9 September, 2024
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Le lavoratrici e i lavoratori della RWM ITALIA Spa stabilimento di Domusnovas, riuniti in assemblea, hanno espresso sia la loro preoccupazione sia il loro malumore, a seguito della decisione attuata dal Governo Nazionale, che, nell’immediato ha già causato la perdita di numerosi posti di lavoro. Nuovi disoccupati che non sono mai stati posti al centro di discussioni da parte di esponenti del governo in questi mesi.

«Lavoratrici e lavoratori che già dal primo agosto non avranno più né un posto di lavoro né uno stipendio – si legge in una nota della RSU di fabbrica -. Una situazione paradossale, inverosimile e vergognosa, “il governo ci toglie il lavoro”, ci lascia a casa additandoci come i responsabili dei conflitti internazionali, mortificando il nostro Lavoro che svolgiamo con grande serietà e professionalità.»

«Siamo preoccupati per quello che nel futuro prossimo saranno le decisioni della proprietà, che a causa di un’assenza di programmazione da parte del Governo sull’industria bellica, possa decidere di non attuare gli investimenti già programmati fino ad arrivare ad un totale disimpegno nel nostro territorio, il Sulcis Iglesiente, già martoriato e penalizzato da scellerate precedenti decisioni politiche. Decisioni che non porteranno certo alla risoluzione del conflitto e su cui il governo poco o nulla ha fatto.

Chiediamo al Governo Nazionale, oltre ai proclami a senso unico sui social, nella persona del ministro del lavoro – conclude la RSU della RWM ITALIA Spa -, di assumersi le proprie responsabilità e di adoperarsi affinché trovi le dovute soluzioni a tutela dei posti di lavoro di un’azienda che oggi “rappresenta un assetto strategico di rilevanza nazionale”, cosi come altre aziende dello stesso settore ben più strutturate e su cui nessuno mette in discussione il loro operato.»

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A seguito dell’esecuzione dei lavori per la realizzazione di alcune griglie per la raccolta delle acque piovane in via Villa di Chiesa, dalle ore 8.00 di lunedì 5 agosto 2019 sino al termine dei lavori, il traffico verrà regolamentato mediante l’istituzione:

• del senso unico in uscita dalla città, nel tratto della via Villa di Chiesa compreso tra la “rotonda per il market Conad” e la “rotonda per il market Iper Pan”.

• del senso obbligatorio a destra per l’ingresso alla città verso il “centro” nella rotonda in ingresso alla via Giuseppe Impastato, proseguendo per la via Paolo Borsellino.

I mezzi ed i pedoni in uscita dalla città potranno quindi percorrere normalmente la via Villa di Chiesa, mentre i mezzi ed i pedoni in entrata verso la città dovranno deviare alla rotonda in ingresso alla via Giuseppe Impastato e proseguire lungo via Paolo Borsellino fino al quartiere Col di Lana.

Nella zona dei lavori, prima dell’inizio degli stessi, verrà collocata la prevista segnaletica verticale e verrà predisposta un’adeguata protezione dell’area occupata dall’intervento tramite transenne o altri mezzi idonei previsti dalla vigente normativa.

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Prosegue a ritmi serrati il cammino della ventesima edizione del “Festival dei tacchi”, con la guida sicura di Cada Die Teatro. Domani, domenica 4 agosto, alle 11.00, nella Biblioteca comunale di Jerzu Marco Baliani sarà impegnato nel secondo dei suoi Incontri: ogni volta che si racconta una storia, parte prima.

In serata la Stazione Dell’Arte di Ulassai accoglie alle 19.00 Giancarlo Biffi, che, accompagnato dalle sonorità multiple della chitarra di Paolo Angeli, porterà in scena ROSMARINO, MA TU MI VUOI?, nuova produzione di Cada Die Teatro. Il direttore artistico del Festival dei Tacchi racconterà la storia tratta dall’omonimo suo libro, il quinto della serie dedicata al gufo Rosmarino (disegno luci di Emiliano Biffi, suono di Matteo Sanna). Una tenera storia d’amore e gelosia fraterna per piccoli lettori, narrata per immagini dalle tavole di Valeria Valenza. “Cosa succede nella famiglia di Gufo Rosmarino, se da un uovo di cioccolato salta fuori un cagnolino? Brillo, occhioni neri e splendenti, sembra piacere a tutti ma non a Rosmarino. Da dove viene? E chi è la sua mamma? “Mamma gufo non può essere… Lei è la nostra!”. Che rabbia, meglio scappare piuttosto che stare nel nido assieme a quel rubamamma…”, così Giancarlo Biffi nelle sue note. E ancora: «Una nuova avventura per Gufo Rosmarino, un’altra prova che la vita gli riserva lungo il sentiero dello stare al mondo, nella difficoltà del crescere. Rosmarino è il gufetto che tutti vorremmo per amico, il fratellino coraggioso che riesce a trasformare ogni difficoltà in una formidabile occasione di avventura. Rosmarino ha la saggezza spavalda dei piccoli nel mondo dei grandi, vede le cose con gli occhi della semplicità e per questo riesce a trovare la soluzione giusta ad ogni problema. In questa nuova avventura accade che un giorno nel nido della famiglia dei gufi giunga un nuovo venuto e che il nuovo venuto si metta a chiamare mamma la madre dei fratellini gufetti e che la cosa, a un gufetto seppur simpatico e coraggioso come Rosmarino, non vada per niente bene… Mamma gufo alla fine ritroverà suo figlio Rosmarino, dopo averlo perduto lo riporterà al nido, al centro del cuore».

Alle 21.30 sbarcherà alla Stazione dell’Arte di Ulassai Gardi Hutter, svizzera, ritenuta la clown più celebre del mondo, che dal 1981 gira mezzo globo con il suo teatro clownesco (ha raggiunto a oggi le 3.600 rappresentazioni in ben 33 paesi). Al Festival porterà La Sarta (chiaro il riferimento, non casuale, all’arte, ai “fili”, di Maria Lai), che si avvale della messa in scena di Michael Vogel (di Familie Flöz, nota compagnia teatrale berlinese), della musica di Franui (suono: Dirk Schröder; video: Andreas Dihm; scenografia: Urs Moesch/Fausto Milani; luci: Reinhard Hubert; spalla: Ferruccio Cainero).

Il mondo della protagonista è il tavolo della sartoria. Sbirciando tra gli occhielli si intravede la stoffa di mille racconti. Tra bambole di pezza e manichini danzanti, Gardi Hutter cuce la trama dello spettacolo senza risparmiare sforbiciate e cattiverie. Nella scatola da cucito si aprono abissi e con così tanti rocchetti perfino il destino può perdere il filo… Gardi Hutter e Michael Vogel creano un pezzo teatrale sulla finitezza dell’essere e l’infinito del gioco. Al di fuori del tempo.

La Hutter si è formata all’Accademia di Teatro a Zurigo. Nei suoi spettacoli quasi privi di parole crea dei piccoli universi assurdi in cui i suoi personaggi combattono con coraggio – ma invano – alla ricerca della felicità. La loro situazione tragicomica viene esposta in modo spietato e crudele, creando però nel pubblico il massimo del divertimento. I suoi luoghi di recitazione sono i più disparati: dai teatri stabili alle ex-fabbriche, da grandi palchi ai centri culturali, dai festival alle favelas.

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Anche i giovani di Libera, arrivati da tutta Italia all’Asinara per partecipare in questi giorni ad un campo di formazione sui temi della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, hanno voluto condannare l’atto intimidatorio ai danni dell’imprenditore a cui ignoti hanno distrutto nei giorni scorsi il trenino turistico, attivo nell’isola. «Non basta commuoversi, bisogna muoversi. Noi giovani di Libera non restiamo indifferenti davanti a questi atti deplorevoli. L’unico incendio che deve ardere è quello delle idee che ispirano il nostro impegno. Non spegnerete mai la nostra voglia di reagire». Sono queste le parole che si leggono in un cartellone che ieri i giovani hanno lasciato nei pressi del mezzo distrutto, «un gesto simbolico di ribellione ad un atto che colpisce l’Asinara e che ci ricorda che in Sardegna se non esiste la mafia, esiste di sicuro una mentalità mafiosa che danneggia la nostra società e contro cui tutti dobbiamo mobilitarci», spiega Giampiero Farru, referente regionale di Libera Sardegna.

Come ogni anno, l’associazione Libera contro la mafie, fondata da don Luigi Ciotti nel 1995, organizza centinaia di campi estivi in tutta Italia, aperti a giovani che vogliono approfondire i temi della legalità e della giustizia. Il campo che si tiene all’Asinara è particolarmente significativo perché nell’Isola nel 1985 i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si “autoreclusero” per preparare il maxi processo a Cosa Nostra, ed è nel supercarcere che fu anche condotto dopo la sua cattura nel 1993 il “capo dei capi” Totò Riina. È quindi un luogo simbolo della lotta alla criminalità nel nostro paese, che viene rievocata anche nella mostra allestita da Libera negli spazi dell’ex bunker e che ricorda le tante vittime innocenti della mafia.

A condurre i visitatori nella struttura penitenziaria dismessa sono proprio i giovani partecipanti al campo, in un percorso che propone pannelli, fotografie, manifesti esplicativi delle realizzazioni dell’associazione, insieme alle sagome che ricordano coloro che hanno pagato con la vita il loro impegno a favore della democrazia, della giustizia e della legalità.

La mostra, organizzata nell’ambito dei campi “Solitudini, memorie, narrazioni” e guidata dai volontari di Libera, sarà visitabile dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni fino al 12 agosto e poi ancora tra il 19 ed il 25 agosto.

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Nuovo appello del capogruppo del M5S Desirè Manca ed il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa all’assessore dell’Agricoltura Murgia per sollecitare gli interventi necessari a garantire quanto prima uno stipendio ai 37 lavoratori delle ex APA di Cagliari e Sassari licenziati a seguito del progetto di accorpamento delle associazioni provinciali degli allevatori.

«Quello che chiediamo attraverso questo nuovo atto è quali siano le reali intenzioni di questa Giunta in merito a questa vertenza. Soprattutto vorremmo sapere se ci sia la reale volontà di affrontarla, partendo dai documenti sino ad ora noti, per poterli migliorare. Innanzitutto siamo convinti che ci sia un primo passo da compiere, ovvero dare immediato impulso al Protocollo d’intesa tra Regione e A.A.R.S. (Associazione Allevatori della Regione Sardegna). Un protocollo che se messo in pratica consentirebbe ai lavoratori delle ex APA di Cagliari e Sassari licenziati di poter tornare al lavoro e di poter svolgere appieno e senza problemi le proprie mansioni. Questo nell’immediato è l’aspetto più importante.»

«Non si capisce – proseguono Desirè Manca e Michele Ciusa – il perché di tutto questo disinteresse. Stiamo parlando di famiglie che tirano avanti senza ricevere uno stipendio da mesi. Senza contare l’impoverimento subìto dalla nostra Isola, dato che senza queste professionalità al lavoro stiamo perdendo tutte le conoscenze sul patrimonio genetico delle razze di interesse zootecnico. Consapevoli che il protocollo siglato dalla precedente Giunta contiene aspetti che ci lasciano perplessi è necessario aprire la discussione su questa situazione e cogliere tutti gli aspetti positivi contenuti in esso per poter rilanciare questa importantissima attività. Una volta salvaguardati i posti di lavoro, potremmo correggere tutti i punti critici di questo Protocollo per non ricadere negli stessi errori del passato.»

Desirè Manca e Michele Ciusa chiedono se all’interno del Comitato direttivo di controllo verrà nominato un componente di nomina regionale e se siano stati assegnati i fondi necessari all’attuazione del programma annuale dei controlli funzionali, utili alla tenuta dei Libri genealogici di specie e di razza. Condizione essenziale per il riassorbimento dei lavoratori.

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C’è una grande novità nel programma della XXXIV edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il concerto del grande pianista Giovanni Allevi, 50enne di Ascoli Piceno, che salirà sul palco di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, il prossimo 2 settembre. Questa e le altre novità del festival sono state presentate questa mattina dall’associazione culturale Punta Giara, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella chiesetta di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi.

La rassegna 2019, organizzata sotto l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si svolgerà dal 30 agosto all’8 settembre prossimi.

Il presidente dell’associazione Paolo Francesco Sodde ed il direttore artistico del festival, Basilio Sulis, hanno sottolineato non solo l’orgoglio di ospitare un artista del calibro di Giovanni Allevi ma anche e, soprattutto, il fatto che lo stesso Allevi porterà all’interno del suo spettacolo, alcuni pezzi rivisti in chiave jazz che richiamano anche il tema di fondo sul quale si svolgerà l’intero Festival. Sarà, pertanto, occasione di veder un inedito e quanto mai originale Giovanni Allevi. Il direttore Artistico ha poi fatto alcune riflessioni sulla storia del Festival e sul travagliato rapporto con le istituzioni del luogo e dell’intero Sulcis, territorio con il quale la manifestazione ha un intenso e legittimo legame e sul quale, per oltre trent’anni, ha diffuso cultura non solo musicale ed innovazione ma ha davvero contribuito a creare un senso di comunità con l’aiuto delle amministrazioni locali e la collaborazione con le associazioni locali, che a volte, probabilmente, sarebbe potuto essere più intenso.

Sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni che collaborano attivamente con il Festival: il vicesindaco di Sant’Anna Arresi, Claudio Mei; il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vice sindaco di Masainas, Ilaria Portas; il sindaco di Teulada, Daniele Serra. Teulada partecipa per la prima volta alla manifestazione. Tutti hanno portato i saluti delle rispettive amministrazioni ed hanno tenuto ad esprimere il loro orgoglio nel far parte del programma di una rassegna così importante che ha dato e darà lustro a tutti i loro territori. Tutti hanno sottolineato l’importanza della diffusione della cultura musicale, non solo nelle loro comunità ma anche tra quelle che sono le nuove generazioni, per le quali si è auspicata la nascita di nuova scuola civica di musica.

Sono intervenuti inoltre il parroco di Sant’ Anna Arresi, Pietro Piras, figura importante per la realizzazione del Festival non solo per il suo apporto morale ma anche per aver accolto sempre a braccia aperte la manifestazione, nella piazza dove ha sede anche la Parrocchia del paese; e l’artista Alberto Balia, che ha descritto il progetto che porterà al Festival in onore di Carlo Mariani e che vede un inedito progetto sul tema della manifestazione, creato per un’orchestra con la presenza anche di suonatori di launeddas, tra i i quali gli allievi dello stesso Carlo Mariani.

Enrica Lotta, segretario e responsabile comunicazioni dell’Associazione, infine, ha offerto una panoramica del tema del “Porgy and Bess” e dell’intero programma, nonché dei suoi eventi collaterali.

Il presidente dell’associazione culturale Punta Giara, Paolo Francesco Sodde, in conclusione, ha illustrato ai presenti anche un’altra importante iniziativa che si terrà nei giorni del Festival e che, per chi lo segue da sempre, sarà di sicuro interesse. Il fotografo Ziga Koritnik presenterà il suo nuovo libro fotografico, nel quale ha raccolto la sua intera e prestigiosa carriera, che non solo offrirà una presentazione della sua ultima fatica ma, consentirà a molti di ripercorrere la storia di “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, attraverso le sue fotografie che da tanto tempo offrono un bel ritratto di questa storica manifestazione.

   

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Nuova dura presa di posizione di Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del Comitato Cittadino Porto Solky – Sant’Antioco, sui progetti del Piano Sulcis previsti nell’Isola di Sant’Antioco.

«A seguito di recenti accessi agli atti, apprendiamo con stupore e grande disappunto che a breve l’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco, su prescrizione del Servizio demanio della Regione Sardegna, si appresta ad adottare il nuovo Piano Regolatore Portuale che dovrà prevedere la realizzazione del nuovo ponte, quando invece la stessa amministrazione Comunale nel marzo 2018 ha deliberato la sua contrarietà all’opera – scrivono in una nota Ronaldo Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Quanto sopra perché le misure di salvaguardia impongono che non si possa pianificare senza tenere conto di progetti in fase autorizzativa. In pratica fino a quando l’appalto del nuovo ponte e delle vecchie opere portuali progettate 60 anni fa per un porto industriale non verranno revocati, la pianificazione del nuovo porto si dovrà adattare a queste opere, nel caso specifico ci dovremmo dimenticare il riutilizzo delle aree Sardamag per la ricettività, la cantieristica e tutto quello che il Sulcis attende da decenni.»

«Poiché a nostro avviso la vicenda sta precipitando, il Comitato Porto Solky ha già inviato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Mit –  ed al ministero dello Sviluppo economico – Mise -, la richiesta di istituzione urgente di una Commissione ministeriale al fine di verificare la corrispondenza di tali opere agli obiettivi e alle finalità per cui è stato siglato il protocollo d’intesa del Piano Sulcis e concessi i relativi finanziamenti, nonché la regolarità degli atti che hanno portato a tali scelte ormai disconosciute, non solo dalle popolazioni del territorio, ma persino dagli stessi enti istituzionali – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Ricordiamo che sulla vicenda, ad ottobre 2018 l’on. Pino Cabras ha presentato un’interrogazione parlamentare; successivamente nel febbraio 2019 il ministro Danilo Toninelli ha richiesto ulteriori integrazioni.»

Il Comitato Porto Solky, infine, vorrebbe riprendere gli incontri, iniziati a marzo 2019, con i Sindaci del territorio e possibilmente con il coinvolgimento del nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al fine di mettere a disposizione il prezioso e serio lavoro di studio svolto fino ad oggi e, a breve, invierà a tutte le amministrazioni comunali interessate dal porto strategico di Sant’Antioco, una formale richiesta accompagnata da opportuna documentazione.

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Cresce l’emergenza nell’Isola dopo il nuovo atto intimidatorio ai danni del sindaco di Girasole Gianluca Congiu.
«Il gesto intimidatorio contro il sindaco di Girasole è l’ennesimo atto contro un amministratore locale sardo che richiede un’azione immediata da parte dello Stato e di tutte le Istituzioni perché questi atti antidemocratici non possono essere più tollerati – ha detto stamane il presidente del Consiglio regionale Michele Pais -. Si tratta dell’ennesimo atto criminale contro chi quotidianamente lavora per il bene della popolazione. Le istituzioni sono vicine agli amministratori locali. Esprimo il più assoluto sostegno – ha concluso Michele Pais – anche a nome dell’intero Consiglio regionale al sindaco, alla sua famiglia e a tutta la cittadinanza di Girasole.»

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Nella tifoseria rossoblu del Cagliari è ritornato l’entusiasmo dei tempi migliori. All’aeroporto di Elmas è stata riservata un’accoglienza super a Radja Nainggolan, tornato nella “sua” Cagliari, dopo la rottura dei rapporti con l’Inter. Il centrocampista belga arriva nell’Isola in prestito secco e gratuito per una stagione. Il Cagliari si accollerà quasi per intero il sostanzioso ingaggio (4,5 milioni di euro) previsto nel contratto pluriennale sottoscritto la scorsa stagione con la società neroazzurra, un investimento davvero minimo per un calciatore del calibro di Radja Nainggolan che promette di far fare, insieme agli altri nuovi arrivi, un notevole salto di qualità alla squadra di Rolando Maran.

Il sacrificio di Nicolò Barella, passato all’Inter per la bella cifra di 45 milioni di euro + 5 di bonus, consente alla società guidata dal presidente Tommaso Giulini di operare al meglio per il rafforzamento dell’organico. Radja Nainggolan arriva dopo Marko Rog, prelevato dal Napoli e a breve potrebbero arrivate anche l’attaccante Grégoire Defrel dalla Roma, Luca Pellegrini di ritorno in prestito dalla Juventus che lo ha prelevato dalla Roma in cambio di Leonardo Spinazzola e soldi, ed il centrocampista uruguayano del Boca Juniors Nahitan Nández. Se tutte queste trattative, come al momento è assai probabile, andranno in porto, il Cagliari si presenterà al prossimo campionato con un organico di tutto rispetto, in grado di puntare a qualcosa di più della semplice pur importante salvezza.

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La notte scorsa, a Monserrato, i carabinieri della locale Stazione e della Sezione Radiomobile del dipendente Norm sono intervenuti in via Lussu, in quanto, verosimilmente a causa della polvere sollevata dal transito dell’autovettura di servizio di una guardia giurata, era scaturita una violenta lite tra la stessa e un 21enne che stava cenando nel giardino della propria abitazione. Nel corso della lite sono stati esplosi, a scopo intimidatorio, alcuni colpi d’arma da fuoco dalla pistola d’ordinanza, successivamente sequestrata, della guardia, uno dei quali ha raggiunto al ginocchio sinistro la stessa e, probabilmente, al ginocchio destro anche la controparte. Visitati presso il pronto soccorso del Brotzu e del Policlinico di Monserrato, sono stati entrambi dimessi con una prognosi di dieci giorni per lesioni varie. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della Stazione di Monserrato e del dipendente Norm tese a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e la corretta attribuzione delle responsabilità penali dei litiganti.