15 September, 2024
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La Biblioteca Metropolitana Emilio Lussu, in collaborazione con la Cooperativa Socioculturale di Mestre, organizza la manifestazione «Biblioteca dell’identità» dedicata al pastoralismo e al canto a tenore, riconosciuto dall’Unesco, già dal 2005, come patrimonio culturale intangibile dell’Umanità.
L’evento prevede:
– una Mostra fotografica sul pastoralismo «Nel nome del latte – I pastori sardi tra protesta e lavoro quotidiano», a cura di Francesco Pintore, giornalista dell’Unione Sarda, e già esposta a Strasburgo presso la sede del Parlamento Europeo (15–18 aprile 2019). Si tratta di un percorso fotografico che alterna immagini della recente lotta dei pastori per il prezzo del latte ovino a istantanee del lavoro quotidiano nel mondo delle campagne sarde.
– un Concerto del Tenore Murales di Orgosolo, con una presentazione didattica storico-tecnica e con testi poetici di secolare bellezza, espressione di una civiltà imperniata sulle campagne e sull’allevamento. Il Tenore Murales, vincitore del premio discografico Mario Cervo 2019 per il CD «No sias isciau» («Non essere schiavo»), eseguirà tutte e dieci le modalità del canto di Orgosolo, affrontando diversi temi: identità, autodeterminazione, anticolonialismo, antimilitarismo, emigrazione, religione, amore, educazione e tradizioni popolari.
– una Mostra bibliografica sul pastoralismo, a cura del personale bibliotecario della Cooperativa Socioculturale.
Obiettivi: Promuovere il Sistema Bibliotecario di Monte Claro oltre l’area metropolitana di Cagliari, i suoi servizi e il suo patrimonio librario e multimediale. Valorizzare la storia e l’identità della nostra terra, attraverso l’arte fotografica ed il canto a tenore. Stimolare la lettura e la conoscenza del mondo pastorale, come carattere fondamentale della Sardegna, economico, umano, ambientale e culturale.
Le mostre e il concerto sono aperti a tutti e l’ingresso è gratuito.
L’evento si svolgerà venerdì 4 ottobre 2019, alle ore 18.00.
L’esposizione della mostra fotografica sarà aperta al pubblico da venerdì 4 a domenica 13 ottobre, presso la Biblioteca Metropolitana Emilio Lussu, al Parco di Monte Claro. Ingresso in auto e a piedi da via Romagna (Cittadella della Salute), a piedi da Via Mattei e da Via Cadello 9/b.

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Nell’ambito delle attività culturali e di divulgazione della storia e delle tradizioni locali svolte dalla nostra Associazione, abbiamo colto l’occasione per ricordare e commemorare la figura politica e umana di Luciano Alimonda, nel decennale della scomparsa di una delle personalità che hanno sicuramente inciso e lasciato un segno importante nella crescita di Portoscuso e dei suoi cittadini.

Luciano, figlio di fu Giorgio e fu Maria, era nato a Portoscuso il 7 settembre del 1937 e fin da giovanissimo, pur rimasto orfano di madre all’età di 13 anni, si mostrò molto attivo con i coetanei dell’epoca in iniziative culturali, interessato alla storia di Portoscuso ed al suo sviluppo sociale ed economico. La mancanza prematura della madre, aveva indotto la famiglia a trasferirlo prima a Santu Lussurgiu dai Salesiani, dove prese la licenza media e poi a Cagliari al Liceo Dettori dove conseguì brillantemente la maturità classica non senza difficoltà legate soprattutto alla lontananza dai propri familiari.

Preso dal desiderio di rientrare nella sua Portoscuso, interruppe momentaneamente gli studi universitari e si dedicò ad avviare nel proprio paese alcune attività imprenditoriali tra le quali si ricorda l’albergo ristorante Mistral insieme con i cugini Sibono e successivamente il Cinema Ideal (1960-1987). In quest’arco di tempo, insieme ad altri amici, fu uno dei fondatori della Pro loco portoscusese. Nello stesso periodo, essendo uno dei pochissimi giovani locali istruiti fu chiamato ad insegnare nella scuola media di Portoscuso.

La passione per la politica e per l’impegno sociale, lo videro da giovanissimo aderire al partito Socialista Democratico italiano fondato da Saragat, di cui condivideva profondamente la visione di uno Stato che dovesse garantire uguali possibilità a tutti i cittadini e volta al sostegno di un’economia regolata basata però sulla libera intrapresa privata. Nel contempo divenne per la prima volta consigliere comunale nel 1967, e da allora lo rimase ininterrottamente fino al 1999, quando decise di lasciare l’incarico per favorire la partecipazione e il ricambio alla vita pubblica di nuovi aspiranti consiglieri.

Dopo aver messo su famiglia, concluse gli studi e si laureò in Scienze politiche nel 1969, presentando una tesi di laurea dal titolo “Portoscuso” con relatore prof. Enrico Leone; un importante lavoro da cui traspare il suo interesse e passione per la storia antica e recente di Portoscuso che ancora oggi rimane uno dei testi di riferimento per tanti studenti e ricercatori con particolare riferimento alla pesca del Tonno.

Nell’arco di questo periodo si distinse da Consigliere di maggioranza e di minoranza per la correttezza istituzionale e le proposte sempre volte a migliorare la condizione del proprio paese di cui intravvedeva le grandi possibilità. Dopo le varie esperienze anche da Assessore ai lavori pubblici, diventò Sindaco della cittadina dal 1981 al 1985, dando un grandissimo contributo sia nella realizzazione delle opere infrastrutturali come strade fogne, impianti sportivi e illuminazione pubblica su tutto il territorio frazioni comprese, sia incidendo in maniera più efficace che in passato nelle decisioni operative che riguardavano l’allora operante polo industriale, nel senso di una maggiore tutela del proprio territorio e dell’occupazione dei propri cittadini. Si ricorda in particolare il suo grande impegno per la rivalutazione della tonnara “Su Pranu” che riteneva un patrimonio fondamentale, ancorché storico, di Portoscuso.

Finita l’esperienza politica diretta, non smise mai di seguirla e parteciparla perché ne era profondamente appassionato e con la stessa passione e ardimento ha seguito fino alla fine dei suoi giorni le vicende amministrative e politiche locali. Il suo impegno politico e le capacità amministrative sono state molto apprezzate anche a livello regionale e nazionale allorquando fu nominato, al fianco del noto Economista Paolo Savona, vicepresidente del CIS (Credito Industriale Sardo) e successivamente alla SFIRS (Società Finanziaria Regionale Sardegna) e all’ICE (Istituto Commercio Estero).

Persona di cultura laica, sempre aperto ed informato degli avvenimenti sociali e amministrativi, costituiva un punto di riferimento nei dibattiti pubblici. La sua apertura di vedute lo vedeva nei confronti attento e capace di mediare anche nei momenti più difficili. Riteneva che in politica occorresse trovare, necessariamente, una via mediata per tutte le decisioni da assumere. Era proprio questa sua caratteristica che lo distingueva rispetto alle posizioni preconcette di altri.

Luciano, ci ha lasciati improvvisamente e prematuramente la notte del 13 agosto 2009 all’età di 71 anni, ed ha lasciato un grande vuoto nella Comunità di Portoscuso.

Di questo impegno sociale e politico, anche il sottoscritto ne è stato testimone diretto quando l’amico Luciano Alimonda ha guidato il paese in qualità di Sindaco. In particolare di lui, mi colpì la spiccata naturale inclinazione per la Cultura e la Politica, qualità che, a dire il vero, erano riconosciute oltreché dai propri concittadini anche dagli avversari politici.

Come Associazione anziani di Portoscuso, abbiamo sentito la necessità di rendere pubblico questo ricordo e testimonianza in maniera sincera di fronte alla figura di una personalità, la cui esperienza di vita meriterebbe più accurati approfondimenti che per ora non è stato possibile effettuare, non solo quale esempio di comportamenti socialmente limpidi e improntati al bene comune e per questo proponibili all’attenzione dei giovani del paese di Portoscuso, ma anche per ripercorrere la storia del paese di cui è stato protagonista, grande estimatore, storiografo e ricercatore.

Cogliamo questa occasione del decennale dalla scomparsa di Luciano, per porgere il più sincero cordoglio a nome dell’Associazione Culturale della 2ª e 3ª Età che mi onoro di rappresentare in qualità di Presidente e mio personale.

Nino Lugas

Cavaliere della Repubblica

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Appuntamento con i canti tradizionali sardi domenica 5 ottobre, a Sennori. All’auditorium “Antonio Pazzola”, nel centro culturale di via Farina, si svolgerà la terza edizione della rassegna “Canta… non timas, canta”, organizzata con il patrocinio del comune di Sennori dall’associazione culturale “Sonos de Coro”, presieduta da Franco Senes. Oltre al coro Sonos de Coro, diretto dal maestro Vittorio Manca, sul palco dell’auditorium si esibiranno altri tre complessi vocali: il Coro di Ittireddu, diretto dal maestro Ciro Cau, la neo-formazione tutta al femminile “Sa ᾿oghe de sos feminos Sennaresos” di Sennori, diretta dal maestro Francesco Santino Scognamillo e, ospiti d’onore, i “Tenores de Bitti – Remunnu ᾿e locu”. La serata, a ingresso libero, sarà presentata dall’associazione culturale “Il Lentischio” di Sennori. «La rassegna è arrivata alla terza edizione e possiamo considerarla un appuntamento fisso del cartellone culturale sennorese – commenta l’assessore della Cultura, Elena Cornalis – l’amministrazione comunale non può che essere al fianco di manifestazioni di questo genere, che contribuiscono a coltivare e tramandare le radici culturali del nostro territorio e di tutta la Sardegna».

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Il vescovo di Alghero-Bosa, Mauro Maria Morfino, ha inviato un messaggio a dirigenti, docenti e studenti per l’anno scolastico 2019/2020.

Di seguito, il teto integrale.

Uno studio che è vita!

Cari Dirigenti scolastici, Docenti e Studenti,

desidero farvi giungere un saluto e un augurio affettuoso in questo inizio di nuovo anno scolastico. Tutti e ciascuno fate ritorno in classe con quel bagaglio unico, splendido e misterioso che chiamiamo vita.

E che ognuno desidera arricchire, gustare e condividere con altri e per altri.

Prima di sedermi a scrivere questo saluto, ho fatto memoria (gioiosa!) del tempo passato con tanti cari Colleghi e tanti cari studenti nelle aule scolastiche. Mi son tornate in cuore alcune tipologie di studenti che han dovuto penare non poco a scuola, fino a quando non hanno cambiato passo. Quando lo hanno fatto, han cominciato a vivere!

Le tipologie più comuni e vistose sono tre: la prima è quella di chi-non-studia (tipologia “incorreggibile” fino a quando non decide di studiare…).

La seconda da chi-studia-male: quando non si sa personalizzare lo studio e si resta “passivi” nei riguardi di ciò che si studia, lasciando i contenuti fuori del proprio vissuto. Capita quando si studia solo per superare interrogazioni ed esami, per tenere alta la stima di sé, per apparire, ecc. Questa tipologia di studenti non vive lo studio come fatica alla scoperta della propria identità perché lo studio non riguarda né la loro persona né i loro vissuti.

La terza tipologia: chi studia per in-formarsi e non per formarsi. Studenti “presenti” eppure “assenti”, dove il coinvolgimento del cuore e della vita è vicino allo zero. È lo studente amante della massa e del sentire comune, incapace di esporsi perché, in fondo, decide lui/lei quel che è importante, quel che gli/le interessa, quel che merita la sua fatica di studio e la sua attenzione. Lo studio diventa funzionale, staccato dalla vita e quindi faticosissimo e insipido.

I latini dicevano: quid agendum? Cosa fare?

Si può fare certamente qualcosa per cambiare passo, stile e così gioire dello studio. Vi confido alcuni passi che mi hanno aiutato (molto), come studente e poi come docente. Un primo passo: è a tutti noto che per favorire un apprendimento significativo [= che abbia senso-per-me, oltre che senso oggettivo] stabile [= duraturo, che non siano frammenti appiccicati precariamente] fruibile [= una ricchezza a cui si possa attingere sempre e per tutti gli ambiti dell’esistere] è necessario che chi studia sappia perché deve affrontare lo studio delle varie discipline; quale ruolo hanno nella sua formazione, quale intreccio esse formino tra loro, quali collegamenti esse hanno con la propria crescita personale, con lo sviluppo di conoscenze, competenze e disposizioni interne più profonde e riferite alla propria identità e azione presente e futura.

Senza chiamare in causa l’identità della persona e le sue motivazioni più profonde, la scuola e lo studio diventano un acquitrino maleodorante da cui salvarsi… Un secondo passo: si studia davvero quando vi è la promozione della comprensione di quanto è proposto: la prima cosa è capirsi! E questa fatica la si può fare solo insieme, docente e studente. Certo è che capire significa andare oltre l’informazione ricevuta.

+ Mauro Maria Morfino

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I cartoni animati, i fumetti e l’illustrazione sono da sempre passioni che ti piacerebbe trasformare in un lavoro? Da oggi parte una nuova imperdibile occasione in Sardegna con il primo corso in animazione 2D organizzato dalla Fondazione Sardegna Film Commission grazie al sostegno dell’Assessorato regionale al Bilancio e al Centro Regionale di Programmazione, un corso destinato a coloro che hanno il desiderio di trasformare la propria passione per il disegno e l’animazione in lavoro.

É stato pubblicato l’avviso pubblico per la partecipazione al corso gratuito di alta specializzazione per “Tecnico di animazione 2d su piattaforma Toon Boom” destinato a 15 partecipanti che – al termine del corso residenziale full time di 3 mesi – otterranno la certificazione professionale internazionale.

Il corso è la prima azione di alta formazione professionale del progetto NAS – Nuova Animazione in Sardegna, fortemente voluto dalla Regione con l’intervento dell’Assessorato al Bilancio, grazie al quale sta nascendo un laboratorio di produzione e formazione permanente che da Cagliari coinvolgerà tutta l’isola, dove chi sarà formato sarà impiegato nei progetti di animazione per il cinema o la serialità che verranno interamente realizzati in Sardegna.

Per la Sardegna Film Commission l’obiettivo è proprio questo: individuare giovani motivati da formare contestualmente alla produzione di progetti di animazione, oltre che promuovere illustratori e creativi del territorio.

Obiettivo condiviso anche dall’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, che ha dichiarato: «Crediamo fortemente nel valore del progetto NAS, per il suo alto potenziale attrattivo di investimenti internazionali, per la centralità delle industrie creative e delle nuove tecnologie come catalizzatori di talenti e occasioni di sviluppo e crescita dei territori».

In questa prospettiva sono stati individuati prestigiosi investitori internazionali tra cui la società canadese Toon Boom – principale fornitore di software di animazione e storyboard per studi di animazione ed editori multimediali inclusi Disney, Universal, Fox e Warner Bros Animation – prima società internazionale a investire in Sardegna per la formazione in 2D, dando il via alla fase di start-up del progetto NAS.

Il corso è gratuito e si terrà interamente in lingua inglese: per partecipare alla selezione è quindi necessario autocertificare una competenza linguistica non inferiore al B1.

Non ci sono limiti di età o di residenza, non sono richiesti titoli particolari o esperienze pregresse: basta un diploma di scuola media superiore, inviare il proprio portfolio artistico e una lettera motivazionale entro le ore 10.00 del 10 ottobre all’indirizzo: filmcommission@pec.regione.sardegna.it.

Si terrà a Cagliari presso la ex Manifattura Tabacchi per un periodo di 3 mesi, con frequenza dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 21.00 (incluse le ore di lavoro individuale sulla simulazione di progetto che si svolgeranno con l’utilizzo dei computer e dei software dell’aula didattica).

 

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Il Consiglio regionale ha rinviato la mozione “sulla grave situazione di incertezza per i lavoratori precari all’interno dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna “G. Pegreffi”.

La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Michele Pais. Dopo le formalità di rito, ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus che ha sollecitato un intervento urgente del presidente del Consiglio per ottenere il rispetto delle procedure nei rapporti tra Giunta e Aula. «Mi si comunica una risposta alla nostra interrogazione n. 61 sulla nomina dei direttori generali esterni all’amministrazione regionale – ha detto Francesco Agus – in realtà si tratta di una comunicazione elusiva, irrispettosa, scorretta e contraria al Regolamento. La risposta arriva, infatti, dal Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione che in sostanza dice di non poter dare risposte. Chiedo al presidente Michele Pais di verificare il rispetto delle procedure in modo che l’interrogazione possa avere una risposta corretta».

Il presidente Michele Pais ha assicurato il suo intervento: «Sarà mia cura fare le verifiche opportune. Spero in giornata di poter dare una risposta in merito».

Si è quindi passati al primo punto all’ordine del giorno, la mozione n. 68 sulla grave situazione dei lavoratori precari dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna a rischio licenziamento per il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Il presidente Michele Pais ha comunicato  l’impossibilità di mettere in discussione la mozione per l’assenza in Aula dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu.

E’ quindi intervenuto Daniele Cocco, capogruppo di Liberi e Uguali e primo firmatario della mozione: «Mi dispiace molto non poter discutere questa mozione per il suo carattere d’urgenza. Nell’incontro con i gruppi avevamo stabilito di vederci oggi per verificare la possibilità di approvare un dispositivo con carattere d’urgenza. L’assenza dell’assessore fa cadere tutti i buoni propositi. Sarebbe opportuno che il responsabile della Sanità riferisse in Aula sia sulla questione dell’Istituto Zooprofilattico che sulle graduatorie degli Organizzazioni Sindacali. Noi tutti abbiamo l’esigenza indifferibile di interloquire con lui per capire lo stato dell’arte».

Il presidente Pais si è detto d’accordo con le osservazione del capogruppo di Liberi e Uguali: «Era stato lo stesso assessore a sollevare il problema. Confido che  possa riferire quanto prima sull’argomento».

Rammarico per il rinvio della mozione è stato espresso anche da Piero Maieli (Psd’Az)  che ha sollecitato tempi rapidi per una nuova calendarizzazione del documento: «Oggi scade il contratto dei lavoratori dell’Istituto Zooprofilattico. E’ urgente concludere il processo di stabilizzazione e avviare i concorsi».

Successivamente ha preso la parola Laura Caddeo (Progressisti) che, come in precedenza il suo capogruppo Francesco Agus, ha stigmatizzato il metodo utilizzato dalla Giunta sulle interrogazioni a risposta scritta: «Anche sull’interrogazione n. 124 (qualifiche per Operatori sociosanitari rilasciate da istituti privati) rivolta in prima battuta agli assessori al Lavoro e alla Sanità ci è arrivata una risposta dall’assessorato alla Pubblica Istruzione. Arriveranno le risposte di Zedda e Nieddu?».

Eugenio Lai (Liberi e Uguali) si è detto amareggiato per la decisione della Giunta di non partecipare alla seduta statutaria: «L’assenza di quasi tutti gli assessori in Aula in una seduta solenne è un fatto nuovo – ha detto Eugenio Lai – capiamo che i punti all’ordine del giorno non essendo stati dettati da Pontida siano considerati meno urgenti dalla maggioranza ma non è così per noi. Nella scorsa seduta si è deciso di rinviare una mozione al giorno dopo. Chiediamo la stessa cosa vista l’urgenza: la mozione n.68 si discuta entro questa settimana».

La consigliera del M5S Carla Cuccu ha invece segnalato all’Aula un presunto sgarbo istituzionale subito dalla Commissione Sanità durante un sopralluogo all’ospedale San Marcellino di Muravera: «Non siamo stati accolti dagli organi rappresentativi dell’Ats e dai direttori generali – ha affermato Carla Cuccu – come commissari ci siamo trovati a vagare nei meandri del nosocomio senza sapere dove andare». Carla Cuccu ha quindi espresso rammarico per l’assenza in Aula dell’assessore alla Sanità: «Ci sono interrogazioni presentate da tempo che non hanno ancora avuto risposta. A tutt’oggi l’assessorato non ha fornito nessun tipo di documentazione scritta. Vorrei che questo Consiglio potesse esercitare appieno la sua funzione di controllo e ispezione».

Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha quindi chiesto una sospensione di 5 minuti per parlare con i capigruppo di maggioranza e la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Michele Pais ha messo in discussione la mozione n. 51 “sulla necessità di modificare il comma 23 dell’articolo 6 della legge regionale 28 dicembre 2018, n. 48, e di destinare specifiche risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti relativi all’Azione Bosco”.

Il documento è stato illustrato da Franco Mula, capogruppo del Psd’Az e primo firmatario della mozione: «La nostra iniziativa ha due obiettivi: assicurare i finanziamenti ai progetti di Azione Bosco e rivedere le procedure che hanno stravolto il programma originario di tutela e valorizzazione del territorio». Mula ha ricordato che il piano Azione Bosco, voluto dalla Giunta Soru e sostenuto anche da Ugo Cappellacci è stato modificato nella scorsa legislatura: «La procedura prevedeva che il progetto venisse presentato da un’azienda agricola o da cooperativa e venisse successivamente approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore al Lavoro. L’assessorato all’Ambiente aveva il compito di vigilare. Oggi la procedura descritta è stata modificata e le relative risorse finanziare, circa 2 milioni di euro, trasferite nel programma Lavoras. Anche la procedura di affidamento è totalmente cambiata. Prevale il programma Lavoras sui progetti di Azione Bosco. Questo va contro la volontà del Consiglio regionale»

Secondo Franco Mula, le attuali modalità di individuazione dei soggetti beneficiari e le conseguenti procedura di affidamento sono farraginose e complesse: «Prima si prevedeva un soggetto esecutore (azienda o cooperativa) e un soggetto attuatore (Assessorato ambiente) adesso ci sono aspetti poco chiari – ha detto Mula – i soldi sono stati spostati su Lavoras ma la cosa più grave è che ci sono dirigenti regionali che non fanno gli amministratori ma fanno politica».

Mula ha quindi concluso il suo intervento presentando le richieste all’esecutivo: «I soldi affidati a Lavoras devono tornare al piano Azione Bosco – ha rimarcato il capogruppo sardista – in alternativa si trovino risorse aggiuntive per finanziare quel capitolo di spesa. Una cosa è Lavoras, un’altra Azione Bosco, intervento previsto da una legge specifica approvata da questo Consiglio. Si rispetti la volontà dell’Aula».

Dopo l’on. Franco Mula ha preso la parola l’on. Giuseppe Talanas (FI), che ha precisato: “Questi bandi esistono da anni e tendono a migliorare le aree boschive della Sardegna ma limitano l’attività delle aziende agropastorali. Chiedo pertanto alla Giunta che nell’attuazione dei progetti si trovi un punto di equilibrio tra le due opposte esigenze”.

Sempre dalla maggioranza l’on. Giovanni Antonio Satta (Riformatori)  ha ricordato la genesi di questa misura e gli effetti ottenuti, “importanti ricadute sui territori e risposte positive sotto il profilo occupazionale che hanno consentito di prevenire e limitare i danni derivanti dagli incendi e dalle calamità naturali. Purtroppo, questi progetti sono stati interrotti dall’assessore Paci, con una decisione inopportuna e pregiudizievole: quella di inserire le risorse nel calderone dei fondi di Lavoras”. L’oratore ha proseguito ricordando l’iniziativa del 2017 di quattordici sindaci sardi, interessati dai progetti boschivi per i loro territori e ha segnalato la necessità di cambiare “la procedura di affidamento di Azione Bosco introdotta dalla passata Giunta regionale tornando alla gestione passata per la programmazione della spesa”.

L’on. Eugenio Lai (Leu) si è detto “in linea generale favorevole allo spirito della mozione, perché i boschi sono elemento di sviluppo delle nostre comunità. Ma non sono d’accordo sul fatto che si modifichi la legge con una mozione e mi aspetto che i problemi denunciati sulla procedura si risolvano con una variazione di bilancio. Dunque, sarebbe opportuno non levare due milioni di euro dal programma Lavoras ma impegnare gli assessori competenti a reperire altri due milioni di euro per Azione Bosco”.

Per l’esecutivo regionale ha preso la parola l’on. Giuseppe Fasolino (assessore della Programmazione), che si è rimesso alla volontà dell’Aula e ha aggiunto: “Sono d’accordo sul fatto che sia il caso di inserire direttamente in Finanziaria il contributo per l’Azione bosco, ampliando i progetti e premiando i migliori”.

In replica il presentatore della mozione, l’on. Franco Mula, ha detto rivolto all’on. Eugenio Lai: “Non ci sono leggi da modificare, non è necessario, perché la somma è stata spostata da un capitolo a un altro.   Se poi si riescono a recuperare altri due milioni di euro, tanto di guadagnato”.

Per dichiarazione di voto, l’on. Lai è tornato sul punto e a seguire anche l’on. Massimo Zedda: “In questo modo state sottraendo risorse ai Comuni e ai cantieri Lavoras. E noi non siamo favorevoli a procedere in questo modo”. Contrario anche l’on. Daniele Cocco (Leu), che ha ribadito la necessità della modifica legislativa.

Per l’on. Franco Mula “qui si stanno invertendo e mischiando i piani del discorso. Ma sia chiaro che noi non stiamo togliendo manco un euro ai Comuni”.

L’assessore Fasolino ha ribadito il concetto: “Noi stiamo applicando la legge di stabilità del 2018, che ha votato la precedente maggioranza con un emendamento della commissione Bilancio approvato all’unanimità. Quindi, non stiamo modificando nulla rispetto a quanto è previsto dalla legge”.

La Lega e Fratelli d’Italia hanno annunciato il voto a favore della mozione  mentre il voto contrario dei Progressisti è stato comunicato dal capogruppo, on. Francesco Agus. “Non è corretto levare risorse al bando Lavoras. Si possono trovare altrove due milioni, anche risparmiandoli o attingendoli altrove”.

L’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha chiesto notizie all’assessore del Lavoro, on. Alessandra Zedda, “sulla mancanza di cinque milioni del bando Lavoras, a favore dei Comuni. Vorrei sapere se questa notizia è confermata o se possiamo tranquillizzarci tutti”. Per il Pd l’on. Comandini ha spiegato che “non basta una mozione a risolvere i problemi di cui si è parlato. Sarà comunque necessaria una legge con una variazione di bilancio per poter spendere davvero questi denari”.

Il presidente Michele Pais ha messo in votazione la mozione 68, che l’Aula ha approvato con 32 favorevoli, 7 contrari e 11 astenuti.

L’on. Carla Cuccu (Cinque stelle) ha illustrato la mozione 5 sul reddito energetico, “con lo scopo di prendere ad esempio il caso virtuoso di Porto Torres per arrivare coinvolgere tutti i Comuni sardi. Da luglio 2017 Porto Torres ha investito 500 mila euro per il fondo rotativo fotovoltaico di proprietà comunale e a favore di utenze domestiche e condomini. Si tratta di autoconsumo gratuito per i cittadini selezionati mediante una procedura di evidenza pubblica. E i crediti maturati verso il Gestore del servizio energetico vengono ceduti dai cittadini al Comune. Un sistema virtuoso, come detto, che in Puglia è diventato poi legge e anche a Milano si va in questa direzione. Chiediamo che altrettanto si faccia in Sardegna, con un fondo rotativo che finanzi impianti fotovoltaici a favore delle famiglie con il reddito più basso e con il contributo a favore della Regione. In questo modo si produrrà energia elettrica attraverso fonti rinnovabili  e ci sarà un’altra ricaduta positiva: nasceranno filiere locali per l’installazione e la manutenzione degli impianti”.

Il consigliere Ignazio Manca (Lega), anche nella sua veste di rappresentante del nord ovest ha osservato che il progetto ha aspetti molto positivi sul piano economico e sociale, consente un risparmio annuo di circa 200 euro annui a nuclei familiari non abbienti ed attiva un sistema virtuoso di auto alimentazione energetica attraverso le energie rinnovabili. Nello specifico, ha aggiunto, Porto Torres riveste un ruolo importante come sito nel quale sperimentare buone pratiche e politiche energetiche innovative dopo un passato di inquinamento molto elevato che richiede un intervento incisivo dello Stato.

Il consigliere Annalisa Mele, anch’essa della Lega, ha affermato che il progetto è positivo perché prevede un intervento significativo a favore delle categorie svantaggiate, sulla scorta di altri provvedimenti che vanno nella stessa direzione: il bonus energetico introdotto alcuni anni fa, il reddito (e pensione) di cittadinanza che incrementa le agevolazioni in materia energetica e idrica anche in deroga alle soglie Isee, altre norme che aiutano i cittadini con alcune problematiche sanitarie e, non ultimo, il bando dell’assessorato regionale degli Enti locali che ha stanziato 23 milioni per la riqualificazione del patrimonio edilizio privato, all’interno del quale è prevista una parte dedicata all’efficienza energetica degli immobili. La Mele ha proposto infine di estendere questi interventi agli edifici pubblici, come già stabilito dal recente decreto nazionale crescita, con particolare riferimento all’Agenzia regionale Area.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto una breve sospensione della seduta in considerazione dell’importanza dell’argomento e della possibilità di arrivare ad un ordine del giorno condiviso

Il presidente, nell’accogliere la richiesta, ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che è stato predisposto un ordine del giorno condiviso di tutto il Consiglio.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha dichiarato che, ad avviso del suo gruppo, alcuni punti non sono condivisibili, soprattutto per quanto riguarda il mancato riferimento alle bonifiche del sito di Porto Torres.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, concordando in parte con la tesi di Giagoni, ha però lamentato l’eccessiva lunghezza delle sospensioni delle sedute e la scarsa produttività delle stesse.

Il capogruppo del Psd’Az. Franco Mula, condividendo le osservazioni precedenti, ha detto nel merito che le differenze di posizioni sono piuttosto marginali ed ha suggerito un dispositivo che auspichi l’intervento complessivo della Giunta in materia energetica.

Il consigliere Eugenio Lai ha suggerito che, in assenza di posizioni condivise, è giusto votare la mozione.

Per la Giunta il vice presidente, on. Alessandra Zedda, sottolineando la grande complessità dell’argomento, ha proposto l’eliminazione della parte che riguarda la Regione Puglia, completando la parte dedicata al reddito energetico regionale con un riferimento alla verifica sullo stato di attuazione delle bonifiche nel sito di Porto Torres.

Il consigliere Cuccu (M5S), prima firmataria della mozione, ha espresso parere favorevole sulle modifiche proposte.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha precisato che il problema delle bonifiche, che ha un suo percorso legislativo ed amministrativo, non c’entra nulla col credito energetico

Il consigliere Ignazio Manca (Lega) ha contraddetto il collega Ganau, sostetendo che il problema ambientale complessivo di Porto Torres non può mai essere sottovalutato.

Il capogruppo del M5S Desirè Manca ha chiesto una breve sospensione della seduta per una riunione della minoranza.

Accogliendo la richiesta, il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta e aggiornato il Consiglio, in prosecuzione dei lavori, per le 16.00.

Alle 16.40 sono ripresi i lavori dell’Aula, sotto la presidenza del vice presidente Piero Comandini (Pd) che ha concesso la parola al consigliere dei Progressisti, Antonio Piu, per proseguire nella discussione generale sulla mozione n. 5 (Cuccu e più). Il consigliere Piu ha espresso il suo favore per la mozione nella sua versione originaria e senza alcuna modifica al dispositivo ed ha definito la città di Porto Torres (citata nel documento del M5S) “un esempio virtuoso in materia di reddito energetico”.

La vice presidente della Giunta, Alessandra Zedda (Fi), intervenendo a nome dell’esecutivo ha escluso una posizione contraria da parte del governo regionale ed ha però suggerito l’eliminazione dal testo dei riferimenti alla regione Puglia.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha quindi preannunciato la presentazione di un ordine del giorno ed ha chiesto alcuni minuti di sospensione per completare la raccolta delle firme dei sottoscrittori. Sospensione che è stata accordata dal vice presidente Piero Comandini.

Alla ripresa dei lavori la prima firmataria, Carla Cuccu, ha dichiarato che l’ordine del giorno è sostituvo della mozione e dopo la lettura del testo la Giunta ha espresso parere favorevole ribadendo l’invito alla eliminazione dal testo ai riferimenti alle Regioni Puglia e Lazio. Il consigliere della Lega, Michele Ennas, ha rivolto l’invito alla presidenza affinché sia fornito un testo più chiaro del documento mentre l’onorevole Cuccu (M5S) ha confermato la cancellazione dei riferimenti alla Puglia e al Lazio.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha dichiarato il voto favorevole dei sardisti, seguito dal consigliere dei Progressisti, Antonio Piu, dal capogruppo Leu, Daniele Cocco, mentre la consigliera della Lega, Annalisa Mele, ha preannunciato l’astensione del gruppo lamentando il mancato riferimento all’edilizia pubblica e alla produzione del mini eolico. Il capogruppo dei Riformatori, Michele Cossa, ha dichiarato il voto favorevole del gruppo e l’ordine del giorno n. 1 è stato approvato con 41 sì e 7 astensioni.

Il vicepresidente del Consiglio, Piero Comandini (Pd), ha quindi concesso la parola al consigliere della Lega, Andrea Piras, che ha illustrato la mozione  Mozione n. 57 (Piras e più) per garantire la piena operatività dell’istituto regionale per la fauna selvatica (Irfs). Il consigliere Lai (Leu), intervenendo sull’ordine dei lavori ha chiesto la presenza in Aula dell’assessore dell’Ambiente ma il primo firmatario Andrea Piras non ha dato seguito alla richiesta ed ha proceduto con l’illustrazione del documento che impegna la Giunta a potenziare il personale dell’istituto, a garantire adeguate risorse e, con il coinvolgimento del Corpo forestale e di Forestas assicurare rilevanza scientifica all’attività dell’istituto. Nel corso del suo intervento, il consigliere della maggioranza, ha evidenziato la mancata applicazione di quanto stabilito dalla legge 23 del 1998 proprio con riguardo al mancato funzionamento dell’Irfs per l’adozione dei provvedimenti per la valorizzazione del territorio e delle specie di fauna selvatica presenti in Sardegna ed ha lamentato i disagi che ne derivano per la corretta programmazione dell’attività venatoria nell’Isola, nonché il ruolo preponderante dell’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Ambiente) con riferimento ai pareri a supporto dei provvedimenti regionali.

A supporto delle argomentazioni illustrate da Andrea Piras è intervenuto il suo compagno di gruppo e di partito Michele Ennas che ha ribadito la necessità di un potenziamento dell’organico al fine di rilanciare il ruolo dell’Irfs. «Confermiamo – ha concluso l’esponente della Lega – attenzione e sostegno all’attività venatoria in Sardegna ed ai cacciatori sardi».

A sostegno della mozione anche l’intervento di Emanuele Cera (Fi) che ha stigmatizzato la mancata applicazione delle norme regionali (art. 9 della legge 23/98) ed ha denunciato il superamento delle stesse auspicandone una tempestiva ed efficace revisione con il pieno coinvolgimento delle associazioni della caccia e degli agricoltori.

Il consigliere Eugenio Lai (LeU) ha lamentato in apertura del suo intervento l’assenza dai banchi della Giunta dell’assessore competente ed ha affermato: «Voterò a favore della mozione ma la sua approvazione non risolleverà le sorti della caccia o del mondo venatorio in Sardegna». L’esponete della minoranza ha auspicato la modifica della legge nazionale (n. 157/92) ed ha ricordato come la Regione deliberi “l’apertura della caccia soltanto per effetto di una deroga”. «Non serve mettere una pezza – ha affermato Lai – ma è necessario un intervento strutturale che modifichi la legge 157 e abolisca, ad esempio, l’obbligatorietà dell’applicazione degli ambiti territoriali di caccia ed avere così un calendario a tutela dei cacciatori e delle specie faunistiche».

L’on. Gian Franco Satta (Progressisti) ha ringraziato l‘Aula per l’attenzione verso la mozione e, annunciando il voto favorevole, ha aggiunto: «Siamo favorevoli a un maggiore impegno verso l’istituto regionale della fauna selvatica in quanto tale, perché l’attività venatoria non è prioritaria rispetto ai lavori di quest’Aula o delle commissioni».

Per il sardista Piero Maieli «l’obiettivo della mozione non è soltanto la caccia ma avere contezza della nostra fauna selvatica, attraverso il monitoraggio».

Per il parere della Giunta è intervenuta la vicepresidente, Alessandra Zedda: «La caccia è solo uno degli aspetti della mozione mentre la valorizzazione del territorio, anche sotto il profilo scientifico in collaborazione con l’Università, è il focus principale. Probabilmente abbiamo anche bisogno di attualizzare alcune leggi vigenti nel campo dell’attività venatoria. Dunque, la Giunta è assolutamente a favore della mozione».

L’on. Andrea Piras (Lega) ha espresso soddisfazione per il consenso ricevuto dalla mozione di cui è primo firmatario. Favorevole anche il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha detto a nome del gruppo: «Grazie a questo istituto avremo finalmente un piano faunistico regionale di anno in anno e un osservatorio puntuale sulla nostra fauna».

Anche Fratelli d’Italia con l’on. Francesco Mura ha annunciato il voto a favore e così il consigliere regionale Eugenio Lai, anche a nome del gruppo Leu.

L’on. Pierluigi Saiu per la Lega ha annunciato il sì e ha ringraziato «il collega Piras per l’impegno profuso per la mozione e tutta l’Aula, che ha saputo affrontare con responsabilità il tema, al di là delle posizioni politiche di ciascuno».

Per l’Udc l’on. Domenico Gallus ha dichiarato il voto favorevole e così l’on. Michele Cossa per il gruppo dei Riformatori. Michele Cossa ha detto: «E’ un tema importante, anche per consentire, se e quando dovesse servire, la caccia selettiva ai cervi di Pula o ai cormorani dell’Oristanese». Favorevole anche il gruppo Psd’Az con il capogruppo Franco Mula. Via libera anche dal gruppo di Forza Italia con l’intervento dell’on. Emanuele Cera. Favorevole anche il gruppo dei Progressisti, per il quale si è espresso l’on. Satta.

L’Aula ha approvato la mozione 57 (Piras e più) sull’istituto regionale della fauna selvatica.

Dopo una breve sospensione, il presidente Comandini ha dato la parola all’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) per illustrare invece la mozione 58, che «mira a mettere in evidenza la necessità che la Sardegna colmi prima possibile il divario digitale. Non si tratta di una infrastruttura qualsiasi: internet è fondamentale e rappresenta una azione di riforma economico sociale che riguarda la vita di tutti i cittadini, la partecipazione democratica e lo sviluppo economico. La Sardegna ha due velocità: una è sulle fasce costiere e dispone di servizi e turisti. L’altra è quella delle zone interne, spopolata, con scarsi servizi digitali, dove i gestori non arrivano perché per loro non c’è un mercato sufficiente. Oltre 300 Comuni sardi si trovano in questa sfavorevole condizione». L’oratore ha proseguito: «La passata giunta ha fatto uno sforzo economico non indifferente per dotare di fibra le zone interne e questa azione meritoria deve proseguire in modo che la banda ultralarga sia presente in tutto il territorio sardo. Sarebbe riduttivo parlare della banda larga come di un servizio qualunque perché siamo in realtà davanti a un diritto della persona e delle comunità: siamo di fronte alla insularità digitale, che necessità di adeguati provvedimenti. La verità è che il ruolo della Regione sulla grande partita della fibra è troppo debole e su 160 comuni interessati Telecom dice che il servizio è attivo e collaudato soltanto in 31 municipi. Ma non è del tutto vero:  ho verificato che nemmeno in quei 31 Comuni il sistema funziona perfettamente. In concreto la Regione paga ma è Telecom che decide se, dove e quando la rete deve funzionare davvero. Telecom è un privato, ricordiamolo, di alto profilo speculativo e cerca di spendere il meno possibile per far partire la rete in aree non remunerative. Mi rendo conto che questa vicenda sembra assurda ma è reale e non è soprattutto accettabile che centinaia di migliaia di sardi debbano avere cittadinanza digitale se e quando lo decide un privato? Io dico di no. E’ necessario che la Regione istituisca un cabina di regia sulla banda larga, per arrivare a dare a tutti, soprattutto a chi ha meno, il diritto di accedere a internet in tutta la Sardegna».

Per la discussione generale ha preso la parola l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’az, che ha ringraziato «i Riformatori sardi per aver posto l’accento su un problema enorme della Sardegna, l’Isola che ha la più bassa infrastrutturazione digitale d’Italia e soltanto il 53 per della popolazione può beneficiare di una rete ad alta velocità.  Non è accettabile per noi che la Sardegna, i suoi cittadini e le imprese rimangano indietro: perché Telecom ha posato la fibra in oltre 200 comuni ma non l’ha accesa? Siamo nelle mani dell’arbitrio di Telecom e non è accettabile. Chiediamo un intervento deciso del presidente della Regione presso il governo nazionale: siamo davanti all’ennesima riprova del fatto che non ci sono governi amici e che ci spetta riprenderci la nostra autonomia. Persino il quarto polo industriale della Sardegna, quello estrattivo di Orosei, che pure conta 700 addetti, non ha banda larga: è inaccettabile, ripeto».

Per l’on. Massimo Zedda (Progressisti) «avere la banda larga nella nostra Isola significa anche frenare almeno in parte lo spopolamento dei piccoli Comuni della Sardegna consentendo il telelavoro. Ritengo sia necessario un bando pubblico per dare la connessione veloce a quelle realtà periferiche sarde che non sono appetibili altrimenti peri gestori delle telecomunicazioni».

Il consigliere Fausto Piga (Fdi) ha messo l’accento sull’importanza delle nuove tecnologie per i piccoli Comuni, molto spesso esclusi dalle grandi reti di comunicazione o alle prese con un servizio inefficiente e non concorrenziale. Prima non avevamo niente, ha ricordato, mentre ora la fibra è dappertutto, perfino nel sottosuolo della rete del gas, ma molte comunità restano al fuori del nuovo sistema. Secondo Piga, infine, la proposta della cabina di regia regionale va incoraggiata e sostenuta.

Per i Progressisti il consigliere Gian Franco Satta ha ricordato che nel 2018 a Cagliari si viaggiava a 92 mega di velocità ed il Comune, Tergu, ad uno “zero virgola”. Quello sulla rete tecnologia, ha continuato, è stato uno degli investimenti più importanti della precedente legislatura guidata dal centro sinistra e non vorrei che qualcuno se ne prendesse ora il merito come accaduto per esempio nelle assunzioni della sanità, anche perché le infrastrutture sono state realizzate in tutti i Comuni. Il problema, a suo avviso, è solo quello di intervenire su Telecom ed Open Fiber per adeguare le sue centrali a ricevere il nuovo segnale, per cui il progetto è alla fase conclusiva.

Il consigliere Francesco Mura (Fdi) ha lamentato che, fino al 2014, a Nughedu Santa Vittoria non c’era nemmeno un buon segnale telefonico, fatto molto penalizzante per tutta la comunità, accentuando la percezione dei cittadini di essere isolati. Questo è il problema dei problemi – ha proseguito Mura – ed occorre moltiplicare gli sforzi della Regione per colmare il divario tecnologico fra i diversi territori, senza perdere di vista l’ulteriore evoluzione della tecnologia perché, alle porte, c’è già una rete di nuova generazione.

Francesco Agus, consigliere dei Progressisti, ha criticato in apertura le larghe assenze dell’esecutivo alla seduta statutaria, con un ordine del giorno che ancora una volta è privo di testi legislativi, costringendo la stessa conferenza dei capigruppo ad allungare il brodo. Nel merito della mozione Francesco Agus la definito serio il tema affrontato che mette fra l’altro in luce la mancanza di strumenti concreti di intervento da parte della Regione per correggere l’ampio divario che attualmente separa molti territori e molti Comuni, oltre che penalizzare le imprese sarde. Sotto questo profilo, ha concluso, limitarsi a chiedere una azione del governo rischia di essere troppo poco.

Ancora per i Progressisti il consigliere Antonio Piu ha sottolineato l’importanza dell’intervento avviato nel 2015 per infrastrutturare tutta la Sardegna dal punto di vista tecnologico, un grande progetto che però non ha ancora la copertura territoriale auspicata. In questo contesto, a suo giudizio, la Regione deve lavorare affianco ai Comuni per semplificare i processi burocratici attraverso apposite conferenze di servizi.

Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha affermato che l’accesso ai servizi tecnologici è diventato sostanzialmente un diritto fondamentale del cittadino, di cui soprattutto in Sardegna ed in certe aree del territorio si avverte ancora la mancanza. La Sardegna, ha aggiunto, è stata in passato la “culla” di grandi innovazioni tecnologiche ed ancora oggi presenta significative eccellenze nel campo pubblico e privato e quindi non possiamo mancare a questo appuntamento con l’innovazione. Noi proponiamo, ha concluso, un emendamento orale per inserire un passaggio relativo all’avvio di una interlocuzione col Governo centrale.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha sostenuto che quello tecnologico è certamente uno dei grandi divari dell’insularità, un divario purtroppo ancora molto presente nei territori più marginali dell’Isola e nelle zone rurali. Lo stato di avanzamento del progetto, ha detto ancora, non è soddisfacente e presenta molti ritardi che devono essere al più presto recuperati; un compito della Regione che dovrà esercitare un forte ruolo di impulso nei confronti del Governo nazionale e delle aziende impegnate nei lavori. Non meno urgente, ha concluso, la soluzione dei problemi collegati ai segnali telefonici e televisivi.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha annunciato che il suo gruppo resterà in aula per votare la mozione, sollecitando però la maggioranza ad assumersi le sue responsabilità, garantendo il rispetto del numero legale.

A nome della Giunta, l’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia ha espresso parere favorevole.

In sede di replica, il primo firmatario Michele Cossa ha ringraziato il Consiglio per la qualità del dibattito su un tema molto sentito dalla comunità regionale anche se, ha precisato, la Regione non fatto tutto quello che poteva dopo aver assicurato il 97% della copertura finanziaria del progetto. E’ importante, ha concluso, che le grandi aziende che stanno operando nel settore sappiano che la politica sarda non è assente; piuttosto, mi aspettavo dalla Giunta nel suo complesso (a parte alcuni assessori) un atteggiamento più concreto, al di là del parere favorevole.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, a proposito dei rilievi del collega Cocco sul numero legale, ha suggerito di ripristinare un sistema di controllo delle presenze, invitando tutti ad una maggiore assiduità.

Il vice presidente Piero Comandini ha replicato che basta modificare il regolamento.

Per dichiarazione di voto, il consigliere di Leu Eugenio Lai ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo, esprimendosi anche a favore della modifica del regolamento in materia di numero legale.

Il consigliere Alessandro Solinas del M5S ha annunciato il voto positivo del gruppo.

Per i Progressisti, il consigliere Massimo Zedda, favorevole, ha però sollevato il problema della presenza del premier Giuseppe Conte domani a Cagliari, una occasione che poteva essere utile per far sentire al capo del Governo la voce unitaria della Sardegna.

Il consigliere della Lega Pierluigi Saiu, favorevole, ha ringraziato il collega Michele Cossa per la sua proposta, richiamando però i consiglieri alla responsabilità di onorare il proprio mandato, invito che a maggior ragione vale per chi riveste ruoli di governo.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, favorevole, ha condiviso alcune delle argomentazione del collega Pierluigi Saiu, osservando però che molti dei suoi auspici non si sono concretizzati, come ha dimostrato l’assenza dell’assessore della sanità ad un dibattito che riguardava da vicino la sorte di molti lavoratori.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione la mozione, che il Consiglio ha approvato con 47 voti favorevoli, all’unanimità.

Subito dopo il consigliere di Fdi, Francesco Mura, ha chiesto il rinvio della sua mozione sul centro di addestramento della Polizia di Stato ad Abbasanta.

Il vice presidente Piero Comandini, dopo aver accolto la richiesta, ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio a domicilio.

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Un altro fine settimana di gare per la Porto Cervo Racing. La scuderia era impegnata con i suoi portacolori alla 58ª Cronoscalata Alghero-Scala Piccada valida per il Trofeo Italiano Velocità Montagna Nord e Sud.

Splendida gara per Ennio Donato al volante della sua Ford Escort RS Cosworth con la livrea “Vecchio Amaro del Capo”. Ennio Donato ha chiuso al sedicesimo posto assoluto, al primo di gruppo E1 Italia e di classe E1 Italia oltre 3000. «E’ stata una bella gara – ha detto Ennio Donato – sia come risultato perché sono riuscito a vincere la classe, il gruppo e ho abbassato di due secondi il tempo registrato lo scorso anno, sia come gara perché mi piace tantissimo, la prima volta che sono venuto a correre ad Alghero era il 1995. Per l’intensa stagione nel Trofeo Italiano Velocità Montagna ringrazio la Porto Cervo Racing e lo sponsor Vecchio Amaro del Capo». 

Gara positiva anche per Mario Murgia che, alla guida della sua Mitsubishi Lancer Evo X, ha chiuso al ventunesimo posto assoluto, al secondo di gruppo N e di classe N oltre 3000. «E’ andata bene – ha commentato Mario Murgia – anche se nella prima manche ho sbagliato la pressione delle gomme, non sono entrate in temperatura, mentre in gara 2 è andata meglio ma ho preferito non prendere rischi. Sono contento del risultato».

Prova sfortunata per il neo portacolori della scuderia Marco Satta che, dopo tre anni di stop, stava effettuando una gara-test al volante della sua Osella FA30 Zytek. Marco Satta, dopo aver disputato la prima manche di prove del sabato, è stato costretto al ritiro nella manche successiva. «Purtroppo, sono stato costretto al ritiro forzato a causa di un guasto meccanico – ha detto Marco Satta – speriamo di risolvere in fretta e prepararci per la Cronoscalata Iglesias-Sant’Angelo».

Nel weekend, tutto lo staff della scuderia Porto Cervo Racing sarà impegnato nell’organizzazione dell’8° Rally Terra Sarda. La gara (su asfalto), in programma dal 4 al 6 ottobre, è valida per la Coppa Rally di Zona ACI Sport e per il Sardegna Rally Cup.

Tra i vari eventi collaterali, in questa edizione del “Terra Sarda”, la Porto Cervo Racing organizza una serie di incontri sulla tutela e sostenibilità ambientale e sul riciclo dei rifiuti e, tra le iniziative messe in atto per il rispetto dell’ambiente, la rivista dedicata all’ottava edizione del Rally verrà distribuita, sempre gratuitamente, in formato digitale e potrà essere sfogliata e scaricata attraverso il seguente short link: http://bit.ly/2nuxpsl

Per tutte le informazioni è possibile visitare le pagine social del Team, del Rally Terra Sarda, oppure il sito www.portocervoracing.it

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Anche oggi un solo incendio, in Sardegna, ha richiesto l’intervento del mezzo aereo del Corpo forestale.

Nelle campagne di Villagrande Strisaili, in località “Riu Orgosos”, dove è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di San Cosimo. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della stazione di Villagrande Strisaili. L’incendio ha bruciato un area costituita da macchia mediterranea. Le operazioni di spegnimento, grazie al tempestivo arrivo delle squadre sul posto, si sono concluse alle ore 14.30.

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Il presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Cagliari, ing. Maurizio de Pascale, ha inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, sulle criticità Porto industriale di Cagliari.

Di seguito il testo integrale.

Illustrissimo Signor Presidente,

alla luce del ruolo di promozione economica e di affiancamento al sistema delle imprese affidato dalla legge alle Camere di Commercio ritengo doveroso segnalare la grave situazione che sta mettendo a rischio l’operatività del Porto industriale di Cagliari, con ripercussioni gravissime per tutti i comparti produttivi della Sardegna fortemente dipendenti dai trasporti marittimi date le condizioni imposte dall’insularità.

Una complessa situazione burocratico-amministrativa si aggiunge infatti ad uno stato di profonda crisi legata a circostanze di mercato, culminata nella cessazione dell’attività in concessione del principale operatore terminalista, con il rischio di un collasso dell’intero sistema portuale della Città.

Nella sostanza, il Porto Industriale di Cagliari, fino a pochi mesi fa fulcro di un importante traffico container a servizio non solo del mercato locale ma anche di quello nazionale ed internazionale, si ritrova oggi nell’impossibilità di realizzare qualsiasi investimento o intervento finalizzato al proprio rilancio a causa del permanere di un vincolo paesaggistico risalente al 1967 (D.M. 1/3/1967 G.U. n.72/1967).

Tale vincolo, che oggi risulta ingiustificato e superato dallo stato dei luoghi, a suo tempo non aveva impedito il legittimo rilascio delle autorizzazioni da parte della competente Soprintendenza. Autorizzazioni annullate, successivamente alla realizzazione dell’opera, per mero difetto di motivazione a seguito di una lunga e complessa vicenda presso laGiustizia Amministrativa.

 La situazione che si è così venuta a creare, che ha visto già l’interessamento da parte dell’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna del competente Dipartimento della  Presidenza del Consiglio dei ministri, condiziona pesantemente il rilascio di ogni nuova autorizzazione comportando il blocco di tutti gli investimenti in opere infrastrutturali indispensabili per restituire competitività al Porto Industriale.

Le conseguenze di questo ennesimo paradosso burocratico-amministrativo si ripercuotono pesantemente sugli operatori del settore e sull’intero sistema produttivo locale già fortemente penalizzato da una debolezza strutturale dell’economia isolana.

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“Contro il riscaldamento globale servono idee fresche”: è questo il tema del bando lanciato dall’AssocalzaturificiItaliani, d’intesa con il M.I.U.R. (Ministero  dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Il concorso è rivolto alle scuole statali e paritarie, agenzie formative post-diploma e/o post-laurea, FTS, Istituti di Istruzione Tecnica  Superiore, ISIA. Obiettivo dell’iniziativa è far emergere quanto incide l’attività dei  sistemi  produttivi sui cambiamenti climatici, invitando a riflettere sulle azioni che si  possono sviluppare per contrastarne gli effetti a partire da un modello produttivo in grado di rimettere in circolo e valorizzare materiali che altrimenti finirebbero in discarica o negli inceneritori. Con creatività e originalità, gli studenti dovranno scoprire modi per recuperare e riciclare materiali che compongono una calzatura, creando nuovi oggetti o nuove scarpe. Lo scopo è quello di cercare di mantenere “in uso” residui di materie prime o di lavorazione o materie riciclate, anche provenienti  dall’industria calzaturiera, per ideare nuovi prodotti, al  fine di ridurre gli sprechi e generare effetti positivi sia sull’ambiente che sulla vita delle persone.
Sono ammessi a partecipare al concorso alunni della scuola primaria, scuola secondaria di 1° grado, scuole secondarie di 2° grado per l’istruzione tecnica, professionale e liceale, alunni frequentanti corsi o Agenzie formative specializzate nei corsi post diploma e post laurea ad orientamento moda e calzaturiero, FTS, ITS, ISIA.

  • I premi saranno assegnati ai migliori lavori, che siano stati realizzati a livello individuale o di gruppo, presentati dalle Scuole: 2 premi di euro 1.500,00. I lavori devono consistere in elaborati inediti, anche in forma multimediale (video, composizioni di genere musicale libero, fumetti, disegni, mosaici o altri lavori artistici).
  • 4 premi dell’importo di euro 2.500,00 per i 4 migliori lavori provenienti dalle scuole del secondo ciclo: licei, istituti professionali (settore Industria ed Artigianato), istituti tecnici. I lavori, in linea con il tema del concorso, dovranno consistere, a scelta del singolo Istituto e, coerentemente con l’indirizzo  di studi, in piani di comunicazione e/o marketing, corredati da ciò che è necessario per promuovere il made in Italy e per far conoscere ed apprezzare il prodotto e/o l’azienda; disegni di progettazione di calzature, corredati da chiara descrizione dei materiali, dei componenti della lavorazione, ecc., necessari per la realizzabilità; prototipi di calzature che abbiano caratteristiche di creatività, originalità, innovatività ed industrializzabilità; manifesti, filmati, slogan pubblicitari, lavori artistici e simili per l’azienda, per il prodotto o per Assocalzaturifici stessa.
  • 1 premio dell’importo di euro 3.000,00 per il miglior lavoro proveniente da agenzie formative post diploma e post-laurea, IFTS, ITS, ISIA. I lavori, di quantità non superiore a cinque, devono consistere in prototipi accompagnati da scheda esplicativa per l’ingegnerizzazione e da una descrizione che chiarisca anche l’attinenza al  tema del bando.

La scadenza per inviare le proposte è il 30 aprile 2020.