20 July, 2024
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Mercoledì 6 novembre, a Sa Duchessa a Cagliari, dalle 14.00 alle 17.00, la formazione dei giornalisti si occuperà dell’arte del parlare in pubblico. Il corso verte sull’uso della voce nel public speaking e nella lettura per imparare a farsi capire meglio. Un uso corretto e competente della propria voce migliora le possibilità di essere ascoltati, coinvolge emotivamente il nostro pubblico, aiuta chi parla a gestire meglio la propria ansia. Un buon uso della voce è utile in molteplici circostanze nella professione giornalistica: lettura di radio e telegiornali, voce fuori campo in servizi e inchieste, per fare solo alcuni esempi. La voce è importante anche nella comunicazione interpersonale, relazione che nella professione giornalistica è in gioco in molteplici circostanze, dalle interviste, alla comunicazione interna. La voce verrà presentata come una componente importante di un sistema comunicativo la cui efficacia dipende anche da altri fattori che interagiscono con essa, in particolare l’espressività e le emozioni veicolate dalla comunicazione non verbale. Tutti questi temi saranno trattati con esempi personalizzati rispetto all’ambito giornalistico. Sarà lasciato spazio a domande e alcune attività esemplificative di natura pratica. Relatori: Elisabetta Gola, Professoressa associata di Filosofia e teoria dei linguaggi (Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia, Università di Cagliari); Patrizia Mottola, vocal coach, svolge l’attività di doppiatrice da 15 anni ed è la voce di numerose serie di film, film di animazione e di spot pubblicitari (tra cui Nespresso, Alfa Romeo, Ferrero, l’Oreal, Citroen, ecc.). Artista, attrice, doppiatrice, ricercatrice nel campo vocale con esperienza ventennale. Diplomata alla Scuola del Teatro Stabile diretta da Luca Ronconi. Nel cinema ha lavorato con Lina Wertmüller e collabora a diverse produzioni televisive per il gruppo Mediaset. Per i giornalisti che parteciperanno al corso, saranno assegnati tre crediti formativi.

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«Lo stato di agitazione del personale RAI nelle sedi regionali è il sintomo di un disagio che non può essere più trascurato. Ci preoccupa che in Sardegna il servizio pubblico di informazione possa essere organizzato quotidianamente sulla base di straordinari e ferie non godute da parte dei dipendenti.  Senza la grande dedizione al lavoro dimostrata dal personale che si occupa della produzione e messa in onda di TG e trasmissioni in lingua sarda i disservizi ai danni degli utenti sardi sarebbero all’ordine del giorno.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Agus, capogruppo dei “Progressisti” in Consiglio regionale.

«Crediamo che il Consiglio regionale debba farsi portavoce delle criticità divenute ormai croniche nella gestione del personale RAI. Con la mozione depositata chiediamo al presidente della Regione di sollecitare i vertici aziendali perché intervengano col ripristino di un’adeguata dotazione organica del personale tecnico, a garanzia della qualità e continuità delle programmazioni locali – conclude Francesco Agus -, comprese quelle in lingua sarda e relative varianti, per le cui produzioni e messa in onda la Regione stanzia annualmente specifiche risorse.»

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La libertà di espressione è uno degli assi portanti del sistema dei diritti civili e politici delle democrazie liberali. La manifestazione del pensiero, attraverso atti linguistici o anche attraverso gesti simbolici, è elemento caratterizzante l’essere umano. Nondimeno, attraverso parole e contenuti espressivi si possono provocare “ferite”: le parole possono diventare pietre. Su questa premessa si pone il problema se sia legittimo in una democrazia liberale stabilire dei limiti normativi alla libertà di espressione. Nel contesto italiano troviamo le classiche limitazioni a tutela dell’onore individuale; ma oggi le questioni più problematiche concernono norme in cui l’interesse di tutela si identifica con la pari dignità, e anche il sentimento, di particolari gruppi e categorie di persone. Ne sono un esempio le leggi che tutelano con sanzioni penali il sentimento religioso, la dignità etnica o l’identità culturale di gruppi minoritari o di interi popoli, e, da ultimo, quelle volte a contrastare la menzogna negazionista.

L’evento sarà condotto da Federico Bacco, cagliaritano, dottore di ricerca in Diritto penale e Criminologia nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e autore della monografia “Tra sentimenti ed eguale rispetto. Problemi di legittimazione della tutela penale” (Giappichelli, 2018). Introdurrà il corso Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. L’evento formativo, organizzato dall’Associazione della Stampa e l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, si svolgerà sabato 9 novembre, a Cagliari, alla MEM (Mediateca del Mediterraneo in Via Goffredo Mameli 164), dalle 14.00 alle 17.00. La partecipazione all’evento darà diritto a 5 crediti formativi (deontologici).

 

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Da nuove risorse per il turismo (con investimenti da destinare soprattutto per la riqualificazione dell’Isola dell’Asinara) a finanziamenti per il comparto agricolo sardo, sino ai fondi per il rimodernamento delle strutture sanitarie. Il consigliere regionale Antonello Peru (Cambiamo!) indica la strada maestra da seguire per la spesa dei fondi degli accantonamenti.

«L’accordo con il Governo sulla vertenza entrate – spiega Antonello Peru – è un risultato storico ma anche un’opportunità imperdibile per i nostri territori. Si possono finalmente programmare e realizzare infrastrutture attese da anni e indispensabili per il rilancio di settori cardine della nostra economia come il turismo e l’agricoltura, ma possiamo anche dare concretezza a progetti di indubbia utilità come quelli destinati a migliorare le nostre strutture sanitarie.»

Un tesoretto da circa 2 miliardi, ottenuti grazie all’impegno di tutti gli attori in campo.

«Per questo – aggiunge Antonello Peru – è doveroso un plauso al Presidente Solinas, alla giunta e a tutto il consiglio regionale, che hanno concluso un’intesa fondamentale per la Sardegna. Una battaglia vinta. Non possiamo disconoscere i fatti, con i risultati che parlano in modo chiaro ed inconfutabile.»

Lo sguardo è già proiettato oltre: «Ora occorre ragionare su come spendere le risorse che stanno arrivando e che dovranno contribuire a limitare il gap con le altre realtà della Penisola dovuto all’insularità – aggiunge il rappresentante del gruppo Cambiamo! – Udc -. Si pensi alla possibilità di un rilancio del settore turistico, con interventi infrastrutturali da realizzare per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’isola dell’Asinara. Un progetto atteso da anni e, di fatto, mai avviato anche dopo la dismissione del carcere. Si possono utilizzare le volumetrie esistenti senza dunque intaccare il patrimonio ambientale e creando tutti quei servizi e quelle strutture necessarie per dare all’area una vocazione realmente turistica. Detto in termini forse più chiari possiamo finalmente mettere a reddito l’isola dell’Asinara e a beneficiarne sarebbe tutto il territorio del Nord Ovest della Sardegna, per non dire la Sardegna intera viste le ricadute positive che arriverebbero a cascata anche per il resto della nostra Regione».

Ulteriori sfide che si allargano alle campagne isolane: «Non possiamo dimenticare che la vocazione principale della Sardegna si declina nell’agricoltura. Ecco, quindi, la necessità di orientare la nostra attenzione verso il comparto rurale, con l’assoluta esigenza per l’avvio di una seria programmazione di interventi di ammodernamento tecnologico anche in questo settore, in grado di rendere il nostro comparto competitivo e all’altezza delle sfide del mercato e delle esigenze attuali». Nuove partite da affrontare su più fronti: «Dobbiamo farlo anche rispetto alle esigenze primarie dei nostri cittadini e della nostra società. Penso a quanto detto poche settimane fa al termine di uno dei sopralluoghi effettuati dalla commissione sanità negli ospedali di Alghero ed Ozieri. Ho segnalato la necessità di realizzare due nuovi ospedali, uno a Sassari ed uno ad Alghero, sfruttando sia le opportunità di finanziamento pubblico che l’aiuto che può arrivare anche dai privati. Il nostro territorio non può più fare a meno di strutture sanitarie moderne ed efficienti: anche ad Ozieri si deve con immediatezza intervenire dal punto di vista dell’ammodernamento tecnologico e strutturale. Ben vengano quindi risorse economiche che possono dare gambe a tutti questi progetti. Da tanto, troppo tempo – conclude Antonello Peru -, abbiamo atteso opportunità di questo tipo, è arrivato il momento di ragionare e pensare finalmente in grande e di creare nuove reali occasioni di sviluppo».

 

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Dayne Evans, 29 punti, 30 di valutazione. Fonte: www.dinamobasket.com .

La Dinamo Banco di Sardegna non si ferma, in Polonia ha espugnato alla grande anche l’ArenaTorun battendo il Twarde Pierniki Torun con il largo punteggio di 113 a 95 (primo tempo 53 a 52) ed ha conquistato la prima vittoria in trasferta di Basketball Champions League, la quarta consecutiva tra coppa e campionato.

La Dinamo ha iniziato bene, trascinata da Miro Bilan e Dwayne Evans, ma la squadra polacca ha reagito con la coppia Wright-Hornsby che ha limitato il ritardo al 10′, 26 a 19 per la Dinamo, e nel secondo quarto ha addirittura rimontato completamente il ritardo massimo di 11 punti, passando anche avanti, fino al -1 dell’intervallo lungo, 52 a 53, con un parziale favorevole di 33 a 27!

La partita è ripresa con ritmi velocissimi anche nel terzo quarto che ha visto entrare in scena uno straordinario Marco Spissu che ha iniziato a bombardare la retina avversaria con una precisione incredibile da oltre i 6,75. Sul 65 pari, il play sassarese ha piazzato due triple in 15″ ma la squadra di casa ha ribattuto colpo su colpo ed al 30′ il tabellone segnava ancora un solo punto di differenza tra le due squadre: 80 a 81!

L’ultimo quarto non ha avuto storia, la Dinamo ha continuato a realizzare con straordinaria precisione, ciò che non ha fatto più il Twarde Pierniki Torun, e tra le due squadre si è aperta presto, molto velocemente, una voragine. Ad un grande Marco Spissu si è affiancato Curtis Jerrells che non ha sbagliato più niente, con loro Stefano Gentile e Dwayne Evans. La Dinamo ha toccato quota 100, 100 a 84, a 3’43” dalla sirena finale. Con un parziale nell’ultimo quarto di 32 a 15, alla fine il tabellone ha segnato 113 a 95!

Nella Dinamo i migliori sono stati Dwayne Evans, 29 punti: 11 su 12 da 2 punti, 2 su 5 da 3 punti, 1 su 1 ai tiri liberi, 5 rimbalzi, 2 assist, 30 di valutazione; e Marco Spissu, 22 punti: 2 su 4 da 2 punti, 6 su 7 da 3 punti, 7 rimbalzi, 8 assist, 34 di valutazione! In doppia cifra anche Miro Bilan, 16 punti (8 su 11 da 2 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 20 di valutazione), Stefano Gentile (13) e Curtis Jerrells (12). Un po’ in ombra il solo Dyshawn Pierre, sempre protagonista nelle ultime partite, oggi autore di soli 3 punti.

Nel Tarde Pierniki Torun, 30 punti per Chris Wright, in doppia cifra anche Keith Hornsby 15, Aaron Cel 14, Alade Aminu 13 e Kyle Weaver 11.

Twarde Pierniki Torun 95 – Dinamo Banco di Sardegna 113

Parziali: 19 a 26; 33 a 27; 28 a 28; 15 a 32.

Progressivi: 19 a 26; 52 a 53; 80 a 81; 95 a 113.

Twarde Pierniki Torun: Grochowski 2, Hornsby 15, Cel 14, Ratajczak, Wright 30, Aminu 13, Diduszko 4, Weaver 11, Perka 6, Kondraciuk. All. Sebastian Machowski.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 22, McLean 7, Bilan 16, Bucarelli, Devecchi, Sorokas 5, Evans 29, Magro, Pierre 3, Gentile 13, Vitali 6, Jerrells 12. All. Gianmarco Pozzecco.

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Una telefonata alla Prefettura da parte dell’Unità di crisi locale per la gestione dell’emergenza che segnala la presenza di un presunto caso di Ebola a Sassari. Un’ambulanza arriva nell’area della “camera calda” di Malattie Infettive con a bordo un paziente all’interno di una speciale barella isolata dall’esterno. Attorno all’area ospedaliera, si dispone un cordone sanitario a delimitare gli accessi e garantire la sicurezza. È iniziata così, alle ore 8 di sabato mattina 26 ottobre, l’esercitazione per il “trasporto di paziente in biocontenimento dal domicilio al reparto di Malattie infettive”. Un vero e proprio schieramento di “forze” che ha visto impegnate, in sinergia tra loro, l’Assl Sassari-Ats Sardegna, l’Aou di Sassari e l’Areus con le ambulanze del sistema 118.

Due ambulanze del 118, partite dal domicilio del paziente, sono arrivate di prima mattina davanti all’ingresso di Malattie infettive. A bordo operatori sanitari, gli addetti alla sanificazione e, soprattutto, il paziente a rischio biologico, posizionato su una barella isolata dall’esterno. Deve essere portato al terzo piano del reparto dove si trovano le camere di isolamento.

Il personale coordinato dalla Direzione medica di presidio, dal Servizio Gestione del rischio, dal Servizio di Prevenzione e sicurezza, dal Dipartimento infermieristico e dall’Ufficio tecnico dell’Aou, intanto, ha già sgomberato le stanze del terzo piano e isolato l’intero percorso sino alle camere di isolamento.

All’ingresso dell’edificio, il personale di vigilanza ha predisposto un cordone sanitario per consentire l’accesso al solo personale di servizio e il passaggio delle ambulanze scortate da una pattuglia in motocicletta della polizia locale del Comune di Sassari. All’ingresso di Malattie infettive il percorso è stato tracciato, così da consentire il rapido spostamento, senza sbagli, sino alla stanza d’isolamento. Il paziente viene adagiato sul letto, viene prelevato del sangue e le fiale inserite in contenitori speciali per essere inviati al Laboratorio analisi di via Monte Grappa e spediti al centro di riferimento nazionale. C’è, infatti, un volo dell’Aeronautica militare pronto a partire, allertato dalla Prefettura di Sassari. Gli operatori seguono le procedure per l’uscita dalla stanza del paziente. I medici e gli infermieri del reparto si svestono all’uscita della stanza dove vengono anche sottoposti a sanificazione, quelli del 118 raggiungono l’area della svestizione, dove si sottopongono a sanificazione. La barella, vuota, segue il percorso inverso e, dopo essere stata caricata sull’ambulanza, raggiunge il luogo predisposto per la sanificazione, a San Camillo. È qui che il test si conclude.

«Siamo molto contenti di questa esercitazione – afferma il professor Sergio Babudieri, direttore della struttura complessa di Malattie infettive – perché il significato era quello di fare emergere eventuali criticità e disallineamenti tra le tre aziende. Non è facile mettere assieme diversi protocolli e un numero consistente di operatori. Chi opera sul paziente sono, ogni volta, un medico e un infermiere ma il numero di persone che vengono coinvolte in tutta l’organizzazione è cospicuo. Pur avendo studiato nelle riunioni i diversi protocolli, oggi abbiamo avuto la possibilità di valutare con precisione gli ulteriori correttivi da apportare alla nostra operatività». C’è soddisfazione quindi nelle parole del direttore della struttura il quale ricorda che «due volte al mese le nostre equipe si esercitano nella vestizione, svestizione e ingresso nelle camere ad alto biocontenimento, perché è rischioso quando si è in presenza di malattie infettive in cui, per contatto, si può essere contagiati», conclude Sergio Babudieri.

«Le esercitazioni sono sempre utili e devono essere ripetute più volte – afferma il direttore sanitario dell’Areus Piero Delogu -. Questa di oggi, fatta in collaborazione con l’Igiene pubblica dell’Ats Sardegna e le Malattie infettive dell’Aou e il nostro servizio 118, ha testato le problematiche nella gestione dei pazienti ad alto rischio infettivo. L’esercitazione è andata bene, emergono sempre delle criticità che servono a farci crescere e migliorare, così da trovare la condizione ottimale, la qualità e la perfezione che servono qualora dovesse avvenire un evento di questo tipo.»

«Abbiamo scelto di fare questa esercitazione, con un ipotetico caso di Ebola, perché recentemente – afferma Marco Mannazzu dirigente medico di Malattie infettive – c’è stato un allerta ministeriale per una nuova epidemia che si è sviluppata in Congo. Dall’assessorato regionale e dalla nostra azienda abbiamo ricevuto un impulso a essere pronti. A Sassari, nella scorsa epidemia del 2014-2015 abbiamo ospitato uno dei 4 casi al mondo di infezione da virus Ebola diagnosticata nelle zone di epidemia e poi manifestata nei territori di ritorno degli operatori sanitari. In quella occasione siamo riusciti a rispondere a un’emergenza così importante. Dopo una lunga preparazione, come Malattie infettive abbiamo chiesto di avere tutto quello che serve per essere pronti a fronteggiare emergenze di tipo infettivologico. L’esercitazione di oggi è un primo passo e una prima risposta.»

Il caso registrato a Sassari, come si può verificare dai report dell’Oms, è quello che ha determinato il minor numero di contatti senza trasmissione dell’infezione: soltanto 19 e molti di questi, per altro, legati al personale tecnico e ai familiari. I 19 casi sono stati monitorati per il tempo necessario dall’ufficio dell’Igiene pubblica.

«Il fatto che siano stati soltanto 19 – conclude Marco Mannazzu – evidenzia la buona organizzazione nella gestione del paziente, senza rischiare contatti inutili e pericolosi per la popolazione.»

 

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Come di consueto il 4 novembre, in occasione dell’anniversario della fine della Grande Guerra, ovvero la data in cui a Villa Giusti (Padova) fu siglato l’armistizio con l’impero austro-ungarico, in tutta la Sardegna si sono tenuti numerosi eventi per commemorare il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Temi centrali della manifestazione sono: la conoscenza, soprattutto per le nuove generazioni, delle fasi salienti della Grande Guerra, il completamento della riunificazione territoriale, politica e istituzionale dell’Italia, le attuali missioni in patria e all’estero svolte dalle Forze Armate e l’importanza del Tricolore come vessillo di libertà e simbolo assoluto del popolo italiano.

Uno degli eventi principali connessi alle celebrazioni è costituito dalla giornata dedicata a “Caserme Aperte”, manifestazione che ha sempre suscitato l’entusiasmo della cittadinanza e delle scolaresche che approfittano dell’evento per dimostrare la vicinanza alle Forze Armate nonché per conoscere meglio i Reparti presenti presso le loro città.

A Iglesias, in particolare, l’occasione è stata un motivo assolutamente importante e festoso per visitare la “Caserma Trieste” sede storica della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, una delle 5 Scuole Allievi dei Carabinieri nazionali che hanno “l’onere e l’onore” di formare i futuri carabinieri che opereranno e svolgeranno quotidianamente le loro funzioni di presidio della legalità nelle oltre 4.500 Stazioni Carabinieri presenti su tutto il territorio nazionale.

Il programma ha previsto una “mostra statica dei materiali e mezzi” in dotazione all’Arma dei Carabinieri nei servizi d’Istituto, una breve presentazione delle attività della Scuola e l’incontro con il personale che rappresenta il Quadro Permanente della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias.

In particolare sono stati presenti:

  • Unità dello Squadrone Cacciatori di Sardegna con stand dimostrativo di materiali e armi in dotazione;
  • Unità del Nucleo CC Subacquei di Cagliari;
  • Unità cinofila dello Squadrone Cacciatori di Sardegna che eseguirà una breve dimostrazione;
  • Unità di Aliquota Operativa di Compagnia con valigetta per rilievi.
  • 1 Autoradio del Nucleo Radiomobile;
  • Vari automezzi con colori d’Istituto.

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Nel primo pomeriggio i carabinieri della stazione di Selargius hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Cagliari, per il reato di estorsione, nei confronti di un 46enne e di un 21enne di Quartucciu, entrambi con precedenti di polizia. Gli accertamenti dei militari hanno permesso di accertare che i due arrestati, tra i mesi di settembre e ottobre 2019, avevano ripetutamente perseguitato uno studente 18enne di Quartucciu, con appostamenti nei pressi della sua abitazione e con continui messaggi intimidatori tramite il social network WhatsApp, e si erano fatti consegnare la somma complessiva di 600 euro. Il 46enne è stato tradotto presso il carcere di Uta, il 21enne è stato tradotto in regime di arresti domiciliari, presso la propria abitazione.

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I consiglieri di minoranza hanno depositato questa mattina in Consiglio regionale una mozione, primo firmatario Daniele Cocco, sullo stato di attuazione del Piano d’azione straordinario per il contrasto e per l’eradicazione della peste suina africana (PSA). La mozione impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale ad assumere tutte le iniziative necessarie al fine di sconfiggere definitivamente l’epidemia di PSA in Sardegna e a fornire all’Unità di progetto ogni supporto necessario al fine di portare a termine la propria missione nell’interesse complessivo della Regione.

«La presenza della peste suina africana impedisce il libero scambio in ambito comunitario ed internazionale dei suini nati e allevati in Sardegna e dei prodotti da essi ottenuti, determinando ingenti danni all’economia regionale – spiega il capogruppo di LeU Sardigna Daniele Cocco -. La situazione epidemiologica della PSA in Sardegna in questi ultimi due anni è fortemente migliorata – l’obiettivo della eradicazione della malattia è ormai molto vicino – dobbiamo assicurare il definitivo depopolamento dei maiali bradi illegali tuttora presenti in alcuni territori della regione con un’azione sinergica che coinvolga le competenti strutture regionali, le agenzie agricole, l’Istituto Zooprofilattico, il Corpo Forestale e l’Università di Sassari.»

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Sono state presentate le prime manifestazioni di interesse per le produzioni del progetto ARIA, inaugurato il 21 settembre 2018, nella miniera della Carbosulcis.

«Partito quattro anni fa – spiega il neo amministratore unico di Carbosulcis Francesco Lippi – il progetto oggi punta dritto ad offrire nuove opportunità per lo sviluppo economico del Sulcis Iglesiente, grazie alle due iniziative in fase di realizzazione presso le aree minerarie di proprietà di Carbosulcis, su precise direttive impartite dall’assessorato regionale dell’Industria.»

«Il progetto ARIA – sottolinea il responsabile del progetto scientifico professor Cristian Galbiati – sta realizzando la più ambiziosa macchina al mondo per la separazione isotopica: una colonna di distillazione criogenica di 350 metri d’altezza sita all’interno di un pozzo minerario, originalmente concepita per la scoperta della materia oscura tramite l’esperimento DarkSide, ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.»

La tecnologia ha suscitato l’interesse di gruppi industriali internazionali, per la produzione di isotopi stabili arricchiti (13C, 15N, 18O) per la diagnostica medica e lo sviluppo di medicinali innovativi.

«Nelle scorse settimane – aggiunge Francesco Lippi – abbiamo ricevuto alcune manifestazioni d’interesse che sono all’attenzione del socio Regione Autonoma della Sardegna relative ad un possibile spin-off sulle aree in via di dismissione mineraria in località Nuraxi Figus e Seruci. Nei prossimi giorni è fissato il primo incontro tecnico con la struttura dell’assessore dell’Industria Anita Pili per le prime valutazioni.»

«Il progetto ARIA è un perfetto esempio di collaborazione fra Ricerca, Università, Istituzioni ed Aziende – spiega Antonio Masoni, referente in Sardegna dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – che mostra ancora una volta che la ricerca fondamentale e l’eccellenza scientifica possono essere motori di innovazione e sviluppo, in grado di valorizzare il tessuto sociale ed economico del territorio. Questo è il grande ruolo che l’INFN sta portando avanti e che portano il nostro Ente Nazionale ad essere riconosciuto tra i più innovativi a livello mondiale.»

«Quello della diagnostica medica e dello sviluppo di medicinali innovativi – afferma il prorettore all’Innovazione UniCA, Maria Chiara di Guardo -, è un mercato mondiale in piena espansione ed evoluzione. Il Sulcis Iglesiente diventa particolarmente attraente a livello internazionale grazie alle caratteristiche uniche del progetto ARIA ed all’abbinamento con il progetto Spirulina, di proprietà dell’Università di Cagliari e Carbosulcis. La coltivazione di Spirulina ed altre alghe azzurre in fotobioreattori sterili – prosegue Maria Chiara di Guardo – permetterà, infatti, l’avvio della produzione di pregiatissime molecole organiche (proteine, vitamine, composti complessi, etc.) caricate begli isotopi stabili arricchiti.»

Il 16 novembre, a Cagliari, presso i locali dell’Aula Magna, in via Università, è in programma un grande evento alla presenza del presidente della Regione, Christian Solinas, e degli assessori dell’Industria, Anita Pili, e della Programmazione, Giuseppe Fasolino. Sarà un’occasione d’incontro tra Istituzioni, Scienziati, Premi Nobel e Case farmaceutiche, per discutere sulle nuove frontiere della diagnostica medica.

Le fotografie sono state scattate il giorno dell’inaugurazione, il 21 settembre 2018.