28 November, 2024
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«A tutt’oggi in Sardegna non esiste un censimento delle persone disabili presenti su tutto il territorio regionale. Uno strumento indispensabile per una corretta ed efficace programmazione degli interventi sanitari e socio sanitari. Nell’ottica di una pianificazione degli interventi futuri è pertanto stringente la necessità di un censimento in formato digitale che ci permetta di conoscere il numero aggiornato e attendibile delle persone disabili residenti nell’isola, conoscere i loro bisogni e le loro necessità, e sapere con esattezza il numero delle famiglie in cui è presente più di una persona con disabilità. Si tratta di informazioni dalle quali non si può prescindere, che la Regione ha il dovere di reperire, organizzare e mettere a disposizione degli uffici regionali competenti in materia.»

Disabilità e risoluzione delle problematiche collegate al centro di una mozione promossa dalla capogruppo del M5S Desirè Manca. Nell’atto, firmato anche dai consiglieri del M5S Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, la consigliera pentastellata chiede al Presidente Solinas e alla Giunta di impegnarsi ad istituire al più presto l’anagrafe digitale dei disabili della Sardegna.

«Nelle attuali condizioni l’efficacia della programmazione regionale per quanto riguarda gli interventi in favore dei disabili è altamente compromessa. Gli unici dati a nostra disposizione sono teorici e non reali e la distribuzione degli interventi disomogenea e a macchia di leopardo – aggiunge Desirè Manca -. Con questa mozione intendiamo impegnare la Giunta ad istituire un gruppo di lavoro per la raccolta di dati certi e aggiornati. Il malato e le sue necessità devono essere messi al centro della programmazione regionale e perché questo venga fatto nel migliore dei modi è fondamentale avere tutte le informazioni utili a guidare la Regione verso una programmazione di interventi sanitari e socio sanitari mirati e dai risultati migliori.»

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C’è il pecorino romano nella lista dei 26 prodotti italiani che rientrano nell’accordo bilaterale siglato qualche giorno fa fra Unione Europea e Cina. L’accordo ha l’obiettivo di proteggere i prodotti compresi nell’elenco da imitazioni e usurpazioni: si tratta di 100 indicazioni geografiche europee (IG) in Cina e 100 IG cinesi nell’UE.

«Come Consorzio abbiamo lavorato in tutti questi anni per proteggere il nostro prodotto sui mercati internazionali, ed essere riusciti a farsi includere in una lista cosi ristretta di prodotti italiani già in prima battuta è il risultato di un lunghissimo lavoro – spiega il presidente del Consorzio per la tutela del pecorino romano, Salvatore Palitta -. La cooperazione UE-Cina in questa materia è iniziata più di dieci anni fa, ma il primo atto concreto ci fu nel 2012 quando furono registrate e protette dieci indicazioni geografiche di entrambe le parti.»

«Con l’entrata in vigore di questo accordo ci aspettiamo vantaggi commerciali reciproci e un incremento della domanda di prodotti di elevata qualità: c’è una classe media cinese in crescita, infatti, che apprezza moltissimo i prodotti europei autentici, e che cerca l’esclusività e l’originalità. Puntiamo perciò a un riscontro importante proprio da questa fascia di consumatori, come ha sottolineato la stessa Unione europea», dice Salvatore Palitta.

Per l’Ue, la Cina è la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari e la seconda destinazione di Indicazioni Geografiche (vini, prodotti agroalimentari e bevande spiritose), con un volume che ha raggiunto fra il 2018 e il 2019 i 12,8 miliardi di euro.

«L’accordo, che dovrebbe entrare in vigore entro il 2020, sarà ora sottoposto a un controllo giuridico, dopo di che Parlamento e Consiglio europeo daranno la loro approvazione», spiega Salvatore Palitta. Soltanto quattro anni dopo la sua entrata in vigore, l’accordo potrà essere esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per parte.

«Quella contro le contraffazioni e l’Italian sounding è una battaglia complessa, impegnativa e sicuramente ancora molto lunga. Una battaglia che il Consorzio continuerà a combattere in prima linea, come ha fatto in tutti questi anni parallelamente a quella già vinta sui Dazi Usa, per tutelare un prodotto che è simbolo della Sardegna ed è determinante per la sua economia.»

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Sono più di 6mila le domande che i cittadini sardi hanno presentato all’Assessorato Regionale all’Urbanistica per fruire dei finanziamenti che incentivano il recupero e la riqualificazione delle case private. Di queste 1.271 saranno finanziate, di cui 110 nel territorio del Sulcis.

E’ questo ciò che emerge dai dati resi pubblici dall’Assessorato sul bando “Finanziamento di interventi di manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione finalizzati al recupero e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare privato ricadente nel territorio regionale”, aperto il 10 settembre scorso, che ha messo a disposizione dei privati ben 25 milioni di euro per risanare, manutenere, restaurare e ristrutturare gli immobili privati ad uso residenziale, con interventi finalizzati all’efficientamento energetico dell’edificio, integrati in interventi globali che comprendono opere sull’involucro edilizio.

Secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha esaminato le domande presentate e finanziate, la media degli interventi per ogni abitazione è di circa 80mila euro, con punte che superano anche a 150mila euro. I 1.271 interventi previsti, attiveranno investimenti per oltre 100milioni che andranno a dare ristoro, soprattutto, alle 13mila imprese artigiane dell’edilizia che operano nell’Isola.

«Siamo molto soddisfatti per l’altissimo interesse da parte dei sardi per il bando e perché è anche con questi strumenti che si combatte la crisi in edilizia – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – ma siamo anche preoccupati perché i fondi stanziati non basteranno per tutti: secondo i nostri calcoli potrebbero rimanere fuori poco meno di 5mila domande per esaurimento del plafond messo a disposizione. Per questo – aggiunge Giacomo Meloni –  chiederemo un incontro all’Assessore Regionale Quirico Sanna per ragionare sul reperimento di risorse aggiuntive che siano utili a riaprire la graduatoria a chi in questo momento è stato escluso per esaurimento dei fondi, o, quanto meno, per soddisfare più richieste possibili. Sappiamo bene che non basterebbero 130 milioni di euro ma siamo consapevoli sia della bontà dell’intervento, sia dello sforzo economico fatto dalla precedente e dall’attuale Giunta, cosa assai apprezzata nonché dell’idea avuta dalla passata Commissione Speciale del Consiglio regionale per l’Artigianato e Commercio, e dal valore inestimabile che tale incentivo ha per il rilancio dell’economia delle costruzioni dell’Isola.»

Per l’associazione artigiana, anche in questo particolare momento, è l’edilizia privata una delle attività imprenditoriali che meritano un’attenzione particolare. Questo è, infatti, un settore che da solo è in grado di mettere in moto una filiera che coinvolge molteplici comparti produttivi con effetti economici moltiplicativi che hanno pochi eguali. Tale attività, infatti, attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato, il decoro degli immobili (quindi l’estetica della città), l’efficientamento energetico degli stessi, può influire in modo positivo nello sviluppo e nella riqualificazione dell’intera Sardegna.

Nel 2018 in Sardegna, le detrazioni per ristrutturazioni ed ecobonus hanno attivato investimenti per 390 milioni di euro. Nelle costruzioni tali incentivi hanno avuto effetto positivo e diretto sul 13% dei lavoratori del settore: in valori assoluti, si parla di oltre 5mila persone su un totale di quasi 40 mila addetti.

«Certamente – conclude Giacomo Meloni – la valanga di richieste conferma la necessità di rendere permanenti e strutturali questi bonus regionali e dimostra come le famiglie, se messe nelle giuste condizioni, investono nella cura della casa.»

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Un nuovo avviso di allerta codice giallo per rischio idrogeologico, criticità ordinaria, sulle zone di allerta Gallura e Flumendosa-Flumineddu, è stato emesso dal Centro Funzionale decentrato della Protezione civile, per la giornata di domani, dalla mezzanotte alle 20.59.

Sono previste precipitazioni, che sul settore Nord Orientale saranno diffuse con cumulati localmente elevati. Inoltre, sulle coste dell’Iglesiente e del Sulcis, sono previsti venti da Nord Ovest in intensificazione fino a burrasca. Possibili mareggiate sulle coste esposte.

 

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Da mercoledì 13 a venerdì 15 novembre, a Sinnai, Carbonia e San Gavino, per la rassegna “Teatro ragazzi”, va in scena «Cappuccetto Rosso, storia eterna per essere mortali».

“Cappucetto Rosso storia eterna per esseri mortali” è tutto ispirato e dedicato al linguaggio artistico della danza. Danza e teatro si fondono in questo spettacolo per bambini (dai 6 anni), concorrendo a un risultato di grande valore drammaturgico, dove le movenze dei corpi dei ballerini in scena diventano le parole capaci di raccontare un grande classico come questa fiaba che, come tutte le narrazioni che afferiscono a questo genere, hanno sempre una trama crudele e un ordito tenero: metafora dell’esistenza.

Lo spettacolo è proposto in cartellone all’interno della rassegna Teatro Ragazzi, organizzata dall’Associazione Enti locali per le attività Culturali e di Spettacolo, che ha l’obiettivo di promuovere e divulgare la cultura teatrale tra i più giovani, e vede per questa edizione aderire ben sette Amministrazioni: Siurgus Donigala, Maracalagonis, Sinnai, Pula, San Gavino Monreale, Iglesias e Carbonia.

La regia e la scenografia sono di Michelangelo Campanale e le coreografie di Vito Cassano: lo spettacolo, pluripremiato (vincitore Festeba’2018, premio infogiovani young&kids fit Festival Internazionale della scena contemporanea a Lugano), è stato realizzato dalla compagnia pugliese La luna nel letto.

Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 13 novembre a Sinnai, al teatro Civico, alle ore 10.30; giovedì 14 novembre a Carbonia, al Teatro Centrale, alle ore 10.30; venerdì 15 novembre a San Gavino Monreale, Teatro comunale, alle ore 10.30.

 

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Il dottor Ferdinando Angelantoni, 63 anni, nato e residente a Cagliari, direttore sanitario della ASSL di Lanusei, è il nuovo direttore dell’Area socio sanitaria locale di Carbonia. Lo ha nominato oggi, con apposita delibera, il commissario straordinario dell’ATS Sardegna, dott. Giorgio Carlo Steri, dopo aver acquisito i pareri favorevoli del direttore sanitario Maurizio Locci e del direttore amministrativo Attilio Murru. Ferdinando Angelantoni arriva a coprire l’incarico lasciato vacante dalla dottoressa Maria Maddalena Giua, 64 anni, andata in pensione alcuni mesi fa. L’incarico è al momento di breve durata, in quanto scadrà il prossimo 31 dicembre.

Ferdinando Angelantoni, laureato all’Università di Sassari il 10 novembre 1988, ha alle spalle una lunga esperienza maturata nella USL n° 11 di Isili, nella ASL n° 3 di Nuoro, alla ASL n° 8 di Cagliari (direttore di struttura complessa dal 1° marzo 2010 al 14 gennaio 2019) e, negli ultimi due anni, è stato prima incaricato ad interim alla direzione sanitaria dell’ospedale Binaghi di Cagliari (dal 9 marzo 2018 al 14 gennaio 2019), poi ha ricevuto l’incarico di direttore sanitario alla ASSL di Lanusei, ricoperto dal 15 gennaio 2019 ad oggi.

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Prosegue sulla scia delle ultime indagini l’attività di contrasto al traffico e all’uso di sostanze stupefacenti dei carabinieri della compagnia di Dolianova, nella Trexenta. Tre ragazzi di Ortacesus, di età compresa tra i 22 e i 27 anni, tutti facenti parte di una società sportiva dilettantistica sono stati denunciati dai militari della stazione di Senorbì per aver favorito e concesso l’uso, all’interno della struttura dell’associazione, di hashish, marijuana e cocaina. In un’operazione congiunta delle stazioni di Siurgus Donigala e Suelli è stato arrestato E.P., classe ’94 di Seuni con precedenti di polizia, per detenzione illegale di arma da fuoco clandestina e coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Nell’abitazione del giovane, attirati ed insospettiti dall’inconsueto via vai, i militari hanno rinvenuto un fucile calibro 12 e 45 cartucce. La perquisizione, estesa a tutti i vani dell’abitazione, ha permesso poi di rinvenire nel sottotetto 16 piante alte circa 2,5 metri e 9 chili di marijuana divisa in sacchetti, 2 bilancini e materiale elettrico (lampade e areatori) per la coltivazione dello stupefacente. Per lui sono scattate le manette e domani verrà giudicato per direttissima.

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«Apprendo da una nota ufficiale della compagnia Air Italy che, per l’ennesima volta, il diritto alla mobilità dei sardi viene messo in discussione. La cancellazione unilateralmente annunciata, per oltre un mese, dei voli da e per Olbia in continuità territoriale, giustificata con il periodo di chiusura programmato dello scalo aeroportuale gallurese, non è accettabile. Da tempo sosteniamo che l’assegnazione delle rotte in continuità territoriale senza compensazione, per il solo scalo di Olbia, avrebbe causato il collasso dell’attuale impianto di collegamenti per la nostra isola ma la Regione Sardegna ha inteso ostinatamente procedere sulla propria strada, creando di fatto due regimi: uno con compensazione (su Alghero e Cagliari) e l’altro privo di compensazione per il solo scalo di Olbia. Ho chiesto più volte, senza successo, che anche il bando riguardante le tratte da e per Olbia venisse revocato. Il risultato è che, allo stato attuale, Olbia rischia di essere incredibilmente tagliata fuori dalle rotte in continuità territoriale.»
E’ molto critico il deputato del M5S Nardo Marino sull’ipotesi che Air Italy si disimpegni dalle rotte in continuità territoriale.
«Nella nota ufficiale di Air Italy viene certificato che, durante il periodo di chiusura per lavori di ristrutturazione dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda, attualmente prevista dal 3 febbraio 2020 al 13 marzo 2020, il vettore sospenderà tutti i collegamenti Olbia-Roma e Olbia-Milano – aggiunge il deputato pentastellato -. Anziché organizzare un adeguato servizio di trasferimento dei passeggeri ad Alghero per fronteggiare l’emergenza della chiusura dello scalo e comunque assicurare i voli previsti per le tratte in continuità, la compagnia decide dunque di lasciare a terra i passeggeri. Saranno sufficienti i voli Alitalia da e per Alghero per soddisfare le necessità di mobilità dell’intero nord Sardegna? La ristrutturazione dello scalo olbiese era nota da tempo, anche alla stessa Air Italy la quale, con la decisione comunicata a mezzo stampa, ha di fatto deciso di lasciare a terra un intero territorio. L’auspicio, a questo punto, è che la Regione convochi immediatamente le compagnie per trovare una soluzione. A tal proposito – conclude Nardo Marino -, ricordo che l’attuale regime di continuità territoriale scadrà il 16 aprile 2020 e ancora poco e nulla è dato sapere sul nuovo bando, sulle concertazioni con l’Ue e sul futuro dei collegamenti aerei da e per la Sardegna.»

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Mercoledì 13 novembre, si terrà a Cagliari, negli spazi di Sa Manifattura (viale Regina Margherita, 33), verrà presentato il bando di Sardegna Ricerche “Sardegna Verde”, che finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei settori dell’edilizia sostenibile e della cosmesi naturale collegata alla ricettività sostenibile.
Il bando “Sardegna Verde” nasce dall’esigenza di promuovere un nuovo sviluppo sostenibile in Sardegna, aiutando le piccole imprese “verdi” esistenti e promuovendo la riconversione di quelle che ancora non producono secondo gli standard della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
L’incontro prevede una sessione plenaria iniziale, durante la quale saranno illustrati il progetto complesso e il nuovo bando, in rapporto con le strategie di sviluppo regionale. Seguirà poi una fase in cui i partecipanti saranno divisi in due gruppi di lavoro per approfondire le due linee tematiche di sviluppo del bando.
Interverranno, per Sardegna Ricerche, la commissaria straordinaria Maria Assunta Serra e la referente del progetto Marina Masala, Marco Naseddu del Centro Regionale di Programmazione, e gli esperti della RTI ISRI-Poliste Mariarosaria Balzano, Michela Manni, Renato Nicastro, Serenella Paci, Cinzia Sanna, e Rainer Winter Toshikazu.
Il bando rientra nel Progetto complesso “Bioeconomia” e ha una dotazione di 700.000 euro a carico del POR-FESR Sardegna 2014-2020 – Asse I “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione”. Le linee di intervento sono due: la linea A: Progetti strategici di filiera, e la linea B: Progetti semplici proposti da singole imprese. Le domande potranno essere presentate a partire dal 25 novembre e fino al 31 gennaio 2020.
La presentazione del bando sarà replicata in un incontro in programma a Sassari il prossimo 27 novembre (Aula magna dell’Università, ore 16.00).
Il programma dell’incontro con il modulo per la registrazione si può trovare sul sito web di Sardegna Ricerche (www.sardegnaricerche.it), insieme al testo completo del bando e alla documentazione del Progetto complesso.

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«Esprimiamo grande soddisfazione per la richiesta fatta dal ministro Roberto Speranza al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Andriukatis. Il Ministro, constato che in Sardegna da 14 mesi non si registrano nuovi casi di peste suina negli allevamenti, ha richiesto una riduzione delle restrizioni commerciali a cui è sottoposto il settore suinicolo in Sardegna.»
Lo ha detto, questa sera, Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo UNO.
«Il ministro Roberto Speranza ha inoltre riconosciuto il lavoro della precedente Giunta regionale, che si è impegnata seriamente sulla prevenzione e svolto controlli rigorosi ottenendo importanti risultati – ha concluso Luca Pizzuto -. Siamo pienamente d’accordo con lui, infine, sul fatto che il campo suinicolo rappresenti un comparto strategico, di elevata qualità, in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni economiche dell’Isola.»
Sull’iniziativa del ministro della Salute Roberto Speranza, è intervenuto anche Daniele Cocco, capogruppo di Liberi e Uguali Sardigna in Consiglio regionale.
«La Sardegna avrebbe molte più speranze si successo in questa richiesta se la Giunta appoggiasse chiaramente le azioni di controllo della malattia attuate da parte della Unità di progetto, è fondamentale che la Regione prosegua con il massimo sforzo ogni azione che assicuri il definitivo depopolamento dei suini bradi illegali tuttora presenti nel nostro territorio – ha detto Daniele Cocco -. Il Commissario dell’Unione europea per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis ha riconosciuto il grande lavoro svolto negli ultimi anni dall’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina, mi auguro – ha concluso Daniele Cocco – che quanto prima le nostre carni e ai nostri prodotti di salumeria possano beneficiare della riapertura dei mercati internazionali dando nuove possibilità di sviluppo all’intero comparto agro-alimentare.»