11 September, 2024
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Primo test precampionato, questo pomeriggio, per il nuovo Carbonia di Andrea Marongiu (Eccellenza), sul campo del Villamassargia di Titti Podda (Promozione). E’ finita 6 a 2, con 7 goal maturati nel secondo tempo, dopo che i primi 45′ si erano conclusi sull’1 a 0, con un goal realizzato su calcio di rigore da Samuele Curreli. Il Carbonia, con tre settimane di preparazione nelle gambe, si è presentato con quasi tutti i nuovi acquisti in campo fin dall’inizio; il Villamassargia, ancora in costruzione sul mercato, ha affrontato l’impegno con soli cinque giorni di preparazione nelle gambe.

Entrambi gli allenatori hanno avuto modo di fare le prime verifiche del lavoro fin qui svolto, ma il test era sicuramente più importante per il Carbonia, a otto giorni dall’esordio in Coppa Italia, nell’andata degli ottavi di finale, in programma sul campo della San Marco Assemini ’80. Andrea Marongiu ha impiegato fin dall’inizio due giovani in prova, il 20enne attaccante gambiano Suku Kassama Sariang e l’esterno basso 18enne Gioele Zedda. Entrambi, quasi certamente, verranno tesserati la prossima settimana.

In avvio di secondo tempo, con il punteggio sull’1 a 0, i due tecnici hanno iniziato l’attesa girandola di sostituzioni ed il Carbonia ha realizzato subito altri due goal, il primo con Alessio Figos, sugli sviluppi di un ottimo spunto sulla destra di Gioele Zedda, il secondo con Luca Orgiana, appena entrato in campo. Di Daniele Contu, autore di una doppietta, e ancora di Luca Orgiana, gli altri tre goal del Carbonia. Per il Villamassargia ha realizzato una doppietta, sugli sviluppi di due calci rigore, entrambi respinti da Marco Rubbiani, il neo acquisto Pierluigi Achenza.

 

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Le operazioni di spegnimento dell”incendio sviluppatosi in località Gasparro-Spalmatore, nell’Isola di San Pietro, si sono concluse alle ore 15.10, le operazioni di bonifica con i mezzi a terra si sono protratte fino alle ore 16.55. Le fiamme sono partite dopo mezzogiorno, sono intervenuti tre elicotteri (due leggeri provenienti dalle basi del Corpo forestale di Pula e Marganai ed uno pesante biturbina di stanza presso la base operativa di Fenosu-Oristano), volontari della Lavoc e dell’AssoSulcis di Sant’Antioco, del Corpo forestale della stazione di Sant’Antioco vigili del fuoco, Guardia costiera, Polizia municipale, carabinieri ed il sindaco, Salvatore Puggioni. L’imponente schieramento di uomini e mezzi ha consentito di scongiurare il pericolo per alcune case, prossime al fuoco. Le fiamme hanno distrutto due ettari di macchia mediterranea evoluta. L’incendio è partito poco oltre l’isola ecologica di zona, innescatosi presumibilmente da rifiuti abbandonati.

L’incendio ha percorso una superficie di circa 2 ettari coperta da macchia mediterranea evoluta.

Il filmato e le fotografie allegate sono di Simone Repetto.

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Le “lollas” – casette storiche – di un villaggio disabitato attorno a un nuraghe si trasformeranno per un weekend di fine agosto in padiglioni, palchi musicali, musei, sedi di laboratori interattivi e convegni. È l'”Expo della musica sarda”, ovvero “Is sonus de is perdas fittas” che animerà il micro centro attorno alla chiesa di San Simone a dieci chilometri da Escolca – nel sud Sardegna – dal pomeriggio di sabato 31 agosto alla sera di domenica primo settembre (l’ingresso giornaliero ha un costo di 5 euro). L’evento – organizzato dall’associazione culturale Iscandula, in collaborazione con la Pro loco di Escolca – è dedicato alla memoria di Antonello Trudu (cultore di musica sarda del paese). Un evento pionieristico nel suo genere che punta al dialogo tra realtà istituzionali come il Conservatorio e le tante scuole di launeddas attive da decenni. Un luogo di confronto tra poeti, suonatori itineranti (organetto, launeddas, benas, fisarmonica) ed il pubblico. Un percorso che si snoda tra mostre fotografiche, dibattiti di archeoastronomia, prove pratiche con gli strumenti tradizionali della musica sarda affiancati dai Maestri, concerti e infine – ogni sera – Bell’Arrosa, un ballo sardo collettivo sotto le stelle di fine estate nella prima e unica discoteca dedicata alle danze isolane. Il tutto arricchito dalla presenza del noto fotoreporter nazionale Uliano Lucas, da concerti e performance improvvisati nonché dai servizi del punto ristoro.
Il programma. In apertura, alle 17.00, di sabato 31 agosto i saluti del sindaco di Escolca, Eugenio Lai e del presidente della Pro loco, Aldo Piras. Il padrone di casa Dante Olianas, presidente dell’associazione Iscandula e direttore artistico, presenterà brevemente il programma e l’idea di partenza: la prima fiera della musica sarda, un luogo di scambio e di crescita per addetti ai lavori ma anche per i profani. Alle 17.30, il primo degli incontri del sabato che saranno coordinati dal giornalista Pier Sandro Pillonca, il tema è archeologia e archeoastronomia: interverrà Arnold Lebeuf (ex docente di Storia delle Religioni a Cracovia) con un contributo su Il pozzo di Santa Cristina, un osservatorio lunare; a seguire Mauro Peppino Zedda – archeoastronomo di Isili, autore di diverse pubblicazioni sulla civiltà nuragica – con Il significato astronomico dei nuraghi e L’allineamento del nuraghe del villaggio di Nuraxi al solstizio estivo. Alle 18.00, si discute di sviluppo con gli imprenditori locali, per una sessione di interventi dal titolo Idee e pratiche per lo sviluppo del territorio. Parleranno Viviana Sirigu, responsabile del panificio Kentos, Artemio Olianas, responsabile delle cantine Olianas di Gergei, Paolo Cortis, responsabile di Zafferano Cortis di Villanovafranca; in chiusura ancora Dante Olianas dialogherà su Le potenzialità turistico-culturali del villaggio di Nuraxi.
Domenica pomeriggio primo settembre si continua con gli appuntamenti moderati da Enzo Vacca noto Liboriu (artista e socio fondatore di Iscandula). Il via alle 17.00, con il convegno “La musica sarda nella scuola italiana”, interverranno Giorgio Sanna e Gianluca Floris, rispettivamente direttore e presidente del Conservatorio di Cagliari. Il primo illustrerà “Il ruolo istituzionale dei Conservatori nella valorizzazione della cultura del territorio”, il secondo scenderà nei dettagli con “L’esperienza della classe di Launeddas al Conservatorio di Cagliari”. In chiusura Paolo Zedda – ex consigliere regionale e primo firmatario della legge 22/2018 sulla disciplina della politica linguistica regionale – parlerà de “Una tutela della lingua sarda e delle arti proprie della Sardegna”. Dalla lingua sarda all’antropologia, alle 18.00, con “La Sardegna di Bentzon”, il più importante studioso della musica sarda. L’intervento di Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia dell’Università di Cagliari si concentrerà su: “Bentzon nella ricerca sulla musica sarda”, è quindi la volta di Uliano Lucas che analizzerà – da fotoreporter – “La Sardegna nelle foto di Bentzon dal ’55 al ’65”; a seguire la testimonianza di Christian Ejlers, compagno di viaggio di Andreas Bentzon con: “La Sardegna degli anni ’50 vista da due giovani intellettuali danesi”. Infine, “Un omaggio a Bentzon”, a cura di Paolo Frau, ex assessore della Cultura del comune di Cagliari.

Le attività. In alcune “lollas” del villaggio sarà visitabile la mostra fotografica Nimbus con gigantografie, sagome e i formati 50 x 50. Sono tutte riproduzioni degli scatti dell’antropologo danese Bentzon realizzate tra il 1955 e il 1965. Una lolla in particolare sarà dedicata al rapporto stretto tra il danese con il Maestro di Villaputzu che suonava ad Escolca per il carnevale, Antonio Lara: un viaggio attraverso foto e lettere. Alle 19.30 di sabato e domenica una guida d’eccezione: il fotoreporter di fama internazionale, Uliano Lucas.
In altre lollas ancora musica dal vivo con l’opportunità di interagire insieme ai Maestri-costruttori. Nei laboratori: launeddas (Franco Melis, Luciano Montisci, Peppe Cuga, Giancarlo Seu, Nino Mura ed Ignazio Olianas), sonallas ossia campane (Ignazio Floris, da Tonara), set di campanacci (Pitano Perra), tamborra-tamburo (Gavino Sedda, Gavoi), benas e altri oggetti sonori (Mondo Usai, Seneghe). Chiudono il cerchio con la voce che si fa strumento il gruppo tenore Su cuntrattu di Seneghe che si esibirà il 31 agosto, mentre i cantori Filippo Urru e Rossano Cardia (basciu e contra) accompagneranno i poeti Paolo Zedda e Severino Monni si potranno ascoltare il primo settembre.
Vibrazioni del passato: nella lolla numero 4 (dentro il nuraghe) si potranno osservare da vicino le repliche degli strumenti dei bronzetti nuragici. Non solo una semplice esposizione: si potrà sentire il loro suono, da confrontare con quello di altri strumenti del Mediterraneo. Il laboratorio è a cura di Pitano Perra (esperto costruttore di strumenti musicali di Maracalagonis).
Spazio alla sperimentazione musicale sotto la guida dei Maestri di launeddas arrivati dal Campidano, dal Sinis e dal Sarrabus sulla scia di corsi e scuole già avviate. Le lollas diventano così punti di contatto tra le scuole di musica di Gigi Arisci (Cagliari), Stefano Cara (Sinnai), Andrea Pisu e Giancarlo Seu di Villaputzu, Stefano Pinna (Cabras), Orlando Mascia (Maracalagonis, Capoterra e Villa San Pietro), Franco Melis (Tuili), Bruno Camedda (Musei, Maracalagonis, Santadi, Siliqua, Elmas e Ussana).
Musica e poesia saranno anche itineranti grazie al gruppo di artisti in movimento: il tenore Su cuntrattu de Seneghe, i poeti Severino Monni e Paolo Zedda insieme al cantante Alberto Zucca; alle launeddas Peppe Cuga, Franco Melis, Nino Mura, Paolo Olianas e Giancarlo Seu che suonerà anche la fisarmonica insieme a Marcello Caredda. All’organetto diatonico Luca Schirru.
La locandina dell’evento è stata realizzata da Massimo Congiu Carboni, suonatore di launeddas, architetto e grafico.

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Sedici milioni di euro per la progettazione della Ciclovia della Sardegna e per la realizzazione del primo lotto dell’opera. L’assessorato regionale dei Lavori pubblici ha ottenuto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’inserimento di una parte consistente della rete ciclabile regionale (1.200 km) nel Sistema Nazionale delle Ciclovie, con l’assegnazione di 16.662.512,36 di euro per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia della Sardegna. Il finanziamento si aggiunge ai 15 milioni già stanziati, di cui 8 di fondi regionali e 7 di fondi POR.

I 1.200 chilometri sui quali si dipana la Ciclovia – oggetto di finanziamento da parte del Mit – sono compresi nei 2.200 chilometri complessivi di rete ciclabile della Sardegna, sviluppata su 52 itinerari che interessano tutta l’Isola. «Raccolgo il testimone da chi mi ha preceduto con l’obiettivo di legittimare la mobilità ciclistica e le ciclovie come oggetto strategico delle politiche regionali – spiega l’assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia –La Sardegna è stata la prima regione d’Italia ad essersi dotata di un Piano regionale  della mobilità ciclistica coerente con la legge nazionale sulla mobilità ciclistica. Il finanziamento di oltre 16 milioni consentirà alla Regione in collaborazione con Arst, in qualità di soggetto attuatore per conto della Regione, di rispettare i tempi stabiliti, ovvero la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economico della Ciclovia della Sardegna entro il 31 dicembre 2020 e testimonia la volontà di dare dignità particolare alla mobilità ciclistica come forma di trasporto sostenibile». Il progetto di fattibilità tecnico-economico, con l’individuazione del tracciato del primo lotto da realizzare, verrà sottoposto entro quella data al ministero delle Infrastrutture per l’approvazione.

Attualmente l’Assessorato, oltre ad essere impegnato nell’attività di coordinamento e supervisione della progettazione della Ciclovia della Sardegna, sta curando il perfezionamento della procedura di inserimento della Ciclovia nei circuiti nazionale Bicitalia ed europeo Eurovelo (la Regione ha presentato la propria candidatura a settembre del 2018). Secondo l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia «dotarsi di un Progetto di territorio, ovvero di un piano che contempli forme alternative di mobilità e fare in modo che questo piano venga realizzato fa parte di una visione del futuro che poggia su pilastri di sostenibilità ambientale e che mira a promuovere il territorio valorizzando tutte quelle componenti e quei contesti che possano consentire nuove forme di turismo alternativo a quello balneare. Per fare questo, per creare nuove forme di sviluppo economico che siano anche un antidoto allo spopolamento, serve una infrastrutturazione di tipo leggero, da realizzarsi in chiave di collegamento tra le zone costiere e l’interno della Sardegna».

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Apertura con il botto per la kermesse turistica “L’isola in Vetrina” che ieri, 23 agosto, ha fatto registrare il pienone all’interno della grande area espositiva allestita nelle vie del paese. Pubblico numeroso per il concerto dell’artista Antonio Sorgentone, l’eccentrico pianista e cantante rock, vincitore del programma televisivo “Italia’s Got Talent” 2019.

Tra piazza Cala d’Oliva, via Asinara, lungomare Cristoforo Colombo e la zona del fortino”, l’area che sovrasta il piazzale Guardia Costiera e il porto nuovo, in tanti hanno potuto immergersi tra le tradizioni locali e gastronomiche della Sardegna rappresentate dai tanti espositori presenti.

Tante le produzioni che i visitatori hanno potuto scoprire, a partire da gioielli abilmente lavorati dagli artigiani isolani quindi ceramiche, coltelli, oggetti in sughero e oggetti d’arredo per la casa in pietra e bambole in pannolenci e feltro. Affollatissimi, come sempre, gli stand dedicati alla gastronomia dove i tanti turisti hanno potuto gustare i piatti dello street food dagli arrosticini alla pizza fritta, dalle frittelle alle fritture di pesce e ostriche quindi ancora prodotti tipici sardi, panadas e sospiri ma anche Andarinos, pasta e seadas. E ancora, torrone, dolci sardi, miele, liquori sardi, cocktail e birra artigianale.

Tra gli stand anche quello dell’Università di Sassari che ha portato a Stintino “Scienza in Piazza”, un assaggio dell’evento divulgativo e scientifico che ogni anno l’ateneo propone a Sassari.

Serata di grande musica, poi, con il pianista e cantante Antonio Sorgentone che, accompagnato dalla sua band, ha coinvolto il pubblico con un repertorio mix di musica Anni 50, R’n’R, boogie woogie, brani originali e classici swing italiani di grandi del passato come Renato Carosone o Fred Buscaglione.

Con lo spettacolo, grazie al suo carisma sul palco e alla sua bravura tecnica, il vincitore dell’edizione 2019 di “Italia’s Got Talent” ha conquistato il pubblico assiepato sulla gradinata della nuova piazza Cala d’Oliva.

Si replica oggi, 24 agosto, alle 18,30, con l’apertura degli stand espositivi, e poi alle 21.00, con lo spettacolo di Marco Bazzoni, in arte “Baz” che intratterrà il pubblico presente con gag e canzoni e sarà accompagnato da una band che lo supporterà durante l’intero spettacolo. A seguire djset con Fabrizio Solinas e Max Bove.

Domenica 25, sempre alle 18,30, l’apertura degli stand, alle 21.00 l’appuntamento conclusivo con la cantante americana Noreda Graves, voce solista di uno dei più prestigiosi cori gospel al mondo, The Anthony Morgan Inspirational Choir of Harlem, e di altre realtà internazionali. A chiudere della serata ancora djset.

L’Isola in Vetrina è promossa dal comune di Stintino e dall’assessorato al Turismo con la collaborazione dell’agenzia La Mirò.

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«Se i problemi della Sardegna si potessero risolvere con le parole, le giustificazioni, i discorsi eloquenti, il presidente Christian Solinas li avrebbe già risolti tutti, con un colpo di spugna. Purtroppo, le parole restano però sulla carta ed i cittadini sardi di soluzioni ancora non ne intravedono. Ciò che si intravede è invece il precipizio al quale si affacciano le tante vertenze sarde ancora aperte. Parlo di giustificazioni poiché il Governatore, davanti alla crisi di Governo è riuscito persino a definire quella del ministro Salvini ‘Una scelta coraggiosa. Di onestà intellettuale e di lealtà nei confronti dei cittadini’. Esattamente con queste parole, quattro giorni fa, il presidente Solinas, intervistato, ha trasformato l’azione sconsiderata di Matteo Salvini in un’opera di bene. Quasi un miracolo. Io credo che la scelta coraggiosa avrebbe dovuto farla da tempo lo stesso Governatore Solinas. Quale? Tralasciare le giustificazioni, le belle parole, i discorsi, rimboccarsi le maniche e mettere seriamente mano alle problematiche dei cittadini che lo hanno eletto.»

Così la capogruppo del M5S Desirè Manca introduce una delle tante problematiche ancora in attesa di risoluzione, che merita attenzione in questi giorni: la situazione del Pronto Soccorso di Sassari.

«Dalle tredici alle quindici ore di attesa per una visita al Pronto Soccorso. Queste sono le tempistiche che sono costretti a subire i cittadini – spiega Desirè Manca -. Non da oggi. Non soltanto nel periodo estivo, in cui data la presenza dei turisti il bacino d’utenza cresce considerevolmente. Non in rare situazioni di emergenza, ma tutto l’anno. Trecentosessantacinque giorni l’anno la situazione al Pronto Soccorso è al limite del collasso, e si è incancrenita da anni. Purtroppo, le problematiche crescenti che viviamo oggi sono soltanto il frutto di una programmazione carente che ha portato i tempi biblici d’attesa a divenire una costante.»

Desirè Manca, per una tempestiva risoluzione delle criticità evidenziate, chiede l’intervento dell’assessore della Sanità Mario Nieddu e sollecita la nomina del direttore dell’Aou di Sassari: «E’ necessario che l’Azienda Ospedaliero Universitaria venga dotata al più presto di un referente».

Come rappresentante del territorio, assieme alla Commissione Sanità, la capogruppo dei Cinque Stelle ha toccato con mano, attraverso la diretta testimonianza dei lavoratori dell’ospedale le problematiche attuali: «La struttura è inadeguata, questo è risaputo, ma il vero problema è l’esiguo numero di medici e infermieri in servizio, del tutto insufficiente a coprire quelle che sono le esigenze del bacino di riferimento. Questa carenza la paghiamo ovviamente a caro prezzo nel periodo estivo, in cui il maggior numero di pazienti da visitare sommato alle ferie dei medici che non vengono sostituiti, porta la situazione al limite della sopportazione. Il personale è allo stremo. Non è possibile continuare a pretendere che una sola persona debba affrontare carichi di lavoro che andrebbero redistribuiti su almeno 2 o 3 colleghi»

Desirè Manca, infine, ricorda all’assessore alla Sanità ed al Governatore Solinas che quello di Sassari è il secondo hub di tutta la Sardegna e che questo annoso problema sta diventato sempre più grave: «Il paziente che si reca al Pronto Soccorso ha bisogno di cure immediate, è un paziente sofferente. Chiedere che attenda una giornata intera per essere visitato non è corretto e ha già portato a episodi in cui i toni delle lamentele hanno reso necessario l’intervento del personale di guardia in servizio. Occorre intervenire subito e nominare con urgenza un direttore dell’AOU. Basta parole, basta giustificazioni, è ora di lavorare».

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Si conclude oggi la sesta edizione di Contemporary, Festival biennale di arte d’avanguardia organizzato dall’associazione Brebus che ha animato il piccolo paese di Donori con musica, cultura e arte visiva insieme a momenti d’incontro pubblico e dibattito con ingresso gratuito.

Anche questa sera le performance musicali, per lo più notturne, avranno luogo nello spazio concerti della chiesa di Sa Defenza e nelle strade del paese saranno presenti le opere dei nove artisti in residenza, opere non convenzionali realizzate dalla connessione con i luoghi, espressioni d’arte che dialogano con gli spazi, l’atmosfera e gli abitanti del paese basate sull’ascolto, il confronto, l’accoglienza, la curiosità e la condivisione. Tutti gli appuntamenti del festival sono registrati per esser trasmessi in differita da Radio Arte media partner del Contemporary 2019 su www.radioarte.it , importante piattaforma online di musica e pratiche artistiche sperimentali. Gli artisti in residenza dell’edizione del 2019 sono Mohsen Baghernejad, Elisa Desortes, Daniela Frongia, Yonel Hidalgo, Jose Iglesias, Cristina Pancini, Arthur Piquer, Capucine Vever e Vittoria Soddu.

Significative le azioni dal vivo delle artiste Cristina Pancini, Vittoria Soddu ed Elisa Desortes. Cristina Pancini ha realizzato “La terra è bassa”, una telefonata pubblica, trasmessa dal “Bando” comunale e udibile nello spazio esterno cittadino, che racconta in sintesi il frutto di oltre 20 interviste svolte dall’artista agli abitanti donoresi durante la precedente settimana di residenza; Vittoria Soddu ha realizzato C14H9Cl5, una partita con bocce prodotte in terra cruda – materia caratteristica di Donori – che richiama un passato recente di campagne anti-malariche, ma anche di socialità ed aggregazione nel campo bocce nel lato dell’Ex Montegranatico; Elisa Desortes ha realizzato Treasure Hunt, una caccia la tesoro, che ha come scenario le zone circostanti l’edificio dell’Ex Montegranatico, e che ha come fondamento lo scambio e la possibilità di vedere con occhi diversi il paesaggio urbano di Donori.

Maurizio Coccia, critico e docente di Storia dell’Arte Contemporanea e curatore del festival durante l’inaugurazione del festival ha dichiarato che «anche quest’anno Il Contemporary ha rappresentato una proposta alternativa dell’arte rispetto alle tante offerte artistiche già presenti. L’arte può essere stimolante e vivace, non è detto debba essere piacevole, accomodante, attraente o affascinante. Il Contemporary ha mantenuto la sua forte radicalità perché vuole andare oltre l’ovvio e superare la paura di conoscere, incontrare, il dubbio, la riflessione, la contraddizione tra diversi punti di vista e in particolare le contraddizioni presenti in una società dominata dall’indifferenza, l’egoismo e la precarietà delle coscienze».

Per l’ideatore e curatore del festival, Roberto Follesa: “L’arte che ha offerto il Contemporary 2019 durante le tre giornate, è arte che vuole prendere posizione in maniera forte e non cerca, necessariamente, il consenso del pubblico. Ciascuno dei nove artisti di differenti culture, anche internazionali, hanno organizzato un’opera al termine della loro residenza artistica, una forma d’arte complessa. Un piccolo paese come Donori è diventato un laboratorio di ricerca che sperimenta nuovi orizzonti, un piccolo laboratorio funzionale proprio perché Donori è un paese piccolo e che ci permette di arrivare in contatto con il luogo, lo spazio e le persone insieme alla loro complessità”.

Il 22 agosto, primo giorno del festival, dopo l’inaugurazione e la presentazione delle opere degli artisti nella sala dell’ex Montegranatico, l’artista di fama internazionale Petr Davydtchenko ha svolto la sua presentazione personale, definita Lecture. A ogni edizione il Contemporary invita uno studioso a confrontarsi in pubblico con i temi centrali dell’arte, della cultura, dell’esistenza. L’artista russo ha presentato la sua ricerca che documenta tre anni di sopravvivenza cibandosi di soli animali uccisi dalla strada. Riflettendo sui nuovi modelli economici e sul sistema neoliberista, l’artista ha analizzato le sottoculture giovani europee: codici estetici, le loro ritualità violente e la rappresentazione architettonica delle strutture di potere politico. Paure, violenza, implosione delle gerarchi sociali sono alcune delle motivazioni che hanno spinto l’artista a rifiutare la società capitalistica – in particolare i prodotti dell’industria alimentare – vivendo esclusivamente di residui della società: appunto, frutta e verdura scartata, animali investiti e uccisi in strada.

Per Pietro Marchi che guida la Cantina Sa Defenza di Donori con suo fratello Paolo Marchi e sua sorella Anna Marchi: «La nostra Cantina è uno storico partner del Contemporary, grazie alla nostra collaborazione con Skepto International Film Festival una rassegna dedicata ai cortometraggi, nei tre giorni di festival, nello spazio concerti di Sa Defenza e anche questa sera, sarà proiettata la selezione di cortometraggi dal progetto heroes 20.20.20 della Fondazione Sardegna Film Commission dedicati a numerosi temi legati al concetto della sostenibilità, efficienza energetica, mobilità sostenibile, bioarchitettura e nuove ruralità”.

Il 23 agosto Contemporary ha ospitato un vivace e partecipato confronto sulle pratiche nella salute mentale e sull’abuso dei farmaci psichiatrici nell’ex Monte Granatico di Donori. Confronto pubblico organizzato con la collaborazione della rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2019, “le vie della gentilezza”, dell’Asarp, associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica, e Radio Onde Corte, prima radio della salute mentale in Sardegna e media partner dell’edizione 2019 del Contemporary. Hanno partecipato Alessandra Fanti, Poetessa e ambasciatrice di gentilezza he ha letto alcune poesie sull’istituzionalizzazione degli esseri umani; Giuseppe Tibaldi, psichiatra e curatore dell’edizione italiana dei libri inchiesta “Indagine su un’epidemia. Lo straordinario aumento delle disabilità psichiatriche nell’epoca del boom degli psicofarmaci» e «Medicine letali e crimine organizzato. Come le grandi aziende farmaceutiche hanno corrotto il sistema sanitario» di Peter Gotzsche; Alessandro Coni, direttore del Dipartimento Salute Mentale – Zona Sud di ATS; Gisella Trincas presidente nazionale dell’UNASAM e regionale dell’ASARP. Per Giuseppe Tibaldi: «Siamo di fronte ad una peste moderna cresciuta in dimensioni ed estensione sempre più importanti negli ultimi 50 anni e che ogni giorno trasforma in invalidi adulti e bambini. Numeri allarmanti che rappresentano una vera e propria epidemia che ha rimodellato la società degli ultimi 25 anni attraverso un manuale che ha determinato la cultura della centralità del farmaco. Questi libri inchiesta sono utili anche per una riflessione sul nostro sistema della salute mentale in Italia e in Sardegna. Una riflessione sullo stato di quel grande processo di cambiamento e trasformazione iniziato con la legge di riforma psichiatrica 180».

Nella serata di ieri, alla Cantina Sa Defenza di Donori dei fratelli, Pietro, Paolo ed Anna Marchi, storico partner del Contemporary, si è svolta la partecipata performance Frammenti asistematici di filosofia – ‘Scrivere cancellando’. Testo e lettura di Sebastiano Giacobello con improvvisazioni sonore di Roberto Follesa. “Un titolo paradossale, ma forse è ciò che appare tale nel campo percettivo dell’occidentato e cioè di quell’essere perfettamente radicato dentro la propria presunzione di sapere”, così ha definito la performance Sebastiano Giacobello che da circa trent’anni è impegnato nella ricerca musicologica volta ad approfondire problematiche riguardanti, sia l’ambito estetico filosofico della musica antica e della musica contemporanea, sia l’ambito del teatro musicale, attualmente è docente di Storia della Musica e Filosofia della Musica.

Il Programma dell’ultima giornata:

Questa sera, alle ore 18.00, Fallire ancora, fallire meglio – Tavola rotonda finale aperta al pubblico (Ex Montegranatico). Nella Chiesa Sa Defenza, alle ore 22.00 Adele Madau, alle ore 22.45 Marco Salaris, alle ore 23.30 Arthur Piquer e, alle ore 24.00 Curios & Sascha – Dj Set (All night long).

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Tre elicotteri regionali del Corpo forestale (2 leggeri e 1 Super Puma) provenienti dalle basi operative di Marganai – Pula – Fenosu stanno intervenendo su un incendio in agro del comune di Carloforte, in località Case dei Benedetti, presso Cala dello Spalmatore. L’incendio sta interessando una superficie a macchia mediterranea ed incolti.

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Sant’Antioco.

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Zen Circus

Ci saranno Roy Paci, Zen Circus, Marina Rei, Ensi, Giuseppe Cederna e molti altri nella 14a edizione di “PeM! Parole e Musica in Monferrato”, la rassegna piemontese di incontri e musica tra San Salvatore Monferrato, Valenza e Lu Cuccaro Monferrato, in programma dal 25 agosto (con gli Zen Circus) al 3 ottobre. Una calendario di appuntamenti di qualità, a ingresso gratuito, in luoghi di grande fascino tra le colline del Monferrato, sito Unesco, in provincia di Alessandria, a un’ora da Torino, Milano e Genova.

Cuore della rassegna saranno una serie di incontri con artisti di primo piano della musica italiana, che si racconteranno accompagnati da una manciata di canzoni al Parco della Torre di San Salvatore Monferrato.

Si tratta di The Zen Circus, portabandiera del miglior rock italiano e reduci quest’anno dal successo a Sanremo (in programma in apertura, il 25 agosto); Giovanni Truppi, personaggio geniale e unico della nuova scena cantautorale e indie (il 3 settembre); Marina Rei, una vera musicista oltre che un punto fermo della canzone del nostro Paese (il 10 settembre); Roy Paci, trombettista e musicista di levatura internazionale, artefice di vari brani di successo (il 17 settembre); Ensi, rapper di grande notorietà, considerato il più grande freestyler italiano (il 20 settembre). Gli artisti saranno intervistati dal direttore artistico di PeM, Enrico Deregibus.

Ma quest’anno sarà fitto anche il calendario degli appuntamenti che mescolano la musica con altro. Il 26 agosto a Villa Genova a San Salvatore ci sarà una serata dedicata a Fausto Coppi con il giornalista di Repubblica Maurizio Crosetti, il critico letterario Giovanni Tesio e le canzoni degli anni Cinquanta e sul ciclismo, mentre il 30 agosto toccherà a una camminata letteraria (con partenza alle 19.30 da Salcido di San Salvatore e un percorso che si snoderà fra San Salvatore e Lu Cuccaro) con l’attore Giuseppe Cederna intitolata “Di passi e di respiri”. Valenza ospiterà invece due momenti della rassegna il 22 settembre e il 3 ottobre. Il primo (alle 18.30 all’Agriturismo Cascina Nuova, Strada per Pavia), intitolato “Outside to inside”, sarà una conversazione sull’arte con Maria Luisa Caffarelli ed Antonio De Luca e con gli interventi musicali di Carlot-ta, pianista e cantautrice di forte personalità e talento. Il secondo, “La Sicilia di Camilleri”, vedrà protagonista la musica della cantautrice Francesca Incudine (vincitrice della Targa Tenco 2018 nella sezione dialetto) e il ricordo e le letture dello scrittore recentemente scomparso. La serata sarà al Centro comunale di Cultura.

In un ulteriore appuntamento, il 27 settembre, la Fondazione Capellino, che presto inizierà a San Salvatore i lavori di recupero urbanistico e agricolo-paesaggistico della sua futura sede a Villa Fortuna, inviterà il pubblico in questo meraviglioso scenario presentando in un open day dalle 11 alle 21 progetti di agricoltura sostenibile, con le musiche e i racconti di ospiti che il fondatore, Pier Giovanni Capellino, accoglierà sotto gli alberi secolari della villa.

PeM !” è diventata ormai un punto di riferimento a livello nazionale, come dimostrano i tanti artisti che vi hanno partecipato, nomi come Nada, Luca Barbarossa, Ghemon, Ex-Otago, Frankie Hi Nrg Mc, Irene Grandi, Diodato, Giorgio Conte, Vittorio De Scalzi, Massimo Bubola, Francesco Baccini, Pino Marino, Zibba e, in ambiti non musicali, Guido Catalano, Ernesto Ferrero, Rosetta Loy, Gianluigi Beccaria, Natalino Balasso, Guido Davico Bonino, Anita Caprioli.

A coadiuvare nella direzione artistica Enrico Deregibus è Riccardo Massola, ideatore della manifestazione nel 2007.

 

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Appuntamento “in trasferta” per il Festival Nuoro Jazz, il cartellone di concerti che affianca, giorno per giorno, le attività didattiche del trentunesimo Seminario Jazz in corso nel capoluogo barbaricino fino a venerdì prossimo (30 agosto). Questa sera la manifestazione pianta le tende a Onanì, il piccolo paese a una quarantina di chilometri da Nuoro: di scena in piazza Funtana Manna, con inizio alle 21.00, un quartetto originale intestato al pianista e trombettista Dino Rubino, titolare della classe di tromba ai Seminari jazz nuoresi, affiancato da altri tre docenti degli stessi corsi: il sassofonista Emanuele Cisi, il contrabbassista Paolino Dalla Porta ed il batterista Stefano Bagnoli.

Siciliano di Biancavilla, classe 1980, Dino Rubino ha iniziato a studiare pianoforte classico al Conservatorio di Catania nel 1991 prima di dedicarsi alla tromba, tre anni più tardi, dopo aver visto suonare Tom Harrell (il grande trombettista statunitense atteso proprio a Nuoro, da lunedì a giovedì prossimi, per tenere col suo quartetto una masterclass ai Seminari jazz e un concerto, mercoledì 28). Vincitore del premio Massimo Urbani, nel 1998, come miglior talento nazionale emergente, nel 2000 Furio Di Castri lo chiama a far parte del progetto “Giovani artisti d’Europa“, con cui suona per un paio d’anni tenendo concerti in Italia e all’estero. Nel 2001 ricomincia lo studio del pianoforte e decide di abbandonare la tromba, che riprenderà comunque a suonare sei anni dopo. Nel 2008 entra nel gruppo del sassofonista Francesco Cafiso, col quale collabora per cinque anni incidendo sei dischi. Nel 2009 si diploma in pianoforte e inizia la specialistica in jazz al Conservatorio di Messina dove si laurea nel 2012. Leader dell’On Air Trio con Paolino Dalla Porta al contrabbasso ed Enzo Zirilli alla batteria, e di Kairos, un progetto con Giuseppe Mirabella, Riccardo Fioravanti, Adam Nussbaum più un ensemble di quattro fiati, Dino Rubino collabora in duo con Paolo Fresu, che nel 2011 lo ha convocato a far parte della sua etichetta discografica, la Tuk Music, che ha pubblicato quattro album a suo nome e il più recente “Tempo di Chet”, cooprodotto con lo stesso Paolo Fresu e Marco Bardoscia, in cui è raccolta la colonna sonora dell’omonimo spettacolo teatrale dedicato alla leggendaria figura di Chet Baker.

Dino Rubino (ph © Roberto Cifarelli)