22 December, 2024
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La Giunta regionale ha approvato in via definitiva le misure attuative del Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza, per l’anno 2019.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Igiene, della Sanità e dell’Assistenza sociale, Mario Nieddu, nel corso dell’ultima seduta, ha approvato in via definitiva le misure attuative del Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza, per l’anno 2019.

«Le condizioni di povertà e dipendenza economica, soprattutto in presenza di figli minori – spiega Mario Nieddu possono costituire ostacoli che rischiano di incatenare le donne al circuito della violenza. Attraverso il sostegno economico e l’inserimento in programmi personalizzati, orientati alla formazione e al lavoro, le vittime possono iniziare un nuovo percorso e affrancarsi da una vita di abusi.»

Tra i provvedimenti indicati nella delibera l’assegnazione delle risorse (300mila euro) ai Comuni che già ospitano i centri antiviolenza (Olbia, Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano), mentre l’attuazione della misura in tutte le sue fasi (dalla ricognizione del fabbisogno, alla redazione dei progetti personalizzati, nonché il loro monitoraggio e rendicontazione) è affidata agli Ambiti Plus (Piani Locali Unitari dei Servizi alla Persona).

Il sussidio economico mensile sarà determinato a seconda dei casi.

«Si parte da un minimo di 780 euro per le donne sole – precisa l’assessore regionale della Sanità – e l’importo varierà in presenza di figli o disabilità a carico del genitore o del minore. La durata del Reddito di Libertà, così come dei piani personalizzati, è determinata in fase di progettazione e va da un minimo di dodici a un massimo di trentasei mesi.»

In Italia sono circa 500mila le donne vittime di violenza.

«La rete regionale di protezione – conclude l’assessore regionale della Sanità – è pienamente operativa. Abbiamo rifinanziato i centri antiviolenza e le case d’accoglienza con 1,5 milioni di euro e proseguiamo sulla strada tracciata dando nuovo impulso a uno strumento importante nella lotta alla violenza di genere.»

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