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Andrea Martella, responsabile dell’Editoria nel secondo governo Conte, ha svolto oggi una audizione presso la VII Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, nella quale ha anticipato e illustrato le linee programmatiche del suo governo per il sostegno e il rilancio del settore editoriale.
L’audizione è stata ripresa e rilanciata sul canale youtube della Camera, al quale facciamo riferimento per un resoconto completo delle affermazioni del Sottosegretario.
Martella ha premesso che il Dipartimento editoria, da lui presieduto, avrà come sistema di lavoro il continuo confronto con gli altri ministeri, il parlamento e le associazioni rappresentative dell’intera filiera dell’editoria.
Con il preciso intento, ha promesso il sottosegretario, di ridare stabilità e certezze a tutto il settore, compreso quello che usufruisce della contribuzione diretta, nelle forme e nei metodi individuati dalla recente disposizione della Corte Costituzionale.
Molte le aree di intervento individuate da Andrea Martella: la valorizzazione della integrazione tra il cartaceo e il digitale per il fine supremo di una informazione libera e plurale; la formazione di nuove professionalità emergenti nel settore; il sostegno alla innovazione tecnologica e alla lettura in generale; la contribuzione alla domanda di informazione con contributi alle scuole e ai singoli per sottoscrivere abbonamenti ai giornali e riviste online e cartacee.
Un’attenzione particolare, ha promesso Andrea Martella, verrà dedicata all’intero comparto della distribuzione e vendita, per costruire un aspetto più equilibrato di tutta la filiera distributiva.
E’ necessario, ha sottolineato il sottosegretario, assicurare la copertura nazionale della distribuzione, eliminando gli squilibri territoriali e salvaguardando il patrimonio culturale e sociale veicolato dalle edicole, che dovranno informatizzarsi e diversificare le offerte dei servizi al pubblico.
Accanto a quest’ultima, Andrea Martella ha dichiarato indispensabile la distribuzione postale tramite Poste Italiane, bisognose anch’esse di supporti pubblici per svolgere il “servizio universale”, e gli editori – soprattutto piccoli – che di questo servizio si servono per diffondere i propri prodotti, tramite tariffe postali agevolate che, come ha ricordato l’audito, sono state considerate lecite da una Sentenza della Corte europea del 22/02/2019 e di conseguenza le compensazioni statali a Poste Italiane non configurabili come “aiuti di Stato”. Per tale motivo, Andrea Martella ha annunciato che la legge di bilancio 2020 conterrà una proroga delle agevolazioni postali dal primo gennaio 2020 e fino a tutta la vigenza del servizio universale.
Particolare attenzione, ha rimarcato il sottosegretario, verrà rivolta alle attuali criticità del lavoro giornalistico ed alle allarmante crescita delle querele bavaglio in tutto il mondo. Sarà compito del legislatore, ha concluso Andrea Martella, trovare un punto di equilibrio tra la tutela del diritto del singolo e la tutela del diritto/dovere della libertà di informazione.
Ma a minare le certezze del lavoro giornalistico, secondo il capo dell’editoria, è anche la sua bassa remunerazione e la precarietà nelle redazioni, con un uso spesso improprio dell’istituto delle co.co.co. nell’ambito del rapporto di lavoro e dei contratti collettivi del settore. A fronte di ciò, il sottosegretario ha annunciato la ricostituzione della commissione per l’equo compenso per il lavoro giornalistico autonomo. L’occhio del governo sarà rivolto alla tutela previdenziale e alla sostenibilità delle prestazioni dell’INPGI.
Un aspetto di competenza della Presidenza del Consiglio è anche la tutela del diritto d’autore e la vigilanza sulla SIAE. L’Italia deve recepire, entro il 1° giugno 2021, la nuova normativa europea sul copyright che prescrive la remunerazione dei contenuti digitali editoriali originali e la responsabilità degli over the top sui contenuti protetti pubblicati da parte degli utenti. Con l’introduzione della digital tax, ha informato Andrea Martella, una parte degli introiti – pari al 5% e per un massimo di 20 milioni di euro – sarà girata al Fondo per il Pluralismo dell’editoria, per sovvenzionare incentivi alla sottoscrizione di abbonamenti a quotidiani e periodici.
Martella ha concluso il suo intervento in Commissione rivelando il progetto più ambizioso del suo programma di governo: arrivare con il supporto di tutti ad una nuova, innovativa legge organica del sistema editoriale, la cui organizzazione è ferma al 1981, che metta al centro la persona.
Una riforma del settore che dia certezze e chiarezza di norme, che stipuli un patto culturale con il Paese, per la salvaguardia del bene comune.