23 November, 2024
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«Abbiamo scelto di venire a Nuoro per testimoniare che la Regione, anche in occasione della commemorazione degli ex presidenti, è vicina ai territori. Vogliamo simbolicamente rappresentare la nostra vicinanza alle zone interne, a quei centri che hanno bisogno di sempre maggiore attenzione da parte delle Istituzioni.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, questa mattina a Nuoro, a margine della cerimonia per la deposizione di una corona di fiori alla tomba di Mario Melis, alla presenza dei familiari dell’ex presidente della Giunta e leader sardista.
«In più – ha aggiunto Christian Solinas – c’è un dato personale, ideale, che lega la mia figura a quella indelebile di Mario Melis, il presidente di tutti i sardi, il primo presidente sardista. E io, a distanza di trentacinque anni, essendo il secondo esponente del Psd’Az a diventare presidente della Regione, ho ritenuto di dover riprendere il filo di orbace che lega la politica sardista alla figura, all’immagine, all’esperienza indimenticabile di Mario Melis.»

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Questa sera, alle ore 18.30, Radio Francigena (http://www.radiofrancigena.com), l’emittente radiofonica nazionale più qualificata nella promozione dei cammini italiani, trasmetterà un servizio di 30 minuti sul Cammino Minerario di Santa Barbara.

La trasmissione sarà incentrata principalmente sull’esperienza della pellegrina Letizia Pani, la prima donna che ha percorso da sola i 400 km del Cammino Minerario di Santa Barbara, che racconterà la bellezza del Cammino ed anche la gioia, lo stupore e le altre tante sensazioni che si percepiscono lungo il percorso dai monti fino al mare.

Il servizio radiofonico potrà essere ascoltato anche dopo la trasmissione cliccando sul seguente link: http://www.radiofrancigena.com/podcast/i-millepiedi/

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Si rinnova al circolo “Grazia Deledda” di La Spezia l’appuntamento con il cinema di qualità.

«Abbiamo inserito il cinema nel programma delle attività culturali dell’associazione nella consapevolezza che la settima arte costituisca un’importante occasione di incontro e di dibattito – ha dichiarato il presidente del Circolo Pietro Pala -. Dopo la proiezione al Cinema Nuovo del bellissimo “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius la scelta adesso è caduta su Visioni Sarde, una manifestazione di successo e di respiro internazionale che si è imposta come una vetrina di quella produzione d’autore che difficilmente trova spazi d’espressione in un circuito come quello tradizionale. Scopo non secondario dell’iniziativa è anche quello di avvicinare al circolo un pubblico più giovane, obiettivo che il nostro sodalizio considera da sempre di vitale importanza.»

La sesta stagione di “Visioni sarde” continua, dunque, il suo viaggio entusiasmante. Dopo una tappa  in Argentina, la rassegna cinematografica è stata di recente presentata in Albania; entrambe le proiezioni sono state inserite nell’ambito della XIX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, manifestazione nata nel 2001 da un’intesa tra il ministero Italiano degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Nel mese di novembre, oltre alla proiezione spezzina, il progetto sarà ospitato in festival importanti come le “Giornate del Cinema del Mediterraneo” (martedì 19 novembre, alle ore 18.00) e il “Karel Music Expo”, evento di punta dell’autunno cagliaritano (all’EXMA di Cagliari il 22 novembre, alle ore 17.00).

Il successo di “Visioni Sarde nel Mondo” – comprovato da ben 61 richieste di adesione sinora registrate dall’estero, dalla Penisola e dalla Sardegna – poggia sulla qualità di nove cortometraggi scelti a rappresentare la cinematografia sarda contemporanea: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Il progetto è realizzato con il contributo dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro ai sensi della L.R. 7/1991, sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission e coordinato dal circolo “Su Nuraghe” di Alessandria presieduto da Sebastiano Tettei.

Da segnarsi dunque l’appuntamento a La Spezia: giovedì 21 novembre alle ore 17.00 presso il Salone della sede sociale del Circolo “Grazia Deledda”, in via Venezia 25.

Saverio Coghe

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E’ trascorso un tempo abbastanza ragionevole dall’incontro istituzionale in assessorato dell’Industria alla presenza anche dell’assessore del Lavoro del 18 settembre scorso, relativo al futuro dello stabilimento RWM Italia di Domusnovas. Gli annunci, le promesse e le rassicurazioni del giorno, non hanno avuto alcun seguito. Ad oggi non possiamo che far notare un aspetto gravissimo: 130 Lavoratori dell’intero sito produttivo sono a casa senza lavoro e senza una realistica prospettiva futura. L’impegno annunciato sia dell’assessore del Lavoro sia dell’assessore dell’Industria per trovare una soluzione pare evaporato.»
Lo scrivono, in una nota, la RSU RWM Italia ed i segretari territoriali di Filctem-CGIL e Femca-CISL, Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai.

«Dall’incontro tecnico svoltosi il 25 settembre in Regione tra l’Azienda e gli enti preposti non abbiamo nessuna notizia, tantomeno conosciamo gli esiti della riunione del 4 ottobre scorso al ministero degli esteri. Non sappiamo ancora quali siano le intenzioni del Governo in merito a una vicenda che riguarda l’intero scenario della Difesa Nazionale – si legge nella nota -. L’amministrazione regionale, dopo l’annunciato impegno non ha prodotto alcun atto concreto. Fino a oggi tutto quello che sappiamo è quanto si legge sugli organi di informazione e stringati comunicati stampa. L’unica certezza, ad oggi, è quella che 130 lavoratori sono a casa senza lavoro e che tutte quelle persone che hanno promosso facili soluzioni e facili riconversioni sono tutte sparite.»
«Sarebbe opportuno che ognuno, per il ruolo che ricopre e la competenza assegnata, si assumesse le proprie responsabilità – si legge ancora nella nota -. In questo momento c’è ben poco da gioire, anzi la preoccupazione continua a salire dato che, in mancanza di altre risposte, si corre il rischio che il numero dei lavoratori rimasti senza lavoro sia sempre maggiore. Chiediamo fin da ora l’apertura di un tavolo con l’assessorato del Lavoro e dell’Industria per affrontare sia il futuro del sito produttivo sia per trovare strumenti finalizzati a sostenere il lavoro di quei lavoratori già espulsi. Riteniamo che l’attesa sia finita – conclude la nota -, è tempo di risposte concrete, in assenza delle quali metteremo in atto la mobilitazione nella forma che riterremo più opportuna.»

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Archeologia, conoscenza e cultura che fanno rima col mondo dei social e della divulgazione ai cittadini: questi i punti di forza del “Gonnostramatza Project – ricerche archeologiche in Marmilla”, evento nato per ricostruire la vita nelle comunità della Marmilla tra la fine dell’età del Rame e del Bronzo. Con un punto di partenza d’eccezione: la “Tomba di Bingia e Monti”, uno dei più importanti siti d’Europa. Il via al progetto, alla sua quarta edizione, è stato dato lo scorso 30 settembre: un team di studenti e archeologi dell’Università di Cagliari è arrivato in paese per portare avanti attività di ricognizione archeologica.

«Si tratta di un qualcosa di totalmente nuovo – spiega Riccardo Cicilloni, archeologo dell’Università di Cagliari e direttore scientifico dei lavori -. Non si tratta di un semplice censimento del territorio ma di Field Walking, uno studio eseguito a tappeto attraverso tecniche sistematiche e statistiche il cui frutto dovrà portare ad avere un quadro d’insieme della situazione archeologica della zona presa in esame. Abbiamo utilizzato sistemi scientifici avanzati volti a produrre delle pubblicazioni per riviste d’eccellenza.»

Ma la novità e l’unicità del progetto sta nell’affiancare il progetto scientifico a quello della divulgazione. Secondo Marco Cabras, l’archeologo che coordina le operazioni sul campo, «la comunità deve essere sempre più informata e coinvolta nelle attività che facciamo. E se per far conoscere i nostri studi c’è bisogno dei socialben venga, li usiamo e li useremo, così come abbiamo già fatto». Basti pensare che anche YouTube è entrato a far parte del progetto attraverso il docufilm dal titolo “Gonnostramatza Project: the movie”, realizzato da Nicola Castangia. In questo cortometraggio i responsabili scientifici e i ragazzi del team hanno potuto raccontare, in maniera semplice e divulgativa, quanto avvenuto durante la campagna di ricerca archeologica. Il documentario racconta nel dettaglio le fasi di ricerca ma anche semplici momenti della vita del team. Insieme a questa modalità divulgativa “social” (Facebook e Instagram) sono state organizzate conferenze, mostre, laboratori didattici per i più piccoli, visite guidate ai siti: il tutto culminato nell’Archeofestival, tenutosi lo scorso 19 ottobre, un evento a carattere scientifico-divulgativo che annualmente si tiene a fine lavori.

L’Università, tiene a precisare inoltre Riccardo Cicilloni, ha tre missioni: didattica, ricerca, divulgazione. «Tra le altre cose lavoro coi bambini è stato uno dei focus su cui abbiamo maggiormente puntato. La scoperta, l’azione, la gioia del riunire i pezzi di ciò che si è o non si è trovato, ai piccoli entusiasma parecchio. E, chi lo sa, magari qualcuno di loro, grazie al Gonnostramatza Project, sarà un archeologo di domani!».

Il progetto – Il Gonnostramatza Project nasce dalla collaborazione, iniziata dal 2016, tra l’Amministrazione comunale di Gonnostramatza e l’Insegnamento di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari. L’Amministrazione comunale, e in particolar modo il sindaco, Alessio Mandis, ha fortemente voluto intraprendere l’iniziativa con l’intento di approfondire lo studio delle risorse archeologiche del territorio ai fini della loro valorizzazione. Il territorio di Gonnostramatza offre infatti numerosi ed interessanti contesti archeologici di pregio, una su tutti la tomba ipogeico-megalitica di Bingia’e Monti scoperta e scavata da Enrico Atzeni. Le indagini effettuate dall’archeologo negli anni ’80 del secolo scorso hanno messo in luce, presso l’omonimo nuraghe, una tomba preistorica dalle caratteristiche straordinarie, sia per la formula architettonica ipogeico-megalitica che per l’eccezionalità dei ritrovamenti, riferibili ad una fase di transizione tra l’Eneolitico e l’età del Bronzo Antico. Alcuni dei siti nuragici erano già segnalati in letteratura, ma la raccolta di segnalazioni da parte della comunità locale riguardanti altre emergenze sconosciute in bibliografia ha portato a nuove scoperte, tra cui, ad esempio il nuraghe complesso in località “Procilis”.

Il contesto funerario della tomba di Bingia’e Monti ha restituito un prezioso spaccato archeologico relativo al momento di passaggio tra l’età del Rame e del Bronzo; dialto interesse scientifico, lo scavo della tomba ha restituito materiali archeologici di grande pregio, tra cui una preziosa torque (collier, girocollo) in oro.

Le ricerche, effettuate su autorizzazione della competente Soprintendenza archeologica, si sono articolate in quattro anni e hanno visto un collaudato team di allievi di diverse università (Cagliari, Bologna, Granada) al lavoro sul campo alla ricerca dei siti già segnalati a cui si è provveduto, però, ad una nuova schedatura. Il lavoro, oltre ad essere finalizzato ad aggiornare lo stato delle condizioni attuali dei siti e dei monumenti, ha costituito una proficua attività didattica tramite l’esercizio, per gli studenti assistiti sul campo da tutor, di schedatura dei monumenti. Le attività del primo anno hanno permesso al team di familiarizzare con il contesto territoriale al punto di progettare in maniera pertinente la ricerca da svolgere durante gli anni successivi. Durante la seconda annualità, infatti, l’indagine si è concentrata su un’area campione del territorio comunale nel quale in precedenza non erano state segnalate emergenze archeologiche.Si è proceduto all’indagine sistematica di un transetto di ca. 150 ettari. Anche durante la terza e quarta annualità l’approccio è stato quello della raccolta sistematica e si è concentrato su alcune aree già oggetto di ricognizione durante le precedenti campagne. L’intento dell’equipe di ricerca e dell’amministrazione comunale è sempre stato quello di ricostruire il rapporto tra le persone e il territorio tramite la scoperta del passato.

Precisione scientifica e linguaggio adatto a tutti: il Gonnostramatza Project ha puntato, punta e punterà ad unire questi due obiettivi, lo studio attento e scrupoloso e la divulgazione ai cittadini, ormai sempre più partecipi e attenti al lavoro degli archeologi, nell’ottica della valorizzazione del territorio.

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Quarta giornata di concerti e incontri musicali al Teatro Massimo e ai Giardini dell’Exma di Cagliari, per il 37° Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo. Si parte la mattina con l’appuntamento dedicato alle appassionanti lezioni del musicologo Giovanni Bietti, si ascoltano i nuovi talent del jazz italiano con Growin’Jazz e Italian Jazz Quartet e ci si emoziona col trio Blicher-Hemmer-Gadd, concerto-evento che consentirà di ammirare il grande batterista Steve Gadd nel contesto unico dell’Organ trio, affiancato da Michael Blicher al sax e Dan Hemmer all’organo Hammond, per un ensemble folgorante dove i tre elementi dialogano in un equilibrio perfetto fatto di grandi dinamiche e atmosfere raffinate e coinvolgenti. A fine serata, nel Fuaié del teatro spazio a RadioX Corner.

Ma ecco nel dettaglio il programma di sabato 2 novembre

TRA SCRITTURA E IMPROVVISAZIONE

2 novembre

Sala M2, ore 11.00 e ore 18.00

Luca Caponi – percussioni

Pasquale Laino – sax soprano

Alessandro Gwiss – piano

Considerato tra i migliori divulgatori musicali italiani (ma è anche compositore, pianista e musicologo, collaboratore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e voce radiofonica notissima), Bietti, in occasione dell’EJE sarà il protagonista di un ciclo di lezioni dal titolo “Tra scrittura e improvvisazione”, in scena negli spazi del Teatro Massimo di Cagliari, dove assieme ai suoi compagni di viaggio Luca Caponi (percussioni), Pasquale Laino (sax soprano) ed Alessandro Gwiss (piano) racconterà i lati più nascosti della musica. Per esempio? Integrazione, alchimia, spiritualità.

GROWIN’ JAZZ

I NUOVI TALENTI DEL JAZZ ITALIANO

Giardini Exma, Radio Social Club, ore 13.00

Vittorio Esposito – pianoforte

Simone Faedda – Chitarra

Gabriel Marciano – Sax alto

Cesare Mecca – Tromba

Matteo Piras – contrabbasso

Gianrico Manca – batteria e direzione artistica

Il progetto di Growin’Jazz si inserisce a largo raggio nel solco dell’esperienza ormai quarantennale di Jazz in Sardegna. La ricerca continua di nuove forze, idee e talenti si manifesta con una rassegna all’interno del cartellone di EJE2019. I protagonisti, tutti giovanissimi talenti e certamente futuri protagonisti della scena musicale italiana, sono stati selezionati da Gianrico Manca, uno dei più prolifici artisti del panorama musicale isolano e nazionale. I concerti si terranno in diverse soluzioni durante i due jazzbrunch previsti al RadioX SocialClub per poi aprire i concerti sul palco del teatro Massimo la sera di sabato 2 novembre.

JAZZ IN SARDEGNA MEMORIES

2 novembre

Fuaié ore 19.30

Racconti in video e vinile in musica con

ITALIAN JAZZ QUARTET

Gianni Cazzola, batteria

Jordan Corda, vibrafono

Alessandro Usai, chitarra

Matteo Piras, contrabbasso

BLICHER-HEMMER-GADD

Sala grande ore 22.00

Michael Blicher sax

Dan Hemmer, Hammond organ

Steve Gadd, batteria

Un uomo che ha saputo mettere insieme la storia della batteria, da Elvin Jones a John Bonham, creando uno stile unico e inconfondibile. Il “rullante alla Gadd”, il “drumming e il layback Gaddiano” sono ormai dei veri e propri stilemi della musica contemporanea. Nessuno come lui ha determinato lo stile del batterista universale dal pop al jazz, quello stile basato sulla filosofia del “less is more” che tanto ha generato nella produzione musicale mondiale. Steve Gadd è il batterista più ascoltato del panorama musicale, anche inconsapevolmente, quanti di noi infatti hanno “divorato” in questi anni i dischi di Al Jarreau, James Taylor, Michel Petrucciani, Joe Cocker, Paul Simon, Chick Corea, Eric Clapton, Donald Fagen… Solo per citare qualche artista la cui musica è stata frequentemente scolpita sullo stile di Gadd. Eccoci quindi all’atteso appuntamento con questo concerto-evento che consentirà di ammirare Gadd nel contesto unico dell’Organ trio, affiancato da Michael Blicher al sax e Dan Hemmer all’organo Hammond, per un ensemble folgorante dove i tre elementi dialogano in un equilibrio perfetto fatto di grandi dinamiche ed atmosfere raffinate e coinvolgenti. Per tutti gli appassionati e per noi giovani tecnici di allora, inconsapevoli testimoni dell’epoca d’oro, sarà certamente una carezza per l’anima.

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Sabato 2 novembre, alle ore 10.00, nell’ambito delle iniziative organizzate dal comune di Carbonia per la commemorazione dei defunti e dei caduti di tutte le guerre, sarà deposta una corona d’alloro presso il cimitero di Carbonia; alle 10.30 la corona sarà collocata presso il Cimitero Monumentale di Serbariu; alle ore 11.00 presso il cimitero di Cortoghiana.

Lunedì 4 novembre, alle ore 10.00, il corteo muoverà da Piazza Roma verso Piazza Rinascita, per la deposizione di una corona al monumento dei Caduti di tutte le Guerre. Alle ore 10.30, il corteo proseguirà per la deposizione di una corona sulla lapide presso la chiesa di Serbariu. Infine, alle ore 11.00, la corona sarà deposta a Bacu Abis, ai piedi del monumento ai Caduti di Piazza Chiesa.

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Al via la stagione autunnale organizzata da Cada Die Teatro. Una Stagione Nomade, questo il titolo scelto per la rassegna 2019 della storica compagnia cagliaritana diretta da Giancarlo Biffi, che si svolgerà fra i mesi di novembre e dicembre. Sarà il Teatro TsE di via Quintino Sella, a Cagliari, a ospitare, domenica 3 novembre, alle 18.00, il primo appuntamento, Hotel Miramare, una coproduzione internazionale italo-rumena targata Catalyst (Firenze) e TAM Teatrul (Sfantu Gheorghe). Il testo e la regia dello spettacolo sono di Riccardo Rombi, sul palco gli attori Aleksandrina I. Costea, Elena Popa, Rosario Campisi, Francesco Franzosi (assistente alla regia e traduzione: Ulpia Marcela Popa; direttore di scena: Lidia Baciu; luci: Siani Bruchi, Martino Lega, Bako Zsigmond, Barbuj Zoltán).

Tre turisti armati di coupon e gadget da viaggio al seguito di una guida con tailleur e foularino rosso al collo per un tour culturale bizzarro e inconsueto: questo, in sintesi, il “plot” della messa in scena. In un futuro immaginario non meglio precisato, ma neanche troppo lontano, i partecipanti a una gita organizzata vengono portati a visitare un edificio ormai desueto e dimenticato. «Lo chiamavano ‘teatro’, laggiù seduto stava il ‘pubblico’ rigorosamente al buio e qui sul palco gli ‘attori’ recitavano gli spettacoli di Moliere, Shakespeare, Goldoni…»“A cosa serve il teatro?”, avevano chiesto. “A vedere il mondo con altri occhi”, era stata la laconica risposta.

Hotel Miramare scaturisce dall’esigenza di indagare, tramite un linguaggio il più possibile universale, i paradossi che attraversano rapidamente la nostra società, sempre più stravolta da crisi e cambiamenti culturali e sociali così profondi e radicali da farci perdere il contatto con la realtà e, soprattutto, con la bellezza e il senso della vita. Con una drammaturgia raffinata e intelligente, rigorosamente bilingue e senza sottotitoli (tranne che nel finale), grazie ad un linguaggio essenziale lo spettacolo consente di essere compreso perfettamente da tutti. I dialoghi fluiscono in un gioco linguistico brillante e tanto profondo da far sfiorare e percepire il “buio che c’è là fuori”, senza perdere di vista il sorriso e il potere catartico dell’ironia. Hotel Miramare rappresenta una sfida provocatoria e stimolante in direzione di una ricerca di nuove modalità di fare un teatro davvero libero, anche dai propri stessi confini, rivolgendosi a un interlocutore universale e a un pubblico transgenerazionale per condurlo a riflettere sul ruolo del Teatro nella nostra vita.

Quello che Riccardo Rombi ha immaginato è un mondo finto e vuoto, come il mare inesistente di fronte all’Hotel Miramare. È quello il mondo che sta al di fuori del vecchio teatro dismesso dove approdano per un “tour culturale” i quattro personaggi protagonisti di questa play, gioco, sottile e surreale, dove chi insegue la verità è costretto a rifugiarsi in quel mondo di finzione per eccellenza che è il teatro.

Un gioco metateatrale, dove la lingua italiana e la lingua romena si intrecciano in dialoghi asciutti, essenziali e ogni battuta rimbalza da un personaggio all’altro senza che si perda neanche una parola. Seguendo il filo sottile dell’ironia, Hotel Miramare spinge a riflettere sul ruolo del Teatro in un futuro immaginario, forse non troppo lontano. Riccardo Rombi si rivolge ad un interlocutore universale grazie a una ricerca linguistica e un testo essenziale che alterna italiano e rumeno creando un nuovo codice espressivo. Un progetto internazionale capace di rivolgersi a più generazioni.

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Ieri sera, intorno alle 22.00, un giovane è stato arrestato per il reato di rapina impropria dai carabinieri del nucleo radiomobile di Cagliari. Intervenuti su disposizione della locale centrale operativa intorno alle 19.00, i carabinieri hanno prontamente immobilizzato e riportato alla calma il pregiudicato che, all’interno del supermercato sito in via Nuoro, a pochi metri dal comando provinciale dei carabinieri, dopo aver rubato ed opportunamente occultato diversi generi alimentari al di sotto dei propri indumenti, ha tentato di oltrepassare la barriera delle casse per poi darsi alla fuga. Sorpreso dai dipendenti dell’esercizio commerciale, il giovane è stato fermato, quindi ha dato in escandescenza reagendo con violenza nei confronti di un dipendente, con il quale ha intrapreso una vera e propria colluttazione. Intervenuti i carabinieri, il giovane è stato riportato alla calma e sottoposto agli arresti. La refurtiva è stata immediatamente restituita dai militari al responsabile dell’esercizio commerciale ed il giovane è stato tradotto presso le camere di sicurezza del comando provinciale in attesa della celebrazione del rito direttissimo che si terrà domani mattina.

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno arrestato un 27enne di Cagliari con l’accusa di truffa. Il giovane, dal 2015 al 2017, è stato riconosciuto e giudicato colpevole per una decina di truffe effettuate grazie ad una profonda conoscenza dei computer e sistemi telematici in generale; già agli arresti domiciliari, il 27enne era già stato arrestato lo scorso 9 ottobre per evasione. In quell’occasione, tra l’altro, venne sorpreso in possesso di una modesta quantità di stupefacente, cocaina, per uso personale. Nella giornata di ieri, a seguito delle vicende processuali penali, anche influenzate dal comportamento tenuto durante il regime della misura alternativa, è arrivato il provvedimento definitivo: i carabinieri della stazione di Iglesias hanno rintracciato il giovane e lo hanno accompagnato presso il carcere di Uta.