9 September, 2024
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Prende il via mercoledì 7 agosto la trentaduesima edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma fino a venerdì 16 tra il paese natale del trombettista, Berchidda, e gli altri centri e località del nord Sardegna, dall’entroterra alla costa, in cui si snoderanno le dieci giornate della manifestazione: Ardara, Arzachena, Bortigiadas, Budoni, Cheremule, Erula, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Mores, Nulvi, Olbia, Ploaghe, Porto Rotondo, Posada, San Pantaleo, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania, Tula.

Un’edizione che si riconosce sotto il titolo “Nel mezzo del mezzo“, come “un’isola, la Sardegna, che sta idealmente tra l’Africa e l’Europa”, spiega Paolo Fresu nella sua presentazione: una “Terra di mezzo” in quell’“oceano contemporaneo delle nuove migrazioni degli anni Duemila” che è il Mediterraneo. Per il musicista di Berchidda è, dunque, in questo essere “nel mezzo” che va letta questa edizione del Festival internazionale Time in Jazz: «Una manifestazione storica che osserva e che ascolta porgendo attenzione alle migrazioni sonore e culturali di questi anni tese tra passato e presente, suoni acustici ed elettronica, mainstream e ricerca oltre che trasformazioni in essere e violente convulsioni socio-politiche. Sempre più sentiamo la responsabilità di dover ribadire il ruolo centrale della storia musicale italiana da innestare nel più vasto linguaggio del jazz che naviga in altrettanti mari e oceani da cento anni a questa parte».

Ed è un’edizione particolarmente ricca e assortita, quella ai nastri di partenza, con una fitta serie di eventi musicali che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti: la grande arena allestita, come sempre, nella piazza centrale di Berchidda, Piazza del Popolo, teatro dei concerti serali in programma dall’11 a Ferragosto, e i siti degli altri centri in cui il festival fa tappa con i suoi concerti. E, accanto alla musica, un ampio ventaglio di iniziative diverse: presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, laboratori e spettacoli per bambini, la consueta rassegna di film documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, ed altro ancora.

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Disappunto, preoccupazione oltre che impegno per una collaborazione più forte tra istituzioni che garantisca maggiore sicurezza agli operatori del parco e ai luoghi dell’isola. È il pensiero del sindaco di Stintino, nonché vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara, Antonio Diana all’indomani del rogo che, a Fornelli, ha distrutto il mezzo di un imprenditore stintinese che garantiva un servizio turistico sull’isola parco.

«A nome del consiglio di amministrazione del Parco afferma Antonio Dianaesprimo la solidarietà all’imprenditore che ha subito questo gesto ed esprimo disappunto per quanto successo. Come ente parco, ci siamo già dichiarati disponibili a qualsiasi azione volta a contrastare questi atti. Sull’isola vi è una grande attività imprenditoriale che, in qualche modo, si è affermata. Atti come questo minano la tranquillità degli operatori. Restiamo fiduciosi nell’attività dell’autorità investigativa.»

In qualità di vicepresidente Antonio Diana ricorda che il Parco è pronto a investire ancora in sicurezza e a siglare convenzioni con il corpo forestale, i carabinieri e la Capitaneria di porto.

«È un dato di fatto che all’Asinara la sorveglianza cali dopo un certa ora. Questa non vuole essere un’accusa verso nessuno, ma è evidente che la carenza di un servizio come la continuità territoriale da Stintino contribuisca a rendere disabitata l’isola.»

Antonio Diana, inoltre, ricorda che il Parco da lui presieduto ha manifestato alla Regione la carenza di personale del Corpo forestale, «presente sull’isola in numero non sufficiente. Siamo arrivati, persinoafferma -, a chiedere al Ministero la presenza del comando forestale dei carabinieri. Ribadiamo quindi la necessità di rivedere l’organico del Corpo forestale regionale sull’isola e diamo la nostra ampia disponibilità a ragionare su una loro possibile sede all’Asinara».

Per il vicepresidente del Parco, è presente anche un’altra criticità, la carenza di una squadra dei vigili del fuoco su un territorio di oltre 5mila ettari difficilmente raggiungibili.

Il rogo al trenino dell’Asinara per Antonio Diana, però, richiama alla memoria un altro episodio, quello avvenuto nel 2012 al porto Marina di Stintino quando venne data alle fiamme un’imbarcazione che svolgeva servizio tra il paese turistico e l’Asinara. «Tutti i ragionamenti lasciano intuire che possa esserci qualcosa legato alle attività sull’isola – concludeci auguriamo che il lavoro portato avanti dall’autorità investigativa faccia piena luce. Come comune di Stintino ci doteremo di tutti gli strumenti legali che possano impedire ai responsabili di svolgere qualsiasi attività sul nostro territorio».

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Dal 10 al 29 agosto, il Giappone meltin’pot di Wicky Priyan incontra la Sardegna più autentica e ne nasce un luogo unico: un pop-up restaurant al Marinella, il ristornate pieds dans l’eau dell’Hotel Abi d’Oru.
Due terre lontanissime, accomunate da cucine che riflettono una straordinaria ricchezza e il rispetto per la materia prima, oltre che dall’arte della convivialità e dalla magia di uno stile di vita iconico.
Wicky’s  ため Abi D’Oru, letteralmente Wicky’s for Abi D’Oru, dove il ‘for’ inglese è sostituito dal corrispettivo logogramma giapponese, indica l’apertura dello chef per questa nuova collaborazione, un’ avventura che per la prima volta lo vede lontano dal suo ristorante nel cuore di Milano. Ad accoglierlo sarà il ristorante sulla spiaggia dell’Hotel Abi D’Oru, guidato dallo chef Carlo Piras.
«Ho girato il mondo, e credo nella forza che scaturisce dagli incontri tra luoghi, persone, ingredienti, tecniche. La mia cucina è la concretizzazione di questo approccio – commenta lo chef Wicky Priyan -. Arrivare in Sardegna, in questo luogo meraviglioso, mi ha ispirato nuovi sapori. Ha inizio un nuovo corso che sono certo darà vita a una lunga collaborazione con l’Abi D’Oru. Come definire la cucina che farò qui? Una parola non basta. Occorre venire a provarla.»
Gli fa eco Alessandro Convertino, direttore dell’Abi d’Oru: «Stiamo facendo un grande lavoro di riposizionamento dell’albergo, ponendo sempre al centro di ogni scelta questa nostra casa: la Sardegna. Lo stesso vale per i nostri quattro ristoranti. Per il nostro gioiello sul mare abbiamo scelto di iniziare la nostra prima collaborazione esterna con Wicky Priyan, che ha sposato con entusiasmo l’idea di ‘contaminare’ creativamente la sua cucina con i più rinomati prodotti sardi, dal pecorino al pescato locale. Volevamo qualcosa di speciale che parlasse la nostra lingua, ma non solo. Credo ci siamo riusciti».

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Il comunicato n° 5 del Comitato regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha ufficializzato oggi il ripescaggio del Cortoghiana in Promozione regionale. La squadra di Marco Farci, seconda classificata nei play-off, superata solo dal Luogosanto, figura al primo posto nella graduatoria dei ripescaggi ed essendosi liberato un posto con la fusione tra Carbonia e Samassi che ha portato il Carbonia in Eccellenza, diventa automatico il ripescaggio.

Il Cortoghiana ritorna in Promozione dopo 41 anni. Nella foto allegata, la squadra che disputò l’ultimo derby con il Carbonia.

Sono state definite anche le graduatorie per eventuali ripescaggi in Eccellenza e in Prima categoria. Per l’Eccellenza al primo posto c’è il La Palma Monte Urpinu, secondo classificato nella Coppa Primavera, alle spalle del Li Punti, seguito dal Thiesi, 3° classificato nella Coppa Primavera e l’Ilvamaddalena, sesta classificata nel girone B.

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Sabato 3 agosto alle 20.00 l’ultimo appuntamento di “Interconnessioni 2019”, a cura di Simonetta Pusceddu, vedrà a Settimo San Pietro, nella suggestiva cornice del sito archeologico Cuccuru Nuraxi, la prima fase di studio dell’opera “Elegia delle cose perdute” del coreografo e danzatore torinese Stefano Mazzotta. In scena sette ballerini-interpreti: Lucrezia Maimone, Amina Amici, Miriam Cinieri, Damien Camunez, Manuel Martin, Gabriel Beddoes e Simone Zambelli, con la partecipazione speciale di Loredana Parrella e l’intervento vocale di Elena Ledda e Simonetta Soro.

Alle 19.00 partirà da Cagliari una navetta bus, altezza viale Trento n. 39, fronte Istituto Europeo di Design, per trasportare il pubblico sul luogo dell’evento. Alle ore 19.30, partenza dalla piazza della chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo di Settimo San Pietro per chi avesse piacere di percorrere il breve tragitto a piedi (10 minuti), fino al sito di Cuccuru Nuraxi, in compagnia della banda Giuseppe Verdi di Sinnai, gli artisti Erranti, gli abitanti di Settimo e il pubblico.

Alle 19.00 partirà da Cagliari una navetta bus, altezza viale Trento n. 39, fronte Istituto Europeo di Design, per trasportare il pubblico di Interconnessioni sul luogo dell’evento. Alle ore 19.30, partenza dalla piazza della chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo di Settimo San Pietro per chi avesse piacere di percorrere il breve tragitto a piedi (10 minuti), fino al sito di Cuccuru Nuraxi in compagnia della banda Giuseppe Verdi di Sinnai, gli artisti Erranti, gli abitanti di Settimo e il pubblico.

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Da sabato 3 agosto il Museo Diocesano di Iglesias presenta un nuovo allestimento che mette in mostra una selezione di oggetti provenienti dal Tesoro della Cattedrale di Santa Chiara.
Tali oggetti – relativi a un arco cronologico compreso tra i primi decenni del Cinquecento e l’Ottocento, con qualche esempio novecentesco – sono stati sottoposti, negli ultimi anni, a numerosi interventi di restauro promossi dall’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Iglesias nel quadro delle attività di salvaguardia e valorizzazione dei propri beni. Una parte comprende una serie di paramenti sacri, ovvero gli indumenti e le insegne utilizzati nella celebrazione della liturgia da coloro che sono investiti dal sacramento dell’Ordine nei suoi vari gradi gerarchici. Tra i vari pezzi esposti sarà possibile ammirare un parato realizzato probabilmente nell’Ottocento, utilizzando una preziosa stoffa la cui realizzazione è riconducibile ad una manifattura di rilievo, italiana o francese. Oltre ai paramenti il Tesoro comprende un gran numero di opere in argento, circa un centinaio. Nel percorso espositivo sarà possibile vedere una selezione che include alcuni dei pezzi di maggior interesse e che costituiscono il corredo liturgico della chiesa, ovvero l’insieme di oggetti impiegati nelle varie fasi della celebrazione liturgica di cui sono parte integrante. Saranno presenti in particolare tronetti, candelieri, croci, cartegloria, leggii, lampade. Saranno esposti anche i cosiddetti “vasi sacri”, con specifico riferimento a quelli eucaristici, così chiamati perché destinati alla preparazione, somministrazione, conservazione, trasporto ed esposizione delle specie eucaristiche. Oltre alle suppellettili presumibilmente commissionate dal Capitolo della Cattedrale nel corso dei secoli, il Tesoro comprende una serie di oggetti con diversa origine, confluiti in modi e tempi diversi, tra questi parecchi sono gli oggetti di derivazione domenicana e soprattutto gesuitica.
In allegato la locandina della mostra.
L’inaugurazione della mostra “Paramenti e arredi sacri dal Tesoro della Cattedrale di Santa Chiara” è in programma sabato 3 agosto alle ore 18.30 nel Museo Diocesano di Iglesias, in vico Duomo (angolo piazza Pichi).

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«Il percorso di cassa integrazione per cessazione di attività (Decreto Genova) deve prevedere l’uscita di scena di Contship Italia da CICT per permettere un’immediata Call Internazionale da parte dell’Autorità Portuale con il Supporto del Governo Nazionale

Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti William Zonca. «Riteniamo positivo il percorso proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del MIT, del Ministero del Lavoro e della Regione Sardegna – aggiunge William Zonca – ma riteniamo che solo l’uscita di scena di Contship Italia da CICT possa consentire ad altri investitori di portare finalmente sviluppo e crescita al Porto Industriale di Cagliari, elementi essenziali che oggi Contship Italia non vuole garantire, anche perché ha palesemente dimostrato di orientare le proprie strategie industriali all’estero (Tangeri, Cipro e, in prospettiva, Damietta). Sarebbe inaccettabile che per i costi di attuazione della procedura di Cassa Integrazione tracciata dal Governo, Contship Italia rifiutasse di accollarsi un trascurabile costo sociale a fronte di quanto ricevuto dal territorio e dal mercato nei sedici anni di permanenza su Cagliari, senza aver mai investito sullo scalo sardo, decretandone l’uscita dal mercato del transhipment. Uiltrasporti – conclude William Zonca – ritiene che questo sia l’unico percorso attuabile, per scongiurare i licenziamenti e rilanciare il Porto Canale nel mercato del transhipment».

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«Se è proprio necessario allontanare temporaneamente un minore dalla sua famiglia, riteniamo che sia più giusto affidarlo a un’altra famiglia e sostenerla invece che consegnarlo alle comunità, che devono tornare ad essere la risposta estrema.»

Lo ha detto l’on. Stefano Tunis (Sardegna 20/20), primo firmatario insieme ai colleghi De Giorgi e Caredda della proposta di legge 13/19 che potrebbe essere discussa dal Consiglio regionale a breve, prima della manovra finanziaria.

L’on. Stefano Tunis, affiancato dal senatore Emilio Floris e dall’assessore all’Industria Anita Pili (sindaco di Siamaggiore), ha ricordato come «nella cultura sarda vi sia da sempre l’istituto non normato de is fillus de anima» e ha spiegato che «per quanto riguarda la nostra Regione il dato Istat del 2012 ci dice che sono stati circa 1200 i minori per cui è stata avviata una procedura di affido. La mancanza di dati recenti la dice peraltro lunga sulla reale condizione di questo settore sociale e dunque sulla necessità che la Regione detti linee guida per i 377 Comuni sardi, d’intesa con i Tribunali per i minori. Purtroppo, a causa di un mancato concreto e fattuale sostegno alla genitorialità biologica, molti di questi bambini rischiano di restare in queste strutture fino al compimento della maggiore età».

Per il primo firmatario «bisogna snellire l’attuale sistema, limitando le lungaggini e la capziosità degli interventi vigenti. Prevederemo un sistema basato su una rete di servizi integrati, che assicuri celerità e trasparenza delle prestazioni». Secondo il senatore Emilio Floris «a proposta 13/2019 si armonizza con la normativa nazionale e valorizza il sostegno alla famiglia di origine e non, oltre che a quello assolutamente indispensabile relativo alla sussidiarietà dell’adozione internazionale, secondo quanto stabilito dalla Convenzione dell’ONU sui Diritti dei Fanciulli del 1989».

Nel merito, il testo prevede l’istituzione di équipe per le adozioni e di centri per l’affido, integrati con i servizi sociali dei Comuni, con quelli delle aziende sanitarie locali, individuando il Plus come il centro idoneo a garantire l’integrazione amministrativa ed il Tribunale per i minori, al quale compete in ultima sede decidere circa l’affidamento del bambino nel suo esclusivo interesse.

«Per permettere agli operatori di agire in maniera uniforme e chiara – ha detto l’assessore Anita Pili – la Giunta regionale, entro quattro mesi dall’approvazione della presente legge, dovrà emanare delle specifiche linee guida regionali in materia di adozione e affido, che rappresenteranno la cornice entro cui dovranno operare i soggetti coinvolti. La Regione dovrà controllare le prestazioni erogate  (verificando anche l’effettiva formazione degli operatori) e costituire l’anagrafe dei minori affidati alle comunità e la banca dati regionale delle persone disponibili per l’affidamento, al fine di poter individuare con la massima celerità le soluzioni più adatte. Sarà garantito il sostegno alle famiglie nell’importantissima fase successiva durante l’affido: la Regione dovrà favorire le necessarie sinergie con la scuola e il mondo dello sport.»

Sono previsti anche l’istituzione della Consulta regionale per le adozioni e gli affidi ed uno Sportello informativo permanente da parte della Regione, con l’obbiettivo di valorizzare sia la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, sia di fornire le informazioni a coloro che intendono iniziare un percorso di affido o di adozione.

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C’è il tutto esaurito per il concerto di Fiorella Mannoia, in programma sabato sera a Oristano, nell’ambito del festival Dromos.
Alle 21.30, sul palco allestito sotto le stelle in piazza Cattedrale (grazie alla gentile concessione dell’area da parte della Curia Arcivescovile di Oristano) Fiorella Mannoia si esibirà nell’unica tappa isolana del tour all’insegna del suo ultimo disco, “Personale” (pubblicato lo scorso marzo per Sony Music). L’ossatura dell’album si compone di tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora; un album che è anche – come afferma la cantante romana – una “piccola e umile ‘personale'”, come recita il titolo: a rafforzare il racconto delle canzoni, trovano infatti spazio le fotografie realizzate dalla stessa Fiorella Mannoia in varie parti del mondo, assecondando una passione per l’arte dello scatto che ha recentemente approfondito e condiviso sui social network.
Altro appuntamento in cartellone per la giornata di domani, alle 18.30, al Centro per l’autonomia di Oristano (presso l’Ospedale Vecchio in piazzale San Martino) va in scena la performance “Serenate stralunate”, presentata dal Centro per l’autonomia con la compagnia Theatre en vol di Sassari. Ideato e progettato con metodologia contributiva, il lavoro (con la regia di Michelle Kramers e le scenografie di Puccio Savioli) ha come interpreti utenti e operatori della struttura. Lo studio si collega allo spunto tematico di questa ventunesima edizione di Dromos, che sotto il titolo “Casta diva” saluta la luna nel cinquantenario del primo sbarco dell’uomo sul suo suolo, e tenterà una narrazione del misterioso rapporto tra follia e creatività come espressioni della stessa lunaticità, tracciando un parallelo in chiave a volte ironica e a volte onirica, con azioni teatrali, quadri viventi ed elementi scenografici essenziali. Una composizione interdisciplinare per coinvolgere il pubblico in un viaggio alla ricerca della Luna, insieme ispiratrice e ammaliatrice.
 
“Canto alla Luna” è, invece, il titolo dell’evento musicale che il giorno dopo (domenica 4 agosto) omaggerà il nostro illustre satellite in uno dei luoghi più sacri dell’età nuragica, il Santuario ipogeico di Scaba ‘e Cresia in territorio di Morgongiori. Alle 21.30, le tradizioni musicali degli asiatici Huun-Huur-Tu, con le loro musiche e canti di Tuva, si intrecceranno con quelle dei Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, da quarant’anni ambasciatori del canto tradizionale sardo, riconosciuto dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

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L’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino ha illustrato alla commissione Bilancio, presieduta da Cesare Moriconi (Pd), i principali contenuti del Dl n. 39, una “manovra” finanziaria che movimenta direttamente risorse per circa 60 milioni di euro.

Le misure previste riguardano soprattutto l’aumento della dotazione finanziaria per i Comuni, la copertura degli oneri relativi alla continuità territoriale (18 milioni complessivi fino ad aprile 2020) e lo sblocco delle risorse, attraverso la modifica del “crono-programma”, collegate alla legge regionale n. 40 sulle opere pubbliche comprendente anche interventi di Egas ed Abbanoa (per complessivi 400 milioni).

Dopo l’illustrazione del Disegno di legge, la commissione ha programmato una ulteriore seduta per martedì prossimo 6 agosto alle ore 16.00, dopo la conclusione dei lavori del Consiglio.