29 November, 2024
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La Dinamo Banco di Sardegna torna in campo in Polonia, alle 18,30, contro il Torun, per Gara4 di Basketball Champions League. Dopo le straripanti vittorie a Cantù in campionato, sull’Ostenda in Champions League e sulla Virtus Roma in campionato, la squadra di Gianmarco Pozzecco cerca una conferma in Europa, con la quarta vittoria consecutiva. Spissu e compagni hanno ritrovato il passo autoritario che in avvio di stagione gli ha consentito di conquistare la SuperCoppa contro i campioni d’Italia di Venezia (prossimi avversari in campionato, domenica sera, alle 20.45) ed ora si propone come autentica mina vagante per tutti in entrambi i fronti.

L’avversario odierno, allenato da Sebastian Machowski, arriva dalla sconfitta rimediata con Holon (108-122). In questa prima parte della regular season di coppa ha conquistato una sola vittoria, dopo il debutto amaro in trasferta contro Manresa, nel Game 2 contro Strasburgo.

Dyshawn Pierre e Marco Spissu. Fonte: www.dinamobasket.com .

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«Con l’insediamento della commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità riparte anche  dal Consiglio regionale la battaglia per la rimozione degli ostacoli che impediscono lo sviluppo delle potenzialità del nostro territorio.»

Il presidente del Consiglio regionale nell’augurare un proficuo lavoro al presidente della commissione per l’Insularità Michele Cossa, al vice Eugenio Lai ed all’ufficio di Presidenza, auspica su questo tema un coinvolgimento unitario di tutte le forze politiche.

«La volontà del Consiglio regionale di incidere in questa materia è fortissima e l’istituzione di una commissione speciale su questo tema ne è la dimostrazione.»

Nella storia autonomistica della Sardegna le commissioni speciali istituite sono state dodici, mai nessuna sul tema dell’insularità.

«I temi dell’insularità, come d’altronde quello strettamente collegato della Vertenza entrate obiettivo primario del Presidente della Regione Christian Solinas, devono essere affrontati con coerenza e determinazione. Dobbiamo essere capaci di trasformare l’insularità da svantaggio a opportunità. La Sardegna può avere un ruolo da protagonista nell’elaborare una linea comune con tutte le altre zone insulari del Mediterraneo.»

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A Dolianova, venerdì 8 novembre dalle 9.00 alle 12.00, si svolgerà il corso formativo dal titolo “Giornalismo enogastronomico: conoscere i sapori e i saperi per una corretta informazione. Alla scoperta del territorio: Parteolla”. Si parlerà delle proprietà organolettiche e nutraceutiche dei prodotti alimentari propri del Parteolla, soffermandosi sull’analisi sensoriale e sull’utilizzo dei corretti termini tecnici. Relatori: Angelo Concas, giornalista enogastronomo, esperto in analisi sensoriale degli alimenti e delle bevande. Direttore di Epulae News (Food and Wine Web Magazine); Michela Peretti, specialista in Scienze dell’Alimentazione; Carmen Bilotta, antropologa. Il corso si svolgerà al centro Congressuale Ju (Loc. Sant’Esu, strada statale 387 km 17.150).

Ai giornalisti che parteciperanno all’evento formativo saranno assegnati 3 crediti.

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Cinquantadue film con i più grandi interpreti del cinema comico internazionale rigorosamente che hanno segnato la storia del genere muto. Dall’8 novembre al 20 dicembre l’associazione culturale “La macchina cinema” (FICC) propone la IV edizione della rassegna cinematografica “Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto”, con quattordici serate di proiezioni nella sala Hermaea di Cagliari-Pirri, in via Santa Maria Chiara 24, accompagnati da cinque seminari di approfondimento e di formazione del pubblico, cinque cine-concerti e un evento speciale al Teatro Intrepidi monelli.

L’obiettivo è puntato su nove straordinari interpreti come Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, Stan Laurel, Oliver Hardy, André Deed, Marcel Fabre, Ferdinando Guillaume, Ernesto Vaser. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito.

L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno dell’assessorato regionale alla Cultura della RAS, si presenta con un taglio unico, probabilmente mai realizzato in Italia, dedicato interamente al “comico muto”.

Benché la comicità cinematografica abbia trovato un suo sviluppo non trascurabile fin dal famoso “Arroseur arrosé” dei fratelli Lumiere, è stato Mack Sennett il vero maestro di questo genere. A lui si deve prevalentemente l’invenzione di quella meccanica del riso, epidermico e volgare quanto si vuole, ma immediato e non privo di risvolti satirici e grotteschi, che tutto il cinema comico successivo, fino ad oggi, in larga misura ha impiegato e continua a impiegare.

Una comicità che spesso nasce dal violento e immediato contrasto di due diversi personaggi, di due situazioni differenti, di fatti contrapposti, e che ha trovato nel cinema la sua forma privilegiata, esplicita, semplice e popolare.

Come nelle precedenti edizioni, la rassegna diretta artisticamente da Patrizia Masala è strutturata in cinque sezioni, ognuna delle quali sarà introdotta da un seminario di approfondimento a cura di esperti di cinema, che di questa tematica si sono occupati con la pubblicazione di saggi o attraverso l’insegnamento accademico. Il coordinamento dei seminari è affidato ad Alessandro Macis.

Tutti i film in programma nelle altre serate (11, 12, 18, 22, 29 novembre e 2, 9, 12, 20 dicembre) saranno introdotti da Eleonora Migliorini, Gigi Cabras, Roberto Randaccio, Alessandro Macis, Lucia Putzu, Stefano Pisu, Giulia Mazzarelli, Elisabetta Randaccio, Elisabetta Gaudina in qualità di docenti, critici cinematografici, esperti e operatori culturali.

Calendario sezioni.

A inaugurare la manifestazione, venerdì 8 novembre, alle 20, la saggista e critica d’arte cinematografica brindisina Carmen De Stasio, dando il via alla sezione “Impassibile irreale . Impossibile reale. Il gesto scomponibile di Buster Keaton”. Subito dopo, la band “Free pass trio” con Roberto Migoni, Matteo Marongiu ed Andrea Morelli, sonorizzerà dal vivo il capolavoro del 1921 di Keaton La barca.

Venerdì 15 novembre, Anton Giulio Mancino, docente di Storia e critica del cinema dell’università di Macerata, curerà il seminario “Stanlio e Ollio: due geni senza cervello”. La sonorizzazione del film Libertà” (1929) è affidata al gruppo Musica ex machina composto da Guido Coraddu, Francesco Bachis, Mauro Sanna e Simone Sedda.

Lunedì 25 novembre, Diego Cavallotti dell’università di Cagliari introdurrà “A rotta di collo. Cretinetti, Polidor, Robinet e i comici del muto italiano” ed il pianista Corrado Aragoni avrà il compito di sonorizzare i cortometraggi “Come Cretinetti paga i debiti” (1909), “Robinet aviatore” (1911), “Tontolini ipnotizzato” (1910), “Polidor contro la suocera” (1912).

Venerdì 6 dicembre, il critico cinematografico e responsabile del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Bologna Roberto Chiesi si occuperà della sezione “Vagabondo, emigrante, evaso: il periodo Mutual di Chaplin” che ci introdurrà i baffetti, la bombetta, i pantaloni larghissimi, le scarpe sfondate che hanno caratterizzato il personaggio di Charlot mentre il gruppo “Aranzolu trio project” composto da Alessandro Garau, Thomas Sanna ed Antonio Farris, sonorizzerà dal vivo il film La cura miracolosa (1917).

Lunedì 16 dicembre 20 Alessandro Faccioli dell’università di Padova con “Harold Lloyd. Il giovane americano, impacciato e timido” ci introdurrà nella comicità dell’intrepido e occhialuto giovanotto che insieme a Keaton e Chaplin ha rappresentato il terzo astro di prima grandezza del cinema comico americano dell’epoca muta. Sarà invece affidata alla band Komix trio, formata da Ale Benedetti, Luca Uggias e Fabio Useli, la sonorizzazione dal vivo del cortometraggio Che bella automobile del 1920.

Ogni sezione verrà seguita da altre due serate con la proiezione dei film più rappresentativi dei più grandi comici internazionali a cui è dedicata la rassegna.

L’evento speciale si terrà sabato 28 dicembre alle 19, a conclusione della manifestazione, al Teatro Intrepidi Monelli in viale sant’Avendrace 100. Ospite della serata sarà l’orchestra balcanica Balkanski Put (La via dei Balcani), proveniente da Roma e composta da Zdenko Trivic alla batteria, Yukasin Rodic Vule alla chitarra e Giancarlo Di Fabi al basso. Sarà sonorizzato dal vivo il lungometraggio di Newmeyer e Taylor Preferisco l’ascensore – Safety Last” (1923), il più famoso film di Harold Lloyd che contiene la scena in cui si aggrappa alle lancette di un orologio, al di sopra di una strada trafficata, ritenuta l’immagine più celebre del cinema comico muto. Il film verrà introdotto dalla critica cinematografica Gabriella Gallozzi, direttrice di BookCiak Magazine.

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Il Festival Internazionale di Musica da Camera, con i suoi ventuno anni, è certamente tra le iniziative dedicate alla musica classica più longeve e qualificate della Sardegna e, con la direzione artistica del bandoneonista Fabio Furia, ogni edizione propone le più importanti formazioni specializzate nella musica da camera. Un genere, quest’ultimo, in origine eseguito nelle sale delle corti per il divertimento dei principi ma che dall’Ottocento identifica la musica eseguita da pochi strumenti e per poche voci. Il compositore che portò la musica da camera nella sala da concerto fu Ludwig van Beethoven.

Una ventunesima edizione di grandissimo livello, che si apre il 17 novembre, alle 19 al Teatro Electra di Iglesias, con Flautissimo, concerto che vedrà protagonisti la flautista Silvia Careddu ed il pianista israeliano Itamar Golan. Una carriera straordinaria quella di Lia Careddu, che ha suonato con tutte le più importanti orchestre europee, dove ha spesso ricoperto il ruolo di prima parte. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali è stata primo flauto della Konzerthausorchester di Berlino e dei Wiener Symphoniker dal 2015. Dal 2012 fa parte della Kammerakademie Potsdam e vanta collaborazioni con compagini orchestrali prestigiose come la Mahler Chamber Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Budapést Festival Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe e la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel 2016 è membro dell’Alban Berg Ensemble Wien, sostenuto dalla Fondazione Alban Berg e residente presso il Musikverein di Vienna. Con lei sulla scena Itamar Golan, che ha iniziato la sua carriera come solista e musicista da camera negli Stati Uniti e in Israele. Ha anche suonato come solista con la Israel Philharmonic Orchestra e con la Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Zubin Mehta. Dal 1991 al 1994 ha insegnato alla Manhattan School of Music di New York ed è attualmente professore di musica da camera al Conservatorio di Parigi.

I due musicisti proporranno un programma dedicato a Prokofiev, con la Sonata per flauto e pianoforte op. 94, e a Franck, con la Sonata per flauto e pianoforte in La Maggiore. Eleganza, purezza del suono e virtuosismo tecnico sono le parole d’ordine di questo programma, di cui il flauto e il pianoforte sono protagonisti indiscussi. Un continuo fluire di melodie dolci e soavi e di temi che si rincorrono tra armonie cangianti e ritmi incalzanti, in cui emerge il delicato equilibrio tra gli impasti timbrici del flauto e i colori del suono del pianoforte.

Si prosegue domenica 24 novembre, sempre al Teatro Electra con inizio alle 19, per un viaggio di quasi tre secoli nella grande musica classica di Bach, Beethoven e Dvorak, con Francesco Manara (violino), Francesco Mariozzi (violoncello) e Francesco De Zan (pianoforte). Fondatore del trio Johannes, Francesco Manara dal 1992 è primo violino dell’orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica, e dal 2001 è primo violino del Quartetto d’Archi della Scala. Suona un Guadagnini ”ex Buckemburg” del 1783. Francesco Mariozzi è stato primo violoncello presso il Teatro Massimo Bellini di Catania e spesso primo violoncello ospite presso il Teatro SanCarlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Teatro Regio di Parma e l’Orchestra sinfonica di Roma e del Lazio. Collabora con la attore Claudio Santamaria esibendosi in importanti festival teatrali. Il pianista Francesco De Zan tiene un’intensa attività concertistica con oltre 400 concerti. Nell’estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P.P. Pasolini e musica di F.E. Scogna con la partecipazione dell’attore Claudio Santamaria. I tre musicisti eseguiranno un itinerario ricco di sfaccettature in cui il rigore contrappuntistico bachiano (Sonata per viola da Gamba BWV 1028) si affianca da un lato alle atmosfere slave e al sapore del canto popolare rielaborato da Dvoràk (Dumky Trio n 4 op. 90, per violino, pianoforte e violoncello) e dall’altro all’estetica audace e innovativa  beethoveniana della Sonata “Primavera” n. 5 op 24 per violino e pianoforte.

Si riprende domenica 1 dicembre, ancora alle 19 al Teatro Electra, quando il grande pianista Bruno Canino suonerà in duo con il giovane talentuoso violinista Riccardo Zamuner. Un programma straordinario che sfoglia le più belle pagine del repertorio per violino e pianoforte, ponendo a confronto due generazioni di virtuosi: Bruno Canino, pianista leggendario, tra i più grandi interpreti della letteratura cameristica del nostro tempo e Riccardo Zamuner, talentuoso violinista, giovane promessa dello scenario musicale contemporaneo. Un itinerario che propone un continuo alternarsi di episodi musicali che spaziano dall’intimismo romantico al lirismo, fino alla brillantezza di melodie pure e scattanti. Il cartellone della serata proporrà di Grieg la Sonata n. 3 in do minore per violino e pianoforte, op. 45, di Saint Saens Introduzione e Rondò capriccioso, di Tchaikowsky Meditation, per chiudere con la celeberrima Carmen Fantasy di Sarasate.

Attualmente docente di musica da camera con pianoforte alla Scuola di Musica di Fiesole, come solista e pianista da camera, Bruno Canino ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Russia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e collabora con illustri strumentisti quali Accardo, Ughi, Amoyal, Perlman, Blacher. È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre come la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France. Tra le sue registrazioni più recenti, l’integrale pianistica di Emmanuel Chabrier. Il suo libro “Vademecum del pianista da camera” è edito da Passigli ed è di prossima pubblicazione un nuovo “Senza Musica”.

Domenica 8 dicembre (alle 19.00 Teatro Electra) sarà la volta del Duo Schiavo-Marchegiani, apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale per lo stile personalissimo, la naturalezza del discorso musicale, la bellezza del suono, l’intensità e la travolgente energia delle loro interpretazioni. Parallelamente all’intensa attività solistica, dal 2006 Sergio Marchegiani e Marco Schiavo formano un duo pianistico tra i più attivi e dinamici sulla scena italiana e internazionale. Per la tappa sarda il duo ha scelto un programma di grande impatto, con le Danze Ungheresi di Brahms, una collezione musicale di 21 danze per pianoforte a  quattro mani che testimonia l’amore del grande compositore tedesco per il canto popolare ungherese. Si tratta di brani brillanti e virtuosistici che raccolsero da subito un grandissimo successo di pubblico per la capacità di proporre accompagnamenti incalzanti, modulazioni impreviste, sincopi e controtempi, evocando le suggestioni delle atmosfere della tradizione musicale magiara. Il Duo ha tenuto centinaia di concerti in tutto il mondo, suonando nelle sale più prestigiose: Sala Grande della Carnegie Hall a New York, Sala Grande della Philharmonie e del Konzerthaus di Berlino, Sala d’Oro del Musikverein e Sala Grande del Konzerthaus a Vienna, Mozerteum di Salisburgo, Laeiszhalle di Amburgo, Beethoven-Haus a Bonn, Rudolfinum e Smetana Hall a Praga, San Pietroburgo, Suntory Hall a Tokyo, Teatro Solis a Montevideo, Teatro Petruzzelli di Bari e inoltre a Roma, Parigi, Zurigo, Sofia, Istanbul, Helsinki, Mosca, Montreal, Washington, Città del Messico, San Paolo del Brasile, Baku, Astana, Hong Kong, Bangkok, Singapore. Si sono esibiti con importanti orchestre come i Berliner Symphoniker, la Budapest Symphony Orchestra, la Prague Radio Symphony Orchestra, la New York Symphonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Istanbul, le Orchestre da Camera di Città del Messico e Madrid, la PragueChamber Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Stato dell’Azerbaijan e la Thailand Philharmonic Orchestra.

Il ciclo dei concerti al Teatro Electra si conclude domenica 15 dicembre, sempre a partire dalle 19, con il grandissimo violoncellista Mario Brunello in duo con il pianista Andrea Lucchesini. Un repertorio monumentale che propone alcuni dei più grandi capolavori della letteratura cameristica romantica, interpretati da due musicisti d’eccezione. La limpidezza delle melodie e la ricerca timbrica unita all’equilibrio delle forme scandiscono un dialogo continuo ed appassionato tra violoncello e pianoforte. In programma musiche di Janàček, Chopin, Hahn e Franck.

Mario Brunello nel 1986 vince il Primo Premio al Concorso Ciaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Munich Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio-France, DSO Berlin, London Symphony, NHK Symphony di Tokyo, Kioi Sinfonietta, Filarmonica della Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia; lavora con direttori quali Antonio Pappano, Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Manfred Honeck, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Ton Koopman, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Myung-WhunChung e SeijiOzawa. È direttore artistico dei festival Arte Sella e I Suoni delle Dolomiti. Ha pubblicato tre libri, l’ultimo dei quali con Gustavo Zagrebelsky, ed è Accademico di Santa Cecilia. Suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.

Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, Andrea Lucchesini s’impone all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” al Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con orchestre prestigiose e i più grandi direttori, suscitando l’entusiasmo del pubblico per la combinazione tra solidità di impianto formale nelle sue esecuzioni, estrema cura del suono, raffinatezza timbrica e naturale capacità comunicativa. Appassionato camerista, collabora regolarmente con artisti di grande prestigio: in duo con il violoncellista Mario Brunello ha inciso l’integrale dell’opera beethoveniana, le Sonate di Brahms, e inoltre composizioni di Chopin, Schumann, Schubert e Lekeu. Recentissima è l’incisione live della Fantasia Corale di Beethoven, con Fabio Luisi alla testa di Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

Il festival propone anche due concerti con ingresso gratuito che si terranno nell’Aula Consiliare del Municipio di Gonnesa. Il primo, sabato 30 novembre, con inizio alle 19.30, proporrà un cartellone dedicato ai grandi personaggi femminili nel melodramma con il soprano Silvia Martinelli, accompagnata al pianoforte da Andrea Trovato. Un omaggio che ripercorre le più belle melodie delle più celebri arie d’opera: da “Le Nozze di Figaro” a “La Traviata”, fino a “La Sonnambula”, “Il Barbiere di Siviglia”, “Norma”. Un salto nei secoli, in una passeggiata tra teatri e belcanto, storie d’amore e intrighi di palazzo.

Dal melodramma al tango. Sabato 7 dicembre, sempre con inizio alle 19.30, il direttore artistico del festival Fabio Furia al bandoneon ed Alessandro Deiana alla chitarra terranno un concerto dal titolo Eldiasque me quieras. Il suono passionale del bandoneon ed il virtuosismo della chitarra si amalgamano per raccontare il tango attraverso un repertorio che ripercorre la storia dagli anni ’20 agli anni ’50. Un percorso che segna l’evoluzione di questo genere musicale così amato, partendo da quello tradizionale fino alle avanguardie e alla sua più alta nobilitazione.

Per tutta la durata del festival sono in programma degustazioni, visite guidate, mostre e conferenze.

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Uno studio scientifico, una sorta di “manifesto”, che illustra e propone un nuovo approccio all’invecchiamento e che ha come obiettivo l’acquisizione di conoscenze innovative che aiutino a mantenersi in salute più a lungo. E’ quanto pubblicato da un gruppo internazionale di ricercatori, coordinati Stuart Calimport dell’Università di Liverpool, e che vede tra gli autori di questo lavoro scientifico anche il professor Angelo Scuteri, responsabile del Day hospital Medico centralizzato dell’Aou di Sassari e direttore della scuola di Geriatria dell’Università di Sassari.

L’Italia è uno dei Paesi con la maggiore longevità al mondo. L’invecchiamento della popolazione rappresenta un successo, poiché è segno di come molte malattie siano state combattute. Nel 2020 le persone di 60 anni e oltre supereranno il numero di bambini fino ai 5 anni di età. Nel 2050, gli anziani nel mondo saranno 2 miliardi rispetto agli attuali 900 milioni. Contemporaneamente, l’invecchiamento è una sfida per la sostenibilità economica del Servizio Sanitario e per il modello di cure proposte in risposta alle comuni malattie croniche e alla polipatologia.

«Le nostre conoscenze sull’invecchiamento nei molti organi del nostro corpo sono limitate – afferma Angelo Scuteri – ma non potranno mai aumentare se non promuoviamo un cambiamento di mentalità nella comunità scientifica dei ricercatori». Il “manifesto” pubblicato su Science ha proprio questo scopo. L’invecchiamento trova, infatti, una propria collocazione nella classificazione internazionale delle malattie (WHO ICD -11) comunemente adottata dai medici. Sappiamo poco, tuttavia, su come i vari tessuti, organi e apparati invecchiano, né abbiamo un sistema per classificare la severità del processo di invecchiamento. Un nuovo sistema di classificazione delle malattie dovrebbe mirare ad un’accurata correlazione tra l’invecchiamento nei tessuti (intesa come atrofia, calcificazione o rimodellamento) e la presentazione clinica delle malattie, spesso molteplici nella terza età.»

La classificazione del grado di invecchiamento in ciascun organo consentirà una più accurata diagnosi delle malattie legate all’invecchiamento. «Adottare questa nuova prospettiva – conclude Angelo Scuteri  aumenterà le possibilità di sviluppare nuovi farmaci che attacchino i reali processi di invecchiamento nel nostro corpo, i danni che si accumulano con il passare degli anni. I benefici per mantenersi attivi e indipendenti fino a 80-90 anni potrebbero essere superiori a qualsiasi aspettativa.»

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Dal 26 al 29 ottobre 2019 alla Guangxi Design Week di Nanning, il progetto del GAL Barbagia Mandrolisai Gennargentu si è distinto come caso d’innovazione internazionale.

Dalla cuore della Sardegna al sud della Cina. Un viaggio di eredi di un’antica tradizione artigiana, tutti in marcia con tenacia e passione per andare a conoscere un mondo lontano, presentare se stessi e, soprattutto, riscoprire la propria capacità di essere un modello di riferimento.

La promessa è stata mantenuta. Il GAL Distretto Rurale Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu ha partecipato – in qualità di unico Territorio Ente ospite italiano – alla Guangxi Design Week, tenutasi dal 26 al 29 ottobre 2019 nella città di Nanning, 8 milioni di abitanti nel sud della Cina. La presenza del progetto “Sardinia: the heart of contemporary rural living” è stata l’occasione, in una vetrina importante, per dare visibilità al territorio attraverso i migliori prodotti del suo artigianato: manufatti in grado di esprimere anche agli occhi dello spettatore straniero l’incontro magico tra tradizione e innovazione reso possibile dal design.

Lo spazio espositivo di 100 mq messo a disposizione dagli organizzatori, nella mani sapienti della designer sarda Annalisa Cocco, è diventato un set perfetto per raccontare la Sardegna rurale nella forma di un piccolo scrigno di tesori da scoprire: oggetti e materiali tipici (dai tappeti di lana alle borse di sughero), immagini e parole, ma anche installazioni multimediali di suoni e colori. E non solo: nei giorni della fiera lo stand ha evoluto il format di fiera tradizionale rappresentando idealmente una piazza di scambio di idee e visioni, animata dalla delegazione sarda con workshop e conferenze sui temi del futuro dell’artigianato e del turismo che hanno visto la partecipazione di designer, politici, imprenditori, studenti e operatori locali. L’esposizione del GAL è stata accolta come un modello distintivo, un caso internazionale all’avanguardia in grado di proporre a una platea internazionale il suo artigianato moderno come elemento di valore per l’intero territorio.

La delegazione sarda (composta dal direttore del GAL Paola Locci, dal vice presidente del GAL Giovanni Zanda, dalla consigliera Daniela Melis, dal sindaco di Sarule in rappresentanza dell’unione dei comuni Paolo Ledda, dalla responsabile di comunicazione del GAL Marianna Guiso e dalla art director Annalisa Cocco) è stata protagonista anche di una serie di conferenze sul main stage della fiera sui temi della tradizione e dell’experience locale oltre che dell’homestay e del “be rural”, nonché di incontri ufficiali con enti e municipalità cinesi che sono stati cornici importanti per avviare discorsi di collaborazione tra i due territori.

Momento di assoluta rilevanza è stato, in tal senso, la firma della “Letter of Intention between GAL BMG and Croyo Design Week”, una patto per l’innovazione tra il GAL (nella persona del direttore Paola Locci) e Croyo, ente organizzatore della fiera (nella persona del general manager Bian Kaizheng): un ulteriore strumento, concreto e subito operativo, per un futuro condiviso a firma artigiana, che favorirà lo scambio di risorse e conoscenze tra Sardegna e Cina lungo un nuovo asse che aspira a essere duraturo.

«Questo patto rappresenta per il GAL, per i nostri artigiani e per tutto il territorio molto più di una firma su un documento» afferma il direttore del GAL Paola Locci. «Il patto sancisce la volontà di creare delle condizioni di collaborazione e di mutuo scambio di conoscenza fra la nostra realtà artigiana e un mercato immenso sempre più proiettato verso il futuro come quello cinese: se sapremo coglierne lo spirito, questa è l’occasione per intraprendere un cammino di rinnovamento che ormai attendiamo da troppo tempo e del quale il territorio deve farsi protagonista. Dobbiamo metterci in gioco, e questa prima esperienza in Cina ci dimostra come abbiamo tutte le carte in regola per farlo.»

«Per crescere bisogna guardare oltre l’ombra del campanile – commenta il presidente del GAL Olimpio Marcello -. Il GAL ha proprio questa missione: andare verso l’ignoto e portare al mondo l’immagine del territorio che rappresenta, la sua tradizione, i suoi usi, i suoi prodotti agroalimentari, ma soprattutto il suo saper fare. Questo deve essere il carburante necessario per muovere l’economia locale, che non deve misurarsi con le grandi multinazionali, ma deve credere in sé e poi fare. Perché quello che sappiamo fare, dare e avere qui, nel nostro territorio, non esiste in nessuna altra parte del mondo.»

Tutto il territorio è idealmente partito per ritrovare se stesso in una terra lontana, e ritorna con la consapevolezza della sua balentia – la voglia di non arrendersi anche quando il percorso è caotico e si perde l’aereo… – ma anche con la lucidità di chi sa che ancora molto deve esser fatto lungo il cammino: in questo senso, il GAL si è subito attivato per concretizzare ulteriori occasioni di collaborazione con gli interlocutori cinesi, con un nuovo progetto ancora più ambizioso che verrà annunciato entro la fine dell’anno.

Questo primo successo in terra cinese si inserisce con coerenza e concretezza nel percorso intrapreso dal GAL negli ultimi mesi con una serie di incontri e di iniziative sul territorio dal titolo “Forse non fa… eppure qualcuno ci è riuscito”. Questa volta a riuscirci siamo stati noi: quando si ha un obiettivo comune, e l’entusiasmo nel mettersi in cammino, lasciarsi l’inverno alle spalle non è poi così impossibile.

 

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Questa mattina, presso il Comando della Polizia locale di Iglesias, sono stati assegnati i 23 stalli della piazza Sella riservati agli operatori dei mercatini dell’hobbistica, del collezionismo e dell’antiquariato.
In seguito all’approvazione del relativo regolamento da parte del Consiglio Comunale, ed in base alla posizione occupata nella graduatoria elaborata tra i richiedenti in possesso dei requisiti richiesti, gli operatori hanno potuto scegliere le rispettive posizioni per gli stand che troveranno spazio all’interno della Piazza.
Per tutti i sabati, a partire dal 9 novembre, dalle ore 8.00 alle ore 13.30 Piazza Sella ospiterà un mercatino per le tante persone che vendono e comprano oggetti di antiquariato, articoli di collezionismo e piccoli manufatti artigianali.
“Il mercatino dell’hobbistica e del collezionismo creativo è una iniziativa patrocinata dal Comune, ed è riservata ad operatori non professionisti – ha messo in evidenza l’assessore delle Attività produttive Ubaldo Scanu -. Nel mercatino si promuove uno scambio commerciale diverso dall’usuale, dove si rivaluta l’importanza della merce usata e del risparmio che porta ad un nuovo approccio nell’etica, nell’economia e nei rapporti interpersonali alla base degli scambi commerciali, attraverso anche la promozione del riciclo attivo degli oggetti, e stimolando i rapporti sociali tra le persone.»

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Tre spettacoli, tre racconti proiettati in scena per la terza edizione della Rassegna di CineConcerti – SINESTESIE. Nel mese di novembre la Casa di Suoni e Racconti proseguirà il suo impegno artistico nella creazione di un dialogo tra le Arti, questa volta attraverso l’incontro tra il Cinema e la Musica. Tre gli incontri autunnali previsti in tre Mercoledì del mese di Novembre, presso lo Spazio Hermaea (Via Santa Maria Chiara 24/a – Pirri, Cagliari), durante i quali sarà portato il Cinema “quasi” sul Palcoscenico e la Musica “quasi” sullo Schermo. Per questa edizione, proponendo un’indagine su nuove forme di interazione performativa tra la Musica ed il mondo dell’Arte Visiva, ci si concentrerà sui temi dell’Identità e della Tradizione Sarda.

Ai tre canonici spettacoli si affiancherà una sorta di spinoff della Rassegna. Mercoledì 27 novembre, infatti, sempre all’interno dello Spazio Hermaea, sarà proiettato il documentario (produzione della Casa di Suoni e Racconti) dedicato al Carnevale di Cagliari dal titolo Cenere, Tamburi e Fuochi.

Il costo del biglietto d’ingresso ai CineConcerti è di 10 euro intero e 7,50 euro ridotto per gli studenti dei Conservatori di Musica (inoltre sarà possibile acquistare l’abbonamento per tutti i CineConcerti ad un costo di 22 euro intero e 18 euro ridotto riservato agli studenti dei Conservatori di Musica).

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Il tavolo tecnico regionale ha individuato le soluzioni per far fronte all’emergenza dell’ospedale di Ghilarza. Subito una selezione per l’assunzione dei medici necessari a coprire le carenze d’organico del reparto di Medicina dell’ospedale Delogu di Ghilarza e chiudere un accordo con le organizzazioni sindacali per utilizzare i medici di continuità assistenziale nel punti di primo intervento. È quanto è stato deciso, questa mattina a Cagliari, nel corso della riunione alla quale hanno partecipato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Domenico Gallus, il commissario straordinario dell’Ats, Giorgio Steri, ed il direttore dei presidi ospedalieri dell’Ats, Sergio Pili. Per il reparto di Medicina, inoltre, in attesa dell’entrata in servizio dei nuovi medici, sarà istituita una graduatoria dei dirigenti medici in servizio nell’Ats, affinché ruotino e coprano le necessità del Delogu con turni non inferiori ad una settimana.

«Accolgo con favore le decisioni prese oggi – ha affermato Domenico Gallus, presidente della commissione Sanità – e, soprattutto, mi auguro che diventino quanto prima definitive.»

«Il nostro impegno – ha precisato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – resta quello di scongiurare la chiusura dei presidi sanitari nel territorio, utilizzando al meglio le risorse a disposizione. Per garantire la continuità dei servizi confidiamo nella collaborazione tra i presidi e nell’applicazione del modello “a pendolo”. Ritengo che oggi, in questa direzione, sia stato fatto un passo importante per rispondere all’emergenza in modo concreto.»

Domenico Gallus.