6 September, 2024
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«Per garantire nel medio termine la stabile occupazione dei lavoratori del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, nell’ambito dei cantieri previsti dal ‘Piano per la ricollocazione occupazionale’, sono previste attività lavorative integrate con interventi di politica attiva del lavoro.»

Lo ha spiegato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, presentando la delibera, predisposta d’intesa con l’assessore dell’Industria Anita Pili, ed approvata durante la seduta odierna della Giunta regionale, che ha affidato all’Aspal le procedure per l’attuazione del Piano riguardante i 377 lavoratori già impegnati negli interventi del Parco Geominerario.

L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, quindi, procederà con una gara ad evidenza pubblica per affidare l’esecuzione del “Piano per i lavoratori del Parco Geominerario”, da realizzarsi nel biennio 2020-21: «E’ necessario – ha aggiunto l’assessore Anita Pili – individuare percorsi che possano portare alla valorizzazione, tutela e sviluppo degli enti e alla conseguente autonomia economica e gestionale del Parco Geominerario, attraverso un’attività di analisi delle prospettive di sviluppo futuro dei progetti messi in atto dagli enti e dal territorio. Attività nella quale la realizzazione dell’affidamento esterno rappresenta un’ulteriore opportunità in termini di collaborazioni progettuali e di salvaguardia dell’occupazione».

Gli interventi, che partiranno il 1° gennaio 2020 e dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2021, coinvolgeranno i lavoratori individuati con un monitoraggio eseguito dall’Assessorato del Lavoro, grazie ad uno stanziamento di 39.660.966 euro. Le attività correlate ai cantieri cosiddetti ‘a catalogo’ e gli interventi in svolgimento a cura dell’Igea, invece, saranno conclusi entro l’anno in corso: complessivamente gli importi disponibili per l’esecuzione del Piano ammontano a 45.380.000 euro.

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Sabato 29 giugno nella sala conferenze San Nicola, a Ozieri, dalle ore 10.00 si svolgerà il convegno provinciale della Confederazione italiana agricoltori Nord Sardegna, “Prospettive e alternative del settore ovicaprino”.

L’appuntamento sarà moderato dal direttore nazionale Caa della Cia, Fabio Chessa, e vedrà l’apporto dei maggiori studiosi ed esperti del comparto. L’apertura dei lavori sarà affidata a Francesco Erbi, presidente regionale Cia, al quale seguiranno gli interventi di Salvatore Pier Giacomo Rassu, professore associato di Zootecnia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, con la relazione “Strategie di miglioramento dell’efficienza produttiva ed economica dell’allevamento ovino”. Quindi sarà il turno della relazione “La guerra del latte: crisi o declino del settore ovino?”, di Roberto Furesi, professore ordinario di Economia ed estimo rurale del Dipartimento di Agraria dell’ateneo sassarese, poi il consulente e tecnico caseario Bastianino Piredda illustrerà il rapporto “Diversificare, parola chiave per ampliare offerta e mercato. Presentazione Progetto Shardana”. Ci sarà anche l’intervento di Giuseppe Pirisi del Banco di Sardegna, con “Interventi e prodotti a favore delle imprese agricole”.

Le conclusioni del convegno saranno affidate a Piero Maieli, presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, e a Dino Scanavino, presidente nazionale Cia Agricoltori Italiani.

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«I vergognosi tentativi del centrosinistra in Consiglio Regionale, di voler scaricare la propria inconcludenza palesatasi negli ultimi 5 anni di Governo, Pigliaru, sulla vicenda AIAS, oltre a essere patetici, sono per quanto mi riguarda inaccettabili.»

Lo sostiene, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«La precedente Giunta regionale ha avuto 5 anni, 60 mesi, ovvero 1.825 giorni, per risolvere le problematiche dei lavoratori AIAS, che ancora oggi attendono il pagamento di almeno 9 stipendi arretrati, ma niente di ciò che realmente andava attuato per andare incontro in maniera “definitiva” alle loro esigenze, è stato fatto. Il risultato di questa mancata azione, è che ancora oggi centinaia e centinaia di famiglie sopravvivono in una condizione economica disastrata che oltre a generare gravi deprivazioni sta influendo pesantemente nei rapporti familiari e nella psiche delle persone coinvolte, ormai esasperate per questa situazione ormai incancrenita nel tempo – aggiunge Fabio Usai -. A tal proposito, appare quantomeno strumentale che l’attuale opposizione spinga per la costituzione di una “commissione d’inchiesta” quasi a volersi lavare la coscienza di ciò che non ha saputo fare quando, fino a pochi mesi fa, a parti inverse, il centrosinistra deteneva il potere.»

«Non accetterò e non accetteremo in alcun modo che continuino le strumentalizzazioni sulle spalle dei lavoratori. L’attuale maggioranza, insediatasi al governo nel solo nel mese di aprile e con le commissioni consiliari in quello di maggio, ha già dato prova di voler risolvere concretamente le problematiche dei lavoratori e contestualmente dei pazienti assicurando loro i migliori livelli di assistenza sanitaria, con le prime azioni intraprese dall’assessore, Mario Nieddu e dal presidente della “Commissione Sanità”, Domenico Gallus, i quali hanno già interloquito fattivamente con gli attori istituzionali, aziendali e sociali coinvolti nella complessa vicenda, interessando anche i dirigenti preposti materialmente ad assumersi le rispettive responsabilità in merito al riconoscimento delle somme dovute all’AIAS in virtù delle proprie prestazioni – sottolinea ancora Fabio Usai -. È necessario, dunque, che si continui sulla strada già intrapresa anche con il coinvolgimento diretto del presidente della Regione, Christian Solinas, così come avvenuto per altre importanti vertenze quali Alcoa-Sider Alloys ed Air Italy, per raggiungere l’obiettivo di ristabilire la corretta puntualità dei pagamenti per i lavoratori interessati e quello della migliore assistenza sanitaria per i pazienti – conclude il consigliere regionale sardista -, isolando ogni tentativo di strumentalizzazione e rivalsa politica da parte del centrosinistra, ovvero da coloro in tutti questi anni non hanno saputo risolvere i problemi e anzi li hanno acuiti.»

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Si terrà domani, mercoledì 26 giugno, alle 11.00, alla Vetreria di Pirri, la conferenza stampa di presentazione di “CAPITANI CORAGGIOSI D’ESTATE”, la tranche estiva della stagione di teatro per ragazzi organizzata e curata da Cada Die Teatro.

Il cartellone, che si snoderà fra il 28 giugno e il 12 luglio, verrà illustrato da Tatiana Floris e Silvestro Ziccardi, direttori artistici della rassegna.

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Il comune di Padova ha pubblicato un bando per la selezione di 61 istruttori amministrativi a tempo pieno e indeterminato, cat. C.
Oltre ai requisiti ordinari di legge per la partecipazione ai concorsi pubblici, requisito specifico è:

  • Diploma di scuola superiore di secondo grado.

​Ogni altra informazione è reperibile tramite la pagina dedicata del sito del Comune.
La domanda di partecipazione deve essere redatta solo in via telematica, entro le ore 24.00 del 10 luglio 2019, collegandosi al portale Istanze online.

 

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Il comune di Padova ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 10 unità nel profilo di insegnante scuola infanzia, cat. C.
Oltre agli ordinari requisiti di legge per la partecipazione ai concorsi pubblici questi i requisiti specifici:

  • Diploma di laurea in Scienze della formazione primaria, indirizzo scuola dell’infanzia o diploma di laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria o Diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio (corso triennale di scuola secondaria di II grado) o diploma professionale di “Tecnico dei servizi sociali” (già diploma di assistente di comunità infantili) rilasciato da istituti scolastici legalmente riconosciuti o paritari a conclusione di corso sperimentale progetto “Egeria” o Diploma quadriennale di Istituto Magistrale o Liceo a indirizzo PedagogicoSociale purché conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002 o diploma di maturità magistrale rilasciato dall’istituto magistrale o diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio o diploma di maturità magistrale rilasciato dal liceo socio-psicopedagogico unitamente all’abilitazione statale all’insegnamento nella scuola dell’infanzia conseguita a seguito di concorso ordinario o all’Abilitazione statale all’insegnamento nella scuola dell’infanzia conseguita a seguito di concorsi e/o corsi speciali o concorsi e/o corsi riservati abilitanti.

Il bando integrale è consultabile sulla pagina dedicata del sito istituzionale. La domanda di partecipazione deve essere redatta solo in via telematica, entro le ore 24.00 del 10 luglio 2019, collegandosi al portale Istanze online.

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La figura di uno tra i più temuti banditi sardi dei primi del Novecento, Samuele Stochino, detto anche “La Tigre d’Ogliastra”, rivive in un monologo teatrale scritto da Bepi Vigna e portato in scena dall’attore Fabrizio Passerotti, che fa il suo debutto in anteprima assoluta questo venerdì, 28 giugno, a Cagliari, al teatro Intrepidi Monelli (in viale Sant’Avendrace, 100) con inizio alle 21.00 (ingresso a sette euro).

Prodotto dalla compagnia toscana I Girasogni in collaborazione con il Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari e il festival Nues, per la regia di Giulia d’Agostini, “Samuele, su ‘r bandiu” (questo il titolo dello spettacolo) racconta le vicende della “Tigre d’Ogliastra” in un testo teatrale che attinge sia da racconti popolari che da atti ufficiali.  

Nato nel 1895 ad Arzana, il paese ogliastrino a una settantina di chilometri da Nuoro, Samuele Stochino ha lavorato come servo pastore fino alla sua chiamata alle armi. Fante nella Prima Guerra Mondiale, condannato per diserzione, quando è nuovamente al fronte si mette in luce compiendo alcuni atti eroici per i quali viene insignito di una medaglia d’argento (quella d’oro non poteva essere data a un ex disertore).

Tornato in Sardegna, è implicato in alcuni furti di bestiame e si dà alla latitanza. Tradito da amici, viene arrestato, ma riesce a fuggire. Inizia così la sua leggenda: diventa protagonista di racconti popolari dove mette in scacco le forze dell’ordine e si guadagna il soprannome di “Tigre d’Ogliastra”. Ma gli vengono anche attribuiti delitti che non può aver commesso. Il fascismo lo considera un’onta inaccettabile e si scaglia contro la sua famiglia: il padre è perseguitato, viene bruciata la casa dei nonni e arrestata la sorella. Dopo la morte di Mariangela, una compaesana con cui aveva vissuto una romantica storia d’amore, Samuele Stochino diventa ancora più feroce, si vendica di tutti quelli che l’hanno tradito e, trascinato dall’odio, finisce con l’uccidere anche una bambina, figlia di un suo nemico. Da quel momento porta avanti la sua esistenza dannata circondato dal disprezzo, fino alla morte, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite.

Già richiesto da alcuni teatri italiani, dopo l’anteprima cagliaritana di questo venerdì, lo spettacolo “Samuele, su ‘r bandiu” sarà a Milano (al Book City) e a Roma (teatro dell’Ar. Ma.) tra ottobre e novembre prossimi.

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Giovedì 27 giugno, alle 15.00, la Manifattura Tabacchi di Cagliari ospiterà la lectio magistralis dell’architetto Michele De Lucchi, dedicata al significato concettuale del “lavorare e pensare con le mani“. Si tratta del quinto appuntamento del ciclo di seminari “Punti di frontiera”, organizzato dallo Sportello Proprietà intellettuale di Sardegna Ricerche per indagare e sostenere i saperi tradizionali della Sardegna.
Tra i protagonisti delle correnti d’avanguardia nell’architettura e nel design, Michele De Lucchi racconterà la sua poetica progettuale e parlerà del “Chioso”, il laboratorio dove costruisce gli oggetti in legno da cui prendono vita i suoi progetti, e delle “Earth Stations Many Hands”, una nuova tipologia di edifici “fatti a mano” e concepiti per climi estremi e per favorire le relazioni umane.
“Punti di Frontiera” si concluderà l’11 luglio con la proiezione di “Isole gemelle”, un documentario sulla tradizione della tessitura in Sardegna e ad Okinawa.

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«In vista degli Stati generali della Salute, che stiamo approntando e che puntiamo ad avviare dopo l’estate, è stata l’occasione per un primo confronto con le associazioni che rappresentano i pazienti diabetici. Parliamo di una realtà che in Sardegna conta circa centomila malati, con l’incidenza più alta a livello nazionale per ciò che riguarda il diabete di tipo 1. Considerando, soprattutto, l’entità dal fenomeno sul nostro territorio, è apprezzabile che alcune associazioni abbiano deciso di unire le forze per portare avanti le istanze dei territori e il confronto con le istituzioni. Nel ridisegnare la sanità della nostra regione ci aspettiamo un contributo importante dal confronto allargato, in termini di ricerca delle soluzioni alle numerose criticità oggi presenti nel nostro sistema sanitario.»

Sono le parole dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu a margine dell’incontro con i rappresentanti di Rete Sarda Diabete, federazione che riunisce nell’isola sette associazioni di cittadini-pazienti diabetici della Sardegna.

«In questo primo incontro – spiega Riccardo Trentin, presidente di Rete Sarda Diabete – abbiamo apprezzato molto l’apertura e la disponibilità dell’assessore Mario Nieddu, a cui abbiamo sottoposto diverse criticità. Tra queste le forniture di microinfusori e materiale di consumo e monitoraggio continuo, a seguito della scadenza dell’accordo quadro siglato nel 2017, la revisione del protocollo di intesa “Scuola e Diabete”, scaduto nel 2018, e l’applicazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali. Abbiamo dato piena disponibilità all’assessore e confidiamo in una collaborazione costruttiva nell’interesse dei tanti pazienti della Sardegna.»

 

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Tre dischi in cinque anni e ora un nuovo singolo in uscita. Non si ferma il viaggio musicale di Marco Ligabue, cantautore di Correggio con oltre 500 live all’attivo. Da sempre attento ai cambiamenti di linguaggio nella musica, Marco ha scritto il brano a quattro mani con il giovane amico e autore Leonardo Cristoni ed ha affidato l’arrangiamento ad uno dei produttori più talentuosi del momento, Federico Nardelli. Le sonorità sono ispirate all’indie/folk dei “Mumford & Sons”, di cui Marco è da sempre fan, mentre il testo è fortemente emotivo: l’altalena viene cantata come metafora della vita. “C’è un istinto naturale che porta ognuno di noi a spingersi sempre avanti nella vita,  non ce ne rendiamo conto eppure lo percepiamo sin dalla prima volta che da bambini saliamo sull’altalena. Questo istinto è talmente forte che ci fa pure prendere la rincorsa. Poi, però, la vita di tutti i giorni ci fa fare anche i conti con chi siamo stati finora, con il passato e con i ricordi, riportandoci continuamente indietro, proprio come succede quando andiamo su un’altalena. Amore, amicizia e sogni sono spinte incredibili, danno al nostro tempo un continuo rimbalzo di emozioni tra ciò che è stato e ciò che sarà. Ho capito cos’è il tempo, è un’altalena. E quanto è bello quel vento che ti arriva in faccia quando vai su e giù?” Marco Ligabue.

Reduce dall’esperienza televisiva di “All Together Now”, uno dei giudici della trasmissione di Canale 5, Marco ha numeri importanti sui social: oltre 57mila followers su Instagram e 270mila su Facebook.

Sul palco l’insostituibile chitarrista Jonathan Gasparini, il batterista Diego Scaffidi ed il giovanissimo bassista e sassofonista Luca Spaggiari.