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La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, ha approvato in via definitiva, dopo il via libera con parere favorevole della competente Commissione consiliare, le linee guida per il sostegno ai periodici regionali a frequenza non quotidiana e alle testate giornalistiche online, per la pubblicazione di articoli e alle emittenti televisive e radiofoniche per la trasmissione di programmi, nelle lingue di minoranza parlate in Sardegna, il catalano di Alghero, il sassarese, il gallurese ed il tabarchino, con uno stanziamento complessivo di 700mila euro (200mila nel 2019 e 500mila nel 2020).
L’assessore Andrea Biancareddu, riconoscendo l’importanza dell’informazione locale, oltre che come mezzo di diffusione delle notizie, anche come strumento di formazione civile e culturale, sottolinea che i contributi sono finalizzati al raggiungimento del duplice obiettivo della diffusione della lingua sarda e delle altre lingue parlate in Sardegna, attraverso i media e del sostegno e incentivo alla crescita strutturale e professionale nel settore di riferimento. L’intervento di sostegno, tende a orientare i mass media regionali ad una programmazione combinata tra l’utilizzo delle lingue parlate in Sardegna e le nuove tecnologie di comunicazione, per garantire un’informazione di qualità ed efficace. Sono stati ripartiti 300mila euro a favore dei quotidiani, dei periodici e delle testate giornalistiche online, di cui 85mila euro sull’esercizio 2019 e 215mila euro sull’esercizio 2020. Ulteriori 300mila euro sono state stanziati a favore delle emittenti radiofoniche (85.000 euro sull’esercizio 2019 e 215mila euro sull’esercizio 2020). Altri 100mila euro per le emittenti televisive (30mila euro sull’esercizio 2019 e 70mila sull’esercizio 2020). In relazione ai quotidiani e ai periodici regionali, l’assessore propone che possano accedere al contributo le testate regionali, costituite in qualsiasi forma giuridica, che forniscano informazione locale autoprodotta, costantemente aggiornate e che operino nel territorio della Sardegna nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. Per le testate giornalistiche online, l’esponente della Giunta Solinas ha proposto che possano accedere al contributo le testate quotidiane e periodiche esclusivamente online, costituite in qualsiasi forma giuridica, che forniscano informazione locale autoprodotta, costantemente aggiornate e che operino nel territorio della Sardegna nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. Stessa procedura per i quotidiani, i periodici e le testate giornalistiche online con contributi nella misura massima di 15mila euro da concedere mediante procedura “a sportello”. Per quanto riguarda le emittenti radiofoniche private e locali è stato proposto che possano accedere al contributo le emittenti, costituite in qualsiasi forma giuridica, che operino nel territorio della Sardegna, nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. I soggetti beneficiari dovranno aver già trasmesso informazione locale autoprodotta. Possono presentare domanda le emittenti televisive locali in digitale terrestre o satellitari comprese quelle a carattere comunitario che operino nel territorio regionale, nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato, nel cui ambito trasmettano quotidianamente informazioni di interesse regionale e locale, oltre a quelle fornite dai notiziari giornalistici e producano, periodicamente, trasmissioni sulla realtà sociale, economica, ambientale e culturale della Sardegna. Per le emittenti televisive e radiofoniche, si procederà con Avviso pubblico applicando i seguenti criteri: diffusione, esperienze pregresse, caratteristiche della programmazione proposta, curricula e caratteristiche della struttura redazionale. Il contributo massimo non potrà superare i 30mila euro.
L’assessore Andrea Biancareddu ha inoltre sottolineato che la ripartizione delle risorse possa anche essere rimodulata tra le diverse tipologie di beneficiari, sulla base delle domande ammesse a finanziamento, al fine di evitare la produzione di economie. I contributi non sono da considerare aiuti di Stato, in quanto destinati ad articoli e trasmissioni esclusivamente in lingua sarda o altra varietà parlata in Sardegna che producono un impatto locale o di prossimità nella fruizione, non in grado di incidere sugli scambi tra Stati membri.