8 September, 2024
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Si è concluso il progetto “Epidemiologia delle malattie muscolari in Sardegna: lo studio epidemiologico come base per una rete assistenziale, sociale e formativa”, promosso da Parent Project aps, l’associazione di pazienti e genitori di bambini e ragazzi affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker (DMD/BMD).

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, ha coinvolto il Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Cagliari, nello specifico attraverso il lavoro della ricercatrice Rachele Piras, operante presso il Centro per le malattie muscolari del P.O. “Binaghi” di Cagliari. Al centro della progettualità uno studio clinico-epidemiologico dedicato all’area del Sulcis Iglesiente, con gli obiettivi di disegnare una mappa dei pazienti affetti da malattie muscolari che permetta una corretta distribuzione delle risorse nel territorio e creare un modello di rete tra i centri di riferimento, le associazioni di pazienti ed il territorio da utilizzare come “progetto pilota” per l’applicazione su più ampia scala a livello regionale.

Un obiettivo generale, più a lungo termine, è stato quello di ridurre il ricorso a strutture extraregionali, rinforzando le capacità locali di diagnosi e presa in carico dei pazienti.

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Una serata vivace ed eclettica all’insegna del multiculturalismo, scambio e confronto tra tradizioni diverse, scandita da stages, sonorità e movimento. Così, sabato 20 luglio 2019, a partire dalle ore 19,00, presso la Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche di Cagliari – spazio all’aperto viale Sant’Ignazio 74, si svolgerà l’evento “Sardegna e Cuba si incontrano – laboratori, musica e danze” promosso dal Circolo Ricreativo dell’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno e la Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali Informazione Spettacolo e Sport.

L’evento costituisce un’ulteriore tappa del percorso pluriennale dell’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno, volto alla continua valorizzazione delle risorse artistiche locali e internazionali, in collaborazione con organizzazioni ed enti istituzionali. Al centro del concept “Sardegna e Cuba si incontrano” la musica dal vivo e le sue strette declinazioni, secondo il principio di scambio e reciproco arricchimento attraverso la tradizione e le sue evoluzioni nel tempo. Un confronto e interazione che da Cuba si estende poi alla più ampia conoscenza del mondo latino, dal sincretismo religioso alle memorie di pratiche magiche e misteriose.

La musica e le sue espressioni collaterali, rappresentano una forma creativa che a livello comunicativo arrivano direttamente all’anima, sprigionando dal nostro potenziale emotivo, una risposta immediata e travolgente. Sono linguaggi universali che avvicinano l’umanità in modo spontaneo, fortemente aggreganti. Per tale motivo l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno, da anni sfrutta questo potente canale comunicativo per favorire il dialogo tra popoli e l’incontro tra diverse tradizioni.

“Sardegna e Cuba si incontrano – laboratori, musica e danze” sarà una serata intensa e multidisciplinare, animata da una scaletta artistica che vede protagonisti affermati musicisti, danzatori, cantanti sardi e cubani, uniti nel comune intento di avvicinare attivamente il pubblico alle radici etnografiche della nostra isola e a quelle di Cuba.

Un evento caratterizzato in modo incisivo dalle attività laboratoriali, per offrire ai partecipanti l’opportunità di conoscere ed approfondire le matrici delle varie culture attraverso la diretta esperienza e coinvolgimento. La mappa per questa profonda immersione in mondi ancestrali, in cui emergono storie e tradizioni nelle loro accezioni meno note, è segnata dall’aspetto divertente ed emotivamente stimolante dei laboratori e delle esibizioni, dove la musica, la voce e il ballo si esprimono con straordinaria gioia ed allegria. Il tutto in una cornice informale che pone l’accento sulla necessità sempre più urgente di avvicinare mondi geograficamente lontani, ma caratterizzati da profonde analogie storiche, politiche, artistiche e sociali, esaltando il valore del reciproco scambio e della varietà delle idee. Ampio spazio quindi alla narrazione verbale ed emozionale dei contenuti della musica e delle danze sarde e cubane, uniti nel comune codice universale di suoni potenti, evocativi e antichi.

Si parte alle ore 19.00 con due laboratori che si svolgeranno in contemporanea.

Si tratta del laboratorio di Danze Popolari Sarde condotto da Andrea Pisu (Launeddas), Pietro Tanda (Organetto) ed Antonello Piras (Coreutica) e di quello di Danze Popolari Cubane  con Alexis Castor.

L’attività sulle danze isolane, è un momento per rafforzare il valore della Sardegna come la miniera più ricca di danze tradizionali in Italia, che appunto nel ballo esprime al meglio le radici identitarie. Analogamente, anche lo stage di Danze Cubane, attraverso il trascinante temperamento dei suoi interpreti, racconta una terra dove la musica e il movimento scandiscono la quotidianità, creando condivisione, divertimento e senso di aggregazione.

Si prosegue alle ore 20,15 con il laboratorio di Musica d’insieme “Sonheros”, direzione e basso Rinaldo Pinna, con la partecipazione di Tres – Fabrizio Ambu, fisarmonica – Antonello Carta, chitarra – Pino Bronzini, Cajon – Toni Piliu. Un lavoro mirato alla promozione e alla partecipazione attiva all’esperienza musicale di gruppo che assicura un approccio al “suonare” non come pratica fine a se stessa, ma come stimolo alla socializzazione e scambio in cui la bontà della riuscita finale è legata alla positiva partecipazione di tutti e all’armonizzazione delle diverse competenze.

Infine, la serata si chiuderà alle ore 21.30 con il concerto “I Suoni della Tradizione” con Andrea Pisu alle launeddas, Pietro Tanda all’organetto ed Antonello Piras coreutica.

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Un’edizione di grandi omaggi con uno sguardo alla contemporaneità, dal Canzoniere italiano di Pier Paolo Pasolini al padre nobile del liscio Secondo Casadei: dal 22 al 26 luglio torna a Loano il Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, giunto alla 15ª edizione, organizzato dall’Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo della Fondazione A. De Mari, di Nuovo Imaie (fondi dell’articolo 7 L. 93/92) e il patrocinio della Regione Liguria e dell’ANCI.

Il Premio Loano, principale appuntamento in Italia per la musica di tradizione, conferma per il 2019 la sua vocazione a raccontare la contemporaneità del folk italiano, di tutto quell’universo di musiche che – partendo dal revival della tradizione, dagli strumenti popolari, dalle forme espressive delle culture orali – sanno parlare alla contemporaneità e raccontare il mondo di oggi. È così in un arco simbolico alla ricerca dei molti significati di “musica popolare” – “Da Pasolini al liscio”, come recita il titolo di questa 15a edizione – che si sviluppa il programma del 2019, il secondo con la direzione artistica di Jacopo Tomatis.

Come è nella natura di “laboratorio permanente” del Premio Loano, ai consueti concerti serali nelle splendide location del lungomare di Loano (Spazio Culturale Orto Maccagli) e del Chiostro di Sant’Agostino, si affiancheranno gli appuntamenti pomeridiani con Il Premio incontra…, conversazioni in musica con musicisti e operatori culturali, dalle ore 18.00, presso i Giardini Nassiriya.

Tra le novità di questa edizione, la suggestiva passeggiata al Rifugio “Pian delle Bosse” di Loano che terminerà con il concerto del massimo interprete in Italia di cornamusa,Fabio Rinaudo; ed il concerto “dopocena” con La Banda della Ricetta, un originale spettacolo in cui si canta del buon cibo, con il cibo, con un repertorio divertente e ben condito.

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Venerdì 19 luglio, ad Iglesias, alle ore 11.00, presso la Sala Riunioni (2° piano) del Centro Direzionale di Via Isonzo, ilsSindaco di Iglesias Mauro Usai e l’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci, incontreranno la stampa per presentare gli interventi realizzati nel corso dell’anno e fare il punto sullo stato dei lavori attualmente in corso.

 

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«Non ci sarà alcuna sospensione e il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Lanusei continuerà la sua normale attività. Le due ginecologhe chiamate nell’ambito della selezione a tempo determinato prenderanno servizio lunedì 22 luglio.» Sono parole di soddisfazione quelle dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che conferma quanto già prospettato nei giorni scorsi: copertura dei turni garantita e nessuna “chiusura” estiva.

«Dopo la riapertura del reparto di Ortopedia, sempre al Nostra Signora della Mercede, e la scongiurata sospensione delle attività della Neurochirurgia del San Francesco di Nuoro, abbiamo risposto ancora una volta all’emergenza con lavoro e impegno in cerca di soluzioni – sottolinea l’assessore Mario Nieddu -. Sono felice che oggi tante mamme ogliastrine possano tornare a sorridere, ma l’obiettivo resta quello di portare tutta la sanità sarda fuori dalla logica dell’emergenza, l’unica attualmente possibile nella difficile situazione che abbiamo ereditato. Con la riorganizzazione del sistema sanitario regionale contiamo di poter dare risposte strutturali e durature – conclude Mario Nieddu – tali da non dover più rivivere situazioni come questa e che garantiscano allo stesso tempo i diritti dei cittadini e degli operatori sanitari.»

 

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Potrebbero essere ad una svolta le indagini sul grave ferimento di Nicola Atzori avvenuto la notte del 2 luglio 2018 nelle campagne di Santadi. Quel giorno il giovane si era recato nelle sue terre per sistemare il proprio vigneto. Nella serata è stato raggiunto dal padre e da un amico di famiglia, con i quali aveva iniziato una battuta di caccia al cinghiale. Intorno alla mezzanotte, delusi dall’esito degli appostamenti, hanno deciso di far rientro nelle proprie abitazioni. Mentre percorrevano la strada per far rientro a Giba, il giovane è stato raggiunto da due fucilate, intervallate da alcuni secondi, che lo hanno raggiunto alla testa, lasciandolo in fin di vita. Le cure dei medici e la tenacia della vittima hanno permesso un’insperata ripresa ed un costante miglioramento delle condizioni di salute.

Dopo aver valutato e scartato la prima ipotesi relativa ad un incidente di caccia, gli accertamenti si sono concentrati sulle motivazioni che potevano aver portato qualcuno a sparare contro il giovane. Le indagini dei militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari, supportati dalle indagini balistiche del Ris, coordinati dalla Procura della repubblica di Cagliari, permesso di meglio delineare la dinamica dei fatti di quella notte. E’ stata quindi focalizzata l’attenzione su alcuni personaggi della zona. Sono state analizzate le frequentazioni della vittima, i diverbi ed i contrasti avuti con vari soggetti, sono state interrogate decine di persone, alcune delle quali hanno rilasciato dichiarazioni molto utili ai fini delle indagini. Altrettanto fondamentali per lo sviluppo dell’attività investigativa di sono rivelate alcune operazioni di polizia giudiziaria con sequestri di fucili condotte dai carabinieri delle stazioni di Teulada e Santadi, sotto la direzione del Nucleo Investigativo.

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Venerdì 19 luglio arriva un nuovo appuntamento per “Notturni di Note”, la rassegna che vede i migliori allievi del Conservatorio di Cagliari misurarsi con brani di ispirazione notturna.

Alle 21,30, nel cortile interno dell’istituzione musicale (ingresso dal Parco della Musica), si comincia con il pianista Ignazio Origa che affronterà la “Seconda ballata” di F. Listz e la seconda serie di “Images” di C. Debussy.

La seconda parte della serata vedrà invece sul palco l’Ensemble di fisarmoniche del Conservatorio di Cagliari (formato da: Eleonora Steri, Noemi Lampis, Stefano Sebis, Michael Fulgheri, Alberto Caddeo e Gabriele Marangoni) che proporrà al pubblico brani di J.S. Bach, A. Piazzolla, K. Olczak, I. Shamo e L. Andriessen.

La manifestazione è curata dalle docenti Aurora Cogliando ed Elisabetta Dessì.

 

 

 

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La commissione Governo del territorio presieduta da Giuseppe Talanas ha ascoltato i rappresentanti sindacali (Federbalneari, Sib, Fiba, concessionari demaniali di Quartu) degli operatori turistici balneari sulle principali problematiche della categoria.

Gli operatori, in apertura, hanno sottolineato con preoccupazione che la scarsa chiarezza della normativa regionale vigente (legge 11/2017, legge 8/2015) ha dato origine ad interpretazioni diversificate ed in alcuni casi opposte da parte degli uffici tecnici comunali, aumentando il contenzioso amministrativo e in certe situazioni le case penali.

Inoltre, hanno detto ancora i sindacalisti, sta emergendo un contrato evidente fra legislazione regionale e nazionale fiscale, nel senso che quest’ultima privilegia il principio, affermato fra l’altro da una giurisprudenza ricorrente, che i manufatti seguono il regime annuale delle concessioni e quindi non si giustificherebbero le operazioni di smontaggio e montaggio dei fabbricati stagionali richiesto nei Comuni non provvisti di Pul (Piano urbano dei litorali). Lo stesso principio, inoltre, viene applicato dall’amministrazione fiscale, che richiede il versamento annuale delle tasse, e da quella del demanio, che ha sollecitato formalmente i concessionari ad accatastare le strutture.

Noi vorremmo lavorare in un quadro di regole certe e per tutto l’anno, hanno auspicato i rappresentati sindacali dei balneari, suggerendo che in attesa della nuova legge urbanistica sia modificata la legge regionale 11/2017 nella parte in cui prevede l’obbligo di smontare le strutture al termine della stagione per poi rimetterle in piedi in quella successiva. Tanto più, hanno aggiunto, che solo una piccola parte dei Comuni sardi si sono dotati di Pul. Secondo suggerimento rivolto alla Regione, quello di predisporre linee guida sulla materia in modo da agevolare il lavoro degli uffici tecnici comunali.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonio Piu e Maria Laura Orrù (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Michele Ennas (Lega), Michele Cossa (Riformatori sardi) e Francesco Mura (Fdi).

Il presidente della commissione Giuseppe Talanas ha affermato fra l’altro che i rilievi degli operatori meritano la massima attenzione ed è quindi utile ascoltare gli assessori dell’Urbanistica e del Turismo, soprattutto per quanto riguarda la puntuale definizione delle competenze fra legislazione regionale e nazionale.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Domenico Gallus (Udc) ha approvato all’unanimità la risoluzione che impegna l’assessore regionale della Sanità «a valutare, nel più breve tempo possibile, l’opportunità di impartire indirizzi conformi alla volontà espressa dal Consiglio regionale e coerenti con la normativa vigente, finalizzati a salvaguardare i 38 operatori sociosanitari inseriti nelle graduatorie approvate dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2013 che attualmente prestano servizio (a tempo determinato o con contratti di lavoro flessibile) presso le Aziende sanitarie sarde e coloro che, pur non prestando più servizio, erano inseriti nella predetta graduatorie. A vigilare affinché le aziende sanitarie si conformino in maniera uniforme ai predetti indirizzi e individuino le soluzioni organizzative più adeguate per coprire il fabbisogno delle strutture ospedaliere, procedendo allo scorrimento delle graduatorie».

Nella risoluzione si chiede all’assessore, inoltre, di effettuare un monitoraggio relativo ai contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato (compresi quelli di somministrazione), stipulati dalle Aziende sanitarie sarde. Il voto favorevole della Commissione, che ha l’obiettivo di salvaguardare un diritto acquisito dai lavoratori, è arrivato ieri mattina dopo che il Parlamentino ha sentito in audizione l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, il quale ha ricostruito, carte alla mano, la situazione in cui si trovano gli Oss delle graduatorie 2010-2013. L’esponente dell’Esecutivo ha manifestato la sua disponibilità a trovare una soluzione concreta per sbloccare la situazione degli operatori socio sanitari. La risoluzione era stata proposta dal vice presidente della Commissione, Daniele Cocco (Leu), durante l’audizione degli Oss appartenenti alle graduatorie 2010-2013 ed era stata condivisa da tutti i commissari.

Al dibattito sono intervenuti il vice presidente della Commissione, Daniele Cocco (Leu) Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Giorgio Oppi (Udc), Antonello Peru (FI), Antonio Mundula (FdI), Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau (Pd).

La Commissione ha sentito in audizione il presidente della Cooperativa sociale Approdi, Giovanna Murgia. La Comunità Terapeutica riabilitativa e residenziale ad alta intensitàApprodo” opera dal 1996, a Dorgali, e può accogliere otto ospiti, sofferenti psichici. Al suo interno lavora un’equipe multidisciplinare composta da 15 figure professionali tra psicologi, infermieri, oss, educatori e collaboratori, che si occupa di assistere i pazienti, a volte con riconosciuta pericolosità sociale, attraverso programmi di riabilitazione psichiatrica, mirati al miglior recupero psichico, fisico e relazionale per ottenere un reinserimento nella vita familiare e sociale.

«Con la Dgr del 28 dicembre 2018 e successiva deliberazione del Direttore generale dell’Ats del 28 marzo 2019 è stato definito il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni di assistenza alle persone con disturbo mentale per il triennio 2018/2020 per complessivi 11.686.800 euro. Tale importo – ha spiegato Giovanna Murgia – si è rivelato insufficiente a coprire le reali necessità dei pazienti in carico presso i vari Dipartimenti di Salute mentale e Dipendenze (DSMD) dell’Ats. Tale insufficienza è ulteriormente aggravata per l’anno 2019 dall’aumento delle tariffe delle prestazioni per adulti e minori. Nella stessa delibera la Giunta regionale precisa che le strutture psichiatriche debbono assicurare un minimo di 10 posti letto al fine di garantire un equilibrio economico e finanziario.»

Giovanna Murgia ha spiegato che l’accreditamento per la Comunità approdo è di 8 pazienti, ma che gli ospiti che potrebbe prendere in carico in base al tetto di spesa assegnato per il 2019 è di 6 pazienti. Attualmente tra gli ospiti della Comunità «sono presenti 3 pazienti in misura di sicurezza, uno in misura alternativa alla detenzione, oltre a due pazienti con grave disabilità motoria».

Per Giovanna Murgia «i requisiti richiesti non rispondono alla reale necessità del servizio e, allo stato attuale, lo stesso non sia sostenibile economicamente» ed ha ricordato che «nonostante la grave crisi economica dello scorso anno dovuta al blocco degli inserimenti e che, in seguito a una mobilitazione di amministratori locali e regionali, famiglie e cittadini, la Comunità a continuato a garantire il servizio con professionalità e serietà e alla determinazione dei soci lavoratori e dipendenti che hanno tutt’oggi diversi stipendi arretrati». 

Il presidente della Cooperativa ha poi concluso: «Chiediamo interventi concreti che ci consentano di proseguire il nostro lavoro con le risorse necessarie e visto che abbiamo firmato un contratto con Ats, una maggiore regolarità nel pagamento dei servizi erogati, che dovrebbero essere corrisposti entro i 60 giorni e che invece raggiungono i 70-80 giorni. Per una struttura che già è in difficoltà, anche questi ritardi creano ulteriore difficoltà».

Il presidente Domenico Gallus ha manifestato, a nome di tutta la commissione, la disponibilità sostenere le richieste della Cooperativa con l’assessore regionale della Sanità, affinché sia garantita con atti concreti la piena operatività e sostegno a una Comunità che svolge un lavoro importantissimo per il territorio e per tante famiglie.

Nel dibattito sono intervenuti il vice presidente della Commissione Daniele Cocco (Leu), Giorgio Oppi (Udc), Carla Cuccu (M5S) ed Antonio Mundula (FdI).

La Commissione ha sentito in audizione anche il presidente della Federazione regionale Toelettatori Sardi, Fabiana Perra, sui problemi della categoria e, in particolare, sulla necessità di una normativa che regolamenti la professione.

 

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Sono state presentate stamane, nella commissione Governo del territorio, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) le nuove linee guida riguardanti il Servizio idrico integrato ed il controllo analogo sul soggetto gestore Abbanoa Spa.

Come hanno spiegato i responsabili dell’Agenzia regionale del distretto idrografico, si tratta di un provvedimento di sistema che coinvolge tutti i soggetti che si occupano del servizio idrico regionale, dall’Egas alla commissione di nuova istituzione, dal comitato d’ambito ad Abbanoa Spa. Le nuove linee guida, inoltre, sono state anticipate per consentire alla commissione per il controllo analogo (costituita nel 2017) che si insedierà a breve, di poterle utilizzare trasferendole nel nuovo regolamento.

Per quanto concerne le procedure del cosiddetto controllo analogo (che comunque non si sovrappongono agli altri controlli di regolarità amministrativa) saranno concentrate principalmente sulla definizione degli obiettivi strategici e sulla gestione.

L’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, presente all’incontro, ha sottolineato la qualità del lavoro svolto dagli uffici. Le linee guida sono uno strumento necessario, ha aggiunto, anche perché consentiranno di migliorare l’incisività dei controlli sul soggetto gestore.

La commissione proseguirà l’istruttoria ascoltando quanto prima il presidente regionale dell’Anci, per il ruolo rivestito dai Comuni nel nuovo sistema, per poi esprimere il voto finale sul documento.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Mura (Fdi), Michele Ennas (Lega), Antonio Piu (Pd) e Roberto Li Gioi (M5S)