15 September, 2024
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Lettera aperta di Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa (Comitato riconversione Rwm) al Governo, alla Regione, alle organizzazioni sindacali e a quelle datoriali, alla vigilia dell’incontro al ministero degli Esteri sul futuro della fabbrica di Domusnovas. “Per quanto si è potuto sapere dai giornali e dai contatti che abbiamo avuto con autorevoli rappresentanti delle istituzioni, una delle ipotesi sostitutive riguarderebbe ulteriori commesse nell’ambito bellico. Si potrebbe cadere così, proprio nella Giornata nazionale della Pace, nella
tragica decisione di dare il via ad ulteriori pesanti coinvolgimenti della Sardegna nei conflitti internazionali – scrivono Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa -. Si costituirebbero inoltre i presupposti per ulteriori danni a discapito dei lavoratori stessi, per anni ingannati e convinti di lavorare per la Difesa, fino al momento in cui si sono ritrovati senza lavoro, quando il Parlamento ed il Governo hanno finalmente preso atto dell’inaccettabilità giuridica e morale di quel traffico. Abbiamo sentito parlare di dual-use e di alte tecnologie ma le industrie belliche si nascondono dietro le possibili ricadute civili delle loro produzioni e, complice anche il segreto militare, risultano ben poco trasparenti e controllabili dai cittadini. I prodotti bellici non possono essere trattati alla stregua di altri prodotti, messi in campo per lo sviluppo. Sono stati necessari quattro anni di duro lavoro per dimostrare il coinvolgimento
dell’industria bellica italiana in una guerra devastante che non abbiamo voluto e che non era certo una guerra di difesa! A fronte di questi pericoli, vogliamo rivolgere un accorato appello a quanti si siederanno domani intorno a quel tavolo; la Sardegna paga da tempo un alto tributo alla causa bellica, in termini di territorio occupato, suolo avvelenato, ambiente deturpato e anche vite umane spente o irrimediabilmente danneggiate per le conseguenze dell’uso spregiudicato e irresponsabile di armamenti e sostanze pericolosissime: abbiate la lungimiranza di spezzare il tragico legame tra la nostra terra e le guerre, puntiamo invece a diventare, come regione, un riferimento internazionale per le politiche di pace, un esempio di riconversione economica e culturale. Ne beneficeranno la fama della Sardegna nel mondo e anche l’economia ed il lavoro in quanto l’industria degli armamenti non produce vero sviluppo, come dimostrano importanti studi economici. Riteniamo che i lavoratori sardi meritino un’occupazione non legata ai bisogni delle multinazionali della guerra, ma alle esigenze dello sviluppo sostenibile della loro terra. Perciò, mentre ribadiamo la massima disponibilità ad offrire tutto il supporto possibile ad iniziative che vadano nella direzione della tutela del lavoro mediante alternative che siano pacifiche, durature e sostenibili per l’ambiente, chiediamo, a tutti i partecipanti, di portare al tavolo lroposte “green”, in sintonia con la svolta in tal senso annunciata dal Governo. Pensiamo alle tantissime opportunità di lavoro rivolte al ripristino ambientale, alle bonifiche indispensabili in tutta l’area ex mineraria della Sardegna, alle filiere agroalimentari, artigianali, turistiche, culturali e anche all’industria verde, compresa quella delle protesi tecnologiche che hanno proprio sul nostro territorio, il supporto di studiosi di alto livello – aggiungono Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa -. Non vogliamo vivere di guerre! La nostra gente, la sua salute, la possibilità di un lavoro duraturo, utile e degno per tutti, ci stanno a cuore. Come ci stanno a cuore le persone dello Yemen che hanno pagato duramente il prezzo del nostro lavoro.”

E’ andata in archivio la prima giornata di gare al 2019 IBSA World Championships di Olbia. Dalle 8.00 fino alle 20.00, oltre 100 atleti provenienti da 11 nazioni, si sono affrontati a ritmi serratissimi sui 7 tavoli di gara allestiti al Geovillage di Olbia. La kermesse è iniziata nel migliore dei modi per la delegazione italiana, che si è tolta numerose soddisfazioni a cominciare dal torneo individuale maschile. Marco Carrai e Luciano Florio, inseriti nel terribile Girone C, sono infatti riusciti a strappare l’accesso alla seconda fase. Per entrambi è stato decisivo il successo sul forte polacco Krystian Kiesel, testa di serie numero 3 al mondo. Tra i migliori atleti di giornata c’è anche l’olandese Twan Kruis, capace di vincere il Girone J davanti a Hozanijazov, Kubosko e Olsen. Tra le donne, invece, brilla la stella di Graziana Mauro. La campionessa italiana ha strappato l’accesso alla seconda fase vincendo ben 3 gare su 4. La portacolori azzurra ha capitolato solo contro la favoritissima finlandese Hannah Vilmi, campionessa in carica che punta a confermarsi per la quarta volta sul tetto del mondo. Dempre nel torneo individuale femminile è interessante l’esito del Gruppo C, che ha visto la russa Irina Lavrova ottenere il primo posto ai danni di Jaana Pesari, giunta in Sardegna con i favori del pronostico. Non hanno tradito le attese, invece, la già citata Vilmi e la polacca Elzbieta Mielczarek. In serata ha preso il via anche il torneo a squadre, e pure in questo caso gli Azzurri di Marco Spinelli si sono fatti rispettare, superando per 32-28 la Germania al termine di un match molto equilibrato. Segnali incoraggianti sono giunti anche dalla nazionale sudcoreana, battuta dalla Slovenia ma capace di rimontare ben 20 punti ai rivali. Domani si entra nel vivo con le seconde fasi dei tornei individuali maschili e femminili, che decreteranno il quadro dei quarti di finale. Sui tavoli di gara del Geovillage andrà inoltre avanti il tabellone del torneo a squadre, chiamato a eleggere le delegazioni che accederanno al secondo turno.

Dopo le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte in occasione della sua visita in Sardegna, aumentano le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali sugli effetti di una transizione energetica non attentamente gestita. La Flaei Cisl, Federazione dei Lavoratori delle Aziende Elettriche, conferma che la
decarbonizzazione dell’economia sia un obiettivo da perseguire, per preservare ambiente e territorio per le future generazioni. Ma questo processo non deve provocare
ulteriori danni economici e sociali, soprattutto in realtà già duramente provate dalla crisi economica come appunto la Sardegna. “Noi valutiamo positivamente l’accelerazione della transizione dall’uso di carbone ad
altre fonti energetiche per la produzione di elettricità dove ciò è possibile – dichiara il segretario generale della Flaei Cisl, Salvatore Mancuso -. Siamo, infatti, favorevoli e
sosteniamo i progetti di trasformazione delle centrali a carbone in impianti a gas metano, come si sta prospettando, anche in tempi rapidi, nelle centrali presenti nel continente italiano”. “Le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte ci preoccupano molto – afferma Mario Marras – segretario generale della Flaei Cisl Sardegna -. mettere contemporaneamente in discussione l’arrivo del gas metano tramite dorsale e rigassificatori ed il rinvio
motivato dell’uscita dal carbone nelle due centrali della Sardegna (Portoscuso e Fiumesanto) metterebbe immediatamente a rischio il tessuto produttivo industriale
dell’intera regione, azzerando le possibilità di ripresa delle produzioni”. Eurallumina, Sider Alloys (ex Alcoa) come il tessuto industriale di Porto Torres sono
strettamente connessi alla possibilità di avere energia elettrica e vapore a prezzi convenienti, con continuità e sicurezza di approvvigionamento. Se già da oggi non si prevede un percorso certo con tempi adeguati per la transizione energetica garantendo
la sicurezza del sistema elettrico e le forniture al sistema industriale, si corre il serio rischio del tracollo immediato di buona parte del settore industriale Sardo. “La Flaei sollecita – ribadiscono Salvatore Mancuso e Mario Marras – la convocazione
presso il ministero dello Sviluppo del nuovo incontro del tavolo Sardegna per proseguire il confronto sul processo di decarbonizzazione ed il conseguente aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) in base alle esigenze prioritarie di sviluppo della Regione Sardegna”. La Flaei Cisl, insieme a tutti gli altri soggetti sindacali, imprenditoriali e istituzionali,
farà valere gli interessi della Sardegna e dei lavoratori del settore. La transizione energetica, che la Flaei vuole, non può essere causa di crisi, ma deve essere occasione di sviluppo e benessere.

“Diranno ancora che è un automatismo o un atto dovuto, ma la verità è che il Governo fa melina sugli accordi e gioca al rilancio su una partita che ha già perso davanti ai giudici”. Lo ha dichiarato Giuseppe Fasolino, assessore alla Programmazione della Giunta guidata dal presidente Christian Solinas, commentando l’appello deciso dall’esecutivo contro la sentenza del TAR che dava ragione alla Sardegna sull’imposta sui redditi di capitale. “Stiamo parlando – evidenzia Giuseppe Fasolino – di ben 78 milioni che appartengono alla Sardegna, come già chiarito da una serie di sentenze della Corte Costituzionale. Il nostro regime fiscale, come rilevato dai giudici, ricorre dal 2010 e non dal 2017 come pretenderebbe il Governo. Spiace rilevare – sottolinea l’assessore – che questo ennesimo atto ostile avvenga 24 ore dopo la visita in Sardegna del presidente Conte, le cui promesse vengono smentite dai fatti. Prosegue un gioco al ribasso, accompagnato da liti temerarie che impediscono alla Sardegna di poter programmare, con i propri soldi, le funzioni fondamentali previste dallo Statuto, che riguardano settori vitali come Sanità e Trasporti. Non intendiamo arretrare di un solo centimetro – conclude Giuseppe Fasolino -: sono soldi dei sardi e devono restare in Sardegna”.

La commissione Autonomia, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega), ha approvato, ieri sera, a maggioranza, il disegno di legge n. 51 “Disposizioni in materia di enti locali”. La Commissione ha nominato relatori per l’Aula il presidente Pierluigi Saiu per i gruppi di maggioranza e Roberto Deriu (Pd) per quelli di minoranza. Il testo è stato inserito, oggi, come primo punto all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale del 10 ottobre. “E’ un provvedimento che definisce un regime provvisorio di pochi mesi per arrivare finalmente al riconoscimento di un principio democratico: le Province saranno governate da amministratori scelti dal popolo”. Lo ha affermato il presidente della commissione Autonomia, Pierluigi Saiu. “Un principio per noi irrinunciabile che troverà applicazione con le elezioni a suffragio universale, previste dal disegno di legge entro la prossima primavera. Fino ad allora la situazione transitoria sarà gestita da amministratori straordinari. Con questo provvedimento – ha continuato Saiu – viene riconosciuto il primo punto del nostro modello di governo del territorio, che riconosce un principio democratico elementare, negato dalle leggi nazionali e regionali della sinistra: che siano i cittadini a scegliere da chi essere amministrati. Su questo punto non arretreremo di un passo, né abbiamo paura di sfidare il Governo nazionale se provasse ad impedire che il governo dei nostri territori sia scelto dai cittadini. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dalla Commissione, – ha concluso Pierluigi Saiu – che consentirà al disegno di legge di essere esaminato dall’Aula nella seduta del 10 ottobre”. Critico Roberto Deriu (Pd), relatore dei gruppi di minoranza. “Il disegno di legge della Giunta regionale in oggetto è stato presentato affermando che ”la Giunta regionale ritiene fondamentale avviare un processo di riforma che porti ad un testo unico degli enti locali della Sardegna”, ha affermato Roberto Deriu, “Ci si sarebbe pertanto aspettati di seguito, il disvelarsi della complessa trama del profondo disegno istituzionale annunciato dalla Giunta regionale nelle premesse e prefigurato nella critica all’insufficiente e velleitaria opera del legislatore statale. Invece, in un solo capoverso, tanto tuonare non ha prodotto che la sbrigativa ed asciutta comunicazione che recita: ”si prevede pertanto la nuova nomina degli Amministratori Straordinari”. In particolare, Roberto Deriu ha evidenziato che si tratta di una proposta di legge di basso profilo in cui di riforme non si parla affatto e che contiene “una probabile causa di impugnazione da parte del governo”, dovuta all’inserimento “dell’ennesimo, antidemocratico, illegittimo, immorale, immotivato, tracotante rinvio della definizione democratica degli organi di un ente territoriale previsto dalla Costituzione, e assolutamente necessario alla vita civile come le province”. Per Roberto Deriu il testo, così licenziato dalla Commissione, “merita un voto contrario da parte del Consiglio regionale della Sardegna, il quale, in un sussulto di dignità, dovrebbe tentare, del presente testo, perlomeno una correzione in extremis affinché esso diventi strumento per l’avvio della troppo a lungo rinviata ripresa democratica delle province”.

Si è conclusa positivamente l’improvvisa vertenza dei 43 lavoratori in utilizzo all’ATS che ad inizio novembre si sarebbero ritrovati senza lavoro per mancanza di risorse. Lunedi 30 settembre l’assessorato regionale del Lavoro ha convocato ATS e i Comuni ed enti che utilizzano gli operai del bacino in utilizzo per richiedere un rendiconto esatto della situazione e capire quante risorse fossero state utilizzate e a chi servivano risorse per arrivare al 31 dicembre e quindi cosa fosse successo, condiderato che le risorse erano uguali per tutti… “ATS, dopo aver rendicontato, ha dichiarato attraverso il responsabile del settore Francesco Melis, che si sarebbero fatti carico delle somme per portare a fine anno tutti e 43 operai. Ci sono casualità che io personalmente non capisco – commenta Daniele Mele, delegato CISAL Sardegna – ATS prima ci comunica che era impossibilitata a proseguire dopo approfondite verifiche perché non aveva le risorse…facciamo l’assemblea alla presenza di ATS, CGIL, CISL e UIL e io e Massimo Cara per la CISAL notiamo subito una posizione supina di CGIL, CISL e UIL che cercano di allungare il brodo spiegando che, purtroppo, era così, non si poteva far nulla, perché prioritariamente bisognava pensare all’inserimento degli OSS e che tanto la dirigenza ATS non rispondeva alle richieste d’incontro…intervengo facendo notare che non vi sono disperati di serie A e di serie C2 e che se ATS non rispondeva si sarebbero utilizzate tutte le metodiche sindacali propedeutiche ad avere l’incontro e loro, tirati per la giacchetta, hanno risposto ok, faremo in questi giorni un’ulteriore richiesta d’incontro… il nostro segretario generale Fabio Enne ha inviato subito la richiesta ed ho comunicato ad ATS che se entro 5 giorni non avessimo ricevuto la data d’incontro, avremmo occupato gli uffici… Il risultato è stato – aggiunge Daniele Mele – che martedì ATS ha convocato l’incontro con CGIL, CISL e UIL, con la CISAL no…ma il fatto che ci fossimo io e Massimo Cara ha fatto fare marcia indietro ad ATS che, casualmente, ha trovato le risorse necessarie… Ora siamo positivi per il fatto che la situazione sia tornata sul binario di competenza ma credo che a questi operai che svolgono un ruolo vitale in ATS e che in questi anni si sono formati e specializzati nei rispettivi incarichi, debba essere data la possibilità di essere stabilizzati… perché visto che la Regione sta aprendo bandi per il personale sanitario, si deve iniziare a fare un discorso di prospettiva per garantire a questi operai un contratto dignitoso e degno, così come lo hanno i colleghi ATS con i quali lavorano fianco a fianco ma con la metà della retribuzione e dei diritti. Ora – conclude Daniele Mele – stiamo chiedendo gli incontri per parlare di stabilizzazione.”

È stato presentato stamane il secondo “How tofilm the world”, rassegna biennale nata dall’esperienza del “Carbonia Film Festival”. Saranno quattro giornate di proiezioni, incontri con gli autori, masterclass e buona musica. Da giovedì 10 a domenica 13 ottobre, nel cuore del Sulcis, 13 ospiti dall’Italia e dal mondo tra autori, montatori, musicisti, scrittori ed addetti ai lavori, per un evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia insieme al CSC di Cagliari – Cineteca Sarda, con il contributo della Direzione Generale Cinema del MIBACT e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, sotto la direzione artistica di Francesco Giai Via, critico cinematografico e operatore culturale. How to Film the World, i cui 16 incontri saranno tutti ad ingresso libero e gratuito, si conferma un’iniziativa dedicata in particolare alla formazione dei giovani. L’obiettivo è il racconto del contemporaneo, tanto nella scelta dei temi – lavoro e migrazioni – quanto nell’attenzione dedicata alle nuove forme del cinema di finzione e documentario. Gli ospiti della rassegna saranno i protagonisti di un percorso residenziale di masterclass destinate a 18 tra ragazze e ragazzi provenienti dal Sulcis, dalla Sardegna e da tutta Italia, selezionati attraverso il programma Carbonia Cinema Giovani. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission, la kermesse diventa anche un’occasione di promozione del territorio. È infatti in programma un’importante attività di location scoutingche vedrà coinvolti i professionisti ospiti di How to Film the World, i quali andranno alla scoperta dei tesori paesaggistici, per stimolare e invogliare l’industria cinematografica ad ambientare le proprie produzioni nel Sud-Ovest della Sardegna. Tra gli ospiti di questa seconda edizione arriva per la prima volta nell’isola Phaim Bhuiyan, nato e cresciuto a Roma da genitori bengalesi, giovanissimo autore, regista e interprete di Bangla, caso cinematografico dell’anno in Italia, vincitore del Nastro d’Argento per la migliore commedia. La presenza internazionale sarà invece assicurata dalla regista siriana Soudade Kaadan, che con il suo esordio The Day I Lost My Shadow ha vinto il Leone del futuro, premio riservato alla migliore opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018. Mentre nel 2019, con il cortometraggio Aziza, si è aggiudicata il Grand Jury del Sundance Film Festival. Il suo ultimo progetto, inoltre, è stato selezionato dalla Cinefondati o Festival di Cannes. How to Film the World è anche buona musica, che per l’edizione 2019 si legge, ovvero Lorenzo Nadalin. L’APERTURA – La seconda edizione di How to Film the World si apre con una ricca giornata in programma giovedì 10 ottobre, tutta alterno della Fabbrica del Cinema, all’ombra della Grande miniera di Si comincia la mattina a partire dalle 10.00 con Sardegna Film Network: the sustainable island, un incontro promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission sulle pratiche di sostenibilità ambientale all’interno della filiera di realizzae dei festival. Al tavolo la rete dei Festival di Cinema che operano in Sardegna, con l’obiettivo di produrre una bozza di manifesto sul tema. Si prosegue poi nel pomeriggio con l’inaugurazione della mostra Quando non ti vedo, a cura di Ilaria Medda, con opere dell’artista cagliaritano Alberto Marci. Taglio del nastro alle 18.00 per una personale che vuole essere una riflessione profonda sulla luce e sulle ombre, ancestrale metafora dell’animo umano, alla ricerca di un equilibrio ideale. La giornata si chiude alle 21.00 con la proiezione di Ballata in minore, un film che segue la storia di una carovana di artisti di strada nel Sud-Ovest della Sardegna, alla scoperta di un territorio troppo a lungo sfruttato. Al termine della proiezione è in programma l’incontro con l’autore del film, il documentarista Giuseppe Casu, che ha ambientato gran parte dei suoi lavori nel Sulcis-Iglesiente. LE MASTERCLASS – La formazione è uno degli assi portanti di How to Film the World e saranno 4 gli incontri tenuti dagli ospiti della rassegna per le ragazze e i ragazzi del progetto Carbonia Cinema Giovani. Primo appuntamento venerdì 11 ottobre a partire dalle 10.00, nei locali del Centro Italiano Cultura del Carbone: in cattedra il regista Giuseppe Casu. Mentre alle 16.00, alla Fabbrica del Cinema sarà la volta di Soudade Kadaan, l’ospite interazionale di questa edizione che accompagnerà la sua masterclass con la proiezione di Aziza, cortometraggio premiato all’ultimo Sundance Film Festival. Il film racconta la storia di un siriano rifugiato in Libano che insegna alla moglie come guidare la sua auto, l’unica cosa rimastagli del suo Paese. La lezione prende però una brutta piega all’insegna della follia e della nostalgia. Sabato 12 ottobre, dalle 16.00, alla Fabbrica del Cinema, sarà la volta di Antonella Di Nocera, produttrice, educatrice e promotrice culturale che attualmente è responsabile della produzione dei documentari degli Atelier di cinema del reale del progetto FILMaP. Nell’ambito della sua masterclass è programmata la proiezione di Aperti al pubblico, di Silvia Bellotti, un film che è un ritratto umano, emozionante e vero della Napoli più proletaria. Ultimo appuntamento con la formazione domenica 13 ottobre, a partire dalle 11.00, alla Fabbrica del Cinema, con la masterclass del montatore e regista Edoardo Morabito, che da oltre dieci anni lavora su progetti di documentari e fiction, e che dal 2014 è docente al Centro Sperimentale di Cinematografia, nelle sedi di Roma e Palermo. LE PROIEZIONI – L’altro importante pilastro di How to Film the World è l’incontro con il territorio, con la città di Carbonia e con il grande pubblico che la rassegna è capace di attrarre. Per questo sono in programma una serie di proiezioni e incontri nel centro della città sulcitana, al Cine-Teatro Centrale di piazza Roma, con la possibilità per il pubblico di dialogare con i registi ospiti. Primo appuntamento venerdì 11 ottobre, a partire dalle 21.00, con la regista siriana Saudade Kaadan e la proiezione di The Day Ilost My Shadow, film che racconta la guerra in Siria attraverso un punto di vista privato, in cui emerge come il conflitto porti le persone a perdere la propria ombra. Sempre alle 21.00, ma nella serata di sabato 12 ottobre, l’atteso incontro con Phaim Bhuiyan, giovanissimo regista e interprete di Bangla, migliore commedia italiana ai Nastri d’Argento 2019: Roma, Torpignattara, un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia è alle prese con una storia d’amore. Il protagonista dovrà cercare di capire come conciliare il suo amore per Asia con la prima regola dell’Islam: la castità prima del matrimonio. Doppia proiezione, infine, domenica 13 ottobre. Si comincia alle 16.00 alla Fabbrica del Cinema con La mafia non è più quella di una volta, originalissimo racconto della criminalità organizzata in Sicilia firmato da Franco Maresco a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, tra passione e disincanto. A incontrare il pubblico sarà il montatore e regista Edoardo Morabito. A chiudere il ciclo delle proiezioni sarà, infine, Effetto domino, di Alessandro Rossetto, che racconta il cosiddetto business della vecchiaia, ovvero il mercato delle residenze di lusso per pensionati facoltosi. Un business che, nel film, non riesce a decollare scatenando un effetto domino nel destino di chi sperava di arricchirsi. Ad introdurre la proiezione sarà lo scrittore Romolo Bugaro, che dalla fine degli anni ’90 pubblica romanzi per le principali case editrici italiane. Da uno dei suoi libri è tratto il film di Alessandro Rossetto. LE SCUOLE – How to Film the World, sul solco del Carbonia Film Festival, coinvolge da sempre anche le scuole del territorio a cui quest’anno saranno rivolti due incontri. Il primo è in cartellone venerdì 11 ottobre, a partire dalle 10.00, alla Fabbrica del Cinema: la proiezione di Non può essere sempre estate, che racconta la storia di un gruppo di quindicenni alla prese con l’esperienza del teatro. In sala saranno presenti le registe Margherita Panizon e Sabrina Iannucci per un incontro con gli studenti e le studentesse dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Scientifico Statale Emilio Lussu di Sant’Antioco. Si replica poi sabato 12 ottobre con la proiezione del film When the war comes di Jan Gebert, e l’incontro con Pietro Cingolani, docente di Antropologia dei Media all’Università di Torino, esperto di migrazioni e storico collaboratore del FIERI, Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione. Appuntamento sempre alle 10.00 alla Fabbrica del Cinema con le studentesse e gli studenti dell’IIS Angioy di Carbonia. APERITIVI SONORI – Pensati come momento conviviale e di scambio tra gli ospiti e il pubblico della rassegna, gli Aperitivi sonori animano il centro di Carbonia al ritmo della buona musica. Venerdì 11 ottobre il punto di ritrovo è il Jo Lounge Bar, dove a partire dalle 19.00 sarà protagonista Rich Tarantino con le sue selezioni Voice&Soul. Sabato 12 spazio invece al live di Bob Corn, figura seminale della scena indipendente italiana, cantautore folk che dall’Emilia ha portato la sua musica per tutta Europa e per gli States, con la sua piccola chitarra e con le sue grandi storie. Si comincia alle 19.00, al Nuovo Caffè del Portico. GODBLESSCOMPUTERSDJ SET – Come ogni anno, il sabato sera sarà animato da un importante musicista della scena nazionale che arriverà in consolle per una selezione d’autore. Per questa edizione la scelta è caduta su Lorenzo Nadalin, nato a Ravenna ed emigrato a Berlino dove fonda il progetto Godblesscomputers, ispirato da ritmiche e stilemi della musica black in un felice incontro con hip-hop e musica elettronica. Tornato in Italia con base a Bologna, Nadalin ha registrato tre dischi con buon successo di pubblico e critica. Il suo dj set andrà in scena sabato 12 ottobre a partire dalle 23 al GSG Concept Store. Tutti gli eventi in programma sono a ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti.

Via libera ad oltre 90 milioni di euro previsti dal “Patto per lo sviluppo della Regione Sardegna” per il finanziamento di interventi di contrasto al rischio idrogeologico. Il ministero dell’Ambiente ha comunicato la conclusione positiva dell’istruttoria degli interventi, il cui elenco definitivo era stato trasmesso dalla Regione, che sono stati sottoposti alle procedure di accertamento documentale e appaltistico ed al parere di ammissibilità dell’Autorità di bacino distrettuale. Tra le opere finanziate, anche il miglioramento della funzionalità idraulica del ponte di Oloè (4.117.800 euro), il completamento e la sistemazione idraulica del fiume Cedrino e il ponte di accesso a Galtellì (11 milioni e 500mila euro l’importo), i lavori per il superamento delle problematiche idrauliche nei canali coperti a Nuoro (6.050.000 euro), a Bultei (rio Ispedrunele, 3.670.000 euro), a Solarussa (rio Bia Traversa, 8.100.000 euro) e a Tula (rio Tula, 4.150.000 euro).

Si svolgerà domattina alle 10.00, a Roma, nella sede del ministero degli Esteri, l’incontro col ministro Di Maio sulla vertenza Rwm, richiesto dalla Regione, al quale parteciperà anche il sottosegretario al Mise Alessandra Todde. “Sarà l’occasione per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico, che coinvolga anche la Presidenza del Consiglio, con l’obiettivo di fornire adeguate garanzie e soluzioni per i lavoratori sardi. Perciò, è necessaria una risposta concreta dai Ministeri competenti”, ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che domattina sarà presente alla Farnesina.

Che la vicenda Sider-Alloys non sia vicina alla sua soluzione lo si era già capito da tempo e l’avvio della produzione di alluminio non è certamente dietro l’angolo. E’ a questo proposito che abbiamo sentito Angelo Diciotti, segretario CUB,per fare il punto della situazione e chiarire gli ultimi sviluppi. “In data odierna il Premier Giuseppe Conte è giunto a Cagliari per parlare dello sviluppo in Sardegna con lo scopo di dare nuove energie e progetti ad un’isola ormai al collasso – dice il segretario CUB Angelo Diciotti ed il sindacato territoriale non ha presenziato, solo le segreterie regionali hanno avuto un incontro per fare capire se tutte le tematiche industriali che sono sul tappeto in che modo verranno affrontate”, Per quanto attiene Sider-Alloys, la trattativa è in stand-bay, in quanto al momento non è stato sottoscritto il contratto per l’energia. Pertanto – aggiunge Angelo Diciotti -, il fatto che sia stato deciso di modificare il Progetto Calenda, sulla questione sull’Interconnetor e sostituirlo con un finanziamento derivato dalle tasse sulle rinnovabili, comporta una serie di procedimenti ministeriali che abbisognano di tempi non brevi. Riferito a ciò è necessario che il Governo ottemperi alle promesse fatte dal precedente Esecutivo. Al momento – ha concluso Angelo Diciotti – siamo ancora in attesa che il MISE convochi noi e/o la Sider-Alloys. La stessa più volte ha chiesto un incontro ma senza avere ancora risposta. Quindi, a ben vedere, la situazione non è semplice tenuto conto che il tempo passa inesorabilmente e all’orizzonte non si vede nulla e non si arriva ad una conclusione. La richiesta collegiale del sindacato tutto è rivolta al Governo, affinché affretti la trattativa che ormai latita da troppo tempo.
Armando Cusa