Sei consiglieri regionali del gruppo del Partito Sardo d’Azione hanno presentato una mozione sul regime della continuità territoriale marittima di persone e merci con la Sardegna.
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Sei consiglieri regionali del gruppo del Partito Sardo d’Azione, Franco Mula, Piero Maieli, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Giovanni Satta e Fabio Usai, hanno presentato una mozione sul regime della continuità territoriale marittima di persone e merci con la Sardegna. La continuità territoriale intesa come possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario, senza penalizzare cittadini residenti in territori meno favoriti o marginali, anzi assicurando un servizio che offra condizioni economiche e qualitative uniformi, si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea.
«Il trasporto – sottolineano i proponenti – è elemento essenziale del “diritto alla mobilità” previsto dall’articolo 16 della Costituzione e costituisce un servizio di interesse economico generale tale, pertanto, da dover essere garantito a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro collocazione geografica; nel mese di luglio 2020 scadrà l’attuale convenzione stipulata tra lo Stato e la TirreniaCin che stabilisce le tariffe in continuità territoriale; l’Antitrust, ritenendo che la convenzione in essere risulta totalmente sbilanciata a favore di Tirrenia, ha bocciato la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia in quanto presenta “risvolti critici sotto il profilo concorrenziale”; al fine di scongiurare l’ennesima proroga del contratto è, pertanto, necessario predisporre subito il bando relativo alla nuova gara d’appalto.»
I sei consiglieri regionali sardisti sottolineano ancora che «il concessionario del servizio di continuità territoriale (Tirrenia-Cin), riceve dallo Stato un contributo annuale di 73 milioni annui per complessivi 560 milioni in otto anni per tutti i collegamenti (non solo con la Sardegna) esercitati in continuità territoriale; la tariffa in regime di continuità territoriale risulta del tutto identica a quella dei vettori privati operanti al di fuori di detto regime agevolato; la vendita degli assets Tirrenia alla Cin, formata dallo stesso cartello armatoriale privato ha determinato il caro traghetti e ha creato, inoltre, un monopolio dannoso per la Sardegna sul cabotaggio marittimo; la società Tirrenia, in questi ultimi anni, ha portato avanti, anche per quanto riguarda le tariffe relative al trasporto marittimo delle merci da e per la Sardegna, la stessa politica arrogante di aumento dei prezzi, con un aumento per un semirimorchio imbarcato da 80 a 160 euro, e ciò rappresenta l’ennesimo duro colpo inferto all’economia dell’isola, sempre più condizionata dalle insostenibili tariffe applicate dalla Tirrenia; risulta necessario porre fine al monopolio Tirrenia in quanto è inaccettabile che abbia fatto crescere in maniera esponenziale le tariffe, utilizzando soldi pubblici; è di fondamentale importanza prevedere che il bando relativo all’affidamento in concessione del servizio pubblico di trasporto marittimo in continuità territoriale con la Sardegna sia aperto al maggior numero di operatori economici, a tutela della libera concorrenza».
La mozione, se approvata, impegnerà il presidente della Regione e la Giunta regionale, «affinché si facciano parte diligente e vigile con il Ministero competente e sollecitino, in tempi brevi, lo Stato per la predisposizione del nuovo bando relativo alla gara d’appalto della continuità territoriale marittima di persone e merci, tenuto conto che l’Antitrust ha bocciato la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia per i collegamenti con la Sardegna; a non prorogare l’attuale convenzione stipulata tra lo Stato e la Tirrenia-Cin, considerato che lo Stato aveva ben 8 anni per gestire la nuova continuità territoriale marittima e bandire una nuova gara, arrivare all’ultimo momento significa avvantaggiare una società privata garantendole un illecito arricchimento e un regime di monopolio sui trasporti marittimi a danno dei sardi; a prevedere che il bando relativo all’affidamento in concessione del servizio pubblico di trasporto marittimo di persone e merci in continuità territoriale con la Sardegna sia aperto al maggior numero di operatori economici, a tutela della libera concorrenza; a proseguire, infine, la rivendicazione per il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità territoriale marittima dallo Stato alla Regione».
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