15 September, 2024
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Domenica 20 ottobre alle 10.00, il comune di Sant’Antioco organizza un evento pubblico inaugurale accompagnato da una breve escursione a piedi ed in bicicletta del percorso naturalistico Serra Is Tres Portus. L’itinerario, partendo dalla spiaggia di Maladroxia, attraversa per circa 1,5 km antiche evidenze archeologiche di età nuragica, moderni forni per la lavorazione della calce, conducendo ai piedi del litorale di Coe Quaddus, tra la macchia mediterranea, gli antichi resti di un protonuraghe e scorci paesaggistici di pregio.

I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) sono delle aree di specifica valenza ambientale e naturalistica individuate ai sensi della Direttiva comunitaria 92/43/CEE “Habitat” con lo scopo di salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitatnaturali, della flora e della fauna selvatiche del territorio. Il percorso naturalistico “Serra is Tres Portus” è un SIC appartenente alla categoria Zone Speciali di Conservazione per la presenza di specie arboree endemiche, tra le quali il Juniperus Phoenicea subsp. Turbinata, conosciuto come Cedro licio o Ginepro Fenicio, l’Ophrys x Maladroxensis, un’orchidea endemica presente esclusivamente nell’areale di Maladroxia, il Limonium tigulianum e la Genista valsecchiae.

Il SIC si estende per circa  258 ettari ed è collocato nella parte Sud-Est del territorio comunale di Sant’Antioco, abbracciando l’altopiano calcareo di formazione mesozoica delimitato a Nord dalla valle del Rio Maladroxia e a Sud dalla valle che sfocia sulla costa in località Coe Quaddus. Nell’area affiorano alcune delle litologie tra le più antiche dell’isola, formate da sedimenti mesozoici cretacei, costituiti da calcari biohermali-biostromali, calcari oolitici e marne siltose. Nella fascia costiera il Cedro licio raggiunge il massimo della sua espressione sia nella boscaglia che nelle macchie.

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Si terrà a Cagliari, venerdì 11 ottobre, un nuovo appuntamento con la Piattaforma Energie Rinnovabilidi Sardegna Ricerche. Protagonista della mattina la prof. Luísa F. Cabeza, docente dell’Università di Lleida (Spagna), una delle massime autorità mondiali sulle tecnologie per l’accumulo di energia termica.
L’incontro, dal titolo “Sistemi di accumulo dell’energia termica: Tecnologie, materiali, campi di impiego”, sarà coordinato da Giorgio Cau, docente dell’Università di Cagliari e responsabile del Laboratorio “Tecnologie solari a concentrazione e Idrogeno da FER” della Piattaforma.

Nella prima parte saranno illustrati i materiali impiegati e impiegabili per l’accumulo di energia termica, dai convenzionali ai più avanzati, con un approfondimento sulle attività di ricerca della relatrice. La seconda parte dell’incontro sarà invece dedicata ad illustrare le opportunità di impiego dell’accumulo di energia termica nel settore delle microreti energetiche.
L’attività fa parte del Progetto complesso “Reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia“, sviluppato da Sardegna Ricerche e finanziato dal POR FESR Sardegna 2014-2020.

L’appuntamento è fissato alle 9.30, a “Sa Manifattura”, in viale Regina Margherita 33.

La relatrice
Luísa Fernanda Cabeza Fabra è una delle massime autorità mondiali sulle tecnologie per l’accumulo di energia termica. Lavora su questo tema presso l’Università di Lleida, in Spagna, dal 1999, dove insegna e dove ha fondato e dirige il gruppo di ricerca GREiA, tra i più attivi del settore. È autrice di oltre 400 pubblicazioni e detiene sette brevetti sui sistemi di accumulo termico.
L’intervento di Luísa Fernanda Cabeza Fabra sarà in lingua inglese.

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I carabinieri della stazione di Sinnai, a parziale conclusione di una serrata attività di indagine, hanno denunciato per rapina in concorso un 34enne del posto con diversi precedenti di polizia, C.D.. I riscontri dei militari hanno permesso di individuare nel giovane l’autore della rapina, in concorso con un altro individuo in fase di identificazione, perpetrata il 29 settembre scorso in un ristorante kebab nella via Eleonora d’Arborea di Sinnai, ai danni del gestore, un 33enne di origini pakistane. Le indagini dei carabinieri di Sinnai sono ora focalizzate sull’individuazione del complice.

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Nel tardo pomeriggio i carabinieri della stazione di San Gavino Monreale hanno arrestato tre giovani di etnia ROM per il reato di resistenza aggravata e ricettazione. Alle ore 17.00 circa i militari, che in quel momento stavano espletando un servizio per il contrasto dei furti in appartamento, hanno notato quattro giovani nella via Paganini di San Gavino Monreale. Mentre i carabinieri si stavano avvicinando per effettuare un controllo, gli stessi sono saliti a bordo di una Fiat Croma e si sono dati ad una precipitosa fuga che ha originato un rocambolesco inseguimento, terminato alcuni minuti dopo nella via Roma, a causa di una violenta collisione che l’auto degli inseguiti ha avuto con un’altra autovettura in transito. Subito dopo, l’inseguimento è proseguito a piedi, fino a quando tre dei quattro giovani sono stati arrestati. Le ricerche proseguono per il quarto fuggitivo. A seguito di perquisizione, nell’auto sono stati rinvenuti strumenti di effrazione, indumenti per celare il volto e monili in oro, verosimilmente provento di furto. I tre arrestati, dopo le formalità di rito terminate a tarda sera, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della stazione di San Gavino Monreale, in attesa dell’udienza di convalida prevista per domani mattina.

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Venerdì 11 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, CGIL, CISL e UIL hanno organizzato una manifestazione per chiedere la modifica degli indirizzi attuativi della strategia energetica nazionale in Sardegna.

«Essendo pienamente coinvolti dalle ripercussioni che potrebbe avere il phase out dal carbone al 2025 senza una proroga che garantisca la transizione energetica che impedisca un enorme dramma occupazionale, economico e sociale, daremo come sempre il nostro contributo – si legge in una nota della RSU Eurallumina – dalle ore 8.30, nell’area antistante l’ingresso che conduce alla Prefettura.»

Le attività all’interno dello stabilimento Eurallumina non verranno sospese.

 

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«Nessuna sagra della lumaca a Gesico è stata mai uguale all’altra e in questa, la XXVII edizione, ci sarà molto spazio per la cultura e i convegni di studio.»
A dirlo è Carlo Carta, il presidente della Pro loco di Gesico. «Quest’anno la manifestazione, che si svolge come da tradizione durante l’importante festa di Sant’Amatore (398ª edizione), si apre con una due giorni di dibattiti e studi (12 e 13 ottobre) dedicati a L’invenzione dei santi martiri tra Africa, Sardegna e Catalogna. Si parlerà di questo fenomeno – ha proseguito il presidente Carlo Carta – che ha coinvolto diverse terre, accomunandole – nei secoli a seguire – nei riti e in tanti dettagli della festa. Non dimentichiamo come il culto dei santi abbia infatti unito culture apparentemente diverse, e ancora abbia notevolmente influito e inciso sullo sviluppo dei paesi della Sardegna come di altre nazioni».

L’invenzione dei santi martiri. Gesico sarà la sede del seminario di Studi proponendosi come Comune capofila di questa nuova frontiera di ricerca, forte della ricchezza della chiesa di Sant’Amatore e del suo patrimonio di testimonianze storiche, archeologiche ed epigrafiche.

La vicenda delle “invenzioni dei Santi Martiri” è stata colta quale occasione di confronto sul tema dello sviluppo della religiosità popolare e del culto dei santi nell’isola: Amatore, Sperate, Bertorio, Liberato, Antioco, come strumento di identità delle comunità della Trexenta, del Sarcidano, del Campidano di Cagliari e del Sulcis, in un convergere di culture dall’età antica all’età moderna fra Sardegna, Africa, Catalogna: sullo sfondo il tema dell’accoglienza e delle migrazioni di uomini, culti e tradizioni.

La disputa religiosa per il primato della Diocesi. Fu una vera e propria guerra di santi martiri quella combattuta in Sardegna tra Cagliari e Sassari, con l’unico obiettivo di stabilire la supremazia e la maggiore antichità di una delle due sedi arcivescovili. Furono avviati veri e propri scavi, a Cagliari presso San Saturnino, San Lucifero, l’area della cosiddetta Chiesa dei SS. Mauro e Lello e in altri contesti come ad esempio nel quartiere della Marina, Buoncammino, Santa Restituta. Sull’altro versante l’arcidiocesi di Sassari richiamava le sue origini dalla nobile colonia cesariana di Turris Libisonis: l’arcivescovo turritano promosse scavi a Porto Torres presso la Basilica di San Gavino.

Il rinvenimento dei corpi dei santi. I risultati delle indagini archeologiche e i relativi rinvenimenti di “corpi di santi” furono numerosi in tutta l’isola, perfino nelle diocesi più piccole e i titoli epigrafici, che conservavano i nomi dei defunti furono allora devotamente raccolti e poi documentati da autori secenteschi di estrazione ecclesiastica come gli arcivescovi di Cagliari e Sassari Francisco d’Esquivel e Gavino Manca de Cedrelles, il frate Serafino Esquirro e da giuristi, Francesco Carmona e Dionisio Bonfant.

L’officina dei santi. Fu una vera e propria  Gli studi odierni hanno messo in luce come, nella maggior parte dei casi, vennero innalzati agli onori di santi e martiri resti di uomini, attraverso forzati fraintendimenti delle sigle e abbreviazioni delle epigrafi pagane – un caso fra tutti, b(ene) m(erenti) interpretato come b(eatus) m(artyr). In realtà furono uomini e donne vissuti in un periodo storico diverso da quello della diffusione del cristianesimo, ancora inseriti in un orizzonte di paganesimo.

Dunque, un esiste ancora molto materiale da studiare con attenzione, che tanto può ancora dirci sulla Sardegna antica.

Per esempio, la vicenda del vescovo africano Amatus, dei diaconi Amatellus e Ferdinandus, delle iscrizioni tramandate dalla tradizione secentesca, del viaggio delle iscrizioni dei “martiri bambini”, Iesmundus, Victoria e Floris verso la Catalogna, a Vilassar de Dalt, fanno di questo centro dell’Alta Trexenta un esempio di come la storia locale costituisca il nutrimento per le grandi correnti storiche, per la ricostruzione dei quadri complessivi e generali, per le interpretazioni in chiave di politica religiosa, alla ricerca di un prestigioso passato.

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Più controlli e vigilanza su contratti, incarichi, assunzioni e bilanci quindi favorire e incentivare la meritocrazia, garantire una maggiore informazione e comunicazione sugli argomenti della trasparenza e anticorruzione. Sono alcuni dei suggerimenti emersi dal questionario sottoposto ai dipendenti dell’Aou di Sassari che hanno partecipato al primo percorso formativo in tema di “Trasparenza e Anticorruzione”.

Il percorso formativo, iniziato a febbraio, in 15 edizioni ha coinvolto 517 dipendenti, tra personale del comparto, della dirigenza medica e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. L’obiettivo del corso, progettato dal responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione in collaborazione con la direzione aziendale e con il supporto della struttura della Formazione, ricerca e sperimentazione clinica, era quello di istruire il personale dipendente sul complesso tema della corruzione e sulle misure previste dalla legge anticorruzione. All’interno delle lezioni è stato realizzato un sondaggio, così da dare voce al personale dipendente, in un’ottica di trasparenza. All’inizio di ogni modulo è stato fornito ai partecipanti un questionario anonimo d’ingresso, utile a raccogliere informazioni necessarie per migliorare la trasparenza e le azioni di prevenzione della corruzione. Dei 517 partecipanti hanno risposto in 502, cioè 92,10% dei frequentanti le lezioni. I partecipanti ai corsi hanno messo in evidenza la necessità di una maggiore informazione e formazione sulla prevenzione e anticorruzione. Secondo il 92,43%, poi, «se si riuscisse a eliminare i più rilevanti fenomeni di corruzione, il risparmio stimabile per le pubbliche finanze» sarebbe molto rilevante. Per il 4,18% sarebbe poco rilevante e per il 3,38% irrilevante. Per il 60,16%, inoltre, sarebbe eticamente deprecabile «accettare, in cambio di denaro o altri corrispettivi, non effettuare o fare effettuare in modo inadeguato, controlli e collaudi». Soltanto per il 5,18%, invece, sarebbe eticamente deprecabile raccomandare una persona per una assunzione o un affidamento di un incarico. Oltre l’80% ritiene, in parte o totalmente, che «la corruzione sia diversa dalla malamministrazione, cioè dall’insieme di comportamenti inadeguati, di incompetenza, di improvvisazione, di mancanza di professionalità adeguata». E ancora, circa il 45% ritiene, totalmente o in parte, che «le dimensioni della corruzione siano tali da far ritenere ormai difficilmente conseguibile una efficace riforma del sistema». Quasi il 60%, infine, ha dichiarato di essere, totalmente o in parte, d’accordo sul fatto che la corruzione sia una realtà ‘normale’, che pervade il comportamento delle pubbliche amministrazioni, indipendentemente dalle loro specifiche missioni e dalle loro specifiche aree di attività.

«Il nostro obiettivo – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù – è quello di estendere questo tipo di formazione a tutti i dipendenti nell’arco del prossimo biennio. Da marzo abbiamo voluto dare un maggiore impulso all’attività con l’attivazione di una piattaforma informatica per le segnalazioni degli illeciti, anche in formato anonimo. Abbiamo nominato, inoltre, il responsabile anticorruzione e i suoi referenti dipartimentali.»

«L’attività formativa ha avuto un approccio normativo, specialistico e valoriale – spiega Giancarlo Manzoni, docente del corso e responsabile per la Trasparenza e prevenzione della corruzione – volto ad accrescere le competenze e lo sviluppo del senso etico del personale amministrativo e sanitario aziendale.»

La formazione ha riguardato le norme penali in materia di reati contro la pubblica amministrazione, la normativa anticorruzione, la trasparenza, gli aspetti etici e la legalità dell’attività sanitaria ed amministrativa.

L’Aou di Sassari, dai primi di marzo inoltre, attraverso il responsabile anticorruzione sta procedendo all’adozione di nuove misure per potenziare il sistema di prevenzione della corruzione. Dopo l’adesione al progetto WhistleblowingPA di Transparency International Italia e del Centro Hermes per la trasparenza e i diritti umani e digitali, ha adottato il registro degli accessi agli atti. Inoltre ha aderito alla piattaforma di acquisizione dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Anac, che consente una più attenta analisi dei piani, il tutto in linea con i valori fondanti della mission e della vision aziendale e con quanto indicato nell’atto aziendale.

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Ieri pomeriggio, intorno alle 15.00, un carabiniere libero dal servizio della stazione di Cagliari San Bartolomeo è intervenuto in via Garbino, Quartiere del Sole, nei pressi di un appartamento ove sono in corso da qualche tempo dei lavori di ristrutturazione, in quanto una cagliaritana di circa 41 anni, già nota alle forze dell’ordine per pregresse vicende penali, approfittando dei lavori di ristrutturazione, è stata notata dagli operai rovistare all’interno dei cassetti e degli armadi della casa. Accortasi di essere stata notata, la malvivente si è data alla fuga inseguita dagli stessi operai e dal proprietario.

Proprio in quel frangente, in viale Poetto, transitava a piedi un carabiniere libero dal servizio che, accortosi della delicata situazione, ha placcato la donna, chiedendo subito ausilio alla centrale operativa della compagnia di Cagliari, che ha inviato in supporto le pattuglie presenti sul territorio. La donna che risponderà di furto aggravato, è stata tradotta agli arresti domiciliari.

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«L’intesa raggiunta per il Policlinico di Sassari è un risultato importante per il futuro dei  lavoratori e per i pazienti che possono ancora contare su una struttura importante per il territorio.»

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, è soddisfatto per l’accordo firmato ieri alla Regione che salva 112 posti di lavoro e che evita il fallimento di una struttura sanitaria fondamentale non solo per Sassari ma per tutto il Nord Sardegna.

«La sensibilità che il presidente della Regione Christian Solinas e gli assessori del Lavoro Alessandra Zedda e della Sanità Mario Nieddu, hanno nei confronti dei grandi problemi dei singoli territori – sostiene il presidente del Consiglio regionale – è l’ulteriore dimostrazione che in questa legislatura l’impegno profuso per migliorare la qualità della vita di ogni singolo cittadino è massimo.»

«Al termine di una vertenza lunga e difficile, grazie alla collaborazione e al grande senso di responsabilità di tutte le parti, è arrivato l’accordo – conclude Michele Pais – che permette di guardare con fiducia al futuro del Policlinico. Ora gli utenti possono  ricevere  nuovamente  prestazioni sanitarie certe e fare affidamento su una struttura pienamente operativa.»

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La qualità dei servizi sociali e scolastici per le persone con disabilità in Italia, è il tema di un incontro che si svolgerà sabato prossimo 12 ottobre al Palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari, promosso da ABC Associazione Bambini Cerebrolesi, in collaborazione con il Centro Studi Erickson ed il patrocinio dell’Università di Cagliari, del MIUR, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna e della FISH (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap). Il titolo è “Personalizzare, coprogettare, includere”. All’iniziativa ha aderito anche l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e ai giornalisti che parteciperanno alla mattinata dei lavori (dalle 9.30 alle 13.30) verranno riconosciuti quattro crediti formativi. Nutrito l’elenco degli interventi.

Dopo l’introduzione di Marco Espa, presidente nazionale di ABC (Associazione bambini celebrolesi) e Francesca Palmas, responsabile del Centro studi ABC, ci saranno le relazioni di Giampiero Griffo (Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità) e Dario Ianes (Università di Bolzano). Poi una tavola rotonda dal titolo “Società e Scuola: Con-vivere oggi, vera sfida del nostro tempo. Prospettive possibili”, con gli interventi di Vincenzo Falabella, presidente nazionale FISH; Fabio Ferrucci, Università del Molise; Cecilia Marchisio, Università di Torino; Salvatore Nocera, presidente collegio garanti FISH;, Francesca Palmas, Centro Studi ABC; Roberto Speziale, presidente nazionale ANFFAS; Ranieri Zuttion, direttore del servizio integrazione sociosanitaria Regione Friuli.

Chiuderà la mattinata il racconto dell’esperienza di Claudio Imprudente, giornalista del centro di documentazione handicap di Bologna. Nel pomeriggio, ci sarà la possibilità di partecipare a tre diversi workshop.