28 December, 2024
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La cimice asiatica sta mettendo in difficoltà le produzioni orticole e frutticole creando problemi e preoccupazioni fra le imprese agricole sarde. Per chiedere alle Istituzioni soluzioni immediate, sia per contrastare il nuovo flagello delle campagne, sia per aiutare economicamente le aziende colpite, la Cia Agricoltori Sardegna ha inviato una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas, affinché si faccia portavoce presso il Governo nazionale della situazione e delle preoccupazioni del comparto agricolo. L’obiettivo è fare in modo che si definiscano misure eccezionali in grado, nell’immediato aiutare le aziende, e nel contempo dare prospettiva al settore che rischia di perdere rapidamente una parte consistente della produzione. Un invito, quello della Confederazione Sardegna, in sintonia con quanto già richiesto al ministro Teresa Bellanova dalle Cia Emilia Romagna, Cia Veneto, Cia Friuli Venezia Giulia, Cia Trentino Alto Adige, Cia Lombardia e Cia Piemonte. «Anche in Sardegna, la cimice asiatica sta causando danni alle produzioni agricole in entità tale da mettere a rischio la sopravvivenza di numerose aziende, oltre a creare notevoli problemi all’intera filiera a valle della produzione», spiega il presidente regionale della Cia Sardegna, Francesco Erbì.

«Chiediamo al presidente Solinas che si faccia portavoce delle necessità del comparto agricolo sardo sostenendo presso il Governo nazionale le necessità e le priorità per affrontare quest’emergenza». Le vie di intervento, secondo la Cia sono due, da percorrere parallelamente. Da una parte è indispensabile definire un sostegno finanziario adeguato e procedere senza indugi alle modifiche normative necessarie per fronteggiare il problema: «Pur apprezzando l’annuncio della Ministra del Mipaaf Teresa Bellanova della disponibilità di 80 milioni di euro nel triennio, si ritiene tale importo inadeguato e del tutto insufficiente; occorre che il Governo si faccia carico della gravità del problema e agisca coerentemente». Dall’altra parte occorre dotare delle risorse necessarie la ricerca chiamata a fornire, in tempi possibilmente rapidi, risposte all’esigenza di contenere questo nuovo flagello, evitandone la dispersione e creando un coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti.

Dalla necessità e urgenza di dare risposte a queste urgenze nascono i suggerimenti della Cia, fra i quali: l’immediata sospensione dei mutui; l’istituzione di un fondo di rotazione che fornisca le garanzie necessarie a chi necessita di risorse finanziarie per proseguire l’attività; l’adozione di misure che evitino la segnalazione dei soggetti coinvolti alla Crif (Centrale rischi, ndr); una norma, anche transitoria, che eviti l’emissione di Durc negativi per coloro che non sono nelle condizioni oggettive di far fronte al pagamento degli oneri contributivi. E ancora: «Cia-Agricoltori Italiani chiede con forza che l’intero Governo agisca nei confronti delle competenti autorità dell’Unione Europea per confermare l’utilizzo per l’anno prossimo della sostanza chimica Metile, l’unica che allo stato assicura un parziale controllo della cimice – spiega ancora Erbì -. Inoltre occorre che tutti gli atti necessari per rendere possibile l’immissione in pieno campo già dall’inizio della prossima primavera dell’antagonista, noto come vespa samurai, siano attuati nei tempi necessari per permettere il raggiungimento di questo imprescindibile obiettivo». Altre azioni necessarie sono le modifiche ai Regolamenti comunitari mirate a: l’aumento dell’aliquota di sostegno dal 50 all’80% per gli investimenti, tipo l’approntamento delle reti di protezione; l’aumento della clausola di salvaguardia per le Op sino all’80% per evitare che queste, a causa della riduzione dei conferimenti, perdano i requisiti del riconoscimento; modifica degli orientamenti per gli aiuti di stato per permettere che la prevista soglia di danno del 30% possa contenere più calamità succedutesi nel corso dell’anno; attivazione dell’art. 221 del Reg. Ue n. 1308/2013 per ristorare i danni evidenziando che la calamità ha assunto ormai un carattere sovraregionale e deve essere affrontata con la dovuta risolutezza. «E, infine – sottolinea Erbì -, in considerazione dell’andamento del mercato che vede la carenza di prodotto nazionale, si rende necessario aumentare i controlli sulla filiera per assicurare che l’origine dei prodotti sia garantita, allo scopo di evitare fraudolenti indicazioni che sarebbero una ulteriore beffa al danno subito».

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Domani (venerdì 8 novembre), a partire dalle ore 10.00, nel Business center dell’aeroporto di Cagliari, si terrà l’incontro “Destinazione Sardegna: strategie per il turismo” con tre tavole rotonde tematiche: “I trasporti come elemento fondamentale per lo sviluppo dei flussi turistici: stato dell’arte e prospettive future” (ore 10.15); “Accoglienza e servizi: innovare per crescere” (ore 11.00); “Destagionalizzazione: modelli di sviluppo e nuovi attrattori turistici” (ore 11.45).

Interverranno gli assessori regionali del Turismo, Gianni Chessa, e dei Trasporti, Giorgio Todde, Massimo Deiana (presidente Autorità di sistema portuale della Sardegna), Chicco Porcu (presidente Arst), Silvio Pippobello (Geasar, Aeroporto di Olbia), oltre ai rappresentanti di Federalberghi, Faita Federcamping, Fiavet, Unioncamere, Confcommercio, Confindustria, Confapi, Confesercenti, compagnie di navigazione ed aziende turistiche.

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La società Ecocentro Sardegna, realtà del Gruppo Esposito con sede a Cagliari, è stata premiata a Rimini per il suo innovativo impianto per il trattamento dei rifiuti spiaggiati che opera a Quartu Sant’Elena. Il sistema impiantistico brevettato consente il recupero di alghe e posidonia, dando vita a nuovi prodotti ecosostenibili. Restituisce inoltre sabbia pulita alle spiagge d’origine contrastando il fenomeno dell’erosione costiera.

Un riconoscimento estremamente significativo che testimonia la validità di questa innovativa soluzione, brevettata a livello italiano ed europeo,  in grado di recuperare ogni singolo granello di sabbia da restituire alla spiaggia d’origine e di valorizzare la frazione organica presente rendendola idonea all’utilizzo in agricoltura o riutilizzabile in bioedilizia.

La validità del sistema è stata confermata nel modo più significativo con l’intervento effettuato ad Alghero, la cui principale spiaggia era oppressa dal problema della posidonia. Sono state rimosse dalla spiaggia circa 2.500 tonnellate di posidonia, che hanno restituito alla spiaggia d’origine, dopo il trattamento nell’impianto di Ecocentro Sardegna, oltre 1200 tonnellate di sabbia pulita.

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Una risoluzione della commissione da portare all’attenzione dell’Aula sulla vertenza Auchan-Conad, per sostenere le ragioni dei lavoratori a rischio taglio, in seguito all’acquisizione, da parte del consorzio delle Coop, degli ipermercati della catena di distribuzione francese. È l’impegno assunto dal presidente del parlamentino del Lavoro, Alfonso Marras (Riformatori sardi), a conclusione dell’audizione dei sindacati Cisl, Cisl e Uil, impegnati al ministero dello Sviluppo economico nella difficile trattativa per salvaguardare i livelli occupazionali e le garanzie contrattuali dei 738 addetti sardi, impiegati nelle quattro strutture di vendita isolane, a Cagliari (Santa Gilla e Marconi), Sassari e Olbia.

Giuseppe Atzori (Fisascat-Cisl), Simone Congiu (Filcams Cgil) e Cristiano Ardau (Uil-Tucs), nel corso dei loro interventi, hanno ripercorso le tappe di quella che è stata definita «la terza vertenza per importanza nazionale» e che riguarda il futuro dei 15.773 lavoratori in Italia nei 269 negozi marchiati Auchan. Si ipotizzano, alla luce dei piani di ristrutturazione redatti da Conad, 6.000 esuberi per effetto del dimezzamento delle superfici di vendita, della chiusura di numerosi ipermercati e per il differente rapporto tra addetti e superficie di vendita, rispetto a quello tradizionalmente utilizzato da Auchan. Nello specifico, in Sardegna è annunciata la chiusura dei centri vendita di Sassari, Olbia e di quello di Santa Gilla a Cagliari con un drastico taglio del personale che metterebbe a rischio 396 buste paga rispetto alle attuali 738 retribuzioni.

Una situazione definita “drammatica” dai sindacati e la cui gravità è stata evidenziata, seppur con diverse sottolineature critiche, dai consiglieri di maggioranza e opposizione intervenuti nel corso dei lavori (Desiré Manca, M5S; Franco Stara, Italia Viva-Progressisti; Dario Giagoni, Lega; Piero Comandini, Pd; Gian Filippo Sechi, Udc). Da qui la richiesta unanime di un pronunciamento bipartisan della commissione  e la calendarizzazione dell’audizione dei vertici della Conad in Sardegna, prima dell’approvazione della risoluzione da portare in tempi rapidi all’attenzione del Consiglio regionale.

In precedenza, la commissione Seconda aveva ascoltato Massimo Madrigale, presidente dell’associazione culturale “Acadèmia de su sardu onlus” che ha illustrato sinteticamente “una proposta alternativa di normalizzazione linguistica alternativa a quella della Regione” e ribadito le richieste di “piena applicazione” delle norme vigenti in materia di tutela e valorizzazione della lingua sarda (in particolare: articoli 4, 9 e 15 della legge 482/1999 e articoli 13 e 17 della legge 22/2018) per favorire l’uso de sa limba nelle scuole, nelle pubbliche amministrazioni e nella toponomastica.

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Una domenica all’insegna dei Saboris antigus per Selegas, domenica 10 novembre. Il paese apre i portoni delle case per ospitare il secondo appuntamento della manifestazione che, quest’anno, è giunta alla settima edizione. Si parte con la sfilata per le vie di Selegas di coppie in abito tradizionale, che arriveranno da ogni angolo della Sardegna, per dare visibilità a una delle più sentite tradizioni isolane: quella dei costumi e abiti del passato. In tema di cibo non mancheranno le dimostrazioni sapienti della lavorazione del pane e del formaggio, senza dimenticare il taglio della torta dalle dimensioni da record. Si aggiungono i laboratori per i bambini e la proiezione di documentari e corti sulla Sardegna con “Open Day del Sandalia Sustainability School” a Sa Domu de sa Contissa.

«Storia, tradizioni, saperi e sapori di una volta ci accompagneranno durante tutta la giornata di domenica 10 novembre per le vie di Selegas. All’interno del centro storico gli antichi mestieri e i prodotti locali esposti da centinaia di stand – ha dichiarato il primo cittadino di Selegas, Alessio Piras – daranno vita alla manifestazione. Sarà possibile assistere e partecipare ai vari laboratori della lavorazione della pasta fresca dei dolci tipici seleghesi, lavorazione del pane, del formaggio e della ricotta. Il tutto allietato dalle musiche degli strumenti tipici sardi. Un percorso che ci riporterà nel passato facendoci riappropriare delle antiche tradizioni, con uno sguardo, il nostro, sempre al futuro perché certi dell’importanza e del potenziale di questa manifestazione come ricaduta economica e turistica per il comune di Selegas, per il nostro territorio e per tutta la Sardegna. Da non perdere, appuntamento alle ore 16.00, a “Sa Ziminera”, il taglio della torta da record di Saboris Antigus e, alle ore 18.00, il concerto dei Tazenda.»

Il programma completo

Ore 10.00 – Sfilata e ballo itinerante di coppie in abito tradizionale provenienti da ogni angolo della Sardegna, accompagnati all’organetto da Luca Schirru e coordinati dal maestro Tonio Schirru.

Ore 10.00 – Lavorazione del Formaggio e assaggi presso Casa Erriu – Sede Pro Loco

Ore 10.30 – Presso Sa Domu de sa Contissa laboratori di panificazione e produzione del Formaggio.

Ore 11.00 – Celebrazione Santa Messa presso Chiesa Sant’Anna e San Gioacchino

Ore 11.00 – Laboratorio e Mostra “Giogus Antigus” per bambini e adulti organizzato dalla Cooperativa Sociale Lago e Nuraghe presso Piazza Emilio Lussu.

Ore 16.00 – Proiezione Documentari e Corti sulla Sardegna con “Open Day del Sandalia Sustainability School” presso Sa Domu de sa Contissa.

Ore 16.00 – Taglio e Degustazione della torta da Record di Saboris Antigus presso Sa Ziminera

Ore 16.30 – Laboratorio e Mostra “Giogus Antigus” per bambini e adulti organizzato dalla Cooperativa Sociale Lago e Nuraghe presso Piazza Emilio Lussu.

Ore 18.00 – Concerto live dei Tazenda con il loro “Ammajos Tour” presso Area palco.

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Cambiano le norme per la pesca dei ricci che da oggi sarà consentita solo ai pescatori professionisti. Lo ha deciso l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, con un nuovo decreto che prevede «una completa preclusione per i pescatori sportivi e ricreativi».

«È una decisione – spiega l’assessore Gabriella Murgia – che si è resa necessaria per tutelare i titolari di licenza e la sostenibilità economica della loro attività, e per consentire una più efficace vigilanza da parte degli organi di controllo. Abbiamo tenuto conto della sofferenza del prodotto in molte aree del nostro mare così come emerge dal monitoraggio effettuato e dalle osservazioni degli operatori professionali subacquei. Non saranno comunque certo questi pochi mesi di stagione, considerate anche le condizioni atmosferiche che non consentiranno la piena operatività, a peggiorare una situazione che dev’essere affrontata con un’attenta programmazione incentrata su un fermo di medio periodo e interventi di sostegno per i nostri pescatori.»

«Ed è per questo che l’assessorato regionale dell’Agricoltura – conclude Gabriella Murgia – si sta occupando da mesi della questione, puntando su una programmazione finalizzata al ripopolamento delle risorse marine, dal riccio all’aragosta e ad altre specie, con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori del comparto.»

A questo punto, inevitabilmente, i sindaci che nei giorni scorsi hanno approvato norme per la pesca dei ricci di mare, che prevedevano disposizioni anche per i pescatori sportivi/dilettanti, dovranno modificarle, limitando l’autorizzazione alla pesca ai soli pescatori professionisti.

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Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di criticità per rischio idrogeologico, valido dalle 22.00 di oggi 7 novembre, alle 23.59 di domani, venerdì 8 novembre, in diverse zone della Sardegna. Per l’Iglesiente il livello di criticità idrogeologica è moderato, di colore arancione.

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È stato siglato l’accordo tra la Regione e i sindacati dei medici di specialistica ambulatoriale che consentirà di aumentare il volume delle prestazioni sanitarie nei poliambulatori della Sardegna. «Dopo lo sblocco del turnover e l’approvazione della variazione di bilancio che assegna undici milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa per il triennio 2019-2021 – spiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti che ci consentirà di incidere concretamente sui tempi d’attesa necessari per ricevere le prestazioni sanitarie.»

Un risultato che ha raccolto l’apprezzamento dei sindacati, «abbiamo scelto – prosegue Mario Nieddu – di valorizzare i professionisti che già lavorano in convenzione con il sistema sanitario regionale, ribaltando la logica della precedente amministrazione, che nell’ottica di produrre risparmio ha tagliato proprio su questa linea». Tagli che, precisa il titolare della sanità regionale, «hanno generato da un lato la drammatica situazione che oggi viviamo sul fronte delle liste d’attesa, dall’altro hanno portato tanti sardi a dover spendere di tasca propria per potersi rivolgere alla sanità privata non convenzionata e, nei casi più estremi, a rinunciare alle cure».

Il passo decisivo arriverà col provvedimento attuativo. «Siamo già a lavoro – dice Mario Nieddu – e a breve porteremo in Giunta la proposta di delibera che stabilirà nel dettaglio il numero di ore di specialistica ambulatoriale e quindi il volume delle prestazioni. La misura coinvolgerà tutti i presidi del territorio perché, oltre alla drastica riduzione dei tempi d’attesa, ha l’obiettivo di riportare l’assistenza ai cittadini nelle strutture sanitarie più vicine al proprio domicilio, riducendo i disagi specie per le fasce più deboli della popolazione come gli anziani e i disabili».

«Non è un percorso semplice – conclude l’assessore regionale della Sanità – e non ci sono scorciatoie, ma proseguiamo con convinzione sulla strada che abbiamo tracciato per restituire la sanità pubblica ai sardi.»

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«L’agricoltura di precisione ha ampi spazi di applicazione e consente, tra l’altro, di contenere di un buon 15 per cento gli sprechi su più fronti: sfruttamento dei terreni, impiego di fitofarmaci e antiparassitari, uso di sementi, irrigazione.»

Così ha esordito Efisio Perra, della Camera di commercio di Cagliari, nel seminario ‘Agricoltura 4.0: la sfida digitale delle imprese’ organizzato dal PID – Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio, in collaborazione con Agris Sardegna e con il patrocinio dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Cagliari.

«Con il progetto PID – ha ricordato Efisio Perra – stiamo portando avanti da anni il processo di digitalizzazione delle imprese. Questo seminario lancia la sfida in un settore, quello agricolo, che in Sardegna è strategico.»

L’evento, che si è tenuto questa mattina in un’affollata sala conferenze dell’azienda Agris ‘San Michele’ di Ussana-Donori, è stato aperto da Martino Muntoni, direttore del servizio di ricerca di Agris.

«La digitalizzazione – ha ricordato Martino Muntoni – non interessa più soltanto gli uffici e i servizi ma anche i campi. Siamo un po’ in ritardo rispetto ad altre realtà, come USA, Australia e Canada, ma stiamo lavorando per recuperare in termini di innovazione tecnologica.»

«L’agricoltura è interessata da cambiamenti così radicali che sono richiesti altrettanto radicali adattamenti per far fronte agli scenari climatici, demografici e tecnologici che si prospettano.»
Lo ha detto Carlo Bisaglia, ricercatore del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), il quale ha poi spiegato che «i mutamenti climatici stanno suscitando allarmi per l’agricoltura, così come i cambiamenti demografici destano preoccupazioni soprattutto per le sue prossime scelte alimentari che potrebbero avere pesanti ripercussioni sull’assetto e sulla sostenibilità dell’agricoltura dei prossimi anni. Vi è poi l’aspetto tecnologico: l’estrema semplificazione degli ecosistemi agrari e le agrotecniche messe a punto negli anni Sessanta, all’epoca della ‘rivoluzione verde’ per massimizzare la produzione, sembrano non soddisfare più le esigenze attuali che, invece, richiedono maggiore efficienza e circolarità dei processi produttivi. Desta allarme la stagnazione da più di un decennio degli incrementi delle rese delle principali colture nel mondo (riso, frumento, mais). ‘Produrre di più con meno’ è il motto rivoluzionario dell’agricoltura di precisione che si pone come una nuova modalità di gestione dei processi produttivi (agricoli, zootecnici, forestali), che tiene conto dell’esperienza professionale accumulata dall’operatore e integra gli elementi esperienziali con ulteriori informazioni provenienti da molte altre fonti».
Filippo Gambella, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, ha presentato alcune novità della ricerca condotte dalla sezione di Meccanizzazione e impiantistica, in particolare gli obiettivi di due progetti. Il primo, il cui acronimo è Comp4drones, è stato finanziato dalla misura Ecsel nell’ambito del programma europeo H2020 e ha tra gli obiettivi quello di far dialogare sistemi robotici aerei (droni) con mezzi robotici impiegati a terra (ground robots) per il controllo e la gestione in ambiente viticolo e orticolo delle infestanti e il monitoraggio vegeto-produttivo.

«l secondo progetto – ha spiegato il professor Filippo Gambella – è finanziato dal MIUR PRIN 2017 e si pone come obiettivo la costruzione e la prototipazione di sistemi di distribuzione dei fitofarmaci da utilizzare su droni o mezzi robotici impiegati a terra.»

Filippo Gambella ha poi presentato alcune applicazioni dei droni riguardanti la determinazione del volume fogliare nel vigneto e in sistemi colturali erbacei per programmare con maggiore precisione la gestione dei trattamenti. Grande interesse ha suscitato anche la dimostrazione di un sistema per la ‘lettura-interpretazione’, attraverso l’acquisizione di fotografie, delle cartine idrosensibili disposte in campo, che potrà essere utilizzato su uno smartphone per controllare il funzionamento e l’efficienza dei sistemi di distribuzione dei fitofarmaci.

Gianluca Carboni, ricercatore dell’Agenzia Agris Sardegna, ha illustrato le innovazioni tecnologiche introdotte nell’azienda ‘San Michele’. Alcune applicazioni sono già in fase sperimentale. Gianluca Carboni ha parlato anche delle problematiche legate all’uso efficiente dei sistemi di guida assistita, delle mappe di vigoria (ottenute sia con droni che con immagini satellitari) e delle mappe di produzione.

«Nell’ambito degli indirizzi di ammodernamento delle tecniche di gestione colturale – ha sottolineato Gianluca Carboni – l’Agenzia Agris ha investito in alcune tecnologie moderne per migliorare l’efficacia delle operazioni colturali. Sotto la supervisione di un gruppo di ricercatori, che stanno affinando le proprie competenze su alcuni argomenti correlati (sistemi GIS, modellistica colturale e sviluppo di strumenti di supporto alle decisioni), nell’azienda ‘San Michele’ si stanno formando gli operatori per avviare le prime coltivazioni sperimentali condotte secondo i principi dell’agricoltura di precisione. Abbiamo acquisito sistemi di guida assistita e macchine operatrici in grado di applicare tali tecniche, che consentiranno di realizzare un centro sperimentale di riferimento per lo sviluppo e la diffusione dell’agricoltura di precisione nell’Isola.»

 

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«L’interruzione del tavolo tecnico AIAS, assessorato della Sanità, ATS, ANCI, a seguito della unilaterale assenza ingiustificata dei rappresentanti legali dell’AIAS, rappresenta una chiara dimostrazione della reale volontà dei vertici dell’associazione di arrivare ad un chiarimento definitivo sui presunti vantati crediti nei confronti della parte pubblica. Rispetto a tale ulteriore atto di arroganza della dirigenza è necessaria una risposta chiara e forte da parte dell’assessorato che ponga definitivamente la parola fine alla incredibile situazione di disagio dei dipendenti, che attendono da 11 mesi il pagamento degli stipendi, ed ora anche degli utenti deportati per carenza di personale da una struttura ad altra.»

Il gruppo consiliare del PD in Consiglio regionale, chiede al presidente della Regione e all’sssessore della Sanità di ufficializzare i percorsi per garantire il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti e la continuità assistenziale per i pazienti assistiti.