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Berlino, 9 giugno 1933. Le pareti della birreria Bock sembrano dover esplodere da un momento all’altro, tanta è la gente nel locale. In questo posto impregnato di fumo e di voci, rumoroso e concitato, sta per disputarsi la sfida per il titolo nazionale dei pesi medi di boxe. Sotto gli occhi stupefatti dei presenti succede qualcosa di incredibile: un pugile giovanissimo stende in sei riprese il favorito. Il ragazzo danza sul ring. È bello, anche. I presenti, specie le donne, sono in visibilio. Lui è Johann Trollmann, il nuovo campione di Germania ed è uno zingaro. Diventa subito un nemico giurato del regime nazista, che considera la boxe alta espressione per l’affermazione della supremazia della razza ariana. Il problema, però, è che il popolo in lui non vede lo “zingaro”, ma un campione capace di emozionare.
A questa storia straordinaria è dedicato Der Boxer, il nuovo spettacolo teatrale prodotto dalla compagnia Teatro Tabasco, di e con Michele Vargiu, che debutta il 6 novembre a Sassari, all’Auditorium di via Montegrappa, per poi far tappa a Trento l’8 e il 9 novembre (a La Bottega delle Arti); a Napoli dal 29 novembre al 1 dicembre (Teatro Sancarluccio); a Torino il 6 e il 7 dicembre (Spazio Opi) e a Roma dal 24 al 26 gennaio (Teatro Kopò).
In un emozionante monologo, l’attore sassarese racconta la storia di questo ragazzo che con determinazione sfidò il Terzo Reich, facendosi amare da un popolo intero. Una vicenda di sport senza tempo, di amore e di guerra, una discesa senza freni in uno dei periodi più bui della storia, narrata con rigore storico e senza rinunciare alle suggestioni del racconto teatrale. Il tutto impreziosito dalle musiche dal vivo degli Elva Lutza: Gianluca Dessì alla chitarra e Nico Casu alla tromba.
Michele Vargiu è regista, autore e attore. Diplomato alla Scuola internazionale del Teatro Arsenale di Milano, perfeziona la sua formazione studiando con Coco Leonardi, Firenza Guidi e Marco Baliani. Dal 2010 concentra gran parte del suo percorso sul teatro di narrazione: una forma di teatro fatta essenzialmente di parola, popolare e vicina alla gente. Svolge inoltre una intensa attività di autore per altre realtà teatrali e tiene seminari e laboratori teatrali per ragazzi e adulti, e specifici workshop sul teatro di narrazione e sul racconto orale. Collabora come attore e speaker per Radio Rai e Rai Tv. Alcuni suoi testi sono stati recentemente pubblicati e tradotti in Spagna dall’Instituciò de les llettres catalanes.
Gli Elva Lutza sono considerati una delle realtà più interessanti del panorama musicale sardo. Vincitori del Premio Andrea Parodi nel 2011; nel 2019 entrano nella cinquina dei finalisti alle Targhe Tenco come miglior disco nella sezione interpreti con il nuovo album, Cancionero, in cui è protagonista la cantante catalana Ester Formosa. Brani in catalano, in sardo, in castigliano e in antico sefardita per un’opera che sta avendo una distribuzione internazionale a cura di Felmay. La loro musica è un inusuale mix di tradizione, improvvisazione di stampo jazz e canzone d’autore.