27 September, 2024
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Porto Conte Ricerche, in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari, ha organizzato un convegno di studi sul tema Epigenetica, ecosistemi e malattie multifattoriali: un nuovo sguardo sui rapporti tra vita, salute e ambiente. Il convegno si svolgerà il 6 novembre 2019 a Cagliari, presso la sede della Fondazione di Sardegna. Sono previsti interventi tenuti da studiosi degli atenei sardi, italiani e europei e da operatori della salute e della pubblica amministrazione.

Obiettivo generale del convegno è l’approfondimento degli studi che riguardano le basi epigenetiche di diverse patologie, in particolare i meccanismi causativi delle malattie non-trasmissibili, la cui insorgenza dipende in parte dalle modificazioni epigenetiche che avvengono nell’organismo inserito nel suo ambiente.

Un elemento fondamentale della discussione scientifica in atto è l’acquisizione che i cambiamenti epigenetici entrano a far parte della memoria cellulare, e perciò sono trasmesse per generazioni attraverso l’ontogenesi e la filogenesi, esercitando un ruolo importante nei processi coinvolti nella formazione e l’evoluzione delle principali strutture e funzioni fisiologiche, ivi comprese le funzioni cognitive.

Esiste un sostanziale legame tra il contesto sociale all’interno del quale si vive e le funzioni (disfunzioni) dell’epigenoma. Ciò significa che anche le diseguaglianze sociali, ambientali e nutrizionali possono tradursi in diseguaglianze di salute, le quali determinano a loro volta diseguaglianze di opportunità e di accesso alla conoscenza.

L’obiettivo generale di questo primo incontro di lavoro è di promuovere un nuovo approccio allo studio del vivente e delle sue relazioni con l’ambiente naturale, cognitivo e sociale, e anche al modo di affrontare l’interrelazione tra stili di vita e della salute. Sarà uno stimolo per proporre e avviare nuove misure riguardanti la tutela dell’ambiente naturale e antropico come propedeutiche alla tutela della salute.

Il convegno si inserisce in una più ampia iniziativa, EPIGENOS, supportata dalla Fondazione di Sardegna, come primo di una serie di eventi scientifici e culturali che seguiranno nei prossimi anni, accompagnati da importanti attività di ricerca laboratoristica e documentale.

Si tratta di una proposta innovativa e di forte impatto per la conoscenza e la cultura, per la società e l’economia della Sardegna. In questo incontro e nei successivi si porranno le basi per l’elaborazione di un documento in cui si proporranno linee guida sui rapporti tra modificazioni epigenetiche, fattori ambientali e salute, rivolte alle strutture sanitarie, ambientali e scolastiche che operano nel territorio, incluse le amministrazioni locali.

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«I risultati positivi raggiunti fino a oggi dalla Regione Sardegna nella lotta alla peste suina rischiano di svanire in meno di un anno se la Giunta non adotterà immediatamente nuove misure di contrasto alla peste suina africana che, seppur in misura minore rispetto agli anni precedenti, ancora attanaglia gli allevatori sardi. Come denunciato dal deputato sardo del M5S Alberto Manca l’immobilismo attuale è deleterio.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, che ha promosso un’interrogazione (sottoscritta anche dai colleghi del M5S Desirè Manca, Alessandro Solinas, Roberto Li Gioi) sulla necessità di pianificare nuovi e necessari abbattimenti per contrastare la peste suina.

«Ci troviamo in una pericolosissima situazione di stallo, poiché da marzo 2019, a seguito dell’insediamento della Giunta Solinas, gli abbattimenti degli animali allo stato brado e infetti sono stati interrotti. Ma c’è di più: attualmente ancora non risulta l’esistenza di un documento programmatico volto a pianificare le necessarie attività di abbattimento – aggiunge Michele Ciusa -. Come già denunciato da Alberto Manca questa situazione rischia di compromettere l’evoluzione del percorso virtuoso portato avanti negli anni e tradire l’aspettativa di totale eradicazione della peste suina dei maiali e dei cinghiali nell’arco di uno al massimo due anni, come previsto.»

Così, la battaglia portata avanti da Alberto Manca a livello nazionale, condivisa dai consiglieri Michele Ciusa, Desirè Manca, Alessandro Solinas e Roberto Li Gioi (M5S) è approdata con rinnovato vigore in Regione grazie all’atto promosso da Michele Ciusa (M5S).

A rischio anche le attività di export: «Certi che anche la maggioranza in Consiglio intenda tutelare le aziende sarde ed evitare serie ripercussioni di carattere economico nelle filiere suinicole e di trasformazione isolane, chiediamo che i controlli sui capi di bestiame riprendano al più presto possibile, e che riprendano subito anche le necessarie attività di abbattimento».

Michele Ciusa chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu se siano a conoscenza dell’incremento della popolazione di suini tenuti illegalmente al pascolo brado e quali iniziative intendano intraprendere «per evitare che l’inerzia della Regione possa pregiudicare l’eradicazione della Peste Suina Africana». Ma anche, «di potenziare il supporto logistico offerto dalle forze di polizia agli operatori impegnati nelle relative attività di controllo in modo da velocizzare e semplificare i procedimenti burocratici necessari».

gianluigideidda@gmail.com

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Sei produzioni di una compagnia sarda in giro per la Penisola. Evento non usuale. E’ quello che accadrà con Cada Die Teatro in Tour! (A trevesu), quando la compagnia cagliaritana porterà i suoi spettacoli, fra il 6 novembre e il 1° dicembre, in Emilia, Toscana, Milano, Trento, Roma, Bologna.

Dopo i consensi, convinti, ricevuti lo scorso anno, sarà RIVA LUIGI ‘69 ‘70. CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, di e con Alessandro Lay, ad aprire la tournée a Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) mercoledì 6 novembre, alle 20.30, al Teatro L’attesa. Al termine dello spettacolo, in un incontro sullo sport di un tempo e quello attuale (organizzato in collaborazione con il Teatro L’Attesa ed il Centro Sportivo Italiano), interverranno il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla mons. Massimo Camisasca, già cappellano dell’AC Milan, e il maratoneta Stefano Baldini, ex campione olimpico. “Riva Luigi ’69 ‘70” sarà poi il 7 novembre, giorno del 75° compleanno di “Rombo di Tuono”, alle 21.00, al Teatro Comunale Corsini di Barberino di Mugello (Firenze), l’8 e il 9 novembre, alle 20.30, il 10 alle 17.00, al Teatro della Cooperativa di Milano.

Il monologo di Alessandro Lay (le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. «Adesso si usa il termine ‘anti star’, allora si diceva ‘E’ uno che parla poco, gli piace giocare al pallone e poi starsene tranquillo con gli amici’… Tempi diversi, calcio diverso, Sardegna diversa, parole diverse…».

«Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni – scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay –. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…»
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva: «Che cos’è una lingua? ‘Un sistema di segni’, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un ‘sistema di segni’; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella ‘partita’, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un ‘prosatore realista’; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’».

IL TOUR. Il calendario delle altre produzioni che Cada Die Teatro porterà in tour: CIELO NERO, di e con Pierpaolo Piludu, sarà il 22 novembre, alle 21, al Teatro Portland di Trento, inserito nel cartellone de “La bella stagione 2019/2020”; TRE BOTTONI E LA CASA CON LE RUOTE, da Gianni Rodari, con Francesca Pani e Lara Farci, regia di Mauro Mou, approderà il 24 novembre, alle 16.30, al Teatro Mongiovino di Roma, dentro la rassegna “Eyes Wide Open”, e il  25 e 26 novembre, alle 9.30 e alle 11.00 (matinée per le scuole) sarà, sempre nella Capitale, al Brancaccino; RAPTUS – DAL MITO GRECO AL FEMMINICIDIO, di e con Rossella Dassu, regia di Alessandro Lay, sbarcherà il 26 novembre a Bologna, all’Arena del Sole, alle 21.00, il 27, alle 10.30, si terrà il matinée per le scuole (in collaborazione con l’Ufficio Pari Opportunità, Tutela delle Differenze e Contrasto Violenza di Genere del Comune di Bologna e il Festival La violenza Illustrata); sarà poi la volta di PIÙ VELOCE DI UN RAGLIO, di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi, che il 30 novembre e il 1° dicembre, alle 16.00, sarà ospite di “Anch’io a teatro con mamma e papà” al Teatro Cuminetti di Trento; infine, ALBERI E SOGNI, di e con Pierpaolo Piludu, verrà rappresentato il 1° dicembre, alle 17.00, all’Arena Parco Nord di Milano nell’ambito della rassegna “Il respiro di Oxy.gen”.

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Sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria del palazzo Municipale di Iglesias, interventi che richiederanno una durata stimata in 188 giorni, per un importo di euro 276.749,11.

I lavori nel Palazzo Municipale, che si inseriscono nella più ampia serie di interventi di riqualificazione delle vie e delle piazze del Centro Storico, prevedono:
– l’abbattimento delle barriere architettoniche;
– l’installazione di un ascensore interno al palazzo;
– il rifacimento dei bagni;
– il rifacimento delle facciate.

«Una serie di interventi che riporteranno il nostro Palazzo Municipale ad essere un edificio nel quale coniugare la funzionalità dell’azione amministrativa con la tutela di uno dei luoghi di maggiore importanza storica e culturale per la città di Iglesias – ha messo in evidenza il sindaco Mauro Usai -. I lavori nel Palazzo si inseriscono nel più ampio quadro di interventi per il Centro Storico, messi in atto dall’Amministrazione per rendere le sue vie e le sue piazze posti nei quali vivere in maniera più sicura e funzionale, tenendo conto anche della viabilità, della valorizzazione turistica e del sostegno alle attività commerciali.
L’installazione di un ascensore interno al Palazzo inoltre, permetterà anche alle persone che devono convivere con una disabilità motoria di poter partecipare alle sedute del Consiglio Comunale. Dopo i primi interventi in corso nella Via Amsicora e nella Via della Decima, e la manutenzione straordinaria del Palazzo, si procederà con i lavori di riqualificazione della Piazza Municipio.»

«E’ importante sottolineare come un’altra opera contenuta nel piano delle opere pubbliche sia entrata nella fase realizzativa – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci – grazie a una serie di interventi che permetteranno non solo di ristrutturare profondamente il Palazzo Municipale, ma anche di abbattere un’altra barriera architettonica, permettendo a chiunque di poter assistere e partecipare al Consiglio comunale.»

A seguito dei lavori di ristrutturazione del Palazzo Municipale, nei giorni scorsi il presidente Daniele Reginali ha riunito ad Iglesias la Conferenza dei capigruppo, in rappresentanza dei gruppi consiliari presenti in Consiglio comunale, al fine di individuare i locali nei quali poter svolgere temporaneamente le sedute del Consiglio, fino al termine dei lavori ed alla riconsegna del Palazzo.
Sono stati individuati dei locali che nei prossimi giorni saranno oggetto di sopralluogo, al fine di verificarne l’adattabilità e la funzionalità.
Una volta stabilita la sede temporanea adeguata, verrà comunicata l’ubicazione dei locali che ospiteranno le sedute del Consiglio comunale.

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Ancora una giornata di mobilitazione per i lavoratori Eurallumina, davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, a sostegno del lungo iter autorizzativo per il progetto di riavvio dello stabilimento di Portovesme. Dopo il parere favorevole espresso la scorsa settimana sull’impatto sanitario dall’assessorato della Sanità, è attesa ora la conclusione dell’istruttoria, per il successivo avvio degli atti alla Giunta regionale per la delibera definitiva sulla valutazione di impatto ambientale. La mobilitazione proseguirà ad oltranza fino al raggiungimento dell’obiettivo finale.

I lavoratori questa mattina hanno incontrato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

«Siamo entrati nella fase emergenziale della nostra vertenza – ha spiegato Antonello Pirotto, rappresentante della RSU Eurallumina – dalla conclusione del procedimento autorizzativo, dopo oltre 5 anni di lotta, impegno e sacrifici, passa la garanzia della realizzazione del progetto di ripresa produttiva, con le importanti ricadute in termini di investimenti e quindi occupazionali, economiche e sociali. Gli esiti negativi o ulteriormente tardivi – ha concluso Antonello Pirotto – vedrebbero vanificarsi questo scenario che coinvolge, tra lavoratori diretti, indiretti e indotto, 1.450 persone, ai quali vanno sommati i nuclei familiari coinvolti, oltre alle determinanti sinergie con altre aziende che basano la loro permanenza ed il loro riavvio sulla ripartenza di Eurallumina, primo anello della filiera dell’alluminio.»

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Sei consiglieri regionali del gruppo del Partito Sardo d’Azione, Franco Mula, Piero Maieli, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Giovanni Satta e Fabio Usai, hanno presentato una mozione sul regime della continuità territoriale marittima di persone e merci con la Sardegna. La continuità territoriale intesa come possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario, senza penalizzare cittadini residenti in territori meno favoriti o marginali, anzi assicurando un servizio che offra condizioni economiche e qualitative uniformi, si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea.

«Il trasporto – sottolineano i proponenti – è elemento essenziale del “diritto alla mobilità” previsto dall’articolo 16 della Costituzione e costituisce un servizio di interesse economico generale tale, pertanto, da dover essere garantito a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro collocazione geografica; nel mese di luglio 2020 scadrà l’attuale convenzione stipulata tra lo Stato e la TirreniaCin che stabilisce le tariffe in continuità territoriale; l’Antitrust, ritenendo che la convenzione in essere risulta totalmente sbilanciata a favore di Tirrenia, ha bocciato la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia in quanto presenta “risvolti critici sotto il profilo concorrenziale”; al fine di scongiurare l’ennesima proroga del contratto è, pertanto, necessario predisporre subito il bando relativo alla nuova gara d’appalto.»

I sei consiglieri regionali sardisti sottolineano ancora che «il concessionario del servizio di continuità territoriale (Tirrenia-Cin), riceve dallo Stato un contributo annuale di 73 milioni annui per complessivi 560 milioni in otto anni per tutti i collegamenti (non solo con la Sardegna) esercitati in continuità territoriale; la tariffa in regime di continuità territoriale risulta del tutto identica a quella dei vettori privati operanti al di fuori di detto regime agevolato; la vendita degli assets Tirrenia alla Cin, formata dallo stesso cartello armatoriale privato ha determinato il caro traghetti e ha creato, inoltre, un monopolio dannoso per la Sardegna sul cabotaggio marittimo; la società Tirrenia, in questi ultimi anni, ha portato avanti, anche per quanto riguarda le tariffe relative al trasporto marittimo delle merci da e per la Sardegna, la stessa politica arrogante di aumento dei prezzi, con un aumento per un semirimorchio imbarcato da 80 a 160 euro, e ciò rappresenta l’ennesimo duro colpo inferto all’economia dell’isola, sempre più condizionata dalle insostenibili tariffe applicate dalla Tirrenia; risulta necessario porre fine al monopolio Tirrenia in quanto è inaccettabile che abbia fatto crescere in maniera esponenziale le tariffe, utilizzando soldi pubblici; è di fondamentale importanza prevedere che il bando relativo all’affidamento in concessione del servizio pubblico di trasporto marittimo in continuità territoriale con la Sardegna sia aperto al maggior numero di operatori economici, a tutela della libera concorrenza».

La mozione, se approvata, impegnerà il presidente della Regione e la Giunta regionale, «affinché si facciano parte diligente e vigile con il Ministero competente e sollecitino, in tempi brevi, lo Stato per la predisposizione del nuovo bando relativo alla gara d’appalto della continuità territoriale marittima di persone e merci, tenuto conto che l’Antitrust ha bocciato la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia per i collegamenti con la Sardegna; a non prorogare l’attuale convenzione stipulata tra lo Stato e la Tirrenia-Cin, considerato che lo Stato aveva ben 8 anni per gestire la nuova continuità territoriale marittima e bandire una nuova gara, arrivare all’ultimo momento significa avvantaggiare una società privata garantendole un illecito arricchimento e un regime di monopolio sui trasporti marittimi a danno dei sardi; a prevedere che il bando relativo all’affidamento in concessione del servizio pubblico di trasporto marittimo di persone e merci in continuità territoriale con la Sardegna sia aperto al maggior numero di operatori economici, a tutela della libera concorrenza; a proseguire, infine, la rivendicazione per il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità territoriale marittima dallo Stato alla Regione».

Fabio Usai.

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Questa mattina, il sindaco Paola Massidda e l’Amministrazione comunale di Carbonia hanno commemorato i Caduti di tutte le Guerre in una cerimonia svoltasi alla presenza di autorità civili, religiose e militari in tre luoghi simbolici della nostra città: piazza Rinascita, Serbariu e Bacu Abis.

«L’Amministrazione comunale di Carbonia esprime gratitudine verso tutti coloro che, impegnati nei campi di battaglia, hanno pagato con la vita per conquistare quei diritti di libertà e democrazia di cui oggi, tutti noi, possiamo godere – ha detto il sindaco Paola Massidda -. La posa della corona è un gesto simbolico, carico nel contempo di contenuti significativi: testimonia la partecipazione concreta della comunità locale di Carbonia all’identità della nostra Nazione.
Siamo qui per non dimenticare mai il sacrificio di tanti soldati. Rendiamo omaggio – ha concluso il sindaco di Carbonia – a tutti quegli italiani, uomini e donne, che si sono immolati, perdendo la vita per la Patria, per la libertà, con l’obiettivo di costruire un futuro di pace duratura.»

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Giorgio Madeddu, presidente dell’Associazione Amici della Vita Sulcis, rivolge un appello ai Sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente e a tutti i cittadini del Sulcis Iglesiente, sullo stato della Sanità nel Sulcis Iglesiente. Di seguito, il testo integrale.

Illustrissimi Sindaci del Sulcis Iglesiente

Cittadini del Sulcis Iglesiente

La Sanità? Riserva di caccia dei partiti politici.

Cari Sindaci,

desideriamo condividere la crescente preoccupazione per la decadenza dei nostri servizi sanitari in questi ultimi anni sempre più inadeguati alle richieste di cura e riabilitazione che il nostro territorio esprime. Speriamo di coinvolgervi su una tra le maggiori, ma non l’unica, criticità registrate nell’ultimo decennio: l’offerta ortopedico-traumatologica un tempo orgoglio e attrazione, oggi motivo di mobilità passiva verso altre strutture pubbliche e convenzionate extraterritoriali.

La storia:

1946: Iglesias inaugura il CTO, avamposto dell’INAIL per la traumatologia, negli anni successivi si distingue anche per l’ortopedia e per decenni si dimostra riferimento regionale con mobilità attiva; conquista la fiducia dei sardi e ammirazione degli specialisti regionali per i quali è un sogno operare in Via Cattaneo, è all’unanimità considerata sicura crescita professionale. Gli Specialisti del CTO saranno il “lievito” per l’ortopedia di Carbonia e alla fine degli anni sessanta decollerà il reparto del Sirai, i primari del Sirai arrivavano dal CTO, autentico laboratorio scientifico e umano dove maestri indimenticabili preparavano allievi desiderosi di affermarsi nel Sulcis Iglesiente (S.I.).

1973: il CTO si trasforma con decreto del Presidente della Regione Sarda (4 maggio) in ente ospedaliero autonomo, persiste per altri due decenni la leadership ortopedica del Sulcis perfetta collaborazione e interscambio clinico e culturale tra le eccellenze del CTO e del SIRAI.

Posti Letto 1980 2010 2019

Traumatologia e Ortopedia CTO 124 18 16

Traumatologia e Ortopedia SIRAI 20 24 24

La T.O. del S.I. si ridimensiona da 144 42 40

Meraviglia non tanto la riduzione dei posti letto, la traumatologia da sinistri sul lavoro ha registrato una significativa flessione ( il lavoro nel S.I. è da tempo un miraggio) pertanto è impensabile ragionare sui 144 letti ortopedici di quaranta anni addietro ( la T.O. del Rizzoli di Bologna, per esempio, leader a livello europeo registra 249 p.l. ordinari + 16 in day hospital ma ha un bacino d’utenza nazionale e si è perfezionata per esempio in ortopedia oncologica, pediatrica, malattie rare dell’apparato muscolo scheletrico e altro ancora eppure nel 1980 i nostri ortopedici erano in grado di confrontarsi con i colleghi bolognesi), quanto la mobilità passiva dei pazienti (prevediamo per il 2019 circa tre milioni di euro per la sola ortopedia), di medici e infermieri che a differenza dei colleghi di 40 anni addietro escogitano fughe rapidissime verso altre opportunità, il giorno successivo alla loro assunzione, perché la nostra ASL ieri e ATS oggi non paga in crescita culturale e garanzie professionali (chi desiderasse approfondire l’argomento sulle fughe dei giovani specialisti legga l’analisi di dott. Barracca, Unione Sarda del 30 ottobre scorso). Cosa si è verificato in questi quarant’anni? Lo Tsunami delle quattro riforme sanitarie ricamate per trasformare la sanità in riserva di caccia dei partiti politici, ma questa è un’altra storia? Apparentemente. Torniamo a noi, attualmente il S.I. dovrebbe organizzarsi per garantire ai suoi abitanti risposte adeguate alle patologie ortopedico traumatologiche nei due nosocomi oggi inadeguati. Noi crediamo che le due Unità Complesse di T.O. con i 40 posti letto e con il personale previsto dalle disposizioni nazionali potrebbero rispondere adeguatamente ai bisogni del territorio e rimuovere la mobilità passiva dei pazienti, per attenuare la mobilità passiva degli operatori è necessario un decennio e forse più ma riteniamo urgentissimo un vigoroso cambio di marcia e una nuova organizzazione.

2019:

  1. a) SIRAI: Dirigente Medico di II Livello (primario) in pensione, ortopedici operativi 8 da alcuni mesi 6 poiché a due specialisti è stato concesso (incredibilmente) il trasferimento ad altra Assl.
  2. b) CTO: Primario in pensione, ortopedici operativi 4, negli ultimi 3 anni 3 in pensione e 1 trasferito, da tre anni in week surgery.

Cari Sindaci è abbastanza chiaro che siamo difronte ad una gestione sanitaria indolente e dilettantistica, i due primari non sono stati sostituiti così come i tre ortopedici del CTO e clamorosamente l’ATS targato Moirano (centro-sinistra) concede il trasferimento a 2 specialisti del SIRAI “traumatizzando” le potenzialità del reparto di riferimento territoriale all’urgenza ortopedica. Tre anni addietro avevamo 2 primari e 16 ortopedici oggi 10 ortopedici. La soluzione dell’ATS targata Steri (centro-destra): 4 o 5 ortopedici, qualcuno sembra soddisfatto, noi pensiamo sia una sconfitta, l’ennesima per il nostro territorio. La contro richiesta prevede 2 primari e 6 assistenti assunti dopo concorso pubblico, meritiamo professionisti seri che non chiedano il permesso ai partiti.

Cari Sindaci se la mobilità passiva (nostra proiezione) ortopedica si aggira sui tre milioni di euro, quasi tutta ascrivibile all’ortopedia in elezione tra le cliniche private convenzionate, la spesa che le famiglie non trovando risposte nel S.I. affrontano annualmente è di mezzo milione di euro (visite private con gli specialisti privati, disagi e viaggi, giornate sottratte all’attività professionale ma dedicate all’assistenza dei propri parenti a Cagliari, Quartu e Decimo). Cari Sindaci certamente siete aggiornati sull’indice di invecchiamento dei Vostri paesi e cittadine 25/26% con punte in alcune zone decisamente superiori, gli over 75 sono più numerosi dei bambini (0-14 anni), siete altrettanto aggiornati su quante protesi d’anca e di ginocchio dovute all’artrosi senile dei vostri concittadini trovano risposta nei nostri ospedali? Due protesi su tre si applicano ad est di Siliqua.

Proviamo insieme a fare economia domestica, come si organizzerebbe una concreta “mamma” del Sulcis?

2 Primari (170.000 euro lordi annui), 6 Ortopedici (360.000 euro lordi annui) totale 530.000 euro, qualsiasi mamma investirebbe sugli operatori che pesano meno del 20% della mobilità passiva aziendale, conquisterebbe la fiducia e riconoscenza delle famiglie del villaggio che risparmierebbero parte della pensione trovando risposte tra Carbonia e Iglesias. La differenza tra i dirigenti sanitari e la “mamma” sta nella libertà decisionale e nell’interesse per il proprio villaggio, la politica sanitaria lievita e si sviluppa per autopromuoversi e garantirsi continuità, la “mamma”, ruolo che potrebbero interpretare i sindaci, desidera ottenere il massimo risultato (cure dignitose a tiro di schioppo) con la minima spesa della propria comunità dovendo impegnare il gruzzoletto in altre iniziative familiari.

Cari Sindaci, non abbiamo registrato tra voi Unità di intenti ma al contrario patologico campanilismo, talvolta personalismi che alimentano trincee e distanze ma per restare in tema non abbiamo mai letto un vostro documento individuale o unitario che progetti la sanità di oggi e domani, siete stati storicamente in attesa delle direttive di Cagliari e Roma, degli affossatori dei nostri talenti. Regolarmente silenziosi e poco avvezzi a contrastare le segreterie regionali, spesso delusi anche se, talvolta, qualcuno/a intermittentemente comunica disappunto ma, mai gioco di squadra, mai coro, sempre con l’impulsività e istintività dei solisti destinati al teatro vuoto e senza repliche. Affrancatevi dalle logiche dei partiti, anche dai vostri, lavorate per trasformarli, come potete pensare che l’elemosina proposta dall’ATS dei 4/5 ortopedici selezionati senza concorso possano recuperare la deriva ortopedica del Sirai e CTO, i vostri concittadini continueranno a riferirsi altrove e Voi periodicamente vi lamenterete e chiederete un appuntamento all’Arru o al Nieddu di turno, riceverete promesse di interessamento convinti di non aver perduto quel tempo prezioso sottratto alla vostra comunità, fino al prossimo servizio decapitato e prossimo appuntamento…elencate i risultati della ASL e ATS degli ultimi 10 anni e intervistate i vostri cittadini. Alcuni tra Voi si illuminano alla proposta dell’ospedale unico del Sulcis in un territorio di anziani, di patologie croniche da curare nel territorio, per queste è necessario, economico e funzionale organizzare la sanità del territorio e non aumentare i posti letto ospedalieri, ma per quanti hanno superato i 30 anni i tempi della realizzazione in edilizia sanitaria sono biblici. Trent’anni addietro il Sirai era un cantiere, oggi pure, il CTO vent’anni addietro accoglieva i primi muratori e manovali, oggi appare come bersagliato dall’Isis, i lavori sono ancora in itinere, pale e cazzuole arrugginite denunciano l’interesse e determinazione: non titolabile dei manager che recentemente abbiamo ricevuto in dono dal Cencelli sanitario regionale. Il centro-destra premiò Calamida, il centro-sinistra Onnis e successivamente Giua qualcuno di Voi ricorda un’iniziativa di riscatto scientifico, clinico, ospedaliera e territoriale o miglioramenti nell’edilizia nosocomiale o ambulatoriale? E il centro-destra targato Solinas? sovrapponibile al passato con piccole varianti e alchimie cosmetiche, identiche regole del gioco (spoil system) dei predecessori e permettetemi ancor più dilettantismo del passato, quindi, se non interverranno miracoli, non dovremo aspettarci cambi di rotta. Il dinamismo dell’assessore Nieddu, visto che proprio lui ha proposto l’ospedale unico, fino ad ora non è pervenuto, si è distinto per le promesse, logopolitica, nessuna delle sue dichiarazioni si è trasformata in realtà. Tanti tra Voi, e i sindaci che vi hanno preceduto, hanno partecipato alla stesura e sostegno della legge regionale n.12 del 2014 (prevenzione della Fetopatia Alcolica) ideata, sognata, elaborata, nata dall’amore per la vita debole del Sulcis, ebbene l’assessore Nieddu, dopo aver promesso ad Amici della Vita Sulcis, non è riuscito dal 19 giugno (135 giorni ed è solo l’inizio) a comunicare ai CUP regionali che le GammaGT e la Transferrina Desialata markers di abuso alcolico sono, in virtù della suddetta legge, gratuiti per le Pazienti a rischio, non sembra alternativo ad Arru, sicuramente più statico, non delegherei a questi personaggi la sanità né in generale il futuro della nostra gente. Cari Sindaci alcuni tra Voi sono affascinati dalla decapitazione dei doppioni, per quanto riguarda l’ortopedia la nostra opinione è che se ben organizzati con personale adeguato, radiologia (scandalosamente oggi non abbiamo una risonanza magnetica funzionante), anestesisti, cardiologi e specialisti di supporto le due realtà potrebbero annullare la mobilità passiva, in quel momento se rilevassimo un tasso di occupazione letti ridotto si potrebbe valutare l’unificazione delle due ortopedie ma fino a quando ci sarà mobilità passiva (vitamine alla sanità privata) prodotta dal dilettantismo dei dirigenti parapartitici è indispensabile difendere le due realtà.

Alla tragedia sanitaria locale di cui l’ortopedia è solo un aspetto come rispondere?

  1. a) Unità del territorio intorno ad un progetto realistico attento alle proiezioni demografiche ed epidemiologiche.
  2. b) Consulta territoriale sanitaria permanente rappresentativa dei 23 comuni allargata ai sindacati, le parrocchie e le associazioni che spesso aiutano ad affrontare i viaggi della speranza sanitaria. Consulta coordinata da esperti in organizzazione sanitaria che riteniamo candidabili alla dirigenza della sanità locale
  3. c) Anticipare con proposte germogliate dai bisogni del territorio la regione e non attendere le periodiche mannaie ai nostri servizi sanitari.

Riproponiamo alla Vostra attenzione quanto nel settembre 2012 inviammo ai deputati e senatori sardi:

“Emendamento al Decreto Legge Barduzzi” (quarta riforma sanitaria)

all’art. 4: (sintesi delle modifiche al decreto legislativo 1992 n. 502 Riforma Sanitaria Amato/De Lorenzo)

  1. A) Elezione Popolare dei Direttori Generali delle ASL.
  2. 1. La regione incarica i D.G. delle ASL eletti dalle rispettive comunità contemporaneamente alle consultazioni per il rinnovo del Consiglio Regionale.
  3. 2. I candidati D.G. sottopongono ai cittadini della ASL curriculum, programma e obiettivi nonché i curriculum del Direttore Sanitario e Amministrativo che affiancheranno la sua gestione.
  4. 3. I candidati non sono soggetti a limiti anagrafici, restano in carica 5 anni, possono riproporre la propria candidatura, presentano annualmente alla conferenza dei sindaci, rappresentanze sindacali e associazioni di volontariato bilancio dell’attività assistenziale, economico e scientifico e ben dettagliato il programma per l’anno successivo.
  5. 4. Il D.G. garantisce i LEA alla comunità.
  6. 5. La regione risolve il contratto con il D.G. e i suoi collaboratori quando ricorrendo gravi motivi riceve la sfiducia della Conferenza dei sindaci a maggioranza assoluta
  7. B) Il Direttore di Struttura Complessa (Primario) e i suoi collaboratori vengono incaricato dal D.G. rispettando la graduatoria del concorso nazionale.

Per i politici potere-dipendenti vedersi sottrarre la sanità sarebbe motivo di angoscia, crisi d’astinenza, incubi notturni, per alcuni probabilmente ideazione suicidaria (politica chiaramente), sottraiamo la “sostanza”, prima possibile.

Per Voi Sindaci del Sulcis Iglesiente il presente e futuro sanitario del territorio è una priorità?

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di Amici della Vita Sulcis

Associazione Amici della Vita – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol-Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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«Come la storia insegna, spesso si attendono i giorni di festa per adottare provvedimenti che ledono i diritti dei cittadini, nella speranza che passino inosservati. Ma così non è accaduto per la delibera n. 156 del 31 ottobre 2019 con cui l’ATS ha sancito l’accorpamento delle chirurgie degli ospedali di zone disagiate, quali il “San Giuseppe” di Isili ed il “San Marcellino” di Muravera. Provvedimento, in evidente contrasto con una razionale organizzazione sanitaria che garantisca il diritto alla salute ed alle prestazioni sanitarie per i cittadini.»

Carla Cuccu, consigliera regionale del M5S, segretaria della commissione Sanità, denuncia e critica questa scelta che danneggia i cittadini.

«Ci vediamo costretti a stigmatizzare, ancora una volta, che le scelte politiche del governo regionale, nei fatti, continuano ad essere in continuità col governo precedente – aggiunge Carla Cuccu -; disattendendo, così, le promesse elettorali in campo sanitario. Con questo inconcepibile provvedimento, si isolano dalle città due realtà fortemente depauperate ed in sofferenza da anni, accelerandone la scomparsa.»

«Ancora una volta, si pongono in essere scelte programmatiche che non mettono il cittadino al centro di un’organica e funzionale programmazione efficiente – conclude Carla Cuccu -. Il reparto di chirurgia del San Giuseppe di Isili deve essere riaperto immediatamente, restituendo dignità alla sanità di questo territorio disagiato ed affidabilità dei cittadini verso la politica.»

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Che Cagliari! La fantastica Atalanta di Giampiero Gasperini questo pomeriggio è stata battuta con pieno merito da una squadra rossoblu che non finisce di stupire e, con i tre punti conquistati, l’ha agganciata al quarto posto insieme alla Lazio, impostasi questa sera al “Giuseppe Meazza” sul Milan.

Il Cagliari visto a Bergamo è sicuramente in grado di tenere testa a qualsiasi avversario. Gioca un ottimo calcio, fatto di possesso, tecnica, pressing e ritmi sostenuti in tutte le zone del campo. L’Atalanta lo ha capito fin dalle battute iniziali, quando solo una grande parata di Pierluigi Gollini su un diagonale di Giovanni Simeone, ha evitato il goal del Cagliari.

Rolando Maran inizialmente ha tenuto in panchina Nahitan Nández e Luca Cigarini, affidandosi ad un centrocampo formato da Lucas Castro, Christian Oliva, Marko Rog e Radja Nainggolan, ed i risultati sono stati straordinari. La vittoria è nata proprio in mezzo al campo, dove il Cagliari ha sovrastato una squadra che arrivava a questa sfida reduce da una serie di prestazioni da applausi a scena aperta, le ultime due il 7 a 1 all’Udinese e il 2 a 2 di Napoli.

Sbloccato il risultato al 32′ con la punizione battuta da Charalampos Lykogiannis e deviata alle spalle di Pierluigi Gollini da Mario Pašalić, il Cagliari s’è salvato al 38′ su una conclusione di Alejandro Darío Gómez terminata sulla traversa e un minuto dopo è arrivata l’espulsione di Josip Ilicic, al quale il direttore di gara ha mostrato il rosso diretto per condotta antisportiva ai danni di Charalampos Lykogiannis.

Il Cagliari non ha mai arretrato il baricentro, continuando ad attaccare prima e dopo il goal del vantaggio. In avvio di ripresa l’Atalanta ha cercato di creare gioco per riconquistare la parità ma il portierone rossoblu Robin Olsen (sembra un altro rispetto al portiere visto lo scorso anno alla Roma) non ha corso grandi rischi. E, alla prima occasione, il Cagliari ha chiuso i conti, con il secondo goal, realizzato da Christian Oliva, bravo ad avviare l’azione e, dopo uno scambio con Giovanni Simeone, a concluderla – su velo di Joao Pedro – con un destro imparabile per Pierluigi Gollini.

La reazione dell’Atalanta è stata rabbiosa ma poco lucida. Il valzer delle sostituzioni non ha modificato gli equilibri, la difesa rossoblu ha continuato a rischiare poco e all’83’, su un’azione condotta in superiorità numerica, la conclusione di Nahitan Nández è stata respinta con i piedi da Pierluigi Gollini. All’89’ Robin Olsen ha detto ancora no ad un tiro dalla distanza di Ruslan Malinovs’kyj ed al fischio finale è esplosa la gioia della squadra rossoblu e dei suoi numerosi tifosi presenti sulle tribune del Gewiss Stadium.

Per il Cagliari è la terza vittoria a Bergamo negli ultimi tre campionati!

Il Cagliari vola, in trasferta è ancora imbattuto, dopo le due sconfitte casalinghe iniziali ha messo insieme 21 punti in 9 partite, frutto di 6 vittorie e 3 pareggi (3 vittorie e 2 pareggi in trasferta). E domenica prossima alla Sardegna Arena, ci sarà la Fiorentina.