22 November, 2024
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William Zonca (Uiltrasporti): «La flotta sarda non genera alcun vantaggio per i sardi, ma addirittura rischia di fare danni».

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«La flotta sarda non genera alcun vantaggio per i sardi, ma addirittura rischia di fare danni: la Regione smetta di fare annunci populisti e inizi veramente a risolvere i problemi del trasporto insieme agli addetti ai lavori”. E’ durissima la presa di posizione della Uiltrasporti Sardegna sulla situazione dei trasporti da e per la Sardegna alla luce dei recenti annunci di una futuribile “flotta sarda”.

“Bisogna fare in modo che il diritto alla mobilità dei sardi, già precario, non venga ulteriormente penalizzato da scelte scellerate – spiega il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca – Piuttosto vorremmo capire quale modello di continuità avremo il prossimo anno visto che siamo in regime di proroga e visto che non sappiamo cosa farà Airitaly».

«La vice presidente Alessandra Zedda ha detto di essere pronta a ricevere i consigli degli addetti ai lavori, ma forse non ha ben presente un passaggio fondamentale – evidenzia William Zonca -: da quando si è insediata la Giunta Solinas l’assessore ai Trasporti non ha mai cercato un confronto con le organizzazioni sindacali, cosa che noi da tempo stiamo denunciando.»

I posti disponibili. Secondo la Uiltrasporti Sardegna una eventuale flotta sarda non risolverebbe in alcun modo le criticità dei trasporti isolani, cioè la disponibilità di posti e le tariffe. In primo luogo – spiega William Zonca – non risolverebbe la penuria di posti, soprattutto nei periodi estivi e per le feste in cui solitamente Alitalia utilizza aeromobili giganteschi come il Boeing 777 e l’Airbus 330 che garantiscono oltre trecento posti in cabina.

I costi. Anche sotto il profilo dei costi secondo la Uiltrasporti Sardegna la situazione non migliorerebbe, visto che, come è noto, sulle tariffe incidono in gran parte le tasse aeroportuali. «Il costo del biglietto è una battaglia da combattere a Bruxelles – spiega William Zonca -: dubitiamo fortemente che una flotta sarda possa praticare le economie di scala praticate dalle grosse compagnie aeree e dunque è quasi matematico che i costi di gestione e pertanto anche i prezzi sarebbero maggiori.»

L’occupazione. Anche per quanto riguarda l’occupazione, secondo Uiltrasporti Sardegna poco cambierà, visto che la Sardegna non è riuscita neppure a tenere sul mercato una compagnia storica come Airitaly, l’ex Alisarda, che si sta spostando in un’altra regione.

Insomma, secondo la Uiltrasporti il rischio è che la scelta apparentemente identitaria di una flotta sarda si trasformi in un boomerang per i passeggeri sardi che ad oggi hanno comunque una mobilità, nazionale e internazionale garantita dall’operatività nell’isola di grosse compagnie come Alitalia (con un adeguato sistema di collegamenti internazionali e di servizi speciali come quelli del trasporto di pazienti barellati o di merci pericolose).

Le proposte del sindacato. «Riteniamo che la Regione non debba sostituirsi alle compagnie aeree, ma si debba dedicare alla gestione dei servizi», afferma William Zonca, rilanciando la proposta di inserire nel nuovo bando per la continuità territoriale una tariffa per le famiglie residenti che oggi sono costrette a pagare cifre molto alte per spostarsi dall’isola.

Altra proposta del sindacato è quella di limitare la cosiddetta deregolamentazione della tariffa (cioè la possibilità di cancellare o modificare la prenotazione dei voli fino a poco prima della partenza) ai soli residenti, in modo da stabilizzare il sistema di programmazione dei voli da e per la Sardegna.

Ultima proposta, infine è quella di inserire nel prossimo bando una regolamentazione dei costi dei servizi aeroportuali. «Le compagnie aeree tendono sempre a fare dumping sui costi dell’assistenza agli aeromobili al fine di recuperare anche lì degli introiti – conclude William Zonca – garantire delle tariffe minime per l’assistenza in base al modello garantirebbe stabilità occupazionale per i lavoratori sardi.»

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