17 September, 2024
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Lo scorso fine settimana si è conclusa la Robert Trent Jones Cup by Moby 2019, la gara intitolata al più famoso progettista di campi da golf della storia di questo sport.

Come da tradizione del calendario del Pevero Golf Club, l’evento sportivo si è disputato nel mese di ottobre e ha riportato in Sardegna un centinaio di golfisti, provenienti da tutta Italia, come sempre pronti a sfidarsi sui green del Pevero Golf Club di Porto Cervo e del Golf di Sperone in Corsica. Sfide sul green all’insegna del sorriso e della goliardia dei molti gruppi di amici che si sono formati nel tempo: il più numeroso è stato quello proveniente dalle Marche, che ha schierato 16 giocatori.
Anche l’edizione di quest’anno è stata perfettamente supportata nei trasferimenti da Moby Lines, la compagnia di navigazione che collega Sardegna e Corsica con la linea fra Santa Teresa e Bonifacio, già partner delle passate edizioni.

La matita di Trent Jones, il valore tecnico e gli scorci sul mare offerti dai due percorsi a tutti i contendenti, anche grazie al clima perfetto, hanno ancora una volta lasciato il segno e a lungo contribuiranno al successo di questa manifestazione. Il vincitore assoluto, colui che si è aggiudicato la classifica lorda, è stato il marchigiano Luca Lucchetti, tesserato per il Golf Club Conero.
Nella giornata di domenica scorsa, prima della premiazione generale, è stata organizzata una gara collaterale sulla distanza delle 18 buche, denominata Evergreen Life Golf Cup. Una nuova opportunità per coloro che erano stati esclusi dalle prime posizioni durante la prima giornata, per consentire di competere anche ai numerosi giocatori che erano rimasti in lista di attesa per la Robert Trent Jones Cup.

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Dopo la lunga crisi che lo aveva drasticamente ridotto tra il 2007 e il 2014, il mercato immobiliare continua ad essere uno dei fattori positivi dell’economia sarda. Il 2018 ha registrato nell’isola una crescita delle compravendite di abitazioni superiore all’8%, risultato più espansivo rispetto alla media nazionale. Similmente, in base ai dati provvisori relativi al primo semestre 2019, l’anno potrebbe chiudersi con un ulteriore incremento, prossimo al 7%, leggermente meglio del dato medio stimato per l’Italia. E’ quanto riporta l’ultimo rapporto sul mercato immobiliare in Sardegna elaborato dall’ufficio studi della Cna Sardegna, in base al quale il 2019 rappresenta il quinto anno di crescita consecutiva del numero di transazioni immobiliari residenziali nell’isola.

«La ricerca – commentano Francesco Porcu ed Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna sarda e presidente regionale della Cna Costruzioni – stima per il 2019 una prosecuzione della dinamica espansiva. Sebbene non al ritmo sostenuto dei primi anni della ripartenza del mercato (+18% nel 2016) i tassi positivi dell’ultimo triennio sono molto solidi (+7% in media nel periodo 2017-2019). In termini assoluti – evidenziano Porcu e Mascia – alla fine del 2019 saranno scambiate nell’isola circa 14mila abitazioni che, seppur corrispondenti ad una crescita di oltre il 58% rispetto al 2014 (anno di picco minimo del settore), sono ancora inferiori del 30% rispetto al 2007, anno di massima espansione del mercato immobiliare sardo. A livello nazionale, dove la ripresa si è avviata un anno prima (nel 2014) il gap da riassorbire dopo sei anni di crescita è ancora importante (26%), ma inferiore a quello che caratterizza il mercato regionale».

Lo studio della Cna sarda cerca di rispondere a due questioni importanti: la prima è capire dove si colloca oggi il mercato immobiliare isolano, ovvero quanto è stato recuperato della profonda riduzione della domanda, in un contesto in cui lo stock di invenduto si è accumulato nel corso degli anni e i prezzi non sono ancora tornati a crescere; l’altro elemento di interesse è lo studio della variabilità territoriale del mercato.

La ricerca evidenzia innanzitutto che i comuni minori, ovvero tutti i comuni ad eccezione dei quattro capoluoghi della originaria divisione in quattro province del territorio sardo, sono stati i protagonisti della recente fase espansiva: tra il 2014 e il 2019 il numero delle compravendite di abitazioni è cresciuto ad una velocità doppia rispetto al mercato nelle città di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano: +67%, contro il +33% dei capoluoghi. Un fenomeno che a livello nazionale è molto meno accentuato, con tassi di crescita complessiva nel periodo pari al 49% nei comuni capoluogo italiani e al 53% in quelli minori.

Scendendo ulteriormente nei territori emerge che nel primo semestre 2019 il mercato immobiliare a Cagliari e Sassari ha registrato una frenata (rispettivamente del 5 e del 13%). A Nuoro le compravendite sono rimaste stazionarie, mentre a Oristano risultano in crescita quasi del 14%. Nello stesso periodo, a livello Italia, il mercato immobiliare nei comuni capoluogo risulta in espansione, soprattutto nelle città del centro-nord. In Sardegna, come detto, nel 2019 sono i comuni minori a mostrare maggiore appeal: i comuni non capoluogo del cagliaritano crescono più del 12%, nel sassarese più del 10%, nel nuorese poco meno del 9%. Molto meno dinamico invece il mercato nelle città minori dell’oristanese.

Considerando il saldo complessivo dal 2006 al 2019, il territorio che più stenta nel recupero è quello di Sassari, sia il comune capoluogo (-41%), sia i comuni minori (-37%), per un gap complessivo nell’intero mercato provinciale ancora pari al 38%. Segue Nuoro per intensità del fenomeno (-32% il saldo negativo complessivo per l’intera provincia), che sale al -34% nella città principale. In provincia di Cagliari, malgrado il bilancio negativo per il mercato del capoluogo di regione nelle stime per il 2019, il risultato complessivo in tutto il periodo 2006-2019 è meno penalizzante proprio per la città (-15,5%), a fronte di un tasso negativo che sale al -26% negli altri comuni. Similmente in provincia di Oristano i comuni minori segnano un calo del 18,6% tra il 2006 e il 2019, a fronte di una riduzione del 13% in città.

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Lunedì 21 ottobre, alle ore 21.00, presso lo Spazio OSC di via Newton 12, a Cagliari, CORPO E TECNOLOGIA VIVA, incontro e talk con Michele Sambin, pioniere da oltre quarant’anni della performance nel dialogo con le arti, fino al video e al digitale. Sarà presente anche la regista Raffaella Rivi. Michele Sambin regista, musicista e pittore, conduce una ricerca che ha come tema l’immagine ed il suono. Fin dagli anni 70 indirizza il proprio interesse tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura. In seguito utilizzerà il teatro come luogo di sintesi. Ha fondato insieme a Pierangela Allegro e Laurent Dupont, il TAM Teatromusica, storica compagnia teatrale e video teatrale padovana.

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La Stazione Forestale di Guspini e la Base Navale del Cfva di Oristano, nel periodo dal 10 al 16 ottobre, hanno rinforzato i controlli per contrastare il campeggio abusivo dei camper nella splendida costa arburese.
L’operazione ha portato alla contestazione di 60 illeciti amministrativi. I trasgressori dovranno pagare la sanzione amministrativa da 100 a 250 euro, fissata dalla legge regionale in materia di turismo a carico di chiunque violi il divieto di campeggio libero in Sardegna.

 

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L’arte della danza non può esimersi dall’interpretare i cambiamenti sociali, laddove culture ed etnie diverse si incontrano e si aprono all’accoglienza di nuove fisicità, e a nuove sensibilità nel percepire il movimento. Nasce così “Minority party” di Ariella Vidach, il racconto coreutico di un momento epocale della storia del mondo, dove si abbattono le frontiere dando vita a nuovi scenari artistici. Un lavoro presentato martedì sera di fronte a un pubblico inaspettato nella Sala Concerti del Teatro Verdi per il festival “Corpi in movimento” di Danzeventi, a conclusione di una serata memorabile inaugurata con “Ascent” e “Hunger and Grace” della prestigiosa Spellbound Contemporary Ballet.

“Minority Party” ha portato in scena quattro danzatrici di origini giapponesi, venezuelane, avoriane e ucraine. «È importante che il segnale dell’integrazione tra i popoli venga raccolto, elaborato e compreso anche da un punto di vista tersicoreo – ha spiegato Ariella Vidach -. Penso che l’artista debba avere il compito di dare una visione di ciò che accade nella società.»

Negli intenti dell’autrice, la danza contemporanea è un’arte di ricerca del momento, esplorazione delle questioni del presente. Quindi “Minority party” rappresenta non tanto lo studio di una nuova forma d’arte, ma soprattutto di un corpo che nel mondo occidentale sta prendendo nuove forme e gestualità, e non è più esclusivamente bianco.

Le danzatrici hanno interpretato inoltre un canto del Burkina Faso, tratto da narrazioni pragmatiche di donne richiedenti asilo, con le quali la stessa Ariella Vidach ha lavorato per comprendere il loro vissuto. A dare un tocco di magia in più all’applauditissimo lavoro, è stato non a caso l’ambiente non convenzionale della Sala concerti, dove la prima parte della serata ha goduto delle due sensuali composizioni della Spellbound Contemporary Ballet, compagnia romana seguitissima e tra le più gettonate in Europa.

In una dimensione scenografica di chiaroscuri condensati in un contesto illuminotecnico semplice ed essenziale, i movimenti leggiadri dei due danzatori hanno ricamato le trame coreografiche di Mauro Astolfi, sulle note nel primo caso di Nils Frahm e nel secondo di Fryderyk Chopin. Uno spettacolo dalle tinte suggestive dove la separazione scena-platea si è in qualche modo annullata all’interno di un’atmosfera più intima e partecipata.

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Domani, 19 ottobre, alle ore 10.30, nella sala riunione dell’assessorato del Turismo, in Viale Trieste 105, l’assessore Gianni Chessa illustrerà, nel corso di una conferenza stampa, la ripartizione dei contributi per le manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico (L.R. 7/1955).

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«L’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, riferisca in aula sui ritardi in capo alla Giunta regionale sulle azioni a supporto della filiera lattiero casearia.»

I consiglieri regionali del centrosinistra hanno presentato una mozione, primi firmatari Eugenio Lai e Daniele Cocco (LeU Sardigna), con la quale chiedono all’assessore di sapere anche quali azioni programmatorie di lungo periodo si intendono intraprendere al fine di arginare le oscillazioni del prezzo del latte e garantire allo stesso tempo dignità al lavoro dei pastori sardi, di rimodulare il PSR per individuare azioni e risorse che attraverso una serie di indennità compensative incidano positivamente nel mercato del pecorino romano e di dare immediata operatività all’organismo pagatore sardo.

«La mozione che sarà discussa martedì in Consiglio regionale arriva dopo la constatazione dell’immobilismo, della mancanza di programmazione e risposte da parte della Giunta regionale e dell’assessore competente su un tema dirimente per l’economia sarda – conclude Eugenio Lai – dagli spot elettorali del latte ad un euro in 48 ore si passi ai fatti.»

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Inizia il conto alla rovescia per la 15ª edizione del Premio Bianca d’Aponte. Il 25 e 26 ottobre, dalle ore 20.00, infatti, si apriranno le porte del Teatro Cimarosa di Aversa per l’appuntamento annuale con la nuova canzone d’autrice.
A salire sul palco ci saranno, oltre le finaliste del contest, importanti nomi del panorama musicale italiano, a partire da Enzo Gragnaniello, Ginevra Di Marco & Cristina Donà e la madrina di questa edizione, Tosca, che interpreterà “Anima scalza” di Bianca d’Aponte insieme ad alcuni brani in anteprima del suo prossimo album.

Nella serata di venerdì 25 con la coppia formata Di Marco/ Donà si esibiranno Giuseppe Anastasi, Gabriele Avogadro, Tony Canto, Kaballà e Pilar. Nel cast del sabato, oltre a Gragnaniello e Tosca, ci saranno invece il collettivo AdoRiza, Rossana Casale, Elena Ledda, Carlo Marrale, Mariella Nava, Mauro Palmas, Suonno d’Ajere. Ad aprire entrambe le serate sarà la vincitrice dello scorso anno, Francesca Incudine. La conduzione è affidata a Ottavio Nieddu e Carlotta Scarlatto, mentre la direzione artistica è di Ferruccio Spinetti.

Il perno di entrambe le serate sarà la finale del concorso, che è l’unico in Italia riservato a cantautrici. In lizza quest’anno Eleonora Betti da Arezzo, Chiara Bruno da Palermo, Chiarablue da Rieti, Rebecca Fornelli da Bari, Jole da Manfredonia (Foggia), Martina Jozwiak da Ancona, Lamine da Trapani, La Tarma da Reggio Emilia, Giulia Ventisette da Firenze, Cristiana Verardo da Lecce. Ad accompagnare alcune delle finaliste sarà come da tradizione l’Orchestra Bianca d’Aponte diretta da Alessandro Crescenzo.

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Ieri, 17 ottobre, alle ore 21.00, è andato in onda sul canale 172 DTT, Ejatv-Sardegna2 la prima puntata di “Sa janna de su tempus”, il nuovo format in lingua sarda prodotto da Terra de Punt e dedicato all’archeologia in Sardegna. Obiettivo del progetto, finanziato dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali mediante i fondi della L.R. 22/2018, destinati alle produzioni televisive per l’annualità 2019, è quello di divulgare la lingua sarda attraverso i mezzi di comunicazione di massa, proponendosi – nel contempo – di contribuire alla promozione e valorizzazione di contenuti culturali inerenti la Sardegna. In particolare, nonostante per la produzione del format vengano adottate lingue minoritarie, tutte le puntate saranno successivamente sottotitolate in lingua inglese, al fine di promuovere la più ampia diffusione dei contenuti. Il progetto audiovisivo, articolato in 12 documentari di 48 minuti ciascuno, si propone di raccontare i beni culturali archeologici della Sardegna in maniera innovativa, attraverso le più moderne tecnologie cinematografiche, con il ricorso a referenti scientifici ed impiegando quale lingua veicolare le lingue della Sardegna ammesse a tutela della legge 482/99 e la Legge Regionale 22/2018, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione italiana. Ulteriore valore aggiunto del format è costituito dall’inserimento, all’interno di ogni puntata, degli approfondimenti video realizzati nell’ambito del progetto Patrimonio Culturale – Sardegna Virtual Archaeology (virtualarchaeology.sardegnacultura.it): capaci di riproporre il contesto archeologico-monumentale dei siti all’epoca della sua frequentazione attraverso ricostruzioni 3D scientificamente accurate, sono anch’essi tradotti in lingua sarda con l’ausilio dell’Ufficio Regionale della Lingua Sarda. Conduttore della trasmissione è l’archeologo Nicola Dessì.

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Un elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base di Anela sta intervenendo su un incendio sviluppatosi nelle campagne di Bottida, in località Nuraghe Larattu (area boscata).

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Bono.