30 November, 2024
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Dopo l’inserimento del profilo dell’assistente di studio odontoiatrico (Aso) nel Repertorio regionale delle professioni, la Regione ha approvato diversi percorsi formativi proposti, in regime di autofinanziamento, dalle Agenzie accreditate al sistema della formazione professionale.

«Finalmente, considerata la rilevanza assunta dalle prestazioni in ambito odontoiatrico e le ricadute sulla qualità della vita e sulla salute della popolazione, si procede al pieno riconoscimento di questo profilo – ha spiegato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda -. E’ anche necessario assicurare percorsi formativi riconosciuti e uniformi sul territorio nazionale, a garanzia di capacità professionali, tecniche e relazionali consone al ruolo ricoperto.»

In Conferenza Stato-Regioni era stato stipulato l’accordo relativo alla definizione del profilo professionale e formativo dell’assistente di studio odontoiatrico, che svolge attività finalizzate all’assistenza durante la prestazione clinica, alla predisposizione dell’ambiente e dello strumentario, all’accoglienza dei clienti, alla gestione della segreteria e dei rapporti coi fornitori. Perciò, le Regioni hanno adeguato il proprio ordinamento, individuando anche gli standard formativi, le modalità per la certificazione delle competenze e l’adozione di un sistema per il riconoscimento dei crediti formativi e dei titoli pregressi.

«L’inserimento del profilo Aso nel Repertorio ha rappresentato il primo elemento fondamentale di un percorso che stiamo portando avanti, insieme al presidente Solinas, per venire incontro alle richieste del mercato del lavoro ha aggiunto l’assessore Zedda -. Ora, sarà necessario definire e regolamentare in maniera più omogenea i livelli minimi della formazione e per l’aggiornamento professionale. Infine, in stretto raccordo con l’assessorato regionale della Sanità, predisporremo le ‘linee guida operative’ per l’attuazione delle disposizioni contenute nell’Accordo Stato-Regioni.»

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Venerdì 25 ottobre, a partire dalle 17.00, la sala consiliare del comune di Sant’Antioco ospiterà un incontro organizzato dal Comitato Porto Solky. Preso atto che recentemente il Consiglio comunale di Sant’Antioco all’unanimità ha votato a favore dell’adozione della variante al Piano Regolatore Portuale, il comitato Porto Solky, che ha sempre coerentemente contestato la perimetrazione delle aree portuali individuate dalla Variante, motiverà la sua posizione.

La contestazione fatta è che la variante votata «allontana il porto dalla aree ex Sardamag, così come le carte evidenziano inequivocabilmente, rendendole quindi poco appetibili per la realizzazione delle strutture ricettive attese da decenni e cavallo di battaglia di tutte le campagne elettorali. Da qui il titolo dei manifesti e locandine affisse per il paese: “LE ASPETTATIVE NON SI TRADISCONO”.»

Ma la parte più grave del cambio di rotta dell’intero Consiglio comunale – secondo il Comitato Porto Solky – «è rappresentato dal fatto che la variante contestata, oltre a sacrificare le aree ex Sardamag, è stata studiata appositamente per non ostacolare la realizzazione del nuovo ponte. Ovvero una volta approvata la variante, se l’appalto del nuovo ponte non verrà fermato, quest’ultima non potrà evitarne la realizzazione in totale contraddizione con quanto sempre dichiarato e deliberato dall’intero Consiglio comunale».

«Durante l’incontro saranno resi pubblici alcuni documenti fino ad oggi tenuti riservati con il solo intento di riuscire a risolvere le contraddizioni all’interno del Consiglio comunale. Si farà luce quindi su tutte le incongruenze che da anni circondano e frenano lo sviluppo della portualità di Sant’Antioco e di tutto il territorio.»

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno deferito all’Autorità Giudiziaria due persone, madre e figlio, al termine di una perquisizione delegata: gli accertamenti, partiti da una denuncia di furto di un cellulare, hanno consentito di sequestrare anche 30 grammi circa di marijuana.

I carabinieri della stazione di Portoscuso hanno operato una perquisizione domiciliare nella zona di Piazza Friuli, come termine di un’attività di indagine scaturita dal furto di un cellulare; la vittima aveva sporto denuncia per lo smartphone sottrattole, fornendo dei dettagli che si sono poi resi utili per l’individuazione del reo. Le indagini condotte dei militari hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad emettere un decreto di perquisizione e sequestro: la refurtiva è stata effettivamente rinvenuta in possesso di S.E., 22enne disoccupato e con precedenti di polizia. Proprio durante le operazioni, i carabinieri di Portoscuso, si sono trovati di fronte un ulteriore scenario di interesse: in casa vi era la presenza di sostanza stupefacente, marijuana, per circa 30 grammi. Per stessa ammissione della donna, la droga era proprietà della madre del denunciato, F.A., 43enne con precedenti in banca dati; il quantitativo di marijuana, non compatibile con l’uso personale, è stato posto sotto sequestro e la donna denunciata per detenzione ai fini di spaccio. Il telefono cellulare rubato invece è stato immediatamente recuperato dai carabinieri e restituito all’avente diritto.

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Nella giornata di ieri, a Carbonia, i carabinieri dell’aliquota radiomobile hanno arrestato un desulese (P.P., classe 1964, nullafacente, pregiudicato) in flagranza di reato, resosi responsabile di evasione. L’uomo che era stato già arrestato dai carabinieri di Carbonia qualche settimana fa perché era stato trovato in possesso di un’arma clandestina con matricola abrasa, qualche giorno fa era uscito dal carcere e, collocato presso la sua abitazione, a Carbonia, ai domiciliari. Nella mattinata di ieri, era stato autorizzato ad uscire esclusivamente per recarsi a Tribunale di Cagliari, al fine di poter assistere all’udienza del processo. Tuttavia, terminata l’udienza, al suo rientro si è recato ad Iglesias a fare acquisti e, mentre si trovava presso un negozio di rivendita di materiale edile da costruzione, è stato notato da un carabiniere del Radiomobile della compagnia di Carbonia il quale, avendolo immediatamente riconosciuto, lo ha pedinato e senza mai perderlo di vista, ha subito contattato il proprio Comando, richiedendo il supporto di un equipaggio radiomobile. Con i colleghi intervenuti in supporto, il desulese è stato definitivamente bloccato, arrestato e condotto presso gli uffici della compagnia di Carbonia, dove è stato poi sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari. Questa mattina i carabinieri lo hanno portato di nuovo al Tribunale di Cagliari, ma stavolta il processo a suo carico, per cui dovrà rispondere, è evasione.

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I carabinieri della stazione di Selargius e del Norm di Quartu Sant’Elena stanno alacremente lavorando per individuare i malviventi che alle prime ore della giornata odierna, dopo avere sfondato con un’auto utilizzata da ariete l’ingresso del supermercato Hardis di via Lazio, a Selargius, hanno rubato dieci confezioni di gamberoni dal banco frigo, con modalità del tutto simili a quelle del furto presso lo stesso esercizio commerciale di sabato scorso. Al vaglio dei militari, in particolare, sono le immagini del sistema di videosorveglianza, che hanno ripreso l’intera scena.

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Anche quest’anno la sezione sassarese di CasaPound Italia ricorda il pittore sardo Giuseppe Biasi (1885-1945) con l’affissione di uno striscione.
«Pensiamo sia doveroso ricordare le figure più importanti e rappresentative del secolo scorso – afferma Emanuele Picconi, responsabile di CasaPound Italia Sassari – personaggi che hanno dato lustro alla nostra Nazione con le loro opere e in questo novero entra di diritto il pittore, incisore e illustratore sassarese Giuseppe Biasi.»
«Una vita dedicata all’arte e allo studio della pittura – conclude Emanuele Picconi – e stroncata il 20 maggio del 1945 dall’odio della guerra civile per i suoi trascorsi negli anni del regime fascista, accusato ingiustamente di essere una spia dei tedeschi, fu catturato dai partigiani e giustiziato a colpi di pietra sulla testa.»

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Numeri da record per la 27ª Sagra della Lumaca di Gesico: 50mila presenze accertate in quattro giorni, alberghi, agriturismo e B&B al gran completo. Ad arrivare in paese sono stati 20 bus di turisti italiani e stranieri, grazie al lavoro svolto da alcune agenzie turistiche, e alle informazioni ricevute all’arrivo in aeroporto, e ancora grazie anche alle indicazioni fornite nei siti Regionali. Tre magnifiche Chiese aperte, 6 visite guidate ai monumenti di Gesico, quasi 6mila pasti serviti in due giorni, tutti a base di lumache. Dieci i quintali di lumache cucinate dalla Pro Loco ed altri 10 i quintali di lumache vendute vive.

«Il secolare connubio tra sacro e profano, tra l’evento enogastronomico e quello religioso legato al culto in onore di Sant’Amatore Vescovo e Martire Africano – ha detto Carlo Carta, presidente della Pro Loco di Gesico – si è rivelato ancora una volta vincente. Nonostante la concorrenza di altre importanti iniziative in diversi Comuni dell’isola, con la giusta sinergia tra Pro loco, Amministrazione comunale e collaborazione con la parrocchia, Acli e Volontari Sant’Amadu, siamo stati travolti dalla presenza di quasi 50mila persone che hanno decretato un successo entusiasmante. Una attenzione dei Media senza eguali per l’Elicicultura e le varie iniziative culturali. Non ultimo il Convegno Internazionale sui “Santi Martiri Africani” che ha acceso i riflettori su interessanti argomenti, che porterà presto all’Istituzione di un Centro Studi sulle “falsae”, con Gesico capofila di questa nuova frontiera della ricerca storica.»

Percorso Turistico-Religioso, la nuova sfida di Gesico. All’orizzonte c’è anche la creazione di un Percorso Turistico-Religioso intitolato “La Rotta dei Santi Martiri tra Africa, Sardegna e Catalogna” che si spera di poter realizzare già dalla prossima edizione. Intanto, tra le novità del 2019 c’è il concorso riservato alle Scuole Primarie e Medie, per la progettazione del logo del 400° anniversario del ritrovamento del corpo del Vescovo Amatus (1621-2021). Molto apprezzata dai visitatori anche la Mostra “Le meraviglie del Sottosuolo” curata dallo studioso Giorgio Cannas e legata alla lavorazione dell’Ossidiana nella preistoria Sarda. Oltre duemila persone in soli 2 giorni l’hanno visitata.

La corsa delle lumache. L’aspetto più curioso della Sagra, come da sempre, è stata la “24ª Corsa delle Lumache” che ha suscitato curiosità e attenzione de parte della stampa nazionale. A partecipare sono stati oltre 50 bambini e ragazzi. Ancora, un affollatissimo concerto per sentire la cantante Maria Giovanna Cherchi.

La Fiera-Mercato. Con oltre 400 espositori è stata anch’essa un grande successo: la richiesta degli espositori è stata maggiore, infatti, degli spazi concessi, e l’Amministrazione si ripropone per la prossima edizione, di trovare una soluzione per permettere, a tutti coloro che lo richiedano, di esserci.

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Le Sale Operative del Corpo forestale stanno gestendo da questa notte, due grossi incendi nella parte ovest della Sardegna, in particolare ad Arborea, in località Pauli Pirastu, e Bosa, in località Sa Tanca de Su Dottore.

Ad Arborea, precauzionalmente, sono state evacuate delle strutture ricettive.

E’ stato predisposto l’invio sul posto di 4 Canadair e di 2 elicotteri delle basi di Anela e Fenosu per dare supporto all’attività di spegnimento delle numerose squadre a terra. In partenza le autocolonne e i GAUF (Gruppo Analisti Uso del Fuoco) del CFVA da Cagliari, Nuoro e Sassari.

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla stazione forestale di Bosa.

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I consiglieri regionali del centrosinistra hanno presentato un’interrogazione per sollecitare l’intervento della Giunta regionale per sostenere i soggetti pubblici e privati che hanno subito danni con gli incendi di luglio ed agosto divampati nei territori di Siniscola, Tortolì e Bari Sardo.

«Le comunità danneggiate dagli incendi scoppiati questa estate in Ogliastra e Baronia attendono ancora oggi un intervento della Regione, annunciato e mai concretizzato. La Giunta si era impegnata, più a mezzo stampa che con atti concreti, a fornire aiuti finanziari alle amministrazioni comunali e alle aziende agricole in ginocchio. Ma di fatto non ha avviato alcun intervento di supporto per ripristinare i danni e consentire il riavvio delle attività produttive.»

Subito dopo gli incendi, una delegazione dei Progressisti, guidata da Massimo Zedda e dal capogruppo Francesco Agus, si è recata nelle aree percorse dal fuoco. Insieme agli amministratori locali di Siniscola, i consiglieri regionali del centrosinistra hanno preso visione dei danni registrati nelle aziende agricole e raccolto  le testimonianze degli imprenditori.

Per stanziare risorse straordinarie per i primi ed urgenti risarcimenti dei danni riportati nelle zone colpite dagli incendi, gli esponenti di opposizione avevano presentato un emendamento alla variazione di bilancio discussa in agosto in Consiglio regionale. In commissione Bilancio la proposta era stata ritirata a seguito delle rassicurazioni della Giunta che annunciava imminenti provvedimenti in corso di approvazione da parte dell’organo esecutivo.

«Constatiamo – sottolineano i Progressisti – che la Regione fino ad ora si è limitata soltanto a inoltrare al Governo gli appelli lanciati dei comuni colpiti dagli incendi, agendo da passacarte e disinteressandosi del problema. Eppure nei giorni successivi agli eventi incendiari di Siniscola la Giunta regionale aveva promesso interventi per 1 milione di euro. In seguito solo un silenzio assordante e imbarazzante.»

I consiglieri regionali dei Progressisti, PD e LEU che hanno sottoscritto l’interrogazione chiedono di fare il punto sulle azioni messe in campo dalla Giunta per il ripristino dei danni riscontrati nei vari territori.

«Non si può sempre far conto sulla solidarietà dei sardi e sulla caparbietà degli amministratori locali per vedere risolte situazioni emergenziali. Ci amareggia riscontrare che la lentezza con la quale l’esecutivo regionale decide sul da farsi rappresenti un ulteriore ostacolo a chi, dopo oltre 3 mesi, si ritrova ancora senza strutture, attrezzi e macchinari per riprendere le attività produttive. Non stupisce che oggi il loro stato d’animo sia di sconforto totale e che, dopo una vita di sacrifici, stiano anche pensando di mollare tutto.»

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La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, ha approvato in via definitiva, dopo il via libera con parere favorevole della competente Commissione consiliare, le linee guida per il sostegno ai periodici regionali a frequenza non quotidiana e alle testate giornalistiche online, per la pubblicazione di articoli e alle emittenti televisive e radiofoniche per la trasmissione di programmi, nelle lingue di minoranza parlate in Sardegna, il catalano di Alghero, il sassarese, il gallurese ed il tabarchino, con uno stanziamento complessivo di 700mila euro (200mila nel 2019 e 500mila nel 2020).

L’assessore Andrea Biancareddu, riconoscendo l’importanza dell’informazione locale, oltre che come mezzo di diffusione delle notizie, anche come strumento di formazione civile e culturale, sottolinea che i contributi sono finalizzati al raggiungimento del duplice obiettivo della diffusione della lingua sarda e delle altre lingue parlate in Sardegna, attraverso i media e del sostegno e incentivo alla crescita strutturale e professionale nel settore di riferimento. L’intervento di sostegno, tende a orientare i mass media regionali ad una programmazione combinata tra l’utilizzo delle lingue parlate in Sardegna e le nuove tecnologie di comunicazione, per garantire un’informazione di qualità ed efficace. Sono stati ripartiti 300mila euro a favore dei quotidiani, dei periodici e delle testate giornalistiche online, di cui 85mila euro sull’esercizio 2019 e 215mila euro sull’esercizio 2020. Ulteriori 300mila euro sono state stanziati a favore delle emittenti radiofoniche (85.000 euro sull’esercizio 2019 e 215mila euro sull’esercizio 2020). Altri 100mila euro per le emittenti televisive (30mila euro sull’esercizio 2019 e 70mila sull’esercizio 2020). In relazione ai quotidiani e ai periodici regionali, l’assessore propone che possano accedere al contributo le testate regionali, costituite in qualsiasi forma giuridica, che forniscano informazione locale autoprodotta, costantemente aggiornate e che operino nel territorio della Sardegna nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. Per le testate giornalistiche online, l’esponente della Giunta Solinas ha proposto che possano accedere al contributo le testate quotidiane e periodiche esclusivamente online, costituite in qualsiasi forma giuridica, che forniscano informazione locale autoprodotta, costantemente aggiornate e che operino nel territorio della Sardegna nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. Stessa procedura per i quotidiani, i periodici e le testate giornalistiche online con contributi nella misura massima di 15mila euro da concedere mediante procedura “a sportello”. Per quanto riguarda le emittenti radiofoniche private e locali è stato proposto che possano accedere al contributo le emittenti, costituite in qualsiasi forma giuridica, che operino nel territorio della Sardegna, nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. I soggetti beneficiari dovranno aver già trasmesso informazione locale autoprodotta. Possono presentare domanda le emittenti televisive locali in digitale terrestre o satellitari comprese quelle a carattere comunitario che operino nel territorio regionale, nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato, nel cui ambito trasmettano quotidianamente informazioni di interesse regionale e locale, oltre a quelle fornite dai notiziari giornalistici e producano, periodicamente, trasmissioni sulla realtà sociale, economica, ambientale e culturale della Sardegna. Per le emittenti televisive e radiofoniche, si procederà con Avviso pubblico applicando i seguenti criteri: diffusione, esperienze pregresse, caratteristiche della programmazione proposta, curricula e caratteristiche della struttura redazionale. Il contributo massimo non potrà superare i 30mila euro.

L’assessore Andrea Biancareddu ha inoltre sottolineato che la ripartizione delle risorse possa anche essere rimodulata tra le diverse tipologie di beneficiari, sulla base delle domande ammesse a finanziamento, al fine di evitare la produzione di economie. I contributi non sono da considerare aiuti di Stato, in quanto destinati ad articoli e trasmissioni esclusivamente in lingua sarda o altra varietà parlata in Sardegna che producono un impatto locale o di prossimità nella fruizione, non in grado di incidere sugli scambi tra Stati membri.