8 September, 2024
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«Troviamo assurdo quanto accaduto in merito alla gestione delle elezioni per il rinnovo dei nuovi Comitati di Quartiere, messa in campo dall’attuale Giunta di centrosinistra. L’avere individuato un calendario per le consultazioni dove diversi elettori saranno chiamati ad esprimere il proprio voto in giorni lavorativi, denota una scelta politica atta a non mettere nella giusta condizione i cittadini di poter partecipare in un numero congruo. In un momento storico dove registriamo un’enorme difficoltà ad attrarre gli elettori, anche per consultazioni di livello superiore quali politiche, regionali e amministrative, ci chiediamo come si possa solo immaginare di individuare i rinnovi dei comitati di quartiere in giorni differenti rispetto al fine settimana. Non solo, la scelta di prevedere come sito per alcune votazioni il Centro direzionale risulterà un ulteriore freno per la partecipazione popolare, sarebbe stato evidentemente più opportuno individuare locali adatti nei singoli rioni periferici cittadini, al fine di consentire maggiore facilità di accesso agli abitanti che saranno costretti a percorrere diversi chilometri per potersi recare alle urne.»

I consiglieri comunali Luigi Biggio, Simone Saiu, Valentina Pistis, Luisella Corda, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci e Bruna Moi contestano la gestione delle elezioni per il rinnovo dei nuovi Comitati di Quartiere de comune di Iglesias, messa in campo dall’attuale Giunta di centrosinistra.

«Dispiace inoltre che la calendarizzazione sia stata decisa unilateralmente dalla Giunta, senza una minima consultazione della Commissione competente, tantomeno del Consiglio comunale e della minoranza, quest’ultima relegata, come sempre accade, a semplice spettatrice delle decisioni che arrivano, solo ed esclusivamente, dal terzo piano del centro direzionale di via Isonzo – aggiungono gli otto consiglieri di minoranza -. Peraltro, per risultare valide, le suddette consultazioni, dovranno almeno raggiungere il quorum di affluenza del 10% degli aventi diritto ma è facile immaginare come questo risulterà estremamente complesso, considerate le scelte evidenziate che avranno solamente l’effetto di far precipitare la partecipazione popolare. Al notevole e colpevole ritardo con cui sono state messe in atto le operazioni di convocazione delle elezioni, oltre un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale, appare scontato il grave rischio che a settembre potremo assistere a un “nulla di fatto” che non garantirà la costituzione dei nuovi comitati, strumenti molto utili per dar voce ai singoli rioni e alle periferie. Quanto detto risulterà un ulteriore schiaffo soprattutto alle frazioni cittadine che, nonostante siano state decisive per l’affermazione del sindaco Usai, si vedono come sempre coccolate durante le campagne elettorali, salvo poi terminare mestamente nel dimenticatoio a elezioni avvenute – concludono gli otto consiglieri di minoranza -. A questo comunicato, seguirà un’interrogazione urgente al Sindaco e all’assessore competente, da esitare nel prossimo Consiglio comunale utile.»

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La Monteponi ha messo a segno un altro colpo di mercato: dal Serramanna arriva il centrocampista brasiliano Felipe Yago Silva Soares. Oggi il presidente Giorgio Ciccu ha formalizzato l’acquisto del talentuoso calciatore, classe 1992, soprannominato “PIO” che, dopo la parentesi vissuta al Serramanna di mister Fabrizio Carracoi, culminata con un sostanzioso contributo alla vittoria del campionato di 1ª Categoria, tenterà di ripetere l’impresa con la maglia della Monteponi.

Quello di Felipe Yago Silva Soares è il sesto nuovo arrivo in casa rossoblu della Monteponi. Nei giorni scorsi, il presidente Giorgio Ciccu aveva annunciato prima l’arrivo del centrocampista Giacomo Ariu, poi quelli del portiere Claudio Pillittu, ex Guspini; dei difensori centrali Luigi ed Antonio Usai, fratelli, il primo ex Samassi, il secondo ex Tortolì; e, infine, quello del giovanissimo attaccante Raffaello Idili, classe 2002, ex Arbus, in arrivo in prestito dal Cagliari Calcio.
«La campagna di rafforzamento continua nei prossimi giorni – ha detto il direttore sportivo Carlo Maramarco – con diverse operazioni in dirittura d’arrivo per l’unico obiettivo di provare il salto di categoria.»

Il direttore sportivo Carlo Maramarco continua il difficile lavoro richiesto dal nuovo mister Marco Cossu per la costruzione di un organico all’altezza delle aspettative. che puntano dichiaratamente alla promozione in Eccellenza regionale.

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«Ancora oggi non c’è piena chiarezza sul futuro dell’approvvigionamento energetico in Sardegna, rispetto al percorso ormai intrapreso dal Governo nazionale e dall’Enel sulla decarbonizzazione dell’isola.»
Nuova presa di posizione del consigliere regionale del PSD’Az Fabio Usai, sul tema della decarbonizzazione, dell’approvvigionamento energetico in Sardegna e sul futuro del Polo Industriale di Portovesme, dopo l’indizione da parte delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del Sulcis Iglesiente di un sit-in per il 25 luglio prossimo in viale Trento, sotto il Palazzo della Giunta regionale.
«L’iniziativa intrapresa dalle sigle sindacali è pienamente legittima, ma è necessario non perdere di vista le rispettive responsabilità in questa vicenda e, soprattutto, le diverse competenze in materia che non possono certo far assimilare il livello regionale a quello nazionale – aggiunge Fabio Usai -. Solo individuando precisamente chi è la controparte, che di certo non può essere identificabile nella Regione per ovvii motivi di competenza istituzionale, sarà possibile modulare un’azione sinergica tesa a individuare tutti i percorsi di mobilitazione e stimolazione politico-sindacale utili per incidere concretamente nella vertenza “energia” e ottenere risposte certe da parte del Governo nazionale sul futuro delle centrali elettriche sarde, senza le quali ogni piano di rilancio industriale dell’isola, a partire dal sito di Portovesme con gli stabilimenti “Sider Alloys” ed “Eurallumina”, rischierà di diventare un miraggio.»
«In questo frangente – sottolinea ancora Fabio Usai -, la Regione non è controparte del Sindacato, anzi, insieme a tutti gli altri attori sociali, istituzionali ed imprenditoriali sardi, ne è la prima alleata. È auspicabile, dunque, che si remi tutti insieme nella stessa direzione,portando la voce della Sardegna nei confronti di chi, come il ministro Luigi Di Maio, ha competenza esclusiva sulla vicenda e ha anche il dovere di intervenire indicando con chiarezza e celerità quali sono le alternative energetiche concrete alla dismissione delle centrali a carbone e, in assenza di esse, optando per un rinvio della loro chiusura finché la transizione al metano o ad altre fonti certe e continuative di energia sarà compiuta.»
«Su questo tema – conclude il consigliere regionale – siamo pronti a fare le barricate con chi, come il Sindacato, tiene a cuore le sorti dei lavoratori del Polo Industriale di Portovesme e più in generale di tutto il territorio del Sulcis Iglesiente.»

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Domani, venerdì 19 luglio, a Villa Devoto, alle ore 10.00, si terrà la conferenza stampa di presentazione degli incentivi per l’estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e per l’allungamento della stagione turistica, del programma “Master and back – Alta formazione” e del programma “Best” per lo sviluppo di competenze manageriali. Interverranno il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

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I carabinieri della stazione di Uta, hanno arrestato M.M. quarantaduenne del posto, con precedenti penali, responsabile di maltrattamenti in famiglia. Ieri sera dopo che l’anziano padre gli aveva rifiutato l’ennesima richiesta di danaro, pare per l’acquisto di stupefacenti, lo abbia aggredito con insulti e gravi minacce di morte; non pago, si è armato di martello, sfogando la sua violenta rabbia sull’autovettura del genitore frantumando parabrezza, vetri, fanali, rompendo gli specchietti ed ammaccando la carrozzeria, venendo interrotto proprio dal tempestivo intervento dei carabinieri avvisati da familiari, che hanno posto fine alla violenza, arrestandolo.

I carabinieri di Uta, nei mesi scorsi, si erano più volte occupati dell’uomo, sempre per analoghi motivi e per ciò lo tenevano sotto particolare osservazione. Ieri sera lo hanno arrestato e su disposizione dell’autorità giudiziaria lo hanno condotto a casa di un’amica, nel comune di Capoterra, dove resterà in regime di arresti domiciliari, fino alla decisione del Gip del tribunale di Cagliari, all’esito dell’interrogatorio di garanzia.

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Una commedia originale e divertente che dopo i successi ottenuti a livello nazionale verrà proposta in diversi centri dell’isola. “Era l’allodola?”, lo spettacolo scritto e interpretato da Daniele Monachella e Carlo Valle continua il suo fortunato viaggio e riparte a pochi chilometri da dove ha visto la luce: il 20 luglio andrà in scena, infatti, ad Alghero nella Piazza Lo Quarter, l’appuntamento è fissato per le 22. Il 24 luglio ci si sposta in Gallura, per la precisione a San Pasquale: Il borgo di Santa Teresa  ospita la rassegna “Risate allo zabaylonne” ed il primo dei due appuntamenti è proprio la mordente pièce vincitrice del premio come miglior attore per Daniele Monachella al Roma Comic Off. Si ritorna a casa il 25 luglio nel Cortile di Palazzo Ducale a Sassari per la seconda rappresentazione in cartellone questa volta nell’ambito della rassegna EstaTheatrOn, curata da MAB Teatro.

«Le richieste da diversi centri della Sardegna  per “Era l’allodola?” sono sempre maggiori. Merito sicuramente di un passa parola positivo che in questi mesi ha amplificato il successo della nostra commedia – dice Daniele Monachella, direttore artistico della rassegna EstaTheatrOn -. Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose in questo primo anno di vita dello spettacolo. A parte il premio al Roma Comic ci riempie di orgoglio aver portato anche al di fuori della Sardegna una commedia totalmente ideata e prodotta nella nostra regione.»

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I carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari alle prime ore del mattino sono intervenuti presso il lungomare Poetto dove, poco prima, era stata segnalata una rissa tra giovanissimi, alcuni dei quali minorenni. Giunti immediatamente sul posto unitamente al personale sanitario del 118, i militari hanno constatato la presenza di un minorenne aggredito per motivi ancora in corso di accertamento. Il giovane presentava diverse contusioni, pertanto è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità. Non in gravi condizioni, il giovane riportava diverse contusioni al corpo ed al volto, è stato dimesso. I carabinieri del nucleo radiomobile stanno compiendo accertamenti per identificare l’autore della violenta aggressione, esaminando testimonianze di presenti ed eventuali immagini del sistema di videosorveglianza cittadino.

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Le prospettive di riforma dell’ordinamento regionale e degli Enti locali sono state al centro delle audizioni dei costituzionalisti dell’Università di Cagliari davanti alla commissione Autonomia, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega).

Il prof. Pietro Ciarlo, ricordando che si tratta di argomenti dei quali “si parla da decenni”, ha invitato tutti a considerare il fattore tempo e l’esperienza fin qui maturata suggerendo, piuttosto che impegnarsi «in grandi leggi di riforma di difficile praticabilità», di concentrare l’azione legislativa su “alcuni nodi” del sistema. Da questo punto di vista, ha proseguito, sono fondamentali le norme di attuazione, che il Trentino Alto Adige ha usato in maniera molto efficace costituendo fin dalla nascita della Regione un ufficio di specialisti che ha lavorato a stretto contatto con la commissione paritetica Stato-Regione: una buona pratica che la Sardegna può replicare.

Secondo il prof. Andrea Deffenu la riforma del Titolo V della Costituzione che doveva essere seguita dall’adeguamento degli Statuti regionali, ha aperto un lungo periodo di transizione e criticità che ha avuto, come conseguenza indiretta, anche una giurisprudenza costituzionale sfavorevole alle Regioni, «anche in casi recenti che hanno riguardato la Sardegna come i contratti pubblici e gli usi civici». Da questa situazione di stallo, ha continuato, si può uscire con un uso appropriato delle norme di attuazione e, per quanto riguarda gli Enti locali, prendendo atto che «lo scenario previsto dalla legge regionale 2/2016 (che non le considerava) è cambiato e quindi le Province sono enti costituzionali necessari».

La professoressa Ilenia Ruggiu si è invece soffermata sul ruolo dei Comuni «che storicamente hanno preceduto lo Stato e la Regione» ed hanno percepito la riforma del 2016 come un provvedimento calato dall’alto, «non accompagnato da una volontà reale della Regione di applicare il principio della leale collaborazione, di stabilire con gli Enti una vera alleanza, di coinvolgerli pienamente nella programmazione regionale, attraverso competenze più incisive di Cal ed Anci». Le Province, ha osservato, potrebbero avere funzioni differenziate, distinguendo quelle di prossimità da quelle di area vasta ma poi, sullo sfondo, va ridefinito il ruolo della Regione, che deve mandare alle autonomie locali “un messaggio anche simbolico di delocalizzazione” sia istituzionale che burocratica.

La crisi della politica e l’aumento dell’astensionismo hanno caratterizzato la riflessione del prof. Roberto Cherchi, che l’ha attribuita ad una contraddizione di fondo «fra l’elezione diretta del presidente della Regione, che genera sempre forti aspettative, ed una prassi parlamentare che nel tempo sposta il baricentro dell’azione di governo verso l’Assemblea e la rallenta». L’art.102 del regolamento del Consiglio regionale, ad avviso di Roberto Cherchi, è un esempio classico perché consente ad una proposta di legge, purché sostenuta da tutti i capigruppo, di superare il passaggio in commissione ma analoga procedura non è prevista per i disegni di legge della Giunta.

Per il prof. Marco Betzu le difficoltà del rapporto fra Regione ed Enti locali nascono dalla incompleta definizione del ruolo del Cal, «costituito con i migliori auspici ma poi rivelatosi incapace, non per sua responsabilità, di interpretare il principio della leale collaborazione». Nella sua configurazione attuale, ha spiegato, il Consiglio delle Autonomie fornisce pareri dei quali (anche per semplici questioni di tempo) si può prescindere ed interviene su testi legislativi in commissione che poi possono anche cambiare radicalmente al termine del dibattito in Consiglio. Per correggere questa situazione, ha proposto, «si potrebbero prevedere procedimenti rafforzati e/o un obbligo di motivazione da parte della Regione». In generale comunque, ha concluso, anche sulla base delle migliori esperienze è preferibile l’esperienza di una Regione minimale che lascia uno spazio adeguato alla Conferenza Regione-Enti locali (o, se si preferisce, il Cal ma non entrambi gli organismi che finiscono col sovrapporsi).

Il prof. Gian Mario Demuro (ex assessore degli Affari generali) ha sostenuto che, da un lato, «l’idea di autonomia speciale della Sardegna va inquadrata nella prospettiva del riconoscimento della sua insularità a livello europeo» ma, dall’altro, deve anche caratterizzarsi per la capacità della Regione di “fare il primo passo” intervenendo in una realtà con tante differenze. Questo obiettivo, ha aggiunto, si può raggiungere seguendo due percorsi: le norme di attuazione e la legge statutaria, che andrebbe a toccare anche il totem della legge 1/77 sull’organizzazione della Regione, immaginata allora sul modello ministeriale dei “silos lontani”. «Un modello di governo da riformare – ha aggiunto – con l’istituzione di deleghe assessoriali a tempo selezionate per obiettivi e con una marcata azione di decentramento della Regione in un nuovo quadro istituzionale in cui le Province dovrebbero assumere le funzioni di area vasta.»

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri Massimo Zedda e Diego Loi dei Progressisti. Zedda ha messo l’accento sulle difficoltà complessive del sistema politico, «che ha perso slancio e capacità di contatto con la società reale, fenomeni all’origine del largo astensionismo». Questo è un problema della Regione che, con un nuovo assetto delle Province, deve accelerare il decentramento. «Se potessimo tracciare una mappa dello spopolamento della Sardegna – ha concluso – ci accorgeremmo che è perfettamente sovrapponibile a quella di territori dove progressivamente sono scomparsi servizi essenziali per le comunità».

Diego Loi ha ricordato in apertura che «lo Stato sul territorio sono i Comuni e bisogna partire da qui, perché qui sono organizzate e realizzate le politiche pubbliche delle quali i cittadini hanno una percezione negativa perché ci sono ancora troppe carenze, non ultima quella del digital divide che allontana ancora di più dai nuovi contesti civili quanti vivono in realtà marginali». L’assetto degli Enti locali di questi anni, ha concluso, non è stabile ma sarebbe sbagliato abbandonare del tutto e senza alternative la strada delle Unioni dei Comuni che ha fatto segnare importanti momenti di crescita”.

Nelle conclusioni il presidente Pierluigi Saiu ha dichiarato che «sulle riforme la commissione ha un approccio laico ed intende lavorare su un terreno sgombro da soluzioni precostituite». «Accogliamo quindi con estremo interesse e con una certa dose di entusiasmo, il contributo prezioso dei giuristi sulle riforme ed i loro suggerimenti sulla disciplina dei rapporti Stato Regione attraverso le norme di attuazione e su interventi mirati rivolti ad alcuni temi centrali come legge statutaria, organizzazione della Regione e riordino del sistema delle autonomie locali. Su quest’ultimo punto – ha concluso – intendiamo impegnarci per un nuovo Testo unico degli Enti locali sardi dove trovino spazio materie come finanza locale, status degli amministratori, piccoli Comuni e realtà montane».

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Arrivano da oltreoceano i protagonisti della seconda serata di Narcao Blues, il festival organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione. Ad infuocare per primo le valvole degli amplificatori, alle 21.30 nella serata intitolata “Guitar Masters”, sarà il chitarrista, cantante e cantautore canadese Anthony Gomes, di ritorno nel Sulcis più di vent’anni dopo la sua prima esibizione. Inserito nella Billboard Blues Artist, classifica redatta dall’autorevole ed omonima rivista statunitense, Anthony Gomes si caratterizza per i suoi concerti ad alta energia, conditi dal suo indiscutibile carisma e la imponente presenza scenica, elementi che contribuiscono a posizionarlo tra i migliori artisti nel circuito rock e blues attualmente in circolazione. Sul palco di piazza Europa il musicista di Toronto presenterà la sua ultima produzione discografica, “Peace, Love & Loud Guitars” (Up 2 Zero, 2018), miglior album blues per i magazine Blues Rock Review e Sound Guardian Magazine. L’energico e magnetico leader sarà affiancato da Jacob Mreen al basso e Jeremy Howard alla batteria.

Alle 23.00, un altro ritorno tingerà di stelle e strisce la nottata narcarese: dagli Stati Uniti è in arrivo il funambolico e geniale chitarrista Scott Henderson, leader dei Tribal Tech e sideman di fiducia di autentiche leggende della musica come Joe Zawinul, Chick Corea e Jean-Luc Ponty. Il suo stile si distingue per un fraseggio nervoso, scattante e a tratti isterico, e prende forma fin dalla sua adolescenza, quando viene fortemente influenzato dalla musica di Jimi Hendrix, Jimmy Page e B.B. King, tra gli altri. La definitiva consacrazione arriva per Henderson a trent’anni, nel 1984, con i Tribal Tech, formazione fusion da lui fondata e con la quale inciderà ben dieci album. Miglior chitarrista del mondo secondo i sondaggi indetti dalle prestigiose riviste “Guitar World” nel 1991 e “Jazz Guitarist” nel 1992, nel 1994 decide di concentrare studio e scrittura sul blues registrando il disco “Dog Party” insieme alla leggendaria cantante Thelma Houston (attiva in ambiente Motown negli anni Settanta). Tre anni dopo prosegue il suo lavoro nel solco della musica del diavolo incidendo “Tore Down House”, granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Nel 2002 arriva, invece, “Well to the Bone“, lavoro che ne testimonia ancora una volta la vicinanza al genere dalle dodici battute e la straordinaria poliedricità arricchita dall’innata capacità di muoversi sapientemente tra differenti generi musicali. A Narcao, il chitarrista di West Palm Beach sarà affiancato dal bassista Romain Labaye ed il batterista Archibald Ligonniere, per dar fuoco alle polveri e accendere il pubblico di appassionati.

Allegate quattro fotografie degli artisti che saranno protagonisti questa sera e una selezione di foto della prima serata.
 

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Sospensione temporanea da parte dell’Enel del funzionamento della centrale elettrica di Casteldoria fino alla prima decade di settembre, così come chiesto dai Comuni della Bassa Valle del Coghinas, ed istituzione di un tavolo permanente sotto la regia dell’Adis, agenzia regionale del distretto idrografico, che avrà come compito quello di rendere operativo entro la prossima stagione estiva il cosiddetto “Accordo di Fiume”, strumento che coniuga le diverse esigenze di gestione delle acque nei territori fluviali. Si è tenuta questa mattina, presso l’assessorato dei Lavori pubblici, la riunione che ha visto la partecipazione dell’assessorato del Turismo e di quello dell’Ambiente, oltre ai sindaci dei comuni di Valledoria e Santa Maria Coghinas, all’Adis ed ai dirigenti di Enel Green Power, che hanno garantito il rispetto dell’accordo raggiunto ed offerto massima collaborazione per il futuro.

«Abbiamo recepito le istanze che arrivavano dalle comunità locali, raggruppando attorno allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle necessità dei sindaci e dei cittadini. Con l’accordo odierno abbiamo raggiunto un risultato importante, che mette al riparo questa stagione turistica e pone le basi per una collaborazione proficua tra le parti nell’interesse esclusivo dei territori coinvolti», è il commento dell’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia.

«Aver raccolto l’appello di un territorio che vive prevalentemente di turismo deve essere motivo di orgoglio per tutti. Un piccolo paese che in estate diventa cittadina grazie alle presenze turistiche, come è il caso di Valledoria, deve trovare nelle Istituzioni un valido alleato. Grazie al buonsenso è stato trovato un accordo che tutela un comparto fondamentale dell’economia sarda, che già oggi è volano di sviluppo per tutta la zona», ha aggiunto l’assessore del Turismo Gianni Chessa.

Enel Green Power si è quindi impegnata a sospendere temporaneamente le attività di produzione fino al mese di settembre venendo incontro alle richieste dell’assessore e dei sindaci del territorio. «Siamo da sempre attenti alle esigenze delle Comunità e anche oggi abbiamo ascoltato attentamente le istanze e garantito l’impegno della società al rispetto del territorio in un’ottica di sostenibilità come è nella nostra mission – ha spiegato Massimo Sessego, responsabile O&M Hydro di Enel Green Power – Guardando al futuro siamo soddisfatti della proposta dell’assessore, che ci vuole parte attiva nel Contratto di Fiume: daremo anche in quella sede il nostro contributo garantendo alta professionalità e operatività nel rispetto dell’ambiente.»

Soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci di Valledoria, Paolo Spezziga, e di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini. «Si tratta di una boccata d’ossigeno che arriva dopo un avvio drammatico della stagione balneare – spiega il sindaco di Valledoria, Spezziga -. Lasciamo Cagliari con un impegno concreto nell’immediato che ci consente di mettere in salvo la stagione, dato che Enel non turbinerà fino a settembre, e che guarda al futuro grazie all’istituzione di un tavolo permanente  che consentirà di affrontare il problema della marea gialla sul lungomare San Pietro di Valledoria. L’accordo odierno – conclude Paolo Spezziga –  va oltre l’emergenza della stagione e testimonia l’impegno di tutta la Giunta regionale rispetto alla problematica nel suo complesso». Per il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini, «oggi si sono poste le basi per una collaborazione che guarda allo sviluppo e al futuro. L’istituzione di un tavolo per arrivare quanto prima alla definizione del Contratto di fiume va nella giusta direzione: tutti i protagonisti dovranno essere attori dello sviluppo dell’Anglona e della Bassa Valle del Coghinas».