24 November, 2024
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Sono ingenti i danni provocati all’agricoltura dall’ultima violenta ondata di maltempo che ha colpito il Sud Sardegna, con piante sradicate e serre divelte. E’ quanto emerge dal primo bilancio effettuato nelle aziende attorno all’area tra Decimoputzu, Uta e Villaspeciosa dal consigliere regionale Gianfranco Nanni Lancioni (Partito Sardo d’azione): «La tromba d’aria che si è abbattuta sulle campagne del Campidano ha messo in ginocchio il settore agricolo, già in forte sofferenza – spiega il consigliere regionale dei 4 Mori -. E’ necessario che la Regione Sardegna avvii le procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale».

E’ gravissima la situazione nelle serre coltivate nella piana di Decimoputzu: «Una tempesta che ha danneggiato strutture aziendali – conclude Nanni Lancioni -. Occorre un intervento urgente per il ripristino dell’ordinaria efficienza per consentire una ripresa produttiva, con un provvedimento di sostegno per il settore rurale».

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Venerdì 13 dicembre, si è svolto al MIUR l’evento “Educare alla sostenibilità. Le storie del PON Scuola”.
Dalle ore 9.30 alle ore 13.00, presso la Sala “Aldo Moro” del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuto l’evento annuale del Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola” 2014-2020, dedicato al tema “Educare alla sostenibilità. Le storie del PON Scuola”.

L’evento, aperto da un saluto della vice ministra Anna Ascani, è stato l’occasione per presentare le attività ed i risultati finora raggiunti nell’ambito del PON “Per la Scuola”, per la programmazione 2014-2020, in termini di ampliamento dell’offerta formativa e di potenziamento degli ambienti di apprendimento.

Tra i cinque istituti scolastici che hanno realizzato progetti sul tema della sostenibilità e che hanno portato la loro esperienza, era presente anche l’Istituto Comprensivo Angius di Portoscuso, unico istituto della Sardegna, rappresentato dalla dirigente scolastica prof.ssa Paola Maria Grosso, dalla tutor del progetto, l’insegnante Orietta Mura, e da una rappresentanza di alunni, che hanno presentato gli esiti del loro progetto PON “Alla scoperta della biodiversità”.

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L’Ossese ha battuto 2 a 0 il Castiadas nell’anticipo odierno e l’ha agganciato in vetta alla classifica, se il Carbonia (oggi in testa con Ossese e Castiadas) domani supera il La Palma Monte Urpinu (dirige Alberto Enrico Argiolas di Cagliari, assistenti di linea Giacomo Sanna e Matteo Laconi di Cagliari), si isola nuovamente al primo posto con due punti di vantaggio sulle prime inseguitrici. Il campionato di Eccellenza continua a regalare emozioni e conferma il grande equilibrio creatosi tra le prime cinque che hanno preso il largo ormai da alcune settimane.

La leggera flessione, di risultati più che di gioco, avuta dal Carbonia con i due pareggi consecutivi maturati con Porto Rotondo e Kosmoto Monastir, ha consentito alle concorrenti più temute, Castiadas e Nuorese, di rifarsi sotto, alla vigilia dei due confronti diretti, in programma il 22 dicembre ed il 5 gennaio, per il Carbonia entrambi in trasferta, e sarebbe importantissimo presentarsi con almeno due punti di vantaggio su entrambe. Il vantaggio, se il Carbonia riuscisse a superare il La Palma Monte Urpinu, sulla Nuorese potrebbe anche crescere, perché domani la squadra di Antonio Prastaro è attesa da una trasferta dal risultato per niente scontato, a Ghilarza.

Domani pomeriggio Andrea Marongiu avrà una soluzione in più nel reparto offensivo, con l’inserimento del nuovo arrivato Keba Gassama. Quasi certamente, il 26enne senegalese partirà dalla panchina, ma potrebbe trovare posto nel corso della partita. Tutta la squadra è attesa ad una reazione dopo i due pareggi consecutivi, con un ritorno alla vittoria, la nona delle prime 14 giornate (le restanti 5 sono stati altrettanti pareggi, il Carbonia, infatti, è l’unica squadra ancora imbattuta). E tra i più attesi c’è sicuramente Samuele Curreli, protagonista del primo scorcio di stagione con 10 reti in Coppa Italia e 5 in campionato, all’asciutto da 5 giornate, ultimo goal il 3 novembre, su calcio di rigore, nella vittoriosa partita con l’Atletico Uri (3 a 1).

Il La Palma, da due settimane allenato da Franco Giordano (ex calciatore biancoblu di fine anni ’70, giocò a Carbonia tre campionati di Promozione, 1975/76, 1976/77 e 1977/78, con 78 presenze e 10 goal complessivi e la promozione in serie D nell’ultima stagione), si presenta rivoluzionato rispetto a quello di inizio stagione. Hanno lasciato il La Palma Monte Urpinu, William Tronu, Simone Stocchino, Alessio Amarante, Nicola Lazzaro (alla Monteponi) e Lorenzo Loi (al Cortoghiana), e sono arrivati l’attaccante 19enne Enrico Valluzzi (ex Monteponi, figlio di Giorgio, ex centrocampista biancoblu del Carbonia), ed altri due giovani dallo Spoleto: il portiere 22enne croato Pasko Stanic ed il difensore 19enne Alessio Rosati. Franco Giordano attende altri inserimenti che probabilmente arriveranno la prossima settimana, perché quest’anno le società avranno 8 giorni in più rispetto agli anni passati (fino alle ore 19.00 del 23 dicembre), quando si chiudeva il 15 dicembre.

Il programma della penultima giornata del girone di andata, domani prevede un impegno ricco di insidie per la Ferrini, contro l’Arbus e Bosa-Atletico Uri, Guspini-Porto Rotondo, Li Punti-Taloro Gavoi, San Marco Assemini ’80-Kosmoto Monastir.

Samuele Curreli.

Marcello Angheleddu.

Mattia Cordeddu.

Nicola Serra.

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Sono vissuti in luoghi e periodi diversi, ma sono stati entrambi perseguitati con il carcere per difendere i propri ideali. Antonio Gramsci e Nelson Mandela hanno lasciato in eredità un ricco epistolario che ancora oggi presenta spunti di riflessione di fortissima attualità. Stamane, all’International Gramsci Festiva di Ghilarza, è stato tracciato un parallelismo tra le due esperienze di prigionia, nel corso di una conferenza patrocinata dall’Ambasciata del Sudafrica in Italia.

A presentare una lettura comparata tra questi due giganti è stata Sahm Venter, curatrice del libro “Lettere dal carcere di Nelson Mandela”, insieme a Seba Pezzani, che è il traduttore del testo in Italiano, al presidente della Fondazione Casa Museo, Giorgio Macciotta, e al direttore Paolo Piquereddu.

Come ha spiegato Sahm Venter al pubblico della Torre Aragonese, lei aveva conosciuto Nelson Mandela un paio di giorni dopo il suo rilascio dal carcere. Poi nel 2006 aveva iniziato a lavorare per la Nelson Mandela Foundation e così, fino al 2009 aveva raccolto tutte le lettere scritte in carcere: circa un migliaio. In seguito sarebbero state riassunte in un volume e così pubblicate. Il volume è stato presentato al pubblico che ha mostrato forte interesse ed attenzione.

Dal raffronto è emerso che Antonio Gramsci aveva la possibilità di scrivere un maggior numero di lettere, e con minori restrizioni. Se il pensatore sardo, per quanto profondamente colpito dalla censura, riusciva a parlare di filosofia, e principalmente di temi  politici, al contrario il futuro presidente del Sudafrica poteva scrivere solo esclusivamente di questioni familiari. Almeno all’inizio.

In entrambi emerge l’ossessione per l’istruzione. Come è ben noto nel pensiero di Gramsci, anche Mandela pensava davvero che l’unica via per la libertà fosse quella dell’istruzione.

Tuttavia, se il primo pagò con la morte la difesa delle proprie idee, Nelson Mandela ne uscì vincitore, e non solo vide cadere dell’apartheid, ma riuscì addirittura a diventare Presidente della Repubblica.

Di questo interessante parallelismo si è detto colpito il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, che in mattinata in forma riservata ha visitato i locali della struttura museale: «Porto il saluto del presidente Sergio Mattarella, che è venuto a visitare la Casa Museo ormai più di due anni fa. Siamo tutti ammirati dei progressi fatti nella realizzazione di questa istituzione, e anche delle iniziative, che sono di estremo interesse per gli argomenti trattati».

Nella serata conclusiva è in programma l’arrivo dell’autore nuorese Sebastiano Prino, conosciuto come l’“ergastolano-scrittore”, racconterà il suo percorso di rieducazione per il riscatto sociale e culturale, in un confronto dialettico con il sociologo Gianfranco Oppo e i giornalisti Luciano Piras e Piera Serusi.

Alle 18.30 sempre alla Torre Aragonese, il regista e attore Fabio Cavalli introdurrà la visione del film-documentario “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri”, presentato di recente a Venezia (2019, Rai, Clipper Media), che testimonia un’esperienza unica per i giudici della Corte costituzionale, entrati per la prima volta nella storia tra le mura del carcere per comprendere cosa sia la vita dietro le sbarre. Cavalli, che dirige il Teatro di Rebibbia, è stato ispiratore del film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”. La manifestazione si concluderà alle 21.00 con un evento gastronomico a base di prodotti della tradizione locale.

L’IGF è organizzato dalla Fondazione Casa Museo Antonio Gramsci e dal comune di Ghilarza, con il supporto di RAS, Fondazione di Sardegna e ISRE, e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’ICOM, la FIHRM, l’Ambasciata del Sudafrica in Italia, e la collaborazione di numerosi enti, istituzioni e  associazioni.

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«Santa Lucia porta un nome speciale. Su di lei non ci sono tante notizie e forse nel sociale aveva altri nomi rispetto a quello con il quale la conosciamo. Ma questo nome dice quello che è stata la sua vita: piena di luce e la sua azione è stata improntata a mantenere viva la luce battesimale».

Così ieri l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, si è rivolto ai tanti fedeli, pazienti e operatori sanitari, che si sono ritrovati nella piccola cappella al piano terra del Palazzo Clemente, per celebrare la festività della patrona della vista. Una festa che si svolge ogni anno con grande partecipazione e con la grande collaborazione del personale dell’unità operativa Clinica Oculistica diretta dal professor Francesco Boscia. L’arcivescovo ha sottolineato la necessità di mantenere viva la luce della fede che deve illuminare il cammino da vivere insieme.

«Vogliamo ritrovare la gioia di stare assieme – ha detto in apertura della celebrazione il cappellano del Santissima Annunziata, don Piero Bussu – e dobbiamo accogliere il sacrificio come testimonianza di vita, che deve suscitare in noi il desiderio di essere un’unica famiglia, uno spirito che vorremmo si instaurasse in ogni ambito ospedaliero.»L’arcivescovo quindi, dopo la concelebrazione con i cappellani del presidio ospedaliero, don Piero Bussu, padre Eugenio Pesenti e don Paolo Mulas, con il rettore del seminario di Sassari, don Andrea Piras, i sacerdoti don Antonio Tanca e don Angelo Demontis e due seminaristi, ha fatto visita ai pazienti del reparto di clinica Oculistica, accompagnato dai medici del reparto, dal direttore generale Nicolò Orrù e dal direttore amministrativo Chiara Seazzu.

L’animazione del coro, durante la celebrazione liturgica, è stata curata dal dottor Jacopo Marzano.

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«Tra 17 giorni scadranno la quasi totalità dei direttori generali nominati dell’amministrazione regionale. Eccezion fatta per la DG dell’Ambiente, nominata per l’intera legislatura, i dirigenti apicali delle altre strutture, dopo pochi mesi dagli incarichi a loro conferiti dalla Giunta, nei prossimi giorni saranno nuovamente al vaglio dell’esecutivo che deciderà se mantenerli in carica o se sostituirli.

Appare evidente che dietro nomine così brevi si celi, in realtà, la volontà di controllare e condizionare l’opera dei dirigenti. Un nuovo rapporto, quello tra politica e dirigenza, improntato non più all’indipendenza reciproca ma ai diktat, architettato già nei primi mesi di legislatura e portato avanti senza alcun rispetto verso il più elementare dei principi che dovrebbero guidare la conduzione della Regione Sardegna, quello del buon andamento della pubblica amministrazione.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri del grippo dei Progressisti in Consiglio regionale.

«E non solo. All’Amministrazione regionale “con la data di scadenza” si aggiunge una galassia di enti, fondazioni e società in house trasformata dalla Giunta regionale in un far west senza regole, senza certezza del diritto – aggiungono i consiglieri Progressisti -. In questi mesi sono stati commissariati senza alcuna motivazione credibile:

– gli enti agricoli Laore, Agris e Argea le cui nomine, peraltro, scadranno nuovamente tra pochi mesi;

– l’agenzia Sardegna Ricerche, dove decine di lavoratori rischiano il posto a causa di questa inerzia;

– la Conservatoria delle Coste, guidata illegittimamente da un funzionario senza i titoli di dirigente;

– le aziende sanitarie ATS e Azienda Ospedaliera Brotzu, i cui commissari sono già al secondo, breve, rinnovo.

Inoltre è scaduto il CDA della Film Commission, mai rinnovato, così come non sono ancora stati nominati i nuovi direttori generali dell’ARPAS e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari.»

«Ciliegina sulla torta, altri cinque enti sono stati commissariati ma, in virtù del nuovo corso in tema di trasparenza applicato dall’esecutivo regionale, le delibere approvate in Giunta non sono cliccabili né è possibile conoscere il nome di chi sia stato nominato. Sembra assurdo, ma è vero: SardegnaIt, AREA, ENAS, ISRE e FoReSTAS sono in balia degli eventi, senza guida e senza nessuno che porti avanti le funzioni. Non si tratta più solamente di delibere secretate, ma di delibere fasulle, che non corrispondono al vero – rimarcano i consiglieri Progressisti -. E’ di poche settimane fa l’ennesimo commissariamento: a farne le spese l’Agenzia sarde per le entrate, anch’essa, come la Conservatoria, illegittimamente commissariata con la nomina di un funzionario senza i titoli per ricoprire il ruolo. Su quest’ultima vicenda il gruppo dei Progressisti ha presentato un’interrogazione che si aggiunge a un lungo elenco di atti ispettivi trasmessi in questi mesi anche al Consiglio regionale. A nessuno di questi la Giunta ha mai dato risposta.»

«Siamo preoccupati per il protrarsi di una situazione esplosiva e pericolosa – concludono i consiglieri Progressisti –. Nei prossimi giorni valuteremo che iniziative portare avanti, in particolare, per garantire piena agibilità a enti pubblici come ENAS e FoReSTAS, a cui sono attribuite funzioni strettamente connesse alla sicurezza di luoghi, delle persone e della loro salute e sulle quali l’inerzia colpevole e non più ammissibile della Regione rischia di creare i danni peggiori.»

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La capogruppo del M5S Desirè Manca è la prima firmataria di una mozione che impegna la Giunta ad individuare gli immobili regionali da adibire a case di accoglienza per padri divorziati, sottoscritta anche dai consiglieri Roberto LI Gioi, Michele Ciusa ed Alessandro Solinas.

«In Italia, in caso di separazione e divorzio, è andata consolidandosi la prassi che privilegia unicamente il ruolo materno come esclusivo riferimento educativo per i figli – spiega Desirè Manca -. Nella quasi totalità dei casi e nonostante l’approvazione della legge n. 54 dell’8 febbraio 2006 sull’affidamento condiviso, i bambini vengono affidati alla madre. Nel 2014 in circa metà delle separazioni (48%) in Sardegna la casa è stata assegnata alla moglie. Con la separazione, com’è noto, per la maggior parte degli uomini ha inizio anche il dramma economico. I padri separati si ritrovano senza una casa in cui poter accogliere i figli, e in casi estremi e di grande disperazione, come ampiamente riferito dalle cronache, arrivano persino ad utilizzare la propria auto come luogo di pernottamento. Considerato che oltre la metà dei padri separati con figli minori sono insegnanti, impiegati ed operai, e che l’orientamento dei giudici è di fissare in “un terzo dello stipendio” la quota mensile che il padre deve versare per il mantenimento dei figli, è evidente che gli uomini in questa condizione sono a gravissimo rischio povertà.»

«Poiché la Regione Sardegna è proprietaria di numerosi immobili in disuso sparsi su tutto il territorio regionale, attraverso questa mozione chiediamo al presidente Christian Solinas, alla Giunta ed all’assessore della Sanità Mario Nieddu in particolare di impegnarsi ad istituire un tavolo tecnico presso l’assessorato che si occupi di individuare gli immobili regionali adeguati a divenire “Casa di accoglienza del papà separato” – aggiunge Desirè Manca -. Non solo, la Giunta deve impegnarsi a concordare con i Comuni la gestione delle case e a promuovere tutte quelle iniziative atte a ristabilire condizioni di effettiva parità di diritti tra uomo e donna nello svolgimento del proprio ruolo genitoriale in regime di separazione.»

«Il minore deve poter beneficiare della presenza di entrambi i genitori e la Regione Sardegna, con l’approvazione di questa mozione, avrebbe la grande occasione di porsi in posizione di assoluta avanguardia rispetto alle altre Regioni italiane sul tema specifico. Oggi è più che mai necessario venire incontro ai padri che stanno affrontando questo delicato momento che può durare anni, e cercare di alleviare il senso di sconfitta e frustrazione che tutto questo comporta. Dobbiamo restituire ai padri separati la possibilità pratica di svolgere il proprio ruolo di genitori – conclude Desirè Manca – e lavorare per ridurre quel disagio che porta all’emarginazione sociale e talvolta persino a gesti disperati da cui non si può tornare indietro.»

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Il Veliero Calasetta scende in campo questa sera, alle 19.00, al Palasport “R. Da Tome” di Olbia, per l’ultima di andata del girone unico di qualificazione del campionato di serie C Silver di basket maschile. Sulla carta si presenta come un ostacolo assai ripido, considerato che la squadra gallurese è seconda in classifica, con 14 punti (7 vittorie e 2 sconfitte), a quattro lunghezze dall’imbattuta capolista Ferrini Delogu Legnami Quartu Sant’Elena, mentre il Veliero Calasetta occupa l’ottava posizione con 6 punti (3 vittorie e 6 sconfitte).

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«L’autonomia se ben governata genera buoni frutti: lo dimostra questa piazza che celebra un’opera concreta dell’impegno degli amministratori capaci a favore della comunità.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo all’inaugurazione della piazza intitolata a Francesco Cossiga, «esempio più limpido di uomo delle Istituzioni che ha unito fieramente e con orgoglio la bandiera dell’Italia e quella della Sardegna».

La nuova e prima piazza di Golfo Aranci (la seconda più ampia dell’Isola) è uno spazio di oltre 4mila metri quadri «sottratto al degrado e all’incuria e ora trasformato in un punto di aggregazione per i cittadini e i turisti».
«La Regione – ha puntualizzato il presidente Christian Solinas – vuole sostenere le comunità virtuose nel loro percorso di crescita e pianificazione del territorio, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e nello sviluppo.»

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In veste di Ente capofila del PLUS Anglona-Coros-Figulinas, Osilo è il primo e finora l’unico Comune in Sardegna ad aver sottoscritto un protocollo d’intesa per la sperimentazione di un modello di certificazione etica delle imprese socialmente responsabili.

Il documento è stato siglato qualche giorno fa con la Featuring S.R.L. Società Benefit di Cremona, che ha sviluppato un metodo per la valorizzazione delle azioni positivamente impattanti sull’economia e sul benessere della comunità di riferimento. Con il protocollo d’intesa si stabilisce di attuare un programma di informazione, di sensibilizzazione, di formazione sul tema dell’innovazione sociale e di riconoscimento formale a tutte le imprese con cui collabora l’Ufficio di Piano del PLUS – che ha come responsabile Mirko Marongiu e come referente di alcuni progetti Barbara Calabrese – per il pieno reinserimento nella società di soggetti svantaggiati.  Alle aziende che perseguono stabilmente gli obiettivi prefissati si propone l’attestazione del Bollino Etico Sociale, con il quale si apre la strada ai clienti, ai fornitori e a tutti gli stakeholder per accrescerne il talento e le competenze, creando una rete e tutelando al contempo la storia e le tradizioni.
«Con questo strumento intendiamo sostenere concretamente la cultura della responsabilità sociale delle imprese, investendo a tal fine sulle strategie di politica e di innovazione e riconoscendo all’Ambito Anglona-Coros-Figulinas il ruolo di soggetto promotore, teso al miglioramento continuo di quanto presente nel nostro territorio», spiega il sindaco di Osilo, Giovanni Ligios.
Le aree di intervento sono tante. «La collaborazione tra il PLUS e la Featuring S.R.L. Società Benefit si esprimerà con il contributo costante alla diffusione dei principi etici del lavoro, alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità, al benessere sociale, al coinvolgimento dei portatori di interesse, alla valorizzazione delle risorse umane e alla trasparenza; mediante l’individuazione e la valutazione congiunta delle persone da inserire nei piani di formazione; tramite la definizione, la progettazione e la strutturazione dei mezzi e dei percorsi di crescita adeguati», conclude il primo cittadino di Osilo.  Nell’Ambito Anglona-Coros-Figulinas l’individuo è al centro di tutto e il futuro è creativo.
«D’altra parte – dice Ivan Foina della Featuring S.R.L. Società Benefit – l’innovazione sociale è un viaggio di scoperta.»