14 September, 2024
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L’assessorato della Pubblica istruzione del comune di Iglesias ha fissato le linee guida di indirizzo del nuovo capitolato della mensa scolastica. Il precedente appalto ha visto vincitrice la Società Markas S.r.l. che per ben 6 anni (2013/2016 e 2016/2019) ha gestito il servizio, ridando vita al centro cottura di via Pacinotti (presso l’Istituto Comprensivo Nivola) dove vengono preparati i pasti per tutti i plessi scolastici della Città.
Nei primi giorni del mese di luglio ho trasmesso al dirigente dott. Paolo Carta le linee guida di indirizzo politico sul servizio mensa per gli anni scolastici 2019/20 – 2020/21 – 2021/22.
Le suddette linee di indirizzo sono state elaborate a seguito dei vari tavoli tecnici a cui hanno preso parte: l’Agenzia LAORE Sardegna (dott. Francesco Sanna), il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ASSL di Carbonia (dott.ssa Cecilia Guaita) e gli Istituti Comprensivi della Città di Iglesias. Infine, sono state condivise con i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza.
Il servizio di ristorazione scolastica (di qualità a ridotto impatto ambientale della Città di Iglesias), per alunni e docenti della Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria, avrà una durata di 3 anni, con inizio il 1 ottobre 2019 e termine il 30 giugno 2022.
L’appalto prevede la fornitura di pasti caldi (preparati nel centro cottura di Via Pacinotti) da sporzionare e distribuire nei refettori resi idonei presso i seguenti plessi:

• Scuola Primaria Serra Perdosa
• Scuola dell’Infanzia Serra Perdosa
• Scuola dell’Infanzia Campo Romano
• Scuola dell’Infanzia Col di Lana
• Scuola dell’Infanzia Via Crispi
• scuola dell’Infanzia Monteponi
• scuola dell’Infanzia Grazia Deledda

Giornalmente verranno serviti circa 360 pasti (infatti l’importo complessivo dell’appalto supera un milione di euro).
«La ristorazione scolastica rappresenta un settore della ristorazione collettiva in cui si concentrano peculiari valenze di tipo preventivo, educativo e nutrizionale, di garanzie igienico sanitarie e di sicurezza nell’ambito di un percorso di qualità totale – spiega l’assessore, Alessandro Lorefice -.
Ci si pone quindi l’obiettivo, come suggerito dalle linee guida per l’educazione alimentare nella Scuola italiana del MIUR, di promuovere una vera cultura alimentare attraverso un approccio sistemico, attento non soltanto ai prodotti e ai soggetti, ma anche e soprattutto alle relazioni che li legano.
Pasti sicuri sotto l’aspetto igienico sanitario e nutrizionalmente coerenti devono armonizzarsi con iniziative di educazione alimentare capaci di formare consumatori consapevoli in grado di valutare gli aspetti organolettici, culturali, sociali e ambientali legati ai prodotti alimentari.
Infine l’attenzione al contesto ambientale in cui si consuma il pasto va considerato un elemento concreto della qualità dell’offerta di ristorazione ed è un ulteriore elemento di prospettiva di miglioramento del servizio della ristorazione scolastica stessa.»

«Con una nota, datata 14/07/2019 – aggiunge Alessandro Lorefice -, ho chiesto espressamente al dirigente (dott. Paolo Carta), che predisponesse un capitolato d’appalto che perseguisse le seguenti finalità:
– 1) in risposta alle esigenze della Comunità locale rendere effettivo il diritto allo studio, incentivando la frequenza degli studenti nella Scuola dell’obbligo, con l’adozione dell’orario a tempo pieno e delle altre attività di integrazione e sostegno;
– 2) elevare il livello qualitativo dei pasti, sia da un punto di vista nutrizionale che del loro gradimento, mantenendo saldi i principi di sicurezza alimentare. Per tale motivo si è deciso di far prevalere l’offerta tecnica (90 punti su 100) su quella economica (10 punti su 100);
– 3) promuovere l’adozione di abitudini alimentari corrette per salvaguardare la salute e per prevenire patologie croniche degenerative (diabete, obesità, ecc.) attraverso progetti di educazione alimentare per studenti con il coinvolgimento delle famiglie e la collaborazione della ASSL-LAORE, FATTORIE DIDATTICHE ed Associazioni Culturali. A tal proposito sarà destinata ai suddetti progetti l’uno virgola cinque per cento (1,5%) dell’importo a base d’asta;
– 4) introdurre nell’alimentazione scolastica l’uso dei prodotti di qualità del territorio per rispondere ad esigenze di sostenibilità economica, sociale e ambientale con l’uso di alimenti biologici, a “filiera corta /locali a chilometro zero” (minimo il 70%) e introducendo pratiche che riducano la quantità di rifiuti prodotti e sprechi (utilizzo di stoviglie lavabili, acqua di rete filtrata ed erogatori di acqua in boccioni – al fine di eliminare del tutto l’uso delle bottigliette di plastica);
– 5) precludere qualsiasi impiego di prodotti industriali;
– 6) utilizzo criteri di valutazione oggettivi sull’origine dei prodotti attraverso l’uso di tabelle chiare e dettagliate in grado di attribuire le giuste premialità per l’impiego di prodotti a filiera corta/Km zero, DOP, IGP (che dovrebbe portare ad un utilizzo di oltre un 80% di prodotti BIO). Inoltre, le forniture di carne, esclusivamente fresca, dovranno provenire unicamente da allevamenti sardi, da animali nati e macellati in Sardegna;
– 7) obbligo di stipulare i pre-contratti con i fornitori;
– 8) introduzione di una merenda di qualità, anche con produzioni artigianali (tra cui il prodotti tipici locali: Su Mustazzeddu, Sa Pardula e Sa Pastiglia);
– 9) garantire una dieta differenziata attraverso un “menù vario” (8 differenti menù nell’arco dell’anno scolastico);
– 10) garantire diete etiche;
– 11) garantire l’erogazione del servizio anche in caso di scioperi nazionali, settoriali o aziendali e riunioni sindacali;
– 12) nel gestionale denominato ComunicAPP, in uso dal 01/02/2019, sarà dedicata una apposita sezione nella quale saranno caricate periodicamente le tabelle caloriche/nutrizionali del menù proposto. In questo modo, i genitori degli studenti saranno in grado di monitorare gli apporti calorici e, nel caso di bambini diabetici, somministrare la giusta dose di insulina;
– 13) onere per il gestore di pubblicare i dati dei fornitori per un ulteriore controllo sociale ed allo stesso tempo in grado di incentivare l’economia locale permettendo agli utenti di reperire gli stessi prodotti somministrati in mensa;
– 14) introduzione di una clausola sociale/salvaguardia, che permetterà di privilegiare l’assunzione degli addetti alla mensa già impiegati nel precedente appalto;
– 15) promuovere il ritiro e la distribuzione, da parte di enti morali ed organizzazioni benefiche, di generi alimentari eventualmente eccedenti e non utilizzabili nella mensa scolastica, anche per quanto riguarda i residui non consumati da distribuire ad enti, associazioni o comunque gruppi socialmente riconosciuti il cui fine è il ricovero, cura e assistenza di animali in stato di abbandono;
– 16) Prevedere dei controlli più frequenti e accurati, da parte dei soggetti incaricati, presso le cucine e/o nei refettori per verificare il buon andamento del servizio di refezione scolastica.»

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L’Ufficio Rapporti con il cittadino della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna, attraverso il suo Centro Eurodesk, organizza per lunedì 30 settembre un seminario informativo su “Scambi alla pari: quali tipologie per nuovi spunti di mobilità”.

I programmi di “lavoro alla pari” – dai più classici Au Pair al wwoofing (che consente viaggiando di fare esperienza di vita rurale in fattorie biologiche) sino ai più recenti modi di fare social travelling – sono considerati progetti di scambio culturale per l’apprendimento e/o il perfezionamento di una lingua straniera.

In particolare, per quanto riguarda l’Au Pair, lo scambio è regolamentato in ambito europeo dall’Accordo di Strasburgo, adottato dal Consiglio d’Europa il 24/11/1969 e ratificato dall’Italia con la legge n. 304 del 18/05/1973.

L’evento informativo, che si svolgerà presso la Sala Conferenze della Biblioteca Regionale, in Viale Trieste 137 a Cagliari, mira a:

– presentare quali sono i vantaggi della partecipazione ad un’esperienza di scambio alla pari, sottolineando l’importanza dell’esperienza internazionale, valida sia dal punto di vista linguistico e culturale che umano

 – fornire le informazioni pratiche per la partecipazione ad uno dei programmi presentati

L’incontro è rivolto a studenti delle scuole superiori, insegnanti, dirigenti scolastici, studenti universitari, giovani e tutti coloro interessati ad un’esperienza internazionale di questo tipo.

L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha concluso i lavori avviati nei due campi di gioco (uno di calcio a cinque, rionale e a ingresso libero, e l’altro di calcio a sette, affidato alle società sportive antiochensi) situati in via Matteotti, quartiere periferico di Sant’Antioco ma densamente popolato, dove pian piano crescono i servizi al cittadino. Con i lavori appena conclusi, dunque, il campetto di calcio a cinque di via Matteotti è finalmente in sicurezza, grazie alla costruzione di una recinzione di delimitazione del campo di gioco. La struttura, collocata accanto alla battutissima via Matteotti, era dotata di porte da calcetto ma era sprovvista di qualsiasi tipo di recinzione. Il pallone, infatti, non di rado finiva nella carreggiata, mettendo a rischio la sicurezza sia dei giovani sportivi, sia degli automobilisti. «Da qui – commenta il sindaco Ignazio Locci – la decisione di risolvere un problema di vecchia data: con lo stanziamento delle risorse necessarie, abbiamo piazzato una recinzione e una rete “parapalloni” nuove di zecca. Il campo, oggi, è in sicurezza e pronto ad accogliere i giovani antiochensi per le partitelle di calcio a cinque. Nell’augurare ai ragazzi buon divertimento, li invito ad averne rispetto e a non abbandonare le bottiglie di plastica all’interno o all’esterno del campo: in prossimità del parcheggio, infatti, c’è un cestino dove poter riporre i contenitori di bevande utilizzate durante l’attività sportiva». La costruzione del campo di calcio a sette, invece, dotato anche di spogliatoi e di una piccola tribuna, era stato avviato dalla precedente amministrazione comunale. «Abbiamo atteso a lungo per poter vedere i ragazzi che si allenano nel campo di calcio di via Matteotti – commenta l’assessore dello Sport Renato Avellino -. Oggi, finalmente, dopo una serie di lavori effettuati dalla nostra Amministrazione, possiamo assistere ai piccoli calciatori che praticano attività nel campo sterrato: le società sportive antiochensi, infatti, possono utilizzare la struttura, sia il rettangolo di gioco, sia gli spogliatoi. C’è ancora qualche ritocco da fare, qualche piccolo lavoretto, ma possiamo dire che il campo è fruibile e a disposizione dei sodalizi sportivi di Sant’Antioco. Il “grosso” del lavoro, insomma, è ormai fatto».

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Il comune di Carbonia ha assunto 7 nuovi dipendenti a tempo indeterminato. Opereranno, in particolar modo, nei settori relativi a “Tributi, Affari Generali, Personale, Anagrafe e Patrimonio”

«L’assunzione di nuove risorse umane rappresenta un importante traguardo per la nostra Amministrazione comunale, la cui pianta organica risulta attualmente sottodimensionata rispetto alle reali esigenze di una città importante che annovera quasi 29mila abitanti. A questo proposito abbiamo elaborato un piano triennale (2018-2020) di assunzioni, approvato con delibera di Giunta n. 24 del 6 febbraio 2018, il cui obiettivo è sostituire con nuove leve le posizioni vacanti e quelle che risulteranno scoperte in seguito ai numerosi pensionamenti», ha detto il sindaco Paola Massidda.
L’Amministrazione comunale augura buon lavoro ai nuovi dipendenti.

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Un elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base di Farcana è intervenuto a fine mattinata su un incendio nelle campagne di Orosei, in località Sos Alinos. Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Orosei.

Il Corpo forestale in questi minuti sta coordinando l’intervento di due suoi elicotteri provenienti dalle basi di Alà dei Sardi e Limbara in un incendio sviluppatosi poco fa nelle campagne di Loiri Porto San Paolo, in località Iscia Di Micheli. Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Padru.

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Paolo Costi, imprenditore olbiese, grande appassionato di corsa, è partito per la Tunisia, destinazione la Ultra Mirage El Djerid 2019.

Si tratta di una corsa fra le più appassionanti e coinvolgenti, 100 km nel deserto tunisino. Correrà il 28 settembre su un percorso a tappa unica da percorrere in meno di 20 ore. Paolo Costi, correrà con alcuni fra i più importanti atleti del mondo che si sfidano su un percorso definito variegato, che va dalle dune  di varie dimensioni, ai letti dei fiumi secchi, ai canyon e al più grande lago salato del mondo.

Paolo non è nuovo ad imprese di questo tipo, ma questa volta corre con i colori della Nazionale Vip Sport, l’associazione che accoglie tutti i più importanti nomi dello sport e dello spettacolo, uniti dal desiderio di fare del bene. La solidarietà è la molla che spinge gli uomini e le donne  sotto l’effige dello scudetto VIP SPORT.

Paolo Costi ha deciso di aiutare il sogno di un giovane atleta di Alghero: Emanuele.

Emanuele ha  nove anni, pratica ginnastica artistica con la  società sportiva Ginfinity ASD, Francesca Serra segue i suoi allenamenti. Emanuele non si ferma davanti alle difficoltà della vita e vuole partecipare  alle Special Olympics Italia 2020.

Special Olympics nasce, nel 1968, come un programma sportivo esclusivo, pensato per le persone con disabilità intellettive, oggi, è diventato un Movimento sportivo e culturale inclusivo.

Il supporto offerto dall’impresa sportiva di Paolo Costi aiuterà Emanuele a sostenere il suo progetto di allenamento per poter arrivare all’appuntamento con le Olympics 2020, in gran forma.

La nazionale Vip Sport e Paolo Costi hanno risposto alla chiamata del cuore e per tutti è iniziata la corsa per rendere felice il giovane e determinato Emanuele.

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Le cooperative comunitarie come strumento di innovazione sociale. Ma anche per superare fenomeni legati allo spopolamento o alla mancanza di lavoro. Questo uno degli obiettivi del progetto  Me.Co.,  – Mentoring e Comunità per lo sviluppo eco-sostenibile, a valere sul programma Interreg, Italia-Francia Marittimo presentato al T Hotel a Cagliari.

«Il progetto – ha chiarito Carla Della Volpe, dirigente di Legacoop – annovera un partenariato composto dal Capofila, il Dipartimento di Economia  dell’Università di Genova, e da altri sette partners, italiani e francesi, tra cui Legacoop Sardegna e l’Assessorato regionale del Lavoro.»
Per Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna, la Cooperativa di comunità  è uno strumento che va oltre la semplice impresa ma anche un elemento per «provare a dare una soluzione ai problemi  legati allo spopolamento e risposte alla richiesta di sostenibilità che serve sia al piccolo centro ma soprattutto alla Regione». Per Claudio Atzori è « necessario un cambiamento nel modo di pensare» non solo voltando pagina ma «scrivendo un nuovo libro».

Dal presidente di Legacoop, che ha rimarcato l’importanza dell’essere “comunità” anche un appello ai sindaci perché si «siedano assieme alla Regione per riscrivere un nuovo modello di sviluppo, che non deve buttare tutto quello che c’è».

Quanto al progetto, come ha detto Nicoletta Buratti, docente all’università di Genova (struttura capofila del progetto) ha come punto di partenza la territorialità, l’attaccamento ai territori e la voglia di mettersi in gioco. «Si tratta di dare uno  stimolo all’imprenditorialità ed autoimprenditorialita che parte dal basso e in zone interne». Elementi necessari per superare le difficoltà create da situazioni dovute a mancanza di lavoro o «carenze da cui si possono creare poi situazioni di disagio». Quindi la necessità di provare a replicare «esperienze positive che già si sono registrate in  altri centri d’Italia».

Alessandra Zedda, assessore regionale al Lavoro ha parlato di “nuova sfida”. «E’ necessario pensare di investire al meglio le risorse comunitarie.
Ridurre burocrazia nella stesura dei bandi, non andiamo da nessuna parte. Assessorato è impegnato a incidere sulla burocrazia. Il Fondo sociale europeo ci consente di avere formule più snelle e noi dobbiamo usarle tutte. Necessario spendere presto dando gambe ai progetti coerenti e apprezzati dalle comunità e dai territori»”.
Per Emiliano Deiana presidente dell’Anci è necessario concentrarsi sulla programmazione e «considerare i termini dello sviluppo, lotta allo spopolamento, in capo alle istituzioni». «Le cooperative di Comunità – ha detto – devono essere intese come attività di rianimazione delle comunità».

Tommaso Scavone di Scop & Paca partner di Me. Co. ha rimarcato la necessità di “guardare oltre i confini”.

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Centocinquanta persone hanno partecipato all’assemblea di quartiere organizzata dal Comitato di Casteddu de Susu e tenutasi nei locali della Scuola di Santa Caterina.
E’ stata un’occasione per gli abitanti, gli artigiani e gli operatori economici che vivono e operano in Castello per confrontarsi sui tanti problemi che affliggono il quartiere e individuare una serie di priorità da sottoporre al sindaco Paolo Truzzu e all’amministrazione comunale da lui guidata.
Ma anche un’occasione per un ragionamento più ampio, una riflessione sul rapporto tra il quartiere, espressione dell’identità della Città, i suoi abitanti e i suoi operatori e gli altri cittadini e i tanti turisti che lo frequentano sempre più numerosi ogni anno. Tante le voci a favore di politiche e interventi diretti a promuovere l’insediamento in Castello di nuove attività commerciali e artigianali, nuovi servizi e nuovi residenti.
Dopo numerosi e appassionati interventi dei partecipanti si è arrivati ad una sintesi sulla quale c’è stata una sostanziale unanimità, espressa dal voto per alzata di mano da parte dell’assemblea:
1) Modifica degli orari della Zona a Traffico Limitato in conformità a quelli in vigore negli altri quartieri storici (attualmente la ZTL di Castello è in vigore dalla mezzanotte alle 9.00 del mattino successivo, senza una ragione apparente);
2) Posizionamento delle telecamere in uscita al fine di garantire il maggiore rispetto da parte degli automobilisti non in possesso dei pass di accesso;
3) Incremento della frequenza di passaggio dei mezzi della linea n. 7 del CTM, sia per garantire un migliore servizio ai residenti, sia per promuovere l’accesso al quartiere con l’utilizzo dei mezzi pubblici e non delle auto;
4) Tutela della salute e del diritto al riposo degli abitanti compromessi dalle fonti di rumore e di inquinamento acustico, in particolare musica prodotta dai locali presenti nel quartiere e dagli schiamazzi degli avventori;
5) Esecuzione di interventi di ripristino su edifici pubblici (anche monumentali) al fine di eliminare le situazioni di degrado e la rimozione delle transenne (ponteggio intorno alla scuola di via Lamarmora, sbocco di via dei Genovesi verso via Fiume, rampa di accesso per i mezzi verso la terrazza del Bastione ecc.)
6) Potenziamento degli interventi di pulizia delle strade e di riorganizzazione delle procedure di raccolta differenziata dei rifiuti e di conferimento nelle mini-isole ecologiche, in ragione delle specificità del quartiere.
Il Comitato di Casteddu de Susu promuoverà un incontro pubblico con il sindaco Paolo Truzzu, che ha già manifestato la sua disponibilità.

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Domani, sabato 28 settembre, a Cagliari, la sezione autunnale del festival “Echi lontani” prosegue il duo composto da Fabrizio Longo (violino) e Valeria Montanari (clavicembalo) che proporranno un concerto dal titolo “Soli major virtus est. Tra vanitates e lacci d’oro: Biber von Bibern e Froberger di Hérincourt, virtuosi di corte”.

L’appuntamento, in programma alle 20,30, proporrà pagine di Heinrich Ignaz Franz Biber (Wartenberg, 1644 – Salisburgo, 1704) e Johann Jakob Froberger (Stoccarda, 1616 – Héricourt, 1667) compositori e musicisti che, scrive la musicologa Myriam Quaquero nelle note di sala, «sono accostabili per varie affinità: oltre all’area linguistica di appartenenza, erano virtuosi d’eccezione, sono stati vicini all’ambiente gesuitico ed hanno composto musica “a programma”; entrambi, inoltre, hanno avuto il dono della fantasia, formidabile ed assoluta che ha fatto sì che fossero innovatori e fari di riferimento per le generazioni successive».

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Domenica 29 e lunedì 30 settembre il festival della danza d’autore “Corpi in movimento” di Danzeventi accoglie al Teatro Verdi di Sassari due spettacoli della compagnia milanese Fattoria Vittadini.

Il primo è “Janas”, realizzato in coproduzione con Danza Estemporada di Sassari,

Il lavoro, che prenderà il via alle 21.00, nella Sala concerti dello storico teatro sassarese, trae spunto dal percorso creativo “Yes, I’m a witch” di Francesca Penzo, in cui le “witches” (le streghe) sono trasmutate in Janas sarde. Attraverso pratiche sul corpo di diversa tradizione, quali release technique, chakra meditation, pranayama, floor work, twerk, il laboratorio ha l’obiettivo di lasciar andare e liberare il proprio potenziale sia fisico che spirituale, per intravedere le identità possibili celate in ognuno di noi.

Lasciarsi trasportare dalle “janas” significa entrare in un rituale collettivo in cui si perdono i confini del proprio corpo e della propria percezione per esplorare un nuovo modo di essere gruppo, superficie tattile, forma mutevole e sensuale, celebrazione viva di un respiro comune. Il work lascerà il posto all’opera curata nella sua parte compositiva da Francesca Penzo e Livia Lepri.

Lunedì al Verdi, alle 21.00, la Fattoria Vittadini propone invece “Vanitas”, originale composizione ispirata al Bardo Thodol (Il Libro Tibetano dei Morti), che sarà portata in scena con le coreografie di Francesca Penzo e il “visual concept” di Jacques-André Dupont. Come in un programma di simulazione, lo spettacolo conduce pubblico e artisti attraverso diversi stadi di un processo in cui ognuno può prepararsi alla propria fine temporale. I performer diventano i canali di un cambiamento in atto, fisiologico, sensoriale e di coscienza, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio quasi visionario.