti nelle attività del territorio. Nell’ultimo appuntamento i tour operator, supportati dal personale di Portale Sardegna ed Escursi, illustreranno le loro valutazioni, frutto delle esperienze maturare nei due giorni di visite, con l’obiettivo di favorire una riflessione per la definizione di una strategia di promozione e di offerta.

Ai tour operator saranno proposte esperienze evocative di alcune tra le principali potenzialità del Parco: trekking, escursione in e-bike e in kayak, attività di birdwatching e visita in un sito archeologico. Il coinvolgimento dei Ceas assicurerà quei contributi conoscitivi e di comprensione dei territori che non potranno essere affidati alle singole esperienze.

Gli imprenditori e i portatori di interesse che intendono partecipare ai lavori di lunedì 18 novembre a Posada e che ancora non si sono iscritti potranno manifestare il proprio interesse inviando una mail a tepilora.strategiaturistica@gmail.com

Il Parco naturale regionale di Tepilora ricade nei Comuni di Posada, Torpè, Lodè e Bitti. Si estende per circa 8.000 ettari e comprende foreste, una ricca e articolata rete di sentieri, corsi d’acqua e un sistema dunale lungo un arco costiero di circa 5 chilometri. La componente principale è quella forestale, con un ampio patrimonio demaniale gestito dall’Agenzia regionale Forestas, che si affaccia sul bacino del Rio Posada, elemento fisico di connessione che collega le aree montane dell’interno con l’ampia pianura del delta del fiume. Il Parco è stato istituito nell’ottobre 2014. Sin da subito ha promosso la candidatura di un territorio più ampio che comprende 17 Comuni e che dal 2017 ha ottenuto il riconoscimento di Riserva della Biosfera MaB UNESCO col nome di “Tepilora, Rio Posada e Montalbo”.

In questi anni, il nuovo Organismo ha avviato progetti e attività orientati ad affermare la visione di Parco come opportunità di sviluppo per le comunità locali e di crescita culturale del territorio, coinvolgendo prioritariamente gli operatori economici.

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Alla Pelosa arrivano il numero chiuso e un ticket per l’accesso alla spiaggia gioiello. È il progetto sperimentale che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale di Stintino, prenderà il via la prossima estate. Lo ha annunciato sabato il sindaco Antonio Diana, durante la seduta del consiglio comunale.

La scelta dell’amministrazione arriva dopo i numerosi studi che in questi anni sono stati condotti sulla spiaggia che si affaccia sull’isola dell’Asinara. Tra questi il progetto di biomonitoraggio sulla Pelosa che punta allo studio della diversità microbica della spiaggia, utilizzando tecnologie molecolari. Il progetto è condotto dall’Università di Sassari e si inserisce all’interno del progetto di recupero e riqualificazione finanziato dalla Regione. Il consiglio comunale sabato mattina, con i soli voti della maggioranza (tra la minoranza due contrari e un astenuto) ha dato il via libera alla prosecuzione della convenzione con l’ateneo turritano per un altro anno.

Il progetto prevede l’acquisizione di informazioni sulla struttura delle comunità microbiche che costituiscono l’ecosistema della spiaggia della Pelosa. Quindi il monitoraggio dello stato della salute della spiaggia e l’individuazione delle possibili conseguenze di ordine sanitario in relazione alla accertata presenza di patogeni ed eventuali effetti sull’uomo e sull’ambiente.

«Lo studio fa parte del progetto generale da 18 milioni di euro che ha ottenuto il finanziamento da parte della Regione per 5 milioni – ha spiegato il primo cittadino -. Come tale, è un nostro dovere portarlo avanti, perché costituisce uno degli elementi portanti dello stesso progetto. Grazie a questo studio, che spiega anche i possibili effetti dell’eccessivo carico antropico sulla spiaggia, possiamo pensare di avviare alla Pelosa, già per la prossima estate, il numero chiuso, che potrà essere di circa 1.500 persone.»

«Sarà una sperimentazione, da avviare attraverso una regolamentazione, che potrebbe prevedere un ticket di ingresso come forma di contribuzione e servirà a sovvenzionare le attività di manutenzione e monitoraggio della spiaggia stessa», ha aggiunto.

«Lo studio di ricerca – ha specificato l’assessore del Turismo Francesca Demontis – inizierà questo mese, con l’avvio dell’anno accademico. Il ticket ci consentirà di affrontare le spese per la Pelosa e distribuire i proventi anche per la manutenzione e pulizia delle altre spiagge. Sono convinta che si potrà arrivare a un buon risultato.»

Dello stesso avviso l’assessora ai lavori pubblici Antonella Mariani. «Abbiamo avviato un percorso di corretto utilizzo della spiaggia della Pelosa, finalizzato alla sua salvaguardia. E il fatto che la Regione abbia finanziato i primi lotti di lavoro del progetto di riqualificazione della spiaggia ne dimostra l’importanza e il valore», ha detto a margine del Consiglio.

Il 18 novembre, intanto, ha annunciato ancora il sindaco, si svolgerà l’ultima conferenza di servizio sul progetto definitivo che prevede l’eliminazione della strada asfaltata a monte della spiaggia. «A quel punto – ha concluso Antonio Diana – sarà possibile avviare la fase degli espropri, il progetto esecutivo e gli appalti».

Nella stessa seduta, infine, il Consiglio comunale ha approvato la variazione del bilancio per circa 150mila euro e la variazione al Dup, il documento unico di programmazione, per la progettazione.

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«Sta iniziando il caos nei trasporti e la Regione non muove un dito.»

Dopo l’appello lanciato nei giorni scorsi, il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca bacchetta nuovamente l’assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde, in seguito al recente annuncio della chiusura dell’aeroporto di Olbia nel periodo febbraio-marzo con conseguenti disagi per i passeggeri galluresi che, vista la defezione di Airitaly per garantire i voli, saranno costretti a prendere l’auto e volare da Alghero con Alitalia (con l’incognita di trovare posto).

«Siamo allo sbando – afferma William Zonca – riteniamo che l’assessore ai Trasporti si debba impegnare a trovare soluzioni e non stia chiuso dentro il Palazzo senza comunicare con nessuno. Questa situazione rischia di essere devastante per le ricadute sui lavoratori, vista la situazione di Airitaly, e sull’intera economia del territorio che chiede certezza sulla continuità territoriale. La Regione non può stare a guardare

 

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«E’ un evento storico per Cagliari e la Sardegna, per celebrare la ricorrenza dei 60 anni dall’istituzione della Federazione Italiana Gioco Calcio. Un’esposizione itinerante nei capoluoghi isolani dei quattro trofei Fifa vinti dalla Nazionale Italiana e la Coppa Europea sollevata nel 1968. Un momento unico che arriva in concomitanza del magico periodo attraversato dal Cagliari, con un terzo posto che sta esaltando l’intera Sardegna.»

Così il presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco, ha aperto la conferenza stampa di presentazione dell’evento promosso dal Comitato Regionale FIGC Sardegna, guidato dal Presidente Gianni Cadoni, con un viaggio itinerante nei centri isolani delle quattro coppe del Mondo 1934 in Italia, 1938 in Francia, 1982 in Spagna e 2006 in Germania. A questi si aggiunge il Trofeo della Coppa Europa vinta nel 1968. I trofei potranno essere ammirati sino a domani dai visitatori nella Sala Search ai bordi del Largo Carlo Felice. Mercoledì 13 novembre, ad Oristano, nel centro federale di San Rodia, si terrà un un mega raduno per omaggiare il ruolo svolto dalla federazione in Sardegna.