28 September, 2024
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Monsignor Giuseppe Baturi, 55 anni, originario di Catania, è il nuovo arcivescovo di Cagliari. Succede a monsignor Arrigo Miglio che lascia l’incarico a 77 anni.

La nomina di Giuseppe Baturi da parte di Papa Francesco è stata annunciata oggi alle 12.00 nelle diocesi di Cagliari e di Catania, chiesa di appartenenza del nuovo pastore del capoluogo sardo.

Don Giuseppe Baturi è nato proprio a Catania il 21 marzo 1964. È stato ordinato sacerdote il 2 gennaio 1993. Laureato in giurisprudenza nell’Università di Catania e in diritto canonico alla Pontificia università gregoriana. Inoltre è canonico minore della Cattedrale catanese, è stato insegnante di religione e responsabile regionale di Comunione e Liberazione.

Dall’ottobre del 2012 è stato direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici della Conferenza episcopale italiana di cui, nel 2015, è stato nominato Sottosegretario. Inoltre è membro del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.

Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo emerito e amministratore apostolico della diocesi di Cagliari, ha rivolto un radiomessaggio alla diocesi in occasione della nomina del nuovo arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi.

Di seguito, il messaggio di saluto del nuovo arcivescovo.

Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Cagliari,

il mio animo in questo momento è colmo di gratitudine, gioia e trepidazione.

La mia riconoscenza filiale va al Santo Padre Francesco, che mi ha chiamato a collaborare a favore dell’unica Chiesa di Gesù Cristo, che vive nella pluralità delle Chiese particolari. Un pensiero di affettuoso ossequio a S.E. Mons. Arrigo Miglio, che dal 2012 guida con paterna saggezza la Chiesa di Cagliari.

L’episcopato è una chiamata ad una maggiore conformazione al Signore Gesù, per rendere presente la Sua opera di Pastore buono ed eterno. A Lui, innanzitutto, la mia obbedienza, la mia rinnovata fiducia e adorazione. Egli, luce delle nazioni, rischiara il mistero dell’uomo e lo attira all’amicizia col Padre: con tutto me stesso intendo servire, proporre e testimoniare la gioia del Vangelo che, come ci ricorda l’Evangelii Gaudium, “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. L’amore a Cristo saldi l’esistenza alla missione (cf. Gv 21,5-19).

Consapevole delle mie povere forze e fiducioso nella misericordiosa fedeltà di Dio, chiedo umilmente di pregare per me e per la fecondità del ministero affidatomi. Da oggi, sarà senza sosta la mia preghiera per la Santa Chiesa di Cagliari, per i sacerdoti e i diaconi, i consacrati, l’intero popolo di Dio.

Insieme preghiamo perché questa nostra Chiesa sia, come ci indica ancora il Papa, “lieta, inquieta e con il volto di madre”; una madre che conosce ciascun figlio, lo abbraccia nell’amore senza condizione e senza misura e lo accompagna verso la “felice amicizia” con Cristo.

Con questo spirito ci rivolgiamo a Nostra Signora di Bonaria affinché il suo sguardo materno ci porti a Dio e ci doni di saperci guardare in modo fraterno.

+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo eletto di Cagliari

 

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L’apertura dell’Anno Forestale, dedicato per questa edizione all’Agroforestazione, sarà l’occasione per confrontarsi sull’immenso patrimonio agroforestale della Sardegna: una risorsa da tutelare, proteggere ma anche da valorizzare.

Inserito alla vigilia della festa degli alberi, l’evento dal titolo “Agroforestry” si svilupperà in una cerimonia inaugurale ed in un ricco programma aperto a tutti, che durerà un’intera settimana.

Istituzioni, ricercatori, studenti, imprese e professionisti del settore porteranno un contributo al dibattito intorno ai temi della valorizzazione delle risorse agroforestali della Sardegna in un susseguirsi di seminari, workshop, comunicazioni, incontri, esposizioni, proiezioni, visite guidate.

Particolare attenzione sarà rivolta alle scuole, che potranno usufruire di un percorso didattico dedicato, disponibile per le visite a partire dal 18 fino al giorno 23 novembre.
Un vasto partenariato locale e regionali (Comune di Nuoro, Provincia di Nuoro, Banco di Sardegna, Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali di Nuoro, Unione Comuni Barbagia, BIM Taloro, Agenzia LAORE) nazionali (Rete Rurale Nazionale, Associazione Italiana Agroforestry, Consiglio Nazionale delle Ricerche,  Università Sant’Anna Pisa, Consiglio nazionale per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Agenzia Veneto Agricoltura della Regione Veneto) e internazionale (European Agroforestry Federation, European Forestry Institute) parteciperà al ricco programma settimanale.

Tra gli appuntamenti principali si ricorda la cerimonia inaugurale di lunedì 18 che vede la presenza, tra gli altri, degli assessori regionali Murgia (agricoltura) e Lampis (Ambiente) oltre che al presidente della European Agroforestry Organisation).

Al termine della cerimonia, e dopo una parte dedicata alle premiazioni e a proiezioni video, l’assessore Gianni Lampis dichiarerà l’apertura dell’Anno Forestale della Sardegna

Seguirà nel pomeriggio la  Presentazione del  Centro Regionale di Competenza R.E.S.T.A.R.T. presso il Consorzio Universitario in cui le imprese i gruppi di ricerca coinvolti, il Centro Regionale di Programmazione e il personale del Centro RESTART presenteranno le linee di ricerca su un progetto per la valorizzazione delle risorse agroforestali della Sardegna e l’istituzione di un Centro Agroforestale Mediterraneo a Marreri.

Il martedì e il mercoledì si dibatterà sui sistemi agro-silvopastorali caratterizzati dalla coltivazione di specie legnose con altre colture agrarie e l’allevamento di animali, al fine di massimizzare i benefici economici ed ambientali ottenibili dalle interazioni di queste diverse componenti.

L’Evento costituisce il primo incontro organizzato dal CREA, in collaborazione con FORESTAS, AIAF, NRD/UNISS e CNR ISPAAM, nell’ambito delle attività finanziate dalla Rete Rurale Nazionale, sui sistemi agro-silvo-pastorali in Italia.

Nell’occasione, in un breve workshop, verranno presentate le principali iniziative tecnico-scientifiche in campo agro-silvopastorale in atto o recentemente concluse in campo nazionale.

Il giovedì ed il venerdì si terrà un workshop internazionale dal titolo “Sugherete e servizi ecosistemici: quali strumenti per lo sviluppo del mercato?”

Questo evento di due giorni discuterà del ruolo delle sugherete nella fornitura di servizi ecosistemici (SE) e mostrerà quali strumenti possono contribuire al sostegno delle economie rurali, dei proprietari e gestori forestali, e delle industrie impegnate nella gestione sostenibile delle foreste (SFM). Al fine di ottenere una visione collettiva più realistica, saranno presentati esempi di strumenti e migliori pratiche provenienti da tutto il Mediterraneo, unitamente alle condizioni locali indispensabili alla loro adozione.

L’evento è rivolto a proprietari e gestori forestali e di sistemi silvo-pastorali, associazioni di proprietari forestali, imprese sughericole, comunità locali, decisori politici, autorità locali e nazionali del bacino del Mediterraneo.

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Stefano Gentile, Curtis Jerrells e Miro Bilan. Fonte: www.dinamobasket.com .

La Dinamo Banco di Sardegna ospita questa sera, alle 20.30, la Pallacanestro Reggiana, per la 9°giornata di campionato. La squadra sassarese alla vigilia ha un bilancio di 5 vittorie e 2 sconfitte ed ha già osservato un turno di riposo. La squadra di coach Maurizio Buscaglia è una delle grandi rivali delle ultime stagioni, protagonista dell’indimenticabile finale scudetto di quattro anni fa. La posta in palio questa sera è alta, anche se il campionato non ha ancora raggiunto un terzo del calendario, perché un successo potrebbe ridare alla Dinamo valere il secondo posto in classifica, complice il riposo di Brindisi.

«I nostri avversari hanno buoni tiratori e lunghi dinamici e veloci, una parte importante sarà la nostra transizione difensiva – ha sottolineato alla vigilia del match coach Gianmarco Pozzecco, che questa sera disputerà la partita numero 50 sulla panchina sassarese – loro sono abili in campo aperto e noi dobbiamo stare attenti ed evitare cali mentali.»

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I carabinieri della stazione di Quartu Sant’Elena hanno arrestato D.C. 34enne di Sinnai, già noto alle Forze di Polizia, in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Cagliari.
L’attività investigativa condotta dalla stazione temporanea dei carabinieri di Flumini di Quartu, che ha consentito alla locale Procura della Repubblica di richiedere la misura restrittiva, ha fatto emergere elementi di responsabilità a carico del reo per via dei numerosi furti, commessi nel litorale quartese e nei comuni limitrofi la scorsa estate. Nel mirino, bagnanti e vacanzieri, derubati mentre si trovavano al mare, impegnati in lunghe passeggiate sul bagnasciuga o in bagni refrigeranti. Episodi che hanno permesso di far luce sulla figura di D.C. e di A.D. anche lui 34enne di Sinnai, destinatario della stessa misura ma attualmente irreperibile, tanto da poterli mettere in relazione sia con casi di donne scippate mentre si apprestavano a raggiungere le spiagge sia di ulteriori furti commessi sulle autovetture dei bagnanti, in rapida successione e nello stesso periodo.

L’attività investigativa, condotta anche con un’attenta analisi delle immagini dei vari sistemi di videosorveglianza, è stata inoltre affiancata da perquisizioni locali, a seguito delle quali sono stati rinvenuti alcuni dei beni sottratti, acquisendo, quindi, ulteriori gravi indizi di colpevolezza a carico dei rei. Risultanze investigative che hanno permesso di richiedere adeguate e proporzionate misure cautelari anche per frenare la spinta criminale dei due soggetti.

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Si è tenuta giovedì pomeriggio la seduta congiunta dei lavori della Seconda e della Quarta Commissione consiliare con all’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro, del Direttore generale dell’ASPAL e dei Sindaci dei Comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottidda e Monti, sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas.

«Nell’ultimo trimestre l’Agenzia Forestas non ha assunto i lavoratori trimestrali impegnati nei cantieri forestali, un provvedimento tanto atteso non solo dai lavoratori e dalle loro famiglie, spesso unica fonte di reddito, ma anche dalle stesse Amministrazioni comunali per l’importantissimo servizio svolto nel territorio – la mancata attivazione dei cantieri forestali rappresenta una vera e propria tragedia per le comunità dei territori interni della regione, già fortemente penalizzati dalla crisi lavorativa e dalle criticità infrastrutturali – hanno detto i sindaci di Alà dei Sardi Francesco Ledda, di Bono Elio Mulas, di Bottidda Daniele Cocco e di Monti Emanuele Mutzu -. Bisogna risolvere le condizioni dei lavoratori semestrali tenendo ben distinta la situazione dei lavoratori trimestrali, riconoscendo a questi ultimi il diritto al lavoro nei cantieri forestali – oggi l’assessore del Lavoro ha preso un preciso impegno nei confronti dei lavoratori trimestrali e dei comuni che negli anni ’60 hanno ceduto i loro terreni al demanio forestale, esprimendo grande disponibilità nel trovare le necessarie risorse in fase di assestamento di bilancio, provvedimento che dovrebbe essere discusso in Aula entro la fine del mese»

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Nel trimestre agosto/ottobre appena trascorso, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari hanno effettuato una serie di servizi straordinari di controllo e monitoraggio delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico e dei siti archeologici terrestri/marini della Sardegna nell’ambito dellaCampagna a tutela del patrimonio paesaggistico e dei siti archeologici marini” promossa dalla Divisione Unità Specializzate Carabinieri di Roma. Il piano di controllo straordinario è stato predisposto al fine di prevenire e reprimere gli illeciti in danno del patrimonio paesaggistico costiero e delle bellezze naturalistiche ed archeologiche, derivanti sia dalla spregiudicatezza nell’utilizzo del territorio da parte di persone che, eludendo le normative di settore, causano spesso danni irreversibili all’ambiente, sia dall’incremento estivo della navigazione da diporto e delle immersioni amatoriali.

Le attività sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, unitamente al personale dei NAS, dei NIL, del Nucleo Subacquei e dei Nuclei Elicotteri della Sardegna in collaborazione con le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e Sassari.

Queste la aree più significative interessate dai controlli:

– area archeologica di Tharros nel territorio del comune di Cabras (OR), unitamente al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cagliari ed al Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Oristano, finalizzati alla verifica di eventuali atti predatori di manufatti archeologici nonché al rispetto delle norme di settore da parte degli esercizi commerciali operanti nell’area;

– area archeologica La Prisgiona – Arzachena (SS), effettuati unitamente ai Nuclei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità ed Ispettorato del Lavoro di Sassari, a seguito dei quali è stata segnalata all’Autorità sanitaria il titolare di un esercizio commerciale annesso all’area per carenza dei requisiti minimi d’igiene;

– area archeologica di Nora – Pula (CA), effettuati unitamente ai Nuclei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità ed Ispettorato del Lavoro di Cagliari, a seguito dei quali il titolare di esercizio commerciale annesso all’area è stato segnalato alla competente Autorità sanitaria per aver omesso di applicare le procedure di autocontrollo in materia sanitaria;

– sito archeologico marino Relitto dei Marmi – Stintino (SS), effettuati unitamente al Nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari ed ai funzionari e tecnici della Soprintendenza di Sassari, finalizzati alla verifica dell’integrità del sito;

– area archeologica di Su Nuraxi – Barumini (CA), unico sito della Sardegna inserito dall’UNESCO nella lista del “patrimonio culturale dell’umanità”, effettuati unitamente ai Nuclei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità ed Ispettorato del Lavoro di Cagliari, a seguito dei quali il titolare di un esercizio commerciale annesso all’area è stato segnalato alla competente Autorità sanitaria per aver omesso di applicare le procedure di autocontrollo in materia sanitaria e per omessa notifica all’autorità competente dell’avvio di fasi e processi produttivi;

– sito archeologico marino Nora – Pula (CA), effettuati unitamente al Nucleo Carabinieri Subacquei ed ai funzionari e tecnici della Soprintendenza di Cagliari, a seguito dei quali sono stati recuperati una giara in terracotta (databile VIII-X sec. d.C.) ed un fondo d’anfora in terracotta, ritenuti di particolare interesse storico e tuttora in fase di studio da parte della Soprintendenza;

– area paesaggistica Isola di Tavolara, effettuato unitamente al 10° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Olbia ed a funzionari della Soprintendenza di Sassari che ha portato all’esecuzione del sequestro preventivo disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania di un’”immobile di circa 300 mq, del valore di circa 500.000 €” per gravi violazioni in materia urbanistica ed ambientale riscontrati duranti lavori di ristrutturazione;

– area paesaggistica dell’Isola di Sant’Antioco, effettuato unitamente all’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Elmas, che ha portato al sequestro preventivo di “74 case mobili e 4 bungalow e relative pertinenze per un totale di 97.000 mq, del valore di circa 3.000.000 €”, posizionati sia nella fascia di totale inedificabilità dei 150 m dalla linea di battigia che in area dichiarata di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale, determinando, anche in questo caso, una grave lesione all’integrità ambientale di quel tratto costiero.

 

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Il tema della continuità territoriale aerea arriva in Consiglio regionale, con un’interpellanza sottoscritta dall’intera opposizione.

«Durante le festività natalizie la Sardegna rischia di diventare più irraggiungibile dell’isola che non c’è», spiega il primo firmatario dell’interpellanza, Massimo Zedda.

I sottoscrittori dell’atto sottolineano come dalla Giunta, in questi mesi, siano arrivate solo dichiarazioni di intenti e promesse senza che sia stato fatto un solo passo in avanti. Il problema non è legato solo alla totale assenza di proposte sul nuovo modello di continuità aerea ma anche all’incapacità dimostrata sino ad ora di far rispettare gli accordi in vigore con le compagnie aeree, così come previsto dagli oneri di servizio pubblico e dal Decreto n.367/2018.

«Al contrario – sostiene Massimo Zedda – il recente ponte di Ognissanti ha dimostrato evidenti criticità. La lista d’attesa sulla tratta Cagliari-Roma Fiumicino ha superato i sette giorni, tutto questo nonostante fosse previsto nel decreto e nel suo allegato l’incremento obbligatorio delle frequenze durante le festività

I firmatari sollecitano la discussione urgente dell’interpellanza al fine di evitare il ripetersi di quanto avvenuto due settimane fa, anche in relazione a urgenze e problematiche molto più difficili da affrontare rispetto alla semplice applicazione di quanto già previsto nell’allegato tecnico del Decreto ministeriale.

«L’orizzonte è ancora più oscuro. Se la Giunta continuerà con l’inerzia dimostrata in questi primi nove mesi non è difficile prevedere per la Sardegna il totale isolamento – aggiunge Massimo Zedda -. Ci sono problemi seri da affrontare e da risolvere: pensiamo alla chiusura dell’aeroporto di Olbia prevista dal 3 febbraio al 13 marzo, alla vicenda che riguarda la compagnia Air Italy o alla scadenza della continuità aerea ad aprile 2020. Su questi temi ad oggi i sardi non hanno la minima idea riguardo la strada che la Giunta abbia intenzione di percorrere.»

«E’ una questione primaria per coloro che usano l’aereo per spostarsi per motivi di lavoro o di salute, per i turisti che desiderano visitare la nostra Regione, per gli emigrati che vorrebbero trascorrere le festività natalizie con la famiglia, per i sardi che vorrebbero approfittare delle feste per far visita a un parente o a un amico lontano dall’isola. Ad oggi il Consiglio regionale, a causa delle assenze del Presidente e dell’Assessore e dei continui rinvii di discussioni a cui la maggioranza non era preparata, non ha mai trattato in una specifica seduta il tema dei trasporti. Un’assurdità – conclude Massimo Zedda – per un’Isola la cui sopravvivenza è legata a doppio filo all’efficienza di rotte aeree e navali

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«La metropolitana leggera non è più solo una chimera ma una indicazione precisa della Giunta regionale, che ha approvato l’attesa delibera che permetterà la Progettazione del sistema metropolitano in area vasta di Cagliari, direttrice Sestu.» Così il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che parla di “risultato storico per Sestu”.

«Abbiamo lavorato senza sosta per raggiungere un obiettivo che non esito a definire strategico e prioritario – aggiunge Michele Cossa – Ora parlano gli atti: si tratta del primo passo concreto che permetterà ai soggetti competenti di definire il tracciato e quindi di stabilire in modo preciso le risorse necessarie (che comunque si aggireranno attorno ai 40 milioni di euro). Si va verso una radicale modernizzazione del sistema dei trasporti di Sestu, con evidenti effetti e ricadute positive su tutto il sistema socio-economico della cittadina.»

La Giunta regionale con la delibera di ieri ha delegato alla Direttrice generale dell’assessorato regionale dei Trasporti “di porre in essere tutti gli atti necessari per la definizione del tracciato” d’intesa con la Città metropolitana e i Comuni interessati, principalmente Sestu e Selargius e per alcune centinaia di metri Monserrato. I binari della linea Sestu-Policlinico correranno lungo la strada provinciale Sestu-Monserrato. «Con Regione, ARST e la sindaca Paola Secci abbiamo già avviato le operazioni per una valutazione preliminare delle implicazioni urbanistiche e sulla viabilità che riguardano la parte del tracciato che passerà dentro il centro abitato·»

«Alla Giunta Solinas non è sfuggito come il prolungamento per Sestu coinvolgerebbe un bacino di decine di migliaia di persone, dato che Sestu rappresenta una delle maggiori porte d’ingresso della Città metropolitana” e ospita il più importante polo commerciale della Sardegna. Inoltre, con l’intervento si chiude l’anello nord della viabilità metropolitana di Cagliari. Ringrazio l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde per aver mantenuto l’impegno di mandare avanti il progetto. Non si può garantire l’efficienza senza dotare la collettività di un sistema di mobilità moderno, efficace edimprontato sulla sostenibilità – conclude Michele Cossa -. Abbiamo avviato un percorso che porterà innovazione e benessere a tutto il territorio, facilitando i collegamenti e dotando i cittadini di un mezzo importantissimo di mobilità.»

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Dopo una prima richiesta di chiarimenti all’assessore all’Ambiente sul grado di conoscenza delle problematiche relative alla discarica di Spiritu Santu in vista di un suo eventuale ampliamento richiesto dal Cipnes (avanzata tramite un’interpellanza del 9 maggio scorso alla quale era seguita una risposta colma di contraddizioni), il consigliere del M5S Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione per chiedere allo stesso assessore all’Ambiente e a quello alla Sanità se abbiano tenuto in considerazione i risultati del Piano di caratterizzazione della discarica dal quale emerge un gravissimo inquinamento della zona interessata.

«Appena un mese fa abbiamo scoperto l’esistenza di una relazione contenente dati allarmanti. Un dossier redatto dalla società Arcadis di Milano, incaricata dal Cipnes (che gestisce la discarica di Spiritu Santu) di analizzare tra l’altro anche le acque sotterranee interessate dalla discarica consortile. Questa relazione ufficiale del Piano di caratterizzazione (indagini dal 2013 al 2018) mette nero su bianco numeri spaventosi che descrivono un grandissimo inquinamento ambientale. Ciononostante, gli uffici del Servizio di valutazione ambientale della Regione hanno espresso giudizio positivo alla compatibilità ambientale. Ragion per cui, l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, preso atto di questo parere favorevole, il 22 ottobre scorso con la delibera n° 42/39 ha autorizzato l’ampliamento della discarica olbiese.»

«Quello che chiedo a gran voce all’assessore e alla Giunta è di fare chiarezza su questa situazione al limite dell’assurdo – aggiunge Roberto Li Gioi -. Chiedo che riferiscano  il motivo per il quale nel dare l’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Spiritu Santu non è stato preso in considerazione l’esito del report della Arcadis. Un report dal contenuto scioccante, in cui viene individuata la presenza di diverse sostanze inquinanti in concentrazioni che superano di gran lunga le soglie di contaminazione previste dal decreto legislativo 152/2006 per la qualità delle acque di falda. In particolare le analisi effettuate dalla SGM – incaricata dalla Arcadis – hanno evidenziato che 24 dei 29 campioni di acque di falda sottoposti ad esame presentavano un abnorme superamento delle concentrazioni delle soglie di contaminazione, CSC. Stiamo parlando di arsenico, antimonio, cromo VI, piombo, cloroformio, benzene, idrocarburi, floruri, nitriti e nitrati. Veleni che quasi certamente stanno contaminando le nostre acque e i nostri terreni.»

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L’hanno trovata all’esterno del portone di ingresso del museo della Tonnara, coperta da un telo bianco e già posizionata su di un cavalletto. Sul telo un biglietto con scritto sopra: rinvenuta durante i lavori al porto di Stintino. Si tratta di un’anfora, di possibili origini romane, che sabato scorso un anonimo ha lasciato all’esterno del museo di via Lepanto.

Quando gli operatori della struttura hanno rinvenuto l’inaspettato “regalo” hanno avvisato il primo cittadino, il quale ha immediatamente fatto segnalazione alla Stazione dei carabinieri del paese. Il sindaco quindi lunedì ha scritto alla Soprintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio e, oltre a segnalare il ritrovamento, ha chiesto che il reperto “donato” dall’anonimo cittadino possa restare custodito al museo come testimonianza della storia antica del paese.

«Il nostro museo è anche questo – afferma Antonio Diana – è un punto di riferimento per chi ha dei reperti archeologici a casa. Prima non si badava a questo aspetto, ma questi oggetti sono patrimonio inalienabile e chi li possiede deve rimetterli a dispsozione della collettività, anche con queste modalità anonime. Renderebbe un servizio alla comunità, dal punto di vista culturale e scientifico.»

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessora comunale della Cultura Francesca Demontis: «Sono reperti di grande valore – afferma -, il loro ritrovamento potrebbe significare che le coste stintinesi, con molta probabilità, hanno ospitato un insediamento già in epoca romana. Mostrano come il nostro territorio abbia una storia che deve ancora essere approfondita».

Tre anni fa, con una modalità simile, erano stati consegnati al museo un’ancora in piombo del periodo romano, alcuni resti di sculture, tanti pezzi di anfore con relativi tappi e ancora un pezzo, presumibilmente, di un sarcofago che porta in rilievo l’immagine di una Vittoria alata, quindi una coppetta di periodo medievale con inciso un simbolo cristologico. Reperti che, era stato scritto nel biglietto che accompagnava gli oggetti, erano stati rinvenuti nel 1976. La data è emblematica perché, anche quella, riporta al periodo in cui il paese era interessato dai lavori di scavo del porto Mannu.