7 September, 2024
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Lotta alla burocrazia, tempi rapidi nell’espletamento delle pratiche e procedure e una strategia nazionale che possa far competere le imprese agricole italiane con quelle straniere. Sono i punti salienti emersi nel corso dell’assemblea “Quale futuro per l’Agricoltura: la Pac da Bruxelles alla Sardegna” promossa da Confagricoltura Oristano ad Arborea. A sollecitare una politica di strategia sul settore agricolo è stato il presidente nazionale Massimiliano Giansanti.

«E’ necessario che ci sia un programma che permetta alle imprese italiane di essere competitive, perché si opera in un mercato che ormai è globale.»

Attenzione poi alla questione burocrazia che allunga i tempi. «In Francia a giugno le imprese presentano le domande e le risorse arrivano ad agosto. Da noi le risorse arrivano l’agosto dell’anno successivo». Poi un passaggio sulle istituzioni europee: «Tuteliamo e valorizziamo le imprese, ma andiamo a Bruxelles con una strategia condivisa e chiediamo all’Ue reciprocità». A ricordare che il mondo delle campagne è fatto di imprese è stato anche il presidente regionale Luca Sanna che lanciando un appello al mondo della politica e a quello delle istituzioni ha rimarcato: «Dobbiamo lavorare oggi e non dopo. Chiediamo altrettanta solerzia alle istituzioni e amministrazioni. E’ necessario lavorare per l’agricoltura». Il presidente regionale ha poi rimarcato l’importanza di arrivare a soluzioni con le diverse questioni ancora aperte. A puntare il faro su burocrazia, rimarcando la necessità di fare leva sulla questione legata all’insularità e sollecitando la cosiddetta continuità territoriale delle merci, il presidente di Confagricoltura Paolo Mele.

«Il settore dell’Agricoltura in Sardegna – ha detto – ha un riconoscimento importante rispetto al proprio ruolo, dovuto al fatto che la Produzione Lorda Vendibile ammonta a circa 1,5 miliardi di euro l’anno e che non meno del 20% del fatturato industriale regionale è rappresentato dall’industria agro-alimentare.»
Per Paolo Mele “questo non basta». «Non è sufficiente riconoscergli il ruolo se poi non viene supportato in un percorso tutt’altro che semplice; occorre, infatti, garantire leve di competitività reale per tutti i settori, con evidenti e differenti criticità, che esporrò di seguito e che, per migliorare, necessitano di politiche regionali, nazionali e comunitarie mirate a creare valore aggiunto per il territorio e di conseguenza, per le imprese che vi lavorano».

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A causa di un nuovo guasto sulla condotta dell’Enas in località Agliadò, è stata interrotta l’erogazione idrica alle vasche del Consorzio Industriale nell’agglomerato di Porto Torres. Il regolare servizio dovrebbe essere ripristinato entro domenica 14: nel frattempo le aziende del sito turritano potranno, comunque, continuare a operare grazie alle riserve idriche del Consorzio industriale provinciale di Sassari e dell’Ente acque regionale, che ammontano complessivamente a dodicimila litri, sufficienti per proseguire l’attività in attesa della riparazione del guasto.

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Dopo quasi due mesi la proposta dei volontari dell’Associazione sportiva Alisardegna di mettere a disposizione della Protezione Civile i loro aerei ultraleggeri per il pattugliamento del territorio sardo è letteralmente caduta nel vuoto. La lettera di presentazione del servizio gratuito – indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento Protezione Civile, alla Presidenza della Regione Sardegna, ai prefetti di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, all’Enac, alla Capitaneria di Porto, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e al Corpo Forestale – non ha avuto finora nessuna risposta.

«Non possiamo che esprimere la nostra delusione per l’indifferenza mostrata dalle autorità preposte alla sicurezza per un servizio offerto a titolo gratuito da decine di volontari» si rammaricano Pietro Satta, presidente dell’associazione AliSardegna, e Pasquale Biasioli, coordinatore del programma e presidente della CMS (Cassa di Mutuo Soccorso per i dipendenti pubblici della Sardegna).

Con questa iniziativa Alisardegna – associazione sportiva aggregata all’Aeroclub d’Italia che ha tra i fini istituzionali la promozione e lo sviluppo della pratica delle discipline aeronautiche – aveva messo al servizio della comunità sarda i propri mezzi (10 velivoli ultraleggeri tra cui un moderno idrovolante) e le proprie competenze in materia di volo offrendo, proprio per le caratteristiche dei mezzi utilizzati, un importante contributo volontario nella ricerca dei dispersi in mare, nella ricognizione anti inquinamento e in generale nella segnalazione di attività pericolose sul territorio.

«Perché il servizio possa essere attivato è necessario che le autorità manifestino il loro interesse alla nostra proposta – sottolineano Satta e Biasioli – ma finora i nostri interlocutori istituzionali sono stati inspiegabilmente indifferenti a questo servizio che ribadiamo, è reso a titolo assolutamente gratuito con esclusivo spirito volontaristico e solidale

L’utilizzo degli aerei ultraleggeri consente una maggior precisione rispetto ad altri mezzi più pesanti nella ricognizione e nel salvamento di persone che, con o senza imbarcazione, vengono a trovarsi in difficoltà in mare e che spesso a causa del forte vento vengono sospinte al largo rendendone impossibile il rientro ed estremamente difficoltosa la ricerca.

«La nostra speranza – aggiungono Satta e Biasioli – è che si sia trattato di una disattenzione e che le autorità valutino adeguatamente la buona volontà di chi ha chiesto di mettere i propri mezzi, le proprie competenze tecniche e la propria passione a disposizione della collettività. Riteniamo infatti che un servizio di questo tipo, totalmente innovativo, possa rappresentare per la protezione civile uno strumento da un lato “ausiliare” ma in talune circostanze fondamentale e preziosissimo allorché si tratti di pattugliare vaste aree a basse velocità e quote. Peccato che le Istituzioni abbiano ritenuto di privarsi di questo “ombrello” utilizzabile se e quando ad insindacabile giudizio delle stesse autorità competenti ne avessero ravvisato l’opportunità di avvalersene. Peraltro, si tratta di un servizio suscettibile di enorme valorizzazione in termini territoriali, di aeromobili, impiegati nonché di piloti abilitati e previo coordinamento anche possibili allargamento della stessa natura d’intervento.»

«Appare ovvio precisare – concludono Satta e Biasioli – che una simile attività non può prescindere dal coordinamento Istituzionale che di volta in volta deve valutare l’opportunità e l’idoneità dell’attivazione di un servizio simile.»

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Il forte vento di maestrale sta alimentando numerosi incendi in tutta la Sardegna.

A Siniscola, a ovest della S.S. Orientale Sarda, km. 262, nelle operazioni di spegnimento stanno operando un elicottero proveniente dalla base elicotteristica del corpo forestale di Alà dei sardi ed un Canadair.

A Berchidda, in località San Salvatore, hanno operato un Canadair da Alghero, due elicotteri ed il Super Puma del Corpo forestale provenienti dalle basi di Anela, Limbara e Fenosu. Le fiamme hanno percorso oltre 5 ettari distruggendo anche un fienile ed un automezzo. L’incendio è attualmente in fase di bonifica da parte del personale del Corpo forestale con il supporto di squadre di barracelli, FoReSTAS, volontari di Protezione civile e Vigili del fuoco. Nelle foto il fienile e l’automezzo distrutti.

A Ruinas, sono all’opera due elicotteri del Corpo forestale provenienti dalle basi elicotteristiche di Fenosu e Sorgono.

Ad Eli-San Cosimo ed Eli-Villasalto sono intervenuti su un incendio in agro del comune di Tortolì, in località San Salvatore.

Poiché le fiamme minacciano diverse costruzioni,  l’incendio verso le 15,30 è stato dichiarato di interfaccia e sono state evacuate una ventina di abitazioni e alcune strutture ricettive (1 agriturismo e 2 campeggi). Il vento peraltro sospinge il fumo verso la spiaggia di Orrì, creando allarme fra i bagnanti. Al momento stanno operando diverse squadre del Cfva, Forestas, volontari e Vigili del fuoco, coadiuvate dai Canadair provenienti da Trapani e Napoli, oltre ai tre elicotteri regionali delle Basi del Cfva di San Cosimo, Sorgono e Villasalto.

Un ultimo incendio è in atto a Santu Lussurgiu, in località Riu di San Leonardo, dove a supporto delle forze a terra sta intervenendo l’elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base elicotteristica di Bosa.

 

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«Sono trascorsi ormai sette mesi da quando il Consiglio regionale della Sardegna, all’unanimità, ha approvato la legge n° 47 del 2018, che autorizza l’Agenzia Laore ad assumere il personale Aras in liquidazione. Un provvedimento necessario a garantire la sicurezza economica degli oltre 240 dipendenti dell’ex Associazione composta da agronomi, e veterinari. Ciononostante ancora oggi un bando per la selezione del personale Aras non c’è. Ciò è inammissibile. Da troppi anni gli ex dipendenti Aras aspettano una selezione. La legge n° 47 del 2018 esiste, perché è rimasta lettera morta? È necessario chiudere al più presto questa vertenza, in tutela dei lavoratori, delle loro famiglie e delle oltre 10mila aziende zootecniche della Sardegna assiste dai tecnici Aras. Aziende che sinora non hanno risentito gravemente di questi problemi solo grazie al grande senso di responsabilità dei lavoratori, che, nonostante gli stipendi arretrati e l’incertezza lavorativa, hanno continuato a garantire la loro attività.»

Ad una settimana dall’ultima manifestazione di protesta dei lavoratori Aras sotto il palazzo del Consiglio regionale, un’importante mozione è stata presentata in Consiglio per accelerare la chiusura di questa annosa vertenza. Prima firmataria e promotrice dell’atto che chiede altresì la convocazione straordinaria del Consiglio regionale è la capogruppo del M5S Desirè Manca.

Con questa mozione (sottoscritta dal Gruppo M5S e dai consiglieri dell’opposizione, Piano, Comandini, Ganau, Corrias, Caddeo, Orrù, Meloni, Satta, Stara, Agus, Zedda, Lai, Cocco), la capogruppo dei Cinquestelle si rivolge al Presidente Solinas, alla Giunta e all’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia per sollecitare l’immediata pubblicazione del bando per la selezione riservata al personale Aras, come previsto dalla legge regionale 47 del 2018.

«I dipendenti dell’Aras – è spiegato nell’atto depositato due giorni fa – attendono il passaggio a Laore dall’entrata in vigore della legge regionale 3 del 2009 ma, nonostante la chiara volontà del Consiglio regionale espressa con questa legge, le numerose proteste azioni sindacali e i diversi atti consiliari presentati, si è dovuto attendere un’ulteriore legge regionale per assistere ai primi sviluppi concreti della vicenda. Legge dopo legge, nulla è stato risolto, poiché, anche a distanza di 7 mesi dall’entrata in vigore della legge 47 del 2018, questa risulta ancora inapplicata.»

Per quanto riguarda le ultime dichiarazione dell’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia, contraria alla stabilizzazione del personale Aras prima della riclassificazione del personale regionale, Manca replica che “un tale vincolo è inammissibile. È necessario procedere, senza ulteriori ostacoli o paletti. La mancata programmazione regionale non può ricadere sui lavoratori”.

Desirè Manca evidenzia inoltre il grande risparmio che l’applicazione della legge apporterebbe alle casse regionali: «La gestione diretta da parte di Laore delle funzioni di assistenza tecnica alle aziende zootecniche, attualmente svolte in convenzione con l’Aras, consentirebbe alla Regione di realizzare consistenti economie di spesa, con un risparmio di più di 1 milione di euro».

«Adesso basta chiediamo che il Consiglio regionale venga convocato con urgenza. Diamo applicazione alle leggi e restituiamo i loro diritti ai lavoratori.»

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219827656229772/

Il colonnello Carlo Di Pinto è il nuovo comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari. Questa mattina è subentrato al colonnello Gabriele Cosimo Garau, arrivato al comando il 14 luglio 2017 ed ora destinato a Roma, all’incarico di Capo Ufficio del Comandante Logistico dell’Esercito.

Alla cerimonia hanno partecipato il comandante della Brigata Sassari, generale di brigata Andrea Di Stasio, il comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada colonnello Carlo Colaneri, l’ex comandante del Comando militare autonomo “Sardegna” Giovanni Domenico Pintus, le autorità militari e religiose del territorio, i sindaci di Teulada Daniele Serra e Sant’Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, alcuni colleghi dei Comuni del territorio ed il consigliere regionale Michele Ennas.

Il colonnello Carlo Di Pinto, già comandante del XVIII Battaglione Poggio Scanno del 3° Reggimento, di origine pugliese ma da diversi anni in Sardegna (arriva da Sassari), è l’84° comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari, il più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

Allegatele interviste al comandante uscente Gabriele Cosimo Garau e al comandante entrante colonnello Carlo Di Pinto.

                                                                                                       

 

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Antonello Cuccuru.

E’ stata costituita oggi, a Cagliari, la sezione del “Comitato Infermieri Dirigenti, Società Scientifica” della Regione Sardegna.

Il CID (Comitato Infermieri Dirigenti) è una Società scientifica apartitica e senza fini di lucro, con specifica attenzione ai problemi di programmazione e di gestione dei servizi sanitari, alla valutazione della qualità delle cure, e alla formazione infermieristica.

Il CID intende aggregare tutti i professionisti infermieri interessati e coinvolti nelle tematiche della governance socio sanitaria.
Sono stati eletti a far parte del Consiglio Direttivo Sardo i dirigenti delle professioni sanitarie Salvatore Pretta ASSL Cagliari, Antonello Cuccuru ASSL Carbonia e Barbara Collu ASSL Oristano.
In questo modo, anche la Sardegna entra a far parte del novero delle regioni già rappresentate all’interno del CID nazionale, nell’ottica di concorrere insieme ad esse ed in modo sinergico, al raggiungimento degli obiettivi indicati nell’articolo 4 dello statuto di questa Società:
a. promuovere la ricerca ed altre iniziative culturali e scientifiche con specifica attenzione ai problemi della programmazione, della gestione, della valutazione della qualità delle cure, dei servizi sanitari e della formazione infermieristica in Italia e all’estero;
b. realizzare la raccolta, la diffusione e lo scambio di informazioni attraverso strumenti editoriali e multimediali in Italia e all’estero;
c. promuovere la progettazione, la sperimentazione e la verifica di innovativi modelli organizzativi, formativi e di strategie manageriali nonché tracciare linee guida per definire gli aspetti tecnici e organizzativi del management infermieristico;
d. elaborare proposte sul piano legislativo, contrattuale ed amministrativo, tese a valorizzare la Dirigenza Infermieristica;
e. individuare, costruire e gestire in proprio o in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, eventi di Educazione Continua in Medicina anche attraverso la metodologia della Formazione a Distanza;
f. costruire e gestire banche dati di natura scientifica per la diffusione e lo scambio di informazioni ed esperienze in Italia e all’estero.
g. promuovere i rapporti con i collegi e gli ordini professioni, le associazioni e le parti sociali;
h. offrire attività di consulenza.

L’auspicio del Comitato di Coordinamento promotore è che questa Sezione si arricchisca, sempre più nel tempo, della partecipazione e dell’adesione di colleghi infermieri dirigenti interessati.

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Ancora un nuovo arrivo nel nuovo Carbonia per il prossimo campionato di Eccellenza. Dopo il centrocampista Marcello Angheleddu, l’attaccante Samuele Curreli, l’attaccante Alessio Figos, il difensore Luigi Pinna ed il portiere Antonio Fortuna, ha tesserato l’esterno di centrocampo Mattia Cordeddu, 31 anni il prossimo 25 agosto.

Nelle ultime 12 stagioni, Mattia Cordeddu ne ha disputato 2 in C2 con la Villacidrese, 7 in serie D con Atletico Calcio (2), Villacidrese (2), Progetto Calcio Sant’Elia (2) e Castiadas (1) e 3 in Eccellenza con il Castiadas. Complessivamente ha collezionato 251 presenze e 35 goal.

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Questo pomeriggio i carabinieri della stazione di Cagliari Sant’Avendrace, hanno arrestato per il reato di lesioni aggravate nei confronti di un incaricato di pubblico servizio, un pregiudicato cagliaritano classe 1989, M.P.. Il giovane si trovava presso il pronto soccorso dell’ospedale civile Brotzu di Cagliari, dove era giunto poco dopo essere stato dimesso dal reparto di ortopedia, presso il quale gli era stata ingessata, per precedenti traumi, la gamba destra. In attesa presso il pronto soccorso, improvvisamente il giovane si è impossessato illecitamente di una sedia rotelle e, convinto di non essere notato, si è allontanato repentinamente dal nosocomio. Notato da alcuni dipendenti ospedalieri, il giovane è stato bloccato nelle immediate vicinanze dell’ospedale civile ed ha opposto una forte resistenza nei confronti dei tre infermieri, sferrando un pugno al volto di uno dei tre, facendolo rovinare al suolo e procurandogli gravi lesioni al bacino. Dopodiché ha strattonato anche un’altra infermiera, procurandole lesioni lievi. Immediatamente intervenuti sul posto, i carabinieri della stazione hanno arrestato il pregiudicato, traducendolo agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che si terrà domani mattina.

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Dopo quello con il centrocampista Giacomo Ariu, la Monteponi Iglesias ha raggiunto l’accordo per la prossima stagione con altri quattro calciatori. Si tratta del portiere Claudio Pillittu, ex Guspini; dei difensori centrali Luigi e Antonio Usai, fratelli, il primo ex Samassi, il secondo ex Tortolì; e, infine, del giovanissimo attaccante Raffaello Idili, classe 2002, ex Arbus, in arrivo in prestito dal Cagliari Calcio.
«La campagna di rafforzamento continua nei prossimi giorni – ha detto il direttore sportivo Carlo Maramarco – con diverse operazioni in dirittura d’arrivo per l’unico obiettivo di provare il salto di categoria.»