8 September, 2024
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Aveva avuto un incidente con l’auto ma, per evitare conseguenze, si era presentato dai carabinieri, sostenendo che il veicolo gli fosse stato rubato. Ma alla fine la verità è venuta fuori e l’uomo, C.M., 37 enne, operaio, residente nella frazione agricola di Sant’Isidoro di Quartucciu, è stato denunciato dai carabinieri di Flumini di Quartu per simulazione di reato. L’operaio, la scorsa notte aveva avvisato telefonicamente la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Quartu dell’avvenuto furto dell’Opel Meriva di sua proprietà, parcheggiata nei pressi della sua abitazione.
Ma sin da subito qualcosa non quadrava e faceva sorgere il dubbio che si trattasse di una falsa segnalazione. Infatti, gli stessi carabinieri, unitamente ai vigili del fuoco, proprio in quelle ore, erano impegnati allo spegnimento di un’auto che era andata a fuoco nella località quartese di Fra Ponti, che aveva evidenziato la natura dolosa del rogo. Guardacaso, proprio la stessa auto di cui l’operaio aveva denunciato il furto.
Da lì sono partite le indagini dei carabinieri, che hanno scoperto come il veicolo, sprovvisto di copertura assicurativa, era stato incendiato dopo un incidente avvenuto qualche ora prima, in cui la stessa auto era andata a sbattere contro alcune macchine in sosta nella via fiume di Quartu. Nella circostanza il conducente era fuggito a bordo della stessa auto lasciando, però, sul manto stradale la targa anteriore dell’auto. Ascoltato in caserma, la versione iniziale dell’operaio è crollata e lo stesso ha ammesso il tentativo maldestro di sottrarsi all’identificazione dopo che si era accorto di aver perso la targa anteriore dell’auto, rimasta sul luogo dell’incidente.

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Finalmente! Il direttore generale del Mise, Gilberto Dialuce, ha convocato per martedì 30 luglio il tavolo di confronto sulla cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica, problema legato a doppio filo al futuro delle Centrali termoelettriche alimentate a carbone ubicate in Sardegna.

Al tavolo siederanno i rappresentanti di: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento del Coordinamento Amministrativo; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Ufficio di Gabinetto; Direzione per il Clima ed Energia; Direzione Generale per le valutazioni e le autorizzazioni Ambientali; Società Terna SPA; Regione Autonoma della Sardegna – Presidenza; Assessorato Regionale dell’Industria; Comune di Portoscuso; Comune di Sassari; Comune di Porto Torres; Enel S.P.A.; EP Produzione SPA; Filctem CGIL; Flaei CISL; Cisal; Femca CISL; Uiltec; UGL Federazione nazionale chimici; USB Lavoro privato; Legambiente; WWF Italia; Italia Nostra; Greenpeace.

Di seguito il testo integrale della convocazione.

«Si fa riferimento all’impegno alla cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica entro il 2025 previsto dalla Strategia energetica nazionale 2017 e confermato nella versione preliminare del Piano integrato energia e clima in corso di valutazione anche da parte di codesta Regione. Tale impegno politico al phase out dal carbone del parco di generazione è stato accompagnato dalla previsione di quegli interventi necessari per compensare la potenza a carbone da dismettere nel rispetto della sicurezza del sistema elettrico nazionale. In particolare, è stata ritenuta indispensabile la realizzazione di un articolato programma di interventi che, in un contesto di forte crescita della produzione 4 da energie rinnovabili, comprenda potenziamento delle reti, nuova capacità a gas flessibile e/o sistemi di accumulo da realizzare nei tempi dati attraverso azioni che accelerino le procedure autorizzative e favoriscano la riconversione dei siti. Pertanto, in considerazione della molteplicità degli aspetti coinvolti e dei soggetti interessati, questa Amministrazione ha avviato un confronto finalizzato ad approfondire le diverse criticità per aree geografiche definite in funzione delle zone del mercato elettrico. Sono stati inoltre già organizzati primi tavoli di coordinamento con alcuni soggetti istituzionali (Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell’Ambiente) e con il gestore della rete di trasmissione nazionale TERNA Spa nonché con gli operatori interessati dalla chiusura di impianti, per una prima ricognizione degli aspetti tecnici. Tenuto conto degli aspetti occupazionali, anche alla luce delle possibili riconversioni dei siti che coinvolgono i territori interessati dalla chiusura delle centrali a carbone, questa Amministrazione ha ritenuto opportuno organizzare anche tavoli di coordinamento con le Regioni interessate, come concordato in sede di Conferenza Unificata, coinvolgendo anche i Comuni, le società titolari di impianti a carbone, le amministrazioni centrali interessate, le parti sociali e le principali associazioni ambientaliste. L’incontro relativo al primo tavolo si è svolto lo scorso 7 giugno con riferimento alla zona Nord (impianti di Lamarmora, La Spezia, Fusina e Monfalcone). L’incontro dedicato al secondo tavolo si è svolto in data 19 giugno e ha interessato le zone Centro e Sud dove risultano ubicati gli impianti di Torrevaldaliga Nord, Bastardo (Gualdo Cattaneo) e Brindisi Sud. In tale sede è stato inoltre esaminato il caso dell’impianto di Brindisi Nord, attualmente non funzionante. L’incontro in oggetto, riguardante la Regione Autonoma della Sardegna, è stato fissato per il 30 luglio prossimo, ore 14.00, presso la sala Commissioni (stanza n. 39) del VII Piano di questo Ministero (via Molise 2 – Roma). Si tratta di un primo incontro di carattere tecnico; gli Uffici indicati in indirizzo, qualora ritengano necessario il coinvolgimento di una diversa struttura, sono quindi pregati di veicolare la convocazione all’ufficio competente, informando contestualmente questa Direzione generale. Si prega infine di confermare la propria partecipazione all’indirizzo di posta elettronica: stefano.starace@mise.gov.it , indicando l’eventuale richiesta di partecipazione mediante videoconferenza. Per questioni di carattere organizzativo, i soggetti in indirizzo sono pregati di accreditare all’incontro al massimo due rappresentanti.»

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«Ripartono finalmente i cantieri per completare infrastrutture di importanza vitale per la Sardegna.»

Con queste parole il presidente della Regione, Christian Solinas, oggi a Roma per partecipare alla Conferenza delle Regioni, ha espresso la propria soddisfazione per lo sblocco deciso dal Cipe dei fondi destinati alla Sardegna, ottenuto grazie al decisivo impegno del Governo più volte sollecitato dalla Giunta regionale. Si tratta di 256 milioni di euro con i quali, in tempi rapidi, saranno realizzati interventi sulla rete viaria come il primo lotto della Alghero Olmedo sulla strada statale 291 della Nurra, il rifacimento di tratti della Sulcitana, la Ss 195, e due interventi sulla 131. Una parte significativa dei finanziamenti è destinata anche a interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico.

La Conferenza delle Regioni, intanto, ha approvato oggi un ordine del giorno proposto dal presidente Solinas, sulla nomina dei commissari straordinari per le grandi opere, secondo quanto previsto dal decreto sbloccacantieri.

«Si tratta di un invito fondamentale per dare celerità alla realizzazione di infrastrutture strategiche importanti per ogni territorio – ha spiegato il presidente Christian Solinas illustrando il provvedimento -. Per quanto riguarda soprattutto le infrastrutture della viabilità è apparsa all’orizzonte l’ipotesi che si individui l’Anas come soggetto commissariale. Questo per noi è un rischio in quanto l’Anas è già soggetto attuatore di queste opere e non riesce a dare impulso a quelli che sono cantieri indispensabili per la crescita e lo sviluppo socioeconomico del nostro territorio. Ed è per questo – ha aggiunto il presidente della Regione – che ho ritenuto di proporre alla Conferenza di sensibilizzare il Governo verso l’ipotesi di una nomina commissariale in capo ai presidenti delle Regioni perché rappresentano una figura istituzionale di assoluto rilievo in ciascun territorio e possono realmente coordinare in tempi rapidi e certi l’esecuzione di questi lavori.»

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Eurospin, il più grande discount italiano, ricerca 150 persone da assumere presso gli oltre 1100 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale. Le figure ricercate riguardano addetti alla vendita, vice assistenti di filiale, manutentori punti vendita, gastronomi, macellai, addetti controllo qualità etc., in possesso di diploma o di laurea, con ottime capacità organizzative, orientamento al cliente, capacità di comunicare e di relazionarsi, determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Eurospin è leader nel settore per numero di punti vendita, fatturato e numero di clienti e rappresenta la risposta italiana alla crescente necessità di risparmio dei consumatori mantenendo costantemente prezzi bassi con prodotti di qualità, nel rispetto del gusto e della tradizione.  Negli anni la rete dei punti vendita è diventata sempre più capillare sul territorio estendendosi in tutta Italia, e anche in Slovenia, in quanto sempre più persone hanno scelto Eurospin e l’offerta si è arricchita allineandosi con le nuove esigenze e tendenze. Eurospin crede nel valore e nel potenziale umano dei propri collaboratori per questo la loro crescita all’interno del gruppo è sempre accompagnata da una costante formazione aziendale, con percorsi di aggiornamento 
L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_eurospin_luglio_2019.html .

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Vincenzo Corrias è il nuovo coordinatore provinciale dei Riformatori sardi di Sassari. L’elezione è avvenuta durante il Congresso provinciale del partito dello scorso lunedì, tenutosi presso la Sala Angioy del Palazzo della Provincia a Sassari. Presenti i big regionali del partito con anche i gruppi dirigenti delle altre forze politiche cittadine, oltre naturalmente gli iscritti e i simpatizzanti che hanno riempito la sala. 
«La prospettiva dei Riformatori sardi nella provincia di Sassari è quella di creare nuovi presidi nei vari centri del territorio – afferma Vincenzo Corrias – con l’impegno di promuovere e organizzare nuovi coordinamenti affinché possano diventare l’anello di congiunzione tra la politica e la società civile, come già avviene in quelle località in cui i Riformatori sardi sono presenti».
Corrias conferma inoltre la volontà di valorizzare le nuove risorse arrivate nel partito durante le ultime elezioni regionali e comunali, oltre sostenere la miglior politica, quella fatta di battaglie per il territorio e tanto care ai Riformatori sardi come Sanità, Accise e Insularità. «Un partito in movimento che persegue delle idee e degli ideali molto forti, strettamente collegato con i cittadini», così lo definisce il neoeletto coordinatore.
L’incontro, condotto da Michele Solinas, ha visto inoltre l’elezione del nuovo coordinamento cittadino di Sassari in cui Michele Saba è stato confermato nel ruolo di segretario.

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La commissione speciale “sul perdurare dello stato di insolvenza dell’Aias” ha ascoltato questo pomeriggio la delegazione dell’Anci Sardegna, guidata dal presidente Emiliano Deiana, per conoscere le tempistiche e l’ammontare dei pagamenti del sistema dei Comuni nei confronti dell’Aias.

Così come è stato spiegato dal presidente della commissione, Gianfranco Ganau, il dato è di particolare interesse anche alla luce delle dichiarazioni rese dagli amministratori dell’Aias che hanno lamentato ritardi nei pagamenti, da parte dei Comuni, per i servizi offerti per «ridurre le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomi» (servizi socio assistenziali) e che sono finanziati dalla Regione.

Il presidente dell’Anci ha quindi ammesso l’incompletezza dei dati a disposizione (mancherebbero ancora quelli riferiti al 30% dei Comuni) ma ha affermato, sollecitato anche dalle richieste di chiarimento avanzate dai consiglieri Francesco Agus (Progressisti), Antonio Mario Mundula (FdI), Michele Cossa (Riformatori sardi), Eugenio Lai (LeU), Valerio De Giorgi (Misto), Fabio Usai (Psd’Az) che la cifra di otto milioni di euro, indicata originariamente dall’Aias, come eventuale credito vantato nei confronti delle amministrazioni locali, dopo un ricalcolo, si è ridotta a poco più di cinque milioni di euro.

«Ma anche quest’ultimo importo – ha spiegato Emiliano Deiana – è destinato a diminuire, considerato che non pochi Comuni contestano una serie di fatture emesse a loro carico dall’Aias per prestazioni, a giudizio degli Enti locali interessati, inappropriate se non addirittura inesistenti.»

Il presidente dell’Anci ha citato ad esempio i casi dei comuni di Carbonia ed Assemini («vengono contestati importi che vanno dalle ventimila euro fino al milione di euro») e si è impegnato a consegnare il dossier completo e verificato entro le prossime due settimane.

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La battaglia per la bonifica della discarica olbiese di Spiritu Santu è approdata in Consiglio regionale. Nella seduta di ieri, il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato la sua interpellanza sulla montagna di rifiuti che da anni opprime gli abitanti nelle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo.

E’ in questa occasione che l’assessore Gianni Lampis, in replica all’intervento di Roberto Li Gioi, ha diffuso una notizia allarmante in merito alla proposta del Consorzio. Lampis dice infatti che questa proposta «verosimilmente verrà ritenuta coerente con la pianificazione regionale, la quale prevede in particolare un ampliamento della discarica di Spiritu Santu per far fronte al fermo impianti del termovalorizzatore di Macomer cui andranno conferiti i rifiuti indifferenziati della provincia di Sassari e della provincia di Nuoro».

«E’ proprio così assessore? – chiede a questo punto Li Gioi-. Davvero la discarica di Spiritu Santu dovrà farsi carico di un ulteriore e immensa valanga di rifiuti proveniente dai Comuni di metà Sardegna? Se così fosse, quella che è già una bomba ecologica che ha determinato danni irreparabili ad un territorio che era un gioiello naturale di rara bellezza, assumerebbe dimensioni gigantesche e insostenibili per gli abitanti delle frazioni di Murta Maria e Porto San Paolo, vittime esasperate di un modus operandi inaccettabile che li ha visti subire per decenni angherie inenarrabili, mentre osservavano impotenti l’elevarsi di questa montagna di rifiuti.»

Roberto Li Gioi, nel suo intervento di ieri, si è rivolto all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis per chiedere spiegazioni in merito a un ulteriore e recente finanziamento di oltre un milione di euro per Spiritu Santu e soprattutto, ha chiesto all’assessore se sia al corrente «degli spaventosi risultati delle analisi dei pozzi piezometrici effettuati dalla ditta incaricata dallo stesso Cipnes, la Eurolab di Milano, che certifica costantemente la non conformità dei valori di ferro, manganese, cloruri e sodio presenti in quantità spropositate nelle acque sotterranee della zona su cui sorge la discarica».

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Il consigliere regionale Gian Franco Satta ha presentato come primo firmatario, unitamente al gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, un’interrogazione sui ritardi nella liquidazione dei contributi legati ai rimborsi delle spese sostenute per motivi sanitari da parte di cittadini residenti in Sardegna e costretti a recarsi fuori dell’Isola per ricevere le proprie cure mediche.

«La richiesta da me promossa, rivolta al presidente della Regione ed all’assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, è stata sottoscritta da tutti gli appartenenti al gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale – spiega Gian Franco Satta -. L’azione mira a porre a debita conoscenza i vertici politici regionali dei disagi in atto e interrogarli su quali misure intendano attivare per porre rimedio alla problematica in oggetto. La Regione Autonoma della Sardegna, con legge regionale n. 26 del 23 luglio 1991, ha disciplinato le modalità di fruizione delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale e all’estero a favore di soggetti residenti in Sardegna.»

«Le straordinarie garanzie contenute ed affermate nei principi della citata legge, purtroppo, rischiano di essere seriamente compromesse per via di detti ritardi – aggiunge Gian Franco Satta -. Lo slittare dei tempi di liquidazione dei contributi spettanti, di fatto, vanno ad inficiare la bontà e l’efficacia stessa della norma. E’ stato accertato che, soprattutto, nel territorio di competenza dell’Area Socio Sanitaria Locale (ASSL) di Sassari, nonostante il pagamento del contributo per le spese di viaggio e di soggiorno debba avvenire entro 60 giorni dalla presentazione della domanda di rimborso, spesso tali termini vengano disattesi.»

«Ad oggi, vi sono persone ancora in attesa dei rimborsi del 2018 e le nuove istanze, come detto, vengono liquidate ben oltre il termine dei 60 giorni previsto dalla presentazione della domanda di rimborso – conclude Gian Franco Satta -. E’ evidente che, per chi costretto ad anticipare spese per cure mediche da svolgere fuori dalla Sardegna, il rispetto dei termini per la liquidazione dei rimborsi assuma valore vitale per la prosecuzione del percorso sanitario e, pertanto, la politica debba occuparsene ponendo in campo misure atte ad eliminare tempestivamente il problema.»

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A Carbonia dal 1° luglio è attivo il servizio “Aperti per ferie”, messo in campo dall’Auser Carbonia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, per non lasciare soli gli anziani e aiutarli ad affrontare il caldo estivo ed i disagi che esso può causare in questa stagione in cui, soprattutto negli ultimi giorni, le temperature stanno raggiungendo valori elevati, superiori ai 30 gradi.

Venerdì 26 luglio, alle ore 17.30, nella sede dell’Auser di via Liguria 69, alla presenza del sindaco Paola Massidda, dell’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera e del presidente dell’Auser Rosy Orecchioni, verranno presentati i contenuti di questo importante progetto volto a fornire un prezioso supporto alle persone in difficoltà.

«Si tratta di un’iniziativa meritoria per le sue finalità sociali e per la sua grande attenzione verso persone fragili come gli anziani, a cui i volontari vanno incontro con un aiuto concreto, non lasciandoli soli e contribuendo alla loro socializzazione ed integrazione. Un progetto che conferma, per l’ennesima volta, quanto il volontariato, la solidarietà e la cooperazione siano valori incardinati nel tessuto sociale della città di Carbonia», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«Il servizio “Aperti per ferie”, attivo dal 1° luglio fino al 30 settembre 2019, mira a replicare gli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno, quando furono realizzati 65 interventi con i mezzi di soccorso (di cui 6 in codice rosso); 26 interventi programmati; 15 iniziative culturali e di piazza; 32 casi di supporto alle persone sole nella misurazione dei valori della pressione, della saturazione e dei valori glicemici», ha aggiunto l’assessore delle Politiche sociali Loredana La Barbera.

Anche quest’anno saranno numerosi i servizi che l’Auser garantirà durante tutta l’estate a beneficio di fasce deboli, come quelle della terza età, che a Carbonia sono numericamente consistenti, data l’elevata età anagrafica di molti nostri concittadini. In particolare, si segnala l’utilità del “Filo d’Argento Auser”, definito anche come “Telefono amico degli anziani”. Si tratta di un numero verde gratuito, 800.995988, attivo tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, dalle ore 8.00 alle ore 18.00, in grado di fornire alle persone ascolto, supporto e interventi di sostegno.

Il comune di Carbonia informa, inoltre, che presso la sede Auser di via Liguria 69, a Carbonia, dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00, i volontari saranno a disposizione degli anziani per consegnare a domicilio la spesa, i farmaci e i libri da loro richiesti.

Altre iniziative saranno volte ad accompagnare le persone sole verso centri socio-sanitari in occasione di visite o terapie, supportandole nella misurazione dei valori della pressione, della saturazione e dei valori glicemici. Inoltre, il personale dell’associazione di volontariato Auser fornirà ai cittadini informazioni su tutti i servizi sociali offerti dal comune di Carbonia, partner di questa lodevole iniziativa.

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La Seconda commissione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), ha svolto una serie di audizioni sulla proposta di legge n. 16 (Comandini e più) recante disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyber bullismo. Il testo del provvedimento aveva ricevuto il via libera unanime dalla commissione al termine della scorsa legislatura ed è stato quindi ripresentato dai consiglieri del Partito democratico in quella in corso.

Un giudizio sostanzialmente positivo sulla proposta normativa è stato espresso dalla garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Grazia Maria De Matteis, che ha proposto l’introduzione in legge di incentivi a favore delle famiglie che denunciano casi di bullismo, nonché interventi di sostegno rivolti non solo alle vittime ma anche agli autori delle sopraffazioni fisiche e psicologiche. «Il bullismo è un fenomeno in crescita – ha affermato la garante – ed auspico la formazione di un osservatorio regionale permanente e una sempre maggiore attenzione per la prevenzione».

Più critico il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, che ha manifestato perplessità sull’approccio al problema («il bullismo deve essere trattato con l’insieme dei problemi che caratterizzano l’adolescenza») ed ha evidenziato la scarsità dello stanziamento previsto (250mila euro l’anno). «Le risorse non sono sufficienti – ha concluso Francesco Feliziani – e suggerisco un approccio multifunzionale ed un rafforzamento dei punti di ascolto nelle scuole della Sardegna».

Le associazioni delle famiglie “Nova Civiliatas” (Alberto Agus e Marco Basciu) e “Cammino” (Sabrina Saba) non hanno nascosto dure critiche al testo lamentando l’assenza di ruolo per le famiglie nella proposta normativa («auspichiamo una nuova legge con altre basi e altri principi fondati»). L’avvocato Marco Basciu ha inoltre denunciato un’autentica copiatura della proposta legislativa da quella approvata in Regione Piemonte ed ha polemizzato vivacemente con il primo firmatario della Pl. 16, Piero Comandini (Pd), che ha escluso categoricamente una tale eventualità

Luca Pisano, dell’osservatorio nazionale “Cyber Crime”, ha lamentato carenza di azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno ed ha auspicato misure efficaci e concrete per combattere bullismo e soprattutto il cyber bullismo. Pisano ha invitato i consiglieri a sollecitare anche il Parlamento italiano per introdurre misure drastiche («sanzionerei i genitori che regalano smartphone ai figli minorenni») ed ha denunciato la «prepotenza delle multinazionali che gestiscono i social media». «Invito il Consiglio regionale – ha concluso il rappresentate dell’osservatorio Cyber Crime – a destinare i 250mila euro al centro regionale che raccoglie le segnalazioni di abusi e violenze e che interviene e agisce concretamente e tempestivamente interagendo con il board sicurezza di Google, Facebook, Instagram e dei principali gestori dei social».